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Diapositiva 1 - Caritas Turritana

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Diapositiva 1 - Caritas Turritana
Caritas Turritana
Presentazione progetto
Animare per testimoniare
Presso la Parrocchia
di
1
1° Sezione
• La Caritas
• Metodo
• Strumenti
2
3
Il principale compito della Caritas è quello di sensibilizzare la
comunità a testimoniare la carità con gesti di attenzione,
accoglienza e partecipazione nei confronti di chi si trova in
difficoltà. Vale a dire che lavora per educare alla carità e alla
solidarietà, per diffondere comportamenti e stili di vita
improntati al dono di sé, al coinvolgimento verso il vicino di casa
come sui grandi problemi del mondo: guerre, ingiustizie,
sottosviluppo.
4
La Caritas... non è solo
Quello che appare nell’immaginario collettivo:
 il soggetto che organizza interventi nell’emergenza;
 il luogo di raccolta e distribuzione di beni e aiuti materiali e
umanitari;
 l'ente che promuove e realizza servizi;
 l’organismo che si interessa di accoglienza per stranieri;
 un gruppo di persone che hanno il pallino del volontariato;
 l'ente cui indirizzare chi ha problemi da risolvere: alloggio, bollette
da pagare…
5
Il Servizio pastorale della Caritas si coordina con il Servizio pastorale
delle altre due funzioni vitali della Chiesa, che sono la catechesi e la
liturgia.
 La catechesi annuncia
 La liturgia celebra
 La caritas anima la
testimonianza della carità.
6
Un po’ di storia...
Paolo VI, nel settembre del ’72 (1°convegno delle Caritas
diocesane), esortava a “promuovere studi e ricerche sulle cause
delle povertà e del disagio delle persone al fine di…” superare la
concezione della carità come assistenzialismo e come interventi
a pioggia, generici e non mirati e programmare azioni adeguate
a rimuovere le povertà.
“Ogni uomo è mio fratello”
(Papa Paolo VI)
7
Il metodo
ASCOLTARE
OSSERVARE
DISCERNERE
PER
ANIMARE
8
L’ascolto

è il servizio che la Caritas rende ai poveri

viene realizzato nei Centri di ascolto, dove le persone in
difficoltà trovano qualcuno disponibile ad accoglierle, ad
ascoltarle, ad aiutarle a recuperare fiducia in sé e negli altri, a
ritrovare la propria dignità, ad orientarle e accompagnarle nella
loro realtà esistenziale e nella ricerca di soluzioni ai propri
problemi
I centri di ascolto nella Diocesi Turritana sono:

Centro di ascolto diocesano (Largo Seminario 3, SS)

Centro di ascolto diocesano per gli immigrati (Largo Seminario 3, SS)

Centro di ascolto parrocchiale di Santa Maria di Pisa (Via Cilea 59, SS)

Centro di ascolto parrocchiale del Sacro Cuore (P.zza Sacro Cuore 15b,SS)

Centro di ascolto parrocchiale “Il Buon Samaritano” (Gan Gavino,Via Atrio
Metropoli 4, P. Torres)
9
L’osservazione
 è la rilevazione sistematica delle situazioni di povertà,
disagio, emarginazione ed esclusione sociale presenti nel
territorio, delle loro cause e delle dinamiche.
 è la comunicazione di quanto osservato, cioè la
diffusione dei dati e delle informazioni contenuti nei
dossier, per far crescere la consapevolezza dell’opinione
pubblica riguardo alle tante povertà
Viene realizzata dall’Osservatorio delle Povertà e Risorse, da un
gruppo di persone che si occupano di elaborare i dati provenienti
dai Centri ascolto.
10
Il Discernimento
 è la capacità di individuare e di scegliere azioni e percorsi
adeguati a far progredire le persone,
 è … quindi assumersi la responsabilità di decidere .
11
L’animazione
E’ la finalità principale
delle azioni della Caritas
 Significa promuovere nella comunità forme progressive e
diffuse di responsabilità e impegno
 Significa rispondere alla domanda: chi a questo bisogno
può dare risposta?
 Lo stile proposto è quello del BUON SAMARITANO che:
 Vede, Sente Compassione , Interviene/Condivide il poco
che ha, Coinvolge/Anima/Suscita nella vita ordinaria,
feriale "l’albergatore" e si impegna alla Verifica
12
2a Sezione
• La Povertà
• Cause
• Caratteristiche
• Dal benessere all’esclusione
13
14
La povertà? …
…cosa è?
Il fenomeno della povertà si presenta molto
complesso ed in continua evoluzione.
15
Benessere
Povertà temporanea
Povertà stabile
Povertà
economica e
relazionale
grave
16
Alcune caratteristiche della povertà

