Fotometria Circadiana ed effetti fisiologici della luce
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Fotometria Circadiana ed effetti fisiologici della luce
Tutorial didattico: Fotometria Circadiana ed effetti fisiologici della luce Maurizio Rossi Lab. Luce & Colore Dip. In.D.A.Co. - Politecnico di Milano IVa Conferenza Nazionale del Gruppo del Colore SIOF Como, 17 settembre 2008 1 1 INDICE Fotometria Effetti fisiologici della luce Il sistema circadiano Relazione tra luce e sistema circadiano Fotometria circadiana Il problema dell’opponenza spettrale Ipotesi applicative per la progettazione Bibliografia generale Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 2 2 Fotometria La luce consente di vedere: – Stimolazione della retina – Nervo ottico – Stimolazione corteccia cerebrale – Generazione psico-percettiva delle immagini Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 3 3 Fotometria? La Fotometria descrive metrologicamente le radiazioni elettromagnetiche in funzione della loro percezione sotto forma di radiazioni luminose da parte di un osservatore umano. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 4 4 Fotometria? La sensibilità alle varie lunghezze d’onda λ è descritta dalla funzione di efficacia luminosa K(λ) o dalla sua versione normalizzata: la funzione di efficienza luminosa V(λ) Fotopica: visione diurna Scotopica: visione notturna Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 5 5 Fotometria? Assegnata una distribuzione spettrale di potenza radiante elettromagnetica Φe(λ) (flusso radiante spettrale) è possibile determinare la corrispondente grandezza fotometrica, il flusso luminoso Φv : 780 Φ v = K max ∫ Φ e (λ ) ⋅V (λ )dλ 380 E in modo analogo si determinano le altre grandezze fotometriche fondamentali: – – – Intensità luminosa Illuminamento Luminanza Iv Ev Lv Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore (dall’Intensità radiante Ie(λ) ) (dall’Irradianza Ee(λ) ) (dalla Radianza Le(λ) ) 6 6 Luce e organismo umano Domanda: la luce può avere altri effetti, diversi dalla visione, sull’organismo umano? Risposta: ricerche condotte in ambito medico dicono di SI ! Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 7 7 Effetti della luce La luce ha un impatto diretto sulla attività della corteccia cerebrale, sulla temperatura corporea[1] e sulla frequenza cardiaca[2] [1] Badia P, Myers B, Boecker M, Culpepper, J. 1991. Bright light effects on body temperature, alertness, EEG and Behavior. Physiol Behav 50(3): 583-588. [2] Cajochen C., Munch M., Kobialka S., Krauchi K., Steiner R., Oelhafen P., Orgu l S., and Anna Wirz-Justice, High Sensitivity of Human Melatonin, Alertness, Thermoregulation, and Heart Rate to Short Wavelength Light, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 90(3):1311–1316, 2005 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 8 8 Le onde alfa cerebrali Le onde alfa provengono dal subcosciente e hanno una frequenza di 8-13 Hz Insorgono nel cervello durante un sonno leggero, durante uno stato di narcosi, o quando gli occhi sono chiusi. Si presentano negli stati mentali nei quali il subcosciente assume il controllo sul cervello. Le onde Alfa spariscono durante il sonno e sono sostituite dalle onde Delta. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 9 9 Le onde alfa cerebrali Le Onde Alfa sono annullate quando l'individuo riceve stimoli visivi o dopo sforzi mentali o in altri stati nei quali la mente cosciente è impiegata attivamente. Le onde alfa possono insorgere anche ad occhi aperti se il campo visivo è uniforme o appannato !! Si misurano con l’E.E.G. (elettroencefalogramma) Onde Frequenza Contesto Alfa 8÷12 Hz occhi chiusi, relax, prima del sonno Beta 12÷30 Hz pensiero attivo, concentrazione Delta 0,5÷3 Hz sonno profondo Theta 4÷7 Hz Gamma 26÷100 Hz sonno REM attività cognitive e motorie Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 10 10 Luce e onde alfa cerebrali Risultati sperimentali mostrano che l’EEG varia al variare della temperatura di colore della luce[1] – 3.000K : aumento di onde alfa (sonnolenza) – 5.000K : forte diminuzione onde alfa [1] Noguchi H., Sakaguchi T., Effect of Illuminance and Color