2009-2010 La comprensione dei linguaggi nella lettura per
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2009-2010 La comprensione dei linguaggi nella lettura per
I processi inferenziali e lo sviluppo lessicale nell’ambito dei processi della comprensione del testo A cura del Gruppo di Coordinamento del Polo Sud Gruppo di coordinamento del Polo Sud a.s. 2008-2009 : progettazione e sperimentazione del curricolo verticale a.s.2009-2010 : analisi prove INVALSI e proposta di lavoro comune per le scuole del Polo Scuole e referenti: coordinamento I.C.Scuola Città Pestalozzi Italiano : R. Ristori. “Circolo 4” C. Vignozzi, S. Toncelli- “Circolo 11”S. Rossi” Circolo 14” C. Antonelli, “ Circolo 15” C. Saletti,” I.C. Centro Storico Carducci” V. Vacirca, “I.C. Galluzzo”R. M.Casamenti, “S.M.S.Botticelli-Puccini” M. Signani e B. Scrivo. Linguaggio Inferenziale e Sviluppo Lessicale Il gruppo di Coordinamento del Polo Sud ha individuato questi due nodi disciplinari da prendere in considerazione con modalità che ogni scuola riterrà opportuno (laboratori d’Area, Dipartimenti, corsi di formazione con esperto) Difficoltà riscontrate da parte dei ragazzi nella elaborazione delle risposte delle prove INVALSI classe V S.Primaria Italiano Processi di comprensione globale e locale del testo per inferenza esterna e interna, organizzazione logica entro e oltre la frase Competenza lessicale Autonomia scolastica ricerca-sperimentazione e sviluppo per una scuola di qualità Stretta connessione tra metacognizione e lettura Ciò che una parola dice, non è uguale a ciò che una parola significa Smascherare il cattivo lettore formare il lettore competente nella comprensione dei linguaggi nella lettura Comprensione dei linguaggi nella lettura Capacità inferenziali ( andare oltre l’informazione data) Le capacità inferenziali si incrementano con il variare dell’età in contesti congruenti con la propria esperienza Lo sviluppo delle capacità inferenziali avviene all’interno dello sviluppo delle capacità evolutive( dalla scuola d’ Infanzia alla Scuola Secondaria di I grado) Le prove di comprensione dei linguaggi nella lettura Nell’ambito scolastico le prove di comprensione riguardano in ordine gerarchico: Parafrastico, logico, criticovalutativo, estetico-poetico, inferenziale Linguaggio inferenziale Le inferenze riguardano la generazione di informazioni semantiche nuove, non contenute esplicitamente nel testo ma ricavabili. La capacità inferenziale costituisce un’elaborazione attiva e si basa su meccanismi capaci di generare conoscenze. Comprendere e generare inferenze sono due aspetti interconnessi di un medesimo processo. Modelli per l’esplicitazione delle strategie di comprensione del testo 1. Teorie proposizionali ( Kintsch e Van Dijk, 1978; Castelfranchi e Parisi,1980) 2. Modelli mentali ( Johnson-Laird,1983; e nella nozione di “schema”(Rumelhart e Ortony,1977) Diversi livelli di comprensione Es: “Esco con l’ombrello” sulla base delle teorie proposizionali, la comprensione si attiene ed interessa la struttura linguistica della frase, se non comprendo l’italiano non lo comprendo; il modello mentale è il risultato di una comprensione più profonda. La frase può voler significare che ho letto l bollettino meteorologico, oppure che prevedo che potrà piovere. Modelli di riferimento Allo stato attuale non è ancora emersa una teoria generale e sistematica relativa alle inferenze. Ci son attualmente due modelli di riferimento: Il modello di Jhonson Dale e altri, che individuano 10 tipi di inferenze basilari Il modello di E.V.Clark che recupera dalla linguistica il concetto di informazione nuova contrapposta a informazione data Il modello di Jhonson-Dale I 10 tipi di inferenze basilari: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Di luogo Di agente( chi è x dato il testo y) Di tempo ( quando accade x dato il testo y) Di azione ( cosa fa x dato il testo y ) Strumentali ( cosa usa x dato il testo y) Categoriali ( a quale categoria appartiene x dato il testo y) Oggettuali ( che cosa è x dato il testo y) Di causa effetto Per la soluzione di problemi Di tendenza emotiva ( qual era il desiderio di x dato il testo y) Il modello di E.V. Clark 1. 