la povertà non è una condizione stabile

è un processo multidimensionale frutto dell'intreccio, spesso
complicatissimo di problematiche di natura diversa: fisica,
psicologica, relazionale, economica, abitativa..., che allontanano da
una condizione di benessere

è una condizione mutabile in cui si entra e da cui si esce a seconda
dei periodi di crisi o di crescita sociale e delle situazioni individuali
della vita delle persone

nei casi più gravi determina l'esclusione sociale cioè l’esclusione da
risorse materiali, dalla possibilità di acquisire capacità, …dalla
possibilità di agire ed essere riconosciuto come cittadino
17
Le cause della povertà:
 una povertà generata da non risposta a bisogni primari, quali:
cibo, vestito, salute, casa, lavoro, studio, …
 una povertà generata da non risposta a bisogni relazionali a
causa di: solitudine, abbandono, trascuratezza, dimenticanza, …
(anziani, malati mentali, carcerati, handicappati, immigrati,
famiglie monoparentali, minori, adolescenti, …); povertà che
generalmente non ha bisogno di risposte materiali ma di
presenze e interventi che facilitino l’appartenenza, la buona
relazione, la socialità, …;
 una povertà generata da non senso, non significato e da non
valore dato alla propria e altrui vita (forme di autodistruzione:
droga, alcol, bulimia, anoressia, eccessi di velocità,
spericolatezze, gioco d’azzardo,…)
Don Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana
18
Gli esclusi
La società
 li definisce: disadattati, emarginati, balordi, falliti,
tossici, alcolizzati, barboni, parassiti, clandestini…
 li prende in considerazione quando disturbano
 ha paura ad avvicinarli
 ignorandoli ne nega i diritti
…
19
Gli esclusi
Sono coloro che “NON SONO”
20
Accogliamoli
perché contano
Coloro che si presentano ai nostri Centri di Ascolto si trovano
spesso in situazione di forte povertà e marginalità, ma
innanzitutto sono
PERSONE
che hanno un nome, un volto, una storia da raccontare, una
molteplicità di problemi da sciogliere, capire, risolvere.
La Caritas dà voce al loro disagio, raccogliendo le esperienze di
vita nei dossier, realizzati per mezzo dell’ascolto,
dell’osservazione e del discernimento.
21
3a Sezione
22
23
I dati dei centri di ascolto
della diocesi di Sassari
Periodo Gennaio-Dicembre 2009
Siamo consapevoli che l’osservazione dei dati provenienti
dai Centri di Ascolto Caritas non corrisponda all’esatto
spaccato del disagio sociale del territorio diocesano, ma, pur
essendo una fotografia di una parte di esso, nessuno,
tantomeno il cristiano può permettersi di ignorarla e
tantomeno di disinteressarsene.
La divulgazione nelle comunità territoriali dei risultati delle
indagini può essere utile per sensibilizzare le coscienze di
quanti, credenti e non, non sono a conoscenza dei fenomeni
di disagio.
24
Principali caratteristiche delle persone ascoltate
Totale persone ascoltate 414
Maschii
Classi di età
Femmine
Maschi
45%
Femmine
55%
Cittadinanza
straniera
50,0%
Cittadinanza
italiana
49,0%
90-94
85-89
80-84
75-79
70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
Apolide
0,5%
10-14
Doppia
cittadinanza
0,5%
5-9
Cittadinanza
0-4
Maschi 187
Femmine 227
I dati degli ascolti del 2009 evidenziano, rispetto
agli anni precedenti, l’aumento del numero totale
delle persone, la costante prevalenza delle donne
rispetto agli uomini ed il sensibile aumento del
numero dei cittadini stranieri.
L’età delle persone ascoltate evidenzia che le classi
in cui si ha la massima frequenza statistica (dai 24
ai 60 anni) sono quelle di coloro che sono in età
lavorativa.
25
L’ aumento delle povertà registrato dalla
Caritas diocesana attraverso i Centri di Ascolto
Rispetto al 2007 si registra un incremento degli ascolti:

