Presentazione ITI "E. Torricelli" - S.Agata Militello (ME)
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Presentazione ITI "E. Torricelli" - S.Agata Militello (ME)
“SOS Desertificazione” ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Progetto di sensibilizzazione degli studenti ai temi della desertificazione attraverso il linguaggio dei simboli e delle immagini Seminario Conclusivo - Palermo 12 maggio 2010 Auditorium Centro Documentale Gruppo N. 3 Parametri per irrigare Volume d’adacquamento: quantità di acqua da apportare al terreno per riportarlo allo stato ottimale di umidità, che corrisponde alla capacità idrica di campo(CIC) Umidità critica di intervento: quantità di acqua del suolo al di sotto del quale non si deve scendere per evitare un danno alla coltura (PA) punto di appassimento Bisogna intervenire quando l’umidità del terreno e su un valore intermedio tra CIC e PA=acqua utile Un terreno che abbia 0,30 (30% del vol) come capacità di ritenzione, 0,15 (15% del vol.) comu umidità critica, e di cui si vogliono bagnare i primi 0,50m, avremo: V= 10.000 m2 x 0,50 m x (0,30-0,15)= 750 m3/ha V. Adacquamento Agrumeti specializzati: ambienti sabbiosi si aggira intorno a 550 m3 Turno o ruota= intervallo di tempo in giorni che passa tra due successivi adacquamenti ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Il fabbisogno irriguo Per calcolare il fabbisogno irriguo di un campo si sottraggono dagli apporti d'acqua annuali (piogge, risalita da falda, acqua trattenuta dal terreno) i fabbisogni idrici delle colture ottenendo in questo modo i fabbisogni irrigui netti, ai quali vanno aggiunte le perdite che si verificano nel corso dell'irrigazione. In generale, i consumi d'acqua delle colture dipendono sostanzialmente da tre elementi: le condizioni climatiche, individuate da variabili come la temperatura e l'umidità dell'aria, l'irraggiamento solare e la ventosità; il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo; l'evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” L'irrigazione è una pratica antichissima. Dopo avere ricavato il proprio frumento, per quattromila anni, sui rilievi semiaridi che attorniano le valli del Tigri e dell'Eufrate, la cosiddetta Mezzaluna fertile, i primi coltivatori dell'Eurasia pensarono di coltivarlo, usando delle piene primaverili dei due fiumi, al centro della grande valle, dove la piovosità è quasi nulla. L'uso delle piene avrebbe imposto la loro regolamentazione, la regolamentazione delle piene avrebbe imposto di organizzare grandi masse di lavoratori, liberi o schiavi, e la costruzione di immensi depositi per raccogliere il prodotto, che maturava in due-tre settimane, ma che era sufficiente all'alimentazione delle popolazioni per l'intero anno. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Il Novecento Nei secoli successivi l'irrigazione non conosce sviluppi significativi: la sua dilatazione prodigiosa inizia, sospinta dalla tumultosa crescita demografica, all'alba del Novecento, e procede, in crescendo esponenziale, fino al Duemila. Dalle prime dighe di Assurbanipal e di Ramsete, in quattromila anni all'alba del secolo l'uomo ha costruito dighe e canali per irrigare 40 milioni di ettari, che nel 1950 superano i 110, nel 1999 i 260, oggi il fulcro della produzione agricola mondiale: 17 per cento della superficie, 40 per cento della produzione delle derrate chiave. Su 260 milioni di ettari vengono impiegati, annualmente, 3.100 chilometri cubici di acqua, oltre il 70 % delle disponibilità mondiali. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Il futuro Mentre tutte le proiezioni prevedono, nei prossimi trent'anni, la dilatazione della domanda alimentare, che secondo autori autorevoli raddoppierà, al quesito se sarà possibile estendere ulteriormente le aree irrigue è più verosimile si debba dare risposta negativa che risposta positiva. Mentre non è agevole ridurre i consumi dell'agricoltura, siccome per ogni chilogrammo di sostanza secca prodotta occorrono, biologicamente, 250-300 litri d'acqua, oltre a quella che è inevitabile disperda il vento e assorba l'atmosfera, e produrre 10 tonnellate di cereali impone, mediamente, l'impiego di 10.000 tonnellate di acqua, le disponibilità sono sempre più intensamente contese all'agricoltura dalle città e dalle industrie, e non esistono, sul planisfero, grandi pianure i cui fiumi, se l'orografia consentisse di realizzare grandi dighe, non siano state erette. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Scorrimento Lo Scorrimento avveniva, soprattutto in passato, in canalette di terra chiamati solchi. Lo scorrimento dell’acqua era lento e gli operai durante questo periodo facevano i turni per garantire l’adacquamento a tutto il “giardino”. Nella stagione calda questo poteva avvenire tre quattro volte al mese. Ad ogni pianta si riusciva a dare anche 4500 litri al mese. “SOS Desertificazione” Aspersione -“soprachioma” Consiste nel posizionare degli spruzzatori a circa due metri dal terreno e mandare acqua sulle chiome delle piante. Il sistema è stato in alcuni posti scartato, perché presenta due problemi fonadamentali: in primo luogo quella della manutenzione perché si otturano facilmente. E in secondo luogo è un sistema ad elevato consumo d’acqua. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Aspersione – “baffo” L’evoluzione degli spruzzatori soprachioma ha visto il passaggio a quelli sottochioma chiamati a baffo, che bagnano l’area vicino alla pianta. Nei prati si sfrutta anche un tipo di aspersore particolare detto a pavimento che, una volta attivi i motori, spruzza l’acqua nell’area da esso definita. Microirrigazione Nei paesi caratterizzati da croniche carenze di risorse idriche sono stati sviluppati metodi irrigui capaci di limitare al massimo le perdite d’acqua dai sistemi colturali. La microirrigazione, in particolar modo, è un metodo irriguo al quale è riconosciuta la capacita di ottenere un discreto risparmio idrico , unitamente a un miglioramento qualitativo delle produzioni. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Irrigazione a goccia L'irrigazione a goccia o "irrigazione localizzata" è un metodo di irrigazione che somministra lentamente acqua alle piante, sia depositando l'acqua sulla superficie del terreno contigua alla pianta o direttamente alla zona della radice. L'obiettivo è quello di minimizzare l'utilizzo dell'acqua . L'irrigazione a goccia si sta diffondendo molto velocemente sia nelle aree dove la risorsa idrica è limitata perché consente di risparmiare acqua, sia in altre zone per l'impiego di minore manodopera per le operazioni d'irrigazione e perché con essa è possibile conseguire migliori risultati produttivi. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” Ala gocciolante Gocciolatoi di ultima generazione L’avvento sul mercato delle ali gocciolanti,condotte in polietilene con i gocciolatori inseriti all’interno del tubo a distanze prefissate dal costruttore,a reso possibile abbinare una tecnologia elevata alla semplicità operativa. All’estero, la diffusione delle ali gocciolanti ad inserimento; in Italia si assiste a un analogo andamento sulle colture orticole e a un progressivo incremento su quelle arboree, mentre si è ancora agli inizi sulle colture erbacee estensive. ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico” “Gruppo di studio SoS Desertificazione ITIS “E Torricelli” 2 dell’ ITSGruppo Torricelli S.Agata Militello (Me)” ”Irrigazione razionale: da sfruttamento ad uso strategico”