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rischio incendio - CeSAF Maestri del lavoro

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rischio incendio - CeSAF Maestri del lavoro
SICUREZZA DEL LAVORO
- RISCHIO INCENDIO Ing. Rosario Dietze
Ordine ingegneri Caserta 974
CESAF - Caserta
RISCHIO INCENDI
COME SI INNESCA UN INCENDIO
Per comprendere come inizia un incendio dobbiamo
capire come si innesca il fenomeno della combustione.
Questa è una reazione chimica cui partecipano 2
elementi : il combustibile (la materia che si consuma)
ed il comburente (che fornisce l’ossigeno). Però,
affinchè questa reazione abbia luogo è necessaria la
presenza un terzo elemento che fornisca un’adeguata
sorgente di calore : l’innesco (fiamme, scintille, corpi
arroventati). Questo terzo elemento fornisce la
necessaria energia per l’avvio della reazione chimica
che prosegue, poi, autonomamente.
RISCHIO INCENDI
SITUAZIONI COMUNI COME CAUSE DI INCENDIO
•Accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che può
essere facilmente incendiato accidentalmente o volutamente.
•Deposito o errata manipolazione di sostanze combustibili, o
peggio, infiammabili.
•Negligenza nell’uso di fiamme libere o dispositivi generatori di
calore.
•Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, guasti (corti circuiti,
sovraccarichi, archi elettrici) o dispositivi di protezione
inadeguati.
RISCHIO INCENDI
EVOLUZIONE DI UN INCENDIO
TEMPERATURA
(flash-over)
TEMPO
ignizione
propagazione
incendio
generalizzato
estinzione
RISCHIO INCENDI
PREVENZIONE INCENDI
Il termine prevenzione incendi sta ad indicare quella
materia che studia tutti i provvedimenti atti a
prevenire, segnalare ed estinguere un incendio o
comunque a ridurne la propagazione, con particolare
riguardo a :
•la salvaguardia delle persone,
•la preservazione dei beni e
•la tutela dell'ambiente (effetti nocivi dei prodotti della
combustione).
RISCHIO INCENDI
PREVENZIONE INCENDI
I provvedimenti si dividono in due categorie:
•Quelli che hanno il fine di ridurre le probabilità
dell'insorgere di un incendio (la prevenzione nel senso
stretto della parola, come il divieto di fumare).
•Altri che hanno lo scopo di minimizzare i danni
prodotti da un incendio una volta che questo si sia
manifestato (ad esempio i rifugi e vie di fuga per le
persone, l’evacuazione dei prodotti della combustione,
il contenimento della propagazione).
RISCHIO INCENDI
PRINCIPIO DI SPEGNIMENTO
Come fermare il processo di combustione ?
Abbiamo detto che le condizioni necessarie affinchè si produca una reazione
di combustione sono la presenza contemporanea di :
combustibile
comburente
una sorgente di calore.
Poichè solo la contemporanea presenza di questi tre elementi dà luogo al
fenomeno dell’incendio, al mancare di almeno uno di essi l’incendio non si
innesca.
Dopo l’innesco, la reazione di combustione continua automaticamente solo
con il combustibile e comburente. Al mancare di uno di questi due o alla loro
separazione, l’incendio si spegne.
RISCHIO INCENDI
AGENTI ESTINGUENTI
È di fondamentale importanza conoscere le proprietà e le modalità d’uso
delle principali sostanze estinguenti:
acqua
sabbia
schiuma
polveri (estintori a polvere)
gas inerti (estintori a CO2 o ad azoto)
idrocarburi alogenati (estintori Halon).
RISCHIO INCENDI
REGOLE GENERALI PER UTILIZZO DEGLI ESTINTORI
• Ricordarsi che un estintore da 6 kg dura circa 10 secondi, uno da 12 kg dura
circa 18 secondi.
• Se trattasi di incendio di liquido, operare in modo che il getto dell’estintore
non provochi la proiezione del liquido che brucia al di fuori del recipiente,
causando così una indesiderata propagazione dell’incendio.
• Operare a giusta distanza di sicurezza, esaminando quali potrebbero essere
gli sviluppi dell’incendio ed il percorso di propagazione più probabile delle
fiamme per avere sempre una via di fuga.
• Procedere verso il focolaio di incendio assumendo una posizione la più bassa
possibile per sfuggire all’azione nociva dei fumi.
• Prima di abbandonare il luogo dell’incendio verificare che il focolaio sia
effettivamente spento e sia esclusa la possibilità di una riaccensione.
RISCHIO INCENDI
IMPIANTI ALLARME RILEVAZIONE ANTINCENDIO
Sono costituiti da sensori sensibili alla temperatura o alla velocità
di salita della temperatura, o dalla presenza di fiamme o di fumo.
I sensori si devono montare secondo delle regole ben definite sul
soffitto e vengono verificati almeno una volta ogni 6 mesi.
Sono poi tutti collegati ad una centralina che dà un allarme
sonoro, visivo o via telefono.
Esistono sensori di allarme, a livello anche casalingo, che
segnalano la presenza di gas combustibili (si usano in cucina o in
sala caldaia) quali il GPL o il metano.
RISCHIO INCENDI
IMPIANTI ALLARME RILEVAZIONE ANTINCENDIO
Ove esistono impianti automatici di rivelazione è sempre
possibile, tramite apposito pulsante a fungo, azionare
manualmente il sistema. Deve esistere anche un allarme sonoro
per consentire l’allontanamento dei presenti ignari del pericolo.
RISCHIO INCENDI
ESPLOSIONI
Una esplosione ha luogo quando gas o polveri infiammabili, nelle
“giuste” proporzioni vengono innescati da una fonte con energia
elevata. Essa è il risultato di una rapida espansione di gas dovuta
ad una reazione chimica di combustione con improvviso rilascio
di energia chimica, termica e meccanica.
Pertanto gli effetti sono : produzione di calore, onda d’urto ed un
pico di pressione.
Si dividono, a seconda della velocità di propagazione in :
• Deflagrazioni : con velocità di propagazione inferiore a quella
del suono.
• Detonazioni : con velocità di propagazione superiore a quella
del suono.
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