Diapositiva 1 - Università degli studi di Napoli "PARTHENOPE"
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Diapositiva 1 - Università degli studi di Napoli "PARTHENOPE"
IL SISTEMA STATISTICO DEL TURISMO L’IMPORTANZA DI CAPIRE IL FENOMENO Perché negli ultimi anni l’attenzione sui temi turistici è aumentata? Perché si parla sempre di più di turismo? Fonte: World Tourism Organization (WTO), 2003 La crescita del numero annuo di arrivi di turisti dall’estero, su scala mondiale e nelle diverse regioni, tra il 1950 e il 2002 (Actual) e proiezioni al 2010 e 2020 (Forecast). Dall'alto in basso: Asia meridionale, Medio Oriente, Africa, Asia orientale e Pacifico, Americhe. Europa. Nel 2002 il numero di arrivi è stato di 703 milioni, nel 2010, secondo Ie proiezioni, dovrebbe raggiungere il miliardo e nel 2020 1,6 miliardi. 2 L’IMPORTANZA DI CAPIRE IL FENOMENO Fonte: World Tourism Organization (WTO), 2003 Proiezioni (Forecasts) al 2010 e 2020, partendo dall'anno base 1995, del flusso turistico in entrata su scala mondiale (World) e nelle diverse regioni, in milioni di arrivi annui di turisti dall’estero .DalI'alto in basso: Mondo, Africa, Americhe, Asia orientale e Pacifico, Europa, Medio Oriente, Asia meridionale. Vengono anche indicati il tasso annuo medio di crescita nel periodo 1995-2020 (Average Annual Growth Rate % 1995-2020) e la variazione della quota di mercato tra il 1995 ed il 2020. in percentuale sul numero totale di arrivi di turisti dall‘estero su scala mondiale (Market share 1995-2020). 3 - L’IMPORTANZA DI CAPIRE IL FENOMENO Costruzione di un insieme coordinato di rilevazioni statistiche e di valutazioni indirette Statistiche del turismo Crescita dell’attività economica legata al turismo ANALISI Impatto sull’occupazione Risvolti sociali, ambientali e culturali AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE IMPRESE COMUNITA’ LOCALI ASSOCIAZIONI DI IMPRESE 4 STATISTICA DEL TURISMO e STATISTICHE DEL TURISMO ● La statistica del turismo fornisce il metodo e gli strumenti per descrivere in modo sintetico, cogliere regolarità e andamenti tipici, modellare i fenomeni turistici, trarre conclusioni generali a partire dalla loro parziale osservazione. ●(Alcuni dei) prodotti ottenuti con l’uso della statistica del turismo sono le statistiche del turismo. 5 - IL SISTEMA STATISTICO DEL TURISMO … quel sistema di rilevazioni e di elaborazioni statistiche che individua ed esamina: - aspetti quantitativi e qualitativi del turismo dei nazionali, - movimenti dei viaggiatori stranieri transitati alle frontiere, - aspetti qualitativi del turismo straniero (variabili socio demografiche, motivazioni, etc.), - patrimonio ricettivo (alberghiero e complementare), - movimento dei clienti negli esercizi ricettivi alberghieri e complementari, - spesa turistica e bilancia valutaria del turismo, - risultati economici dell’attività turistica. 6 L’OBIETTIVO “… non semplici aggiornamenti statistici, ma informazioni, ovvero insiemi organizzati di dati, capaci di approfondire le conoscenze di base dei fenomeni e stabilire utili connessioni.” DECISIONI 7 LA MISURA STATISTICA DEL TURISMO Per costruire il sistema statistico del turismo occorre: 1. definire cos’è il turismo 2. definire quali sono le attività turistiche 3. stabilire dove osservare questa popolazione in movimento 8 UN PO’ DI TERMINOLOGIA ● Il concetto di turismo è più o meno noto a qualunque individuo, sia che sia esperto, sia che sia totalmente inesperto delle dinamiche che governano i flussi turistici. ● Dal dizionario Zingarelli (1999): “turismo è attività consistente nel fare gite, escursioni, viaggi, per svago o a scopo istruttivo”. ● Enfasi sugli aspetti di spostamento sul territorio, durata del trasferimento (gite, escursioni, viaggi), motivo del trasferimento. ● Lo studente di Gorizia che si iscrive all’università di Venezia dove si trasferisce per la durata del suo corso di studi è un turista? ● La compagnia di amici che fa un picnic in un prato alla periferia della città è una compagnia di turisti? 9 UN PO’ DI TERMINOLOGIA ● Necessità di una definizione di turismo: ● univoca: esigenza di comparabilità dei risultati delle analisi sia per la pluralità degli istituti ed enti che si occupano di analizzare i flussi turistici a livello nazionale, sia a livello sovranazionale o internazionale. ● operativa: la definizione deve permettere di affermare senza alcuna ambiguità se un individuo è o non è un turista e permettere la misurazione delle dinamiche associate ai flussi turistici. ● La definizione ufficiale di turismo, proposta dal WTO, è solo parzialmente compatibile con la nozione di turismo che si ha nel linguaggio comune. 10 ALCUNE DEFINIZIONI STORICHE ● Società delle Nazioni (1937): “il turista è un soggetto che trascorre un periodo di almeno 24 ore in un paese diverso da quello abituale di residenza”. ● E’ la prima definizione formulata a scopi pratici. ● La definizione è incompleta perché non è specificato il motivo che ha spinto allo spostamento. 11 ALCUNE DEFINIZIONI STORICHE ● Bukart e Medlik (1974): “turismo è l’insieme delle relazioni e dei fenomeni legati al soggiorno di stranieri in una località in cui essi non esercitano una rilevante attività retribuita, permanente o temporanea che sia”. ● Perché questa definizione non è ancora adeguata agli scopi? ● Che cosa significa stranieri? Non è turismo quello effettuato nel paese di appartenenza? ● Che cosa significa “rilevante attività retribuita”? Quanto deve essere retribuita un’attività per poter essere considerata rilevante? ● Cohen (1974) non definisce esplicitamente il turismo ma l’atteggiamento turistico quale successione di atteggiamenti che permettono di distinguere tra il semplice viaggiatore e il turista. 12 LA FORMAZIONE DEL RUOLO TURISTICO SECONDO COHEN (1974) DIMENSIONE RUOLO: 1. Durata Temporaneo 2. Volontarietà Volontario 3. Direzione Andata e ritorno 4. Distanza Lungo 5. Frequenza Non frequente 6. Motivazione (generale) Non finalizzata (motivi di piacere) 7. Motivazione (specifica) Cambiamento risp. alla vita quotidiana DA VIAGGIATORE A… Permanente (nomade, girovago) Forzato (prigioniero, esule politico, rifugiato) (migrante) Solo andata Breve (escursionista ) Frequente (IIa casa) Finalizzata (viaggio d’affari…) Altro (vacanze studio, cure termali, visite a parenti…) 13 - LA DEFINIZIONE DEL TURISMO Il turismo è lo studio dell’uomo (il turista) al di fuori del suo ambiente usuale, delle infrastrutture e delle relazioni turistiche, e del mondo ordinario (nonturistico) e non ordinario (turistico) nei loro rapporti dialettici (Jafari, 1987). Sono turismo tutte le relazioni e i fenomeni legati con il soggiorno di stranieri in una località in cui essi non esercitano un’importante, permanente o temporanea, attività remunerata (Bukart e Medlik, 1974). Si tratta di DEFINIZIONI che: •sottolineano la totalità dei fenomeni connessi agli spostamenti turistici •conferiscono alla materia una connotazione interdisciplinare •non racchiudono le premesse per una traduzione operativa 14 - LA DEFINIZIONE DEL TURISMO Il turismo comprende le attività delle persone che viaggiano e soggiornano al di fuori del proprio ambiente abituale per meno di dodici mesi consecutivi ed il cui scopo principale del viaggio sia diverso rispetto all’esercizio di un’attività remunerata all’interno del luogo visitato (Onu e Wto, 1994). E’ considerato turista un soggetto che trascorre un periodo di almeno 24 ore in un paese diverso da quello abituale di residenza (Società delle Nazioni, 1937). Si tratta di DEFINIZIONI OPERATIVE dal lato della domanda: si può originare l’apparato concettuale da utilizzare nelle rilevazioni statistiche 15 LA DEFINIZIONE VIGENTE DI VISITATORE ● Per definire da un punto di vista operativo il turista è opportuno passare per la definizione intermedia di visitatore. ● ONU (1963): “Visitatore è ogni persona che si trasferisce in un luogo fuori dal proprio ambiente abituale per un periodo di durata inferiore ad un anno e per un motivo (principale) diverso dall’esercizio di un’attività remunerata nel luogo visitato”. ● Tre aspetti caratterizzano questa definizione: a) Lo spostamento dai luoghi abitualmente frequentati b) Il motivo che ha determinato lo spostamento c) La durata dello spostamento 16 - LA DEFINIZIONE DEL TURISMO Affinché si abbia turismo, sono quindi necessari 3 elementi: 1. LO SPOSTAMENTO DI INDIVIDUI SUL TERRITORIO - meta diversa dall’ambiente usuale 2. IL MOTIVO CHE LO DETERMINA - diverso dall’esercizio di un’attività remunerata 3. LA DURATA DELLO SPOSTAMENTO STESSO - non deve superare i 12 mesi 17 LO SPOSTAMENTO SUL TERRITORIO Per ambiente abituale si intende non solo il luogo in cui l’individuo risiede ma anche l’insieme dei luoghi frequentati abitualmente (anche se molto distanti) e gli itinerari normalmente percorsi per motivi quali: studio, lavoro, impegni di famiglia, acquisti, visite a parenti e amici, attività ricreative (ristorante, cinema, pub...) PERSONE CHE SI SPOSTANO SUL TERRITORIO TRANSITANTI coloro che si spostano all’ interno dell’ambiente abituale VIAGGIATORI coloro che si spostano al di fuori dell’ambiente abituale 18 LO SPOSTAMENTO SUL TERRITORIO 19 IL DOPPIO MOVIMENTO DEI TURISTI Destinazione del turista Residenza del turista Paese A Estero Paese A Estero 1. TURISMO INTERNO DEI NAZIONALI 2. TURISMO OUTGOING 3. TURISMO 1+3= INCOMING TURISMO INTERNO 1+2= TURISMO DEI NAZIONALI 2+3= TURISMO INTERNAZIONALE 20 LA MOTIVAZIONE Lo scopo in assenza del quale il viaggio non avrebbe avuto luogo. E’ essenziale per identificare i comportamenti di consumo e di spesa dei visitatori e descriverne i segmenti di domanda. La classificazione proposta dall’Onu è la seguente: - divertimento, ricreazione e vacanza (uso prevalente del tempo libero, spese a carico del visitatore, libera scelta delle modalità di viaggio) - visita ad amici e parenti - motivi d’affari e professionali (uso prevalente del tempo di lavoro, spese a carico del datore o committente, condizionamenti sulle modalità di viaggio) - motivi di cura e di salute - motivi religiosi e pellegrinaggi - altro 21 LA MOTIVAZIONE Tra tutti i viaggiatori, NON concorrono a formare il concetto di turista coloro che: –Trasferiscono la propria residenza temporaneamente o definitivamente in un ambiente differente da quello abituale (migranti) –Si spostano per svolgere un lavoro retribuito nel luogo in cui si recano PIACERE PIACERE LAVORO LAVORO ALTRO vacanze,cultura, cultura,sport sport vacanze, (nonprofess.), profess.),visite visiteaa (non parenti/amici,eventi, eventi, parenti/amici, altro altro Convegni,missioni missionidi di Convegni, lavoro,affari, affari,sport sport lavoro, professionale professionale Studio, cura, transito, altro usoprevalente prevalentedel deltempo tempo a)a)uso libero;b) b)spesa spesaaacarico caricodel del libero; visitatore;c)c)libera liberascelta sceltasu su visitatore; come,quando, quando,dove doveeese se come, viaggiare viaggiare a) uso prevalente del tempo do lavoro; b) spesa a carico del datore/committente; c) scelte di viaggio condizionate a) uso prevalente del tempo libero; b) spesa a carico del visitatore o terzi; c) scelte di viaggio condizionate 22 LA DURATA Stabilisce il limite minimo e massimo oltre il quale la visita non è più considerata turismo Può essere misurata con riferimento al tempo trascorso nel luogo di destinazione (durata del soggiorno) o al tempo trascorso fuori dalla residenza (durata del viaggio) Si misura in: •notti (turisti) •ore (escursionisti) 23 LA DURATA DELLO SPOSTAMENTO ● La durata del viaggio è l’elemento chiave che permette di distinguere il turista nell’insieme dei visitatori ● Il WTO definisce “escursionista, il visitatore che non trascorre neppure una notte nel luogo visitato; turista, il visitatore che trascorre almeno una notte nel luogo visitato”. ● Costituisce però un aspetto discutibile l’arbitrarietà della distinzione a causa della crescente tendenza a fare brevi vacanze (es. visite culturali). 24 GLI ESCURSIONISTI CLASSIFICAZIONE DEGLI ESCURSIONISTI: - veri (dal luogo di residenza) - indiretti (dal luogo di vacanza) - in transito (visita a Venezia e Firenze con fermata a Bologna) - falsi: alloggiano in prossimità del luogo visitato (per motivi economici o di disponibilità) Spesso si tratta di turismo culturale o pendolare Fenomeno in crescita con notevole giro di affari: biglietti di mostre e eventi, ristoranti, bar e negozi, trasporti, ecc. Non rilevabile dalle fonti ufficiali 25 CARATTERIZZAZIONE DEGLI ESCURSIONISTI ● Veri escursionisti: partono dal loro luogo di residenza, visitano un luogo durante la giornata, tornano nel luogo di residenza alla fine della giornata. ● Escursionisti indiretti: partono dal luogo di vacanza, visitano un luogo durante la giornata, ritornano al luogo di vacanza. ● Escursionisti in transito: la visita del luogo di destinazione costituisce solo una tappa di un itinerario più ampio. ● Falsi escursionisti: turisti che per esigenze logistiche od economiche pernottano in un luogo ma durante le giornate soggiornano nel luogo di interesse. Si parla in questi casi di microturismo. E’ a tutti gli effetti turismo ma viene tradizionalmente escluso dall’analisi dei flussi turistici principali per la difficoltà della sua misurazione. 