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nuovo numero - Ordine Ingegneri Provincia di Genova
Web Edition N.2 Febbraio 2016 Esce dal 1949 tti ollettino di informazione degli Ordini degli Ingegneri della Liguria INTERVISTA - PARLA IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI «SISMICA, IN LIGURIA 35 COMUNI CLASSIFICATI IN MODO SBAGLIATO» Nell’edilizia viene imposta l’autorizzazione dove non è necessaria, ma non si applica il regime autorizzativo in zone a sismicità elevata. Paolo Caruana: «Pesanti le ripercussioni su cittadini, professionisti, imprese, PA ed economia. Modificare subito le disposizioni della legge 50/2012» GIANFRANCO SANSALONE I n 35 Comuni liguri oggi si costruisce o si effettuano ristrutturazioni di fabbricati chiedendo obbligatoriamente un’autorizzazione sismica che è perfettamente inutile. Oppure si eseguono gli stessi lavori in zone ad elevato rischio sismico senza il previsto iter autorizzativo. Il paradosso si perpetua da quattro anni perché le disposizioni introdotte da una legge regionale (la n. 50 del 2012), mai modificate nonostante incontri, richieste, solleciti e perfino un ricorso al Tar della Federazione regionale degli Ordini degli ingegneri poi ritirato perché sembrava fosse iniziato un percorso di correzione delle norme invece non ultimato, ha allegato un elenco di Comuni classificati in parziale contrasto con i criteri dettati dalle nuove norme tecniche di costruzione (NTC) entrate in vigore nel 2009. L’iniziativa per rimettere le cose a posto parte dal presidente della Federazione, Paolo Caruana, sulla scorta di un lungo lavoro della Commissione sismica della Froil, composta da specialisti della materia, che dispone di un consistente dossier di dati che riguarda soprattutto le due province maggiormente interessate dall’anomalia amministrativa, Imperia e La Spezia. Presidente Caruana, quali sono le conseguenze più La classificazione delle zone sismiche in Italia effettuata nel 2003: la n. 1 è a più alta, la n. 4 a più bassa densità sismica. gravi di questa situazione? Intanto sono diverse e tutte gravi. Innanzitutto questo elenco parzialmente errato di zone assoggettate ad autorizzazione preventiva che non rispecchia né la normativa nazionale né la definizione delle accelerazioni al suolo che sono contenute nella norma a cui devono riferirsi i progettisti, ha creato un appesantimento nel regime autorizzativo. Col paradosso che da un lato la macchina burocratica è stata portata ad incepparsi, ovvero nei 60 giorni previsti per legge per il rilascio del parere autorizzativo le Province gravate per legge da questi provvedimenti - Imperia e La Spezia - non riescono a far fronte all’espletamento delle pratiche amministrative, anche per carenza di organico, e sono costrette a chiedere il nostro aiuto come Ordini degli Ingegneri per snellire le procedure e smaltire l’arretrato (cosa che facciamo con la massima disponibilità). Nonostante questo, la conseguenza è un ritardo sensibile nel rilascio delle autorizzazioni con pesanti conseguenze sui cittadini che devono eseguire i lavori (segue a pag.2) *La lunga strada della legge e il pasticcio targato Liguria......................... 2 *Comune per Comune valori e differenze nell’Imperiese................. 5 *Proposte per procedure e modulistica.......... 6 *Le zone sismiche.......................................... 7 *L’elenco di tutti i Comuni “sbagliati”............ 