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Il progetto obiettivo materno-infantile

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Il progetto obiettivo materno-infantile
Roma 4 5 giugno 2007
Convegno Nazionale
I CONSULTORI FAMILIARI ED
IL PROGETTTO OBIETTIVO
MATERNO-INFANTILE
manuela molinari
ASL MANTOVA
Il progetto obiettivo
materno-infantile
D.M. 24-4-2000
POMI esordisce con: “… La tutela della salute
materno – infantile … Un impegno di grande
valenza strategica. L’OMS ha stabilito che la
qualità della vita della madre e del bambino.. Un
obiettivo sanitario prioritario a livello mondiale”
PROMOZIONE
DELLA
SALUTE
QUANTITA’ E
QUALITA’
DEI SERVIZI
SALUTE E
ISTRUZIONE
FATTORI DI
SVILUPPO
ECONOMICO
UNA POPOLAZIONE SANA
(incluse le donne e i bambini)
COSI’ COME UNA
POPOLAZIONE ISTRUITA
E’ FONTE DI BENESSERE
PER TUTTI!
“PRIMO STUDIO GLOBALE SULLA
SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA”
(O.M.S. novembre 2006)


dati di 59 Paesi: quadro preoccupante
la povertà, le
disuguaglianze di genere, i
comportamenti sociali a rischio
trattare la salute con
mediante
UN APPROCCIO DI SANITA’ PUBBLICA
TECNOLOGIA APPROPRIATA
La ricerca empirica non manca di
fornire prove che tra
Paesi con lo stesso reddito
CIO’ CHE FA LA DIFFFERENZA
(condizioni di salute e speranza di vita) è
Il LIVELLO DELLE DISEGUAGLIANZE:
Paesi più disuguali hanno
un’aspettativa di vita media
inferiore a quelli più egualitari
Le disuguaglianze di genere
Dalla carta di Ottawa del 1986 alla conferenza di
Pechino del 1995
dalla risoluzione del Parlamento europeo del
2001 sulla salute e i diritti sessuali e
riproduttivi
alle conclusioni del consiglio Europeo sulla
salute delle donne
La disuguaglianza di genere (tra
uomini e donne) è indicata
come misura di tutte le
disuguaglianze!
Ma cosa intende l’O.M.S. per
tecnologia appropriata?





SI
SI
SI
SI
Ostetriche
Medici
Infermiere
Strutture e servizi primari
(sovrapponibili ai consultori
familiari italiani)
NON sempre tecnologia “sofisticata”
(ecografo 3D o 4D)
“Standard for maternal and
neonatal care”
Dip. Making pregnancy safer O.M.S.
2006
1.
Assistere amministratori e operatori
2.
Orientare utenti, famiglie e comunità
3.
Utilizzare i servizi (appropriato)
1.
Garantire interventi efficaci
Quali ragioni per confrontarsi
con organismi internazionali?


Indispensabile per i decisori politici
Fondamentale per i professionisti
della salute
Un possibile ruolo degli/delle operatori/ trici:
LA DIFESA
DI UN SISTEMA SANITARIO EQUO
IN GRADO DI DARE ACCESSO
AI SERVIZI ESSENZIALI
A TUTTI I SOGGETTI A PRESCINDERE DAL
REDDITO, DAL PAESE DI ORIGINE,
DALL’ETNIA
“VERSO UN PIANO DI AZIONI
per la promozione e la tutela della
salute delle donne e dei bambini”
Ministero della Salute marzo 2007
Ancora una volta l’area maternoinfantile viene riconosciuta
privilegiata e prioritaria
Il primo riferimento normativo (antecedente
l’attuale legislatura) è in questo documento
Il PROGETTO OBIETTIVO
MATERNO-INFANTILE
PROGETTO OBIETTIVO
MATERNO-INFANTILE
Il documento è costituito da ben 7
allegati, il settimo stabilisce requisiti
e standard di fabbisogno indicativi per
i consultori familiari (CCFF.).
Il modello organizzativo è quello
dipartimentale che consente:
il coordinamento di interventi volti al
raggiungimento di obiettivi orientati
alla promozione e tutela della salute
attraverso una sinergia tra strutture
ospedaliere e territoriali
Il POMI assegna un ruolo importante
ai Consultori Familiari
nella promozione e nella tutela della
salute delle
donne e dell’età evolutiva
nella convinzione che si tratta di
“SOGGETTI” entrambi “FORTI”
della popolazione
Le donne sono i pilastri della
famiglia e
gli adolescenti le generazioni future
CONSULTORI FAMILIARI
Servizi nati grazie alle rivendicazioni
dei movimenti femminili
che negli anni ’70
sono riusciti
PER LA PRIMA VOLTA
a dare voce
al corpo delle donne
CONSULTORI FAMILIARI
Le donne compresero che i
loro problemi di salute
SESSUALE E RIPRODUTTIVA
non erano svincolati ne
svincolabili da questioni di
ordine sociale, economico,
familiare e relazionale!
CONSULTORI FAMILIARI
Servizi di base e
di genere
a bassa soglia di accesso
caratterizzati
da comunicazioni orizzontali
non direttivi ne paternalistici
SESSUALITA’
E
RIPRODUZIONE
Il mandato istituzionale dei
CC.FF.


