Aggregazioni e reti d`impresa in una prospettiva europea: iniziative
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Aggregazioni e reti d`impresa in una prospettiva europea: iniziative
VARESE 20 MARZO 2012 VARESE - 20 MARZO 2012 "I venti dell'Innovazione - Voce alle aggregazioni imprenditoriali" Aggregazioni e reti d’impresa in una prospettiva europea: iniziative comunitarie per i cluster Ludovico Monforte, Head of Brussels EU Office di Unioncamere Lombardia VARESE 20 MARZO 2012 DEFINIZIONI CLUSTER “mere aggregazioni di imprese di uno specifico settore in una data regione” CLUSTER INITIATIVES “gli sforzi organizzati per aumentare la crescita e la competitività del cluster all'interno di una regione” CLUSTER ORGANISATIONS “soggetti giuridici capaci di creare, condurre e gestire i clusters, comprendendo anche l'utilizzo e l'accesso ad eventuali proprietà immobiliari, strutture comuni ed attività organizzate” VARESE 20 MARZO 2012 DEFINIZIONE DI CLUSTER CLUSTER “mere aggregazioni di imprese di uno specifico settore in una data regione” • oggetto di studio da oltre un secolo, ma negli ultimi venti anni è stato identificato come un possibile strumento per fronteggiare la crisi globale • dilatamento progressivo della definizione stessa di cluster, arrivando a far rientrare all’interno del concetto quasi ogni forma di aggregazione umana • censiti oltre 2.000 cluster in tutta Europa e sono in continua crescita. La sfida di oggi non è crearne di nuovi, bensì migliorare quelli già esistenti, puntando sulla loro sostenibilità. • la mera concentrazione territoriale di imprese non costituisce necessariamente un cluster • 2 PRINCIPI RICORRENTI: ECCELLENZA E SOSTENIBILITA’ VARESE 20 MARZO 2012 CLUSTER A TRIPLA ELICA DEFINIZIONE DELLA DG ENTERPRISE: “concentrazione localizzata di imprese, fornitori di servizi, istituzioni di formazione e di ricerca, istituzioni finanziarie e altre istituzioni private, autorità governative, legate tra loro attraverso vari tipi di interazioni”. Definiti anche “Research driven clusters” Players coinvolti: 1. Imprese (Grandi e PMI) 2. Academies (Università, centri di ricerca, centri di formazione, etc.) 3. Autorità governative 4. Istituzioni finanziarie e altre istituzioni private (Società di capital venture, banche e fondazioni, CCIAA, incubatori di imprese, etc.) VARESE 20 MARZO 2012 LINEE PROGRAMMATICHE EUROPEE EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP EUROPE INNOVA European Cluster Observatory European Creative Industries Alliance PRO INNO Europe® EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE RISULTATI RICERCA SULLA SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA EUROPEAN CLUSTER MANAGERS' CLUB EUROPEAN CLUSTER ALLIANCE BANDI EUROPEI DI SUPPORTO AI CLUSTER VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP /1 Istituito con una Decisione della EC del 22 ottobre 2008 un gruppo di 20 esperti indipendenti, con l’obiettivo di delineare delle raccomandazioni su come progettare in maniera più efficace le policies nell'UE in materia di cluster. 18 mesi di attività Elaborato un documento finale contenente: 3 principi delineano il ruolo che le policies devono assumere. 8 azioni traducono tali principi generali in consigli pratici per l'elaborazione di azioni di policy VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP /PRINCIPI 1 “Cluster programmes need to be leveraged with vigorous efforts to strengthen framework conditions”. I programmi di sviluppo dei cluster devono essere potenziati con vigorosi sforzi compiuti per rafforzare le condizioni generali del quadro economico. I programmi cioè vanno inseriti all’interno di un contesto di strategia economica più ampio. Tali strumenti infatti non devono sostituirsi a quelli diretti a migliorare il quadro generale, ma devono affiancarsi ed integrarsi ad essi. VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP /PRINCIPI 2 “Public support for cluster programmes needs to be based on clusters' ability and willingness to upgrade in the face of global competition”. Il supporto pubblico per i programmi di sviluppo dei cluster, per far fronte efficacemente alla competizione globale, deve essere calibrato sulle abilità e sulla volontà di migliorarsi dei cluster stessi. Le sempre più scarse risorse pubbliche vanno allocate nel migliore dei modi. E’ necessario pertanto un sistema di benchmarking globale. In questo modo si vuole trasmettere anche un importante messaggio: le risorse pubbliche non costituiscono un modo per compensare fallimenti o errori, ma devono essere un supporto per