26 L’IMPATTO ECONOMICO Dovunque le attività turistiche prendano luogo, generano un’ampia varietà di impatti economici, sia diretti, in quanto la domanda espressa dai turisti assorbe produzione (e quindi genera reddito e occupazione), che indiretti, attraverso i moltiplicatori della spesa turistica. EFFETTI DIRETTI SPESA TURISTICA MOLTIPLICATORE KEYNESIANO EFFETTI INDIRETTI L’analisi Input - Output può essere utilizzata per valutare entrambi gli effetti 27 L’IMPATTO ECONOMICO Ogni cambiamento nel livello della spesa turistica, ed anche nella sua composizione, darà luogo ad una variazione della produzione complessiva dell’economia del paese (o dell’area) maggiore di quella della domanda finale, a cui si collegheranno variazioni: del reddito dell’occupazione delle entrate del governo per le imposte delle importazioni 28 IL TURISMO NELL’ECONOMIA NAZIONALE L’approccio dell’offerta: il mercato turistico Criterio tecnologico Criterio di mercato considera le caratteristiche del prodotto senza la destinazione finale considera la destinazione finale inadeguatezza dei criteri Lo studio dal lato dell’offerta, delle attività produttive connesse al turismo, trova un rilevante ostacolo nella difficoltà di individuazione del settore: non esiste un’industria che produca l’intera gamma dei beni e servizi acquistati dai turisti e inoltre nessuna branca di attività economica produce solo beni e servizi destinati ai turisti (Gardini, 29 1986). La quantificazione degli effetti economici del turismo La quantificazione delle attività economiche connesse al turismo, nonché degl effetti del turismo su redditi, occupazione, è abbastanza difficoltosa. dubbi sull’uso di concetti come mercato turistico e industria turistica 30 Il turismo settore “non settore” Nella definizione di un settore si usano normalmente i seguenti criteri: Criterio tecnologico: imprese simili dal punto di vista della tecnica di produzione difficoltà di definizione dei confini dell’attività turistica perché la vacanza è una miscela di beni diversi dal lato produttivo Criterio di mercato: imprese che producono lo stesso tipo di bene si caratterizzano solitamente per la sostituibilità tra i beni nel turismo si riscontra eterogeneità di prodotto e complementarietà 31 TURISMO: insieme di settori eterogenei tra loro e non esclusivi del turismo difficoltà di quantificare il turismo sulla base dell’offerta L’approccio dell’offerta comporta infatti di monitorare l’offerta turistica espressa da un aggregato di imprese con cui, solo per convenzione, si identifica l’industria turistica è un modo aprioristico di definire l’industria turistica, anche se può risultare utile in quanto consente di individuare e aggregare i beni e servizi che occorre rilevare Si identificano le industrie e poi si individuano i comparti del turismo, in ognuno dei quali si aggregano le attività delle diverse industrie, sulla base delle caratteristiche tecnologiche degli oggetti prodotti e del tipo di materiali utilizzati, della tipologia dei processi attivati o della destinazione finale dei beni e servizi prodotti 33 34 IL TURISMO NELL’ECONOMIA NAZIONALE L’approccio della domanda: la spesa turistica Suggerisce di ricostruire il settore attraverso l’osservazione della spesa turistica, per risalire alla produzione direttamente e indirettamente necessaria alla sua soddisfazione. Modello Input - Output (tavola delle interdipendenze settoriali) La tavola delle interdipendenze settoriali si configura come la rappresentazione statistica di un modello di equilibrio economico generale sulla cui base è possibile mostrare come le variazioni della domanda finale di una merce influenzino la produzione di un intero sistema. 35 Approccio della domanda Approccio della domanda: attraverso l’osservazione della spesa turistica si risale alla produzione direttamente ed indirettamente necessaria alla sua soddisfazione 36 LA SPESA TURISTICA Si definisce spesa totale per consumi la spesa effettuata da un visitatore in preparazione o durante il suo viaggio o il suo soggiorno nel luogo di destinazione. •Stima dell’impatto del turismo sull’economia nazionale e sui vari settori SPESA TURISTICA •Stima del contributo del turismo alla bilancia dei pagamenti •Stima dell’importanza dei vari segmenti della domanda turistica Ci si riferisce alle sole spese per consumo dei turisti escludendo i beni di consumo durevoli acquistati per fini turistici che possono avere un’utilizzazione ripetuta nell’arco di molti anni (seconde case, barche, etc.) 37 LA SPESA TURISTICA Le classificazioni spese sostenute per la preparazione del viaggio spese sostenute durante il viaggio spese sostenute al ritorno dal viaggio acquisto di pacchetti turistici spese per alloggio spese per cibo e bevande spese per trasporto spese per ricreazione, cultura, attività sportive spese per shopping altre spese (per salute, tasse di soggiorno, etc.) spesa turistica specifica (occasionata proprio dal viaggio) spesa turistica ordinaria (comunque sostenuta, anche senza viaggio) 38 LA SPESA TURISTICA 1. INDAGINI SUI VISITATORI •presso gli esercizi ricettivi o gli altri tipi di alloggio •ai posti di frontiera •sui mezzi di trasporto •presso le attrazioni turistiche più frequentate 2. INDAGINI PRESSO LE FAMIGLIE RESIDENTI METODI DI STIMA 3. INDAGINI PRESSO LE IMPRESE 4. METODO BANCARIO 5. STIME INDIRETTE DELLA SPESA Problemi - metodologie di rilevazione - ricordo - disaggregazione in voci di spesa 39 L’analisi input-output Identifica il settore turistico attraverso la qualità e la quantità di servizi domandati dai turisti Il modello input-output annota gli scambi reciproci tra settori dell’economia: •Settori produttivi e settori finali •Disaggregazione dipendente dalla disponibilità di dati e dagli obiettivi Il modello input-output consente di determinare: • il grado d’integrazione del turismo con gli altri settori produttivi • la capacità del turismo di generare reddito e occupazione 40 L’analisi input-output 41 L’analisi input-output Esempio Economia divisa in tre settori: • agricoltura • industria • servizi Ipotesi: i. ii. iii. iv. Sistema chiuso agli scambi con l’estero Assenza di investimenti (condizione di stazionarietà) Assenza di attività economica da parte dello Stato Sistema dei prezzi esogeno e fisso 42 L’analisi input-output Sistema descrivibile dalla tabella delle interdipendenze settoriali: • Righe: vendite effettuate da ciascun settore + consumo finale • Colonne: acquisti effettuati da ciascun settore + valore aggiunto Agricoltura Industria Servizi Consumo Totale Agricoltura — 20 30 50 100 Industria 20 — 40 40 100 Servizi 10 30 — 60 100 Totale acquisti 30 50 70 Valore aggiunto 70 50 30 150 Totale 100 100 100 150 450 43 L’analisi input-output Applicazione al turismo: -integrazione nella matrice input-output attraverso il vettore della spesa dei turisti In questo modo si possono calcolare gli effetti, diretti ed indiretti di una variazione della domanda turistica su tutti i settori che compongono l’economia. 44 L’analisi input-output Si può quindi: Calcolare la quota del consumo turistico sulla produzione settoriale; Calcolare la quota di produzione settoriale sostenuta, direttamente o indirettamente, dalla domanda turistica. Il turismo quindi, in un sistema economico, non compare come un settore di produzione ma come un “tessuto”, che per trama e ordito, interessa tutto il sistema produttivo nazionale 45 STATISTICA E TURISMO ● Diversamente dalle altre discipline che analizzano, ciascuna, un particolare aspetto del turismo, la statistica analizza trasversalmente il fenomeno turistico. ● La statistica è infatti uno strumento operativo, un metodo che viene applicato allo studio di qualsiasi aspetto considerato. ● In che modo? 46 STATISTICA E STATISTICHE Dal dizionario De Mauro: sta|tì|sti|ca s.f. ● tecn-scient, analisi quantitativa dei fenomeni collettivi che hanno attitudine a variare, allo scopo di descriverli e di individuare le leggi o i modelli che permettono di spiegarli e di prevederli. ● comune, raccolta sistematica e ordinata di dati: la s. dell’incremento delle nascite, la s. degli incidenti in casa. 47 STATISTICA E STATISTICHE La statistica, in quanto disciplina che studia i fenomeni collettivi, fornisce una metodologia per: ●Descrivere i dati relativi a un collettivo di unità statistiche e riassumerli mediante indicatori sintetici e rappresentazioni grafiche Esempio Confrontare l’andamento dei flussi turistici in territori diversi nel corso del tempo, quantificare i flussi turistici, descriverne gli aspetti tipici… 48 STATISTICA E STATISTICHE ● Cogliere regolarità e andamenti tipici dei fenomeni collettivi, modellarli, trarre conclusioni generali a partire dalla conoscenza parziale dei fenomeni, prendere decisioni. ESEMPIO Misurare la stagionalità del fenomeno turistico, individuare tipologie di turisti simili, approssimare tramite modelli l’andamento dei flussi turistici nel tempo in modo da poter fornire previsioni o adattare l’offerta turistica alla domanda… 49 STATISTICA E STATISTICHE Si indica invece con il termine statistiche qualsiasi elaborazione di dati ottenuta con il metodo statistico. ESEMPIO Il numero di posti letto delle strutture ricettive turistiche del comune di Abano Terme, la spesa media procapite in Italia per turismo… 50 STATISTICA E STATISTICHE FENOMENI COLLETTIVI STATISTICA (metodo statistico) DATI STATISTICI STATISTICA (metodo statistico) STATISTICHE 51 STRUMENTI DI BASE PER L’ANALISI STATISTICA DEI DATI TURISTICI POPOLAZIONE E UNITÀ STATISTICA ● L’oggetto dell’osservazione di ogni fenomeno individuale che costituisce il fenomeno collettivo è detto unità statistica. ● L’insieme delle unità statistiche costituisce il collettivo o popolazione. Esempi di unità statistiche ● Un individuo ● Un esercizio alberghiero ● Un’area territoriale Esempi di popolazione ● L’insieme dei residenti in Italia maggiorenni ● L’insieme dei comuni italiani ● L’insieme delle strutture ricettive turistiche nella regione FVG 53 VARIABILE STATISTICA ● Una variabile statistica (carattere) è una caratteristica degli elementi della popolazione, un aspetto rilevato in corrispondenza di ogni unità statistica. ● Ogni variabile statistica assume un certo numero (finito o infinito) di modalità. Le modalità sono le differenti forme secondo cui si manifesta il carattere, le categorie o i valori che ciascun carattere presenta in corrispondenza di ogni unità statistica. 54 VARIABILE STATISTICA ● più elementi delle popolazione possono avere la stessa modalità del carattere ma devono esistere almeno due elementi delle popolazione per cui il carattere si presenta con modalità differenti (altrimenti non si può più parlare di variabile). ● Le modalità devono essere: ● esaustive, cioè in grado di interpretare qualunque manifestazione del carattere (importanza della modalità "altro") ● mutuamente esclusive, ogni elemento della popolazione deve possedere una sola modalità del carattere 55 VARIABILE STATISTICA Sconnesse VAR. QUALITATIVE Ordinate Discrete VAR. QUANTITATIVE Continue 56 ESEMPIO TIPOLOGIA SERVIZI N.POSTI LETTO Tariffa minima a persona/notte 1 Hotel Pens. Completa 84 92 2 B&B I colazione 12 24 3 Agriturismo Mezza pens. 6 68 4 Campeggio Solo pernottam 102 12 5 Hotel Mezza pens. 38 50 6 Campeggio Solo pernottam 174 14 7 Agriturismo I colazione 10 54 8 Hotel Mezza pens. 42 58 9 B&B I colazione 18 38 10 Hotel I colazione 26 46 11 Hotel Solo pernottam. 46 61 12 B&B I colazione 14 31 13 Hotel Pens. Completa 84 114 57 FREQUENZE ASSOLUTE E RELATIVE ● Frequenza assoluta: numero di unità statistiche che presentano una modalità di un carattere o un valore appartenente ad un certo intervallo di valori in cui il carattere è ripartito. ● Frequenza relativa: proporzione di unità statistiche (rispetto al totale) che presentano una modalità di un carattere o un valore appartenente ad un certo intervallo di valori in cui il carattere è ripartito. ● La distribuzione delle frequenze fornisce una prima indicazione di come il fenomeno si distribuisce all’interno del collettivo oggetto di studio. 