delle persone (80%)

dei maschi (122%)

dei cittadini stranieri (180%)
N.B.
• Nonostante l’aumento delle persone di genere maschile prevalgono sempre le donne che
costituiscono circa il 55% del totale (2009)
• L’incremento degli ascolti dei cittadini stranieri è dovuto prevalentemente all’apertura nel
2008 di un CdA per immigrati che, come si rileva dai dati, risponde in maniera specifica ad un
bisogno del territorio.
26
Lo stato civile
Stato civile per genere
50.0
45.0
40.0
Valori %
Le condizioni prevalenti sono
quelle di coniugato/a e di
celibe/nubile, in misura minore,
ma non trascurabile quella di
separato/a legalmente e quella di
vedovo/a nelle quali prevalgono le
donne.
35.0
30.0
25.0
20.0
15.0
10.0
5.0
0.0
Coniugato/a
Solo/a
19,7%
Presso
Istituti
6,5%
Coabitazione
di più
famiglie
1,0%
In nucleo con
familiari e
parenti
50,7%
In nucleo con
conoscenti o
soggetti
esterni alla
propria
famiglia
22,1%
Celibe o nubile
Separato/a
legalmente
Vedovo/a
Divorziato/a
Il nucleo di convivenza
Oltre la metà delle persone che si sono
rivolte ai CdA vive con i propri familiari e
parenti; rilevante in termini percentuali
appare comunque la componente delle
persone che vivono con soggetti esterni alla
propria famiglia (22,1%), sole (19,7%) e
quelle che vivono presso istituti o
comunità(6,5%)
27
Il livello di istruzione
Il 36% delle persone per cui è stato possibile
individuare il livello di istruzione ha conseguito la
licenza media inferiore; il 26,5% risulta in possesso
della licenza elementare; il 9,3% possiede un
diploma professionale; l11,1% ha ottenuto la licenza
media superiore, il 4,2% è in possesso della laurea e
lo 0,5% del diploma universitario. In aumento,
rispetto agli scorsi anni coloro che sono analfabeti
(5,8%) o che dichiarano di non aver conseguito
nemmeno la licenza elementare (6,3%)
Occupato/a
17.9%
Pensionato/a
8.0%
Casalingo/a
4.8%
Studente/ssa
0.5%
Disoccupato/
a
67.3%
Altro
0.5%
Inabile
parziale o
totale al
lavoro
1.0%
Analfabeta
5.8%
Laurea Diploma
4.2% universitario
0.5%
Nessun titolo
6.3%
Altro
0.3%
Licenza
media
inferiore
36.0%
Licenza
media
superiore
11.1%
Diploma
professionale
9.3%
Licenza
elementare
26.5%
La condizione professionale
La maggioranza delle persone ascoltate si
trova in una condizione di disoccupazione
(67,3%). Dietro la presenza di una percentuale
(8,0%) di pensionati (in maggior parte donne
vedove) emergono le difficoltà a far fronte alle
necessità quotidiane anche dei figli
disoccupati: dietro invece una presenza di una
percentuale significativa (17,9%) di persone con
un’occupazione professionale prevale la
difficoltà dei cittadini stranieri a districarsi da
soli nel disbrigo delle pratiche per la loro
regolarizzazione
28
I bisogni delle persone ascoltate
I bisogni maggiormente rilevati nei CdA fanno riferimento ai problemi di natura
economica (27,4%) e di occupazione (23,1%), i quali coprono complessivamente più della
metà delle necessità registrate durante i colloqui. Altrettanto importanti sono le
percentuali riguardanti i problemi relativi alla condizione di immigrato (10,4%), quelli
familiari (8,7%), nonché le problematiche abitative e di salute.
Handicap
Detenzione e giustizia
Dipendenze
Tipologia di bisogni
Salute
Altri problemi
Istruzione
Problematiche abitative
Problemi familiari
Immigrazione
Occupazione e lavoro
Povertà/Problemi economici
0.0
5.0
10.0
15.0
20.0
25.0
30.0
Valori percentuali
29
Le opere segno della Caritas Diocesana
La mensa di Via Rolando
Offre tutti i giorni dal lunedì al sabato un
pasto caldo a pranzo e dei panini
imbottiti per la cena. I dati rivelano che
dal 2004 le presenze sono andate
progressivamente aumentando fin quasi a
raddoppiarsi nel 2008. Durante il 2009
viene
confermato
l’aumento
delle
presenze. La media giornaliera è stata di
112 pasti.
L’ostello maschile di via Galilei
L’attività delle opere segno, mensa e
ostello, è resa possibile grazie alla
presenza/assistenza gratuita e
costante di tanti volontari.
Offre ospitalità per la notte, cena e colazione a
uomini in condizioni di disagio ed
impossibilitati a poter fruire di un posto dove
dormire. Il numero delle persone che hanno
avuto bisogno di dormire all’ostello è
aumentato progressivamente dal 2003.
È quindi la comunità che si fa carico
del disagio delle persone
30
Fattori che incidono nell’origine o nel
vissuto del disagio