2. 3. Recupera dalla linguistica il concetto di informazione nuova, riconduce l’inferenza a un tipo particolare di elaborazione Differenzia inferenze autorizzate dal testo: Informazioni implicite, indispensabili perché il processo di informazione avvenga. Es: Entrai nella stanza. I candelabri la illuminavano. Inferenze non autorizzate dal testo: informazioni plausibili, che i testo suggerisce. Es. precedente sono che l’azione sia compiuta di notte, che l’arredamento sia in stile antico. Inoltre questo modello individua le referenze dirette, indirette, le referenze per associazione : sono inferenze che non richiedono processi inferenziali complessi e che utilizziamo spesso per la comprensione dei testi narrativi; invece quelle per caratterizzazione e temporali richiedono inferenze più complesse. Il lupo e l’agnello linguaggio inferenziale IL LUPO E L’AGNELLO (FEDRO) Un lupo ed un agnello erano venuti ad uno stesso fiume, spinti dalla sete; più su stava il lupo e molto più in giù l’agnello. Allora il malvagio prepotente aizzato dalla gola addusse un pretesto di lite. “Perché –disse- tu mi hai intorbidito l’acqua mentre bevevo?” L’agnello in risposta, intimorito: “Come posso fare, di grazia, ciò di cui ti lamenti, o lupo? L’acqua scorre da te alla mia bocca”. Quello vinto dalla forza della verità: “Sei mesi fa, disse, hai parlato male di me”. Rispose l’agnello: “In verità non ero nato!”. “Tuo padre, per Ercole, -disse- ha detto male di me”. Così afferra l’agnello e lo sbrana ingiustamente. Questa favola è stata scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti. LINGUAGGIO INFERENZIALE Qual è la posizione del lupo rispetto all’agnello? In quale posizione si trova l’agnello rispetto al lupo? La posizione scelta dall’autore per i due personaggi ti sembra casuale? Per quale motivo il lupo inventa un pretesto per litigare? Come fa il lupo a perseguire l’intento che si è proposto? Cosa fa l’agnello in seguito alle parole del lupo? Qual è l’intento dell’autore nel presentare la figura del lupo? Come è connotato il lupo fin dal principio? In che maniera cerca di giustificarsi l’agnello? Quale sarà lo stato d’animo dell’agnello quando risponde? Quali sono le caratteristiche delle argomentazioni contenute nelle risposte dell’agnello? Perché il lupo è vinto dalla forza della verità? Qual è il comportamento del lupo dopo la prima risposta dell’agnello? Le argomentazioni dell’agnello per scagionarsi, cosa determinano nel lupo? Per quale motivo le argomentazioni usate dall’agnello per scagionarsi fanno irritare sempre di più il lupo? Cosa farà il lupo alla fine? La conclusione della vicenda da cosa era anticipata simbolicamente all’inizio della favola? I due animali protagonisti della favola sono caratterizzati in quanto tali o è utilizzato prevalentemente il loro significato simbolico? Operare…come? Offrire contributi per una più adeguata pratica pedagogica: Individuazione di “nodi disciplinari”curricolari (Italiano) delle componenti strutturali effettive dell’area di apprendimento Analisi concreta dei testi Manipolazione dei testi (riscritture) Individuazione dei rapporti logico-semantici al di là del confine della frase Analisi dei testi scritti dagli studenti (individuazione dell’errore e della sua causa e infine di revisione) Lo sviluppo lessicale….Perchè? Lo sviluppo lessicale, meglio di altri livelli di organizzazione linguistica( ad esempio la sintassi, l’analisi del periodo, ecc.), consente di mettere in