Nessun titolo diapositiva - Dipartimento di Salute Mentale di Trieste
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Nessun titolo diapositiva - Dipartimento di Salute Mentale di Trieste
RAZIONALITÁ PSICOFARMACOLOGICA E PRATICA DI TRASFORMAZIONE FABRIZIO OTTOLENGHI Clinica Psichiatrica CSM San Giovanni Condizione umana e sofferenza mentale Nella storia dell’umanità la sofferenza fisica e mentale sono sempre esistite e solo in tempi relativamente recenti sono state considerate in maniera separata. Nell’antichità i rimedi per combattere le malattie non facevano molta distinzione sul versante su cui agire. Origini remote della psicofarmacologia “All'improvviso (Elena) gettò un farmaco nel cratere in cui si beveva; questa sostanza aveva il potere di calmare il dolore e la collera, di dissolvere tutti i mali; una dose nel cratere impediva, per una giornata, a chi l'aveva bevuta di versare una lacrima anche se avesse perduto il padre la madre, o se con i propri occhi avesse visto cadere sotto al bronzo un fratello o un amico”. Omero: Odissea Origini remote della psicofarmacologia Questo farmaco di origine egiziana, secondo Omero, era quindi un formidabile atarassico. Sempre nell'Odissea apprendiamo che Circe, la maga di Spagna, usava associazioni di droghe: polifarmacos. Terapia psichiatrica pre-ippocratica Prima di Ippocrate dominano i templi della salute diffusi in Grecia e in tutto il bacino del Mediterraneo: a Epidauro, Smirne, Efeso, Pergamo e anche nell'isola Tiberina di Roma i malati psichiatrici sono curati con bagni, lievi purghe, musica, psicoterapia suggestiva, il tutto guidato da un sacerdote che, interpretando il sogno del paziente, stabilisce la cura: l'uso di piccole dosi di oppio e la suggestione del luogo, del tempio, della grande via sacra, lo stupore del bosco sacro e soprattutto le numerose lapidi votive che erano murate nel tempio impressionano il paziente, quasi sempre di tipo nevrotico. Terapie fisiche nell’età classica Elleboro Purghe Salassi Oppio Bagni freddi o caldi Theriaca Theriaca o Triaca La parola Theriaca deriva dal vocabolo greco: "therion" (serpente), tale termine è quindi riferito a serpenti velenosi di non ben definita origine. L’elemento più curioso della preparazione sono i Trocisci di vipera, vale a dire carne di vipera dei Colli Euganei, femmina, non gravida, catturata qualche settimana dopo il letargo invernale, privata della testa, della coda e dei visceri, bollita in acqua di fonte salata ed aromatizzata con aneto, triturata, impastata con pane secco ,lavorata in forme tondeggianti della dimensione di una noce e posta ad essiccare all’ombra. Altro componente fondamentale era l’Oppio, che doveva provenire rigorosamente da Tebe, in quanto di qualità superiore rispetto a quello Turco. Altri ingredienti erano l’asfalto, il benzoino, la mirra , la cannella, il croco, il solfato di ferro, la radice di genziana, il mastice, la gomma arabica, il fungo del larice, l’incenso, la scilla, il castoro, il rabarbaro, la calcite, la trementina, il carpobalsamo, il malabatro, la terra di Lemno, l’opobalsamo, la valeriana et alia. La melancolia Santa Ildegarda, badessa del monastero di Bingen in Germania, vissuta nel XII secolo, riteneva che la melanconia fosse strettamente collegata al peccato originale e direttamente provocata dal diavolo; contro tale condizione consigliava dei rimedi, considerati espressione della benevolenza divina, tratti dai tre regni della natura (ad esempio, un preparato in cui erano mescolati: sangue, malva, olio d’oliva e aceto). Il termine psicofarmacologia compare per la prima volta nel 1548 in un testo di Reinhard Lorich, gesuita, professore di eloquenza e di teologia Lo psichiatra francese Moreau de Tours nel 1845, dopo aver sperimentato l’effetto dell’haschich, ipotizzò che l’effetto biologico che lo provocava fosse analogo a quello che induce sensazioni simili per ragioni naturali. Ufficialmente il termine psicofarmacologia compare solo nel 1960 in un lavoro di Ross e Cole intitolato Psychopharmacology. Evoluzione delle istituzioni psichiatriche e loro paradigmi ( D. Napolitani) Totem, tabù e psichiatria (M. Mari) Il TOTEM: Ente aggregante che sancisce un'appartenenza, simbolizza un'identità, contiene un senso per la tribù. 