58 ESEMPI 59 RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE ● Diagramma circolare (Grafico a torta) ● Diagramma a barre ● Istogramma 60 DIAGRAMMA CIRCOLARE (GRAFICO A TORTA) Per la costruzione di un DIAGRAMMA CIRCOLARE si disegna un cerchio (detto anche torta) la cui superficie è divisa in settori circolari che rappresentano le modalità del carattere statistico osservato. La grandezza d’ogni settore circolare (“fetta della torta”) è proporzionale alla frequenza (assoluta o relativa) della modalità rappresentata. I diagrammi circolari sono impiegati soprattutto per rappresentare dati di tipo nominale 61 DIAGRAMMA CIRCOLARE (GRAFICO A TORTA) I colazione Mezza pens. Pens. Completa Solo pernottam 62 Il cartogramma 63 Il cartogramma 64 Diagramma a barre Per la costruzione di un DIAGRAMMA A BARRE si disegna, per ogni modalità del carattere statistico, un segmento (barra) di lunghezza pari alla frequenza (assoluta o relativa) della stessa modalità rappresentata 65 Diagramma a barre 66 Diagramma a barre a 2 caratteri classificatori 67 Diagramma a barre a 2 caratteri classificatori 68 Istogramma Per la costruzione di un ISTOGRAMMA si disegna, per ogni classe di valori del carattere statistico, un segmento (barra) di larghezza pari all’ampiezza della classe di valori considerata e di altezza pari alla densità di frequenza della stessa classe 69 Istogramma Se la distribuzione in classi presenta classi di ampiezza di= differente è necessario calcolare la densità di frequenza data dal rapporto tra la frequenza e l’ampiezza della ni ai classe Num. Posti letto xi ni αi di=ni/ αi 0-20 5 20 0,25 20-50 4 30 0.13 50-100 2 50 0.04 100-200 2 100 0.02 Totale 13 70 ISTOGRAMMA CON CLASSI DI AMPIEZZA DIVERSA 0 20 71 ISTOGRAMMA CON CLASSI DI UGUALE AMPIEZZA tariffa minima/notte 0 1 2 frequenza 0.010 0.005 0.000 densità 3 0.015 4 tariffa minima/notte 0 0 20 40 60 80 100 20 40 60 80 100 120 120 classi classi 72 Modalità di rappresentazione di una serie storica 73 La matrice origine-destinazione 74 MISURE DI CENTRALITÀ, VARIABILITÀ, FORMA ● Indicatori di posizione: media, mediana, moda, quantili… ● Indicatori di variabilità varianza, sqm, diq, campo di variazione ● Indicatori di forma (simmetria e curtosi) indicatore di Fisher, Pearson, indicatore di curtosi 75 La media La media aritmetica di un insieme di n valori x1, x2, …, xn di un carattere quantitativo X è pari al rapporto tra la somma dei valori ed il loro numero. In termini analitici: n x x i 1 i n Esempio: Se la distribuzione è data da 0,1, 1, 2, 4, segue che la media aritmetica è pari a (0+1+1+2+4)/5=1,6 76 Struttura La media Tariffa minima a persona/notte 1 92 2 24 3 68 4 12 5 50 6 14 7 54 8 58 9 38 10 46 11 61 12 31 13 114 n x x i 1 n i 92 24 .... 31 114 50,92 13 77 La media Quando i dati sono espressi attraverso una distribuzione di frequenze, il calcolo risulta più rapido attraverso la seguente formula: s x xi ni i 1 n del tutto equivalente alla precedente, in cui, piuttosto che sommare ni volte tutte le modalità xi uguali, si moltiplica direttamente ciascuna modalità per la corrispondente frequenza. 78 La media per classi di valori La media aritmetica di dati raggruppati in k classi può essere espressa come una media dei valori medi delle singole classi ciascuno pesato per la relativa frequenza. k x xn i i i 1 n 79 Esempio Num. Posti letto xi ni 0-20 xi xi ni 5 10 50 20-50 4 35 140 50-100 2 75 150 100-200 2 150 300 k xi ni x i 1 n 640 49,23 13 80 La moda La moda o valore modale di un carattere statistico si identifica con la modalità del carattere che si presenta con la massima frequenza Per il calcolo della moda è necessario distinguere •Distribuzione di frequenza semplice •Distribuzione di frequenza con classi di valori Distribuzione di freq. semplice 81 La moda Num. Posti letto xi ni αi di=ni/ αi 0–20 5 20 0,25 20–50 4 30 0.13 50–100 2 50 0.04 100–200 2 100 0.02 Totale 13 Distribuzione di frequenza con classi di valori In questo caso per il calcolo della moda si individua la modalità che presenta la densità di frequenza più elevata 82 La mediana Definizione: La mediana di un insieme di unità ordinate è la modalità che occupa nella distribuzione la posizione centrale, ossia tale che il numero di unità che la precedono è pari al numero di unità che la seguono. Esempio: Date le osservazioni 55, 48, 90, 76, 62 di una variabile X. Per ottenere la mediana ordino le osservazioni 48, 55, 62, 76, 90 e scelgo quel valore che divide la distribuzione in parti uguali, nel nostro caso è 62. 83 La mediana Generalizzando, nel caso di una distribuzione rappresentata da una successione di valori di n termini, la mediana è: •quando n è un numero dispari: il valore che occupa la posizione (n+1)/2 •quando n è un numero pari: il valore pari alla media aritmetica dei valori che occupano le posizioni n/2 ed [(n/2) + 1] 84 La mediana per distribuzioni di frequenze Tariffa solo N. di casi Frequenze pernottamento osservati cumulate (Ni) (xi) (frequenza ni) 50 2 2 55 2 4 60 3 7 75 3 10 85 3 13 100 1 14 120 2 16 140 3 19 Numero totale 19 di osservazioni (n+1)/2= (19+1)/2=10 85 Quartili, decili e percentili Quartili, decili e percentili, così come la mediana, appartengono alla categoria delle medie lasche, ovvero valori medi calcolati tenendo conto della posizione assunta dalle diverse modalità del carattere statistico all’interno della distribuzione. La mediana, poiché rappresenta il valore che bipartisce la distribuzione lasciando un ugual numero di osservazioni (50%) alla sua destra ed alla sua sinistra, corrisponde al secondo quartile. Il primo quartile è il valore che divide la distribuzione del carattere statistico in modo che ¼ (25%) dei valori dell’intera distribuzione sono più piccoli di esso ed il restante ¾ (75%) dei valori dell’intera distribuzione sono più grandi di esso. Il terzo quartile è il valore che divide la distribuzione del carattere statistico in modo che ¾ (75%) dei valori dell’intera distribuzione sono più piccoli di esso ed il restante 1/4 (25%) dei valori dell’intera distribuzione sono più grandi di esso. 86 Misure statistiche della variabilità Le misure della variabilità ci consentono di comprendere meglio l’informazione statistica, soprattutto se si vogliono effettuare confronti tra individui o gruppi. Attenzione … poiché il processo di sintesi coinvolge una perdita di informazioni è consigliabile non presentare solo i dati statistici sintetici ma fornire anche, se possibile, i grafici e le tabelle relative alla distribuzione originaria. 87 Misure della dispersione Per misurare la dispersione possiamo calcolare: •Il campo di variazione •La differenza interquartile •La varianza e lo scarto quadratico medio •Il coefficiente di variazione 88 Campo di variazione Definizione: Il campo di variazione è dato dalla differenza tra il valore più grande e il più piccolo dell’insieme di osservazioni. Esempio: Data la seguente distribuzione 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, il campo di variazione è pari a 7 (= 8 – 1). Svantaggi: Tale misura prende in considerazione solo i valori estremi dell’insieme di osservazioni e tali valori possono dare spesso una falsa interpretazione della realtà. 89 Differenza interquartile La differenza interquartile (Q3 - Q1) è data dalla differenza tra il terzo quartile (Q3) e il primo quartile (Q1) e fornisce l’intervallo in cui cade il 50% della distribuzione. x1 x 2 x3 parte 1 Q1 Me Q3 differenza interquartilica parte 2 parte 3 xn–2 xn–1 xn parte 4 90 Devianza Si definisce devianza della variabile X la somma dei quadrati delle differenze (detti anche scarti) tra ogni osservazione e la media aritmetica delle stesse: Nel caso di variabili espresse attraverso distribuzioni di frequenza: n Dev ( x ) ( xi x ) 2 i 1 s Dev ( x ) [( xi x ) 2 ni ] i 1 91 Varianza n Si definisce varianza il rapporto tra la devianza e la numerosità totale: Var ( x ) sx2 i 1 n s Nel caso di variabili espresse attraverso distribuzioni di frequenza: 2 ( x x ) i Var ( x ) s x2 2 [( x x ) ni ] i i 1 n 92 Scarto quadratico medio n 2 ( x x ) i Si definisce scarto quadratico medio la radice quadrata della varianza: sx n s Nel caso di variabili espresse attraverso distribuzioni di frequenza: i 1 sx 2 [( x x ) ni ] i i 1 n 93 Alcune considerazioni •Qualunque sia l’unità di misura delle variabili originarie, la varianza viene sempre espressa come il quadrato della unità di misura delle variabili, mentre lo SQM è espresso nella stessa unità di misura dei dati di partenza. Per questo motivo lo SQM viene più frequentemente utilizzato. •La varianza e lo SQM sono misure di dispersione intuitivamente meno ovvie di quelle dei quartili. Esse, comunque, vengono frequentemente utilizzate perché per calcolarle non occorre riordinare le variabili, un beneficio quando le osservazioni sono numerose. 94 Esempio Numero di pernottamenti per cliente in alberghi a 4 e 5 stelle nel 2008 Numero di pernottamento ni xi 1 2 3 4 5 6 Totale 110 85 40 35 22 12 304 xi x xi x 2 xi x 2 ni -1,375 -0,375 0,625 1,625 2,625 3,625 1,89 0,14 0,39 2,64 6,89 13,14 207,97 11,95 15,62 92,42 151,59 157,68 637,25 n Media dei pernottamenti x 2,375 2 xi x ni i 1 2 n 637,25 2,09 304 95 Coefficiente di Variazione La varianza e lo SQM sono misure assolute di dispersione. Dallo SQM possiamo ottenere una misura relativa, ovvero indipendente dall’unità di misura delle variabili originarie. CV(X) = SQM(X) / Media(X) Considerando l’esempio precedente, il coefficiente di variazione è = (1,44/2,375) =0,606 o 60,6% 96 IL CONFRONTO TRA FENOMENI STATISTICI Come si esegue il confronto tra fenomeni statistici rilevati su diverse unità? Esistono diverse possibilità … Esempio: Il numero di arrivi nel Friuli Venezia Giulia nell’anno 200X è stato pari a 1552, in Liguria 3388 Quanto sono diverse le due quantità? 97 IL CONFRONTO TRA FENOMENI STATISTICI (3388–1152)=2236 la Liguria ha riportato 2236 arrivi in più rispetto al FVG. (1152–3388)= –2236 il FVG ha riportato 2236 arrivi in meno rispetto alla Liguria. (3388/1152)=2.94 il numero di arrivi in Liguria è stato quasi triplo rispetto al numero di arrivi in FVG 1152/3388=0.34 il numero di arrivi in FVG è stato pari a circa 1/3 rispetto alla Liguria (3388–1152)/1152=1.95 per ogni arrivo in FVG, in Liguria ce ne sono stati quasi 2 in più (3388–1152)/(3388+1152)= 0.49 per ogni arrivo in FVG e in Liguria, la Liguria ne ha avuti 0.49 in più (1152–3388)/3388=-0.66 per ogni arrivo in Liguria, in FVG ce ne sono stati 0.66 in meno. (1152–3388)/(3388+1152)= –0.49 per ogni arrivo in FVG e in Liguria, in FVG vi sono 0.5 arrivi in meno 98 IL CONFRONTO TRA FENOMENI STATISTICI Le differenze - le differenze assolute - le differenze relative e percentuali - gli indici di eccedenza I rapporti -i rapporti di composizione; -i rapporti di densità; -i rapporti di derivazione; -i rapporti di coesistenza: -i rapporti medi -i rapporti di durata -i numeri indici 99 LE DIFFERENZE ASSOLUTE Quando a e b sono due grandezze espresse nella stessa unità di misura, la differenza assoluta esprime quanto la prima quantità è maggiore o minore della seconda. a–b b–a Quando a e b rappresentano la medesima quantità rilevata in istanti di tempo diversi si parla di incrementi e decrementi. Molto spesso il ricorso alle differenze assolute può non fornire un’indicazione esauriente. Es. a – b = incremento di uno stipendio mensile lordo a seguito di una disputa sindacale. Sia a – b= 100 €. L’incremento ha un significato diverso se b=600 o se b=9000 100 LE DIFFERENZE RELATIVE E PERCENTUALI Per comprendere l’entità della differenza è opportuno passare alle differenze relative o a quelle percentuali: (a – b)/b, (a – b)/a, 100(a – b)/b, 100(a – b)/a Esempio (700 – 600)/600=0.17 (9100 – 9000)/9000=0.011 Nel primo caso, per ogni euro di stipendio guadagnato nella situazione b si ottiene un incremento di 17 centesimi di euro nella situazione a. Nel secondo caso, per ogni euro guadagnato nella situazione b si ottiene un incremento di 1.1 centesimo di euro nella situazione a. 101 GLI INDICI DI ECCEDENZA Per i collettivi ripartiti in due classi può essere interessante conoscere quanto una classe prevale sull’altra rispetto al totale. Gli indici di eccedenza sono differenze fra due valori rapportate alla somma dei valori stessi (ed eventualmente moltiplicate per 100) Esempio 100 (n.maschi-n.femmine) / (n.maschi+n.femmine) Fornisce l’eccedenza dei maschi sulle femmine ogni cento unità 102 GLI INDICI DI ECCEDENZA Sono utili gli indici di eccedenza fra i flussi di entrata e di uscita da un collettivo Esempio (turismo incoming – turismo outgoing) / (turismo incoming +outgoing) Fornisce i flussi turistici di un paese con l’estero 103 I RAPPORTI STATISTICI I rapporti statistici sono degli indicatori che risultano dal rapporto di due dati statistici Permettono di confrontare l’intensità di un fenomeno: - rispetto ad una qualche intensità di riferimento - rilevata in luoghi diversi - rilevata in tempi diversi 10 I RAPPORTI DI COMPOSIZIONE •Rappresentano una quota dell'ammontare complessivo di un fenomeno. •Il rapporto di composizione è, infatti, il quoziente tra l'ammontare riferito a una modalità del fenomeno e il totale del fenomeno stesso oppure tra l’ammontare riferito a una singola unità del collettivo e il totale del fenomeno. •Più in generale è il rapporto tra una componente di un totale e il totale. •Le frequenze relative sono rapporti di composizione •Es. Rapporto tra forze di lavoro e popolazione (tasso di attività) 105 ESEMPI DI RAPPORTI DI COMPOSIZIONE Categoria Arrivi (in migliaia) % 5 stelle e 5 stelle lusso 1.114 1,8 4 stelle 18.677 30,4 3 stelle 27.425 44,6 2 stelle 9.235 15 1 stella 3.658 5,9 Residenze turisticoalberghiere 1.370 2,2 TOTALE 60.064 100 Gli arrivi negli esercizi a 5 stelle e 5 stelle lusso rispetto al totale degli arrivi in tutto gli esercizi alberghieri sono 1.114/61.479 = 0,018 (sono cioè l’ 1,8% del totale), mentre gli arrivi negli esercizi a 4 stelle sempre rispetto al totale sono 18.677/61.479 = 0,304 (il 30,4% del totale). 