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Autorizzazione delle strutture sociali e socio-sanitarie Pisa, 31.03.2011 A cura di Luciana Galeotti Direzione Generale 1 Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale NORMATIVA NAZIONALE IERI OGGI 31.03.2011 2 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri Inizio della regolamentazione strutture nella logica del percorso di autorizzazione delle strutture nella normativa della Regione Toscana LR 15/1996 LR 20/1980 LR 28/1980 RCR 20 marzo 1990 DCR 228/1998 PISR 1998-2000 Delibera 466/2001 31.03.2011 3 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri L.R. 15/1996 “Interventi in materia di assistenza sociale e delega di funzione agli Enti Locali” Attribuisce al Sindaco l'esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo 31.03.2011 4 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri L.R. 20/1980 “ Interventi a favore delle persone non autosufficienti” Recepisce l'art. 16 della L. 833/78 e disciplina gli interventi a favore delle persone non autosufficienti che non possono essere assistite nel proprio ambito familiare e vengono ospitate in residenze sociali protette. 31.03.2011 5 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri L.R. 28/1980 “Idoneità delle strutture di ospitalità e dei nuclei familiari o ospitanti” Determina che i requisiti di idoneità delle Strutture di ospitalità siano stabiliti dai Comuni singoli o associati attraverso un proprio regolamento 31.03.2011 6 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale L.R. 28/1980 Ieri Fa particolare riferimento: - Centri residenziali e anziani disabili - Residenze sociali protette - Comunità educative per minori - Case famiglia - Famiglie o persone affidatari o ospitanti Fissa i requisiti di autorizzazione al funzionamento in relazione: - all'attività svolta - agli utenti previsti - ubicazione della struttura Da alcune indicazioni generiche sulle stanze degli ospiti e sul personale 31.03.2011 7 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri R.C.R. 20 Marzo 1990 “Schema di regolamento per la determinazione dei requisiti di idoneità per comunità minori” ALLEGATO Percorso per autorizzazione: - Documentazione - Verifiche periodiche - Requisiti abilitativi e del personale Generali delle strutture abitative Responsabile della struttura 31.03.2011 8 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri R.C.R. 20 Marzo 1990 Residenziali: 1) Centro di pronto accoglimento 2) Casa per la gestante e per la madre con figli 3) Casa di accoglimento per l'infanzia Tipologie di servizio 4) Comunità a dimensione familiare 5) Comunità educativa 6) Pensionato giovanile Semiresidenziali: 1) Centro diurno 2) Semi convitto 31.03.2011 9 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri R.C.R. 20 Marzo 1990 Titolo I “Disposizioni generali” Il Sindaco AUTORIZZA al funzionamento e ha funzioni di VIGILANZA - Domanda di autorizzazione rivolta al Sindaco - L'autorizzazione può essere concessa a A TEMPO INDETERMINATO o A TEMPO DETERMINATO Per questa funzione il sindaco si avvale del potere tecnico formulato dall'ufficio di Direzione dell'Unità Sanitaria Locale, e che la trasmette al sindaco stesso 31.03.2011 10 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri Delibera C.R.T. n. 228 del 15 luglio 1998 – P.I.S.R. 1998/2000 ALLEGATO B Scheda modello organizzativo presidi residenziali per adulti e anziani Schema modello organizzativo Centro Diurno 31.03.2011 11 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri D.C.R. 228/1998 1. Comunità Alloggio protetta 2. Residenza Sociale Assistita 3. Centro residenziale per Anziani e Adulti inabili 4. Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) REQUISITI DI IDONEITA' da possedere per l'Autorizzazione al funzionamento (art. 59 LR 72/97) Presidi residenziale e semiresidenziali gestiti direttamente dai Comuni Commissione di verifica e controllo sulla idoneità delle strutture 31.03.2011 12 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri D.C.R. 228/1998 Schema modello organizzativo centro diurno Riferimenti normativi → LR 72 del 3/10/97 art. 42 – 45 – 57 → Del. 168/92 “Prog Obiettivo Anziani” CARATTERISTICHE OBIETTIVO PROGRAMMATO TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORMA DI GESTIONE FIGURE PROFESSIONALI STANDARD DI ASSISTENZA ENTITA' CONTRIBUZIONE PUBBLICA 31.03.2011 13 