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La Programmazione comunitaria dei Fondi strutturali e di
La Programmazione comunitaria
dei Fondi strutturali e di
investimento 2014+
Fermo, 16 ottobre 2014
Mauro Terzoni
Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE
Regione Marche
I TARGET DI EUROPA 2020
Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della
strategia Europa 2020, sono stati convenuti 5 obiettivi quantitativi:
1. Occupazione
• Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e
i 64 anni): Target ITALIA: 67-69%
2. R&S
• Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell'UE:
Target ITALIA: 1,53%
3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica
• Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo
permettono) rispetto al 1990: Target ITALIA: -13%
• 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili): Target ITALIA: 17%
• Aumento del 20% dell'efficienza energetica): Target ITALIA: 27,90%
4. Istruzione
• Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10%): Target
ITALIA: 15%
• Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria): Target ITALIA: 26%
5. Lotta alla povertà e all'emarginazione
• Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in
meno): Target ITALIA: 2.200.000
LA PROGRAMMAZIONE 2014/2020
I PRINCIPI






Concentrazione sulle priorità della Strategia
Europa2020
per
una
crescita
intelligente,
sostenibile, inclusiva
Sostegno alla programmazione integrata
Rafforzamento della coesione territoriale
Attenzione focalizzata sui risultati e non sulle
procedure
Concessione di riconoscimenti in base ai risultati
“Semplificazione” dell’esecuzione








LA PROGRAMMAZIONE 14/20: LE PRINCIPALI NOVITA’
3 fasce di Regioni (più sviluppate, meno sviluppate e in
transizione);
L’accordo di partenariato
La concentrazione tematica
Il sistema delle condizionalità (ex ante, ex post e
macroeconomica)
Il sostegno alla programmazione integrata (approccio
integrato allo Sviluppo Locale di tipo Partecipativo,
Investimenti Territoriali Integrati)
Introduzione di una riserva di performance del 5%
Modifica regola n+2  n+3
Incrementare l’utilizzo degli strumenti di ingegneria
finanziaria (Fondi di rotazione, fondi di garanzia,
partecipazione capitale di rischio ecc..)
Un sistema equo per tutte le
regioni UE (simulazione di ammissibilità)
PIL/pro capite*
< 75% della media UE
75-90 %
> 90%
*indice EU27=100
3 categorie
di regioni
Regioni meno sviluppate
Regioni di transizione
Regioni più sviluppate
© EuroGeographics Association for the administrative boundaries
│
5




Canarie



Madeira
Guyana
Riunione
Guadalupa/
Martinica
Azzorre
Malta
Proposta Regolamento tutti i Fondi:
Undici obiettivi tematici
1. Ricerca e innovazione
2. Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)
3. Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI)
4. Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e
gestione dei rischi
6. Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse
7. Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle
principali infrastrutture di rete
8. Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori
9. Inclusione sociale e lotta alla povertà
10. Istruzione, competenze e apprendimento permanente
11. Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni
pubbliche efficienti
Gli Obiettivi di EUROPA 2020 e l'utilizzo
delle risorse: un parallelismo opportuno
1. Efficienza della spesa, in termini di velocità e di
semplificazione procedurale
2. Efficacia della spesa, in termini di qualità degli interventi e
impatto sulle politiche
3. Meno contributi a fondo perduto e più spesa che favorisca
l’accesso a ulteriori finanziamenti e l’accesso al credito (es:
strumenti di ingegneria finanziaria: fondi di rotazione, fondi di
garanzia, ecc..)
4. Meno spesa «assistenziale» e più spesa che agisca da leva
per lo sviluppo (sostenibilità futura della spesa)
5. Integrazione delle risorse tra i vari fondi e canali di
finanziamento (es: programmi UE a gestione diretta)
6. Integrazione con altre risorse, pubbliche e private (es: Sistema
bancario, Investitori privati, Fondi Interprofessionali)
Po
Regionali
Abruzzo
Migliaia di €
PO Nazionali per
tutte le Regioni
Risorse
totali
PON Istruzione
PON Occupazione
PON Inclusione
PON Governance, Reti, AT
PON Garanzia Giovani
3.230,40
2.361,40
1.654,40
1.167,80
1.513,36
9.927.36
TOTALE
Regioni più
sviluppate
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
FVG
714,00
262,00
336,60
102,00
498,30
1.912,9
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
PA Bolzano
PA Trento
FESR
FSE
130
413
1.530
3.085
241
115
456
196
485
168
53
504
2.718
466
3.418
403
178
32
372
68
55
56
144
254
628
393
138
451
177
485
144
24
415
842
221
615
359
118
27
309
68
54
Milioni di € - occorre
aggiungere risorse
equivalenti di
cofinanziamento
nazionale
9
Il punto di
partenza è il
risultato
atteso: cosa
vogliamo
cambiare?
