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Programma di Genetica (I)
Universita’ di Bari Programma di Genetica (1) 1. Meccanismi citologici e molecolari della trasmissione dell’informazione genetica - Ciclo cellulare e duplicazione del DNA Aspetti genetici di mitosi e meiosi. Cicli vitali degli organismi modello per l’analisi genetica. Concetti di genotipo e fenotipo. Interazioni tra genotipo ed ambiente. Mendelismo e la teoria cromosomica dell’ereditarietà. Eccezioni ai principi dell’eredità mendeliana. Estensioni dell’analisi mendeliana: linkage e analisi dell’aplotipo negli alberi genealogici. - Geni complementari, geni duplicati, geni letali. - Cromosomi sessuali ed eredità legata al sesso. - Associazione genica e mappe di ricombinazione. La funzione di mappa. by GP&NA Universita’ di Bari Programma di Genetica (2) 2. Citogenetica - - - by GP&NA Struttura del cromosoma eucariotico Ciclo cellulare e duplicazione del DNA Eucromatina ed eterocromatina Colorazioni differenziali per l'identificazione dei cromosomi: il cariotipo umano La non disgiunzione a. origine e conseguenze delle aneuploidie: citogenetica degli aborti spontanei b. origine e conseguenze delle mutazioni cromosomiche: delezioni, duplicazioni, inversioni, traslocazioni Le variazioni strutturali e numeriche nei tumori Le colture cellulari Universita’ di Bari Programma di Genetica (3) 3. Meccanismi che generano variabilità nei procarioti e negli eucarioti Esercitazioni numeriche Laboratorio: allestimento di preparati per l'analisi del cariotipo. Il cariotipo umano. by GP&NA Universita’ di Bari Gli eventi biologici fondamentali sono, in genere, considerati come “naturali ” E’ “naturale” che il figlio di un uomo sia un uomo, un cane derivi da un cane, una pianta da un’altra pianta. Ma uno scienziato non può considerare nulla come ovvio: ci sono leggi che regolano questi eventi e queste leggi possono essere individuate. by GP&NA Universita’ di Bari Definire queste leggi è stato uno degli obiettivi della moderna biologia. by GP&NA Universita’ di Bari L’accumulo di conoscenze che ha portato a formulare le leggi fondamentali della genetica è dovuto all’aver prima definito un metodo scientifico di approccio al problema Noi siamo abituati all’idea che la scienza avanzi di successo in successo, cioè che il progresso della scienza sia un fenomeno lineare ed inevitabile come conseguenza del “metodo scientifico”; è invece la applicazione rigorosa di questo metodo che ne rende il cammino tortuoso. by GP&NA Universita’ di Bari Le regole che governano il metodo scientifico sono: Lo scienziato osserva un fenomeno naturale e decide di spiegarlo. • • • • • by GP&NA In un primo tentativo utilizza le conoscenze disponibili per avanzare una ipotesi che lo spieghi. Dall’ipotesi trae alcune deduzioni. Saggia sperimentalmente le deduzioni. Maggiore è il numero di deduzioni formulate e che si dimostrano vere alla sperimentazione, più probabile è che l’ipotesi sia vera. Lo scienziato deve convincere che l’ipotesi avanzata per spiegare quel fenomeno era adeguata. Lo scienziato in questo lavoro di sperimentazione incontra altri fenomeni sconosciuti ed adopererà lo stesso procedimento per spiegare i nuovi fenomeni che diventeranno così intellegibili ed organizzati in un corpo sempre più grande e complesso di conoscenze scientifiche. Universita’ di Bari Questo metodo di lavoro spiega chiaramente perchè il progresso delle conoscenze scientifiche non è lineare Quello che ieri era dato come consolidato, già acquisito può essere rimesso in discussione o essere considerato come una conclusione errata con il procedere delle conoscenze. by GP&NA Universita’ di Bari Che cosa è la Genetica Compito: chiarire le regole ed i meccanismi dell’eredità biologica. by GP&NA Universita’ di Bari Che cosa è la Genetica Nella prima parte del secolo scorso sono state definiti gli elementi fondamentali della ereditarietà, le sue basi cellulari, i meccanismi di distribuzione del materiale genetico durante la divisione cellulare: Genetica classica by GP&NA Universita’ di Bari Che cosa è la Genetica Le basi biochimiche del materiale ereditario, la sua struttura molecolare e le modalità di azione all’interno della cellula e nell’organismo intero sono state definite dalla: Genetica molecolare by GP&NA Universita’ di Bari Che cosa è la Genetica Oggi, uno degli obiettivi prioritari è la comprensione dei meccanismi mediante i quali le informazioni contenute nel materiale genetico portano, partendo da una singola cellula, originare un organismo altamente differenziato da un punto di vista morfologico, fisiologico. by GP&NA Universita’ di Bari Il ciclo cellulare by GP&NA Universita’ di Bari Le cellule si riproducono solo quando ricevono degli stimoli dall’ambiente circostante; la progressione attraverso le 4 fasi del ciclo cellulare G1, S, G2, M e’ molto finemente regolata dall’equilibrio tra una serie complessa di segnali stimolatori o inibitori. by GP&NA Universita’ di Bari MECCANISMI DI CONTROLLO DEL CICLO CELLULARE Controllo in Mitosi - Controllo assemblaggio del fuso - Controllo