realtà di successo. VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP /PRINCIPI 3 “Cluster programmes need to be delivered in an integrated policy framework with clearly assigned roles and responsibilities for the Commission and EU Member States”. I cluster programmes vanno inseriti all’interno di un quadro generale, del quale siano stabiliti chiaramente i ruoli e le responsabilità della Commissione e dei vari Paesi membri. La Commissione è l’unica a poter operare in situazioni in cui ci siano interazioni con soggetti esterni all’Unione o dove siano richieste infrastrutture comuni, mentre gli Stati membri e le autorità governative locali possono comprendere meglio, e reagire conseguentemente, le specifiche condizioni e le esigenze dei singoli clusters. Ciò comporta un maggior coordinamento tra i vari soggetti pubblici, in modo da evitare assolutamente il sovrapporsi di programmi simili, promossi a livelli diversi, in quanto ciò comporterebbe uno spreco di risorse, oltre ad aumentare la confusione tra le iniziative portate avanti. VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP/ AZIONI 1 LE 8 AZIONI SUGGERITE SONO: 1. Allineare le priorità di finanziamento del budget dell’UE con gli obiettivi strategici di competitività. Bisogna allocare le risorse nelle aree che possono avere il massimo impatto per la prosperità futura. 2. Rilanciare le condizioni quadro del sistema economico legate ai cluster. Ci sono molti interventi strutturali, benché inseriti in agenda da vari anni, che devono ancora essere realizzati o implementati. Senza la loro realizzazione i programmi di clustering potranno sortire solo effetti parziali. In particolare si richiedono ulteriori sforzi in tema di: 1. 2. 3. Patente EU Lead market initiative Risk capital availability across Europe In particolare quest’ultimo punto risulta cruciale per la dinamicità e la sostenibilità dei cluster e delle cluster organisations. VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP/ AZIONI 2 3. Rivedere l’attuale profilo di coloro che ricevono finanziamenti sia dall’UE, sia dai singoli Stati membri. I cluster maturi sono sicuramente un importante contributo alla prosperità e quelli emergenti sono una pedina fondamentale per un cambio strutturale. E’ necessaria un’esauriente valutazione degli attuali beneficiari dei finanziamenti ai cluster: bisogna infatti essere in grado di drenare le risorse dove servono maggiormente. La valutazione inoltre potrà fornire importanti informazioni sull’efficacia degli sforzi delle autorità governative. 4. Sostenere i programmi di migliore qualità a livello degli Stati membri. Si richiede alla Commissione Europea di rilanciare gli sforzi per migliorare la qualità dei programmi in tutta l’UE. In particolare si richiede di creare delle linee guida circa le buone pratiche da rispettare. Tali linee guida dovrebbero tener conto di questi principi, tenendo soprattutto in considerazione il lavoro svolto sull’excellence. Si suggerisce infine di elargire fondi supplementari, rispetto a quelli nazionali, per quei programmi che rispettino tali linee guida. VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP/ AZIONI 3 5. Creare un unico set di procedure amministrative per accedere ai fondi europei. I numerosi programmi rivolti ai cluster, e facenti capo a diverse DG, rispondono di volta in volta a diverse aree di policy. Tale dispersione crea confusione e genera barriere amministrative. Si chiede maggiore coordinamento tra le varie DG, assegnando magari alla DG Industry il ruolo di coordinatore. Si suggerisce inoltre di semplificare le procedure, creando anche un sistema per la valutazione dell’impatto e dell’efficacia del programma, per una migliore allocazione delle risorse. 6. Migliorare il coordinamento tra i programmi per cluster tra le varie DG. Non sempre la creazione dei programmi da parte delle varie DG segue un disegno strategico unitario, riflettendo al contrario le logiche interne delle DG. Ciò di per sé non vanifica gli sforzi, ma crea dei fenomeni di sovrapposizione che possono essere eliminati tramite un maggior coordinamento. Si propone una revisione completa dei programmi esistenti, l’eliminazione di eventuali sovrapposizioni e la diminuzione del loro numero, in modo da focalizzare maggiormente gli sforzi, aumentando l’efficienza e l’impatto dei fondi UE. Si consiglia la creazione di un’agenzia, trasversale alle diverse DG, per il coordinamento, facente capo alla DG Industry. VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER POLICY GROUP/ AZIONI 4 7. Istituzionalizzare il reperimento di dati relativi ai cluster, creando stabili strutture, in grado di raccogliere dati riguardanti le iniziative e gli strumenti prodotti durante i programmi finanziati. Per tale supporto potrebbero essere utilizzate alcune strutture già esistenti, come Eurostat, provvedendo ai relativi fondi necessari al funzionamento del sevizio. 