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Diapositiva 1
VENERDI 19 NOVEMBRE
MATTINO
SALA DEL TEMPIO 1
12.30 – 13.30
STANDARD ORGANIZZATIVI
Moderatori: U. Mengozzi, A. Panegrossi
12.30
Standard strutturali, organizzativi ed integrazione del sistema di
emergenza dal territorio all’Ospedale
G. Esposito, A. Ricciardelli
12.50
Il medico dell’Emergenza-Urgenza tra presente e futuro: gestire la
transizione e progettare la sua futura carta d’identità
M. Lanigra
13.10
Tutela legale del Medico d’Emergenza-Urgenza: un problema da
risolvere
S. Maccioni
13.30
Discussione
FIMEUC
FEDERAZIONE ITALIANA MEDICINA DI EMERGENZA URGENZA E DELLE CATASTROFI
PRESIDENTE
SOCIETA’ FEDERATE
CINZIA BARLETTA
Coordinamento Nazionale
Barletta Cinzia (Presidente)
SIMEU
Marziali Mauro
COMES
Adelina Ricciardelli
(Segretario)
COMES
Menon Claudio
SIMEU
Barca Salvatore
SIMEUP
Messi Gianni
Crudele Fernando
SMI
Esposito Giovanna
SPES
SIMEUP
Panegrossi Aldo
SIMEU
Piccolo Carlo
COMES
Guidetti Mario
SNAMI-ES
Prevaldi Carolina
SPES
Lambardi Alessio
SNAMI-ES
Schiraldi Fernando
SIMEU
Lanigra Michele
SIMEU
Triozzi Mirella
SMI
Magnanti Massimo
SPES
Vitale Antonio
SIMEUP
Martini Mauro
SNAMI-ES
DPR 27 marzo 1992
Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione
dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza
Pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 – Serie Generale
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l’art. 4 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, che detta norme in materia di assistenza sanitaria
Per l’anno 1992;
Visto il comma 1 della richiamata norma che autorizza il Governo ad emanare un atto di indirizzo e di
coordinamento per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria da assicurare in condizioni di
uniformità sul territorio nazionale sulla base dei limiti e principi di cui alle successive lettere a), b), c),
d), ed e);
decreta:
È approvato il seguente atto di indirizzo e coordinamento delle attività delle regioni e delle province
autonome di Trento e di Bolzano, in materia di emergenza sanitaria.
Articolo 1
Il livello assistenziale di emergenza sanitaria
1. Ai sensi del comma 1 dell’art. 4 delle legge 30 dicembre 1991, n. 412, il livello assistenziale di
emergenza sanitaria da assicurare con carattere di uniformità in tutto il territorio nazionale è
costituito dal complesso dei servizi e delle prestazioni di cui agli articoli successivi.
Articolo 2
Il sistema di emergenza sanitaria
1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano organizzano le attività di urgenza e di
emergenza sanitaria articolate su:
a) il sistema di allarme sanitario
b) il sistema di accettazione e di emergenza sanitaria
Articolo 3
Il sistema di allarme sanitario
1. Il sistema di allarme sanitario è assicurato dalla centrale operativa, cui fa riferimento il numero
unico nazionale “118”. Alla centrale operativa affluiscono tutte le richieste di intervento per
emergenza sanitaria. La centrale operativa garantisce il coordinamento di tutti gli interventi
nell’ambito territoriale di riferimento.
Articolo 4
Competenze e responsabilità nelle centrali operative
Articolo 5
Disciplina delle attività
Criteri e requisiti per la codificazione degli interventi di emergenza
(G.U. Serie Generale n. 121 del 25 maggio 1992)
MINISTERO DELLA SANITA’
Gazzetta Ufficiale N. 114 Serie Generale del 17 maggio 1996
“Atto di intesa tra Stato e regioni di approvazione delle linee guida sul sistema
Di emergenza sanitaria in applicazione del decreto del Presidente della
Repubblica 27 marzo 1992”.
Fornire indicazioni sui requisiti organizzativi e funzionali
della rete dell’emergenza nelle sue diverse articolazioni in relazione
alla riorganizzazione della rete ospedaliera
Ricondurre gli ospedali per acuti alle funzioni proprie
MINISTERO DELLA SANITA’
Gazzetta Ufficiale N. 114 Serie Generale del 17 maggio 1996
“Atto di intesa tra Stato e regioni di approvazione delle linee guida sul sistema
