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Il sistema nervoso - crocerossachepassione
CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Marino Via Pietro Nenni, 6 – 00047 Marino (Rm) Tel. 06.93.67.167 Il sistema nervoso Umanità * Imparzialità * Neutralità * Indipendenza * Volontarietà * Unità * Universalità Il Responsabile Attività Sanitarie e di Prevenzione Comitato Locale di Marino Dott. Ferrazza Paride Medico-Chirurgo Ufficiale Medico Esercito Italiano Marino, lunedì 5 febbraio 2007 Indice Anatomia e Fisiologia del Sistema Nervoso Traumi cranici Traumi vertebrali Il livello di coscienza Epilessia ed Isteria Nel 1487 Leonardo si proponeva di scoprire il luogo di incontro di tutti i sensi, o “senso comune”, ritenuto tra l’altro le sede dell’anima SISTEMA NERVOSO Il sistema nervoso è costituito da un insieme di strutture le cui funzioni sono quella di percepire, elaborare e trasmettere impulsi e stimoli, sia interni che esterni all’organismo, elaborarli e produrre una risposta. Si divide in: Sistema nervoso centrale composto da encefalo e midollo spinale Sistema nervoso periferico composto da 12 paia di nervi cranici e 33 paia di nervi spinali Sistema nervoso autonomo costituito da sistema simpatico e parasimpatico, la loro azione bilanciata controlla le funzioni di base necessarie a mantenere in vita l’organismo (es. respiro, temperatura, pulsazioni ecc……) Anatomia e Fisiologia del S.N. Il S. N. è un complesso di organi specializzati la cui FUNZIONE può essere definita attraverso la loro capacità di RICEVERE e RICONOSCERE stimoli provenienti dagli ambienti esterno ed interno dell’organismo e di ELABORARE risposte effettrici coordinate di tipo volontario e involontario. SUDDIVISIONE ANATOMICA SISTEMA NERVOSO S.N. CENTRALE o NEVRASSE, (SNC), volontario, somatico ENCEFALO MIDOLLO SPINALE S. N. PERIFERICO 12 paia di nervi cranici 33 paia di nervi spinali Il sistema nervoso: FISIOLOGIA Sensibilità Emozioni e Movimento Visione Memoria FRA Coordinazione Motoria Il sistema nervoso: ANATOMIA Giugulare (vena) I Carotide (arteria) Il sistema nervoso: ORGANIZZAZIONE • Il sistema nervoso nel suo insieme è composto da: • SISTEMA NERVOSO CENTRALE Encefalo Midollo spinale • SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il sistema nervoso: ORGANIZZAZIONE • Il SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (o VEGETATIVO) regola le funzioni dei diversi organi e apparati dell’organismo e si suddivide in: SISTEMA SIMPATICO SISTEMA PARASIMPATICO Suddivisione funzionale SISTEMA NERVOSO SOMATICO O VOLONTARIO (della vita di relazione) SIMPATICO O AUTONOMO O INVOLONTARIO (della vita vegetativa) • Parte centrale: situata nell’encefalo e nel midollo spinale in cui si trovano i centri coordinatori •Parte periferica: formata da nervi che collegano i centri coordinatori con i vari tessuti ed organi del corpo. SISTEMA NERVOSO AD ESSO SONO ASSOCIATE FUNZIONI PSICHICHE COMPLESSE, COME MEMORIA, APPRENDIMENTO ED EMOZIONI INDICATO CON IL TERMINE DI “SISTEMA”, POICHE’ COMPOSTO DA PIU’ ORGANI CHE HANNO IN COMUNE IL TIPO DI TESSUTO, LA CUI UNITA’ FONDAMENTALE E’ IL NEURONE Il Sistema nervoso SISTEMA NERVOSO E’ una struttura complessa che si suddivide in SNC (Sistema Nervoso Centrale) CERVELLO MIDOLLO SPINALE SNP (Sistema nervoso Periferico) Costituito da nervi, ossia diramazioni che collegano il SN Cagli organi periferici FUNZIONI DEL SISTEMA NERVOSO S.N. della vita di relazione : riceve,analizza e risponde a stimoli dal mondo esterno (Somatico o Volontario) S.N. della vita vegetativa : regola i processi vitali dell’organismo controllando funzioni involontarie come la respirazione, circolazione, nutrizione ecc. (Simpatico o Autonomo o