Le azioni sono
i mezzi che
scegliamo per
raggiungere
quei risultati,
ovvero quello
che
«compriamo»
con le risorse
10
Il quadro finanziario FESR e FSE 2014/2020
Rispetto al periodo 2007/2013:
Elementi positivi:
- Incremento risorse dal Bilancio Europeo per le Regioni più sviluppate  +
40%
- Incremento del peso della Regione Marche nel riparto tra le regioni Italiane,
dal 4,00% al 4,85%
- Nuovo Programma per i Giovani (YEI)  per le Marche 29,3 meuro
Elementi negativi:
- Forte incremento dei PON (dall’ 1% al 13%);
- Diminuzione cofinanziamento nazionale (dal 60% al 50%);
- Contestuale incremento della quota di cofinanziamento regionale (dal 11% al
15%)  aggravio sul bilancio regionale.
Esito: per la Regione Marche le risorse complessive per i POR FESR e FSE
passano da 570,5 meuro a 624,4 meuro  + 9,5 %
Proposta di riparto della Giunta: FESR 53,95% FSE 46,05%
POR FESR passa da 288,8 m€ a 336,8 M€  + 17%.
POR FSE passa da 281,7 m€ a 287,5 M€  + 2 % (ma + YEI + PON)  + 17,4%
Le risorse
FESR E FSE 2014/2020
Una volta definito l’ammontare delle risorse complessive (Fesr e Fse) spettanti
alla Regione Marche, compete poi alla Giunta regionale stabilire le quote
spettanti a ciascun fondo.
La Giunta regionale ha inteso mantenere nella sostanza circa le stesse
percentuali di riparto previste nella programmazione 2007/2013: Fesr 50,60% Fse 49,40% , con riferimento alle politiche da finanziare.
Ciò, considerando che per le politiche FSE oltre al POR vi sono la YEI (29,3
meuro) e i PON, specie inclusione (ca.12-14 meuro), ha portato al seguente
riparto :
FESR 53,95% - FSE 46,05%,
che in termini assoluti significano:
FESR
336,8 M€
FSE 287,9 M€ + YEI + PON  329,8 M€
 L’integrazione FESR-FSE
 La specializzazione intelligente
 Il patrimonio naturale come fattore di innesco di
processi di sviluppo locale
 La cultura e il turismo come volano di sviluppo
 La Strategia Nazionale per le aree interne
 La Macroregione Adriatica come opportunità di
crescita e integrazione
 Lo sviluppo urbano come priorità trasversale
Cosa cambia nei Programmi Operativi?
La struttura dei programmi:
Gli obiettivi stabiliti sono definiti sotto forma di risultati attesi che si
intende perseguire in termini di qualità di vita delle persone e/o di
opportunità delle imprese. I programmi sono costruiti secondo una
logica di intervento rovesciata, che definisce in primo luogo
risultati attesi
i
e in relazione a questi individua le azioni da
realizzare, come attuarle e quante risorse mettere a disposizione.
Lo sviluppo territoriale integrato



Lo Sviluppo Locale di tipo Partecipativo (approccio Leader): concentrato
su territori subregionali specifici; guidato da gruppi di azione locale
composti dai rappresentanti degli interessi socio-economici locali, pubblici
e privati; partecipazione di più Fondi.
I piani di Azioni Comuni (J.A.P.): comprende un gruppo di progetti (non
infrastrutture) realizzati sotto la responsabilità del beneficiario (organismo
di diritto pubblico) nell’ambito di uno o più Programmi Operativi.
Investimenti Territoriali Integrati: qualora una strategia di sviluppo urbano
o un’altra strategia o patto territoriale richieda un approccio integrato che
comporti investimenti nell’ambito di più Assi prioritari di uno o più
Programmi Operativi, l’azione viene eseguita sotto forma di ITI.
Programma Operativo Regionale FESR 2014+
%
OBIETTIVO TEMATICO / ASSE
OT 1 Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
OT 2 Agenda digitale
OT 3 Competitività dei sistemi produttivi
OT 4 Energia sostenibile e qualità della vita
OT 5 Clima e rischi ambientali
OT 6 Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse
culturali e ambientali
33,43
6,98
20,02
20,00
6,98
12,60
Assistenza Tecnica 3,00%
RA - Quali
cambiame
nti?