Temperature on Lowering of Physiological Activity, Journal of Physiological Anthropology and Applied Human Science, Vol. 18, 1999, n. 4, pp.117-123 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 11 11 Luce: temperatura, EEG, ECG La temperatura corporea interna aumenta, l’EEG accelera (diminuzione sonnolenza) e la frequenza cardiaca aumenta, esponendo il soggetto ad una luce di 460 nm mentre ciò non avviene con una luce di 550 nm[1] [1] Cajochen C., Munch M., Kobialka S., Krauchi K., Steiner R., Oelhafen P., Orgu l S., and Anna Wirz-Justice, High Sensitivity of Human Melatonin, Alertness, Thermoregulation, and Heart Rate to Short Wavelength Light, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 90(3):1311–1316, 2005 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 12 12 Effetti della luce La luce consente di regolare la produzione dell'ormone melatonina[1] [1] Lewy AJ, Wehr TA, Goodwin FK, Newsome DA, Markey SP. 1980. Light suppresses melatonin secretion in humans. Science 210(4475): 1267-1269. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 13 13 Effetti della luce È stato dimostrato che la luce può migliorare le prestazione dei lavoratori turnisti notturni[1] [1] Boyce P, Beckstead JW, Eklund NH, Strobel RW, Rea MS. 1997. Lighting the graveyard shift: The influence of a daylight-simulating skylight on the task performance and mood of nightshift workers. Light Res Technol 29(3): 105-134. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 14 14 Effetti della luce La luce può avere un effetto sul livello di vigilanza soggettivo[1] [1] Monk TH, Buysse DJ, Reynolds CF, Berga SL, Jarrett DB, Kupfer DJ. 1997. Circadian rhythms in human performance and mood under constant conditions. J Sleep Res 6(1): 9-18. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 15 15 Effetti della luce La luce può aiutare a curare la depressione stagionale (S.A.D.) che, maggiormente nei paesi nordici, colpisce molti soggetti nel periodo invernale quando è minore l'esposizione alle radiazioni solari[1] [1] Lewy AJ, Kern HA, Rosenthal NE, Wehr TA. 1982. Bright artificial light treatment of a manicdepressive patient with seasonal mood cycle. Am J Psychiatry 139(11): 1496-1498 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 16 16 Effetti della luce La luce può migliorare la qualità e quantità del sonno in pazienti affetti da disturbi del sonno[1] [1] Lack L, Wright H. 1993. The effect of evening bright light in delaying the circadian rhythms and lengthening the sleep of early morning awakening insomniacs. Sleep 16(5): 436-443 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 17 17 Effetti della luce La luce può accelerare la crescita di peso nei neonati prematuri[1],[2] [1] Miller CL, White R, Whitman TL, O'Callaghan MF, Maxwell SE. 1995. The effects of cycled versus noncycled lighting on growth and development in preterm infants. Infant Behav Develop 18(1): 87-95. [2] Brandon DH, Holditch-Davis D, Belyea M. 2002. Preterm infants born at less than 31 weeks' gestation have improved growth in cycled light compared with continuous near darkness. J Pediatr 140(2): 192-199. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 18 18 Effetti della luce Nel caso di patologie gravi come l'Alzheimer, la luce può migliorare le fasi di veglia e sonno dei malati[1] Appare possibile una relazione tra la deregolazione della melatonina e lo sviluppo del tumore al seno[2],[3] [1] Van Someren EJW, Kessler A, Mirmirann M, Swaab DF. 1997. Indirect bright light improves circadian rest-activity rhythm disturbances in demented patients. Biol Psychiatry 41: 55-963 [2] Dauchy RT, Blask DE, Sauer LA, Brainard GC, Krause JA. 1999. Dim light during darkness stimulates tumor progression by enhancing tumor fatty acid uptake and metabolism. Cancer Lett 144: 131-136. [3] Blask D, Sauer L, Dauchy R, Holowachuk E, Ruhoff M, Kopff H. 1999. Melatonin inhibition of cancer growth in vivo involves suppression of tumor fatty acid metabolism via melatonin receptor-mediated signal transduction events. Cancer Res 59: 4793-4701. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 19 19 Cosa è il sistema circadiano? Il ciclo circadiano degli esseri umani ha una durata di 24 ore e determina il momento e la durata delle funzioni biologiche, come il sonno e l’alimentazione, il cui bilanciamento è fondamentale per il benessere. In questo ciclo vi sono variazioni periodiche della temperatura corporea, della produzione ormonale, dell’attività elettrica cerebrale, della rigenerazione cellulare e delle altre attività biologiche con periodicità giornaliera. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 20 20 Cosa è il sistema circadiano? In sintesi: il sistema circadiano è controllato dal nucleo soprachiasmatico (SCN) dell'ipotalamo che determina l'orologio biologico dell’organismo. Gli impulsi nervosi prodotti dalla retina raggiungono l'SCN che genera il ciclo di oscillazione di 24 ore nell'attività neurale, la fase circadiana. L’SCN influenza anche la ghiandola pineale che produce l’ormone melatonina[1]. La melatonina può essere rilevata nel sangue, nella saliva e nelle urine come fattore in grado di evidenziare lo stato dell'orologio biologico interno[2]. [1] Pevet P, Nothorel B, Slotten H, Saboureau M. 2002. The chronobiotic properties of melatonin. Cell Tissue Res 309(1): 183-191 [2] Lewy AJ, Wehr TA, Goodwin FK, Newsome DA, Markey SP. 1980. Light suppresses melatonin secretion in humans. Science 210(4475): 1267-1269. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 21 21 Ma come avviene ciò? La Retina! È esclusivamente la Retina che traduce la luce in stimolazioni nervose per il sistema circadiano. Tutte le ricerche fatte per evidenziare questi effetti con stimolazioni extraoculari (sulla pelle) hanno dato esito negativo [1],[2],[3],[4],[5]. [1] Lockley S, Skene D, Thapan K, English J, Ribeiro D, Haimov I, Hampton S, Middleton B, von Schantz M, Arendt J. 1998. Extraocular light exposure does not suppress plasma melatonin in humans. J Clin Endocrinol Metab 83(9): 33693369-3372. [2] Eastman CI, Martin SK, Hebert M. 2000. Failure of extraocular light to facilitate circadian rhythm reentrainment in humans. Chronobiol Int 17(6): 807807-826. [3] Lindblom N, Hatonen T, Laasko M, AlilaAlila-Johansson A, Laipio M, Turpeinen U. 2000. Bright light exposure of a large skin area does not affect melatonin or bilirubin levels in humans. Biol Psychiatry 48(11): 10981098-1104 [4] Koorengevel KM, Gordijn MC, Beersma DG, Meesters Y, den Boer JA, van der Hoofdakken RH, Daan S. 2001. Extraocular light therapy in winter depression: A doubledouble-blind placeboplacebo-controlled study. Biol Psychiatry 50(9): 691691-698 [5] Lushington K, Galka R, Sassi LN, Kennaway DJ, Dawson D. 2002. Extraocular light exposure does not phase shift saliva melatonin rhythms in sleeping subjects. J Biol Rhythms 17(4): 377377-386 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 22 22 Luce sulla Retina Molte ricerche hanno mostrato che il sistema circadiano umano è controllato anche dalla presenza di un nuovo meccanismo di fotoricezione scoperto nella retina[1],[2], questo è dovuto ad un fotopigmento che alcuni ricercatori hanno chiamato melanopsina[3] [1] Berson DM, Dunn FA, Takao M. 2002. Phototransduction by retinal ganglion cells that set the circadian clock. Science 295(5557): 1070-1073. [2] Hattar S, Liao HW, Takao M, Berson DM, Yau KW. 2002. Melanopsincontaining retinal ganglion cells: architecture, projections, and intrinsic photosensitivity. Science 295(5557): 1065-1070. [3] Provencio I, Rodriguez IR, Jiang G, Hayes WP, Moreira EF, Rollag M.D. Novel human opsin in the inner retina. Journal of Neural Science 2000; 20: 600-605. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 23 23 Cosa è il sistema circadiano? Luce Retina Melanopsina Tratto retina-ipotalamo SCN Ghiandola pineale Melatonina Circolazione sanguigna Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 24 24 Luce naturale e ritmo circadiano Variazioni di cortisolo, melatonina e temperatura corporea nel corpo umano al variare della luce naturale[1] [1] Van Bommel W.J.M., van den Beld G.J., Lighting for work: a review of visual and biological effects, Lighting Research and Technology, Volume 36, n.4, 2004, pp. 255269 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 25 25 Alterazione del ritmo circadiano Molti individui soffrono di sfasature più o meno gravi della fase circadiana che possono anche essere causate dall’esposizione ad un’illuminazione artificiale inadeguata. Questi disturbi coinvolgono il sonno, la digestione, il funzionamento dell’intestino e possono causare mal di testa, irritabilità, stanchezza fisica e mentale. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 26 26 Alterazione del ritmo circadiano Essendo regolato dalla luce, il ritmo circadiano di 24h può essere alterato da: – Voli transcontinentali: effetto Jet Lag Il ritmo degli organi interni è sfasato rispetto agli impulsi luminosi ricevuti dall’SCN – Ambienti con illuminazione artificiale Nell’ultimo secolo l’introduzione della illuminazione artificiale ha modificato la nostra esposizione alla luce diurna e al ciclo delle stagioni, aumentando la durata dei periodi di esposizione alla luce Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 27 27 Luce e ritmo circadiano La presenza di melatonina nel sangue tende a favorire il rilassamento e il sonno, mentre la sua assenza tende a favorire lo stato di veglia. – – La melatonina è prodotta dalla ghiandola pineale sotto il controllo dell’ipotalamo (SCN). La presenza di luce sulla retina ha come effetto una diminuzione o arresto nella produzione di melatonina Il cortisolo, noto anche come ormone dello stress, contribuisce ad aumentare gli zuccheri disponibili nel sangue (e quindi l'energia disponibile), l'efficienza del sistema immunitario, protegge dalle infiammazioni e contribuisce alla regolazione della pressione sanguigna. – Il cortisolo è secreto dalle ghiandole surrenali sotto il controllo dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 28 28 Luce e melatonina Quali sono le caratteristiche della luce che influenzano la melatonina? – Quantità – Direzione – Durata temporale dello stimolo luminoso – Momento dello stimolo luminoso – Tipo di variazione dello stimolo luminoso (gradiente) – Distribuzione spettrale Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 29 29 Direzione della luce La retina non presenta un comportamento uniforme rispetto alla stimolazione del sistema circadiano: – La parte inferiore sembra più sensibile[1] [1]G. Glickman, Glickman, J. P. Hanifin, Hanifin, M. D. Rollag, Rollag, J. Wang, Wang, H. Cooper, and G. C. Brainard, Brainard, Inferior Retinal Light Exposure Is More Effective than Superior Retinal Exposure in Suppressing Melatonin in Humans, Humans, J Biol Rhythms, Rhythms, February 1, 2003; 18(1): 71 - 79 – Quindi la luce che colpisce la retina provenendo dalla parte superiore della linea visuale (es. il cielo) influisce maggiormente sul sistema circadiano. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 30 30 Aspetti temporali della stimolazione Una luce adeguata e perdurante può sfasare il ritmo circadiano in anticipo (allodola) o in ritardo (gufo). Una luce brillante al risveglio favorisce l'abbattimento della melatonina (sveglie luminose in commercio). La stessa luce alla sera ha l'effetto di ritardare la produzione della melatonina e quindi diminuire la propensione al rilassamento e al sonno. Altri esperimenti mostrano la propensione di molti soggetti a richiedere una forte illuminazione dopo pranzo, probabilmente per contrastare gli effetti della sonnolenza post-prandiale. Questo effetto è reale ma non pare strettamente correlato con i livelli di melatonina. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 31 31 Aspetti temporali della stimolazione Una luce adeguata applicata nella prima metà della notte, sfasa il ritmo circadiano (in ore) in ritardo, mentre la stessa luce applicata nella seconda metà della notte, sfasa il ritmo circadiano in anticipo. Lo sfasamento maggiore avviene in piena notte quando i livelli di melatonina sono al massimo. Ma si può avere anche un modesto sfasamento di giorno quando i livelli di melatonina sono al minimo[1] [1] Boyce P.R., Light, sight and photobiology. Lighting Futures 2(1):3-6. 