Comments
Description
Transcript
l`esame obiettivo
La visita algologica: l’esame obiettivo Guido Orlandini Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative Ospedale di Tortona Tortona (Al) Tortona, 17 Settembre 2002 1 Discutere dell’esame obiettivo algologico disorienta i terapisti del dolore più esperti… …perché… …sembra di non sapere esattamente di cosa si deve parlare… 2 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Per attuare l’esame obiettivo, l’algologo deve “imitare” le procedure d’esame degli altri specialisti? …NO…perché… • L’obiettivo degli altri specialisti è di trovare la causa del dolore usando quest’ultimo come sintomo… • L’obiettivo dell’algologo è sia trovare la causa del dolore considerandolo sintomo, sia individuarne il meccanismo patogenetico per combatterlo… 3 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Cosa deve fare l’algologo per attuare l’esame obiettivo? …questa fase della valutazione algologica richiede la messa a punto di un ben definito percorso operativo… 4 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona L’esame obiettivo è diverso a seconda della situazione clinica…quindi occorre: 1. Definire un modello d’esame obiettivo per ogni distretto somatico 2. Scegliere il modello d’esame in base al distretto somatico individuato con l’anamnesi 5 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Modelli di esame obiettivo 1. EO per il distretto cranio-facciale 2. EO per il distretto cervicale, della spalla e dell’arto superiore 3. EO per il distretto toracico 4. EO per il distretto addominale-pelvico 5. EO per il distretto lombosacrale e dell’arto inferiore 6. EO per il distretto ano-perineo-genitale 7. EO per il dolore pluridistrettuale 6 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Criteri per scegliere il modello di esame obiettivo più idoneo al caso clinico 1. Se si sospetta una patologia a carico di un distretto definito, si sceglie il modello di EO specifico per quello NB: se il dolore non è rigidamente confinato in un distretto, si identifica quello preminentemente coinvolto e si usa il modello che gli compete 2. Se si sospetta che il dolore in più sedi sia dovuto alla somma di patologie separate, si sceglie un modello di EO per ogni distretto NB: in questo caso, si deve giungere a più di una diagnosi algologica 3. Se si sospetta che la sintomatologia dolorosa pluridistrettuale sia sostenuta dalla stessa patologia, si sceglie il modello di EO per il dolore pluridistrettuale NB: per esempio, nella sindrome miofasciale diffusa 7 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Le manovre dell’esame obiettivo algologico 1. Ispezione e palpazione 2. Esame della mobilità passiva e manovre diagnostiche speciali 3. Esame della sensibilità 4. Esame della motilità 5. Esame dei riflessi 6. Esame della postura 8 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Ispezione e palpazione • Tumefazione ed edema • Soluzione di continuo ed ulcere • Zone necrotiche • Cicatrici • Bolle e flittene • Herpes zoster • Cicatrici post-herpetiche • Cianosi • Arrossamento • Pallore • Cute secca ed anelastica, distrofie degli annessi cutanei • Cute calda • Cute fredda • Iperidrosi – ipoanidrosi • Asimmetria dell’attività sudomotoria • Ipotrofia delle logge temporali e masseterina • Spianamento delle pliche cutanee • Amputazione 9 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della mobilità passiva e manovre diagnostiche speciali Distinguiamo: • mobilità = possibilità di compiere i movimenti passivamente, senza che ostacoli meccanici ne limitino l’escursione (la mobilità è ridotta se v’è rigidità articolare o spasmo muscolare) • motilità = capacità di compiere i movimenti attivi, dà la misura della forza muscolare 10 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della sensibilità: riscontri • Normoestesia • Riduzione della sensibilità • Ipoestesia tattile • Ipoestesia termica • Ipoalgesia • Analgesia • Anestesia Aspetti quantitativi • Aumento della sensibilità • Iperestesia tattile • Iperalgesia • Distorsione della sensibilità • Allodinia • Tender area • Trigger point • Allochiria • Iperpatia Aspetti qualitativi 11 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della sensibilità: tecnica Studio della sensibilità dal punto di vista quantitativo Ricerca di: Ipoestesia tattile, Ipoestesia termica, Ipoalgesia, Analgesia, Anestesia, Iperestesia tattile, Iperalgesia Si esegue scorrendo prima sull’area da esaminare e poi su quella di confronto: 1. l’impugnatura tonda dello spillo o il polpastrello dell’indice o del medio, poi un batuffolo di cotone (per esplorare la sensibilità tattile) 2. provette calde o fredde o il termo-roller (per esplorare la sensibilità termica) 3. la punta dello spillo (per esplorare la sensibilità dolorifica) 12 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della sensibilità: tecnica Studio della sensibilità dal punto di vista qualitativo Ricerca di Allodinia, Tender area, Trigger point, Allochiria, Iperpatia 13 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della motilità Forza normale possibilità di spostamento del segmento contro una qualsiasi comune resistenza. Ipostenia possibilità di spostamento del segmento solo