Proverbi e detti popolari toscani

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Proverbi e detti popolari toscani
Inviato da Francesco Bassi
martedì 30 ottobre 2007
Raccolta di proverbi e detti popolari toscani
Tutt'i gusti so' gusti, disse quello che succhiava 'n chiodo arrugginito.
Tutti i gusti sono gusti disse quello che succhiava un chiodo arrugginito.
Fare come i ladri di Pisa.
...che di giorno litigano e la notte vanno insieme a rubare.
Chi ha male al dito, sempre lo mira; chi ha mal marito, sempre sospira.
... tanto si 'n tenti tu, tentan tant'altri!
...tanto se non tenti tu, tentano tanti altri! Ogni lasciata è persa.
O Tito, tu t'ha ritinto 'l tetto ma tu 'n t'intendi 'n tetti ritinti.
Tito, hai ridipinto il tetto, ma non t'intendi di tetti ridipinti.
L'olio e la verità tornano alla sommità.
Quando l'acqua tocca il culo s'impara a nuotare.
Chi t'accarezza più di quel che sòle, o t'ha ingannato o 'ngannà te vole.
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Chi ha portato la tonaca puzza sempre di frate
Che equivale al proverbio "il lupo perde il pelo , ma non il vizio".
Anche questa è fatta... disse quello che ammazzò la moglie
Meglio che nulla... marito vecchio
È un lavoraccio... mangia’ un chilo di ‘astagnaccio
Settembre... quando l’uva è matura e ‘r fio pende
Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio.
Proverbio livornese... e un pisano solitamente risponde: che Dio t'ascolti!
Da me me le dico e da me me le intendo.
So ben io quello che voglio dire.
Ave' la testa come un aratro da seme.
Avere la testa dura.
L magn'ré anc 'l fisc' al tren
Mangerebbe anche il fischio al treno.
Finché bocca prende e culo rende, si va in barba alle medicine e a chi le vende.
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La bella dalle lunghe ciglia, tutti la vogliono nessuno la piglia .
In confronto a te 'r marmo di 'Arrara è pappa
Minestra riscardata 'n fu mai bona
La pecora segnata per il lupo, non c'è can che la mangia.
La pecora destinata al lupo, non c'è cane che la mangia.
Chi non piglia l'amante al laccio, resta in casa a guardare il catenaccio.
Chi fa di sua testa, paga di sua borsa.
Dio ti guardi da chi inghiotte lo sputo.
La diritta è serva della mancina.
La mano destra è al servizio della sinistra.
Lo sbadiglio: o sonno o fame o noia.
Quattrino risparmiato, due volte guadagnato.
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Quando i ragazzi stan fermi, cattivo segno.
Vuol dire che non stanno bene.
Costa più la salvia del tordo.
Chi mangia senza bere mura a secco.
Bisogna bere quando si mangia.
Essere come il ceppo del battuto. Che le busca sempre.
Il campanile non migliora la cornacchia.
Vai a Lucca a prendere il garbo.
Da Montelupo si vede Capraia: Dio li fa e poi li appaia.
Sesto, Peretola e Campi: la peggio stirpe che Cristo stampi!
E' meglio puzzare di porco che di povero.
Il pan di casa stufa.
Chi sa il giuoco non l'insegni.
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Bisognerebbe essere prima vecchi e poi giovani.
Dormi' cor nonno.
Perdere tempo, gingillarsi.
Dove 'un c'è regola, un c'é frati.
Ir morto è sulla bara.
Chi ride di Venerdi, piange di Domenia.
Chi ride di Venerdì piange di Domenica.
Alcuni discorsi ‘un n’hanno ne babbo, ne mamma.
Alcuni discorsi non hanno nè babbo nè mamma.
Poggio e bua fanno pari.
Rilievo e buca fanno piano.
Da urtimo si ‘onta i noccioli.
Alla fine si contano i noccioli.
Vando va male, vada sempre ‘osi.
Quando va male, vada sempre così.
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A’ voglia di be ova, ‘un ti rimetti.
Hai voglia di bere uova, non ti rimetti in forze.