10 RAPPORTI DI DENSITÀ Per confrontare le popolazioni di due paesi, si può porre a confronto il numero degli abitanti. In questo modo, però, si ottiene solo quale è il paese più abitato (popolazione più numerosa). Può essere più utile conoscere quale è il paese con la popolazione più fitta. A questo fine, si rapporta il numero degli abitanti all'estensione del territorio. Si calcola, cioè, la densità della popolazione, che è il quoziente tra numero di abitanti e la superficie (espressa, di norma, in km quadrati). Si potrebbe rapportare la popolazione alla parte abitabile del territorio (escludendo, per esempio, le superfici occupate dai laghi). 107 I RAPPORTI DI DENSITÀ Sono il quoziente tra il valore di un fenomeno quantitativo e un indice che può essere considerato come il suo campo di riferimento. Esempi di questo tipo si ritrovano nelle misure classiche di densità (abitanti per kmq, stranieri per 100 residenti, posti letto per 100 residenti, ecc.). 108 I RAPPORTI DI DERIVAZIONE Sono il rapporto tra le entità di due fenomeni, di cui uno costituisce il presupposto dell’altro. Il numeratore di un rapporto di derivazione rappresenta l’intensità o la frequenza di un fenomeno che deriva dal fenomeno posto al denominatore. Esempi il quoziente di natalità (rapporto tra il numero dei nati vivi in un certo anno e il numero di residenti). il quoziente di fecondità (rapporto tra il numero di nati vivi in un anno e il numero medio delle donne in età feconda nello stesso anno). In entrambi i casi il fatto di essere nati vivi è presupposto necessario ad essere residenti o in età feconda 109 I RAPPORTI DI COESISTENZA Sono il quoziente tra le entità di due fenomeni, posti a raffronto al fine di valutare l'eventuale squilibrio. Servono a mettere in contrapposizione due grandezze, al fine di sottolinearne l’intensità relativa. L’indice di vecchiaia è un esempio tipico: è il quoziente tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione sino a 14 anni Un ulteriore esempio, relativo alle foreste tropicali, è il quoziente tra ettari disboscati ed ettari rimboscati (pari a circa 12 in Africa, a 25 in Asia, ecc.) E’ un indice di coesistenza il rapporto tra stranieri e italiani in una certa regione italiana. 110 I RAPPORTI MEDI Un rapporto medio è il quoziente tra l’intensità o frequenza di un fenomeno e le unità di intensità o frequenza di un altro fenomeno. indice di affollamento: n.ro comp. Famiglie/n.ro stanze occupate indice di utilizzazione: Presenze/Posti letto permanenza media: il rapporto tra il numero di notti trascorse ed il numero dei clienti arrivati nelle strutture ricettive. 11 RAPPORTI DI DURATA Mettono in relazione la consistenza (media) di un fenomeno con l’ammontare del suo rinnovamento periodico. Sia C0 la consistenza del fenomeno all’inizio del periodo e C1 quella a fine periodo. La consistenza media sarà pari a (C0 + C1)/2. La media aritmetica del movimento di rinnovamento è (E + U)/2, dove E sono le entrate e U le uscite. Il rapporto di durata (espresso nella stessa unità di tempo) sarà: Consistenza media del fenomeno D= —————————————----------- = Media dei flussi di entrata e uscita (C0 + C1)/2 ————— (E + U)/2 Il limite di questo rapporto è che si deve ipotizzare costante nel tempo la consistenza del fenomeno così come costanti per ogni giorno del periodo considerato devono essere i flussi in entrata. 112 I NUMERI INDICI I numeri indici sono rapporti che servono per confrontare le intensità di uno o più fenomeni in due situazioni o circostanze diverse: •I numeri indici temporali confrontano l’intensità di uno o più fenomeni in istanti di tempo diversi •I numeri indici territoriali confrontano l’intensità di uno o più fenomeni in luoghi diversi. Si distingue tra: numeri indici semplici e numeri indici complessi 113 I NUMERI INDICI SEMPLICI Sono numeri indici semplici quelli relativi a un solo fenomeno qt b It qb qb è il valore assunto dal fenomeno di interesse nel luogo o tempo b (base del numero indice, luogo o tempo preso come riferimento). qt è il valore assunto dal fenomeno di interesse nel luogo o tempo t. 114 I NUMERI INDICI A BASE FISSA I numeri indici a base fissa si ottengono rapportando la serie delle intensità del fenomeno all’intensità del fenomeno al tempo o nel luogo scelto come base. Siano q1, q2, …, qb, …, qn le intensità del fenomeno considerato rilevate in su n territori (oppure in n istanti temporali). Sia b il luogo o l’istante nel tempo scelto come base La serie dei numeri indici a base fissa sarà data dai rapporti: qb qn q1 q2 ,b I 2 ,...,b I b 1,...,b I n b I1 qb qb qb qb 115 I NUMERI INDICI A BASE VARIABILE Se le situazioni che individuano la serie di dati sono ordinabili, anziché rapportare ogni intensità all’intensità di una situazione presa come riferimento si possono calcolare i numeri indici a base variabile. I numeri indici a base variabile si ottengono rapportando la serie delle intensità del fenomeno all’intensità del fenomeno nella situazione precedente. Con riferimento ai numeri indici temporali, ha senso rapportare l’intensità del fenomeno in un fissato istante di tempo con l’intensità del fenomeno al tempo precedente. 1 I2 qb qn q2 ,...,b 1 I b ,..., n 1 I n q1 qb 1 qn 1 116 ESEMPIO- SERIE STORICA DEI VIAGGI PER VACANZE IN ITALIA DA 1 A 3 NOTTI anno Viaggi per vacanze in Italia (1-3 notti) 2001 30537 2002 33769 2003 33657 2004 35552 Num. indici a base Num. indici a base fissa (2001) mobile 1 1,105839 1,102171 1,164227 1,105839 0,996683 1,056303 Fonte: Istat, Multiscopo sulle famiglie: Indagine sui viaggi, vacanze e vita quotidiana. Dati in migliaia Il numero di viaggi per vacanze in Italia da una a tre notti nel 2003 è aumentato del 10,2% rispetto al 2001 ma si è ridotta dello 0.4% rispetto al 2002. 117 ESEMPIO - VIAGGI PER VACANZE IN ITALIA DA 1 A 3 NOTTI NEL 2004 PER REGIONE Regione Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria dato 2031 389 3853 1448 2369 729 2987 3671 3690 1049 Num.in 2.7860 0.5336 5.2853 1.9863 3.2497 1.0000 4.0974 5.0357 5.0617 1.4390 Regione Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna dato 922 3311 1425 143 3040 1047 232 748 1525 943 Num.ind ice 1.2647 4.5418 1.9547 0.1962 4.1701 1.4362 0.3182 1.0261 2.0919 1.2936 Fonte: Istat, Multiscopo sulle famiglie: Indagine sui viaggi, vacanze e vita quotidiana. Dati in migliaia. Sono calcolati i numeri indici con base FVG. 118 PROPRIETÀ DEI NUMERI INDICI I numeri indici semplici godono di alcune proprietà, tra cui: qr 1 r Ir qr Proprietà di identità: Proprietà di reversibilità delle basi: s Proprietà circolare qs 1 1 r Is qr qr s Ir qs Ir t Is t Ir qr qs qr t Ir s Ir t Is qs qt qt 119 PROPRIETÀ DEI NUMERI INDICI La proprietà circolare permette di passare dalla serie dei numeri indici di base t alla serie dei numeri indici di base s senza passare per la serie originale delle intensità del fenomeno s I r t I s t I r Ir s Ir t Is t 120 ESEMPIO – CAMBIAMENTO DI BASE Num. indici a base fissa (2001) Num. indici a base fissa (2004) anno Viaggi per vacanze in Italia (1-3 notti) 2001 30537 2002 33769 1.105839 0.949848 2003 33657 2004 35552 1.102171 1.164227 0.946698 1 1 0.858939 121 I NUMERI INDICI COMPLESSI Può accadere che alcuni fenomeni abbiano molteplici manifestazioni. Per confrontare la molteplicità delle manifestazioni di un fenomeno in situazioni diverse si utilizzano i numeri indici complessi Esempio: si vuole ricavare l’andamento dei prezzi all’ingrosso degli agrumi (arance, limoni, mandarini) dal 1969 al 1979. Agrumi Prezzi (£ per quintale) 1969 1979 Arance 5720 23695 Limoni 10770 43280 Mandarini 9025 31750 122 I NUMERI INDICI COMPLESSI Approccio 1 (media di rapporti) Si determinano i numeri indici delle tre manifestazioni del fenomeno (es. base 1969) e se ne calcola la media aritmetica IA=4.142 1969 IL=4.019 1969 IM=3.518 1969 IALM=3.893 Approccio 2 (rapporto di medie) Si determina la media aritmetica dei prezzi nei due anni considerati e se ne calcola il numero indice (es. base 1969) p1969=8505 p1979=32908 IALM=3.869 123 I NUMERI INDICI COMPLESSI •Il principale inconveniente di questi indici consiste nel fatto che nella loro formulazione concorrono in pari misura merci scambiate per milioni di tonnellate e merci il cui mercato riguarda pochi chilogrammi. •I più importanti indici dei prezzi tengono, pertanto, conto, anche delle quantità di scambio delle merci. 124 GLI INDICI DI LASPEYRES, DI PAASCHE, L’INDICE DELLA SPESA Si supponga che un anconetano spenda i prezzi p1A,p2A,…,pnA per le merci consumate nella provincia di Ancona in quantità pari q1A,q2A,…,qnA le rispettive quantità. Se tale individuo si trasferisce a Bologna e mantiene le sue abitudini d’acquisto, egli spende per le stesse quantità i prezzi p1B,p2B,…pnB. Come variano i prezzi? E come variano se modifica le quantità nelle q1B,q2B,…,qnB? Come varia la spesa? Indice di Laspeyres Indice di Paasche IL i 1v n piA qiA i 1 n n n piB qiA Indice della Spesa IP piB qiB i v1 n piA qiB i 1 IS piB qiB i 1v n piA qiA i 1 125 126 FENOMENO INDICATO E FENOMENO INDICATORE •Non tutte le grandezze sono direttamente misurabili. Può non esistere una definizione univoca del fenomeno di interesse, la misurazione può essere impossibile o distruttiva. •Per questa ragione, spesso, anziché misurare il fenomeno di interesse (fenomeno indicato) si usa un fenomeno indicatore. •Un indicatore è un’entità x che, nell’ambito di una qualche operazione, viene utilizzata e misurata al posto di un’altra entità a. (Malcevschi, 1987). 127 ESEMPI DI FENOMENI INDICATI E FENOMENI INDICATORI •Misurare il grado di benessere economico di un’area. Il benessere economico si compone di molti aspetti: la ricchezza fruita dai soggetti di quell’area, la stabilità del modello economico, la quantità e la qualità dei beni e dei servizi disponibili e così via. •Non possiamo misurare direttamente il benessere in sé; possiamo invece definire degli indicatori appropriati, ad es. il reddito medio pro capite degli abitanti, la dotazione di servizi scolastici e sanitari, il livello medio dei consumi di determinati beni. •Questi indicatori (“x ”,” x ”,…”x ”) stanno per l’entità “benessere economico” (“a”), anche se non lo misurano effettivamente in tutta la sua complessità. 1 2 n 128 Indicatori ed indici Nel linguaggio comune i termini indicatore ed indice sono sinonimi. Secondo la terminologia statistica, invece, qualunque misura anche assoluta o logica può essere utilizzata come indicatore. Un indice è invece una quantità adimensionale che gode di particolari proprietà matematiche (ad es. è compreso tra 0 e 1). Gli indici possono essere usati come indicatori ma non vale il viceversa. 129 INDICATORI DI STOCK E DI FLUSSO •Indicatori di stock: sono indicatori che fanno riferimento ad un preciso istante di tempo. Es. consistenza turistica in Italia alle 12 del 15/08/2007. •Indicatori di flusso: sono indicatori che fanno riferimento ad un evento che ha luogo durante un certo intervallo di tempo. Es. arrivi turistici in Italia nel mese di agosto 2007 130 GLI INDICATORI TURISTICI Nell’ambito dell’analisi dei fenomeni turistici accade di frequente di usare alcuni indicatori che siano in grado di fornire informazioni utili alla comprensione dei fenomeni stessi. •Indicatori di domanda turistica: misurano quanto una collettività si dedica al turismo e con quali modalità, quanto una località è richiesta da chi fa turismo… •Indicatori di offerta turistica: misurano le risorse turistiche effettive e potenziali e i servizi messi a disposizione da un collettivo o da una località… •Indicatori di utilizzazione dell’offerta turistica: misurano quanto l’offerta ha soddisfatto la domanda mediante il grado di sfruttamento dei servizi turistici da parte dei turisti. 