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri Delibera 466/2001 “Accordo per residenze assistenziali per disabili (RSD) o Comunità alloggio protette per disabili Approvare lo schema di accordo di cui allegato A, contenente le proposte di indirizzo per l'elaborazione dell'assetto organizzativo e di funzionamento delle residenze assistenziali per disabili e comunità alloggio protetta per disabili Modello che ha alcuni aspetti della normativa sanitaria e sociale 31.03.2011 14 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DGR 466/2001 Residenza sanitaria assistenziale per disabili (RSD) Comunità Alloggio Protetta per Disabili Ieri S'intende la struttura a carattere residenziale a ciclo continuo, gestita da soggetti pubblici o privati, ove vengono erogati interventi di riabilitazione estensiva con la caratteristica di attività ad alta integrazione socio-sanitaria. Rivolti ad utenti adulti ed adolescenti con disabilità stabilizzata non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, non assistibili a domicilio o in strutture intermedie E' una residenza ad alta integrazione sociosanitaria per ospitalità di disabili adulti che al termine del percorso assistenziale riabilitativo non sono in grado di rientrare al domicilio 31.03.2011 15 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DGR 466/2001 Ieri Idoneità e autorizzazione al funzionamento delle struttura La struttura per poter operare deve essere preventivamente riconosciuta idonea a funzionare dal Sindaco del Comune ove ha sede, che si avvale dei servizi della Azienda USL competente per ubicazione territoriale per l'accertamento dei requisiti di idoneità al funzionamento Per ottenere l'autorizzazione ad aprire e gestire, ampliare, ristrutturare, trasferire le Comunità di Appoggio Protette, il legale rappresentante della struttura deve indirizzare al Sindaco apposita domanda Il rilascio della autorizzazione, fermo restando il sistema di accertamento dei requisiti di idoneità al funzionamento, è collegato alla valutazione di compatibilità della richiesta con le esigenze di servizi espressa nella programmazione locale (distrettuale, zonale, interzonale di area vasta) 31.03.2011 16 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DGR 466/2001 Ieri Disposizione transitoria Tale disposizione transitoria si applica agli istituti privati di riabilitazione che, in attuazione del PSR 1999 – 2001 sono riconvertiti, anche parzialmente, in RSD di cui al presente regolamento. Per le strutture già operanti nel settore dell'assistenza riabilitativa a soggetti con disabilità stabilizzata e autorizzati in base alla precedente normativa, sono previste deroghe in ordine agli spazi delle camere. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione al funzionamento, il personale operante nelle strutture già autorizzate e già indicato negli elenchi del personale allegati all'autorizzazione rilasciata ai sensi della Legge Regionale n. 11/1992 e precedente normativa, che si riconvertono in RSD, mantiene le mansioni già svolte e riconosciute in sede di autorizzazione 31.03.2011 17 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri 31.03.2011 18 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri D. G. R. 402/2004 Requisiti strutturali, organizzativi e professionali delle strutture residenziali per anziani in Toscana 31.03.2011 19 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri D. G. R. 402/2004 Azioni per la riqualificazione del processo assistenziale a favore delle persone anziane non autosufficienti in attuazione del P.S.R. 2002/2004 di cui alla delib. C.R.T n. 60/2002 e rideterminazione della quota capitaria sanitaria nelle R.S.A. Allegato 1.B. Strutture Residenziali per persone anziane non autosufficienti Indicazioni e parametri per l’articolazione “ modulare” dei servizi 31.03.2011 20 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri Principi generali per la identificazione e l’attivazione di “moduli” ad attività assistenziale differenziata all’interno delle RSA: • In una RSA i posti letto da destinare ai moduli specialistici non possono superare il 40% della disponibilità totale dei posti e non è possibile attivare più di due moduli in ogni struttura. • L’autorizzazione alla attivazione dei moduli presuppone che la RSA possegga almeno tutti i requisiti già previsti dal DPCM del Dicembre 1989 e che vi siano locali adeguati