8. Rilanciare le piattaforme europee di collaborazione tra cluster. Negli ultimi anni si sono sviluppati vari network di cluster nell’UE. Si chiede di incoraggiare maggiormente l’interazione tra cluster, magari arrivando a collaborazioni commerciali. VARESE 20 MARZO 2012 ECPG / CONCLUSIONI cinque delle otto azioni suggeriscono una maggiore razionalizzazione delle risorse ed una più approfondita analisi delle esigenze e delle priorità, per focalizzare meglio gli sforzi si dichiara quasi espressamente che, riducendosi drasticamente e progressivamente le risorse finanziarie a disposizione, esse debbano essere utilizzate più oculatamente Poter identificare i "cluster di eccellenza" significa anche poter dirottare le risorse verso soggetti che presentano performance migliori, allocando le risorse in maniera più efficiente, specialmente le risorse pubbliche. Sarà pertanto importante identificare parametri che siano il più possibile oggettivi in termini di "performance", professionalità e produttività Il benchmarking delle "cluster organisations" è un processo di comparazione che analizza l'organizzazione, il management e i servizi forniti. La comparazione non si basa su una scala di valori universalmente valida, ma su criteri di comparazione soggettivi. Tuttavia tale attività riesce a fornire un orientamento di massima sulla situazione del cluster e sulle prestazioni di una organizzazione, rispetto ad altre a lei simili VARESE 20 MARZO 2012 EUROPE INNOVA Europe INNOVA è un’iniziativa della Commissione Europea, DG Enterprise and Industry, che vuole rappresentare un laboratorio per lo sviluppo di nuovi strumenti per il supporto all’Innovazione. L’obiettivo è di aiutare le imprese innovative a svilupparsi piu’ velocemente e meglio. Il programma riunisce enti pubblici e privati, quali agenzie di innovazione, incubatori d’impresa, intermediari finanziari, cluster organisations, etc. Lanciata nel 2006, essa ha identificato e analizzato gli spunti e le barriere all’Innovazione nel delineare le varie misure strategiche. Su base settoriale, essa ha rinforzato la cooperazione tra i clusters e gli operatori economici, creando piattaforme di scambio di buone pratiche, knowledge ed esperienze. Nel 2009 ha creato una nuova gamma di azioni, relative ai tre settori ritenuti prioritari, cioè la cooperazione transnazionale tra clusters, servizi ad alto contenuto tecnico e l’eco-innovazione. queste azioni sono volte a sviluppare nuovi servizi a supporto delle PMI, soprattutto dedicati alle start-ups, e verranno realizzate dall’”European Innovation Platform”, che riunisce enti pèubblici e privati di differenti Paesi. VARESE 23 20 MARZO 2012 PRO INNO Europe® • • • • PRO INNO Europe® is an initiative of Directorate General Enterprise and Industry which aims to become the focal point for innovation policy analysis and policy cooperation in Europe, with a view to learn from the best and contribute to the development of new and better innovation policies in Europe. The ultimate aim is to help European enterprises to innovate better and faster and to optimise and leverage complementarities between the various innovation support measures that exist throughout Europe (be it at regional, national and Community level). To achieve this, PRO INNO Europe® gives a prominent role to national and regional innovation policy and innovation support actors. PRO INNO Europe® is composed of 5 building blocks that provide an integrated policy approach to develop new and better innovation policies. Together they provide analysis, benchmarking and development tools and activities to enhance the performance of innovation policy and support measures and to further cooperation between innovation policy makers across Europe. Each building block forms part of either the policy analysis or the policy cooperation pillars of the PRO INNO Europe® initiative: Policy analysis: – – – • Benchmarking of innovation performance (INNO-Metrics) Analysing of major innovation trends (INNO-Policy Trendchart) Pooling of world-wide knowledge and contacts with regard to innovation policy and business innovation and facilitating a dialogue between public authorities, industry and academia on innovation policy (INNO-GRIPS) Policy cooperation: – – Stimulating of transnational innovation policy cooperation (INNO-Nets) Providing incentives for joint innovation actions (INNO-Actions) VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER ALLIANCE • • • • • The European Cluster Alliance is an open platform that was established to maintain a permanent policy dialogue at EU level among national and regional public authorities responsible for developing cluster policies and managing cluster programmes in their countries. This policy dialogue aims at raising the level of excellence and efficiency of cluster policies in Europe which will result in the creation of more competitive world-class clusters in Europe, as recently proposed by the Commission Communication on clusters. The European Cluster Alliance was founded in September 2006 by the partners involved in 4 cluster policy projects funded under the PRO INNO Europe® initiative of the European Commission. It has been welcomed by the Competitiveness Council as in important European initiative to foster cluster cooperation. The European Cluster Alliance is much more than just another cluster networking project. Since January 2008, it is open to external public cluster-relevant organisations in Europe willing to share experiences and to develop joint activities with the other partners of the Alliance. The European Cluster Alliance aims at becoming the single place at EU level for elaborating new ideas and practical tools for improving cluster policy in Europe and for fostering European cooperation at policy level that will facilitate the further development of more competitive world-class clusters in Europe. VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE Alcuni Paesi hanno predisposto dei sistemi di benchmarking dei cluster e delle cluster organisations, identificando alcuni parametri : Ungheria, Svezia, Giappone, Francia e Germania L'"European Cluster Excellence Initiative" è un'azione promossa dalla Commissione Europea all'interno del programma PRO INNO Europe. Finalizzata all'individuazione di parametri, il più possibile oggettivi e condivisi, per l'individuazione dell'eccellenza nella gestione dei cluster e delle cluster organisations. L'iniziativa, che vede coinvolti 13 partners europei coordinati dall'International Center for Competitiveness - IESE Business School di Barcellona, ha avuto inizio nel settembre 2009 e si concluderà nell’aprile del 2012, quando verranno resi pubblici i risultati. I Obiettivo predisporre un metodo valutativo per conferire al management dei cluster un "Quality Label“. Il metodo è caratterizzato da un approccio "peer-assessment", cioè una valutazione fornita da professionisti e colleghi legati da un rapporto paritetico e senza la presenza di un organo sovraordinato. II Obiettivo Creare del materiale formativo per aiutare i managers a raggiungere alti livelli di eccellenza nell'espletamento delle loro funzioni. L'iniziativa tende a creare un vero e proprio club di professionisti ed istituzioni, che promuova l'eccellenza del management ed il relativo marchio di qualità attraverso i propri membri. VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /2 L'iniziativa si concretizza in 3 linee di azione: 1. Cluster Management Excellence Indicators: Identificazione dei parametri di valutazione, uniformi in tutta Europa. Attualmente si sta provvedendo a mappare e a selezionare i parametri. 2. Cluster Management Excellence Knowledge: Sviluppo di materiale formativo per il management. Attualmente si stanno identificando le qualifiche ritenute necessarie per i managers, si sta sviluppando il materiale informativo e selezionando una casistica di riferimento, utile ai manager come termine di confronto. 3. Cluster Management Excellence Promotion: Disseminazione delle precedenti attività e promozione del "Cluster Manager's Club". VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /3 Sono state identificate 5 macro-categorie, all’interno delle quali sono stati raggruppati gli indicatori fino ad ora identificati: 1. Struttura 2. Tipologia, governance e cooperazione 3. Gestione finanziaria 4. Strategie, obiettivi e servizi 5. Risultati e visibilità 1. Struttura • Composizione della cluster organisation – Numero di membri, divisi per categorie produttive – Numero totale dei membri • Tasso di concentrazione regionale dei membri VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /4 2. Tipologia, governance e cooperazione – Maturità del management – Risorse Umane impiegate • • • • Numero di risorse impiegate nel management