8 Periodico della Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri dellaWLiguria e b /1 n. 2 - Febbraio 2016 - IMPERIA - IL COMPLESSO PERCORSO CHE HA PORTATO ALLE ATTUALI NORME NAZIONALI LA LUNGA STRADA DELLA LEGGE E IL PASTICCIO TARGATO LIGURIA Come si è arrivati alla classificazione regionale dei Comuni sismici. L’unica risposta all’appello della Provincia di fronte a centinaia di pratiche inevase è arrivata dall’Ordine degli Ingegneri DOMENICO PINO Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Imperia L a classificazione sismica del territorio nazionale si inserisce nel quadro degli strumenti che la legislazione antisismica italiana ha messo in campo per ridurre gli effetti dei possibili terremoti, con l’obiettivo della salvaguardia delle vite e del contenimento dei danni agli edifici. Con l’OPCM n. 3274 del 2003, l’intero territorio nazionale è stato riclassificato in quattro zone, a pericolosità decrescente, da 1 a 4. Il successivo aggiornamento introdotto con l’OPCM n. 3519 del 2006, grazie anche agli studi molto avanzati svolti da importanti centri di ricerca (INGV, Eucentre, ecc.), ha poi recepito un nuovo studio di pericolosità e di calcolo delle azioni sismiche. Le Regioni hanno così provveduto ad una riclassificazione dei rispettivi territori, introducendo, come ha fatto la Liguria, delle sottozone per meglio adattare la norma alle reali caratteristiche di sismicità (si veda la DGR n. 1362 del 19/11/2010). Nel contempo, però, sono state emanate le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC2008 (DM 14/02/2008), tuttora vigenti, che dettano le regole (ma anche sugli stessi enti pubblici), i professionisti e le imprese incaricate, e su tutto il settore economico che e produttivo che gira attorno ad essi. Le pratiche in sospeso pare siano qualche centinaio nella provincia di Imperia e una cinquantina in quella L’ing. Paolo Caruana di La Spezia. Presidente della Froil Da questo punto di vista non sembrerebbero grandi cifre da creare gravissimi danni all’economia… Beh, insomma… Tutto va rapportato allo stato dell’edilizia. Sembrano piccoli numeri perché l’attività nel settore è fortemente contratta, ma in percentuale incide invece molto. Se il regime fosse quello di espansione del 2008- (segue dalla prima) 2/ Web - n. 2 - Febbraio 2016 per la progettazione strutturale antisismica su tutto il territorio nazionale. Pertanto la classificazione sismica introdotta con l’OPCM n. 3519, e con essa la classificazione sismica regionale, risulta totalmente svuotata dei suoi fini progettuali: in questo quadro normativo individuare una zona sismica nei vari Comuni può essere utile solo alla gestione ed al controllo del territorio da parte degli enti preposti. Regione, dietro le norme solo nuove complicazioni Constatato, quindi, che l’attività progettuale dei professionisti è regolata dalle prescrizioni delle NTC2008, è bene fare alcune considerazioni sulla classificazione sismica adottata nella nostra regione. La giunta ligure ha deciso, con la DGR n. 1362 del 19/11/2010, di introdurre una zona sismica 3S che raccoglie i territori dei Comuni con accelerazione al suolo ag superiore a 0,15 (limite superiore della definizione di zona 3, che non richiede l’autorizzazione sismica), senza però assegnarli alla zona 2 (per la quale è invece necessaria) perché il superamento del limite rientra nello scarto di 0,025g concesso dalla normativa nazionale. Quella che si presentava come una ragionevole decisione, però, non ha mancato di portarsi dietro un’eccessiva complicazione procedurale 2009, di pratiche ferme ce ne sarebbero probabilmente diverse centinaia. Il danno è relativo al contesto in cui si opera. Ma il problema sono i tempi, non solo il numero: ci sono pratiche che rimangono ferme per 6-12 mesi e anche oltre prima di essere evase. E in provincia di Imperia questo succede nonostante