Di emergenza sanitaria in applicazione del decreto del Presidente della
Repubblica 27 marzo 1992”.
Per il corretto espletamento dell'attività della Centrale operativa, devono essere stabiliti
protocolli operativi interni, che dovranno essere resi noti alle diverse istituzioni coinvolte
nel sistema dell'emergenza-urgenza. I protocolli di valutazione di criticità dell'evento
devono utilizzare codifiche e terminologie standard non suscettibili di ambiguità
interpretative e devono essere sottoposti a periodica valutazione e revisione. Tali
protocolli, quale il Sistema di Dispatch, sperimentato e riconosciuto a livello
internazionale, dovranno essere concordati a livello regionale dai coordinatori
delle varie Centrali, con l'obiettivo di rendere omogenea la risposta all'emergenza
sul territorio nazionale e periodicamente aggiornati, tenendo conto della evoluzione
scientifica e tecnologica e delle eventuali linee di guida elaborate dalle Società
scientifiche. Tutti i protocolli di cui sopra saranno oggetto di valutazione ai fini del
rispetto dei requisiti minimi di cui al D.Lgs. n. 502/92 e successive modificazioni ed
integrazioni.
ORGANIZZAZIONE
DEL SISTEMA DI EMERGENZA
RICEZIONE
VALUTAZIONE
ATTIVAZIONE
ALLARME
TRASPORTO
FORMAZIONE
AUTOMEZZO DI TRASPORTO
AUTOMEZZO DI SOCCORSO BASE
PER L’AMMALATO CRITICO,
AUTOMEZZO DI SOCCORSO AVANZATO
SISTEMA
DI SOCCORSO
IL MEDICO TERRITORIALE
DELL’EMERGENZA TERRITORIALE
OPERA
CENTRO MOBILE DI RIANIMAZIONE
NEL RISPETTO DEI PROTOCOLLI TRA CO E DEA
ELIAMBULANZA
PUNTI DI PRIMO INTERVENTO:
INTERVENTO MEDICO MINORE,
STABILIZZAZIONE E TRASPORTO
RETE DI SERVIZI
FUNZIONALMENTE DIFFERENZIATI E GERARCHICAMENTE ORGANIZZATI
ORGANIZZAZIONE
DEL SISTEMA DI EMERGENZA
IlMEDICO
Responsabile
deve essere
ADDETTO,
I.P. fisso
e a rotazione,
un
dirigente
I o II livello,
FISSO
O A medico
ROTAZIONE,O
ALLARME
PREFERIBILMENTE
ANESTESISTA
MEDICO DIVolontari,
GUARDIA
IN PS
AUTOMEZZO
SOCCORSO
AVANZATO:
CENTRO
MOBILE
DI
RIANIMAZIONE:
ELIAMBULANZA:
PER L’AMMALATO CRITICO,
TITOLARI
DI
GUARDIA MEDICA
ANESTESISTA
EPROFESSIONALE
ANESTESISTA,
UN
INFERMIERE
IL
MEDICO
DELL’EMERGENZA
TERRITORIALE
OPERA
SISTEMA
TERRITORIALE
DI
SOCCORSO
CON
CORSO
REGIONALE
NEL
RISPETTO
DEI
PROTOCOLLI
TRA CO E DEA
DUE
INFERMIERI
PROFESSIONALI
O DA
ALTRO
PERSONALE
QUALIFICATO
art. 22 DPR 41/1991 ED I.P.
PPI
RETE DI SERVIZI
LA PRESENZA DEL MEDICO
NELLA A. DISLOCATA DIFFERENZIATI E GERARCHICAMENTE
FUNZIONALMENTE
E’ STABILITA DALLA
PROGRAMMAZIONE REGIONALE
ORGANIZZATI
•Disomogeneità organizzativa su tutto il territorio nazionale
•Percorsi formativi del personale affidati al mercato dei corsi
•Scarsa ricerca e valutazione outcome dei vari modelli
Società scientifiche e lavori di commissioni
2005
Standard strutturali e tecnologici
organizzativi e di personale
delle strutture di Pronto Soccorso
e Medicina d’Urgenza
società italiana medicina
d’emergenza-urgenza
2005
Linea d’indirizzo SIMEU per
l’organizzazione e la standardizzazione
della attività di O.B.I. in Italia
2007
Programma della SIMEU per la costruzione del
sistema Integrato Territorio-Ospedale
dell’Emergenza-Urgenza
Comitato Tecnico Scientifico per
l’EmergenzaTerritoriale, Maxiemergenza,
Medicina delle Catastrofi
MINISTERO DELLA SALUTE
COMMISSIONE CONSULTIVA
PIANO PER IL MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI
EMERGENZA/URGENZA
Bozza di discussione 2005
•Gruppo di lavoro su Emergenza urgenza pediatrica
•Gruppo di lavoro sulla revisione della rete ospedaliera
OBIETTIVI:
 Individuare un sistema di codifica delle prestazioni
eseguibili nel sistema di emergenza 118
 Individuare un sistema di classificazione delle attività
di 118
 Indicare i criteri generali di manutenzione del sistema
di codifica e di quello di classificazione
Ministero della Salute
Progetto Mattoni SSN - 2007
Pronto Soccorso e Sistema 118
Valutazione del fabbisogno
assistenziale
Per un sistema di
emergenza europeo unico

