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Correlati neurali di emozioni sentimenti e affetti 2 “Il piano di studi per l'analista è ancora da creare. Esso dovrà comprendere materie tratte dalle scienze dello spirito, dalla psicologia, dalla storia della civiltà, dalla sociologia, oltre che elementi di anatomia, biologia e storia dell'evoluzione” (S. Freud Il problema dell’analisi condotta da non medici, 1927. In O. C. vol. X, p. 417. Boringhieri, Torino) 3 emozione = lat. EMOTIONEM da emotus p.p. di E-MOVERE trasportar fuori, smuovere, scuotere, composto della particella E da, che aggiunge forza all’azione espressa dalla parola alla quale è unita, e-MOVERE agitare, muovere. sentimento = lat. SENTIMENTUM da SENTIRE percepire coi sensi,e fig. anche colla mente e desinenza -MENTUM indicante l’atto. Propr. Esercizio della sensibilità, Percezione delle impressioni; ma si usa pure estensivamente per facoltà di sentire affètto = lat. AFFÈCTUS p.p. del verbo AFFICERE toccare, commuovere lo spirito e per estensione attaccare, rendere infermo (il corpo) infermarsi, comp. della partic. AD a, e FACERE fare, operare, agire, produrre - Aggett. Dicesi di colui che è Tocco di passione per qualche oggetto, per es. «essere affetto di amore», cioè preso d’amore; e taluni l’usano alla maniera latina anche per Ammalato. 4 Lucrezio De rerum natura (IIIº libro, vv. 152-158): “Ma quando la mente è sconvolta da un più grande terrore vediamo che l’anima se ne fa partecipe attraverso tutte le nostre membra: così, si diffondono sudore e pallore su tutto il corpo, e la lingua si spezza, la voce muore, gli occhi si annebbiano, le orecchie risuonano, le membra si accasciano; infine, spesso vediamo persone che soccombono a questo terrore dell’animo” 5 William Shakespeare, Riccardo IIº Il re, guardandosi allo specchio, osserva che le «forme esteriori di rammarico» espresse dal suo volto non sono che «ombre della pena che non si vede», una pena, un dolore che sta «tutto dentro». 6 Le emozioni precedono i sentimenti perché nell’evoluzione esse comparvero in questo ordine. (Darwin 1872). Le emozioni sono infatti costruite a partire da reazioni semplici ma concertate che promuovono la sopravvivenza e che pertanto si sono conservate nel corso del tempo. Tutti gli organismi viventi, dall'umile ameba all'essere umano, nascono dotati di meccanismi progettati per risolvere automaticamente (inconsciamente), senza bisogno di alcun ragionamento, i fondamentali problemi della vita: al primo posto, la tutela dell’omeostasi. 7 Il termine omeostasi comprende l'insieme di queste funzioni automatiche; la macchina omeostatica è lo strumento che le rende operative. Queste le funzioni regolate dalla macchina omeostatica: 1. La difesa da agenti esterni causa di malattia e di danni fisici; 2. Il reperimento di fonti di energia; 3. L'incorporazione e la trasformazione di quell'energia nell'organismo; 4. La conservazione di un equilibrio chimico interno compatibile con la vita; 5. La conservazi0ne della struttura dell'organismo mediante la riparazione dei danni prodotti dall'usura. PAURA 8 L'ansia e la stessa paura - costituendo una risposta universale a una minaccia e quindi svolgendo un ruolo cruciale per la sopravvivenza - si sono conservate lungo il corso dell’evoluzione al pari di tutte le facoltà che rafforzano la sopravvivenza. Secondo il modello tradizionale un evento emotivo conscio attiverebbe nel corpo una successiva risposta fisiologica inconscia. A partire dagli studi di Darwin, nel 1884 William James avanzò l’ipotesi che la componente cognitiva dell’emozione fosse secondaria rispetto alla sua espressione somatica. Incontro con l’orso: modello tradizionale 9 consapevolezza della situazione di emozione pericolo conscia paura risposta cuore, ghiandole ghiandole fisiologica vasi etc inconscia sanguigni surrenali sudoripare Incontro Valutazione risposta cuore, ghiandole ghiandole con l’orso: teoria inconscia di dello fisiologica vasi James-Lange 10 stimolo inconscia sanguigni surrenali sudoripare etc emozione conscia paura 11 Questa teoria, di fatto straordinariamente anticipatrice, forse proprio per questo venne a suo tempo attaccata finendo poi con l'essere virtualmente dimenticata. Perché? 1. Mancanza di prove sperimentali atte a supportare l’ipotesi che quando sentiamo delle emozioni, noi percepiamo in realtà degli stati corporei; 2. Forti resistenze alla congettura che i sentimenti potessero avere una base sensoriale paragonabile a quella della visione o dell'udito. 3. Ritardo nella percezione degli stati del corpo rispetto alla rapidità della consapevolezza mentale. 12 13 1. La paura, al pari di ogni emozione, risulta composta da una componente inconscia e da una componente conscia. La componente inconscia dell’emozione implica l'attività del sistema nervoso autonomo e dell'ipotalamo, che la regola. La componente conscia dell’emozione implica le funzioni valutative della corteccia cerebrale, che sono messe in atto soprattutto a livello della corteccia del cingolo 2. I sistemi neurali che immagazzinano ricordi emotivi inconsci sono diversi rispetto a quelli in cui si deposita la memoria di stati emotivi consci. • Un danno all'amigdala, che è connessa al ricordo della paura, compromette la capacità di produrre una risposta emotiva a seguito della sollecitazione indotta da uno stimolo con valenze emotive. • Per contro, un danno all'ippocampo, che è connesso alla memoria conscia, interferisce con la capacità di ricordare il contesto in cui lo stimolo si è manifestato. 14 Figura 2 Edelman 15 Ipotesi di definizione dell’emozione: 1. Le emozioni fanno parte della macchina omeostatica cioè dell’insieme di quei meccanismi automatici (inconsci) preposti alla regolazione dei processi vitali. 2. Le risposte si attivano in presenza di uno stimolo emozionalmente adeguato e comprendono specifici repertori di azioni in parte predisposti dall'evoluzione e in parte appresi nel corso della vita. 3. Il risultato ultimo delle risposte è finalizzato alla sopravvivenza e al benessere. 16 Figura 2 Edelman 17 Figura 2 Edelman 18 I sentimenti 1. Prolungano l’impatto delle emozioni, influenzando attenzione e memoria; 2. In una proficua combinazione con i ricordi del passato, l'immaginazione e il ragionamento, i sentimenti portano all'emergere della previsione e alla possibilità di creare risposte nuove, non più stereotipate; 3. Favoriscono la possibilità di operare, almeno in una certa misura, un controllo volontario sulle emozioni automatiche (inconsce). Ipotesi di Antonio Damasio 19 Se il sistema effettivamente operasse sempre con la precisione immaginata da William James, non potrebbe funzionare né costantemente e né correttamente. I sentimenti non emergono necessariamente e soltanto da reali stati del corpo ma piuttosto da mappe costruite nelle regioni somatosensitive deI cervello. Il cervello usa un certo numero di regioni appositamente dedicate che lavorano di concerto per rappresentare, sotto forma di mappe neurali, una miriade di aspetti delle attività dell'organismo (grado di contrazione muscolare, stato del cuore, app. respiratorio, digerente, la composizione del sangue, configurazioni chimiche del milieu interno..). Principali aree cerebrali implicate nella percezione dei sentimenti 20 Queste aree dimostrano, a seconda dei casi, un'attivazione o una disattivazione significativa. Questi schemi di attivazione/disattivazione variano a seconda dell'emozione. 21 Le mappe somatosensoriali offrono un quadro composito e in continuo mutamento della vita colta al volo, nel suo svolgimento. I sentimenti emergono grazie all’interazione di diverse informazioni sullo stato corporeo registrate in diverse regioni cerebrali e quando l’accumulo dei dettagli registrati nelle mappe raggiunge un certo stadio. Avverto comunque che l’emergere dei sentimenti dalle configurazioni neurali non è un processo pienamente chiarito. GIOIA da A. Damasio Alla ricerca di Spinoza Emozioni sentimenti e cervello 22 TRISTEZZA da A. Damasio Alla ricerca di Spinoza Emozioni sentimenti e cervello 23 24 Un sentimento consiste in: a) la percezione di un certo stato del corpo così come esso viene rappresentato nelle mappe cerebrali somatosensoriali; b) comparsa di pensieri il cui tema è consono all’emozione; c) la percezione di una particolare modalità di pensiero. 25 Siamo dunque in grado di riunificare in una visione condivisa le emozioni e i sentimenti: Iº valutazione inconscia di uno stimolo (interno o esterno); IIº risposte fisiologiche correlate (macchina omeostatica); IIIº esperienza conscia dell’emozione; IVº formazione (o meno) del sentimento corrispondente. 26 La possibilità di ricongiungere emozioni e sentimenti si avvale anche dell’osservazione che le cellule costituenti le regioni cerebrali somatosensitive, come pure le vie nervose che trasmettono al cervello i segnali afferenti dal corpo, probabilmente non sono componenti hardware, per loro natura neutrali. È probabile invece che esse diano un contributo essenziale alla qualità delle percezioni che chiamiamo sentimenti e alle differenze individuali che chiamiamo soggettività. 27 “Per affetto intendo le affezioni del corpo, da cui la potenza di agire del corpo stesso viene aumentata o diminuita, aiutata o impedita, e insieme le idee di queste affezioni» (Spinoza Etica, III, definizione 3). Charles Darwin 1. L' espressione delle emozioni, Bollati Boringhieri – 1999 28 Eric R. Kandel 1. Psichiatria, psicoanalisi e nuova biologia della mente, Cortina Ed. - 2007 2. Alla ricerca della memoria. La storia di una nuova scienza della mente, Codice - 2007 Antonio R. Damasio 1. L' errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano, Adelphi - 1995 2. Emozione e coscienza, Adelphi - 2000 3. Alla ricerca di Spinoza. Emozioni, sentimenti e cervello, Adelphi – 2003 Gerald M. Edelman 1. Il presente ricordato, Rizzoli - 1991. 2. Sulla materia della mente, Adelphi - 1993. 3. Topobiologia. Introduzione all’embriologia molecolare, Bollati Boringhieri - 1993. 4.Darwinismo neurale, Einaudi - 1995. 5. Un Universo di coscienza, Einaudi - 2000. 6.Più grande del cielo. Lo straordinario dono fenomenico della coscienza, Einaudi - 2004. 7. Seconda Natura. Scienza del cervello e conoscenza umana, Cortina Ed. - 2007. Michele Ranchetti 1. Freud: affetti. In Il Piccolo Hans nº 55 / autunno 1987