Incrementare
l'attività di
innovazione
delle imprese
Rafforzare il
sistema
innovativo
regionale
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 1.1.2 Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica,
organizzativa e commerciale delle imprese
 Azione 1.1.3 Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la
sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei prodotti, nei processi e nelle
formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei
risultati della ricerca
 Azione 1.1.4 Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie
sostenibili, di nuovi prodotti e servizi
 Azione 1.2.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i
sistemi transeuropei, nazionali e regionali
 Azione 1.2.2 Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a
piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i
Cluster Tecnologici Nazionali, e a progetti finanziati con altri programmi europei per la
ricerca e l’innovazione
 Azione 1.3.1 Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione delle PA
 Azione 1.4.1 Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta
intensità di conoscenza e alle iniziative di spin off della ricerca
RA - Quali
cambiame
Ridurre
i divari
nti?
digitali nei
territori e
diffusione di
connettività in
banda larga e
ultra larga
Digitalizzazione
dei processi
amministrativi e
diffusione di
servizi
pienamente
interoperabili
della PA
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 2.1.1 Contributo all’attuazione del “Progetto Strategico Agenda
Digitale per la Banda Ultra Larga” e di altri interventi programmati per
assicurare nei territori una capacità di connessione a almeno 30 Mbps,
accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e
interne, rispettando il principio di neutralità tecnologica nelle aree
consentite dalla normativa comunitaria.
 Azione 2.2.1 Soluzioni tecnologiche e la digitalizzazione per l’innovazione
dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione
 Azione 2.2.2 Soluzioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di eGovernment interoperabili, integrati e progettati per cittadini e imprese,
applicazioni di e-procurement e soluzioni integrate per smart cities e smart
communities
 Azione 2.2.3 Interventi per assicurare l’interoperabilità delle banche dati
pubbliche
RA - Quali
cambiamenti?
Sviluppo produttivo
in aree colpite da
crisi diffusa
Consolidamento,
modernizzazione e
diversificazione dei
sistemi produttivi
territoriali
Nascita
e
consolidamento
delle MPMI a
carattere
innovativo
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 3.2.1 Interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi
diffusa delle attività produttive, finalizzati alla mitigazione degli effetti
delle transizioni industriali sugli individui e sulle imprese.
 Azione 3.3.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari
alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio,
anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali,
turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti
tradizionali, artigianali e tipici
 Azione 3.3.4 Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni
turistiche, attraverso interventi di qualificazione dell'offerta e innovazione
di prodotto/servizio, strategica e organizzativa
 Azione 3.5.2 Supporto a soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI,
coerentemente con la strategia di smart specialisation, con particolare
riferimento a: commercio elettronico, cloud computing, manifattura
digitale e sicurezza informatica
RA - Quali
cambiamenti?
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
Incremento del
livello di
internazionalizza
zione dei sistemi
produttivi
 Azione 3.4.1 Progetti di promozione dell’export (anche attraverso
la partecipazione a Expo 2015), destinati a imprese e loro forme
aggregate individuate su base territoriale o settoriale.
 Azione 3.4.2 Incentivi all’acquisto di servizi di supporto
all’internazionalizzazione in favore delle PMI
Miglioramento
dell’accesso al
credito
 Azione 3.6.2 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche
per l’espansione del credito
 Azione 3.6.4 Contributo allo sviluppo del mercato dei fondi di
capitale di rischio per lo startup d’impresa nelle fasi pre-seed,
seed, e early stage
RA - Quali
cambiamenti?
Ridurre i consumi
energetici negli
edifici e nelle
strutture
pubbliche
Ridurre i consumi
energetici nei
cicli e nelle
strutture
produttive
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
Anche attraverso il coinvolgimento delle ESCO e possibilmente dando priorità a
"pacchetti integrati" di:
 Azione 4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia
primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di
singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di
telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei
consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche
attraverso l’utilizzo di mix tecnologici
 Azione 4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi
energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di
sistemi automatici di regolazione
 Azione 4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle
emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive
compresa l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte
rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta
efficienza
RA - Quali
cambiamenti?