La famiglia di origine
Il lavoro
L’abitazione
L’istruzione
Un evento improvviso: malattia, lutto, licenziamento/perdita
parziale del lavoro …



La condizione di cittadino straniero
Le dipendenze
Le reti relazionali, i legami affettivi, la
povertà del cuore
31
4a Sezione
Oltre i numeri...i volti
delle donne sole, degli anziani, degli immigrati, dei
bambini e adolescenti, delle famiglie impoverite
La lotta alla povertà
2010
2011
Anno europeo
Anno europeo
della lotta alla povertà e
del volontariato
all’esclusione sociale
32
33
Dietro i numeri e le tabelle presentate si intravedono i volti e
le storie delle persone che, presentandosi ai Centri di ascolto,
hanno permesso di realizzare questo dossier. Sono i volti di:
Giovani donne sole
con figli a carico
Immigrati
Anziani pensionati che mantengono i figli
adulti e le loro famiglie
34
Le povertà nascoste
I bambini e gli adolescenti
non fanno parte delle nostre
rilevazioni, perché minori,
ma su di loro si riversano
gli effetti negativi del
disagio degli adulti
Il progressivo impoverimento
delle famiglie
r o
La povertà infantile
Le famiglie impoverite dalla perdita del
lavoro o dall’insufficienza del reddito,
nascondono la loro povertà con dignitosa
riservatezza perché vivono la richiesta di
aiuto come l’ammissione di un fallimento.
La loro precarietà economica attuale, se
non affrontata in tempo, può causare uno
scivolamento progressivo verso situazioni
di forte disagio e povertà stabile.
35
o
I quattro slogan di
Caritas Europa per
contrastare la povertà
2010
Anno europeo
della lotta
alla povertà
e all’esclusione sociale
1 “La povertà è uno scandalo”
Ogni essere umano, quando si trova in situazioni involontarie di
privazione ha diritto ai mezzi sufficienti per vivere una vita
decorosa e a ricevere assistenza
2 “La povertà non è solo mancanza di risorse finanziarie”
L’impossibilità o incapacità iniziale a soddisfare un bisogno genera
l’incapacità a soddisfare altri bisogni tra loro correlati: mancanza o
insufficienza di lavoro, di reddito, salute, vita relazionale e sociale,
di abitazione, di istruzione e professionalità, di senso e significato
di vita.
36
3. “Il modo migliore per combattere la povertà è
prevenirla”
Fare prevenzione per combattere
la povertà significa occuparsi dei
“non ancora poveri”.



