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Diapositiva 1 - Infermieristica

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Diapositiva 1 - Infermieristica
Docente:
Dott.ssa : Suor Filomena Nuzzo
ANNO ACCADEMICO - 2014/2015
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Nell’ambito dell’attività sanitaria il processo per la
definizione della diagnosi si avvale con sempre
maggiore intensità dell’esecuzione di esami di
laboratorio.
L’infermiere è l’operatore che, per la specificità della
sua funzione, è tenuto a conoscere ed attuare
correttamente le modalità di esecuzione, di
conservazione ed invio dei campioni per tutti gli
esami ed a preparare correttamente il paziente
all’esecuzione degli stessi.
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Un’efficace diagnosi di laboratorio dipende dalla
raccolta dei campioni nel momento opportuno,
usando procedure e materiali corretti ed
inviando i campioni al laboratorio di pertinenza
in condizioni di sicurezza e senza ritardi.
Per raggiungere questo scopo, è essenziale una
buona collaborazione tra personale medico,
infermieristico e di laboratorio. In questo
modo è possibile garantire l’efficienza e
l’efficacia dell’attività svolta, in altre parole è
possibile garantire un lavoro di qualità.
REGOLE GENERALI PER LA
CORRETTA RACCOLTA DEI CAMPIONI
Ricordiamo alcune regole generali da osservare per una corretta raccolta
dei campioni biologici :
a) avvisare il paziente che deve eseguire l’esame, spiegare la procedura ed
assicurare la privacy mentre viene svolta. In questo modo si ottiene il
consenso e la collaborazione del paziente;
b) lavarsi le mani prima e dopo aver raccolto il campione biologico, perché il
lavaggio delle mani riduce di molto il rischio di trasmettere infezioni,
inoltre indossare i dispositivi di sicurezza individuali consigliati in base alla
procedura da eseguire;
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c ) raccogliere il campione secondo le modalità stabilite, quindi con
procedure corrette, usando materiali idonei accuratamente
etichettati. Un campione non idoneo, comporta la necessità di
doverlo ripetere, in questo modo si espone il paziente a fastidi,
preoccupazioni , perdite di tempo e di denaro;
d) inviare velocemente il campione al laboratorio con modulo di
richiesta completo per assicurare le migliori condizioni possibili
all’esecuzione dell’esame richiesto.
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L’emocoltura è forse il più importante esame di batteriologia,
sia per il suo elevato significato clinico-eziologico, sia per la
gravità delle condizioni del paziente che viene sottoposto a tale
indagine. Ne deriva che le metodiche adottate devono essere
tali da soddisfare al meglio le esigenze diagnostiche verso le
quali l’esame è indirizzato.
L’evoluzione maggiore l’abbiamo avuta negli ultimi 20 anni
durante i quali siamo passati dall’utilizzo di sistemi per
emocoltura non standardizzati ed a lettura soggettiva a sistemi
automatizzati uniti ad un contemporaneo sviluppo di terreni di
elevata qualità con caratteristiche di fertilità adatte alla
evidenziazione di un ampio spettro di microrganismi.
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L’efficacia ed il significato clinico dell'emocoltura
dipendono da molteplici aspetti metodologici ed
interpretativi e comunque da una buona tecnica che
prevenga la contaminazione del prelievo allo scopo di
non inficiarne il significato diagnostico.
L'Emocoltura è fra gli esami di laboratorio quello che
riveste la massima importanza
diagnostica per
situazioni cliniche quali:
1.Endocarditi ed infezioni endovascolari.
2.Epiglottite acuta.
3.Polmonite batterica.
4.Pielonefrite ascendente.
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5. Meningite batterica.
6. Ascessi endoaddominali.
7. Immunodepressioni di varia origine.
8. Cateterismi venosi e arteriosi.
9. Sindromi ematologiche maligne.
10. Infezioni sistemiche ecc.
Il risultato ottimale di questo esame dipende da molteplici
fattori fra cui principalmente :
Il volume del campione;
il momento del prelievo;
l'intervallo ed il numero dei prelievi;
l'accuratezza del prelievo (disinfezione della cute);
le caratteristiche del mezzo di coltura;
la capacità del sistema analitico di evidenziare lo sviluppo
batterico.
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Per una corretta esecuzione dell'esame …
Esiste una relazione diretta fra volume di sangue
prelevato e positività: nella maggior parte dei casi
nell'adulto si usa prelevare una quantità di circa 10 ml
di sangue per flacone. Deve esserci un rapporto
ottimale fra volume del campione e volume del brodo
di coltura per cui non superare mai le quantità di sangue
indicate sul flacone stesso.
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PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
Spiegare al paziente che questo esame permette di identificare il
microrganismo responsabile della sua sintomatologia.
Informarlo che non è necessaria nessuna restrizione alimentare,
che è necessario prelevare tre campioni di sangue a distanza di 1530 minuti uno dall’altro e che potrà avere qualche fastidio
transitorio causato dalla puntura dell’ago o dalla compressione del
laccio.
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RACCOLTA
a) condizioni
1) Praticare il prelievo prima dell’inizio della terapia antibiotica
se questo non è possibile segnalare se il paziente è in
terapia con antibiotici
b) materiali necessari
1) Antisettico;
2) guanti monouso;
3) sistema di prelievo a circuito chiuso;
4) flaconi per emocoltura;
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c) modalità
1)
lavarsi le mani con antisettico;
2)
indossare guanti monouso;
3) disinfettare la cute con disinfettante contenente iodio;
4) rimuovere il cappuccio dei flaconi per emocoltura e disinfettare il
gommino da perforare ;
5) effettuare il prelievo senza toccare con le dita la zona se necessario
indossare guanti sterili;
6)
prelevare 10 ml di sangue usando il sistema a circuito chiuso in
dotazione facendo attenzione a non introdurre aria nel flacone;
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7) estrarre l’ago dalla vena ed eliminarlo nel contenitore rigido;
8 ) rimuovere i guanti e gettarli nell’apposito contenitore;
9 ) non coprire il gommino perforabile dei flaconi con garze e cerotti ;
10) non coprire mai con etichette adesive il codice a barre dei flaconi ;
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 Effettuare il prelievo il prima possibile e prima della terapia.
 Indicare ,in funzione dei diversi patogeni in causa sempre il quesito
diagnostico , dato che i tempi di incubazione possono variare
 Un solo prelievo può non evidenziare una batteriemia intermittente e rende
difficile interpretare il significato clinico dell’isolamento di certi microrganismi
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REGOLE GENERALI PER L’INVIO DEI CAMPIONI AL
LABORATORIO
Alcune norme generali da osservare nell’invio dei campioni di materiali biologici
al laboratorio:
1) i campioni devono essere raccolti correttamente secondo le modalità di
prelievo stabilite dal laboratorio e riportate nell’apposito manuale in
dotazione di ogni unità operativa dell’Istituto;
2) il campione deve essere identificato in modo sicuro con etichette adesive
riportanti nome e cognome, data di nascita ed esame richiesto.
Devono essere leggibili e di lunga durata, resistenti alle diverse condizioni
ambientali alle quali può essere sottoposto il campione per la sua
conservazione o per l’esecuzione dell’esame richiesto;
3) al campione deve essere allegato un modulo di richiesta compilato in ogni sua
parte, che permetta l’assoluta identificazione ( questo soprattutto per il
paziente esterno ) fino al completamento dell’iter diagnostico.
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Devono essere riportati:
a) dati anagrafici nome e cognome, data di nascita, codice sanitario regionale per
evitare il rischio di omonimie, reparto di provenienza;
b) esame richiesto;
c) diagnosi o sospetto diagnostico;
d) data e ora del prelievo;
e) modalità di conservazione del campione;
f) eventuale terapia antibiotica in corso;
g) firma leggibile del medico richiedente perché può essere necessario
comunicare il risultato prima dell’invio della risposta scritta.
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Principali criteri interpretativi
Risultati falsi negativi
In caso di fondato sospetto di infezione accompagnata da batteriemia con
emocolture negative (falsi negativi), prendere in considerazione le seguenti
cause:
Principali cause di negatività legate a situazioni cliniche
1) Pregressa terapia antibiotica (60% dei negativi)
2) Uremia
Principali cause di negatività legate a microrganismi cosiddetti “difficili”
- Miceti
- Brucella
- Altri batteri a lento o lentissimo sviluppo
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Risultati falsi positivi
Positività del test legato a contaminazione del campione. Dal 30 al
50% dei risultati positivi sono falsi positivi. Per identificare i falsi
positivi possiamo avvalerci di aspetti clinici
Principali aspetti clinici
1)
2)
3)
Decorso clinico non tipico
Non riscontrata l’infezione primaria con lo stesso isolato
Assenza di leucocitosi
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Protocolli di prelievo consigliati
1) Sospetta sepsi, meningite, osteomielite, artrite, polmonite ecc.:
Due o tre prelievi diversi nell’arco di 30-60 minuti e prima di iniziare la
terapia antimicrobica.
2) Sospetta endocardite acuta: tre prelievi diversi nell’arco di 30-60 minuti e
prima di iniziare la terapia antimicrobica.
3) Sospetta endocardite sub-acuta: come per l' acuta ma da ripetere
eventualmente il giorno dopo.
4) Sospetta endocardite, sepsi ed altre cause di batteriemia in paziente sotto
trattamento antibiotico: due prelievi diversi nell’arco di 30-60 minuti per
tre giorni consecutivi e lontano dalla somministrazione del farmaco.
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5) Febbre di origine sconosciuta: due prelievi diversi nell’arco di 30-60
minuti per tre giorni consecutivi.
6) Età pediatrica: campioni di 1-2 ml per 2-3 volte nella giornata con
flaconi pediatrici.
Invio e conservazione
Dopo il prelievo inviare subito le bottiglie in laboratorio o,
se questo è impossibile, conservarle secondo le indicazioni
del laboratorio. Appena i flaconi pervengono in laboratorio,
dopo il controllo di idoneità (biologicamente sicuri, adeguati
in quantità, ecc..) vengono messi in incubazione con le
modalità previste dalla ditta produttrice ed osservando le
previste norme di contenimento del rischio infettivo.
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