l’Ordine degli Ingegneri abbia già rinnovato per il secondo anno la convenzione gratuita grazie alla quale i colleghi danno man forte all’ufficio tecnico, sguarnito di personale, per evadere l’arretrato, che aveva tempi incompatibili con qualsiasi attività economica. Alla Spezia stiamo chiudendo un’analoga convenzione per far fronte alla stessa situazione. Su questa vicenda la Federazione nel 2014 aveva presentato un ricorso al ricorso Tar, ma poi l’ha ritirato. Perché non è andata avanti? Si, era finalizzato a cambiare la classificazione dei Comuni sismici introdotta dalla Legge 50/2012. Ci siamo poiché ad alcuni Comuni della zona 3S sono stati attribuiti dei controlli propri della zona 2 (art. 6 bis L.R. 29/1983, modificato con Legge Regionale n. 50 del 21/12/2012); questo comporta che, nei Comuni interessati, ogni pratica sismica deve essere esaminata dagli uffici incaricati dalla Regione (per la precisione, nel nostro caso, dal settore antisismica della Provincia di Imperia) per il rilascio dell’autorizzazione sismica preventiva. Come già detto, quello che prima del 2008 era primariamente uno strumento di progetto si è ora trasformato in uno strumento esclusivamente amministrativo che si dovrebbe dare l’obiettivo di verificare la corretta applicazione delle norme di progetto sul territorio, tutelando così la sicurezza dei propri cittadini: ma, alla prova dei fatti, lo strumento amministrativo è diventato una macchina burocratica che appesantisce inutilmente le procedure gravando i cittadini di ulteriori oneri e dilatando i tempi amministrativi oltre ogni ragionevole aspettativa. Infatti, gli uffici incaricati dei controlli, costantemente sotto organico, si trovano nella condizione di non riuscire a rispettare i termini (segue a pag. 4) 1 LA LEGISLAZIONE ANTISISMICA IN ITALIA E QUELLE NORME LIGURI NATE PROPRIO MALE • Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri 3274/2003: suddivide il territorio associando ad ogni Comune una zona sismica a valore decrescente, da 1 a 4: la zona 1 la è più pericolosa, dove possono verificarsi fortissimi terremoti, nella 4 sono invece rari. I progettisti utilizzano i valori di ag (intervalli di accelerazione di picco) attribuiti dalla zonazione sismica (da 0,35 a 0,05); le Regioni devono aggiornare le vecchie zonazioni sismiche per adeguarsi alla nuova normativa. • Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri 3519/2006: aggiorna la zonazione sismica con nuovi studi, ma rimane la suddivisione in 4 zone sismiche (non cambiano le regole di progettazione). In pratica individua degli intervalli di accelerazione di picco (ag) su terreno rigido, con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle quattro zone sismiche; in particolare, per ciascuna zona, e quindi per ciascun Comune, viene fornito un valore di pericolosità di base, espressa in termini di accelerazione di picco ag, da utilizzare per il calcolo delle azioni sismiche. • NTC (Norme Tecniche di costruzione) Decreto 14/1/2008: del Ministero delle Infrastrutture (GU n. 29 del 4/2/2008), obbligatorie dall’1 luglio 2009 e tutt’ora valide, definiscono fra l’altro anche la progettazione antisismica e portano alla riclassificazione delle zone sismiche. In sostanza viene definito un valore di pericolosità di base, con il quale si determinano le azioni sismiche per ogni punto del territorio nazionale su una maglia quadrata di 5 Km di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali e ad ogni area viene associata una propria accelerazione: così non si progetta più con i quattro valori (da 0.35 a 0.05) della precedente normativa, ma secondo valore specifico per ogni