131 INDICATORI DELLA DOMANDA TURISTICA •Indicatori dei flussi turistici: misurano in termini assoluti quanto una certa località, area o struttura è richiesta dai turisti. •Indicatori di propensione turistica: misurano quanto la popolazione di una certa area è propensa a svolgere attività turistiche. •Indicatori della pressione turistica: misurano l’impatto della presenza turistica su un territorio. 132 INDICATORI DEI FLUSSI TURISTICI •ARRIVI TURISTICI: per arrivo turistico in una località o in una struttura ricettiva si intende l’ingresso di un turista nel territorio o nella struttura considerata, indipendentemente da quanto tale turista intende fermarsi (es. numero di arrivi in un hotel=n.ro di registrazioni). •PRESENZE TURISTICHE: sono le notti trascorse dai turisti nella località o nella struttura considerata e nel periodo di tempo considerato. Coincide con il prodotto tra il numero di arrivi e la: •PERMANENZA MEDIA: numero medio di notte trascorse da un turista nella località o struttura considerata. I 3 indicatori, oltre a fornire una misura della domanda turistica di una certa località, permettono di delineare un profilo del tipo di turismo che si svolge in quella località 133 INDICATORI DEI FLUSSI TURISTICI 134 INDICATORI DEI FLUSSI TURISTICI Altri indicatori dei flussi turistici possono essere considerati i visitatori dei musei e degli istituti di antichità e d’arte, il numero di giornate congressuali in un certo periodo, il numero di partecipanti a meeting e congressi e i pernottamenti attivati, il numero dei croceristi ed i pernottamenti. Di particolare importanza risulta poi la tipologia degli arrivi e delle presenze dove per tipologia si intende le destinazioni della domanda: arrivi e presenze nelle città di interesse storico artistico, nelle località montane, in quelle lacuali, nelle località marine, in quelle termali, nei capoluoghi di provincia, nelle località collinari. 135 INDICATORI DI PROPENSIONE TURISTICA Tasso di propensione turistica lordo TPL= n.viaggi > 1 notte x 100 pop. media nel periodo Tasso di propensione turistica netto TPN= n.persone che hanno fatto > 1 viaggio x 100 pop. media nel periodo E’ possibile considerare in maggior dettaglio la propensione turistica considerando il tipo di struttura ricettiva, i viaggi lunghi o brevi ecc. 136 INDICATORI DI PRESSIONE TURISTICA Tasso di funzione turistica (dinamico): è un indice di densità che conta il numero di presenze turistiche per ogni residente in una certa località. TT= presenze (in un anno) x100 pop. Residente x 365 Poiché il dato al numeratore è un dato di flusso, al denominatore conviene usare la popolazione media nell’anno considerato. 137 INDICATORI DELL’OFFERTA TURISTICA La capacità ricettiva in senso stretto •numero di esercizi, •posti-letto distinti in esercizi alberghieri e complementari (campeggi, agriturismi, rifugi alpini, ostelli, alloggi privati rilevabili, navi di crociera, wagon lits, istituzioni religiose, residenze turistiche in proprietà)… Le risorse artistiche •musei, siti archeologici, chiese monumentali, monasteri e santuari, castelli e rocche, dimore storiche, giardini storici… Le risorse ambientali (parchi naturali nazionali e regionali, riserve ed aree protette), L’offerta turistica legata alla salute e benessere fisico (località e stabilimento termali, centro di benessere) L’offerta turistica legata alle attività congressuali (sale e centri congressuali). 138 INDICATORI DELL’OFFERTA TURISTICA Si possono anche considerare: per il turismo montano gli impianti di risalita e la lunghezza delle piste di discesa e di fondo per il turismo marino i km di costa, gli stabilimenti balneari, le capacità dei porti (esprimibili in posti-barca) e in genere degli approdi per la nautica da diporto, la ristorazione (ristoranti e bar) le attività connesse al divertimento (ritrovi e discoteche, sale e spazi cinema) le attività che promuovono e “vendono” il turismo (tour operator, agenzie di viaggio, agenzie immobiliari turistiche, uffici di informazione turistica, pro loco) i gruppi di imprese (catene e gruppi alberghieri, consorzi e cooperative turistiche, ecc.) 139 INDICATORI DELL’OFFERTA TURISTICA Tasso di funzione ricettiva semplice (o di funzione turistica strutturale): TRS= n.ro di letti disponibili x 100 pop. Residente Misura l’intensità dell’offerta in relazione alla popolazione dell’area. Tasso di funzione ricettiva composto TRC= n.ro di letti disponibili x 100 x 100 pop. Residente x Sup. Misura la densità dell’offerta in relazione alla popolazione e alla superficie dell’area. 140 INDICATORI DELL’OFFERTA TURISTICA GIORNATE LETTO POTENZIALI GLP= n.ro di letti disponibili x 365 Può essere calcolato per ogni esercizio e per tipologia di struttura. Misura la capacità massima dell’offerta della struttura considerata. GIORNATE LETTO EFFETTIVE GLP= n.ro di letti disponibili x giorni di apertura Può essere calcolato per ogni esercizio e per tipologia di struttura. Misura la capacità massima dell’offerta della struttura considerata. 141 INDICATORI DI UTILIZZAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA INDICE DI UTILIZZAZIONE LORDO È dato dal rapporto tra le presenze (P) registrate negli esercizi ricettivi ed il numero di giornate letto potenziali negli esercizi alberghieri, incluse le chiusure stagionali, per restauro o altre chiusure temporanee, dove il numero di giornate letto potenziali è dato dal prodotto tra il numero di giorni dell’anno per il numero di posti letto IUN= presenze turistiche x 100 n.ro letti disponibili x 365 Misura la percentuale dei letti mediamente utilizzata durante l’anno. 142 INDICATORI DI UTILIZZAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA INDICE DI UTILIZZAZIONE NETTO È dato dal rapporto tra le presenza (P) registrate negli esercizi ricettivi ed il numero di giornate letto di effettiva apertura degli esercizi alberghieri, escluse le chiusure stagionali, per restauro o altre chiusure temporanee, dove il numero di giornate letto di effettiva apertura è dato dal prodotto tra il numero di giorni di apertura per il numero di posti letto IUN= presenze turistiche x 100 n.ro letti disponibili x giorni di apertura Misura la percentuale dei letti mediamente utilizzata durante il periodo di apertura dell’esercizio. 143 INDICATORI DI UTILIZZAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA PERMANENZA MEDIA DEI CLIENTI NEGLI ESERCIZI PM= presenze turistiche arrivi turistici Misura la durata media dei soggiorni dei clienti PRESENZA MEDIA PER LETTO IUN= presenze turistiche n.ro letti Misura la durata media di utilizzazione di ciascun letto. 144 145 146 147 LA BILANCIA TURISTICA La bilancia dei pagamenti è il documento della contabilità nazionale nel quale viene registrato il volume degli scambi tra residenti e non residenti. Il suo scopo è quello di indicare l’ammontare dei mezzi di pagamento internazionale, di cui dispone un Paese in un certo periodo considerato. E' l'unico conto del sistema di contabilità tradizionale in cui si rileva il fenomeno turistico. La Bilancia turistica compare nella bilancia dei pagamenti, tra i servizi, nelle partite correnti con le voci: •trasporti; •viaggi all'estero, che riporta all’attivo le spese turistiche dei visitatori non residenti in Italia, al passivo le spese turistiche degli italiani all’estero. 148 LA BILANCIA TURISTICA 149 ALCUNI PROBLEMI NELL’ANALISI DEL FENOMENO TURISTICO Il collettivo dei turisti è un flusso in movimento quindi è spesso difficile: •Individuare le unità del collettivo •Reperire le unità del collettivo Definizione dei confini del fenomeno turistico: che cosa è turistico e che cosa non lo è? Fondamentale per comprendere: •quanto reddito crea l’incontro tra domanda e offerta turistica? quanta occupazione genera? crea sviluppo economico? genera inflazione? •Come promuovere lo sviluppo del turismo? •Come soddisfare il turista? 150 IL MOVIMENTO DEI TURISTI:La stima degli escursionisti Escursionisti: visitano un luogo diverso dall’ ambiente abituale, per un motivo diverso dall’ esercizio di un’attività remunerata nel luogo visitato e una durata inferiore alle 24 ore. Pur non appartenendo alla classe dei turisti l’analisi dei flussi degli escursionisti è fondamentale per stimare ad esempio: turismo culturale e città d’arte, turismo locale, turismo enogastronomico… Come quantificare i flussi degli escursionisti? •Indicatori proxy •Indagini ad hoc 151 IL MOVIMENTO DEI TURISTI: La stima degli escursionisti •Indicatori proxy: misure dei flussi in ingresso di musei, gallerie d’arte, aree archeologiche pubbliche, iniziative che attraggono visitatori (dati pubblicati dal Ministero dei beni culturali) •Limiti: non distinguono tra turisti ed escursionisti, si limitano agli istituti pubblici, in generale valgono solo per città d’arte. •Indagini ad hoc: sul luogo di destinazione o retrospettive •Es. Indagine 1989-90, Venezia: questionario ad un campione di passanti per una linea immaginaria in p.zza San Marco a Venezia 152 IL MOVIMENTO DEI TURISTI: La stima delle presenze effettive Attendibilità delle fonti statistiche ufficiali nella stima delle presenze turistiche negli alberghi, residence, campeggi e affini ma: Rilevante quota di turismo sommerso: strutture ricettive quali alloggi in affitto, seconde case usate da proprietari ed amici non note agli istituti pubblici e/o statistici per scarso aggiornamento, motivi di evasione fiscale ecc. Difficoltà nella stima del turismo via mare (imbarcazioni di proprietà usate per vacanze) Es. da indagine Istat 1996: 450 posti letto in alloggi nella provincia di Massa Carrara, da censimento 1991 i posti sono 65000! Uso di indicatori proxy di controllo 153 IL MOVIMENTO DEI TURISTI: La stima delle presenze effettive FLUSSI INCOMING •I turisti stranieri devono attraversare una frontiera contare i passaggi alla frontiera si possono Dal 1997 controlli doganali solo su cittadini di paesi esterni all’area di Schengen. •I turisti stranieri acquistano valuta estera (UIC) Dal 2002 c’è la moneta unica in Europa •Esercizi ricettivi FLUSSI OUTGOING •Attraversamento della frontiera (v. sopra) •Cambio valuta (v. sopra) •Rilevazione indiretta •I residenti di un paese sono tutti potenziali turisti (indagini retrospettive) 154 AZIONI TURISTICHE E NON TURISTICHE Necessità di una misura oggettiva dei fenomeni turistici che si concretizzano nel momento in cui le persone fanno o offrono turismo. •Azioni turistiche e non turistiche •Consumi turistici e non turistici DOMANDA •Spese turistiche e non turistiche •Attività di produzione turistica •Prodotti turistici OFFERTA 155 AZIONI, SPESA, CONSUMI TURISTICI E NON TURISTICI Le azioni compiute da un turista sono simili a quelle compiute da un non turista •Esistono azioni turistiche compiute in un luogo diverso da quello visitato (acquisto biglietti, prenotazione alberghi…) •Non tutte le azioni compiute dal turista sono azioni turistiche (acquisto di un ombrello, di un quotidiano…) I prodotti e i servizi consumati da un turista sono simili a quelli consumati da un non turista Ne segue una difficile classificazione della spesa impiegata nel compiere azioni, acquistare prodotti o servizi. 156 ATTIVITÀ DI PRODUZIONE TURISTICA E PRODOTTI DEL TURISMO •Le attività di produzione turistica non costituiscono settore separato dell’economia, La classificazione delle attività economiche (ATECO) in uso in Italia non comprende esplicitamente il turismo che si colloca ad un livello trasversale. •Tutte le attività producono, direttamente o indirettamente, sia per i turisti che per i non turisti (es. alberghi, tabaccherie) Nei diversi settori non è agevole distinguere la quota di produzione destinata ai turisti: Attività di produzione diretta: esplicitamente rivolte ai turisti (attività alberghiere) Attività indirette: forniscono beni e servizi alle attività dirette (lavanderie degli alberghi) Attività indotte: traggono comunque vantaggio da una maggiore affluenza turistica (ristoranti) 157 IL REPERIMENTO DI INFORMAZIONI STATISTICHE: L’INDAGINE STATISTICA E LE FONTI STATISTICHE IL REPERIMENTO DI INFORMAZIONI STATISTICHE • Informazioni già disponibili FONTI STATISTICHE – Raccolte a fini specifici Es. se siamo interessati alle strutture ricettive presenti in Toscana è possibile consultare i dati pubblicati dall’istat sull’annuario di statistiche del turismo relativi all’indagine sulla consistenza delle strutture ricettive – Raccolte per altri fini (dati amministrativi, censuari…) Es. Per conoscere le modalità di viaggio scelte dagli italiani possiamo consultare le Statistiche sul trasporto pubblicate dall’istat (per altri scopi!) • Informazioni da ottenere ad hoc Quando si vuole disporre di informazione più precise e mirate rispetto agli obiettivi (es. motivazioni, atteggiamenti, opinioni dei turisti) INDAGINE STATISTICA 159 LE FONTI STATISTICHE CHE COSA E’ UNA FONTE STATISTICA? Per fonte statistica possiamo intendere: • l’ente che produce ed è responsabile del dato; • la rilevazione/elaborazione da cui proviene il dato (raccolta diretta per l’indagine ad hoc oppure elaborazione di dati contenuti in archivi amministrativi); • la pubblicazione su carta, cd-rom, sito web su cui è rilasciato il dato (ad esempio, l’Annuario statistico italiano o il database contenente i dati). 