Quattro son le bellezze di Livorno: Mori, mare, mura, marina.
Quest’anno frignolosa, ‘un’antranno sposa.
Quest'anno piena di foruncoli, il prossimo anno sposa.
Aspettà e ‘un venì è una ‘osa da morì.
Aspettare e non venire è una cosa da morire.
A laalla la si stigne.
A lavarla si stinge.
A un Livornese ci vole cento lire a fallo comincià e mille a fallo smette!
A un livornese ci vogliono cento lire per farlo cominciare e mille per farlo smettere!
A Livorno ir peggio portuale sona ir violino co’ piedi.
A Livorno il peggior portuale suona il violino con i piedi.
Nulla è un po’ poino.
Nulla è un po’ pochino.
Cor ponente, pesci niente !
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Con il ponente, pesci niente !
Se ognuno pisciasse cor suo... !
Se ognuno pisciasse con il suo... !
Un po’ per uno in collo a mamma !
Un poco per ciascuno in grembo a mamma !
Se ‘un piangi, ‘un puppi.
Se non piangi non succhi il latte. Se non ti fai sentire, non ottieni niente.
Promette e mantenè, è da gente paurosa.
Promettere e mantenere è da gente paurosa.
Chi piscia ‘hiaro, van culo ar medio.
Chi piscia chiaro va in culo al medico.
Chi piscia ‘ontrovento si bagna la ‘amicia.
La donna è come ‘r maiale: ‘un si butta via niente’.
La donna è come il maiale: non si butta via niente.
Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio.
Proverbio livornese... e un pisano solitamente risponde: che Dio t'ascolti!
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Pipi ritto un vol consiglio.
Pipi ritto non ha bisogno di consigli.
Di fame ‘un’è mai morto nissuno, ma ‘r pane si mangia in tanti modi.
Di fame non è mai morto nessuno, ma il pane si mangia in tanti modi.
Ar briao tutti ni danno da bè.
All’ubriaco tutti gli danno da bere.
Matti, briai e bimbi hanno un santo dalla sua.
Matti ubriachi e bambini hanno un santo che li protegge.
Meglio puzzà di merda che di povero.
Meglio puzzare di Cacca che di povero.
Anche i ‘oglionati ‘ampano.
Anche i derisi campano.
T’infilo du dita ner naso e ti rivorto come un porpo
Un ti do’ uno stiaffo perchè la merda schizza
Botta botta, fio fio
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Se fosse bono ‘un no ‘iamerebbero, brodo !
Se fosse buono non lo chiamerebbero, brodo! In Toscana “Brodo” sta per balordo.
Dove sorte ‘r sangue, entra ‘r mestiere.
Dove esce il sangue, entra il mestiere. Se ti ferisci mentre lavori, impari ad operare con maggior perizia.
Un sorsetto alla vorta, si vota la damigiana.
Un piccolo sorso alla volta, si vuota la damigiana.
Aria rossa, piscia o soffia.
Proverbio marinaro livornese, se al tramonto il cielo è rosso: o pioverà o tirerà vento.
Quando ‘r diavolo t’accarezza, vole l’anima.
Quando il diavolo ti accarezza vuole l’anima.
Botta, botta; fio, fio.
Botta botta; fico fico.
La bodda per un chiede un ebbe 'oda.
La rana per non chiedere non ebbe la coda.
Se vo’ fa ’ome ti pare, vai a Livorno !
Se vuoi fare come ti pare vai a Livorno !
Le leggi, ‘n toscana durano una settimana, a Livorno un giorno !
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Le leggi in Toscana durano una settimana, a Livorno Un giorno !
Se‘r mondo fosse un culo, Livorno sarebbe ‘r buo !
Se il mondo fosse un culo, Livorno sarebbe il buco!
Le donne quando son ragazze han sette mani e una lingua sola; e quando son maritate han sette lingue e una mano
sola.
Quando nascono (ndr.:i figliuoli) son tutti belli, quando si maritano, tutti buoni, e quando muoiono son tutti santi.
Chi si marita per amore, di notte ha piacere,di giorno ha dolore.
Chi si marita con parenti, corta vita e lunghi tormenti.