2) La TRIBU': produce il totem sopravvive finchè il totem le da un senso ed ha ruoli discriminati al suo interno. Questi ruoli vengono mantenuti e delimitati tramite le leggi ed i tabù 3) I TABU': sanciscono esplicitamente le regole, implicitamente le sanzioni. Trasgredirli significa sperimentare la non appartenenza, la perdita di senso, la perdita di identità L'EVOLUZIONE DEL"TOTEM PSICHIATRICO” Un tempo il manicomio con le sue mura e le sue pratiche segnava il margine, la linea di discrimine tra la follia e la psicologia della vita quotidiana. In tal senso quel muro rappresentava un totem ossia un ente contemporaneamente simbolo della tribù e sede dell'identità della stessa, contemporaneamente contenitore di significato e fonte di significato. Il manicomio era il luogo di deposito dell'identità della "tribù psichiatrica" che tramite esso articolava i suoi ruoli e le sue leadership (il matto e il sano, il ricoverato, i familiari, gli infermieri, i medici, il direttore), le sue regole ed i suoi tabù (la legge per entrare, le leggi interne, soprattutto non oltrepassare il muro). Quel muro era la sede da cui partire per ogni reale analisi della situazione, senza prenderlo in esame ogni intervento risultava terapeuticamente scarsamente efficace. L'EVOLUZIONE DEL"TOTEM PSICHIATRICO” Dopo la comparsa degli psicofarmaci il significato progressivamente abbandona il muro verso una sua pratica interna: la farmacoterapia. In tal modo il totem (muro di cinta) perde il suo senso, non è più così pregnante come in precedenza e non da più senso ossia non è più così identificante come in era prefarmacologica. Il "totem muro" verrà attaccato e distrutto fino all'atto formale, noto in tutto il mondo, della cosiddetta "legge 180". Il tabù diviene ora trasgredibile, il muro può essere dapprima abbattuto poi progressivamente oltrepassato… L'EVOLUZIONE DEL"TOTEM PSICHIATRICO” Nasce un nuovo totem: la farmacoterapia ed il reparto di Diagnosi e Cura. Questi raccoglieranno la funzione discriminante che un tempo era quella del muro: i pazienti in trattamento farmacologico e gli altri, il membro della famiglia che assume medicine e chi si preoccupa di somministrargliele. CENNI STORICI SULLA PSICOFARMACOLOGIA MODERNA La data d'inizio della psicofarmacologia viene fissata al 1952, quando gli psichiatri francesi Delay e Déniker utilizzarono la clorpromazina da sola nel trattamento di 40 casi di psicosi acuta, con risultati positivi. La prima benzodiazepina, il clordiazepossido viene sintetizzata nel 1947 ma utilizzata solo nel 1958; al 1949 risale l'impiego del litio negli stati maniacali e nelle schizofrenie e nel 1950 si giunge alla sintesi della clorpromazina. Il farmaco fu chiamato Largactil e venne utilizzato dapprima in anestesia, dal chirurgo e farmacologo Henry Laborit (3). Laborit coniò il termine neurolettico per indicare l'azione di indifferenza e disinteresse verso l'ambiente indotta da questa sostanza, oltre che la capacità di deprimere il livello della tensione nervosa e il tono neurovegetativo (4); questa azione fu chiamata anche neuroplegica o ganglioplegica. L'azione dei neurolettici è stata anche così descritta: uno stato di sonnolenza che per le dosi più alte può giungere al sonno, da cui il paziente può però venire richiamato con facilità. Quando la sonnolenza scompare il paziente appare normale ed è in grado di svolgere compiti applicativi, anche se non prende iniziative, non pone domande e non dimostra preoccupazioni o preferenze (5). CLASSIFICAZIONE CLINICA DELAY PSICOLETTICI PSICOANALETTICI PSICODISLETTICI PSICOLETTICI IPNOTICI TRANQUILLANTI MINORI O ANSIOLITICI TRANQUILLANTI MAGGIORI O NEUROLETTICI PSICOANALETTICI STIMOLANTI DELL’UMORE O ANTIDEPRESSIVI STIMOLANTI DELLA VIGILANZA O NOOTROPI PSICODISLETTICI ALLUCINOGENI THC, MESCALINA, LSD STUPEFACENTI MORFINA, EROINA, COCAINA, ECSTASY INEBRIANTI ALCOOL, SOLVENTI, COLLE CLASSIFICAZIONE PSICOFARMACI CLINICA FARMACOLOGICA CHIMICA CLASSIFICAZIONE ATC La classificazione ATC raggruppa i farmaci in base all’organo o