alla tipologia dei bisogni assistenziali espressi dalle persone ospitate nei nuclei. • due moduli 31.03.2011 21 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Ieri Definizione delle “modularità” assistenziali 1) Non autosufficienza stabilizzata, tipologia base (conforme alla del. 311/98 del C.R.T.) 2) Disabilità prevalentemente di natura motoria ( Es. esiti di ictus, malattia di Parkinson, fratture ) 3) Disabilità prevalentemente di natura cognitivocomportamentale ( Es. persone con demenza) 4) Stati vegetativi persistenti con parametri vitali stabilizzati e pazienti terminali 31.03.2011 22 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Normativa Nazionale Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi dell'8 novembre 2000, n. 328 DPCM 21 maggio 2001 n. 308 DPCM 14 febbraio 2001 31.03.2011 23 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Normativa nazionale Legge quadro 328/2000 Istituisce l'AUTORIZZAZIONE 31.03.2011 24 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DPCM 21 maggio 2001 n. 308 Normativa nazionale Come si dividono le strutture Istituisce i requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione all'esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziali e semiresidenziali 31.03.2011 25 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale DPCM 14 febbraio 2001 Normativa nazionale Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni sociosanitarie Divide le strutture per AREE PRESTAZIONI FUNZIONI FONTE LEGISLATIVA CRITERIO DI FINANZIAMENTO Le aree sono: •Anziani e persone non autosufficienti con patologie cronico-degenerative •Dipendenza da droga, alcool e farmaci •Patologie psichiatriche •Patalogie per infezioni da HIV •Pazienti terminali 31.03.2011 26 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Modifiche della L.R. 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” c.1, punto 2), per quanto riguarda le figure professionali di profilo sociale preposte alla funzione di direzione delle strutture residenziali e semiresidenziali soggette ad autorizzazione viene eliminata la restrizione di tali figure al solo profilo sociale, per cui viene meno l'inciso “di profilo sociale” L'esigenza è quella di garantire un più ampio accesso alla funzione di direzione delle strutture c.1, punto 4), viene eliminato l'intero punto che si riferisce ai termini di adeguamento richiesti alle strutture già autorizzate; infatti, tali strutture, a condizione che abbiano finito il relativo percorso e siano in possesso di autorizzazione definitiva, non rientrano nell'ambito di applicazione del regolamento L'esigenza è quella di evitare che strutture in possesso di autorizzazione definitiva al funzionamento, che quindi hanno già risposto con tempestività ed efficacia alle eventuali richieste di adeguamento, debbano intraprendere il nuovo percorso autorizzativo prefigurato dal regolamento ART 62 31.03.2011 27 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Modifiche della L.R. 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” ART 63 c. 1, i procedimenti per l’autorizzazione che siano in corso alla data di entrata in vigore del regolamento (e tra questi sono comprese anche le autorizzazioni provvisorie), si concludono entro il termine massimo di un anno dall’entrata in vigore del regolamento L’esigenza è quella di armonizzare la previsione secondo cui i procedimenti per l’autorizzazione, in corso alla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione della legge, si concludono sulla base delle leggi regionali abrogate dalla medesima legge, con la necessità di stabilire un termine massimo di conclusione di tali procedimenti, al fine di segnare una netta linea di demarcazione tra le norme previgenti e il regime introdotto dal regolamento 31.03.2011 28 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Modifiche della L.R. 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” le strutture di nuova istituzione sono interamente soggette al percorso autorizzativo e ai requisiti stabiliti dal regolamento di attuazione della l.r. 41/2005; le strutture in possesso di autorizzazione definitiva, poiché hanno concluso con successo il percorso autorizzativo, sono escluse dal campo di applicazione del regolamento (a meno che non intraprendano ampliamenti/modifiche dei posti letto o della destinazione d’uso di locali); le strutture in possesso di autorizzazione provvisoria (o comunque ancora non in possesso di autorizzazione poiché l’iter autorizzativo è già iniziato ma non concluso) portano a termine l’iter autorizzativo secondo la normativa antecedente all’entrata in vigore del regolamento, entro il termine massimo di un anno dall’entrata in vigore del medesimo regolamento. 