I giuramenti degli innamorati sono come quelli dei marinari.
Maremmani, Dio ne scampi i cani.
Nella botte piccina ci sta il vino bono.
In tre si può decidere assai bene se uno è assente e quell'altro non viene.
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Il mondo è un disteso, quel che è fatto è reso.
Figliole e frittelle, quante più se ne fa , più vengon belle.
Dio ti guardi da chi legge un libro solo.
Da Dio le grazie e dagli uomini le disgrazie.
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
Donna piccina, tutta susina.
La colpa morì fanciulla.
Chi non vuol piedi sul collo, non s'inchini.
Benché la volpe corra, i polli hanno l'ale.
Troppo lungo, non fu' mai buono.
Fidati era un buon uomo, non ti fidare era meglio.
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Avere 'r fòo ar culo.
"Avere il fuoco al culo".
Fare un giro pèsca.
Fare qualcosa di poco pulito.
Chi di uomo s'innamora, piscio e merda fino a gola.
Tramontana d'estate e maestrale d'inverno sono due diavoli dell'inferno.
Se per la candelora (2 Febbraio) nevica o fa gragnola dall'inverno siamo fuori se invece c'e' sole o solicello siamo
sempre dentro all'inverno.
Non nevica bene se dalla Corsica non viene.
Chi piglia medicina senza male, consuma l'interesse e il capitale.
O d'albero o di noce tutti s'ha da aver la croce.
Non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo.
La pazienza è una buona erba, ma non nasce in tutti gli orti.
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In bocca chiusa non entran mosche.
Fatti un buon nome e piscia a letto e diranno che hai sudato.
Con l’error d’altri il proprio si conosce.
Chi semina spine, non vada scalzo.
Bisogna guardar non a quello che entra, ma a quello che esce.
I soldi sono come i dolori. Chi ce l'ha se li tiene.
I falli del dottore li copre la terra.
Chi non sa fare non sa comandare.
A rubar poco si va in galera.
Marito vecchio e moglie giovane, assai figliuoli!
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Chi lontano si va a maritare, o sarà ingannato, o vuol ingannare.
Il maiale che ha il pelo bruciato o ha fame o è ammalato
Chi è geloso, è becco.
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
Chi beve vino prima della minestra saluta il medico dalla finestra.
Le donne dicono sempre il vero, ma non lo dicono tutto intero.
Le donne: purgatorio della borsa, paradiso del corpo, inferno dell'anima.
Le donne e i ragazzi debbon parlare quando piscian le galline.
Come dire: donne e ragazzi devono stare sempre in silenzio.
Dov'è la civetta, ci cala sempre qualche uccello.
Donne e oche, tienne poche.
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Da una donna a una mucca, ci corre un par di corna.
Chi nasce bella, la non è in tutto povera.
Chi fila e fa filare, buona massaia si fa chiamare.
La diritta è serva della mancina.
La mano destra è al servizio della sinistra.
Avere i' bischero pe' i capo.
Fare lo stupido.
Sdegno d'amante, poco dura.
Quando la fame t'è arrivata al gozzo, abbandoni l'amore e torni al tozzo.
Quando hai davvero fame, dimentichi l'amore e torni a mangiare.
L'amore è cieco, ma vede da lontano.
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I meglio amori, sono gli ultimi.
Dove son corna son quattrini.
D'amor si tribola, ma non si muore.
Bacio di bocca, spesso cuor non tocca.
Amore 'un conosce misura.
Amore e tosse non si nascondono.
Poca brigata, vita beata.
Peggio è l'invidia dell'amico, che l'insidia del nemico.
Non c'è miglior specchio, che l'amico vecchio.
Gi amici son come i fagioli: parlano di dietro.
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Di pochi fidati, ma di tutti guardati.
Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.
Con ognuno fai un patto, con l'amico fanne quattro.
Amico certo, si conosce nell'incerto.
Al bisogno, si conosce l'amico.
Abbi piuttosto il piccolo per amico, che il grande per nemico.
Quando piove alla buon'ora, prendi i bovi, va e lavora.
