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incontro tecnico atavi di tolentino 2012

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incontro tecnico atavi di tolentino 2012
VOLPINO ITALIANO
Selezione dei Riproduttori
nel contesto delle varie
problematiche dell’allevamento
Problematiche dell’allevamento
• Problematiche tipologiche: deviazione dal tipo a causa
del meticciamento prevalentemente con Kleinspitz
• Problematiche genetiche: purezza di razza
decrescente a seconda della percentuale di sangue
Kleinspitz e geni patologici
• Problematiche sanitarie: PLL, lussazione della rotula,
incapacità di monta naturale, mortalità neonatale, ecc
• Problematiche commerciali: ideologia del
meticciamento per creare più riproduttori ed aumentare il
numero di cuccioli solo per guadagnare soldi
Priorità nella Selezione
• Tipicità: se non c’è il tipo non c’è la razza, perciò che cane si
alleverebbe?
Il vero Volpino Italiano od un volpino lontano dai punti cardine dello
standard ufficiale?
• Genetica: preservazione della purezza di razza garante della
tipicità; purificazione delle linee meticciate purché con caratteristiche
della testa tendenti al tipo descritto dallo standard;
estirpazione delle patologie ereditarie.
• Salute: fisica, fisiologica, genetica, riproduttiva, ecc.
• Commercio: immettere sul mercato un grosso quantitativo di volpini
qualunque anche meticci cioè alloctoni o selezionare
qualitativamente dei Volpini Italiani tipici e puri cioè autoctoni?
Punti cardine della Tipicità
ESPRESSIONE DI RAZZA AUTOCTONA
(secondo lo Standard Ufficiale, confermato dalle testimonianze storiche)
data da:
•
•
•
•
•
•
•
•
Testa lunga al massimo il 40% dell’altezza al garrese
Muso più corto del cranio (5 a 6,5)
Cranio più largo che lungo (7,3 a 11,5)
Occhi rotondeggianti
Stop ben accentuato ma non troppo
Orecchie lunghe la metà della lunghezza totale della testa e portate alla
distanza concessa dal cranio largo; ravvicinate fra loro solo quando il cane
è in massima attenzione
Muso ben pieno di substrato osseo, cioè con mandibola ben sviluppata
Tartufo grande e non sporgente oltre il muso, con faccia anteriore ad angolo
retto con la faccia superiore
Altre caratteristiche tipiche ed al contempo
funzionali del Volpino Italiano autoctono
• Pelo di copertura di tessitura vitrea, funzionale
contro le intemperie in quanto idrorepellente
• Sottopelo abbondante, funzionale per la
protezione termica
• Coda lunga quasi la metà dell’altezza al garrese,
funzionale perché arriva a proteggere il muso
dal freddo quando d’inverno il cane dorme
acciambellato all’aperto
• Posteriore mediamente angolato con tibia più
corta del femore, secondo la predisposizione
funzionale del galoppatore resistente e del
saltatore
Difetti di tipo
derivanti dal Kleinspitz
•
•
•
•
Occhi piccoli con ogiva a mandorla
Stop incassato (tendente ai 90°)
Cranio “a palla” invece che con profilo ovoidale
Orecchie ravvicinate a causa del cranio più
stretto
• Muso leggero a causa della mandibola carente
di ossatura e conseguentemente troppo
appuntito, con tartufo molto sporgente
Altri difetti di tipo ed al contempo
funzionali derivanti dal Kleinspitz
• Pelo di copertura leggero perché di tessitura non vitrea
• Sottopelo carente se non addirittura assente per eredità
genetica e non per questioni ambientali
• Coda corta, talvolta così corta da sembrare un ponpon
• Posteriore troppo angolato con tibia molto lunga (tipo
Pastore Tedesco in miniatura, cioè trottatore invece che
galoppatore), che produce un trotto con molta spinta del
posteriore (però sbilanciando il cane in quanto l’anteriore
