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Riconoscimento automatico di
oggetti in immagini digitali
Enver Sangineto,
Dipartimento di Informatica
Panoramica della presentazione



Motivazioni
Problemi
Principali approcci
p. 2
Riconoscimento di oggetti


L’obiettivo di un sistema di object recognition
è rilevare la presenza di “oggetti” d’interesse
all’interno di immagini/video digitali
Passo fondamentale per permettere ad un
computer di “capire cosa sta guardando”
p. 3
Perchè riconoscere automaticamente
gli oggetti di un'immagine

Recupero/classificazione d'immagini in data
base visivi (Image Retrieval):





ricerche on-line,
annotazione (automatica) video,
organizzazione di archivi fotografici
musei, e-commerce...
Visione applicata alla robotica:


manipolazione d’oggetti,
navigazione guidata dalla visione
p. 4
Perchè riconoscere automaticamente
gli oggetti di un'immagine [2]

Video sorveglianza:







rilevamento di intrusioni,
…
Biometria
Interfacce uomo-macchina di tipo “intelligente”
Guida automatica di veicoli su strada
Visione industriale, medica, aerea, militare, ...
Altro…
p. 5
Object recognition è un problema
aperto

Non esistono sistemi general purpose
p. 6
Problemi principali nel
riconoscimento di oggetti


Variabilità delle apparenze
Segmentazione della scena
p. 7
Variabilità: cambiamento del punto di vista
p. 8
Michelangelo 1475-1564
Variabilità [2]: cambiamento delle condizioni di illuminazione
p. 9
Variabilità [3]: oggetti deformabili
Xu, Beihong 1943
p. 10
Variabilità [4]: variazione intra-classe
p. 11
Segmentazione:
Occlusioni
p. 12
Magritte, 1957
Segmentazione [2]: separazione dallo sfondo
p. 13
Klimt, 1913
Approcci principali al
riconoscimento


Model-based
Machine learning
p. 14
Ipotesi…


Un solo oggetto per immagine
Machine learning per rappresentare la
conoscenza
p. 15
Riconoscimento tramite
apprendimento automatico: schema
generale

Suppongo di disporre, in fase di training, di un
insieme
T = {(I1, y1), …, (IN, yN)},
dove Ij è un’immagine e yj un’etichetta che
indica l’oggetto in essa contenuto:
yj {o1, …, om}
p. 16
Riconoscimento tramite
apprendimento automatico [2]


Ogni Ij è rappresentata tramite un punto xj in
Rn, detto spazio delle feature
Utilizzo T per stimare la distribuzione statistica
dei punti in Rn e costruire il classificatore C
p. 17
Riconoscimento tramite
apprendimento automatico [3]

On-line, uso C per classificare un’immagine
nuova I, non appartenente a T:
C(I) {o1, …, om}
p. 18
Un semplice esempio

Istogramma dell’intensità dei pixel in I:




Divido il range [0, 255] in n bin
Assegno ogni pixel ad un bin: I(p) -> divn(I(p))
f(I) = (v0, …, vn-1)T, dove:
vi = # { p  I : divn(I(p)) = i}
p. 19
Esempio [2]

Rappresentazione di T in Rn (n,m = 2)
p. 20
Esempio [3]

Rappresentazione della nuova immagine (x =
f(I))
p. 21
Rappresentazione di un’immagine
mediante feature


Una feature è una rappresentazione, tramite
valori numerici, di tutta o parte dell’immagine
Se I' è una sottoparte dell’immagine I, allora
una feature f è t.c.:
f(I')  Rd,
f(I') = (v0, … vd-1)T,
d >= 1
p. 22
Feature globali e locali


I' = I: feature globale
I'  I: feature locale
p. 23
Esempio: feature locale
fi(I')
I'
I
p. 24
immagine presa da: Tutorial CVPR 07
Scelta delle feature

L’immagine in esame viene quindi descritta
usando i valori di un insieme di feature prescelte f1, …, fk
p. 25
Spazio delle feature


Se: fj(I)  Rd (1 <= j <= k),
allora: x(I) = (f1(I) T  f2(I) T … fk(I) T)T è un
punto in Rk*d (spazio delle feature)
p. 26
Proprietà (desiderabili) delle feature




Stabilità,
Capacità discriminative,
Efficienza computazionale,
…
p. 27
Proprietà (desiderabile) del feature
space

Punti geometricamente “vicini” corrispondono
ad immagini simili
p. 28
Teoria Decisionale Bayesiana


Data l’immagine x e m classi di oggetti C1, …
Cm, associare x alla classe più probabile
Scelgo Cj* tale che:
Notazione abbreviata:
p. 29
Esempio

Le probabilità sono stimate tramite training
p. 30
immagine presa da: Duda, Hart, Stork, Pattern Classification
Metodi discriminativi

Mirano a determinare i bordi di decisione
(superfici iper-dimensionali) che meglio
partizionano Rn rispetto alle classi d’interesse
p. 31
Bordi di decisione: ese.
monodimensionale
c2
c1
c2
c1
p. 32
Bordo di decisione: ese.
bidimensionale
p. 33
Esempi di classificatori
discriminativi






Reti neurali (ANN)
Support Vector Machines (SVM)
Decision Trees
K-Nearest Neighbor (k-NN)
Boosting
…
p. 34
Riassumendo…

In un approccio all’object recognition basato
sul machine learning è necessario modellare
due tipi di conoscenza:


Conoscenza visiva (e.g., scegliere le feature)
Conoscenza statistica (e.g., scegliere il
classificatore)
p. 35
Alcuni riferimenti




Forsyth, Ponce, Computer Vision, a Modern
Approach 2003
Duda, Hart, Stork, Pattern Classification (II
edition) 2001
Bishop, Pattern Recognition and Machine
Learning, 2006
Sebe, Cohen, Garg, Huang, Machine
Learning in Computer Vision, 2005
p. 36
Domande…
p. 37
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