sistema in cui agiscono (A), all’azione terapeutica che svolgono (T) ed alla composizione chimica (C) Classificazione ATC Psicofarmaci e sintomi bersaglio Connessione corretta tra due neuroni. Durante lo sviluppo , assoni provenienti da parti del tutto differenti del cervello vengono adeguatamente diretti sui loro appropriati dendriti bersaglio. Connessione errata tra due neuroni La figura illustra in modo semplice quello che potrebbe essere un meccanismo patologico nei disordini neuroevolutivi. • In questo caso, la formazione delle sinapsi è mal indirizzata, risultando in una connessione errata. • Questo potrebbe condurre a errati trasferimenti di informazioni, a comunicazioni neuronali confuse, e ad incapacità dei neuroni a funzionare; è stato postulato che tale meccanismo sia coinvolto nella schizofrenia, nel ritardo mentale e in altri disordini neuroevolutivi. Frontal Cortex 5--52 Mood Stahl S M, Essential Psychopharmacology (2000) Basal Ganglia 5--53 Akathisia/ Agitation OCD Stahl S M, Essential Psychopharmacology (2000) Limbic 5--54 Anxiety Stahl S M, Essential Psychopharmacology (2000) Hypothalamus 5--55 Appetite/bulimia Stahl S M, Essential Psychopharmacology (2000) Sleep Centers 5--56 Insomnia Stahl S M, Essential Psychopharmacology (2000) 1. Inibizione della ricaptazione 2. Blocco recettoriale 3. Inibizione enzimatica Classificazione psicofarmaci ANSIOLITICI ANTIDEPRESSIVI ANTIPSICOTICI REGOLATORI DELL’UMORE RELAZIONE DOSEEFFETTO L’intensità dell’effetto prodotto da un farmaco è proporzionale alla dose somministrata Dalla dose all’effetto Concentrazione al sito d’azione Dose Farmacocinetica Effetto Farmacodinamica Parametri dose-effetto POTENZA: La sensibilità di un organo/ tessuto a un farmaco (influenzata dalla dose) EFFICACIA Il massimo effetto ottenibile : con un farmaco (indipendente dalla dose) Curva dose-effetto Max effetto % effetto 100 80 EFFICACIA 60 40 POTENZA 20 0 0 DE50200 400 Dose 600 800 Agonisti e antagonisti Agonista endogeno Farmaco (ormone, agonista neurotrasmettitore, ecc. Farmaco antagonista AGONISTA = farmaco che interagendo con un recettore produce una risposta ANTAGONISTA = farmaco che interagendo con un recettore non produce da solo alcuna risposta ma modifica l’interazione dell’agonista (endogeno o esogeno) con il recettore diminuendone la risposta Interazione agonista-recettore Meccanismo “chiave-serratura” Agonista Recettore Interazione agonista-recettore AGONISTI PIENI E PARZIALI Agonista pieno 0.8 Agonista parziale A Effetto 1.0 Agonista parziale B 0.6 0.4 0.2 0.0 0.01 0.10 1.00 10.00 Dose 100.00 1000.00 Effetti terapeutici e tossici 100 80 % Risposta Effetto terapeutico Effetto tossico 60 40 20 DT50 DE50 0 70 80 90100 200 Log Dose 300 INDICE TERAPEUTICO DI UN FARMACO DE50 / DT50 I soggetti differiscono tra loro nelle risposte ai farmaci: Buona efficacia Efficacia scarsa o nulla Reazioni avverse Pitagora (~510 A.C.): “Alcuni individui (ma non altri), dopo aver mangiato le fave, si ammalano” (‘favismo’ = deficienza di G6PD; gene su cromosoma X; >200 milioni nel mondo, ). POLIMORFISMO GENETICO Una popolazione di soggetti con la stessa diagnosi… …tuttavia questi soggetti hanno un differente corredo genetico… soggetti con la stessa diagnosi Non trattare: “non-responders” e “toxic-responders” Trattare: “responders” e soggetti non predisposti a tossicità FARMACOGENETICA (1964): studia la farmacocinetica e la farmacodinamica in relazione alla costituzione genetica individuale (parte dal fenotipo). FARMACOGENOMICA (1997): nuova area della medicina che utilizza i dati emergenti dal sequenziamento del genoma umano per predire le risposte ai farmaci e identificare nuovi bersagli molecolari per la terapia (parte dal genotipo). FARMACOECONOMIA L’analisi costo-efficacia è uno strumento che può essere utilizzato per valutare il costo di un intervento sanitario (farmaco, dispositivo medico come pure quant’altro che attiene alla interventistica sanitaria sia terapeutica che preventiva) in rapporto alla sua efficacia. Il disegno dell’analisi costo-efficacia è di tipo incrementale e consiste nel valutare il costo aggiuntivo e l’efficacia aggiuntiva che