Quando piove di primo mattino, prendi i buoi e và a lavorare nei campi.
L'acqua fa l'orto.
Si può avere un orto se c'è l'acqua.
Chi ha il mestolo in mano fa la minestra a modo suo.
Per dire: chi ha il comando fa le cose come vuole lui.
Meglio un aiuto che cento consigli.
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Chi ha più giudizio, più n'adopri.
Chi vive sperando, more cacando!
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Val più un amico che cento parenti.
Le bugie sono zoppe.
Chi si loda, s'imbroda.
Se volevo lavorà nascevo bove!
Se volevo lavorare nascevo bue!
Il riso nasce nell’acqua e ha da morire nel vino.
Dio mi guardi da chi non beve.
Nell’uva son tre vinaccioli: uno di sanità, uno di letizia, e uno di ubriachezza.
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'un avecci neanche un soldo per fa' cantà un ceco.
Senza lilleri 'un si lallera.
Senza soldi non si può far granché.
Per nulla un prete 'un canta messa.
Un prete non dice messa per niente, cioè per niente non si fa niente.
Parere e non essere è come filare e non tessere.
Pancia ritta 'un vol cappello.
Mangia l'uovo in culo alla gallina.
Fare le cose prima che i tempi siano maturi.
Chi 'un è bono per il re 'un è bono neanche per la regina.
Chi non è buono per il re non lo è neppure per la regina
L'accidente gira e rigira e casca addosso a chi lo tira.
L'accidente gira e rigira e torna a chi lo ha lanciato.
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Intende dal culo come le cicale.
Se fai un ber gesto, 'un facci 'r manifesto.
Se fai una buona azione, non farci il manifesto.
'Un fa male 'r bé, fa male 'r ribé.
Non fa male bere, fa male continuare a bere.
Il più minchione porta il Cristo e il Lanternone!
Fanne quante cacco.
Combinarne di tutti colori.
Socera e nora, tempesta e gragnola.
Suocera e nuora, tempesta e grandine.
Senza lilleri ‘un si lallera.
N’ha fatte più di Carlo in Francia.
Ne ha combinate di tutti i colori.
Fare le cose alla sanfasò.
Far le cose superficialmente.
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Dare il gesso ai gangheri.
Fare una cosa inutile.
Chi la busca la guadagna.
Chi la prende è sua.
Avere la bottega aperta.
Avere la patta dei pantaloni aperta.
A me ‘un mi incicci.
Non me la fai.
Alzarsi col buco storto
Alzarsi di pessimo umore.
Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare è fatto.
Chi 'un ha quattrini 'un abbia voglie.
Chi non ha soldi non abbia desideri.
Ogni campanile suona le sue campane.
Ognuno fa quello che sa.
Non metter bocca dove non ti tocca.
Non parlare di ciò che non ti riguarda.
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Non ha il palio se non chi corre.
Per vincere bisogna partecipare.
Il più ciuco è fatto priore.
Il meno preparato fa carriera.
Le belle senza dote, trovano più amanti che mariti.
La donna è come la castagna, bella di fori... e dentro la magagna.
Il passo più difficile è quello dell’uscio.
La cosa più difficile è uscire da una situazione.
I più savi, men sanno.
I più saggi sono quelli che sanno di meno.
Il vecchio pianta la vigna e il giovane la vendemmia.
Se la tu testa fosse un coomero, i semi sarebbero briosce
Se la mi nonna aveva le rote era un carretto
Vale più un vecchio in un canto che un giovane in un campo.
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Anno fungato, anno tribolato.
E' meglio una cattiva parola del marito che una buona del fratello.
Pan di fratello, pane e coltello.
Dio ti guardi da furia di vento, da frate fuori di convento, da donna che parla latino e da nobile poverino.
Dio chiude una porta e apre una finestra.
Le donne son sante in chiesa, angele in istrada, diavole in casa, civette alla finestra e gazze alla porta.
Chi disse figliuoli disse duoli.
Il sole passa sopra il fango e non s'imbratta.
Tre C sono i pericoli dei vecchi: catarri, cascate e cacarella.
Mangia bene e caca forte e non aver paura della morte.