Significa quindi occuparsi di tutte le fasi di sviluppo dei
minori a partire dalla nascita per assicurare loro ciò che
la famiglia non è in grado di dare in termini di risorse
materiali, affettive e valoriali.
Significa assicurare l’istruzione e la formazione, creare
servizi e luoghi che favoriscano la socializzazione e la
integrazione
Significa occuparsi delle famiglie impoverite dalla
disoccupazione e dalla insufficienza del lavoro con
politiche che garantiscano i livelli essenziali di vita ed il
regolare proseguimento negli studi dei figli.
37
4. La povertà è un problema che riguarda tutti
Una società giusta e accogliente ha bisogno per realizzarsi non solo di
leggi adeguate, di istituzioni e di gruppi solidali che le realizzino, ma
soprattutto di comunità territoriali, quindi di singoli individui che si
assumano l’impegno per costruirla. Per poter ottenere risultati da “piani
di lotta alla povertà” è necessario quindi uno sforzo congiunto delle
istituzioni pubbliche e di persone che:
 non aspettino o deleghino ad altri la cura dei poveri ma:
 mettano a
disposizione le proprie risorse spirituali ed umane
innanzitutto per costruire relazioni ricche di attenzioni, di legami di
fraternità e comunione.
 siano i soggetti costruttori di una società migliore in tutti gli ambiti
della loro vita familiare , sociale e lavorativa.
38
I soggetti fondamentali nella lotta alla povertà
la famiglia
La famiglia è la prima palestra in cui ci si educa alla vita:
 dove è presente, aiuta i componenti a sviluppare il senso
di responsabilità, ad arricchirsi di valori e di spiritualità;
 dove è assente rappresenta la causa del malessere o il
fattore di rischio grave;
 In mancanza della famiglia di origine è fondamentale la
presenza di famiglie sostitutive e di figure genitoriali di
riferimento.
39
La scuola
 La scuola è il luogo dove, attraverso la trasmissione
di conoscenze
e la promozione di valori, si favorisce lo sviluppo delle capacità critiche
e relazionali e l’autonomia di giudizio delle persone.
 L’istruzione è un diritto fondamentale di
tutti i bambini
 La scuola deve garantire pari opportunità per tutti.
 La mancanza di istruzione priva la persona di opportunità
per
sviluppare un personale progetto di vita e pregiudica negativamente
l’accesso a tutti gli
ambiti della vita: familiare, lavorativa,
sociale,
relazionale.
40
La comunità
Il ruolo e il compito della comunità è fondamentale perché le reti di
solidarietà si costruiscono con le persone, le parrocchie, i gruppi, il
vicinato.
Ciascuno di noi può costituire nel proprio territorio un esempio, un punto
di riferimento, un sostegno per chi non ce la fa da solo.
Ciascuno di noi può contribuire a creare una comunità ricca di
spiritualità e che adotti stili di vita alternativi ad alcune mode e alla
cultura corrente: l'attenzione ai poveri, l'uso ricco di gratuità del proprio
tempo e del proprio denaro, il senso dell'altro, l'accoglienza e il rispetto
della diversità, l'apertura delle proprie case, …
Ciascun cittadino credente esprime la testimonianza della carità
contribuendo a costruire con e nelle istituzioni il bene comune (fare il
bene il proprio lavoro, pagare le tasse…)
Quasi sempre, un’esperienza di povertà materiale si accompagna ad una