area del territorio. (Allegato A - V. INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, http://esse1.mi.ingv.it - http://esse1.mi.ingv.it/ntc.html). • DGR (Deliberazione Giunta Regione Liguria) 1362/2010: la Regione, facendo fare uno studio all’Università, aggiorna la zonazione sismica come previsto dall’ordinanza 3274/2003: si parla quindi di zone 1,2,3,4 (superate dalle NCT 2008 per la progettazione) e si introduce la zona S per “raffinare” le, ormai vecchie, indicazioni dell’ordinanza; a questo punto la zonazione ha solo valore amministrativo. • Legge Regionale 50/2012: è una legge finanziaria, modifica la L. Reg. 29/1983 sulle costruzioni in zone sismiche e introduce, con l’art.6 bis, criteri che determinano una classificazione dei Comuni sismici che cozzano non solo con quelli introdotti dall’OPCM 3519 del 28 aprile 2006 (“Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone”), ma anche con i valori di accelerazione al suolo introdotti dalle nuove NTC del 2008 (tra l’altro ora in corso di revisione). Infatti fra l’altro attribuisce impropriamente ad alcuni Comuni gli obblighi amministrativi propri della zona 2 (cioè l’obbligo di autorizzazione sismica). fermati perché la Regione, dopo diversi incontri in cui avevamo espresso le nostre richieste, aveva votato un primo provvedimento che andava nella direzione di una correzione della legge. Questo ci aveva indotti a ritirare il ricorso anche nella convinzione che nel nostro ruolo istituzionale non bisogna essere costretti a ricorrere alla giustizia amministrativa per ottenere risultati con altre istituzioni, perché la via giusta è il dialogo costruttivo e la collaborazione. E anche perché dopo aver chiesto molte volte di essere ascoltati come professioni tecniche “prima” che venissero fatte delle scelte politiche - che spettano a chi governa - in modo da poter raccogliere su argomenti delicati e importanti il parere di esperti nell’interesse dei cittadini, eravamo convinti che finalmente questa strada sarebbe stata intrapresa dalla Regione. Invece non solo non siamo stati ulteriormente ascoltati dalla vecchia giunta e non ancora da quella nuova, ma le disposizioni introdotte dalla legge 50 non sono mai state più modificate. Intanto la situazione è peggiorata al punto che ora a Imperia e La Spezia sono le Province stesse che continuano a chiederci un supporto, mentre quest’anomalia amministrativa rischia di causare danni enormi. Per questo ora poniamo il problema in termini urgenti e forti. Ma nell’ambito della semplificazione per l’edilizia non c’è la norma silenzio assenso in caso di mancata risposta entro 60 gg? Sì, ma non vale per l’autorizzazione sismica, perché qui l’interesse della pubblica incolumità prevale su quello del privato cittadino. Superati i 60 giorni, il DPR 380/2001 prevede il ricorso al presidente della Giunta regionale che decide con provvedimento definitivo. Intervenire in zona sismica senza autorizzazione significa incorrere in conseguenze penali. Gianfranco Sansalone n. 2 - Febbraio 2016 - W e b /3 Ph. Studio Merlo, Genova/Provincia di Imperia dei 60 giorni previsti dalla legge per il rilascio delle autorizzazioni: delle centinaia di pratiche presentate nel corso dell’anno, quasi nessuna ha ottenuto l’autorizzazione sismica preventiva nei termini di legge, e la maggior parte deve attendere diversi mesi prima di ottenere il nulla osta. Nonostante i ripetuti appelli lanciati dal settore antisismica della Provincia di Imperia e da tutte le figure professionali coinvolte, la Regione non sembra avere preso in considerazione la necessità di fornire urgentemente il dovuto supporto agli uffici