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Chi mangia il pesce caca le lische.
A chi dole il dente se lo cavi.
Doglia di dente, doglia di parente.
In terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
Il quattrino fa cantare il cieco.
Chi assai ciarla, spesso falla.
Dove son femmine e oche le parole non son poche.
Una campana non fa un comune.
A sentire una campana sola si giudica male.
Non si sente le campane grandi quando suonano le piccole.
Chi è bugiardo, è ladro.
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Il vero punge e la bugia unge.
A chi piace le belle, e a chi le brutte, così le donne si maritan tutte.
Alle belle toccano i brutti.
Le bestemmie fanno come le processioni .
A mangiare e a bestemmiare, tutto sta nel cominciare.
Bella moglie, dolce veleno.
Beltà e follia vanno spesso in compagnia.
Trulli trulli, chi l'ha fatti (i bambini) se li culli.
Tutto cala in vecchiezza, fuorché avarizia, prudenza e saviezza.
L'avaro non fa non fa mai bene se non quando tira le calze (muore).
Il silenzio è d'oro, la parola è d'argento.
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Tutto è fumo e vento, fuorché l'oro e l'argento.
Donna che dimena l'anca, se puttana non è, poco ci manca.
Fiorentini ciechi, Senesi matti, Pisani traditori, Lucchesi signori.
I fatti sono maschi e le parole sono femmine.
Gennaio zappatore, febbraio potatore, marzo amoroso, aprile carciofaio, maggio ciliegiaio, giugno fruttaio, luglio
agrestaio, agosto pescaio, settembre ficaio, ottobre mostaio, novembre vinaio, dicembre favaio.
Da Montelupo si vede Capraia, dio li fa e poi l’appaia
A’ casternovini ni manca un’ora di sole
I bibbonesi son coglioni, barattarono ‘r piombo co’ mattoni
A Marradi, seminan fagioli e nascon ladri.
È meglio un moccolo che andare a letto al buio.
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E' meglio un pezzo di candela accesa che andare a letto al buio.
Chi guarda a ogni nuvolo, non fa mai viaggio.
A parole lorde, orecchie sorde.
A goccia a goccia s'incava la pietra.
Goccia dopo goccia si scava la pietra.
Amore senz'amaro, gli è assai raro.
Amore senza l'amaro (senza sofferenza) è molto raro.
Chi t'accarezza più di quel che sòle, o t'ha 'ngannato o 'ngannà ti vole.
Chi ti accarezza più del solito, o ti ha ingannato o ti vuole ingannare.
La ragione l'è de' bischeri.
La ragione è degli sciocchi.
Tre volte bono vol di' bischero.
Chi è troppo buono finisce per essere considerato uno scemo.
Quel che non ammazza, 'ngrassa.
Quello che non uccide, ingrassa.
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Quando il culo è avvezzo al peto, un c'è versi di tenello cheto!
Dopo ‘r dorce si caa l’amaro.
Dopo il dolce si caca l'amaro. Nessuno ti regala niente nella vita.
I belli metteno ‘r pipi all’asta.
I quattrini vengon di passa e vanno via di ‘orsa.
I soldi vengono lentamente e vanno via di corsa
A tavola 'un s'invecchia.
A tavola non si invecchia.
Chi l'ha n'culo, se lo tenga.
Chi viene fregato...ci rimanga.
"L'occhio vole la su' parte", disse l'orbo.
"L'occhio vuole la sua parte", disse il cieco.
La gallina che camina torna sempre cor ghebbio pieno.
La gallina che cammina torna sempre col gozzo pieno.
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Ladro piccolo non rubbà che il ladro grande ti farà impiccà.
Ladro piccolo non rubare perché il ladro grande ti farà impiccare.
I quattrini vengon di passa e vanno via di ‘orsa.
I soldi vengono lentamente e vanno via di corsa.
I soldi sono come i dolori. Chi ce l'ha se li tiene.
I falli del dottore li copre la terra
Gli errori del medico li copre la terra.
Finché il medico studia, il malato muore.
Mentre il medico fa la diagnosi, il malato muore.