Migliorare lo
sfruttamento
sostenibile delle
bioenergie
Aumentare la
mobilità
sostenibile nelle
aree urbane
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 4.5.2 Realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio,
piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse
 Azione 4.6.2 Interventi di mobilità sostenibile urbana anche incentivando
l’utilizzo di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, il completamento,
l’attrezzaggio del sistema e il rinnovamento delle flotte
 Azione 4.6.3 Sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e per
l'integrazione tariffaria attraverso la realizzazione di sistemi di pagamento
interoperabili (quali ad esempio, bigliettazione elettronica, infomobilità,
strumenti antielusione)
 Azione 4.6.4 Sviluppo delle infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo a
basso impatto ambientale anche attraverso iniziative di charging hub
 Azione 4.6.5 Incentivi per l’adozione e la razionalizzazione di sistemi e
infrastrutture di distribuzione eco compatibile delle merci
 Azione 4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati
all’incremento della mobilità collettiva e relativi sistemi di trasporto
RA - Quali
cambiamenti?
Ridurre il
rischio
idrogeologico
e di erosione
costiera
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della
resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di difesa della
costa
 Azione 5.1.2 Manutenzione straordinaria del reticolo idraulico, delle reti
di scolo e sollevamento acque, laminazione delle piene e stabilizzazione
delle pendici, utilizzando, ove possibile, infrastrutture verdi
RA - Quali
cambiamenti?
Migliorare le condizioni
e degli standard di
offerta e fruizione del
patrimonio culturale
Migliorare la
competitività e la
capacità di attrazione
delle destinazioni
turistiche, attraverso la
valorizzazione sistemica
di risorse e competenze
Contribuire ad arrestare la
perdita di biodiversità
terrestre e marina, anche
legata al paesaggio rurale e
mantenendo e ripristinando i
servizi ecosistemici
AZIONI - Come pensiamo di conseguirli?
 Azione 6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del
patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza
strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo
 Azione 6.7.2 Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio
culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi
innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate
 Azione 6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla
promozione delle destinazioni turistiche
 Azione 6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di
gestione della Rete Natura 2000
 Azione 6.5.2 Azioni per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il
collegamento ecologico e funzionale
Semplificazioni procedurali e riduzione oneri
del 08/11/2010
amministrativi ma
permodifica
i beneficiari
 Utilizzo di procedure di selezione a due step che prevedano, a carico
dei potenziali beneficiari, l’onere di predisporre l’intera proposta
progettuale solo nel caso in cui gli stessi abbiano superato la prima
fase di selezione
 Uniformità delle procedure di bando nei diversi settori d’intervento e
pianificazione temporale dei bandi
 Utilizzo, ove possibile, delle opzioni di semplificazione sui costi
previste dai regolamenti
 Potenziamento del sistema informativo per consentire la complessiva
integrazione del flusso informativo dal beneficiario alla Commissione
europea ed evitare il doppio binario cartaceo
 Acquisizione delle informazioni sul beneficiario dalle banche date
pubbliche e dagli altri sistemi informativi regionali
 Introduzione del principio di proporzionalità sui controlli per evitare
che soprattutto sulle operazioni più piccole si concentrino nello stesso
lasso di tempo le attività di verifica delle diverse strutture di controllo (I
e II livello, Commissione)
 Ulteriori semplificazioni potranno provenire dalle misure previste nello
SBA e dall’introduzione della stazione unica appaltante
La definizione del POR: i prossimi passi
Approvazione proposta POR Giunta Regionale (16 giugno 2014)
 Esame proposta POR nelle Commissioni Consiliari Competenti e approvazione finale
del Consiglio Regionale (17 luglio 2014)
 Contestuale completamento della concertazione con il partenariato socioeconomico e istituzionale (P.S., CAL, CREL)
 Trasmissione POR alla Commissione Europea (22 luglio 2014)
 Negoziato formale con la Commissione Europea (luglio/novembre 2014)
 Eventuale riapprovazione in Consiglio Regionale (dicembre 2014)
 Convocazione 1° C.d.S. per l’avvio operativo del POR (es: approvazione dei criteri per
la selezione progetti (si ipotizza entro 30 giorni dall’approvazione dei POR)
 Primi bandi Programmazione 2014/2020: febbraio/marzo 2015, ma
alcuni bandi (sicuri) possono essere avviati prima (le relative spese sono
ammissibili a decorrere dall’1.1.2014).

Cronoprogramma PO FESR 14-20
8. Esame Consiglio
Regionale
BANDI
6. Accordo di
partenariato (AP)
4. Fine
Partenaria
to
2. SWOT
7. Bozza di
programma
5. Strategia Programma
9. Approvazione
POR
da parte della
CE
3. Fabbisogni
1. Analisi contesto
Gennaio
2014
Gennaio
2014
Marzo
2014
22 aprile
2014
31 maggio
2014
31 luglio
2014
Entro 6 mesi
da invio
Da Marzo
2015
www.europa.marche.it
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