non è adeguato), quindi manifestando un movimento più
spettacolare ma non caratteristico del Volpino Italiano
GENETICA APPLICATA
AL VOLPINO ITALIANO
• Preservazione della purezza di razza per
garantire tipicità e salute in futuro con:
•
•
•
•
- Progetto di collaborazione
- Strategie di conservazione
- Tecniche di allevamento
- Programma di selezione
Progetto di collaborazione
• Tutti gli allevatori aderenti all’ATAVI devono ovviamente collaborare
fra loro con interscambi genetici, pur nei limiti delle proprie
disponibilità
• L’ATAVI dovrebbe istituire un Albo dei Riproduttori composto da
diverse sezioni genetiche e qualitative:
• - Sezione A) stalloni e fattrici di punta appartenenti alla linea
genetica fondatrice del recupero, che è garante di tipicità e purezza,
già comprovati grazie alla visibilità dei loro figli
• - Sezione B) stalloni e fattrici come la sezione A ma non ancora
comprovati
• - Sezione C) stalloni e fattrici da altre linee di sangue alternative
• - Sezione D) stalloni e fattrici capostipiti RSR purché veramente
rustici
• - Sezione E) giovani maschi e femmine interessanti per il ricambio
generazionale
Strategie di conservazione
• Tutela della linea genetica fondatrice del
recupero (la più antica disponibile,
risalente al 1968)
• Ricerca e valutazione qualitativa delle
linee di sangue alternative
• Purificazione delle linee di sangue
meticciate purché con fenotipo salvabile
• Sperimentazione selettiva con riproduttori
capostipiti RSR purché veramente rustici
Possibili Capostipiti RSR
(Registro Supplementare Riconosciuti)
• Soggetti veramente rustici in quanto recuperati
in ambiente rurale e nati da selezione massale
• Soggetti con genitori iscritti al ROI o al RSR ma
con la cucciolata non iscritta per un qualsiasi
motivo (diventano capostipiti sulla carta ma
hanno una genealogia conosciuta dai loro
allevatori)
• Soggetti discendenti da linee di sangue
incrociate con Kleinspitz (meticci)
Purificazione delle linee di sangue
meticciate ma con fenotipo salvabile
• Devono avere assolutamente:
• - Occhi tendenti al rotondeggiante
• - Muso pieno con mandibola ben sviluppata
• - Mantello con pelo di copertura di tessitura
vitrea
• - Se con coda corta vanno accoppiati solo con
partners dalla coda di giusta lunghezza
Strumenti di conservazione
• Mappatura del genoma del Volpino Italiano
di pura razza effettuato soltanto sui
soggetti tipici in tutti i punti cardine dello
standard
• Test DNA per il controllo della parentela tra
genitori e figli
• Deposito alla Banca del Seme dei maschi
ritenuti tipici e puri
Necessità della Banca del Seme
• Perché la linea genetica fondatrice del recupero
garante di tipicità e purezza di razza autoctona
si sta estinguendo nella sua versione al 100%
ed è rara anche nella sua percentuale al 50%
• Perché un riproduttore attualmente importante
potrebbe essere utile anche in futuro quando
non sarà più disponibile
• Perché potremo restare senza riproduttori utili al
miglioramento genetico per un qualsiasi motivo
Tecniche di allevamento
• Inseminazione naturale: perché la monta naturale è garante di
vigore sessuale utile alla perpetuazione della razza in modo
autonomo
• Inseminazione strumentale assistita (da veterinario o da tecnico
UOFAA, per ottimizzarne la buona riuscita) ammessa solo:
• - A) per maschi che hanno già fatto almeno una monta naturale
• - B) per maschi che non hanno ancora effettuato una monta naturale
purché tipici e puri con particolari pregi di alto livello
• - C) nel caso in cui la femmina non consenta la monta naturale
Inseminazione strumentale
• Con seme fresco
•
•
•
•
Con seme congelato:
- per l’estero