Qualifica del management Life long learning per il management Stabilità e continuità del management – Fluttuazione dei membri • Esclusione/rinuncia dei membri • Nuovi membri – Chiarezza dei ruoli nel contesto decisionale – Contatti diretti tra il management ed i membri – Cooperazione • Grado di cooperazione tra i membri • Coinvolgimento di attori chiave VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /5 3. Gestione finanziaria – Prospetto finanziario della gestione – “Fee” di partecipazione per i membri 4. Strategie, obiettivi e servizi – Pianificazione strategica • Analisi delle condizioni di partenza • Redazione di un piano strategico scritto • Action plan per l’implementazione • Strumenti di controllo • Ampliamento periodico della strategia – Valutazione della strategia • Strategy Matrix – Focalizzazione della strategia – Servizi forniti – Specifici Working groups attivi – Strategia di comunicazione • Azioni interne • Azioni esterne – Website VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /6 Locale Scambio di informazioni ed esperienze Cooperazione tra membri R&D Generazione di business commerciali Qualifica, formazione e servizi per le risorse umane Impresa Marketing e PR Altro regionale nazionale europeo internazionale VARESE 23 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /7 5. Risultati e visibilità – Visibilità e riconoscimenti • Richieste legate ai singoli membri • Richieste legate al settore • Riconoscimenti in pubblicazioni – Esperienze di successo – Esame del livello di soddisfazione • Tra i membri • Al di fuori dei membri VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CLUSTER EXCELLENCE INITIATIVE /8 Alcuni commenti: • • • • Non viene menzionata in alcun modo la possibile forma giuridica delle cluster organisations In tema di governance, particolarmente delicato l’aspetto delle regole di accesso e di esclusione, sia volontaria che coatta, dei membri della struttura; non vengono inoltre presi in considerazione i meccanismi per la nomina e la revoca degli organi dell’organizzazione Il terzo gruppo di indicatori riguarda la gestione finanziaria: l’obiettivo finale, che rappresenterebbe pertanto un vero punto di eccellenza, non può che essere il raggiungimento dell’auto-sostenibilità finanziaria dell’organizzazione. Punti critici da analizzare piu’ approfonditamente: Autonomia patrimoniale delle organizzazioni, sia rispetto ai terzi, sia nei confronti dei membri stessi Valutazione degli assets di proprietà della struttura e trasparenza delle regole di accesso ad eventuali assets condivisi dai membri valutazione circa l’utilizzo di risorse pubbliche: bisogna ad esempio distinguere tra l’utilizzo di risorse pubbliche per la realizzazione di investimenti a lungo termine e l’utilizzo delle stesse per la gestione della struttura amministrativa. VARESE 20 MARZO 2012 CLUSTERMANAGERSCLUB.EU - EUROPEAN CLUSTER MANAGERS' CLUB • The European Cluster Managers’ Club (ECMC) è un’associazione di cluster manager ed esperti invividuali europei. • It is a place where, as a cluster manager, you can: • Share & analyse you cluster management problems with your peers in a "club spirit” • Have easy access to all existing high quality services and tools to improve your everyday cluster management • Exchange views, experiences and best practices and thus get prepared to tackle new challenges • Aspire to cluster management excellence VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 1 • • Maturità dell’organizzazione: – 1 anno (2010- ) – 2-5 anni (2007-2009) – 5-10 anni (2002-2006) – Più di 10 anni ( -2002) 7,4% 40,7% 33,3% 16,6% Risorse umane impiegate: – 0-10 – 10-20 – 20-50 – Più di 50 79,6% 11,11% 7,4% 0% VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 2 • Fatturato dell’organizzazione: – 0-500 K 42,59% – 500 K – 1 M 16,66% – 1M–3M 12,96% – Più di 3 M 20,37% • Attori coinvolti: – Academy’s – Autorità pubbliche – Grandi imprese – PMI – Altri 90,7% 79,6% 85,1% 92,3% 57,4% VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 3 • Tipologia di attività: – – – – – – Espansione del cluster Sviluppo di business Collaborazioni commerciali Ricerca e Sviluppo Business Environment / infrastrutture Altre 55,5% 66,5% 44,5% 75,9% 37% 46,3% • Incidenza delle risorse pubbliche sul budget totale: – – – – – Meno del 25% Dal 25 al 50% Dal 50% al 75% Oltre il 75% N.D 5,5% 16,5% 29,6% 38,9% 9,2% VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 4 • Ente pubblico finanziatore: – EU 48,1% – Nazionale 53,7% – Regionale/locale 72,2% – Altri 12,9% • Tipologia di finanziamento: – A fondo perduto 77,7% – Appalti 14,8% • Organizzazione che forniscono servizi ai propri membri 92,3% VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 5 • Tipologia di servizi forniti: – Information and Brokerage contact – Practical assistance and device – Direct financing and facilities – Events, Networking and lobbying – Training – Monitoring and reporting – Marketing 88,9% 64,8% 22,2% 92,3% 63% 51,8% 68,5% • Gratis per i membri 68,5% • Percentuale del fatturato derivante dalla somministrazione di servizi: – Meno del 25% 33,3% – Dal 25% al 50% 11,1% – Dal 50% al 75% 3,7% – Oltre il 75% 0 – N.D. 16,6% VARESE 20 MARZO 2012 RISULTATI DELLA RICERCA - 6 • Sono coinvolti nell’organizzazione: – Capital Ventures – Fondazioni – Banche – Investitori privati 18,5% 25,9% 18,5% 18,5% • Partecipa a progetti europei – Media progetti per organizzazione 57,4% 3,1 • Organizzazioni proprietarie di assets – Beni – Strutture di ricerca/laboratori – Uffici/negozi/show room – Altro (IPR) 22,2% 11,1% 7,4% 1,8% 9,3% VARESE 20 MARZO 2012 BANDI EUROPEI/EUROPEAN CREATIVE DISTRICT - 1 OBIETTIVO: Supporta le regioni nella fase di riconversione industriale, verso un’economia piu’ innovativa. Verranno finanziati 2 “Large-Scale Demonstrators”, finanziando il passaggio dalla fase di prototipazione (o progetti pilota su piccola scala) alla produzione su larga scala, cioè la cosiddetta “Market Replication”. Si finanzia pertanto la costituzione di soggetti capaci di coinvolgere un’ampia gamma di stakeholders, sia pubblici che privati, con l’obiettivo di creare opportunità imprenditoriali attraverso un migliore uso delle tecnologie. (es. European Mobile and Mobility Industries Alliance - EMMIA) Definizione di “Creative Industries” The term “creative industries” refers to a range of economic activities, which deal with the generation or exploitation of knowledge and information. They comprise those businesses that deal with the creation, production and/or distribution of creative goods and services as well as with the integration of creative elements into wider processes and other sectors. DEADLINE: 04/05/2012 per la presentazione di un “Concept Note” di massimo 5 pagine. I 5 migliori progetti passeranno alla selezione finale. VARESE 20 MARZO 2012 BANDI EUROPEI/EUROPEAN CREATIVE DISTRICT - 2 BUDGET: 1.000.000 € – Maximum EU co-financing rate of eligible costs: management up to 95%; innovation activities up to 50%. – Maximum EU co-financing ceiling per project: € 500.000. BENEFICIARI: Consorzi di minimo 3-5 partners europei. Si raccomanda caldamente di includere almeno 2 organizzazione (pubbliche o private), fortemente rappresentative del territorio. ATTIVITA’ FINANZIATE: Mutual transnational policy learning Better business support Better access to finance Facilitating clusters and networking activities in the field of creative industries VARESE 20 MARZO 2012 PROMOTION AND DEVELOPMENT OF WORLD-CLASS CLUSTERS IN EUROPE OBIETTIVO: • Strand 1: Promoting international cluster activities in the CIP participating countries (3/G/ENT/CIP/11/C/N04C011). This action aims at fostering European cluster cooperation in view of internationalisation strategies outside Europe, by building upon and further developing successful support schemes already implemented in some Member States. • Strand 2: Promoting excellence of cluster management in the CIP participating countries (4/G/ENT/CIP/11/C/N04C021). This action aims at improving cluster management in Europe, by building upon and further developing the efforts carried out by the European Cluster Excellence initiative. PUBBLICAZIONE: BUDGET: GIUGNO 2012 4.000.000€ Strand 1 - 2.400.000€ (4 progetti) circa 80% dei costi eleggibili Strand 2 - 2.000.000€ (5 progetti) fino al 95% dei costi eleggibili VARESE 20 MARZO 2012 EUROPEAN CREATIVE INDUSTRIES ALLIANCE ECIA is an integrated policy initiative that combines policy learning with 8 concrete actions on innovation vouchers, better access to finance and cluster excellence & cooperation. It is an open platform that brings together policy-makers and business support practioners from 28 partner organisations and 12 countries. Its overall aim is to shape a community in Europe that actively supports creative industries as a driver for competitiveness, job creation and structural change by developing and testing better policies and tools for creative industries. VARESE 20 MARZO 2012 GRAZIE PER L’ATTENZIONE CONTATTI: [email protected] Tel: +32 (0)2 – 5123528 Varese 20 marzo 2012 LUDOVICO MONFORTE - RESPONSABILE UFFICIO AFFARI EUROPEI