Figliole d'osti e caval di mugnai non te ne impicciare mai.
Tieniti alla larga da figlie di osti e cavalli di mugnai.
Gli uomini sono come i tegoli: si danno da bere l'uno all'altro.
Gli uomini sono come gli embrici del tetto che ricevono la pioggia l'uno dall'altro.
Sdegno d'amante, poco dura.
Ira d'amante dura poco.
Regalo gli é morto e gli Donato sta male
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Regalo è morto e Donato sta male. Significato: non si può pretendere che qualcosa sia data per niente.
Chi ha culo ha seggiola.
Dopo ‘r dorce si caa l’amaro.
Dopo il dolce si caca l'amaro.
Coscia lunga, taglio fine.
Dove le gambe si uniscono...
Chi ha cazzo ha fame, chi ha potta ha pane.
Donna baciata, mezza trombata.
Pìnzo di pùce.
Bùghere di Panàta.
Personaggio della mitologia di campagna che sta a designare l'ultima ruota del carro
Averla ar culo.
Uscire dal seminato.
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Caàre fòri dal vaso.
Essere la donna dalle belle ciglia.
"che tutti la vogliono, nessuno la piglia
Fare come Moscon d'Oro.
"che, gira e rigira, si posò sulla merda"
Fa' flanella, fa' franella.
Avere la stizza.
Avere i capelli che non si pettinano,
Stare sulle sue.
Fa' le nozze co' fìi secchi.
Voler fare qualcosa di grande senza averne i mezzi
Andare a baciare il culo alla Pantera.
Andare a Lucca (dove probabilmente c'era una statua bronzea raffigurente un leone, "la pantera").
Non aver né arte, né parte.
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Senza babbo né mamma.
Seza capo né coda.
Arrivare dopo la banda.
Da ultimo e per forza, con molto ritardo.
Còcere la pappa 'n capo.
Fare le cose alla carlona.
Ci ha caàto (ci càa) la mosca.
Si dice quando viene scoperto un inganno.
Fare come lo stròlogo di Brozzi.
"Fare come l'astrologo di Brozzi... che conosceva la merda a tasto"... di chi sta sempre a dire "Ecco, io lo sapevo" "Me lo
sentivo" "Me lo immaginavo"
Esser sùdici come un bastone da pollaio.
Essere davvero sporchi.
Contare come 'r due di briscola.
Valere poco, avere poca voce in capitolo.
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Farla palloccolòsa.
Farla lunga,o dare troppa importanza.
Fare una figura cacina.
Fare brutta figura.
Esser duro come le pine verdi.
Essere cocciuti, testardi
Fare il mestier di Michelaccio.
... mangiare, bere, andare a spasso. Fare la bella vita
Mangia' l'ova 'n culo alle galline.
Fare conto su cose che non si sono ancora ottenute.
Fiorentin mangiafagioli, lecca piatti e tovaglioli...
Proverbio toscano... Probabilmente i fagioli sono considerati cibo dei poveri, o di persone "fin troppo parsimoniose".
e nànnoli e' son le due di notte!"
Senza lìlleri, e' 'un si lallera.
Senza soldi (i lìlleri), si fa poco o niente.
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A San Martino (11 novembre) ogni mosto è vino.
Né di Venere né di Marte non si sposa né si parte, né si dà principio all'arte.
Farci la bocca
L'hai voluta la bicicletta? O pedala!
Senza dire né "Ai", né "Bai".
All'improvviso, inaspettatamente. o senza batter ciglio.
Regge' l'anima co' denti.
Essere alle porte co' sassi.
Essere vicini al momento x.
Costare quanto il Serchio a'Lucchesi.
Costare molto caro... come il fiume Serchio ai Lucchesi.
O dente, o ganascia.
O la va o la spacca.
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Borda, Ugo!
Esclamazione per accompagnare un qualcosa di repentino che si sapeva non sarebbe potuto concretizzarsi altrimenti.
Fa' der bene a' ciùi.
Far del bene agli asini. Ovvero,fare qualcosa per cui non solo non si avrà ricompensa
Bimbi belli, bimbi grulli, chi l'ha fatti li trastulli.