- per l’Italia ma solo in caso di notevoli distanze
- per vecchi maschi non più in grado di accoppiarsi in modo naturale
• - per maschi deceduti:
• - A) all’estero nessun problema burocratico
• - B) in Italia i nati da inseminazione strumentale con seme di maschi
deceduti non possono essere iscritti direttamente al libro
genealogico, perciò dovranno essere presentati in classe RSR per
ottenere il Certificato di Tipicità (C.T.), ottenendo così capostipiti
RSR (capostipiti burocratici) ma con genealogia conosciuta (non
capostipiti genetici)
Programma di selezione
• Selezionare per:
•
•
•
•
- Tipicità autoctona
- Purezza genetica aborigena
- Salute
- Non per solo commercio
Patologie: PLL e Rotula
• PLL = mettere in riproduzione i CARRIER solo se ritenuti
utili all’allevamento per le loro caratteristiche di tipicità
(ovviamente non carrier x carrier)
• Rotula = prassi della displasia dell’anca:
• - non far riprodurre i casi gravi
• - casi leggeri e medi accoppiati solo con esenti
• Nota: la lussazione della rotula nel Volpino Italiano non è
automaticamente indice di meticciamento perché è una
patologia presente in tutte le razze di piccola taglia
(come le displasie dell’anca e del gomito sono presenti
in tutte le razze di grande taglia)
Situazione genetica attuale PLL
• Gli ultimi “superstiti” al 100% di sangue della
linea genetica fondatrice testati nel DNA per il
gene della PLL risultano:
•
•
•
•
- Ettorefieramosca della Genzianella
- Erasmogattamelata d. Genzianella
- Naomicampbell della Genzianella
- Zenzero della Genzianella
= CLEAR
= CLEAR
= CLEAR
= CLEAR
Metodi di Riproduzione
• Selezione Massale = tra soggetti rustici in
ambiente rurale che si accoppiano fra loro
senza intervento dell’allevatore
• Selezione Individuale = effettuata
dall’allevatore in base a:
• - selezione tipologica
• - selezione sanitaria
Selezione sanitaria
• Selezione patologica: controllo o
estirpazione genetica delle patologie
ereditarie (PLL, lussazione della rotula,
ecc.)
• Selezione fisiologica: mantenimento al
più alto livello della rusticità perché
favorisce al meglio le funzioni fisiologiche
Funzionalità fisiologica dell’organismo
grazie alla rusticità
•
•
•
•
•
•
•
Resistenza alle malattie
Longevità
Regolarità della muta del mantello
Maturità sessuale
Capacità di monta naturale
Attitudine al parto naturale
Attitudine all’allattamento e cura dei
cuccioli neonati
Selezione tipologica
• Selezione fenotipica: basata sui caratteri
morfologici e biologici (costituzionali) che
caratterizzano il tipo, la struttura e la funzionalità
(funzione climatica [contro le avversità
meteorologiche] e funzione dinamica [in
movimento]); il tutto contenuto nel genotipo
• Selezione paratipica: basata sui caratteri
condizionati dalle pressioni ambientali ed
alimentari che possono apportare modifiche
temporanee o permanenti a seconda della
situazione di vita di un individuo o di un gruppo
Fattori ambientali ed alimentari
Influiscono su caratteristiche anche importanti per
la tipicità rendendole:
- “ipostasiche” (cioè presenti nel patrimonio
genetico ma non manifeste)
- “epistasiche” (cioè manifeste)
Fra cui la caratteristica più influenzata è il
mantello:
- tessitura vitrea del pelo di copertura alterata
- sottopelo più o meno carente
Fattori ambientali ed alimentari
negativi per il mantello
•
•
•
•
Passare l’inverno in ambiente riscaldato
Bagni frequenti
Spazzolate frequenti molto a fondo nel sottopelo
Uso frequente di prodotti cosmetici
• Cibo industriale (che danneggia anche la dentatura)
• Tutto ciò influisce negativamente sull’aspetto rustico del
Volpino Italiano
Cosa non è la rusticità?