delegati dalla Regione stessa a svolgere le attività previste. In questo quadro, l’unica risposta è arrivata dall’Ordine degli Ingegneri che si è prestato a dare il suo sostegno stipulando un protocollo d’intesa con il quale mette a disposizione, a titolo totalmente gratuito, le competenze professionali dei propri iscritti per evitare Le sedi delle Province di Imperia e di La Spezia 4/ Web - n. 2 - Febbraio 2016 2 VALORI DI ACCELERAZIONE AL SUOLO Si riferiscono alla sollecitazione impressa al suolo dagli eventi sismici, in base alla qule è stata elaborata una classificazione nazionale in 4 categorie: la 1 a più alta e la 4 a più bassa sismicità. Nella zona 2 (medio-alta, e quindi elevata) i progetti edilizi devono essere preventivamente autorizzati in base alle norme antisismiche. Lo spartiacque con la zona 3, che non necessita di autorizzazione, è un valore di picco di accelerazione al suolo di 0,15 g, con una tolleranza di 0,025 g. Se questo valore viene superato si passa in zona 2 (fino a 0,25 g). Il valore di picco dell’accelerazione al suolo nella zona 1 è maggiore a 0,25 g, mentre quello della zona 4 (bassa sismicità) è inferiore a 0,05 g. che le difficoltà fino ad oggi riscontrate si trasformino in un vero e proprio blocco delle attività dell’edilizia. Ci si chiede ora come la zonazione sismica regionale possa essere ritenuta un valido strumento amministrativo quando, nella realtà, si è trasformato in un pantano burocratico che mina il diritto dei propri cittadini di vedere rispettati i termini fissati dalla Regione stessa. Cittadini di serie A e B alti costi e diritti cancellati Per altro, a un’osservazione un po’ più attenta della zonazione prevista per la Provincia di Imperia ci suggerisce alcuni quesiti: esaminando i valori di ag che ci forniscono le NTC 2008 (il nostro strumento di progettazione) per ogni Comune, saltano agli occhi alcune “stranezze”. Ad esempio, come si può vedere nel dettaglio delle tabelle riportate in queste pagine, alcuni Comuni tra loro confinanti e facenti parte dello stesso territorio come Badalucco, Montalto Ligure, Molini di Triora, Triora, che partendo dal mare costituiscono la Valle Argentina, presentano delle accelerazioni ag pressoché identiche, sono categorizzati in zona 3S, ma solo due (Badalucco e Montalto Ligure) sono soggetti ad esame preventivo. Ancora: Imperia, Chiusavecchia, Chiusanico, Pontedassio e Pieve di Teco, che si susseguono lungo la Valle Impero, hanno accelerazioni ag simili, ma vengono suddivise tra zona 3S e zona 3 (Pieve di Teco) e solo per Imperia si richiede l’autorizzazione sismica preventiva (si noti che fra quelli citati è il Comune con ag minore). Forse i cittadini imperiesi corrono più rischi di quelli di Pieve di Teco? La normativa nazionale (NTC2008) sembra suggerirci che forse non è così: perché allora gli abitanti di Imperia devono sottostare a regole diverse da quelli di Pieve di Teco? Devono pagare oneri di istruttoria più costosi, si vedono allungare i tempi di realizzazione dei loro progetti di mesi, eppure hanno ugualmente pagato per ottenere i titoli urbanistici/ambientali. Ben sapendo che la zonazione proposta dalla Regione Liguria nasce da uno studio più dettagliato rispetto a quello che ha prodotto la mappa dell’intero territorio nazionale allegato alle NTC2008, le domande poste rimangono comunque legittime e rendono ancora più incomprensibile la scelta effettuata dalla Regione Liguria nel determinare quali Comuni della zona 3S devono essere assoggettati ai controlli propri della zona 2. Anche per questo, senza voler fare nessuno sconto in termini di sicurezza, si ritiene necessario rivedere con