assicurare un effettivo coordinamento e capacità di intervento
per evitare ritardi in caso di emergenza medica

favorire e migliorare l’accessibilità di tutti i servizi di emergenza medica
in Europa da parte delle minoranze e degli stranieri

garantire che le chiamate d’emergenza siano gestite dal servizio di emergenza

redigere sistematicamente report sulla percentuale di pazienti critici raggiunti
entro otto minuti dalla chiamata

stabilire un sistema di triage di pazienti per il personale delle centrali operative,
delle ambulanze e dei pronto soccorso che sia valido a livello nazionale

migliorare meccanismi che permettano la condivisione in tempo reale di
informazioni fra centrale operativa e personale medico

porre l’attività degli operatori sanitari di primo soccorso in caso di emergenza
sotto la gestione medica della centrale operativa
Il Dipartimento di Emergenza e Urgenza
deve garantire:
• la riduzione dei tempi di intervento e di ospedalizzazione del paziente
• la garanzia della costante presenza sul territorio di una adeguata
professionalità medica ed infermieristica
• l’utilizzo sistematico di protocolli comuni e condivisi tra Territorio ed
Ospedale
• la possibilità di una continuità assistenziale completa nel presidio di
riferimento
• la certificazione dei servizi come garanzia di organicità della qualità
erogata.
Nuova normativa che preveda:
 Struttura organizzativa e tecnologica delle
Centrali Operative
 Criteri di dislocazione sul territorio e caratteristiche
del personale e dei mezzi di soccorso
 Struttura organizzativa e tecnologica delle
Postazioni di Primo Intervento
 Percorso formativo di tutti gli operatori
 Struttura organizzativa e tecnologica dei PS e
della Medicina d’Urgenza
Linguaggio comune
 IDENTIFICAZIONE DEL MINIMO COMUNE DENOMINATORE
QUALE UNITA’ FONDANTE IL SISTEMA
 COMBINAZIONE DELLE UNITA’ PER LA DETERMINAZIONE
DEI NODI DEL SISTEMA
 CONDIVISIONE DELLE DIRETTRICI CHE METTANO IN RETE
I NODI DEL SISTEMA
 INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO INTESO
COME LEA (LIVELLO ESSENZIALE DI ASSISTENZA)
DELL’EMERGENZA DA APPLICARE SU TUTTO IL
TERRITORIO NAZIONALE
3 direttrici
1. Miglioramento azione filtro accessi
al sistema E-U
2. Forte integrazione Emergenza Territoriale
e Emergenza Ospedaliera
3. Standardizzazione organizzativa,
strutturale e formativa del sistema
2010
FIMEUC
TASK FORCE
GRUPPO COORDINATO DALLA Dr.ssa Adelina Ricciardelli
([email protected])
Standard Strutturali ed
organizzativi delle Emergenze
Sanitarie in Italia”
Il sottosistema della
CENTRALE OPERATIVA 118
Valenza provinciale in DEU provinciale
 Responsabile medico e medici di CO provenienti dalla scuola
di Specializzazione in Medicina d’Emergenza. In deroga area
medicina e chirurgia d’urgenza e accettazione e convenzionati
 Integrazione del personale medico ed infermieristico tra extra
ed intraospedaliero mediante rotazione
FUNZIONI PRINCIPALI DELLA C.O.