povertà relazionale, ad una mancanza di contatti con gli altri.
41
5a Sezione
Gli slogan
42
2010
Anno europeo
della lotta
alla povertà
e all’esclusione sociale
Costruiamo insieme una società per tutte le persone
43
Costruiamo il
Dossier delle risorse
L’osservatorio delle Povertà e Risorse della
Caritas Diocesana sta predisponendo il
registro delle Risorse umane, e ti invita a
comunicare le tue esperienze quotidiane, o
anche occasionali, nel campo degli aiuti verso chi soffre e chi ha bisogno.
I tuoi suggerimenti saranno preziosi per tutti. Perciò:
•Se sei impegnato in qualche attività nel tuo territorio, puoi aiutare il tuo
parroco a realizzare il registro delle risorse parrocchiali.
•Se invece non sei impegnato ma senti che puoi fare qualcosa, cosa aspetti:
agisci ora!
Visita il tuo parroco: concorderai con lui che cosa puoi fare per la comunità
della tua parrocchia. Puoi anche contattare:
la Caritas diocesana, telefonando allo 079 2021873, oppure scrivere una
email all' indirizzo [email protected]
Per ulteriori informazioni visita il sito www.caritasturritana.it
44
Vicino a te ci può essere un bambino,
una madre, un anziano, una famiglia
che soffre e ha bisogno. Ascolta,
osserva, trova un gesto di aiuto
concreto o chiedi aiuto al posto loro.
45
Spiega ad un
bambino cosa
significa essere
poveri oggi
Sostituisci un regalo
di compleanno con
un prodotto di una
organizzazione
no-profit
Fai la spesa nei negozi
della tua città
Informati sulla spesa di
tutti i giorni: chiedi da
dove vengono i prodotti,
se sono marchi di
multinazionali che
rispettano i diritti umani,
sindacali e dei lavoratori
46
Rinuncia al
superfluo, puoi
aiutare chi non ha il
necessario
Guardati intorno: informati
sulle condizioni di vita
degli immigrati, sulla loro
storia e i loro valori. Non
farti condizionare dalla
paura, dai pregiudizi, dal
sentito dire:
offri un sorriso, una buona
parola. Ti arricchirai
Per i giovani:
parla di povertà
nella tua classe.
Organizza una
festa con i tuoi
amici per
parlarne, magari
in un posto
simbolico, segno
di lotta alla
povertà
47
Informati e informa.
Se sei a conoscenza di
situazioni di povertà
nascosta informa le
autorità della tua città.
Utili indicazioni ed
approfondimenti su
queste problematiche le
troverai sul sito:
www.zeropoverty.org
Contribuisci a
divulgarlo
Combatti la povertà
culturale.
Una buona
educazione
ambientale
contribuisce a ridurre
forme di spreco e
povertà: ricicla il
telefonino usato, non
sprecare energia,
risparmia sul
consumo inutile di
acqua
48
Non fare finta di non
vedere, di non sentire ma
apri bene gli occhi e le
orecchie per camminare
in direzione della
promozione umana per
tutti.
La famiglia,
l’istruzione, il
lavoro, la salute
sono dei diritti
fondamentali che
devono essere
garantiti a tutti.
Dietro un diritto negato
c’è sempre qualcuno che
non ha fatto il proprio
dovere
e
quindi
è
responsabile
nell’aver
contribuito alla povertà
della persona.
49
Partiamo dai poveri per
costruire prossimità
50
51
Non
lasciare che
siano
sempre gli
altri a fare
Lo sviluppo della società
si basa sulla qualità delle
relazioni
Impegnarsi
non è
complicato,
sorprenderai
te stesso per
quanto
riuscirai a
fare
La via d’uscita dal disagio
passa attraverso la
costruzione di relazioni
significative.
52
Fly UP