161 INFORMAZIONI PER ACCEDERE ALLE FONTI • Chi (quale fonte)? • Cosa (quali prodotti? Macrodati, microdati)? • Come? – Indirettamente: pubblicazioni, dati su supporto magnetico, richieste di elaborazioni – Direttamente: collegamento ai siti delle fonti o alle banche dati disponibili • Dove (luoghi fisici e virtuali)? • Quando (scarto temporale tra la data di produzione e la data di diffusione)? • Metadati: “le informazioni sulle informazioni” dati e informazioni che descrivono le caratteristiche della fonte produttrice. 162 LE FONTI STATISTICHE DEL TURISMO ● A quali istituti dobbiamo rivolgerci per avere informazioni sul turismo • in Italia? • nel mondo? ● Quali sono le fonti ufficiali e quelle parallele di statistiche del turismo? ● Quali sono le loro finalità? ● Quali prodotti forniscono? 163 LE FONTI STATISTICHE SUL TURISMO PRIVATE NAZIONALI • ufficiali PUBBLICHE • non ufficiali INTERNAZIONALI 164 FONTI STATISTICHE PRIVATE Offrono un’informazione statistica complementare rispetto a quella pubblica, con ricerche ad hoc su aspetti solo parzialmente noti, ed hanno come oggetto principale: a) orientamenti, motivazioni, opinioni, preferenze, vincoli e fattori che determinano la domanda turistica b) giudizi, grado di soddisfazione, critiche, gradimento della fruizione turistica c) atteggiamenti di spesa nei confronti della domanda turistica vera e potenziale Centro studi turistici di Firenze Alcuni dei principali centri privati di informazione statistica sul turismo in Italia: Ciset di Venezia Isnart di Roma Mercury di Firenze Touring club di Milano Trademark di Rimini 165 FONTI STATISTICHE PUBBLICHE IN ITALIA Gli istituti pubblici che si occupano di fornire informazioni statistiche in Italia possono essere classificati in base a diversi criteri: •Fonti ufficiali (stabilite dalla normativa vigente) e non ufficiali •Fonti specialistiche (direttamente orientate ad una specifica area tematica) e generaliste (offrono informazioni più generali sull’area tematica di interesse perché orientate al perseguimento di altri scopi specifici che però sono legati ai temi di interesse) 166 LA STATISTICA UFFICIALE IN ITALIA: IL SISTAN Il Sistan (Sistema Statistico Nazionale) è una rete composta da istituti pubblici e privati. Il Sistan ha il compito di fornire l’informazione statistica ufficiale al paese e agli organismi sovranazionali. E’ stato istituito con il d.l. 6/9/1989, n. 322 principi e criteri per la riforma della statistica pubblica gestione radicalmente diversa dell'attività statistica nazionale, aumento delle capacità di risposta alle esigenze informative del Paese, riduzione delle ridondanze causate principalmente dalla mancanza di coordinamento fra i diversi produttori. La sua organizzazione e funzionamento sono regolate dalla legge 125/1998. Attua il Programma Statistico Nazionale 167 I MEMBRI DEL SISTAN ENTI ED ORGANISMI PUBBLICI DI INFORMAZIONE STATISTICA ISTAT - ISAE (ist. di studi e analisi economica) - ISFOL (ist. per lo sviluppo della formazione) - INEA (ist. nazionale per l’economia agraria) UFFICI DI STATISTICA -centrali e periferici delle amministrazioni dello Stato e delle aziende autonome; -degli Uffici territoriali di governo; -delle regioni e province autonome; -delle province e dei comuni -delle aziende sanitarie locali; -camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. -alcuni Enti pubblici e soggetti privati 168 REQUISITI DELL’INFORMAZIONE STATISTICA UFFICIALE • Affidabilità: i risultati rispecchiano, con maggiore accuratezza possibile i fenomeni analizzati fonti, metodi e procedure scelte con criteri scientifici • Imparzialità: le statistiche sono prodotte secondo un disegno oggettivo, non condizionato da influenze politiche o pressioni di interessi organizzati, adottando le metodologie e le definizioni standard. • Pertinenza: le statistiche devono soddisfare un bisogno pubblico di informazione 169 REQUISITI DELL’INFORMAZIONE STATISTICA UFFICIALE • Tempestività: intervallo temporale più breve possibile dal momento della rilevazione a quello della diffusione • Tutela della riservatezza del dato individuale • Trasparenza : accessibilità, garanzia della diffusione dei risultati e della comunicazione in merito agli scopi. • Efficienza: le statistiche sono prodotte utilizzando al meglio le risorse disponibili e riducendo al minimo il carico sui rispondenti 170 IL PROGRAMMA STATISTICO NAZIONALE • L’attività del Sistan è definita dal Programma statistico Nazionale (PSN) rilevazioni, elaborazioni e studi progettuali che gli enti appartenenti al Sistan sono tenuti a realizzare. • Il Psn ha valenza triennale ed è aggiornato ogni anno. • Nella definizione del Psn è fondamentale una dimensione di coerenza e armonia rispetto ai programmi statistici di unità internazionali e sovranazionali. • Per alcune rilevazioni previste dal Psn (art. 7 del d.lgs. n. 322/1989) sussiste l’obbligo di risposta dei soggetti pubblici e privati. L'obbligo di risposta non sussiste per i dati personali (Codice in materia di protezione dei dati personali, d.l. 196/2003 , art. 4, comma 1 d ed e). 171 PSN E TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI • Legge 675/1996: emanata in attuazione di una direttiva comunitaria, stabilisce che: il trattamento dei dati personali deve svolgersi nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, della dignità della persona fisica e deve garantire la riservatezza dell’identità personale. • La legge impone ulteriori adempimenti da svolgere nel caso di dati sensibili e impone l’autorizzazione al trattamento da parte del Garante per la protezione dei dati personali. • Sono sensibili tutti quei dati specificati negli articoli 22 e 24 della L. 675/96 e riguardano l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche e di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni o altre organizzazioni a carattere religioso, politico e filosofico, lo stato di salute e la vita sessuale. 172 PSN E TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI • La legge 675/96 ha avuto un impatto forte in materia di trattamento dei dati statistici: è compatibile con le esigenze informative del paese e i compiti del Sistan? • Provvedimenti legislativi e deroghe: • Art. 6bis alla 322/1989 autorizza al trattamento dei dati personali da parte degli organismi del Sistan. • definizione di specifiche modalità di trattamento dei dati personali a fini statistici o di ricerca. • tutela del segreto statistico dei dati forniti per le rilevazioni comprese nel PSN: i dati non possono essere diffusi o comunicati se non in forma aggregata in modo che non sia possibile trarne alcun riferimento individuale • 196/2003 permette la circolazione dei dati del Psn tra gli enti del Sistan 173 Psn 2008-2010 - Aggiornamento 2009-2010 SEZIONE TURISMO Ril Ril Ril Stu IST-00138 IST-00139 IST-00141 IST-02074 Stu Stu IST-02206 IST-02207 Ril Ril IST-00671 IST-01845 Ril Stu PAT-00015 TOS-00020 Stu Sis PAT-00032 PAT-00024 Area economica Capacita' degli esercizi ricettivi Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi Attivita' alberghiera Studio progettuale di un datawarehouse sulla diffusione dei dati sul turismo provenienti dal SIT -Sottosistema informativo sul turismo Progettazione indagine campionaria sul movimento turistico Ristrutturazione e riorganizzazione indagine censuaria sul movimento dei clienti Altri fenomeni/argomenti Multiscopo sulle famiglie: Viaggi, vacanze e vita quotidiana - trimestrale Rilevazione trimestrale del fatturato - alberghi e ristoranti e attività di supporto ai trasporti Produzione statistica di interesse locale Gli occupati negli esercizi alberghieri Studio di fattibilità per l'analisi dell'offerta e della domanda delle strutture fieristico-congressuali della Toscana e del relativo movimento congressuale/turistico generato. La spesa turistica in provincia di Trento Data Warehouse Turismo 174 FONTI STATISTICHE PUBBLICHE NON UFFICIALI Molteplici sono gli istituti pubblici che forniscono informazioni statistiche parallele a quelle ufficiali. In ambito turistico: • rilevazioni sui consumi (Banca d’italia) • rilevazioni mensili e annuali sull’interscambio turistico internazionale (Ufficio italiano dei cambi, UIC) • informazioni sull’ offerta turistica in Italia (Agenzia Nazionale Italiana per il turismo , ENIT, rivolta prevalentemente alla promozione del turismo italiano all’estero) 175 STATISTICHE PUBBLICHE SUL TURISMO SPECIALISTICHE E GENERALISTE Statistiche pubbliche italiane specificatamente orientate al turismo Domanda turistica: Statistiche sui viaggi degli italiani (Istat) Statistiche sulla domanda turistica internazionale (Uic) Statistiche su incassi e pagamenti per turismo internazionali, bilancia turistica (uic) Offerta turistica: – Statistiche sulla consistenza degli esercizi ricettivi – Statistiche sull’ utilizzazione degli esercizi ricettivi Statistiche pubbliche italiane genericamente orientate al turismo • • • • • • Censimenti Rilevazioni sull’istruzione (scuole turist. alberghiere) Forze lavoro (attività econ. alberghiere e turistiche) Bilanci delle imprese (struttura di costi e ricavi nelle attività di cui sopra) Consumi delle famiglie (in attività turistiche) Contabilità nazionale (conti vicini al turismo) 176 FONTI STATISTICHE INTERNAZIONALI: – World Tourist Organization (WTO): coordina la produzione di statistiche del turismo a livello mondiale, attinge ai dati ufficiali dei vari paesi per costruire prospetti di sintesi o elaborazioni – Eurostat: costruisce quadri generali europei a partire da quelli nazionali, coordina la ricerca statistica in Europa, emana norme, regole metodologiche, promuove e finanzia programmi di sviluppo, attiva progetti statistici nell’Unione Europea. 177 Le statistiche italiane sul turismo Sia la misura dei flussi turistici che l’accertamento delle principali caratteristiche morfologiche e comportamentali dei turisti, tra cui la variabile cruciale spesa turistica, costituiscono compiti di difficile realizzazione, a cui le statistiche ufficiali fanno fronte in maniera imperfetta. I principali ambiti di indagine delle statistiche ufficiali italiane sul turismo riguardano: - le vacanze e i viaggi degli italiani - i viaggiatori stranieri entrati nel paese attraverso i valichi di frontiera - il movimento della clientela negli esercizi ricettivi e complementari - gli incassi e i pagamenti in valuta per il turismo internazionale 178 Le statistiche italiane sul turismo 179 Le statistiche italiane sul turismo Sia la misura dei flussi turistici che l’accertamento delle principali caratteristiche morfologiche e comportamentali dei turisti, tra cui la variabile cruciale spesa turistica, costituiscono compiti di difficile realizzazione, a cui le statistiche ufficiali fanno fronte in maniera imperfetta I principali ambiti di indagine delle statistiche ufficiali italiane sul turismo riguardano: •le vacanze e i viaggi degli italiani •i viaggiatori stranieri entrati nel paese attraverso i valichi di frontiera •il movimento della clientela negli esercizi ricettivi e complementari •gli incassi e i pagamenti in valuta per il turismo internazionale 180 Le statistiche italiane sul turismo I LIMITI COPERTURA ASPETTI QUALITATIVI nessuna indagine su escursionisti presenze negli alloggi privati e nelle statistiche sul movimento negli esercizi ricettivi nessuna analisi sulla tipologia della domanda e sottostima delle presenze CAMPO D’OSSERVAZIONE poche indagini su turismo straniero e motivazione del viaggio non vacanziera CONTENUTO ECONOMICO poche indagini su spesa, produzione, occupazione e prezzi 181 Le statistiche italiane sul turismo LE INDAGINI SULLA DOMANDA INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI – ISTAT INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZIONALE DELL’ITALIA – UIC VIAGGIATORI STRANIERI AI VALICHI DI FRONTIERA – UIC ASPETTI QUALITATIVI SUL TURISMO DEGLI STRANIERI - UIC LE INDAGINI SULL’OFFERTA INDAGINE SULL’OFFERTA ALBERGHIERA - ISTAT INCASSI E PAGAMENTI IN VALUTA PER IL TURISMO INTERNAZIONALE BANCA D’ITALIA+UIC 182 Le statistiche italiane sul turismo LE INDAGINI SUL MOVIMENTO RILEVAZIONE SU UTILIZZAZIONE CAPACITA’ RICETTIVA – ISTAT INDAGINE RAPIDA SULL’ATTIVITA’ ALBERGHIERA INDAGINE SUL MOVIMENTO DEI CLIENTI – ISTAT ALTRE INDAGINI CENSIMENTO - ISTAT INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE – ISTAT INDAGINE SUI BILANCI DI FAMIGLIA – ISTAT INDAGINE SUI CONTI DELLE IMPRESE – ISTAT RILEVAZIONI SUI PREZZI – ISTAT RILEVAZIONE SULLE FORZE DI LAVORO – ISTAT STATISTICHE DELLA CONTABILITA’ NAZIONALE 183 INDAGINI SULLA DOMANDA E L’OFFERTA TURISTICA L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI • Fa parte del sistema di indagini Multiscopo condotte periodicamente dall’Istat e previste dal PSN. • È condotta dalla Direzione Centrale per le Indagini su condizioni e qualità della vita e il Servizio struttura e dinamica sociale dell'Istat. • Ogni anno viene pubblicato dall'Istat il volume "I viaggi in Italia e all'estero" (collana Informazioni) che contiene i principali risultati dell'indagine e una Statistica in Breve sul Turismo contenente i primi risultati provvisori (generalmente diffusa nel mese di febbraio). • Metodo di rilevazione: intervista telefonica; tecnologia usata per l’intervista: CATI 185 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI SCOPI: • Struttura e volume dei movimenti turistici in termini di numero di viaggi, numero di notti, numero di turisti • praticati dagli Italiani in Italia e all’estero • con impiego di tempo libero (vacanze di piacere, svago, relax, vacanze per altri motivi quali visite ad amici/parenti, pellegrinaggi religiosi, cure termali, motivi di salute) e per motivi professionali • di lunga (> 4 notti) o breve durata (1-3 notti) • per caratteristiche socio-demografiche delle persone • per modalità delle fruizioni. 