ricezione delle chiamate di soccorso e valutazione del
grado di complessità dell’ intervento da attivare

gestione e coordinamento delle varie tipologie di mezzi
di soccorso, terrestri ed aerei, tenendo conto del Codice
di Intervento e dello stimato di arrivo sul posto.

supporto alle esigenze tecnico-operative del personale
sul territorio fornendo le informazioni necessarie.

collegamento con altri servizi pubblici (115,113,112)
 Definizione di un sistema di Dispatch italiano condiviso e
applicato su tutto il territorio nazionale
EMERGENCY MEDICAL
DISPATCHER
1. Risponde al telefono
2. Chiede ( where, what, how, who,
when)
3. Segue il protocollo adeguato
4. Attiva l’equipaggio idoneo
5. Dà istruzioni a chi chiama
2. Risposta dell'operatore
2.1 Definizione della criticità dell'evento
• Il codice è costituito da un carattere che può
assumere uno solo dei seguenti valori:
• "B": bianco, non critico. Si definisce non critico un
servizio che con ragionevole certezza non ha
necessità di essere espletato in tempi brevi:
• "V": verde, poco critico. Si definisce poco critico un
intervento differibile;
• "G": giallo, mediamente critico. Si definisce
mediamente critico un intervento indifferibile:
• "R": rosso, molto critico. Si definisce molto critico
un intervento di emergenza;
Numero delle Centrali Operative del 118 (anno 2005)
distribuzione nazionale
Nazionale
il 75 % aree provinciali
Il 13 % aree sub-provinciali
Il 12 % aree sovraprovinciali
Nord
Centro
Sud
Isole
0
20
40
60
80
100
120
Numero chiamate telefoniche
ricevute dalle Centrali Operative
(anno 2005)
entranti
di soccorso con intervento esito in PS
Il Sottosistema
Emergenza Urgenza 118
POSTAZIONI TERRITORIALI
EMERGENZA (P.T.E.)
Trasporto sanitario in emergenza = ASSISTITO
(anche attraverso Telemedicina)
P.T.E.= Sedi in cui stazionano e da cui partono le Ambulanze e le
automediche con personale professionale e tecnico a bordo
Tipologia di mezzi:
 Unità Operativa Mobile Ambulanza con Soccorritore
 Unità Operativa Mobile Ambulanza con Infermiere
 Unità Operativa Mobile Automedica
 Unità Operativa Mobile Ambulanza medicalizzata
 Unità Operativa Mobile ad ala rotante
Unità Operativa Mobile medicalizzata
Criteri
1 ALS med. / 150.000 ab aree metro-politane e urbane
1 ALS med / 50-60.000 ab. aree sub-urbane e rurali
Fattori di correzione
Orografici, demografici e contemporaneità di codici ROSSI
Organico (minimo)
1 medico, 1 infermiere, 1 autista soccorritore
Funzioni
garantire la medicalizzazione per l’emergenza-urgenza in
area territoriale definita, supportata da mezzi di base
(1medicalizzata / 3 mezzi di base)
Mezzo
Unità Operativa Mobile Automedica
Unità Operativa Mobile Ambulanza medicalizzata
Formazione
in attesa di specializzazione corso a valenza regionale per
clinical competence
Sedi
prioritariamente dove non esistono strutture di primo
soccorso e se vi sono in vicinanza a PPI/PS/DEA per
integrazione del personale
Unità Operativa Mobile ad ala rotante
Mezzo
Mezzi di soccorso ad ala rotante
Eliambulanza
Organico
1 medico di emergenza
1 infermiere di emergenza
1 pilota
1 tecnico di volo
Organizzazione
Direttive Nazionali
Unità Operativa Mobile con Infermiere
Organico (minimo)
1 autista soccorritore
1 infermiere
Funzioni
Manovre di primo soccorso
Defibrillazione precoce
Trattamento paziente critico su protocolli
Formazione
Provenienza area emergenza e specifiche omogenee
almeno regionali
Sedi, locali
In vicinanza a PPI/PS/DEA per integrazione
Comunicazioni