luce e quindi di capire come è strutturata e come funziona la mente dell’essere umano nel corso della crescita. Lo sviluppo del lessico è soggetto a precise e specifiche regole mentali. Regole mentali tipo A : per acquisire nuove parole tipo B : per espandere il patrimonio di parole costruito in fase di prima acquisizione Tipo A Queste regole sono: Tautologie, Vincoli grafo-fonemici, effetti consecutivi; valore d’immagine; frequenza d’usosignificato dominante. Regole mentali Tipo B : queste regole richiedono alla mente di fare operazioni più complesse, dove è necessario risolvere i problemi tenendo conto di informazioni contemporaneamente e riuscendo ad andare avanti e indietro nella scoperta delle soluzioni cioè rendendo “reversibili” le soluzioni trovate. Queste regole sono le seguenti: Categorizzazioni, Funzionalizzazioni, sinonimie e antonimie, capacità di contestualizzazione e decontestualizzazione Basta la lettura? In ambito scolastico si è sempre operato come se fosse sufficiente un arricchimento del vocabolario che si realizza attraverso le normali attività didattiche, prima fra tutte la lettura. Da tempo la ricerca teorica ed educativa stanno dimostrando che non è sufficiente affidare l’apprendimento del lessico alle sporadiche, anche se numerose, occasioni offerte dalla prassi didattica e dall’attività di lettura, di ascolto e di conversazione. I Programmi della scuola Primaria e della Secondaria di primo grado Primaria : nella parte riservata alla riflessione linguistica : “….attività programmata che tenga conto del gusto del fanciullo di giocare con la lingua, di scoprire relazioni tra le forme, tra forme e significati, di costruire catene di parole, di ripercorrere, anche con l’aiuto dell’insegnante, storie di parole”( M.P.I. 1985, p.26) Scuola secondaria di primo grado I recenti programmi della scuola media recepiscono i risultati della ricerca linguistica, recuperano il valore di un’educazione lessicale strettamente collegata alle capacità cognitive dell’alunno ed all’ambito esperienziale da cui egli trae ed ordina le proprie conoscenze. I risultati ottenuti da una ricerca di F. Boschi su tre gruppi di alunni, ci suggeriscono che una didattica mirata sui processi cognitivi di acquisizione lessicale, sembra fornire, anche agli alunni svantaggiati, pari opportunità e permette di superare le situazioni di carenza, restringendo ed in parte annullando la forbice della diversità I fondamentali processi di competenza lessicale I processi di competenza lessicale sono due : 1.definizioni contestuali 2.definizioni non contestuali Dalle ricerche emerge una maggiore potenzialità evolutiva della contestualità rispetto alla non contestualità, per incrementare la capacità di riconoscimento delle parole con elaborazioni di livello cognitivo superiore Le ricerche sui processi cognitivi Quindi le ricerche sui processi cognitivi stanno dimostrando da tempo come diverse attività mentali, caratteristiche delle forme superiori di pensiero ( inferenze, connettivi logici, metafore), quando si tenga conto opportunamente dei contenuti, intervengono anche negli apprendimenti scolastici più elementari. Offrire contributi per una più adeguata pratica pedagogica Con una serie di stimolazioni didattiche realizzate consapevolmente sulla base di un validato modello di competenza lessicale con interventi didattici organizzati sulla base di mappe cognitive o di quadri concettuali Questi contributi costituiscono un procedimento forte, quando siano state individuate le componenti strutturali effettive dell’area di apprendimento Conclusioni Approfondire la ricerca in questi campi, nei Dipartimenti, con esperti, attraverso traning didattici mirati, ci sembra utile per programmare e scegliere prove e percorsi che rendano più cosciente l’insegnante e gli allievi di questi processi.