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Buone prassi pc
Progetto continuità scuola media - scuola superiore Percorso integrato di istruzione e formazione tra scuola media “A.Manzoni” e C.F.P di Lancenigo a favore di un alunno diversamente abile Convegno provinciale “Le buone prassi” Disabilità e integrazione scolastica 13 dicembre 2004: Orientamento e continuità Prof.ssa Simonetta Petillo Contesto Maggio 1999 scrutinio cl. III : l’alunno, diversamente abile, non era ancora pronto ad affrontare un inserimento nella scuola superiore La scuola riteneva importante per l’alunno la continuazione del proprio progetto formativo culturale, anche tenendo conto dei lenti ma significativi progressi da lui realizzati sul versante della comunicazione e del linguaggio, progressi che sarebbero potuti aumentare grazie alla stimolazione culturale della scuola media e che avrebbero potuto fornirgli quelle autonomie personali indispensabili per un valido inserimento in un ordine di scuola superiore. Che soluzioni? La ripetenza della classe terza era pertanto vista come necessaria e funzionale alla crescita cognitiva dell’alunno necessaria ma non sufficiente Contemporaneamente si rendeva necessario dare al ragazzo la possibilità di iniziare un percorso d’orientamento e continuità Nasce l’idea…. L’insegnante di sostegno ipotizza per l’alunno la possibilità di fargli intraprendere nell’anno successivo un duplice percorso: quello scolastico presso la scuola media, seguendo il P.E.P. concordato quello formativo attraverso la partecipazione ad alcuni laboratori dell’area disabili del C.F.P. con la presenza di un adulto significativo: ins. di sostegno e/o addetta all’assistenza Prende corpo l’idea e diventa… L’alunno viene fermato in terza media e nel giugno 1999 viene steso per lui un progetto continuità. Progetto continuità scuola media-scuola superiore Destinatario: alunno diversamente abile, frequentante per la seconda volta la classe terza media Obiettivi: Promuovere l’integrazione come passaggio, secondo il principio della gradualità, all’interno di una nuova struttura (CFP), pur continuando nella scuola media l’attività didattica Favorire il continuo e lento processo evolutivo che caratterizza la struttura cognitiva dell’alunno dando continuità al suo percorso personale Durata del progetto: un anno scolastico Modalità dell’intervento Si ipotizza per l’alunno un duplice percorso, scolastico e formativo, caratterizzato da una frequenza scolastica a scalare per permettere, nel corso dell’anno, un graduale aumento delle ore di presenza al C.F.P. 30 25 20 15 Sc.Media C.F.P. 10 5 0 settembre ott.-nov. dic.-genn. feb.-giugno FASI di realizzazione del Progetto continuità: Stesura del progetto da parte del docente di sostegno condivisione e approvazione del Consiglio di classe Approvazione del Collegio docenti Richiesta di collaborazione e di accettazione del progetto al C.F.P. di Lancenigo Invio del progetto al Provveditorato per l’approvazione Incontro tra il GLIP e alcuni docenti della classe Stipula di un protocollo d’intesa tra scuola e C.F.P. Metodologia Percorso attivato al C.F.P Gradualità dell’inserimento Presenza di una figura adulta significativa e rassicurante per l’alunno Partecipazione attiva ai laboratori Conoscenza dei luoghi e delle persone Percorso attivato alla scuola media Ricaduta cognitiva Rielaborazione esperienze vissute attraverso percorsi didattici di sviluppo delle attività di base Realizzazione di un fascicolo dell’esperienza delle attività svolte, descrizione dei lavori, delle fasi di realizzazione e delle persone conosciute (docenti e ragazzi) Racconto alla classe delle esperienze e delle attività svolte e visione dei manufatti realizzati Partecipazione alla mostra di fine anno scolastico con i lavori realizzati al C.F.P. e libro dell’esperienza Verifiche e valutazione dell’attività In itinere e a fine anno scolastico si è visto che l’alunno ha vissuto quest’esperienza con serenità e curiosità,dimostrando disponibilità a relazionare con adulti e coetanei, interesse verso il nuovo ambiente e le nuove proposte di lavoro. Attraverso tale percorso è riuscito ad inserirsi positivamente nel nuovo contesto proprio attraverso la gradualità dell’intervento che ha tenuto conto dei suoi tempi emotivi-affettivi e cognitivi. Al C.F.P. Ha imparato a conoscere persone(insegnanti e ragazzi) e a riconoscerne i ruoli Ha imparato a riconoscere i nuovi spazi, ad orientarsi nei laboratori, a riconoscere le attrezzature principali e a saperle utilizzare Ha acquisito alcune abilità operative relative all’acquisizione delle tecniche di cesteria, ceramica e tessitura, nell’uso dei materiali e degli strumenti Ha acquisito alcune autonomie personali (negli spostamenti nei lab., nei servizi, in mensa) e comportamenti corretti. Ha dimostrato di rispettare le regole durante la mensa (durante la fila, nel prendere il vassoio con le posate, nel riporlo, ecc.) A scuola/ Ricaduta dell’esperienza in ambito cognitivo Positivi miglioramenti nelle abilità di base attraverso percorsi didattici di rielaborazione orale e scritta (supportata da fotografie e manufatti) delle attività svolte trascrizione al computer dei testi prodotti (raccolti poi in un fascicolo) nella capacità d’ascolto e nella comunicazione con adulti e coetanei riuscendo a comunicare ai compagni e ai docenti di classe le esperienze vissute nella crescita dell’autostima grazie all’apprezzamento ricevuto e alla partecipazione alla mostra di fine anno scolastico con i suoi lavori Anno scolastico successivo e … La conoscenza dei luoghi e delle persone ha consentito all’alunno, nel successivo anno scolastico, di inserirsi a tempo pieno nei laboratori della formazione guidata del C.F.P. senza risentire problemi di adattamento. Lo scopo della sperimentazione è stato dunque raggiunto … seguenti Il ragazzo ha continuato il suo percorso di crescita personale al CFP per 4 anni, partecipando a tutti i laboratori e alle diverse attività, stages inclusi. Attualmente è inserito in un Ceod a Treviso L’esperienza insegna… Negli anni successivi… La scuola media “A. Manzoni” ha riproposto tale percorso nell’ambito del P.O.F. a beneficio degli alunni diversamente abili che necessitano di tempi più lunghi e guidati per l’inserimento graduale in nuovi contesti d’apprendimento RINGRAZIAMENTI Un grazie particolare a Enrico che con il suo sorriso e la sua simpatia mi ha spinto a cercare percorsi nuovi e stimolanti. Un ringraziamento sincero ai suoi genitori, al preside De Menech e alle insegnanti della formazione guidata, per avermi accordato fiducia, disponibilità e collaborazione. Un grazie al dott. Silvestri per avermi incoraggiato e sostenuto nelle difficoltà incontrate nel cammino della sperimentazione.