Sistema radio; collegamento per “stati”;
radiolocalizzazione; previsione di applicazioni
tecnologiche (telemedicina, trasmissione dati, ecc.)
Unità Operativa Mobile Ambulanza con soccorritore
Organico (minimo) 1 autista soccorritore
1 soccorritore
Funzioni
Manovre di primo soccorso
Defibrillazione precoce
Formazione
Specifiche omogenee regionali, anche per il
volontariato
Sedi, locali
Ambienti idonei alla sosta del personale
Comunicazioni
Sistema radio; collegamento per “stati”;
radiolocalizzazione; previsione di applicazioni
tecnologiche (telemedicina, trasmissione dati, ecc.)
Relativamente al soccorso extraospedaliero
le indicazioni ILCOR 2000, di cui fanno
parte attualmente le società scientifiche di
tutto il mondo, promuovono sistemi
organizzativi su due livelli:
 un primo livello laico
 un secondo livello professionale
MODELLO CON AUTOMEDICA
 una rete a maglie strette di ambulanze che
garantisca tempi di intervento rispondenti ai
tempi previsti dalla normativa vigente e con
personale in grado di effettuare la defibrillazione
precoce e le manovre di primo soccorso
 una rete a maglie più larghe di mezzi agili
(automediche) a servizio di un numero più ampio
di ambulanze anche attraverso le modalità di
randez-vous
Tale modello organizzativo consente
• la copertura di aree più ampie
• l'impiego appropriato delle risorse professionali
anche rispetto all’attività intraospedaliera
• maggiore flessibilità del sistema con possibilità di
risposte diversificate a seconda delle reali
esigenze assistenziali
• razionalizzazione delle risorse rispetto anche ad
altre attività previste dal 118 (trasporti secondari
urgenti e programmati)
Tale modello organizzativo consente
• la copertura di aree più ampie
• l'impiego appropriato delle risorse professionali
anche rispetto all’attività intraospedaliera
• maggiore flessibilità del sistema con possibilità di
risposte diversificate a seconda delle reali
esigenze assistenziali
• razionalizzazione delle risorse rispetto anche ad
altre attività previste dal 118 (trasporti secondari
urgenti e programmati)
Criteri di dislocazione dei mezzi sanitari
di Emergenza -Urgenza sul territorio
area interessata (urbana, suburbana, rurale, montana)
caratteristiche orografiche
viabilità
insediamenti industriali
fattori climatici
stagionalità (flussi turistici)
fattori epidemiologici
presenza di strutture sanitarie
politica sanitaria locale o regionale
PUNTI DI PRIMO
INTERVENTO (P.P.I.)
In area a
A – postazioni fisse o mobili
bassa/media densità B – presidi delle aziende USL
di popolazione
Orario di attività
Articolato nell’arco delle 12/24 ore secondo le
esigenze locali
Organico
Personale medico ed infermieristico abilitato
all’emergenza
Possono coincidere con la PTE
Ufficio V - Direttore dott. Massimo GIANNONE
Telefono: 0659942179
E-mail: [email protected]
Principi etici di sistema: vigilanza sul rispetto e la tutela dei principi
etici di sistema;principi di organizzazione del Servizio sanitario
nazionale(SSN);rapporti con le strutture sanitarie pubbliche e private
e con le università; rapporti con la sanità militare; rapporti con il
Consiglio superiore di sanità; coordinamento attività e predisposizione
documentazione per il portale; fondi integrativi del SSN
Aree di riferimento:
118 e Pronto Soccorso
Cure primarie e casa della salute
DEFINIZIONE DI INDICATORI CONDIVISI
ANCHE PER L’EMERGENZA SANITARIA
Emilia - Romagna
SIMEU – SIMEUP – COMES – SMI – SPES – SNAMI.ES
www.fimeuc.org
www.simeu.it
[email protected]
Fly UP