urgenza il quadro normativo regionale rendendo più semplice e più razionale l’iter amministrativo. Domenico Pino COMUNE PER COMUNE ECCO VALORI E DIFFERENZE IN PROVINCIA DI IMPERIA PROVINCIA DI IMPERIA – ZONA 3S (D.G.R. n. 1362 del 19/11/2010) COMUNE ag AUT. SISMICA PREVENTIVA (NTC2008) AIROLE APRICALE AURIGO BADALUCCO BAJARDO BORDIGHERA BORGOMARO CAMPOROSSO CARAVONICA CARPASIO CASTELLARO CASTEL VITTORIO CERIANA CERVO CESIO CHIUSANICO CHIUSAVECCHIA CIPRESSA CIVEZZA COSTARAINERA DIANO ARENTINO DIANO CASTELLO DIANO MARINA DIANO SAN PIETRO DOLCEACQUA DOLCEDO IMPERIA ISOLABONA LUCINASCO MOLINI DI TRIORA MONTALTO LIGURE OLIVETTA S. MICHELE OSPEDALETTI PERINALDO PIETRABRUNA PIGNA POMPEIANA PONTEDASSIO PRELA’ REZZO RIVA LIGURE ROCCHETTA NERVINA S. BARTolomeo AL MARE S. BIAGIO D. CIMA S. LORENZO AL MARE SAN REMO S. STEFANO AL MARE SEBORGA SOLDANO TAGGIA TERZORIO TRIORA VALLEBONA VALLECROSIA VASIA VENTIMIGLIA VILLA FARALDI 0.1409 0.1522 0.1579 0.1603 0.1589 0.1295 0.1565 0.1357 0.1557 0.1596 0.1551 0.1593 0.1568 0.1426 0.1510 0.1558 0.1560 0.1480 0.1517 0.1501 0.1518 0.1498 0.1427 0.1504 0.1474 0.1566 0.1454 0.1503 0.1563 0.1602 0.1605 0.1375 0.1407 0.1525 0.1555 0.1597 0.1538 0.1529 0.1570 0.1530 0.1479 0.1525 0.1435 0.1376 0.1437 0.1453 0.1469 0.1439 0.1431 0.1552 0.1537 0.1603 0.1365 0.1239 0.1569 0.1286 0.1473 (L.R. 29/1983) NO NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ceriana dove è richiesta) NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) SI (nonostante ag sia minore del limite max della zona 3) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) SI (nonostante ag sia < del limite max della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia = a Badalucco dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO SI (nonostante ag sia < del limite max della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) SI (nonostante ag < ag max della zona 3) NO (nonostante ag sia sup. a Ospedaletti dove è richiesta) NO NO SI (nonostante ag sia minore del limite max della zona 3) SI (nonostante ag sia minore del limite max della zona 3) SI (nonostante ag sia minore del limite max della zona 3) NO NO SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO (nonostante ag sia = a Badalucco dove è richiesta) NO NO SI (ma rientra nei valori di tolleranza della zona 3) NO NO PROVINCIA DI IMPERIA – ZONA 3 (D.G.R. n. 1362 del 19/11/2010) COMUNE ag (NTC2008) AUT. SISMICA PREVENTIVA (L.R. 29/1983) AQUILA DI ARROSCIA ARMO BORGH. DI ARROSCIA COSIO DI ARROSCIA MENDATICA MONTEG. PIAN LATTE PIEVE DI TECO PORNASSIO RANZO VESSALICO 0.1338 0.1378 0.1459 0.1433 0.1442 0.1451 0.1491 0.1419 0.1378 0.1481 NO NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) NO NO (nonostante ag sia sup. a Imperia dove è richiesta) n. 2 - Febbraio 2016 - W e b /5 L’ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LAVORO SULLA SISMICA DELLA FEDERAZIONE REGIONALE PROCEDURE E MODULISTICA: LE PROPOSTE PER SEMPLIFICARE CLAUDIA BEDINI A nche nella provincia della Spezia, come nell’Imperiese, la classificazione fatta dalla Regione Liguria con l’allegato A della Legge 50/2012, ha determinato una situazione di anomalia amministrativa per diversi Comuni, in particolare Arcola, Bolano, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta Vara, Santo Stefano Di Magra, Sarzana, Vezzano Ligure e Zignago, come indicato nella tabella che pubblichiamo in ultima. Le ragioni sono già state illustrate nelle pagine precedenti e la necessità di porre rimedio a questa anomalia, come ha già accennato il presidente Caruana, è all’esame del Gruppo di lavoro Sismica della Federazione degli Ordini Ingegneri della Liguria, che