31.03.2011 29 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Modifiche della L.R. 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” ART 65 ABROGAZIONI Sono abrogate le seguenti leggi e disposizioni: a) legge regionale 27 marzo 1980, n. 20 (Interventi a favore delle persone non autosufficienti); b) legge regionale 16 aprile 1980, n. 28 (Idoneità delle strutture di ospitalità e dei nuclei affidatari o ospitanti); c) legge regionale 3 ottobre 1997, n. 72 (Organizzazione e promozione di un sistema di diritti di cittadinanza e di pari opportunità: riordino dei servizi socio-assistenziali e sociosanitari integrati), 31.03.2011 30 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Regolamento 15/R del. GRT 231 del 25/03/2008 Allegato A – Struttura residenziale per persone anziane non autosufficienti (Residenza Sanitaria Assistenziale) 31.03.2011 31 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Riferimento normativo Art. 21, comma 1, lett. a), della L.R. 41/05 Tipo di struttura Struttura residenziale, che eroga prestazioni socio-assistenziali e ad integrazione sociosanitaria, destinata ad accogliere temporaneamente o permanentemente persone anziane non autosufficienti (Residenza Sanitaria Assistenziale) 31.03.2011 32 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Utenti accolti Oggi Persone anziane non autosufficienti impossibilitate a rimanere presso il proprio domicilio, che necessitano di protezione diretta ad integrare o sostituire la limitazione totale e stabilizzata delle loro capacità. Le persone accolte sono caratterizzate da: esiti di patologie stabilizzate accompagnati da impossibilità ad essere assistiti dal proprio nucleo familiare; fase post-acuta e/o post-ospedaliera che necessiti di un intervento finalizzato al miglioramento del livello funzionale ed al relativo mantenimento; decadimento cognitivo medio/grave che necessiti di stretta sorveglianza; completa dipendenza, anche per quanto riguarda l’alimentazione (persone spesso nutrite in modo artificiale, allettate, con grave e persistente compromissione dello stato di 31.03.2011 coscienza). 33 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi Età di ammissione a) 65 anni ed oltre; b) inferiore a 65 anni, nel caso di persone con patologie degenerative assimilabili al decadimento senile Capacità ricettiva massima 80 posti letto, organizzati in nuclei fino a 40 persone. Tali nuclei possono essere articolati su più moduli, per realizzare la flessibilità organizzativa necessaria ad assicurare gradi diversi di intensità assistenziale, in coerenza con il percorso assistenziale delle persone accolte 31.03.2011 34 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Requisiti minimi strutturali Oggi • utilizzare arredi ed attrezzature idonee alle caratteristiche delle persone accolte e conformi alla normativa vigente • essere conformi alle norme vigenti riguardanti l’illuminazione, l’acustica, la salubrità degli ambienti, con particolare riferimento alla temperatura e all’umidità, la pulizia e la manutenzione • progettare gli ambienti in modo flessibile, per garantire sia spazi riservati sia spazi di comune aggregazione • offrire alle persone ospitate l’opportunità, nel rispetto della normativa sulla prevenzione degli incendi, di personalizzare l’ambiente anche con l’uso, di oggetti propri, al fine di ridurre i possibili disagi dovuti al distacco dall’ambiente di riferimento e di favorire l’autonomia della persona • mettere a disposizione degli ospiti un telefono negli spazi comuni 31.03.2011 35 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi 1. prevedere campanelli di allarme in tutti i servizi igienici e per tutti i posti letto 2. prevedere un ambulatorio con servizio igienico dedicato e armadi differenziati per i farmaci non accessibili agli utenti 3. garantire la presenza di camere, ad uno o a due posti letto, che consentano un agevole accesso al letto e agli elementi di arredo, anche da parte di persone in carrozzina 4. prevedere per le camere, bagno escluso, la seguente metratura, proporzionale