un intervento innovativo apporta in confronto con il precedente intervento riconosciuto come standard. . FARMACOECONOMIA Obiettivi La descrizione e l'analisi dei costi e delle conseguenze delle terapie farmacologiche riguardo ai sistemi sanitari ed alla società; Il confronto tra i costi (risorse impiegate) e gli effetti delle terapie basate sull'utilizzo di farmaci; Il giudizio di opportunità e di convenienza di un trattamento farmacologico nei confronti delle strategie alternative possibili: preventive e/o curative; Lo sviluppo e la standardizzazione di strumenti per contribuire a decidere quando e come intervenire, al fine di identificare modalità realmente più vantaggiose per il paziente e per la società. NNT (numero necessario da trattare per ottenere un esito) Stima del numero di pazienti da sottoporre al trattamento per ottenere una unità di vantaggio rispetto al trattamento di confronto o, in parole semplici, quanti pazienti trattare perché uno di essi ne tragga beneficio. NNT è calcolabile in ogni trial i cui esiti siano espressi da risultati binari (guarigione/malattia, sopravvivenza/morte, ecc.). Un trattamento è tanto più efficace quanto più basso è NNT QALY QALY (quality adjusted life year: anno di vita guadagnato ponderato per la qualità della vita), misura che tiene conto non tanto del numero degli anni di vita guadagnati, quanto della qualità della vita. Studi caso-controllo In questo tipo di studi si valuta un gruppo con una malattia o condizione ("casi") rispetto a un altro gruppo di persone della stessa popolazione che non hanno quella malattia o condizione ("controlli"). Uno studio caso-controllo serve per identificare rischi e tendenze e suggerisce alcune cause possibili della malattia. Studi di fase I,II, III o IV Per lo studio di nuovi farmaci vengono utilizzati una sequenza di studi clinici: gli studi di fase I (uno) valutano gli effetti tossici sugli esseri umani. Sono solitamente piccoli, senza gruppi di controllo; gli studi di fase II (due) valutano il beneficio terapeutico - solitamente facendo partecipare poche centinaia di persone e di solito usando un gruppo di controllo, ma non sempre; gli studi di fase III (tre) confrontano il nuovo trattamento contro il trattamento standard (o placebo) - tipicamente uno studio clinico randomizzato e controllato; gli studi di fase IV (quattro) monitorano i nuovi trattamenti nella comunità. Studio aperto E' uno studio non-in-cieco (non-mascherato) dove ognuno (paziente, medico e chi analizza i dati) conosce quale farmaco si sta usando e a quale dose. Studio clinico controllato e randomizzato In uno studio clinico controllato, i partecipanti sono assegnati in modo casuale (randomizzato) a ricevere il trattamento sperimentale o il trattamento di controllo. Quando gli studi randomizzati sono condotti in modo appropriato, l'effetto dei trattamenti può essere studiato in gruppi di persone che sono: (1) simili all'inizio e (2) trattati allo stesso modo, eccetto che per l'intervento in studio. Quindi qualsiasi differenza vista alla fine nei gruppi può essere attribuita esclusivamente al trattamento, e non a errori sistematici o al caso. Studio cross over Uno studio dove ciascuno dei gruppi di soggetti sarà sottoposto a ciascuno dei trattamenti in studio, ma in un ordine casuale: cioè i soggetti cominceranno con trattamento e successivamente proveranno anche l'altro Studio osservazionale Un'intervista o uno studio non-sperimentale. I ricercatori indagano e riferiscono su cosa sta accadendo, senza deliberatamente intervenire nel corso degli eventi. Spesa farmaceutica nazionale 2004/2005 ( Classe A) Spesa farmaceutica nazionale 2004/2005 ( Classe C) Testi di psicofarmacologia Psicofarmacologia essenziale. Guida alla prescrizione Stahl Stephen M., Centro Scientifico 2006 € 49,00 Psicofarmacologia vol. 1-3 Schatzberg Alan F.; Nemeroff Charles B., Centro Scientifico 2006 € 72,00 Elementi di psicofarmacologia per psicologi Rovetto Francesco, Franco Angeli 2004 € 20,50 Interazioni tra farmaci. Gli psicofarmaci. Una valutazione della loro rilevanza clinica Garattini Silvio; Nobili Alessandro, Selecta Editrice 2003 € 23,00