da tempo ha iniziato ad esaminare questa problematica e si è resa disponibile a partecipare ad un tavolo di lavoro che abbia lo scopo di rivedere la zonazione sismica del territorio, mettendo a diposizione conoscenze ed esperienze che possono migliorare il servizio alla comunità. Lo scopo ultimo è che venga modificata la classificazione sismica del territorio ligure in conformità alle mappe INGV, cioè dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (http://istituto.ingv.it/l-ingv). Il gruppo di lavoro (composto dagli ingegneri Claudia Bedini, Diego Bergero, Diego Fonsa, Enrico Ingenito, Daniele Guerrieri e Domenico Pino), nelle prime due sessioni di lavoro di quest’anno ha iniziato ad esaminare la possibilità di modificare in maniera sostanziale e funzionale ai reali bisogni degli utenti, alcune Deliberazioni della Giunta Regionale (DGR) per cercare di snellire le procedure e ridurre così il numero di pratiche soggette ad autorizzazione. Inoltre vista la babele di modulistica attualmente in vigore per la richiesta di autorizzazione e deposito sismico, diversa da Provincia a Provincia il GdL della Federazione intende proporre una modulistica semplificata che tenga conto di tutte le casistiche e che sia valida in tutte le Province. In effetti il deposito sismico o l’autorizzazione sismica dovrebbero essere rilasciati dagli Uffici Regionali, ma la Regione ha delegato questa funzione agli Enti provinciali ai sensi della L.R. 29 del 21 luglio 1983 art. 8. Ma vista la situazione che si è creata, sarebbe 6/ Web - n. 2 - Febbraio 2016 auspicabile una uniformità sia nella modulistica sia nelle procedure. Altro nodo da sciogliere è rappresentato dalle procedure adottate per le sopraelevazioni nelle zone a bassa sismicità (3 e 3S) per le quali viene richiesta l’autorizzazione mentre ai sensi dell’art. 94 del DPR 380/2001 per l’edilizia comma 1 questa non è prevista. Le Province quindi non dovrebbero rilasciare alcuna certificazione preventiva (in contrasto con il comma 2 dell’art. 90 del DPR 380 e i commi 2 e 4 dell’art. 6 bis della L.R.50). Il lavoro svolto dal gruppo di lavoro non deve essere interpretato come una volontà da parte della Federazione degli Ordini Regionali di bypassare i controlli. Semmai si propone, a fronte di uno snellimento burocratico, un incremento di controlli sulle opere e sulle pratiche ex-post. 3 4 LE ZONE SISMICHE La nuova zonizzazione, quella attualmente vigente ovvero quella di recepimento all’Ordinanza 3519 /2006, presenta uno studio dettagliato di pericolosità sismica che è stato inviato a tutte le Regioni utile per classificare il proprio territorio introducendo intervalli di accelerazione (ag) con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni. A intervalli ben definiti corrisponde una pericolosità sismica riporatata alle 4 zone. Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 2 3 4 ag >0.25g 0.15g <ag≤ 0.25g 0.05g <ag≤ 0.15g ag ≤ 0.05g Un chiarimento e un sostanziale aiuto lo porta l’INGV con le sue mappe interattive (hptt://esse1-gis.mi.ingv.it) I CONTENUTI DELLA LEGGE 50 La Legge Regionale 21 dicembre 2012 n. 50 tratta delle “Disposizioni collegate alla Legge finanziaria 2013”, è composta da 27 articoli tra i quali c’è quello che riguarda la sismica. Ecco di cosa tratta, per commi e titoli. Articolo 20 - Modifiche alla legge regionale 21 luglio 1983, n. 29 (Costruzioni in zone sismiche - Deleghe e norme urbanistiche particolari): 1. All’inizio del Titolo II della l.r. 29/1983 e successive modificazioni e integrazioni, è inserito il seguente articolo: Articolo 5 bis - Funzioni regionali di indirizzo e coordinamento in materia di