1997 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 32 32 Aspetti temporali della stimolazione Gli effetti che la luce artificiale può indurre sul sistema circadiano sono minori in presenza della luce diurna, ma questo può dipendere da fattori climatici e geografici. Gli effetti di una luce artificiale adeguata di notte sono invece significativi nell'abbattimento della melatonina, nella stimolazione dello stato di allerta e delle prestazioni, mentre non sembrano avere effetti positivi sull'umore come invece può avvenire di giorno. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 33 33 Aspetti temporali della stimolazione È provato[1] che la variazione della melatonina nel sangue avviene entro 10 minuti dalla esposizione a luce adeguata. Il ritorno ai livelli precedenti (tipicamente notturni) di melatonina ematica avviene entro 15 minuti dalla eliminazione della stimolazione luminosa[2],[3]. [1] Lewy AJ, Kern HA, Rosenthal NE, Wehr TA. 1982. Bright artificial light treatment of a manic-depressive patient with seasonal mood cycle. Am J Psychiatry 139(11): 1496-1498 [2] McIntyre IM, Norman TR, Burrows GD, Armstrong SM. 1989. Human melatonin suppression by light is intensity dependent. J Pineal Res 6(2): 149156 [3] McIntyre IM, Norman TR, Burrows GD, Armstrong SM. 1989. Quantal melatonin suppression by exposure to low intensity light in man. Life Sci 45(4): 327-332 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 34 34 Aspetti temporali della stimolazione È stato osservato che variazioni di luce improvvise (a gradino) sono più efficaci di variazioni graduali per la soppressione della melatonina[1]. [1] Hut, R. Light stimulation of the circadian system: temporal variation effects. Abstract 062, Society for research and biological rhythms; 2002 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 35 35 Spettro della luce e melatonina L’abbattimento della melatonina varia al variare della lunghezza d’onda della luce[1],[2] ed è maggiore per le corte lunghezze d’onda (con un max a 446 nm) [1] Thapan K, Arendt J, Skene DJ. 2001. An action spectrum for melatonin suppression: evidence for a novel nonnon-rod, nonnon-cone photoreceptor system in humans. J Physiol 535(Pt. 1): 261261-267 [2] Brainard GC, Hanifin JP, Rollag MD, Greeson J, Byrne B, Glickman G, Gerner E, Sanford B. 2001. Human melatonin regulation is not mediated by the the three cone photopic visual system. J Clin Endocrinol Metab 86(1): 433433-436 curva proposta da Mark Rea a confronto con la V(λ) e V’(λ) Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore curva proposta da Dietrich Gall (e valori misurati da Thapan e Brainard) 36 36 Fotometria circadiana Nella fotometria circadiana si valuta l’effetto della luce sulla soppressione della melatonina La curva di sensibilità circadiana c(λ) è diversa dalla sensibilità fotopica V(λ)!! Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 37 37 Fotometria circadiana: by Rea[1] Utilizza le seguenti grandezze per descrivere le proprietà circadiane delle sorgenti di luce – Flusso fotopico vs. circadiano 780 Φ v = K max ∫ Φ e (λ )V (λ )dλ 380 – Efficienza fotopica vs. circadiana – Efficienza fotopica vs. circadiana normalizzata rispetto a una FL da 3.000K ηv = p= ηv Φv P η v ,3000 K 780 Φ c = K max ∫ Φ e (λ )c(λ )dλ 380 ηc = c= Φc P ηc η c,3000 K – rapporto relativo tra efficienze circadiana e fotopica rr = c/p [1] Rea MS, Figueiro MG, Bullough JD. 2002. Circadian photobiology: An emerging framework for lighting practice and research. Light Res Technol 34(3): 177-190. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 38 38 Fotometria circadiana: by Rea Efficienze fotopiche e circadiane di alcuni tipi di sorgenti e rapporti relativi Sorgente di luce ηv p ηc c rr Fluorescente 3.000K 87 1,00 149 1,00 1,00 Fluorescente 4.100K 87 1,00 275 1,85 1,85 Fluorescente 7.500K 65 0,75 285 1,91 2,56 Alogenuri metallici 108 1,24 300 2,02 1,63 Sodio alta pressione 127 1,46 115 0,77 0,53 Incandescenza 15 0,17 32 0,21 1,25 LED rosso 630nm 44 0,51 2 0,02 0,03 LED giallo 590nm 36 0,41 10 0,07 0,17 LED verde 520nm 25 0,29 88 0,59 2,06 LED blu 460nm 11 0,13 681 4,58 36,2 LED bianco 18 0,21 90 0,60 2,91 Daylight 6.500K n.a. n.a. n.a. n.a. 2,78 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 39 39 Semplificando !?! Mark Rea: “Il sistema circadiano può essere considerato un rilevatore di cielo azzurro” – “Perché è più