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Diapositiva 1 - Istituto Einaudi Lodi

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Diapositiva 1 - Istituto Einaudi Lodi
Istituto Professionale
“Luigi Einaudi” Lodi
A cura di: Di Massa Elisa 3css
IL BULLISMO
bullismo è un concetto ancora privo di una sua
puntuale definizione tecnica, sia giuridica che
sociologica, ma è usato per indicare tutta quella
serie di comportamenti tenuti da soggetti giovani
(bambini, adolescenti,giovani adulti) nei confronti
di loro coetanei caratterizzati da intenti violenti,
vessatori, e persecutori .
Il termine italiano è un calco dell'inglese bullying.
LE VITTIME!
• Le vittime sono, per lo più, soggetti sensibili e calmi, anche se
al contempo sono ansiosi ed insicuri. Se attaccati, reagiscono
chiudendosi in se stessi, soffrono anche di scarsa autostima ed
hanno un'opinione negativa di sé e della propria situazione
• Solitamente le vittime vivono a scuola una condizione di
solitudine, di isolamento e di abbandono.
• Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio
corpo: hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività
di gioco o sportive, sono abitualmente non aggressivi e non
prendono in giro i compagni, ma hanno difficoltà ad
affermare se stessi nel gruppo dei coetanei.
BULLISMO A SCUOLA
• Nelle scuole accade di solito che i bulli intimoriscano il
proprio compagno in aree con poca o niente soprintendenza
adulta.
• Può accadere in quasi qualsiasi grado: elementare, media
superiore; durante le pause, nei bagni, sugli autobus eccetera.
• L'azione di intimorire consiste in un gruppo di studenti che
prendono vantaggio su una persona, isolando uno studente in
particolare e guadagnando la lealtà di spettatori che vogliono
evitare di diventare la prossima vittima.
• Da segnalare la sfumatura inevitabilmente fuorviante del
termine bullismo.
• Richiamando l'immagine classica dello studente cretino come
non solo prepotente, ma anche dotato di atteggiamenti ribelli
e in parte marginalizzato, il bullismo tenderebbe ad essere
visto come una variante del vandalismo o del teppismo e
quindi una forma di rifiuto delle regole della convivenza
collettiva;
• o ancora, come una forma di violenza imposta da un singolo o
un piccolo gruppo rispetto alla classe scolastica,
sostanzialmente armonica.
• Alcuni studenti colpiti da questo fenomeno addirittura
vengono spogliati e lasciati nei bagni con la testa nel water.
• l'atteggiamento del bullo nei confronti del più debole o dei più
deboli ha cause che spesso risiedono nell'invidia nei confronti
delle vittime, invidia alimentata da un forte complesso
d'inferiorità.
TIPI DI BULLISMO
• Studi più recenti sottolineano che il processo di designazione
della vittima dipende dalle caratteristiche del gruppo e dai
suoi processi, tipici dell'età evolutiva, della costruzione dell'
identità e dall'assetto di potere del gruppo.
• Si può parlare di bullismo persecutorio quando la
designazione è esterna al gruppo: in questo caso è in gioco la
leadership del gruppo (della banda) e la designazione della
vittima è più o meno casuale.
• Si può parlare di un bullismo di inclusione, quando le vittime
sono i piccoli che devono sottoporsi a persecuzioni per lo più
ritualizzate per essere ammessi nel gruppo.
• Si può infine parlare di un bullismo di esclusione , laddove la
vittima è interna al gruppo (in genere la classe scolastica) e
viene umiliata e perseguitata in quanto considerata estranea
alla cultura e al modello identitario prevalente nel gruppo.
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