Anafase Controllo in G2 Controllo in G1 M -Il DNA danneggiato non completamente G2 replicato non deve andare incontro alla mitosi -Controllo che le origini di replicazione vengano accese una sola volta by GP&NA RB p53 inibitori ciclina-chinasi G1 S Universita’ di Bari mitosi metafase anafase iniziale prometafase tarda anafase tarda profase telofase profase iniziale interfase nucleolo centrioli by GP&NA membrana nucleare Universita’ di Bari Durata degli stadi della mitosi (min) organismo topo (milza) profase metafase anafase telofase 21 13 5 4 30-60 2-10 3-7 2-10 102 13 9 57 embrioni riccio di mare 19 17 12 18 cipolla (apici radicali) 71 6,5 2,4 3,8 pisello (apici radicali) 78 14,4 4,2 13,2 pollo (culture cellule mesenchimali) cavalletta neuroblasti by GP&NA Universita’ di Bari interfase diacinesi meiosi leptotene zigotene metafase I pachitene diplotene anafase I telofase I telofase I metafase II by GP&NA anafase II gameti metafase II anafase II gameti Universita’ di Bari Punti di controllo della meiosi 1. inizio della replicazione: l’arresto avviene alla fine della replicazione, prima della sinapsi e ricombinazione 2. pachitene: impedisce alla cellula di iniziare la divisione, se sinapsi e ricombinazione non sono completate 3. alla metafase I: se i cromosomi non sono tutti ben disposti sul fuso meiotico o un cromosoma non è allineato o non è in tensione, un segnale blocca il passaggio da metafase ad anafase. by GP&NA Universita’ di Bari Quadro riassuntivo delle differenze tra mitosi e meiosi mitosi meiosi 2 cellule figlie 4 prodotti meiotici numero dei cromosomi per 2 n cellula mantenuto 2n numero dei cromosomi dimezzato 2n 2n Sintesi del 4 DNA prima della divisione Sintesi del DNA 4 prima delle 2 divisioni meiotiche 2 2 1 1 3 by GP&NA n n n n n n 3 G1 S G2 M G1 S M1 M2 Universita’ di Bari Quadro riassuntivo delle differenze tra mitosi e meiosi Mitosi Gli omologhi non si appaiano Il crossing over e’ raro I centromeri si dividono in anafase Processo conservativo: le cellule figlie sono identiche alle parentali by GP&NA Meiosi Gli omologhi si appaiano in profase I Si verifica almeno un crossing over per coppia di omologhi I centromeri si dividono solo in anafase II Il processo promuove la variabilita’tra i prodotti della divisione cellulare Universita’ di Bari Genotipo e fenotipo Nel 1909 Johansen introdusse la distinzione fenotipo-genotipo. Il genotipo di un organismo è la costituzione genetica che ha ereditato. Il fenotipo di un organismo è quello che appare, la sua morfologia, fisiologia, comportamento. Le relazioni tra genotipo e fenotipo non sono fisse perché il fenotipo è il risultato di complesse interazioni sia tra i geni che tra questi e l’ambiente esterno. Ne consegue che un organismo durante la sua vita mantiene costante il genotipo, mentre il fenotipo può cambiare. by GP&NA Universita’ di Bari cm 90 70 50 30 Variazioni delle dimensioni di Achillea borealis raccolte in varie località geografiche 10 70 cm 50 30 10 Mather 4000 Aspen Yosemite Tenaya Toulomne Big Horn Timberline Conway Leevinin Valley Creek Lake Meadows Lake Summit m 2600 1300 by GP&NA Sierra Nevada Great Basin Plateau Universita’ di Bari Crescita di Achillea lanulosa in funzione del biotopo 50cm Ambiente di Timberline 3050m 100cm Ambiente di Mather 1400m 50 100cm Ambiente di Stanford 30m 50 Aspen valley 1950m Tenaya lake 2500m Mather 1400m Le piante dei tre biotopi sono state riprodotte vegetativamente e fatte crescere in tre biotopi diversi. Le piante rappresentate una sopra l’altra derivano per talea dalla stessa pianta e quindi sono geneticamente identiche. by GP&NA Universita’ di Bari Grafico della crescita di Achillea lanulosa Altezza delle piante Altitudine by GP&NA Rappresentazione grafica della crescita delle 7 piante precedenti nei tre biotopi diversi Universita’ di Bari Dimensionidell'occhio in funzione della temperatura, relative al tipo selvatico e ai mutanti Infrabar ed Ultrabar di D. melanogaster Numero di ommatidi Temperatura C0 by GP&NA Universita’ di Bari Interazione tra geni ed ambiente nello sviluppo di un organismo by GP&NA Universita’ di Bari I geni determinano le norme di reazione; la realizzazione di queste dipende dall’interazione con l’ambiente in cui i geni svolgono le loro funzioni by GP&NA Universita’ di Bari Fenocopie Imitazioni, condizionate dall’ambiente e non ereditarie, di fenotipi che possono essere determinati dal genotipo. agente età del trattamento 35°C / 4 hr 35°C 40°C 40°C / 35 min Etere / 10 min 6-azatimidina aminobarbitolo blastoderma 1-2 hr AEL 1-3 hr AEL pupe 1-4 hr AEL pappa larve pupe organismo: Drosophila melanogaster by GP&NA mutante fenocopiato bithorax bithoraxoid tetraptera peli ed ali BX-C black ommatidi irregolari Universita’ di Bari Agenti che correggono il fenotipo mutante Agente metodo effetto 6-azauridina 6-azacitidina acetamide citosina, uracile metilurea -alanina Fluorouracile pappa larve pappa larve pappa larve pappa larve pappa larve iniezione larve pappa larve dumpy black Bar Bar forked black Antp organismo: Drosophila melanogaster by GP&NA > + > + > + > + > + > + > +