• La mortalità neonatale non indica scarsa
rusticità perché anche nel lupo, che è senza
dubbio un animale molto più rustico del cane
domestico, c’è una perdita di cuccioli del 30%
(fonte Associazione Italiana Wilderness)
• Non è detto che i volpini italiani di taglia grande
(maschi: 31 cm ed oltre; femmine 29 cm ed
oltre) siano di conseguenza più rustici
Eventuali problemi dei
soggetti di taglia grande
• Hanno conseguentemente ossa più lunghe,
perciò più facili a rompersi se non sono di
spessore adeguato (le ossa del Volpino Italiano,
se si rompono, raramente si aggiustano)
• Lo spessore osseo deve quindi essere maggiore
appesantendo l’impalcatura scheletrica (con
minore funzionalità caratteristica di galoppatore
e saltatore)
• Non è detto neppure che l’ossatura di spessore
maggiore sia robusta perché potrebbe non
essere piena ma spongiosa, perciò molto debole
Difetti riscontrabili in
soggetti di taglia grande
Gli accoppiamenti tra soggetti di taglia grande nell’ambito
di una razza portano solo ad accumulare vari problemi:
•
•
•
•
•
•
Aspetto generale grossolano
Temperamento letargico
Minore funzionalità dinamica
Ipofertilità
Sterilità
Tare
Cioè si alleva verso l’estinzione
(fonte Giorgio de Baseggio, genetista e zootecnico)
Taglia ideale
(maschi: 27-30 cm; femmine: 25-28 cm)
• Nella riunione per una revisione dello standard
ufficiale chiesta dall’ENCI nel 1994, presenti
Enrico Franceschetti e Antonio Crepaldi (fui
presente su richiesta di Franceschetti),
Franceschetti chiese una tolleranza di solo 1 cm,
quindi squalifica per i maschi di 32 cm ed oltre e
per le femmine di 30 cm ed oltre
• L’importante però è la tipicità, che va anteposta
alla taglia ed alle altre caratteristiche
Metodi di Selezione
•
•
•
Inbreeding:
- consanguineità strettissima: padre x figlia; madre x figlio; fratello x sorella
- consanguineità stretta: fratellastro x sorellastra; nonno x nipote
•
•
•
Linebreeding:
- consanguineità media: bisnonno x pronipote; cugino x cugina; zio x nipote
- consanguineità larga: trisnonno x pro-pronipote ed oltre
•
Outbreeding: rinsanguamento con altra linea consanguinea esterna
(restando sempre entro un percorso già selezionato e comprovato)
•
Outcrossing: rinsanguamento con una linea non consanguinea o con un
riproduttore di genealogia sconosciuta (rustico e/o capostipite RSR),
entrando in un percorso sperimentale
•
Meticciamento: incrocio con un riproduttore di altra razza, anche se affine
Applicazione del Meticciamento
• Se la razza del Volpino Italiano fosse
estinta per ricostruirla partendo da razze
affini
• Se il Volpino Italiano avesse rarissimi
riproduttori tipici e sani sul viale del
tramonto
• Se il Volpino Italiano avesse una caterva
di difetti genetici non più risanabili
• Altri disastri del genere
Non applicare il meticciamento
• Per aumentare il numero di cuccioli da vendere
ad incauti clienti
• Per creare inutili linee di sangue alternative
• Altre idee poco edificanti
• Soprattutto non portare i volpini vistosamente
meticci in esposizione
• Purtroppo il meticciamento avvenuto dal 1985
ha immesso nel Volpino Italiano tanti problemi
Aspetti positivi dell’outcrossing
• Rinsanguare con un riproduttore di linea non
consanguinea o di genealogia sconosciuta
(rustico e/o capostipite RSR) per:
• - ampliare la base genetica specialmente in tutte
le linee consanguinee
• - aumentare fertilità e vigoria sessuale
• - aumentare robustezza fisica e fisiologica
• - aumentare la taglia dei riproduttori ai limiti
minimi
• - sperimentare nuove soluzioni alternative
Aspetti negativi dell’outcrossing
• Cautela perché l’inserimento di un riproduttore di
genealogia sconosciuta può produrre:
• - tare ereditarie recessive e difetti congeniti di
conseguenza non noti perché non ancora eliminati con
la selezione
• - alta percentuale di soggetti di scarto dal punto di vista
tipologico e morfologico
• - anche se si ottiene un figlio campione di bellezza,
questo non potrà mai diventare anche un riproduttore
miglioratore (razzatore) semplicemente perché non ha
un patrimonio genetico selezionato
Aspetti positivi dell’outbreeding
• Rinsanguare con un riproduttore di altra linea
consanguinea esterna per:
• - ampliare la base genetica specialmente in
linee consanguinee medie, strette e strettissime
• - aumentare fertilità e vigoria sessuale
• - aumentare robustezza fisica e fisiologica
• - aumentare o diminuire la taglia dei riproduttori
ai limiti minimi o massimi
• - si evitano sperimentazioni pur se si creano