al numero di posti letto: a.mq 12 per 1 persona b.mq 18 per 2 persone 5. prevedere per ogni camera un servizio igienico, dotato di rubinetti a leva e supporti di sostegno/barre in corrispondenza di water e doccia, tale da consentire l'ingresso e la rotazione delle carrozzine 31.03.2011 36 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale 1. garantire la presenza di un bagno assistito ogni 20 posti o, nel caso di struttura distribuita su più piani, un bagno assistito per piano 2. garantire la presenza di letti regolabili in altezza, a due snodi, materassi e cuscini antidecubito, maniglioni, barre di sostegno, specchi grandi 3. prevedere uno spazio mensa di metratura non inferiore a mq 1,50 per ciascuna persona accolta 4. prevedere ambienti comuni di soggiorno, di socializzazione e di attività varie, nelle cui immediate vicinanze sia collocato un servizio igienico 5. prevedere la dispensa 6. prevedere, in caso di servizio mensa interno, la cucina, e, nel caso di accoglienza di persone in numero superiore a 40, un ulteriore punto di cottura 7. prevedere, in caso di servizio mensa appaltato all’esterno, uno spazio per riscaldamento e porzionatura degli alimenti 8. prevedere, nel caso di servizio non appaltato all’esterno, un locale adibito a lavanderia e stireria 31.03.2011 37 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi 1. prevedere uno spazio attrezzato per il lavaggio degli indumenti personali 2. prevedere locali adibiti a depositi e per la tenuta dei materiali sanitari 3. prevedere il deposito per la biancheria sporca e quello per la biancheria pulita 4. prevedere gli spogliatoi del personale con servizi igienici dedicati 5. prevedere un locale per l’attività amministrativa 6. prevedere spazi per servizi di cura alla persona 7. prevedere un locale adibito a palestra, dotato di attrezzature e di ausili 8. essere dotate di un montalettighe e di un ascensore, nel caso di struttura distribuita su più piani 31.03.2011 38 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Requisiti minimi organizzativi Oggi 1. adottare il regolamento interno, contenente: a. il progetto della struttura; b. la tipologia di persone a favore delle quali è svolta l’attività; c. le prestazioni erogate; d. l’orario di apertura della struttura, modalità e tempi di accesso ad essa da parte di persone esterne; e. la dotazione complessiva di personale, le relative attribuzioni, i compiti e le responsabilità di ciascuna professionalità nonché l’orario di lavoro ed i turni di attività; f. la composizione e le modalità di corresponsione della retta; g. i criteri e le modalità di ammissione e di dimissione delle persone; h. le norme relative alla vita comunitaria; i. le modalità di funzionamento dell’organismo di rappresentanza delle persone accolte, delle loro famiglie o dei loro tutori; j. le modalità di tenuta e conservazione della documentazione; 31.03.2011 39 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi 1. garantire progetti individualizzati adeguati ai percorsi assistenziali personalizzati delle persone accolte, definiti in base all’art. 7, commi 2, 3, 4 e 5 della LR 41/05 2. garantire la partecipazione delle persone accolte, delle loro famiglie o dei loro tutori al progetto generale del servizio e al progetto individualizzato 3. realizzare l’integrazione nel sistema di prestazioni e servizi sociali e socio sanitari del territorio 4. organizzare le fasi della giornata in modo coerente rispetto alle abitudini del contesto sociale di riferimento e tale da facilitare le visite dei familiari 5. prevedere un organismo di rappresentanza delle persone accolte, delle loro famiglie o dei loro tutori 6. assicurare la possibilità di realizzare diete alimentari personalizzate 7. assicurare l’esposizione del menu 31.03.2011 40 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi 1. assicurare la presenza della seguente documentazione nel rispetto della normativa sulla privacy: a) progetto individualizzato e cartella personale, per ciascuna persona accolta; b) registro delle presenze giornaliere delle persone accolte; c) registro delle presenze del personale, con l’indicazione dei turni e delle relative mansioni; d) quaderno giornaliero delle consegne e delle informazioni tra operatori; e) tabella dietetica; f) registro delle terapie individuali; g) diario delle attività quotidiane strutturate; h) registro degli ausili in dotazione; i) autorizzazione al funzionamento. 