186 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI CONTENUTI: • Caratteri personali socio-demografici del viaggiatore: età, sesso, residenza, stato civile, condizione professionale, posizione nella professione, settore di attività economica, cittadinanza; • Caratteri turistici oggettivi: motivo del viaggio, destinazione principale e secondarie, mese di viaggio, mezzo di trasporto, alloggio, durata del soggiorno; • Caratteri turistici soggettivi: motivi delle scelte, organizzazione del viaggio, compagnia, determinanti delle decisioni; • Spesa sostenuta. 187 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI CADENZA TEMPORALE: • Dell’indagine: – indagine periodica condotta trimestralmente nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre • Delle informazioni relative all’indagine: – indagine retrospettiva (le informazioni raccolte si riferiscono al trimestre precedente la rilevazione) 188 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI COPERTURA: • famiglie residenti in Italia e tutti gli individui che le compongono, al netto dei membri permanenti delle convivenze. • Famiglia: si intende la famiglia di fatto, ovvero un insieme di persone coabitanti e legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi. 189 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LEVACANZE DEGLI ITALIANI POPOLAZIONE E DISEGNO DI CAMPIONAMENTO • Popolazione obiettivo: famiglie residenti in Italia e tutti gli individui che le compongono, al netto dei membri permanenti delle convivenze. • Base di campionamento (lista): elenchi Telecom • Unità di rilevazione: persona associata all’indirizzo Telecom • Unità rispondente: ogni persona maggiorenne in grado di rispondere per sé e per le altre persone residenti a quel recapito. 190 L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI POPOLAZIONE E DISEGNO DI CAMPIONAMENTO • Disegno ad uno stadio, stratificato a grappoli. • Stratificazione per regione e tipologia socio demografica dei comuni. In particolare i comuni sono così ripartiti: – Comuni di area metropolitana, suddivisa in: - Comuni centro dell’area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania e Cagliari; - Comuni che gravitano intorno al centro dell’area metropolitana; – Comuni di area non metropolitana, suddivisa in: - < 2.000 abitanti; - 2.001-10.000 abitanti; – 10.001-50.000 abitanti; – > 50.000 abitanti. • Ciascun grappolo è un numero telefonico. Tutti gli appartenenti alle famiglie a cui corrispondono i numeri selezionati, sono inclusi nel 191 campione. L’INDAGINE SUI VIAGGI E LE VACANZE DEGLI ITALIANI POPOLAZIONE E DISEGNO DI CAMPIONAMENTO • Selezione di 3.500 numeri di telefono per trimestre • L’estrazione da ciascuno strato è effettuata con probabilità uguali e senza reimmissione, mediante tecnica di selezione sistematica: – per ciascuno strato si ordinano gli indirizzi dell’archivio telefonico delle famiglie per ampiezza demografica del comune, strada, numero civico e piano; – si definisce il passo di estrazione p come rapporto tra il numero di indirizzi in archivio e il numero di indirizzi da estrarre; si seleziona un numero casuale compreso tra 1 e p e si procede alla selezione degli indirizzi a partire dal punto di partenza casuale p; – per ogni indirizzo selezionato si selezionano i tre indirizzi successivi, che entrano a far parte dell’elenco sostitutivo; in tal modo le unità sostitutive sono le più vicine possibile dal punto di vista territoriale alle rispettive unità del campione base e quindi, presumibilmente, sono anche simili dal punto di vista delle caratteristiche socioeconomiche. 192 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA La prima edizione risale al 1996. Viene effettuata presso i principali valichi di frontiera ed utilizza un campione probabilistico di 160.000 unità l’anno. L’obiettivo principale dell’indagine è accertare i volumi di spesa turistica effettuati dagli italiani all’estero e dagli stranieri nel nostro paese. L’indagine si compone di due fasi: •I fase: basata su brevi interviste, si considerano campioni rappresentativi di tutti i viaggiatori italiani che sono rientrati in Italia e dei viaggiatori che hanno lasciato il paese •II fase: basata su interviste più ampie (15 domande), si raccolgono per subcampioni di viaggiatori italiani e stranieri dati sulle spese sostenute, sui comportamenti e la tipologia dei viaggiatori, sulle caratteristiche del viaggio. Le interviste vengono effettuate alla fine del viaggio. 193 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA • I dati sono pubblicati sui due volumi (UIC e CISET, Ve) I viaggiatori stranieri in Italia e I viaggiatori italiani all’estero e, parzialmente, sul sito: www.uic.it • 2 livelli di analisi: • Conteggio dei passaggi (informazioni sul valico di passaggio, data e ora del passaggio, direzione del passaggio, veicolo, nazionalità). Nel 2005, circa 1.250.000 conteggi. • Intervista di un campione più ridotto di individui (nel 2005 circa 130.000 interviste) l’indagine è definita come segue. 194 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA SCOPI • Studio di aspetti qualitativi e quantitativi dei flussi internazionali di domanda turistica (stranieri in Italia e Italiani all’estero). • Viaggi e giornate di viaggio e di soggiorno distinte per durata, motivazione (vacanza o motivi professionali), nazionalità del viaggiatore, caratteristiche del viaggiatore. 195 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA CONTENUTI • Caratteri personali socio-demografici del viaggiatore: età, sesso, residenza, stato civile, condizione professionale, posizione nella professione, settore di attività economica, nazionalità (stranieri) o provincia di residenza (italiani); • Caratteri turistici oggettivi: motivo del viaggio, destinazione, mese di viaggio, mezzo di trasporto, alloggio, durata del soggiorno; • Caratteri turistici soggettivi: motivi delle scelte, determinanti delle decisioni, soddisfazione; • Spesa sostenuta. 196 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA CADENZA • Dell’indagine: – Indagine mensile • Delle informazioni relative all’indagine: – indagine cross-section si rilevano le informazioni relative al viaggio che stanno svolgendo le unità rilevate al momento della cattura delle informazioni al confine. 197 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZ. DELL’ITALIA POPOLAZIONE E DISEGNO DI CAMPIONAMENTO • Popolazione obiettivo: viaggiatori che attraversano la frontiera italiana • Unità di rilevazione: i gruppi in transito • Metodo di rilevazione: intervista diretta (FTF) 198 INDAGINE SUL TURISMO INTERNAZIONALE DELL’ITALIA POPOLAZIONE E DISEGNO DI CAMPIONAMENTO • Campionamento a 3 stadi con stratificazione delle unità di secondo stadio: • I stadio: campione a scelta ragionata dei valichi di frontiera (27 stradali, 8 ferroviari, 17 aeroportuali, 10 portuali) • II stadio: le unità di campionamento sono finestre temporali estrazione casuale di giornate entro il mese (da 1 a 28,29,30 o 31) e fascia oraria 06:30-14:30, 14:30-22:30, 22:30-06:30) e dell’esatto luogo di rilevazione (es. corsia stradale). Stratificazione delle unità per direzione dello spostamento (da/verso l’Italia). Il numero di unità di II stadio selezionate è proporzionale al volume del traffico) • III stadio: campione sistematico dei gruppi di transito (passo di campionamento a discrezione del rilevatore) 199 - INDAGINE SULL’OFFERTA ALBERGHIERA - I principali risultati della rilevazione riguardano: •distribuzione per specie, tipo e categoria degli esercizi •distribuzioni territoriali •distribuzione per tipologia turistica principale della località turistica (mare, monte, arte, terme) 200 - INDAGINE SULL’OFFERTA ALBERGHIERA Viene effettuata in collaborazione con le Apt, gli Enti di Promozione Turistica e le Aziende Autonome di Soggiorno. La rilevazione, di tipo indiretto, si effettua sui documenti amministrativi tramite il modello CTT/4: esso registra la numerosità degli esercizi alberghieri e complementari al 31 dicembre di ogni anno, indipendentemente dal fatto che a tale data gli esercizi siano funzionanti o meno. L’indagine accerta per ogni comune: -per gli esercizi alberghieri: numero, categoria, numero di stanze e letti -per gli esercizi complementari: numero e tipo, numero di posti letto e superficie Sfuggono dalla rilevazione le abitazioni secondarie a destinazione turistica e gli appartamenti in affitto. 201 INDAGINE SULLA CONSISTENZA DEGLI ESERCIZI RICETTIVI • Indagine totale svolta con periodicità annuale dall’ISTAT. • Unità di analisi sono gli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale: – esercizi alberghieri: classificati in 5 categorie distinte per numero di stelle e residenze turistico-alberghiere – esercizi complementari: campeggi, villaggi turistici, forme miste tra i due, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, agriturismi, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini e altri esercizi ricettivi; – alloggi privati in affitto: bed and breakfast e altri alloggi privati. • La rilevazione quantifica, a livello comunale, il numero di esercizi, letti, camere e bagni per le strutture alberghiere; esercizi e posti letto per le altre strutture. • Il modello di rilevazione viene compilato annualmente dalle organizzazioni turistiche territoriali (Aziende di promozione turistica, Sistemi turistici Locali, Province o Regioni), che provvedono ad inviarlo all'Istat. 202 MOVIMENTO DEI CLIENTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI • Indagine totale svolta con periodicità mensile dall’ISTAT. • Unità di rilevazione sono gli esercizi ricettivi ripartiti tra strutture alberghiere e complementari. • Le informazioni raccolte riguardano: arrivi, partenze, presenze (numero di notti), distinguendo tra italiani e stranieri. • I dati giornalieri sul movimento dei clienti, sono raccolti giornalmente o mensilmente dagli esercenti, e comunicati attraverso modelli ISTAT, dalle organizzazioni turistiche territoriali con dettaglio comunale. Questi ultimi provvedono al loro inoltro all'Istat. 203 - INDAGINE SUL MOVIMENTO DEI CLIENTI La prima edizione risale al 1957. Sono oggetto dell’indagine: •arrivi dei clienti negli esercizi ricettivi •presenze dei clienti negli esercizi ricettivi (almeno una notte trascorsa) •provenienza dei clienti (provincia di residenza per gli italiani, paese di residenza per gli stranieri) I principali risultati della rilevazione riguardano: •specie, tipo e categoria degli esercizi •ambito territoriale di riferimento •mese di rilevazione •paese di provenienza 204 INDAGINE RAPIDA SUL MOVIMENTO DEI CLIENTI Si tratta di un’indagine campionaria che l’Istat esegue nei periodi maggiore attività turistica (Pasqua, Ferragosto e Natale) presso 2000 alberghi stratificati per regione, categoria e numero di posti letto. Sono oggetto dell’indagine:. •movimento dei clienti negli esercizi alberghieri •prenotazioni •tipologia del turismo e andamento del turismo 205 INDAGINE RAPIDA SULL’ATTIVITÀ ALBERGHIERA • Rilevazione campionaria sugli alberghi italiani condotta dal 1988 in concomitanza delle principali festività (Pasqua, Ferragosto, Natale). I giorni di riferimento dell’indagine possono variare a seconda dello specifico calendario dell’anno. La rilevazione è condotta dall’Istat e rientra nel Programma statistico nazionale. 