sempre soluzioni alternative
Aspetti negativi dell’outbreeding
•
Serve pur sempre cautela, anche se meno, perché si inserisce un
riproduttore di genealogia conosciuta, evitando:
•
- tare ereditarie recessive e difetti congeniti (se ci fossero sarebbero noti ma
possono essere già stati eliminati con la selezione)
•
ma:
•
- pur con percentuale più bassa ci saranno sempre soggetti di scarto dal
punto di vista tipologico e morfologico
•
- se è più facile ottenere un figlio campione di bellezza, che potrà anche
diventare un buon riproduttore, seppur non miglioratore (razzatore),
comunque non porterà un patrimonio genetico selezionato e probabilmente
non sarà ancora ben compatibile
Aspetti positivi del linebreeding
• Effettuare un accoppiamento in consanguineità media o larga per:
• - ottenere nel pronipote le caratteristiche ed i pregi migliori di un
bisnonno o un trisnonno
• - fissare le caratteristiche ed i pregi migliori di una linea di sangue
che si è un po’ diluita nelle ultime due generazioni
• Oltre che:
• - serve meno cautela perché si inserisce un riproduttore di
genealogia conosciuta già selezionato, perciò:
• - - non ci saranno tare ereditarie recessive e difetti congeniti (in
quanto già eliminati con la selezione)
• - - ci saranno pochi soggetti di scarto dal punto di vista tipologico e
morfologico
• - - è più facile ottenere un figlio campione di bellezza, che potrà
anche diventare un riproduttore miglioratore (razzatore), comunque
con un patrimonio genetico selezionato e compatibile
Aspetti positivi dell’inbreeding
•
Effettuare un accoppiamento in consanguineità stretta o strettissima per:
•
•
- fissare le caratteristiche ed i pregi migliori di un genitore o un nonno
- fissare le caratteristiche ed i pregi migliori di una linea di sangue migliorata
nelle ultime generazioni
•
Oltre che:
•
- serve molto meno cautela perché si inserisce un riproduttore di genealogia
conosciuta già selezionato, perciò:
- - non ci saranno tare ereditarie recessive e difetti congeniti (in quanto già
eliminati con la selezione)
- - ci saranno pochissimi soggetti di scarto dal punto di vista tipologico e
morfologico
- - è più facile ottenere un figlio campione di bellezza, che potrà anche
diventare un ottimo riproduttore miglioratore (razzatore), comunque con un
patrimonio genetico selezionato e molto compatibile
•
•
•
Aspetti negativi della consanguineità
• - fissa anche le caratteristiche peggiori ed i difetti
di un antenato
• - fissa anche le caratteristiche peggiori ed i difetti
di una linea di sangue
• - fissa anche eventuali tare ereditarie recessive
e difetti congeniti, perciò ci potranno essere tanti
soggetti di scarto dal punto di vista sanitario
Applicazione della consanguineità
• Come filtro del patrimonio ereditario:
• - scartando i soggetti tarati
•
•
•
•
- Accoppiando fra loro soggetti:
- - puri, rustici e tipici
- - sani, fertili, vigorosi (sessualmente) e vivaci
- - robusti e funzionali in termini fisiologici
Quando e quanto si può
applicare la consanguineità
• Serve buon senso
• Bisogna essere obiettivi sul reale valore
zootecnico dei propri soggetti
• Destinare alla riproduzione specialmente in
consanguineità solo i soggetti veramente utili
all’allevamento
• Se allevando in consanguineità si produce
scarsa qualità e prevalgono i difetti conviene
abbandonare subito quel programma di
selezione perché risulta errato
Come lavorare in consanguineità
• Creando linee di sangue diverse
• Mantenendo la fertilità nelle diverse linee di sangue
create con il ricorso all’outbreeding e/o all’outcrossing
• Non fare consanguineità su un soggetto difettoso e/o
meticcio
• Fare consanguineità solo su un soggetto sano,
funzionale, puro, rustico e tipico
• - tra questi: fare consanguineità solo su un soggetto di
alto livello tipologico e morfologico
• La consanguineità comunque è un mezzo e non la
causa di problematiche: bisogna scartare i soggetti tarati
Obiettivi a breve termine
• Diminuire i soggetti carrier (PLL)
• Verificare se il gene PLL della OFA corrisponde
al gene dei soggetti ciechi italiani
• Redigere il genoma dei volpini italiani puri (non
di volpini qualsiasi)
• Purificare le linee di sangue meticciate con
accoppiamenti mirati
• Preservare i soggetti puri
• Aumentare la rusticità
• Valorizzare la tipicità
• Riunire al massimo livello rusticità e tipicità
Recente massimo esempio di
rusticità
Recente massimo esempio di
rusticità e tipicità
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