2. provvedere al rilascio di attestazione relativa ai costi per spese mediche e di assistenza specifica a carico delle persone accolte, ai fini della fruibilità delle agevolazioni previste dalla normativa fiscale vigente in materia 31.03.2011 41 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Requisiti minimi professionali Oggi Numero di ospiti ai quali viene rapportato il personale: 40 Monte orario annuale per ciascuna funzione esercitata: Mod. base Mod. 2 Mod 3 Mod. 4 31.03.2011 42 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Oggi 15 R Attuazione della L. R. 41/2005 Art. 62 1. Con regolamento regionale, da approvarsi entro duecentosettanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono definiti: a) relativamente alle tipologie di strutture residenziali e semiresidenziali soggette ad autorizzazione, ivi comprese quelle che erogano prestazioni inerenti alle aree d'integrazione sociosanitaria: 1) i requisiti minimi strutturali e organizzativi; 2) le figure professionali (6) preposte alla direzione delle strutture; 3) i requisiti professionali per il personale addetto; 4) abrogato; (7) 5) i criteri per la composizione ed il funzionamento della commissione multidisciplinare, di cui all' articolo 20 , comma 3; 6) i requisiti previsti a pena di decadenza dell'autorizzazione, ai sensi dell' articolo 24 , comma 2; b) relativamente alle strutture soggette all'obbligo di comunicazione di avvio di attività: 1) i requisiti organizzativi e di qualità per la gestione dei servizi e per l'erogazione delle prestazioni; 2) i requisiti organizzativi specifici; 3) le modalità di integrazione delle persone ospitate nelle strutture e nella rete dei servizi sociali e sanitari; c) la composizione e la procedura per la nomina della commissione regionale per le politiche sociali; d) i livelli di formazione scolastica e professionale per gli operatori sociali impiegati nelle attività del sistema integrato. 31.03.2011 43 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Riflessioni ed indicazioni su alcuni elementi di criticità emersi nell’applicazione del regolamento Oggi Normativa precedente (abrogata) Doppio binario autorizzativo Normativa attuale (Regolamento 15/R e modificata L.R. 41/05 scenario diverso di tipologie di struttura (non più contemplate le strutture miste e le R.A.) art 1 comma 3: Le disposizioni del presente regolamento si applicano altresì alle strutture già operanti nel caso di: a) variazione del numero di posti letto o modifica della destinazione d’uso di locali o spazi; b) trasferimento della struttura in altra sede; c) modifica della tipologia di servizio erogato) 31.03.2011 44 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Riflessioni ed indicazioni su alcuni elementi di criticità emersi nell’applicazione del regolamento Le disposizioni risultano troppo rigide per l'attuale sistema, rischiando una ingessatura anche nelle possibili migliorie. Proposta: termine “variazione del numero di posti letto” viene sostituito con quello di incremento (soluzione quest’ultima che si era già affermata nella prassi interpretativa). In secondo luogo dopo le parole destinazione d’uso dei locali e degli spazi, viene introdotto l’inciso “che comportino il venir meno dei prescritti requisiti organizzativi” Dovrebbe essere così cambiato: Incremento del mumero dei posti letto o modifiche della destinazione d'uso dei locali o degli spazi, che comportino il venir meno dei requisiti organizzativi prescritti al momento del rilascio dell'autorizzazione Tipologia di strutture non previste dalla nuova normativa difficoltà nel riempire le check list dei requisiti per l'accreditamento 31.03.2011 45 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale ACCREDITAMENTO Delibera n. 206 del 23/02/2010:Regolamento di attuazione della l.r. 28 dicembre 2009, n.82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato). Richiamata la precedente disciplina relativa all'ambito delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato, con particolare riferimento a: •regolamento 26 marzo 2008, n.15/r; •risoluzione C.R. 20 marzo1990; •delibera C.R. 228/1998; •delibera G.R. 466/2001; •delibera G.R. 402/2004; 31.03.2011 46 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale 31.03.2011 47 Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale