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Temperatura trasporto campioni

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Temperatura trasporto campioni
Implementazione sistema informativo
acque – gruppo di miglioramento
• Edizione 1: 4-10-11-18 ottobre 2012
• Edizione 2: 5-10-11-19 ottobre 2012
Luciana Ropolo
SEDI DEL CORSO ARPA Piemonte
Edizione 1:
Torino Via Pio VII, 9
4,18-ottobre 2012
Edizione 2:
Torino Via Pio VII, 9
5,19-ottobre 2012
Edizioni 1 e 2 gruppi di lavoro :
10,11-ottobre 2012
Grugliasco (TO) Via Sabaudia 164
Ivrea (TO) Via Jervis 30
Alessandria Via don Gasparolo 1-3
Novara Viale Roma 7
Vercelli Via Bruzza 4
Omegna Via IV Novembre 294
Cuneo Via Vecchia Borgo S. Dalmazzo 11
Gruppi di lavoro
fasi
Preparazione
campionamento:
scelta punto di prelievo
inserimento in
sian.reteunitaria.
piemonte.it
produzione verbale di
prelievo
preparazione materiale
note
criticità
elementi di
miglioramento
fasi
Prelievo c/o
fontanella o altro
punto accessibile
Georeferenziazione
punto di prelievo
Trasporto campione/i
al laboratorio
Accettazione
campione:
rilevazione
temperatura
registrazione in weblab
note
criticità
elementi di
miglioramento
fasi
Preparazione foglio di
lavoro
Analisi
microbiologiche:
disamina tempi e vincoli
analitici
analisi e.coli - filtrazione
analisi carica batterica per
inclusione
lettura piastre microbiologia
test di conferma
risultati analitici con
incertezza
note
criticità
elementi di
miglioramento
fasi
Analisi chimiche:
disamina tempi e
vincoli analitici
determinazione pH
determinazione
conducibilità
determinazione
parametro chimico……
risultati analitici con
incertezza
note
criticità
elementi di
miglioramento
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
TIPOLOGIA CONTROLLI
ai sensi del D.L.vo 2.2.01 n.31 e s.m.i.
[ ] Routine Batteriologica [ ] Verifica Batteriologica
[ ] Parametri accessori [ ] Clostridium perfringens
Altri controlli :
Num. Contenitori per ANALISI BATTERIOLOGICA :
[ ] Routine Chimica [ ] Verifica Chimica di base
[ ] Verifica Chimica completa
[ ] Metalli (set di base) [ ] Metalli (set completo)
[ ] Antiparassitari
[ ] Solventi alogenati [ ] Trialometani [ ] IPA
Altri controlli:
Num. Contenitori per ANALISI CHIMICA :
SET ANALITICI D.Lgs.31/01
Controllo di routine : 2 parametri microbiologici + 4
accessori
PARAMETRO
VALORE LIMITE
NOTE
Coliformi a 37°C
0/100 ml
UFC/250 ml per acque in
bottiglia
Escherichia coli
0/100 ml
UFC/250 ml per acque in
bottiglia
PARAMETRI ACCESSORI
Clostridium perfringens
Conteggio delle colonie a 22°C
conteggio delle colonie a 37°C
Pseudomonas aeruginosa
0/100 ml
il controllo deve essere effettuato
soltanto in
presenza delle
condizioni indicate dalla nota 2
della parte C dell’Allegato I D.lgs.
31/01 e s.m.i
in acque confezionate
in acque confezionate
in acque confezionate
SET ANALITICI D.Lgs.31/01
Controllo di routine : 6 parametri chimici + 2 accessori
PARAMETRO
VALORE LIMITE
Ammonio
0,50 mg/l
Colore – Odore – Sapore -
Senza variazioni anomale
rientrano nei caratteri organolettici
rientra nei caratteri
organolettici eccetto nel caso di
provenienza da acque superficiali
trattate dove è previsto un valore
parametrico (1,0 NTU).
Torbidità
Concentrazione ioni
idrogeno
NOTE
6,5 e 9,5
Conduttività
2500 μScm 20C
Disinfettante residuo
0,2 mg/l se utilizzato
0,5 mg/l
Nitriti
da determinare in situ a cura
dell’ASL
se si utilizza cloramina nella
disinfezione
PARAMETRI ACCESSORI
Ferro
Alluminio
200 μg/l
da determinare quando usato
come flocculante o su richiesta
200 μg/l
da determinare quando usato come
flocculante
RISCHIO CHIMICO
Il controllo chimico di routine serve per “caratterizzare“ l’acqua e dà
informazioni limitate sulla sua qualità
• CONDUCIBILITA’ (fino a 2500 μS/cm): è proporzionale ai sali
disciolti
• pH (tra 6,5 e 9,5):valori più bassi possono determinare fenomeni di
corrosione delle reti
• AMMONIO (< 0,5 mg/l): da decomposizione di sostanze proteiche o
di origine naturale
• NITRITI (<0,10 mg/l): da ossidazione dell’ammoniaca o dalla
riduzione dei nitrati per fenomeni biologici
SET ANALITICI D.Lgs.31/01
Controllo di verifica : 35 parametri chimici e 13 microbiologici
Nelle Linee Guida regionali del 2005, i parametri previsti dal controllo di verifica
sono stati raggruppati, a scopo unicamente operativo, in quattro moduli con :
I) i parametri chimici e microbiologici di base che devono essere controllati ad
ogni verifica, i metalli e i parametri chimici da richiedere in base al punto di
prelievo ed alle criticità locali;
II) i parametri che l’ASL include nella determinazione analitica, ove
storicamente presenti nel territorio di competenza;
III) i parametri la cui determinazione necessita di analisi complesse e pertanto
deve essere effettuata presso laboratori specifici;
IV) i parametri microbiologici accessori, da controllare sulla base delle criticità
locali e/o in presenza di indicatori di inquinamento ripetuti/gravi;
TIPOLOGIA DI
CONTROLLO
I CONTROLLO
DI VERIFICA:
PARAMETRO
Colore - Odore - Sapore Torbidità
NOTE
rientrano nei caratteri organolettici
Concentrazione ioni
idrogeno
Conduttività
Disinfettante residuo
parametri
chimici di base Durezza
che si
Ammonio
controllano ad
Cloruro
ogni verifica
Fluoruro
Nitrato (NO3-)
Nitrito (NO2-)
Ossidabilità
Sodio
Solfato
da determinare in situ a cura dell’ASL
TIPOLOGIA DI
CONTROLLO
PARAMETRI
Conteggio delle colonie
a 22°C
parametri
microbiologici
che si
controllano ad
ogni verifica
valore guida 100 ufc/ml (ex DPR .236/88)
Batteri coliformi a 37°C
Clostridium perfringens
Enterococchi
Escherichia coli
Alluminio
Cadmio
Cromo
Ferro
metalli
NOTE
Manganese
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
il controllo deve essere effettuato soltanto
in presenza delle condizioni indicate dalla
nota 2 della parte C dell’Allegato I D.lgs.
31/01 e s.m.i
TIPOLOGIA DI
CONTROLLO
PARAMETRI
Antiparassitari
Parametri
chimici da
richiedere in
base al punto di
prelievo,
criticità locali
Idrocarburi policiclici
aromatici (IPA)
compreso
Benzo(a)pirene
Solventi alogenati
(Tetracloroetilene e
Tricloroetilene)
Trialometani
II CONTROLLO Arsenico
DI VERIFICA:
Antimonio
Boro
parametri di
rischio locale da Carbonio organico totale
(TOC)
includere su
Cianuro
richiesta delle
singole ASL
Residuo secco a 180°C
Selenio
Vanadio
NOTE
consultare la Tabella II per le sostanze attive
prioritarie
il controllo è condizionato dalla presenza di
particolari condizioni che l’ASL comunica
all’ARPA di riferimento
Consultare Tabella III
TIPOLOGIA DI
CONTROLLO
III CONTROLLO
DI VERIFICA:
PARAMETRI
NOTE
Benzene
1,2 dicloroetano
parametri di
particolare
complessità
analitica da
effettuarsi
presso
laboratori
specifici
IV CONTROLLO
DI VERIFICA:
parametri
microbiologici
accessori
radioattività alfa e beta
totale
Alghe, Batteriofagi anti
E.coli,
Elminti
Enterobatteri patogeni
Enterovirus
Protozoi
Pseudomonas
aeruginosa
Streptococchi fecali
eventuali controlli per approfondimenti
potranno essere decisi dall’ASL sulla base
dei risultati ottenuti
il controllo dei parametri accessori deve
essere effettuato a giudizio dell’Azienda
Sanitaria locale, sulla base di criticità locali, e
comunicata all’ARPA di riferimento
RISCHIO CHIMICO
Controllo chimico di routine:
•
•
Torbidità, pH, conduttività, ammonio, nitriti
Ferro o alluminio (o altro metallo singolo)
Controllo chimico di verifica:
•
verifica di base:
– torbidità, pH, conduttività, durezza,ossidabilità,
– cationi (ammonio, sodio),
– anioni (cloruro, fluoruro, solfato, nitrato, nitrito)
•
metalli (set di base):
– alluminio, cadmio, cromo, ferro, manganese, nichel,
– piombo, rame
•
metalli (set completo comprensivo set di base):
– arsenico, antimonio, boro, mercurio, selenio, vanadio
•
•
•
•
•
•
•
cianuri
antiparassitari ubiquitari
antiparassitari zone risicole
IPA
Solventi alogenati
Trialometani
Benzene
RISCHIO CHIMICO
Il controllo chimico di verifica di base comprende i parametri della routine più
anioni (cloruro, fluoruro, solfato, nitrato, nitrito) e cationi (ammonio e sodio)
che costituiscono i “sali” dell’acqua
NITRATI (<50 mg/l): presenza di sostanze fertilizzanti azotate o di reflui di
origine umana o animale
CLORURI (<250 mg/l): dipendono da depositi salini del suolo e sottosuolo;
danno sapore salato
FLUORURI ( 1,50 mg/l): in carenza danno carie, in eccesso lesioni dentarie,
fluorosi, alterazione della tiroide e danni scheletrici
SOLFATI (<250 mg/l): di origine naturale, da substrati formati da depositi di
gesso
SODIO (<200 mg/l): con i cloruri per contatti con acque marine o depositi salini
DUREZZA (tra 15 e 50°F): determinata da presenza di calcio e magnesio
RISCHIO CHIMICO
contaminanti di origine naturale e/o antropica: METALLI PESANTI
alluminio
200 μg/l
cadmio
5,0 μg/l
cromo
50 μg/l
Rifiuti industriali
200 μg/l
Origine naturale
manganese
50 μg/l
Origine naturale
nichel
20 μg/l
Acciaierie e industrie
chimiche
piombo
10* μg/l
Tubature – *valore al
25/12/2013
rame
1,0 μg/l
ferro
Flocculante
Da processi di
incenerimento delle materie
plastiche
Origine naturale o da
tubature
RISCHIO CHIMICO
contaminanti di origine naturale e/o antropica: METALLI PESANTI
arsenico
10 μg/l
Presenza di depositi
naturali, industrie
elettroniche e del vetro cancerogeno
antimonio
5,0 μg/l
da impianti di produzione di
leghe d’acciaio, vernici,
smalti, ceramiche e gomme
possibile cancerogeno
boro
mercurio
selenio
vanadio
1,0 μg/l
Origine naturale
1,0 μg/l
Origine naturale
10 μg/l
Industria vetraria e raffinerie
petrolio
50 μg/l
Origine naturale o da
impianti di produzione di
leghe d’acciaio
RISCHIO CHIMICO
contaminanti di origine naturale e/o antropica
cianuri
50 μg/l
sottoprodotto della
produzione industriale
comune e da attività di
estrazione mineraria
antiparassitari
0,1 μg/l singolo
0,5 μg/l totale
Uso agricolo e domestico
IPA
0,1 μg/l
Da combustione idrocarburi
fossili e da combustioni
naturali
solventi
alogenati
10 μg/l somma di
Industrie metalmeccaniche,
lavanderie
trialometani
benzene
30 μg/l
Trattamenti di
potabilizzazione
1,0 μg/l
Da fonti naturali o da
scarichi industriali, perdite di
serbatoi interrati
tetracloroetilene e
tricloroetilene
Temperatura trasporto campioni
Rapporti ISTISAN 07/5 - Metodi analitici di riferimento per le acque destinate al consumo
umano ai sensi del DL.vo 31/2001 – Metodi microbiologici
Trasporto e conservazione dei campioni
•Durante il trasporto e la conservazione di campioni di acqua per l’analisi microbiologica è
necessario mantenere la rappresentatività del campione da analizzare e quindi prevenire il
decadimento o la ricrescita dei microrganismi presenti. Per quanto possibile, si devono quindi
limitare alterazioni che sono spesso inevitabili in un’aliquota ridotta di acqua mantenuta in un
contenitore chiuso.
•Le alterazioni cui possono andare incontro campioni di acqua prelevati possono avere origine,
non solo dalla condizione di spazio confinato in cui si ritrovano, ma anche da fattori fisici-chimici
biologici(composizione chimica dell’acqua, pH, azoto proteico, qualità e quantità della flora
batterica presente, fenomeni di fagocitosi, ecc.) e dalla inosservanza dei tempi e/o delle modalità
di trasporto.
•Il campione deve essere protetto sia dalla luce (ultravioletta e visibile) sia dalle alte temperature e
deve essere trasportato in laboratorio in idonee condizioni igieniche. Inoltre, durante il trasporto le
bottiglie devono essere collocate nel contenitore in modo da impedire il loro rovesciamento e, fra
esse devono essere collocati idonei sistemi di separazione per evitare rotture.
•Tutti i campioni, dall’atto del prelievo sino all’arrivo in laboratorio, vanno conservati ad
una temperatura inferiore a 10 °C; l’intervallo tra (2÷8) °C è quello consigliabile.
Temperatura trasporto campioni
Rapporti ISTISAN 07/5
Trasporto e conservazione dei campioni
•
•
•
Al fine di consentire il mantenimento della temperatura, nel rispetto delle procedure di
certificazione,consigliabile sarebbe l’uso di frigoriferi portatili a batteria con
termocoppie registranti la temperatura;tuttavia, è almeno necessario usare contenitori
termoisolanti che contengano piastre eutettiche,evitando comunque il congelamento
del campione (ad eccezione di campioni in cui sono da ricercare virus).
Nonostante la necessità di mantenere la temperatura dei campioni di acqua
nell’intervallo di valori consigliati, qualora le condizioni ambientali e quelle
intrinseche del campione non lo consentano, si raccomanda di verificare che la
temperatura di conservazione del campione non superi mai quella rilevata
all’atto del prelievo.
Fermo restando che il tempo che intercorre tra prelievo e analisi dei campioni,
indipendentemente dalla loro natura, deve essere il più breve possibile, nel caso di
acque destinate al consumo umano,corre l’obbligo di non superare le 24 ore.
Quando ciò non sia possibile, almeno per alcune indagini microbiologiche, sarebbe
opportuno utilizzare idonei sistemi analitici portatili o laboratori mobili.
Temperatura trasporto campioni
Rapporti ISTISAN 07/31 - Metodi analitici di riferimento per le acque
destinate al consumo umano ai sensi del DL. vo 31/2001 – Metodi
chimici
6.1 Periodo di conservazione e tempi di analisi
•Tra il prelievo e l’analisi del campione deve intercorrere il minor
tempo possibile.
•La Tabella 1 riporta, a titolo indicativo, il periodo di conservazione
per il quale è stata verificata una sostanziale stabilità dell’analita,
nelle modalità di conservazione adottate; estensioni dei periodi
indicati così come differenti modalità di conservazione possono
essere adottate previa adeguata verifica della stabilità del campione
e dell’analita. Le analisi di alcuni costituenti e dei parametri fisici
vanno condotte rapidamente, direttamente in campo.
Temperatura trasporto campioni
Rapporti ISTISAN 07/31 - Metodi analitici di riferimento per le acque
destinate al consumo umano ai sensi del DL. vo 31/2001 – Metodi
chimici
6.2. Trasporto e conservazione
•Il trasporto dei campioni deve avvenire in ambiente buio e
refrigerato, generalmente mediante utilizzo di borse termiche o altri
contenitori termoisolanti equipaggiati con piastre eutettiche. Deve
essere evitato il congelamento del campione. In laboratorio i
campioni vanno conservati ad una temperatura di refrigerazione
compresa nell’intervallo tra 1 °C e 10 °C, salvo specifiche indicazioni
riportate nei singoli metodi.
•La Tabella 1 riporta, a titolo indicativo, le modalità di conservazione
nelle quali è stata verificata una sostanziale stabilità dell’analita nel
periodo di conservazione indicato.
ACCORDO DIREZIONE REGIONALE SANITÀ A.R.P.A. PIEMONTE PROTOCOLLO TECNICO in relazione all’attività analitica
Matrice
T° di trasporto*
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO, DI PISCINA, DI BALNEAZIONE
Analisi chimiche
1-10°C
Analisi microbiologiche
1-10°C
Analisi fisiche
Ricerca legionella
ambiente
ambiente (trascorse 24 ore dal prelievo conservare e trasportare i campioni alla
temperatura di +5 ± 3°C)
Enterovirus
1-10°C
Ricerca amianto
1-10°C
ACQUE MINERALI ALLA FONTE
Analisi chimiche
1-10°C
Analisi microbiologiche
3-5°C
ACQUE IN BOTTIGLIA (POTABILI E MINERALI)
Analisi chimiche
ambiente
Analisi microbiologiche
1-10°C
ALIMENTI
Ambiente, 1-10°C,<-10°C In funzione della matrice
Analisi chimiche, fisiche e OGM
PER ANALISI FISICHE NON CONGELARE MAI FRUTTA E VERDURA
*Qualora le condizioni ambientali o quelle intrinseche del campione non consentano il rispetto della temperatura di trasporto indicata, essa non dovrebbe
comunque superare quella rilevata all’atto del prelievo.
ACCORDO DIREZIONE REGIONALE SANITÀ A.R.P.A. PIEMONTE PROTOCOLLO TECNICO in relazione all’attività analitica
•E’ compito del prelevatore dare evidenza della temperatura alla quale i
campioni devono essere trasportati e pervengono all’accettazione campioni
Arpa Piemonte, segnandola sul verbale di prelievo.
•I campioni da trasportare a temperatura diversa da quella ambiente,
come da tabella di cap. 4, devono essere corredati da un “boccetto
testimone” (provetta contenente acqua o altro liquido idoneo ) sul quale
viene effettuata la misurazione della temperatura da parte dell’ufficio
accettazione campioni dell’Arpa. Tale valore viene quindi riportato
sulla “Scheda temperatura trasporto campioni” da allegare al verbale
oppure su moduli predisposti dal laboratorio. Il boccetto testimone
deve essere inserito in tutti i contenitori refrigerati, anche se dotati di
display.
•Qualora la temperatura rilevata risulti al di fuori dei criteri di accettabilità di
cui alla tab.8 cap.4, o qualora non sia presente il boccetto testimone, il
campione viene comunque accettato e sottoposto a prova; nel rapporto di
prova vengono riportati in nota gli esiti negativi delle verifiche qualora
possano aver avuto influenza sui risultati di prova e la dichiarazione finale di
conformità viene effettuata solo limitatamente agli esiti delle prove non
condizionate da tali situazioni.
Scheda temperatura trasporto campioni
data
N° verbale di prelievo
T° al prelievo
DA COMPILARE A CURA DELL’ENTE PRELEVATORE
Data consegna al laboratorio
Ora consegna al laboratorio
Temperatura display/termometro frigo alla consegna (rilevata dal trasportatore) facoltativo
DA COMPILARE A CURA DEL LABORATORIO
Temperatura acqua contenitore alla consegna
DA COMPILARE A CURA DELL’ENTE PRELEVATORE IN CASO DI STOCCAGGIO
1° stoccaggio :
Data
dalle ore
alle ore
Temperatura acqua contenitore o display/termometro frigo portatile all’arrivo al 1° punto di stoccaggio
Temperatura termometro frigorifero di 1°stoccaggio alla partenza (resettare il termometro all’arrivo)
2° stoccaggio: Data
dalle ore
MIN
MAX
MIN
MAX
alle ore
Temperatura acqua contenitore o display/termometro frigo portatile all’arrivo al 2°punto di stoccaggio
Temperatura termometro frigorifero di 2°stoccaggio alla partenza (resettare il termometro all’arrivo)
.
Scheda temperatura trasporto
campioni
N° verbale di prelievo
data
T° al prelievo
DA COMPILARE A CURA DELL’ENTE PRELEVATORE
Data consegna al laboratorio
Ora consegna al laboratorio
Temperatura display/termometro frigo alla consegna (rilevata dal trasportatore) facoltativo
DA COMPILARE A CURA DEL LABORATORIO
Temperatura acqua contenitore alla consegna
DA COMPILARE A CURA DELL’ENTE PRELEVATORE IN CASO DI STOCCAGGIO
1° stoccaggio :
Data
dalle ore
alle ore
Temperatura acqua contenitore o display/termometro frigo portatile all’arrivo al 1° punto di stoccaggio
Temperatura termometro frigorifero di 1°stoccaggio alla partenza (resettare il termometro all’arrivo)
2° stoccaggio: Data
dalle ore
MIN
MAX
MIN
MAX
alle ore
Temperatura acqua contenitore o display/termometro frigo portatile all’arrivo al 2°punto di stoccaggio
Temperatura termometro frigorifero di 2°stoccaggio alla partenza (resettare il termometro all’arrivo)
ESPRESSIONE DEL RISULTATO
•In base alla norma UNI EN ISO 8199:2008 (Qualità dell’acqua – Linea guida generale per la
conta di microrganismi su terreno di coltura), i risultati delle prove microbiologiche eseguite su
matrici acquose, fatto salvo diverse indicazioni riportate in metodi specifici, vengono espressi nel
modo seguente:
•se il numero di colonie rilevato (come somma di tutte le colonie contate) risulta 10, il risultato è
espresso come …UFC/volume di campione  intervallo di confidenza e in calce viene riportata
la seguente nota tecnica “L`incertezza legata al risultato viene calcolata tenendo conto del
"Protocollo validazione metodi di prova U.RP.K022" e delle Norme UNI EN ISO 8199: 2008 e UNI
ENV ISO 13843:2003. L`incertezza del misurando viene espressa utilizzando l`intervallo di
confidenza calcolato con un fattore di copertura uguale a 2, corrispondente ad una probabilità di
circa il 95%. I valori dell`incertezza sono espressi con le stesse unità di misura del misurando”;
•se il numero di colonie rilevato (come somma di tutte le colonie contate) è compreso tra 1 e 9, il
risultato è espresso come … n° stimato UFC /volume di campione, senza associare il valore
dell’incertezza di misura e in calce viene riportata la seguente nota tecnica “La stima si basa su
quanto riportato nel documento Arpa "Protocollo validazione metodi di prova U.RP.K022" e nelle
Norme UNI EN ISO 8199: 2008 e UNI ENV ISO 13843:2003” . [1]
•se non vengono rilevate colonie il risultato è espresso come 0 UFC/volume di campione o <1
UFC/volume di campione a seconda di quanto previsto dalla legislazione di riferimento.
•
[1] Tali modalità di espressione derivano dal fatto che nelle determinazioni microbiologiche la precisione diminuisce quando il numero di
colonie contate è <10, quindi le formulazioni potranno essere diverse a seconda che il metodo preveda la semina in una o più piastre
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