Bimbi belli, bimbi sciocchi, chi li ha generati se ne occupi.
Fare come il can di Bétto.
...che non avendo di che mangiare si leccava per sentire il sapore della carne...
Al contadino non far sapere come è buono il cacio con le pere.
Al contadin non far sapere come è buono il formaggio con le pere.
Chi s'assomiglia, si piglia.
Chi si assomiglia, si prende.
“L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochino”
“Il buon vino non ha bisogno di frasca”
“Non ti mettere in cammino se la bocca ‘un sa di vino”
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“Le querci fanno i limoni”
“Dare un colpo al cerchio ed uno alla botte”
“Fare come Papa Sisto, che non la perdonò nemmeno a Cristo”
Nell’uso comune si usa questo proverbio per indicare persona che non si ferma di fronte a niente.
“Pensa oggi e parla domani”
“Essere come l’esercito di Franceschiello”
Il proverbio si riferisce all’armata del Re di Napoli famosa per le ritirate e le battaglie perse, in cui si diceva che ci fossero
più generali che soldati. Il proverbio è usato per indicare un gruppo in cui tutti vogliono comandare.
Porco pulito non fu mai grasso
L'avaro è come il porco: è buono dopo morto
Il maiale viziato non ingrassa mai
(detto popolare del 600)
Porci e figlioli, come li educhi li trovi
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Il porco sogna le ghiande
Chi alleva un maiale lo rende grasso; chi vizia un figlio lo
rende pazzo
Prima di acquistare il maiale costruisci il porcile
E' come dare biscotti ai maiali oppure E' come dare le perle
ai maiali
Levarsi la sete col prosciutto
I porcellini e i figli dei contadini sono belli da piccoli
Grasso e magro non del tutto ecco il pregio del prosciutto
Ai peggio porci vanno le meglio pere
I mercanti ed i maiali vanno pesati solo dopo morti
Prosciutto e salame son pasto da puttane
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Rossi non sono buoni nemmeno i maiali
Chi ha un buon orto, ha un buon porco
Aspetta il porco alla quercia
Del maiale non si butta via nulla
Ogni cosa è di Dio fuorchè la donna.
Chi disse donna, disse danno.
Bella donna, cattiva testa.
Chi nasce bella, nasce maritata.
Tre cose son cattive magre: oche, femmine e capre.
Due donne e un´oca fanno mercato.
Donna che regge all´oro, val più d´un gran tesoro.
Chi fila e fa filare, buona massaia si fa chiamare.
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Uomo ammogliato, uccello in gabbia.
Non sono tutti uomini quelli che pisciano al muro.
Chi ha bella moglie, non è tutta sua.
I primi amori sono i migliori.
Chi non fugge, strugge.
Lontan dagli occhi, lontan dal cuore.
La lontananza ogni gran piaga sana.
Chi vuol essere amato convien che ami.
Amore e gelosia nacquero insieme.
Amami poco, ma continua.
Amore e tosse non si nascondono.
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Amore fa amore, crudeltà fa tirannia.
Amore non conosce misura.
Chi più arde, più splende.
Quanto più fuoco vedo, meno mi scaldo.
È come tosa’ ‘r maiale, tanto ‘hiasso e poa lana.
È verde come un boddicchio
Meglio ave' paura he toccanne
Cor tempo e colla paglia maturano le sorbe
Duro come le nespole di febbraio
Fa’ come l’ova sode, più cociano e più diventan dure
Mugghiava come un apino cario di ceppi su per l’Acquabona.
Come mette la cravatta ar maial
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Come invita’ la lepre a corre
Come piscia’ ‘n mare
Fa' a cozzi co' muriccioli
Fa’ come ‘r furbo del Lelli, che tirava 'r freno alla salita
Fa’ come Taralla, che mori’ senza assaggialla
Fa’ come Padre Nottola, che da una trave fece una trottola
Per li stupiti un c'è medicina
T'hanno battezzato cor lievito!
Trovassi 'on 4 palle ar culo (he peer sape' quali son le tue ti ci vole lo spillo)
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