è assicurato da una équipe
multiprofessionale in cui tutti/e coloro che
vi partecipano hanno pari dignità
(l’ostetrica è la sentinella di questo
servizio)
è fondamentale il lavoro d’équipe per
garantire unitarietà e globalità
all’approccio preventivo
nell’assoluta consapevolezza che il
lavoro tra ruoli professionali differenti
non è facile, ma è oggi più di ieri
indispensabile
Modello sociale
Intervenire secondo questo modello di
salute significa riconoscere che i
determinanti sociali sono importanti
cause, a ridosso dei fattori biologici,
nel promuovere la salute.
Per questa visione i CCFF.
SONO STATI E SONO SERVIZI
FORTEMENTE INNOVATIVI
Modello sociale
I CONSULTORI FAMILIARI
sostengono
L’EMPOWERMENT
delle
DONNE
Consapevolezza, competenze, capacità
decisionali
Modalità di lavoro previste
dal POMI per i CCFF sono



Integrazione nella rete dei servizi di I II
III livello
Offerta attiva (garanzia di accesso ai
servizi indipendentemente dal reddito)
Realizzazione di progetti strategici
Il POMI indica essenziale il completamento
della rete consultoriale secondo
la Legge N. 34/1996 (1/20.000 abitanti)
al fine di ridurre differenze tra Nord E Sud,
ma anche nell’ambito delle stesse Regioni
La singolarità del POMI
1.
2.
3.

ELENCA PROGETTI STRATEGICI:
Percorso nascita
Educazione all’affettività nelle
scuole
Prevenzione dei tumori femminili
SUGGERISCE:
Obiettivi, azioni, indicatori di
processo, di risultato e di esito
Non era mai accaduto in altri documenti!!!
La singolarità del POMI
Rispondere con grande chiarezza
metodologica ad uno dei bisogni
fondamentali di qualsiasi servizio
sanitario, inclusi i CCFF. cioè la
LA
PROGRAMMAZIONE
SCIENTIFICAMENTE DEFINITA
Obiettivi individuati dal POMI
per i Consultori Familiari

1.
2.

1.
completare la rete consultoriale
secondo la L n. 34/1996
es. di indicatori:
presenza di CCFF. per area geogr.
% di CCFF con strutture adeguate
disponibilità di profili profession.
richiesti dal lavoro d’equipe
es. di indicatore:
% di C.F. con organici adeguati
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari

1.
2.
migliorare le competenze degli
adolescenti per quanto attiene
scelte consapevoli per garantire
il benessere psico-fisico
es. di indicatore:
numero di classi coinvolte, sul
totale dall’offerta attiva di corsi
di educazione alla salute e
all’affettività
numero di ivg in età minorile
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
migliorare l’informazione e
l’educazione alla salute
nell’ambito della
sessualità e della
maternità e paternità
responsabili
es. di indicatore:
1. n. di coppie che hanno
eseguito una consulenza
preconcezionale
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
1.
2.
migliorare l’informazione e
l’educazione alla salute
delle donne sulla
gravidanza e sulla gestione
della stessa
es. di indicatore:
n. di donne che partecipano
agli incontri di
accompagnamento alla
nascita sul totale delle
donne in gravidanza/Tempo
% di CCFF. in rete con i
servizi ospedalieri
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
migliorare il benessere
psico-fisico della puerpera
e del neonato
es. di indicatore:
1. n. di puerpere che hanno
richiesto e/o concordato la
dimissione precoce
1.
n. di controlli domiciliari
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
1.
2.
3.
4.
prevenire il ricorso all’IVG
es. di indicatori:
% di certificazioni rilasciate
dai CCFF.
tempo di attesa tra
certificazione ed intervento
riduzione delle % di ripetuto
ricorso all’IVG
% di donne che ritornano in CF
dopo l’IVG
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
ridurre l’incidenza dei tumori
femminili - collo dell’utero e della
mammella - e della mortalità d
essi associata
es. di indicatori:
1. n. di donne che hanno effettuato
il pap-test/ totale donne
appartenenti alla popolazione
bersaglio,
2. % di vetrini inadeguati,
3. n. di donne seguite nel percorso
diagnostico-terapeutico/totale
delle donne inviate al II/III livello)
Obiettivi individuati dal P.O.M.I.
per i Consultori Familiari
migliorare il benessere
psico-fisico nell’età postfertile
1.
2.
3.
es. di indicatore:
% di personale che ha
frequentato corsi di
aggiornamento sul tema
% di donne che partecipano ad
incontri di gruppo
% di donne che hanno cambiato
stile di vita su base campionaria
Obiettivi individuati dal POMI
per i Consultori Familiari
migliorare le coperture
vaccinali
es. di indicatore:
1. livelli di conoscenza ,
attitudini e competenze
pratiche in tema di
vaccinazioni
Obiettivi indicati dal POMI
e “medicina basata sulle prove
di efficacia”
Tale implementazione di obiettivi non
ostacola il processo di aziendalizzazione
delle attività sanitarie
e al contempo garantisce il PASSO DECISIVO
verso quel modello di
“medicina basata sulle prove” (EBM)
che vincola i servizi sanitari pubblici
a principi di:
1.EQUITA’
2.APPROPRIATEZZA
Obiettivi indicati dal POMI
e “medicina basata sulle prove
di efficacia”
Inseguire l’efficienza dei servizi pubblici
attraverso
l’incremento della produttività
di prestazioni
per rispondere alla “domanda” dell’utenza
non produce migliori standard di salute
mentre è fortemente probabile incorrere
nella
NON APPROPRIATEZZA
e relativo
aumento degli sprechi
Obiettivi indicati dal POMI
e “medicina basata sulle prove
di efficacia”
La medicalizzazione non appropriata
della popolazione confrontata
per esempio con
l’assistenza alla gravidanza e al parto
risulta oltremodo temibile non solo
per gli sprechi, ma anche perché ripropone
un modello di salute biomedico
(medical illness-model)
che induce
dipendenza, senso di inadeguatezza,
Incompetenza e perdita di controllo
Altre ragioni strategiche per
adottare IL POMI
L’assenza di programmazione ha prodotto e
produce ancora oggi:
 Una”programmazione” intesa come
enumerazione di attività,
 Non valutazione di efficacia dei progetti
ovvero rapporto tra esiti e prestazioni,
 Frammentazione degli interventi,
 Autoreferenzialità del personale
consultoriale
Altre ragioni strategiche per
adottare il POMI





Uscire da pericolose derive (es.
sanitarizzazione dei CCFF.)
Realizzare progetti
Permettere alle/agli operatrici/ori
autovalutazioni e contestualmente
esporsi a valutazioni esterne
(principio EBM)
Collegare esiti raggiunti alla ricerca e
alla formazione continua
Implementare la professionalità
degli/ delle operatori/trici
Conclusioni
Non spaventi l’elenco delle criticità elencate poiché
in tutto il Paese decine di Consultori con
centinaia di professionisti/e hanno prodotto
esperienze esemplari :
1.
2.
3.
servizi di accoglienza per stranieri
mantenimento di una complessità di aree di
intervento (sterilità, adolescenti,
pianificazione,gravidanza, menopausa)
messa in rete con gli Ospedali, istituzioni,
Associazioni di volontariato
(CONSULTORIO = osservatorio di COMUNITA’)
Senza dimenticare lo sforzo compiuto per adeguarsi
alle richieste dei servizi amministrativi aziendali.
I CONSULTORI FAMILIARI ITALIANI
SONO UN GRANDE PATRIMONIO
PER LE DONNE E LE FAMIGLIE DI
QUESTO PAESE
RAPPRESENTANDO SERVIZI
INNOVATIVI E NON
RESIDUI DEL PASSATO
IL POMI AIUTA A RITROVARE LA
STRADA DA PERCORRERE DOPO
UNA PRIMA FASE INIZIALE
decisori politici,
responsabili di servizio,
operatori e operatrici
possono continuare l’avanzata
per tentativi o ….
oppure decidere di iniziare
ad applicare il Progetto obiettivo
MATERNO – INFANTILE !!!
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