sensibile alla luce blu-azzurra che proviene dall’alto” – “Perché ha una risposta lenta e richiede una prolungata stimolazione luminosa di elevata intensità” – “In effetti il cielo azzurro sembra la fonte ideale di luce circadiana, dato il nostro passato evolutivo di cacciatori e raccoglitori in posizione eretta, attivi di giorno” Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 40 40 Fotometria circadiana: by Gall Gall propone una curva di sensibilità circadiana c(λ) lievemente differente[1] da quella di Rea. Diverso anche il metodo di calcolo delle grandezze circadiane: – – – – – – Flusso circadiano Φc, Intensità circadiana Ic, Illuminamento circadiano Ec, Luminanza circadiana Lc, Esposizione circadiana Hc Rendimento circadiano ηc [1] Gall, D.,CircadianeLichtgrößen und derenmeßtechnischeErfassung, Licht 7-8, 2002, 860-871 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 41 41 Fotometria circadiana: by Gall Ogni grandezza circadiana Xc si ottiene dalla corrispondente fotometrica Xv tramite la formula: Xc = acv ⋅ Xv Dove il fattore di effetto circadiano acv : acv ∫ = ∫ Situazione/Attività acv Tonalità di luce Momenti di tranquillità, relax, applicazioni non professionali private < 0,4 Bianco caldo < 3.300K 780 380 780 380 Φ e ( λ ) c ( λ ) dλ Φ e (λ )V (λ )dλ Ufficio, industria, illuminazione stradale, negozi, mercati, speciali requisiti di illuminazione Concentrazione ottimale sul lavoro, sensazione di benessere in abbinamento a grandi sforzi visivi, terapie Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 0,3÷0,8 Bianco neutro 3.300÷5.300K > 0,7 Luce diurna > 5.300K 42 42 Fotometria circadiana: by Gall Il fattore di effetto circadiano determinato da Gall per alcuni tipi di sorgenti. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore Sorgente di luce CCT acv Sole diretto 5.081K 0,76 Cielo blu 19.963K 1,49 Cielo coperto 5.924K 0,88 Lampada incandescenza 2.800K 0,35 Alogenuri metallici bianco neutro 3.640K 0,39 Sodio alta pressione 2.770K 0,28 Fluorescente bianco caldo 2.827K 0,31 Fluorescente bianco neutro 3.678K 0,52 Fluorescente daylight 765 6.750K 0,85 Fluorescente daylight 865 6.400K 0,80 Fluorescente daylight 965 6.500K 0,94 Fluorescente daylight 880 8.000K 1,00 Fluorescente Truelite 5.600K 0,76 LED blu λp = 468 nm n.d. 6,90 LED bianco n.d. 1,05 .. 2 43 43 Fotometria circadiana: by Gall Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore (fonte Osram) 44 44 Luce blu ed età biologica È stato dimostrato che con l'avanzare dell'età peggiore la visione a causa dell'ingiallimento del cristallino (diminuisce la trasmittanza [1],[2]. totale) e quindi è necessario avere più luce per leggere[1], L’ingiallimento del cristallino fa si che meno luce blu entri nell'occhio rispetto ad altre frequenze. Questo impone una riflessione sulla capacità/possibilità di un prodotto di illuminazione di customizzarsi/adattarsi/regolarsi anche spettralmente in funzione dell'età del soggetto. [1] Van Bommel W.J.M., van den Beld G.J., Lighting for work: a review of visual and biological effects, Lighting Research and Technology, Volume 36, n.4, 2004, pp. 255-269 [2] Weale RA. 1963. The Ageing Eye. London: HK Lewis and Company Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 45 45 Opponenza spettrale circadiana? Ma allora basta introdurre una dose di luce blu per influire sul sistema circadiano? No! La cosa non è così semplice. Recenti esperimenti[1], hanno mostrato che la presenza di altre radiazioni luminose di maggiore lunghezza d’onda sembra inibire l’effetto della luce blu sul sistema circadiano. [1] Figueiro, Mariana G., John D. Bullough, Robert H. Parsons, and Mark S. Rea. 2004. Preliminary evidence for spectral opponency in the suppression of melatonin by light in humans. NeuroReport 15, no. 2: 313-16. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 46 46 Opponenza spettrale circadiana? Nell’esperimento sono state utilizzate due sorgenti per l’abbattimento della melatonina: LED a luce blu: 18 lux (29 μW/cm2) sull’occhio Hg lampada a vapori di mercurio: 450 lux (170 μW/cm2) sull’occhio Il LED blu, pur con un irradiamento nelle corte lunghezze d’onda inferiore alla banda blu della lampada Hg, abbatte maggiormente la melatonina della lampada Hg che ha altre bande di emissione nelle zone giallo e arancio Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 47 47 Opponenza spettrale circadiana? Il fenomeno dell’opponenza mette già in discussione la neonata fotometria circadiana e ne rende più difficile il reale utilizzo nella progettazione di una illuminazione fisiologicamente consapevole. Il risultato di questo esperimento sarebbe giustificabile con una differente curva di sensibilità circadiana introducendo valori negativi…. Ma nel caso di spettri più complessi e più completi neanche questa curva è in grado di descrivere adeguatamente la soppressione della melatonina[1] – [1] Figueiro MG, MG, Bullough JD, JD, Bierman A, Rea MS. MS. Demonstration of additivity failure in human circadian phototransduction, phototransduction, Neuro Endocrinol Lett. Lett. 2005 Oct;26(5):493Oct;26(5):493-8 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 48 48 Un modello più complesso… È stato proposto un modello più complesso che ipotizza che siano anche gli altri fotorecettori ad influire sul sistema circadiano[1], [2] Questo modello di fototrasduzione si basa sulle conoscenze attuali in termini di neuronatomia e fisiologia del sistema visivo e del sistema circadiano umano. – – [1]Rea MS, Figueiro MG, Bullough JD, Bierman A. 2005. A model of phototransduction by the human circadian system. Brain Res Brain Res Rev. 50(2):213-228. [2] Mark S. Rea, Mariana G. Figueiro, John D. Bullough, Andrew Bierman, Corrigendum to “A model of phototransduction by the human circadian system”, Brain Res. Rev. 56 (2007) Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 49 49 Un modello più complesso… Il modello va oltre l’idea di curva di sensibilità circadiana, e si fonda sul principio di opponenza L’effetto circadiano di ogni singola lunghezza d’onda dipende mutuamente da tutte le altre Il risultato del modello è una grandezza chiamata stimolo circadiano “CS” Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 50 50 Un modello più complesso… Rappresentazione elettronica del modello Coni S Cellule bipolari Coni L+M Melanopsina Bastoncelli Cellule amacrine Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 51 51 Un modello più complesso… Il modello applicato a radiazioni monocromatiche (in assenza di opponenza) produce uno stimolo circadiano che descrive una curva simile a quelle sperimentali misurate da Brainard e Thapan Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 52 52 Un modello più complesso… Nel caso di spettri più complessi (FL da 4.100K e 8.000K) a vari livelli di illuminamento sull’occhio… confronto tra predizione e melatonina ematica reale Buona predizione per lampada da 8.000K Discreta predizione per lampada 4.100K per lux più elevati Oltre certi livelli di illuminamento (saturazione) il modello fallisce per l’insorgere di fenomeni spontanei di chiusura totale o parziale delle palpebre Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 53 53 Un modello più complesso… Valutando il CS delle sorgenti comuni si scopre che in realtà la luce bianca delle FL ha un effetto circadiano molto limitato proprio a causa dell’opponenza A parità di consumi, una FL da 7.500K è oltre 2 volte più efficiente dal punto di vista circadiano di una FL da 3.000K Light Source Photopic lumens/watt Circadian stimulus/watt 100 lm/W 74 CS/W I LED blu hanno il Fluorescent 3000K Fluorescent 7500K 100 lm/W 157 CS/W massimo effetto Incandescent 12 lm/W 12 CS/W D65 70 lm/W 133 CS/W Clear Mercury (Hg) 45 lm/W 18 CS/W 8 lm/W 223 CS/W 15 lm/W 418 CS/W Blu LED (470 nm) Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 54 54 E quindi? Luce Blu in abbondanza? ……MA !? Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 55 55 Rischi per la salute ?? Minore la lunghezza d’onda della radiazione e.m. maggiore il danno che si produce sugli organismi viventi Precisi riferimenti relativi alle lesioni fotochimiche della retina umana, riferite al rischio della luce blu e UV, denominato BLH (Blue Light Hazard) sono riportate nelle: – – CIE 138/2000 - Photobiology and Photochemistry CIE S 009/E:2002 - Photobiological Safety of Lamps and Lamp Systems Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 56 56 Norme ?? Oltre alle classiche norme sulla illuminazione in interni ed esterni la raccomandazione “CIE 158/2004 - Ocular Lighting Effects on Human Physiology and Behaviour” raccoglie una serie di documenti tecnico-scientifici degli effetti biologici sul nostro sistema neuro-endocrino, quindi non legati alla visione, e le conseguenti influenze comportamentali della luce La raccomandazione CIE 166/2005 - Cognitive Colour tratta gli aspetti cognitivi del colore in termini di elementi comportamentali neuropsicologici e neurofisiologici. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 57 57 Conseguenze sul progetto Sulla base di queste altre ricerche il Light Design può gestire nuovi aspetti della luce per influire sul benessere umano: – – Nella progettazione degli apparecchi Nella progettazione degli impianti Tramite: – – – il controllo della quantità di illuminazione, la reale distribuzione spettrale della luce la dinamicità dell’illuminazione (temporizzazione e durata della illuminazione con controllo automatico). Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 58 58 Obiettivi dell’illuminazione circadiana in ambienti artificiali Corretta valutazione dei parametri fondamentali di quantità, spettro, distribuzione, durata (dinamicità) e tempo del ciclo notte-giorno Per assicurare l’adattamento dell’orologio biologico allo schema di attività-riposo richiesto dalle specifiche esigenze sociali di una persona Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 59 59 Linee guida? Difficili da definire perché: – Gli esseri umani sono tutti diversi tra loro – Nella società moderna tendono a vivere secondo cicli aperiodici – Possono svolgere lavori atipici che richiedono attività notturne ripetitive o saltuarie Tuttavia…. Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 60 60 Linee guida? Ogni persona dovrebbe essere esposta: – a luce circadiana nei periodi di attività – assenza di luce circadiana nei periodi di riposo – e questo dovrebbe avere un ciclo di 24 ore Questo potrebbe: – Massimizzare le nostre prestazioni – Migliorare il nostro benessere e salute (effetti positivi sul sistema immunitario) Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 61 61 Linee guida? Purtroppo i sistemi di illuminazione sono progettati per rispondere alle esigenze: – Del sistema visivo – Del risparmio energetico – Non per influire consapevolmente sul sistema circadiano Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 62 62 Linee guida? Nei luoghi di lavoro L’ambiente dovrebbe favorire l’adattamento circadiano durante il periodo di attività In assenza di una adeguata illuminazione solare, dovrebbe esserci una luce artificiale circadiana in modo continuativo o periodico Se l’illuminazione artificiale ambientale presente non ha requisiti circadiani (come spesso avviene per ragioni di risparmio energetico o altri) si dovrebbe implementare un sistema supplementare a corte lunghezze d’onda (es. LED blu) per favorire l’adattamento circadiano durante l’attività Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 63 63 Linee guida? Nei luoghi di riposo L’ambiente dovrebbe favorire l’adattamento circadiano durante il periodo di riposo con prestazioni opposte a quelle dei luoghi di lavoro Evitare luci forti o bianco brillanti con elevata componente di corte lunghezze d’onda: meglio sorgenti calde con temperatura di colore non superiore a 3000K Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 64 64 Linee guida? E nei luoghi non di lavoro e non di riposo? – In che orari? – Che attività? – Quali relazioni? Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 65 65 Bibliografia generale M. Rossi, Design della Luce – Fondamenti ed Esperienze nella progettazione della luce per gli esseri umani, Ed. Maggioli, 2008 M. Rea et. al., More than vision – L’influenza della luce sui ritmi circdiani, iGuzzini, Editoriale Domus, 2008 M. Rea, Light - Much more than vision, International Symposium on Light and Human Health, CIE. 2003 Boyce, Peter R., Human Factors in Lighting, CRC Press. 2003 Maurizio Rossi - Politecnico di Milano - IV Conf. Nazionale del Gruppo del Colore 66 66