contro una resistenza lieve o media Paresi possibilità di spostamento del segmento senza ostacoli ma non contro una resistenza anche minima Paralisi (o plegia) impossibilità di contrazione e di spostamento del segmento rilevabile all'ispezione o alla palpazione del muscolo 14 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame dei riflessi I riflessi osteotendinei possono essere: • Normali • Aumentati • Aboliti, indeboliti • Non evocabili, per insufficiente collaborazione del paziente 15 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona L’iporiflessia-ariflessia indicano il deficit della branca afferente o efferente dell’arco diastaltico del riflesso in esame. Correlando il deficit con il centro di integrazione del riflesso, si può risalire alla sede della lesione nervosa: per esempio, il deficit del riflesso achilleo indica una probabile lesione a carico di S1-S2. L’iperriflessia può indicare la lesione del primo motoneurone (lesione piramidale) o uno stato eretistico. 16 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Esame della postura Postura normale 17 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Posture anormali per: 1. Iperlordosi cervicale e lombare con piani scapolare e gluteo allineati (facet syndrome in piedi valghi) 2. Iperlordosi lombare con piano scapolare posteriore (facet syndrome in piedi piatti) 3. Iperlordosi lombare con piano scapolare anteriore e dorso piatto (spasmo dei muscoli lombari) 4. Iperlordosi cervicale e lombare con piani scapolare e gluteo allineati (piedi vari) 18 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo algologico nei singoli distretti 19 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto cranio-facciale L’esame obiettivo va eseguito sul paziente semiseduto sul lettino da visita e, per non omettere nessun rilievo semeiologico, è bene che l’algologo s’abitui ad eseguire le varie manovre secondo la seguente sequenza: 1) ispezione-palpazione, 2) esame dell’ATM, 3) esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo, 4) esame della motilità oculare estrinseca ed intrinseca, della motilità del simpatico cervicale e del facciale, 5) esame dei riflessi. 20 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto cervicale, della spalla e dell’arto superiore L’esame obiettivo del distretto va cominciato sul paziente in piedi per esaminare la postura e completato sul paziente seduto con le gambe penzoloni oltre il bordo del lettino da visita per le altre fasi dell’indagine. Per non omettere alcun rilievo, è bene procedere seguendo una sequenza routinaria che comprende: 1) esame della postura; 2) ispezione-palpazione; 3) esame della mobilità della colonna cervicale, della spalla, del gomito e dell’avambraccio, del polso; 4) esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo; 5) esame della motilità; 6) esame dei riflessi. 21 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto toracico L’esame obiettivo del distretto va eseguito sul paziente seduto con le gambe penzoloni oltre il bordo del lettino da visita. Per non omettere alcun rilievo, è bene procedere seguendo una sequenza routinaria che comprende: 1) Ispezione e palpazione 2) Esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo 22 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto addominale-pelvico L’esame obiettivo del distretto va eseguito sul paziente supino. Per non omettere alcun rilievo, è bene procedere seguendo una sequenza routinaria che comprende: 1) Ispezione e palpazione 2) Esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo 3) Esame dei riflessi 23 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto lombosacrale e dell’arto inferiore L’esame obiettivo del distretto va cominciato sul paziente in piedi per esaminare la postura e completato sul paziente coricato sul lettino da visita per le altre fasi dell’indagine. Per non omettere alcun rilievo, è bene procedere seguendo una sequenza routinaria che comprende: 1) esame della postura; 2) ispezione-palpazione; 3) ricerca dei segni di Waddell; 4) esame della mobilità della colonna lombare, della sacro-iliaca, dell’anca, del ginocchio, della caviglia e del piede; 5) esame delle arterie; 6) esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo; 7) esame della motilità; 8) esame dei riflessi. 24 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il distretto ano-perineo-genitale L’esame obiettivo del distretto va eseguito sul paziente in posizione ginecologica. Per non omettere alcun rilievo, è bene procedere seguendo una sequenza routinaria che comprende: 1) Ispezione e palpazione 2) Esame della sensibilità dal punto di vista quantitativo e qualitativo 3) Esame dei riflessi 25 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona Manovre dell’esame obiettivo per il dolore pluridistrettuale Durante l’anamnesi si annotano tutte le regioni interessate dal dolore, in tutti i distretti coinvolti e si selezionano da un elenco che include tutte le procedure di tutti i distretti quelle specificamente richieste nel caso in esame. Di volta in volta, quindi, si definisce un percorso diagnostico “personalizzato” sul paziente in esame. 26 Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, Ospedale di Tortona