costruzioni in zona sismica 2. L’articolo 6 della l.r. 29/1983 e successive modificazioni e integrazioni è sostituito dal seguente: Articolo 6 - Denuncia dei lavori e deposito dei progetti 3. Dopo l’articolo 6 della l.r. 29/1983 e successive modificazioni e integrazioni è inserito il seguente: Articolo 6 bis - Autorizzazione sismica (www.regione.liguria.it/cerca. html?keyword=leggi+sismica) n. 2 - Febbraio 2016 - W e b /7 QUALI SONO E PERCHÉ I 35 COMUNI “SBAGLIATI” A IMPERIA E LA SPEZIA N. COMUNI PROVINCIA IMPERIA 1 CIPRESSA 2 IMPERIA 3 OSPEDALETTI 4 RIVA LIGURE 5 SAN LORENZO AL MARE 6 SANREMO 7 SANTO STEFANO AL MARE Classificazione D.G.R. 1362 /2010 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s Classificazione Classificazione allegato 1 INGV L. Reg. 50/2012 2009 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 Comuni non ritenuti a rischio sismico medio-elevato dalla L. Reg. 50/2012 8 APRICALE 9 AURIGO 10 BAJARDO 11 BORGOMARO 12 CARAVONICA 13 CASTEL VITTORIO 14 CESIO 15 CHIUSANICO 16 CHIUSAVECCHIA 17 DIANO ARENTINO 18 DIANO SAN PIETRO 19 ISOLABONA 20 LUCINASCO 21 MOLINI DI TRIORA 22 PIGNA 23 PONTEDASSIO 24 REZZO 25 ROCCHETTA NERVINA 26 TRIORA 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s 3s / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 COMUNI PROVINCIA LA SPEZIA 1 ARCOLA 2 BRUGNATO 3 CASTELNUOVO MAGRA 4 ORTONOVO 5 SARZANA 6 S. STEFANO MAGRA 7 VEZZANO LIGURE Comuni non ritenuti a rischio sismico medio-elevato dalla L. Reg. 50/2012 8/ 8 SESTA GODANO 9 VARESE LIGURE Web 3s 3s - n. 2 - Febbraio 2016 / / 2 2 Nella tabella a fianco l’elenco dei Comuni imperiesi e spezzini la cui presenza negli elenchi predisposti dalla Regione nelle norme sulla sismica è incongruente rispetto alla legge nazionale. In azzurro i Comuni in cui per ristrutturazioni o costruzioni viene imposta la richiesta di un’autorizzazione sismica che secondo la mappatura IMGV 2009 nazionale non è necessaria. In rosso quelli in cui invece secondo la Regione non bisogna far approvare la documentazione sismica e invece la normativa nazionale la impone. Dei 67 Comuni della provincia di Imperia, con le norme regionali approvate a suo tempo solo 38 sono stati classificati conformi alla normativa nazionale. Alla Spezia, la Legge 50 ha classificato 11 Comuni, di cui 4 in maniera uniforme alle nuove norme tecniche del 2008, mentre 2 sono stati ritenuti contrariamente alla legge nazionale non a rischio sismico medio-elevato. A&B-Atti e Bollettino di Informazione degli Ordini degli Ingegneri Liguria Mensile della Fed. Reg. Ordini degli Ingegneri della Liguria. Reg. Tribunale Genova n. 64 del 25 marzo 1949 Anno LXVI. N. 2 Febbraio 2016 Chiuso in redazione il 29 Febbraio 2016 Direttore Resp.: Gianfranco Sansalone Presidente FROIL: Paolo Caruana Segretario: Claudia Bedini Consiglieri: Giuseppe Anselmo, Claudia Bedini, Nicola Berlen, Paolo Caruana, Maurizio Michelini, Roberto Orvieto, Domenico Pino, Fulvio Ricci Coordinatore della rivista: Maurizio Michelini PEC: [email protected] www.federazioneingegneri.liguria.it Direzione e Redazione: Piazza della Vittoria, 11/10 - 16121 Genova [email protected] Editore, impaginazione, stampa: Nuova Grafica LP Via Pastorino, 200-202 r - 16162 Genova [email protected] www.promogenova.it/grafica-lp/ Progetto editoriale e grafico: Agenzia Aba News - [email protected] www.abacomunicazione.it Questo numero, scaricabile in pdf dal sito della Federazione, viene inviato via e-mail agli iscritti agli Albi degli Ingegneri della Liguria, alle istituzioni, ai media, ai giornalisti e ai soggetti di interesse per la categoria. 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