206 INDAGINE RAPIDA SULL’ATTIVITÀ ALBERGHIERA La rilevazione si pone tre obiettivi: Stime tempestive – per il solo comparto alberghiero – di arrivi e presenze nei periodi di picco turistico 1. Valutazione dell’effettiva stagionalità del movimento dei clienti, non analizzabile in modo esaustivo tramite la rilevazione sul movimento dei clienti; 2. Rilevazione di informazioni addizionali, su aspetti poco indagati (disdette di prenotazioni e tendenze, distribuzione del fatturato per servizio offerto, tipologia di turismo, tipologia di viaggio, nazionalità di provenienza dei turisti, occupazione). 207 INDAGINE RAPIDA SULL’ATTIVITÀ ALBERGHIERA • La rilevazione sull’attività alberghiera è un’indagine campionaria che si rivolge ad un campione teorico di 2000 alberghi estratti dall’archivio dell’Enit. • Il campionamento è a due stadi con stratificazione delle unità di entrambi gli stadi: – I stadio: province. Gli strati si ottengono dall’incrocio di regione geografica, numero di presenze, tipologia prevalente di località turistica (marina, lacuale, montana…). – II stadio: alberghi, stratificati in funzione del numero di presenze. Le unità di II stadio sono estratte con campionamento sistematico in base al numero di posti letto. Lo schema di campionamento e la numerosità campionaria utilizzati permettono di stimare e di diffondere i risultati disaggregati per le quattro grandi ripartizioni territoriali. 208 - DIRETTIVA EUROPEA 23/11/95 Detta le norme comunitarie per la raccolta dei dati statistici nel settore del turismo: •standardizzazione delle rilevazioni •creazione base informativa comune per i paesi membri Armonizzazione statistiche riguardanti: •capacità alloggi turistici collettivi (alberghi, campeggi, alloggi per vacanze, ecc.) •arrivi e partenze negli alloggi turistici collettivi •domanda turistica: inseriti spostamenti per motivi diversi dalla vacanza e cadenza trimestrale 209 - LE FONTI INTERNAZIONALI SUL TURISMO •World Tourism Organization (unwto.org) •Eurostat (ec.europa.eu/eurostat) •European Travel Commission (etcc-orporate.org) •Association for Tourism and Leisure Education (atlaseuro.org) •Istituti Nazionali di Statistica dei singoli paesi 210 CENSIMENTO Viene realizzato con cadenza decennale e prevede la rilevazione totale della popolazione. Censimento Industria: viene rilevata per ogni comune la consistenza numerica delle imprese, delle istituzioni e delle unità locali, nonché le loro caratteristiche strutturali. Alle imprese con più di 9 addetti viene somministrato un questionario approfondito volto ad investigare aspetti peculiari. Censimento popolazione: viene rilevata per ogni comune la consistenza numerica e le caratteristiche strutturali delle abitazioni di residenza e delle seconde case, distinguendo quelle utilizzate per vacanza. La cadenza della rilevazione, la scarsa tempestività delle elaborazioni dei dati, i problemi di copertura per le imprese turistiche stagionali limitano fortemente l’impiego dei dati tratti da questa indagine. 211 - INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE Viene realizzata annualmente su 20.000 famiglie circa. L’indagine ha la finalità di fornire stime riferite a: •l’intero territorio nazionale e le sue ripartizioni geografiche •sei aree tipologiche basate sulle caratteristiche sociodemografiche dei comuni (metropolitani e non) I quesiti riguardanti il turismo sono: •numero di periodi di vacanza (di almeno 4 notti consecutive) effettuate negli ultimi 12 mesi •numero complessivo di giornate vacanza trascorse negli ultimi 12 mesi distinte tra vacanza in Italia e all’estero • motivi della non fruizione di periodi di vacanza 212 INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE Dal 1995 nel questionario vengono inserite ulteriori domande relative alle principali caratteristiche del viaggio: •tipo di vacanza •località principale di destinazione •mese di inizio •motivo della scelta del periodo •mezzo di trasporto utilizzato •tipo di alloggio •organizzazione del viaggio e durata •spese sostenute in totale e specificatamente per i viaggi e soggiorni a forfait 213 - INDAGINE SUI BILANCI DI FAMIGLIA - E’ un’indagine campionaria realizzata con cadenza trimestrale. Ogni anno vengono osservate circa 30.000 famiglie. I quesiti riguardanti i viaggi con almeno 4 pernottamenti fuori casa sono: - luogo del pernottamento - durata dell’assenza -spesa per alberghi, pensioni, gite, viaggi e pasti fuori casa II pregio di questa indagine è l’elevata mole di informazioni relative alle spese delle famiglie italiane e alla struttura della popolazione. 214 - INDAGINE SUI CONTI DELLE IMPRESE Viene realizzata con cadenza annuale. Le imprese con più di 19 addetti vengono rilevate in modo esaustivo attraverso indagine postale. I quesiti riguardano le voci del conto economico, l’ammontare degli investimenti, la consistenza e la composizione dell’occupazione. Le imprese con meno di 19 addetti vengono rilevate in modo campionario. I dati vengono elaborati a livello di grandi aggregazioni settoriali e territoriali. Questa indagine ha forti limiti per l’analisi dell’offerta turistica in quanto le imprese turistiche sono generalmente di piccole dimensioni. 215 - RILEVAZIONI SUI PREZZI La produzione di tutte le informazioni statistiche ufficiali sui prezzi e il calcolo delle diverse misure dell’inflazione sono assicurati dall’Istat che assolve al compito in diretto contatto con le imprese (per i prezzi alla produzione) o avvalendosi della collaborazione degli uffici di statistica di altri enti del Sistan (comuni per i prezzi al consumo e camere di commercio per i prezzi all’ingrosso). Il quadro delle statistiche dei prezzi, dopo le profonde revisioni e trasformazioni subite nel periodo 1995-98, risulta sostanzialmente modificato nelle sue componenti principali. L’aggiornamento della base degli indici è attualmente al 1995. La rappresentatività territoriale dei diversi indici è stata unificata a livello più alto (tutti i capoluoghi di provincia per tutti gli indici) ed i panieri dei prodotti oggetto di indagini, i piani campionari delle unità di vendita dei prodotti e le strutture di ponderazione sono stati ridisegnati con un’ottica unitaria. 216 - RILEVAZIONI SUI PREZZI In tutte le specificazioni la produzione degli indici è stata sistematicamente allineata agli standard metodologici internazionali. Allo stato attuale, l’impianto delle statistiche dei prezzi al consumo si basa su una rilevazione unica dei dati che dà luogo ad un indice centrale generale e ad indici-satellite speciali. L’impianto dà luogo a tre indici: 1.indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (base 1995 = 100) 2.indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (base 1995 = 100) 3.indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello comunitario (base 1996 = 100) Vengono inoltre diffusi tutti gli indici dei prezzi alla produzione ed al consumo, con ampio dettaglio analitico per voci di prodotto. 217 RILEVAZIONE SULLE FORZE DI LAVORO Si tratta di un’indagine trimestrale campionaria rivolta a tutte le persone della famiglia. Si distingue tra: forze lavoro (occupati e in cerca di occupazione) persone in cerca di prima occupazione altre persone in cerca di occupazione 218 Statistiche della contabilita’ nazionale La Contabilità Nazionale è un sistema di informazioni statistiche mediante il quale è descritta, in termini quantitativi e sotto forma contabile, l’attività economica e finanziaria di una nazione. La determinazione delle quantità macro-economiche risultanti dal processo di produzione dei beni e dei servizi resi ai turisti, pur ritenuta di grande importanza ai fini della valutazione dell’apporto economico del fenomeno turistico nell’economia nazionale, non è fino ad oggi realizzata nelle statistiche economiche italiane. In esse infatti, si adottano, conformemente a canoni scientifici discussi e raccomandati in tutte le sedi internazionali e nazionali, criteri di classificazioni ed analisi che raggruppano le attività economiche in relazione ai beni e servizi prodotti e non in relazione a chi li consuma. 219 Statistiche della contabilita’ nazionale Nella classificazione delle attività economiche, quindi, la produzione resa ai turisti è diffusa in quasi tutti i rami, le classi e le categorie di attività elencate, senza che nessuna di esse sia rivolta esclusivamente a favore dei turisti. Tuttavia, tra i diversi settori di attività interessati al fenomeno, particolare importanza va data a quello degli “alberghi e pubblici esercizi” al quale la classificazione citata assegna rilevanza autonoma. I principali dati dedotti dalla contabilità nazionale e dalle statistiche economiche generali concernenti il settore degli “alberghi e pubblici esercizi” delle seguenti grandezze sono: - occupazione: unità di lavoro impiegate - valore aggiunto a prezzi di mercato ed al costo dei fattori - redditi da lavoro dipendente - consumi finali delle famiglie - numeri indice dei prezzi 220 Gli indicatori del turismo in Italia Nel 2005, secondo l'ISTAT, si è superata la quota di 88 milioni di arrivi turistici, tra italiani e stranieri mentre le presenze sfiorano i 355 milioni. La struttura sociale ed economica di molte economie locali ha subito importanti trasformazioni a seguito della rivalutazione, in questi ultimi decenni, dell’economia del turismo il cui sviluppo ha implicato la crescita anche di attività “non necessariamente turistiche” ma ad esso collegate e che ha determinato nel suo complesso un fattore fondamentale per la crescita economica, occupazionale ma anche la difesa del patrimonio ambientale, la qualità della vita. 221 Gli indicatori del turismo in Italia la Bilancia Turistica Il crescente trend della domanda turistica in Italia (arrivi, presenze, stagionalità, ecc.), confermato dal buon andamento dell'occupazione settoriale e della crescita delle imprese turistiche, si riflette positivamente anche nella Bilancia Turistica che registra il rapporto tra le valute estere entrate in Italia per l'acquisto di beni e servizi consumati dai turisti stranieri nel territorio nazionale (attivo) e la valuta nazionale spesa all'estero. 222 Gli indicatori del turismo in Italia la Bilancia Turistica La bilancia valutaria costituisce, senza dubbio, un indicatore statistico molto importante ma oltre a questo si possono individuare altre informazioni che rappresentano il fenomeno turistico in Italia. 223 Indicatori del turismo in Italia Capacita ricettiva (n. di letti in migliaia) Istat Capacita ricettiva negli alberghi (n. di letti in migliaia) Istat Arrivi (totali, italiani e stranieri) Istat Presenze (totali, italiano e stranieri) Istat Stagionalità (% valori modali presenze) Istat 224 Indicatori del turismo in Italia Tipologia (presenze %) Istat Unità di lavoro impiegate di cui dipendenti Istat Valore Aggiunto, a prezzi di mercato, nel settore Alberghi, Pubblici Esercizi e Turismo (in miliardi di Euro) Istat Indice dei prezzi al consumo nel settore Alberghi, Pubblici Esercizi e Turismo (base: 1995=100) Istat 225 Indicatori del turismo in Italia Bilancia turistica (saldo in miliardi di Ufficio Italiano dei Euro) Cambi/Istat Visitatori dei Musei, Monumenti ed Ministero dei Beni Aree Archeologiche statali Culturali Visitatori paganti dei Musei, Ministero dei Beni Monumenti ed Aree Archeologiche Culturali statali Introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Ministero dei Beni Archeologiche statali Culturali 226 Indicatori del turismo in Italia Numero di charter e Passeggeri di Ministero delle Infrastrutture charter e dei Trasporti Posti barca nei porti turistici Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ristoranti Camere di Commercio Bar Camere di Commercio Att. di agenzie di viaggi e turismo (compresi tour operators) Camere di Commercio 227 Indicatori del turismo in Italia lato offerta Dal lato dell’offerta si considera: •come risorse base la capacità ricettiva esprimibile in termini di numero di esercizi •posti-letto distinti in esercizi alberghieri e di quelli complementari (i campeggi, gli agriturismi, i rifugi alpini, gli ostelli, ma anche gli alloggi privati rilevabili, le navi di crociera ed i wagon lits, le istituzioni religiose, le residenze turistiche in proprietà). 228 Indicatori del turismo in Italia lato offerta Sempre dal lato dell’offerta si considera: •le risorse artistiche (musei, siti archeologici, chiese monumentali, monasteri e santuari, castelli e rocche, dimore storiche, giardini storici) •le risorse ambientali (parchi naturali nazionali e regionali, riserve ed aree protette) Inoltre, l’offerta turistica legata alla salute e benessere fisico (località e stabilimento termali, centro di benessere) e quella legata alle attività congressuali (sale e centri congressuali). 229