Involontario), Il sistema nervoso: FUNZIONI • Controllo della motilità • Mantenimento della coscienza • Controllo del linguaggio • Controllo della sensibilità • Sviluppo delle idee, dei pensieri e delle emozioni • Controllo del funzionamento di organi e apparati dell’organismo ANATOMIA DEL SISTEMA NERVOSO Sistema Nervoso Centrale : è formato da organi contenuti nella scatola cranica e nella colonna vertebrale, comprende l’encefalo (cervello, cervelletto e midollo allungato) e midollo spinale. Sistema Nervoso Periferico : è formato da cellule o da parti di esse che si trovano esternamente al cranio e alla colonna vertebrale. E’ formato dai nervi (cranici e spinali) Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) Capace di elaborare le informazioni afferenti o sensitive e di modulare le risposte efferenti somatiche o viscerali Encefalo (cavità cranica) Cervello (o telencefalo) Cervelletto Tronco encefalico • Mesencefalo • Ponte del Varolio • Bulbo (midollo allungato) Midollo Spinale (canale vertebrale) SNC Sostanza grigia: costituita da corpi cellulari, dendriti e da assoni privi di rivestimento mielinico (fibre grigie) Sostanza bianca: costituita da sole fibre: assoni che hanno un rivestimento lipidico bianco (mielina) Cervello-cervelletto: esternamente s. grigia internamente s. bianca Bulbo-midollo spinale: internamente s. grigia esternamente s. bianca L’encefalo L’encefalo occupa la cavità cranica ed è costituita da cervello, cervelletto e tronco encefalico. Il sistema nervoso: ANATOMIA SN DS 2 EMISFERI CEREBRALI Strutture Encefaliche: funzioni (1) Corteccia cerebrale Pensiero Movimento volontario Linguaggio Ragionamento Percezione Cervelletto Movimento Equilibrio Postura Tronco dell’encefalo Ipotalamo Temperatura corporea Emozioni Fame Sete Ritmi circadiani Respiro Battito cardiaco Pressione del sangue Strutture Encefaliche: funzioni (2) Talamo Integrazione sensitiva Integrazione motoria Mesencefalo Visione Udito Movimenti oculari Movimenti del corpo Sistema limbico Comportamento emotivo Gangli della base Movimento Ippocampo Apprendimento Memoria Cervello e’ la più grossa porzione dell’encefalo umano è costituito da 2 emisferi; è sede di tutte le attività umane “superiori” e presiede alle funzioni più complesse, (percezione, volontà, pensiero, coscienza, memoria, linguaggio, percezioni sensoriali, movimenti.) Cervelletto si trova nella nuca, sotto il cervello e sopra il midollo allungato. Funziona da regolarizzatore del tono muscolare, coordina i movimenti, mantiene l’equilibrio, la postura e l’orientamento nello spazio. Tronco encefalico costituito da mesencefalo, ponte e bulbo; tra le sue funzioni c’è la regolazione dello stato sonno-veglia, della respirazione, del battito cardiaco, della deglutizione Midollo Spinale : è contenuto nel canale vertebrale. Sezionato trasversalmente presenta una regione centrale di colore grigio a forma di H o di farfalla. I tratti nervosi in uscita e in entrata dal midollo (sensitivo post. e motorio ant.) prima della loro congiunzione vengono detti “radici nervose”. Il sistema nervoso: ANATOMIA SISTEMA NERVOSO PERIFERICO E’ costituito dai nervi che collegano il sistema nervoso centrale con i diversi organi del corpo. Nervi Cranici: originano dall’encefalo,attraverso i fori della base cranica si portano ai territori destinati (ottico, acustico ecc.) Nervi Spinali : sono nervi misti (sensitive e motrici) che fuori dal midollo spinale procedono insieme innervando i vari distretti del corpo (tronco ed estremità) Il Sistema Nervoso Periferico (SNP) Costituito da formazioni adatte alla trasmissione di impulsi nervosi da e verso organi extranervosi, i NERVI. I NERVI sono cordoni di fibre nervose che decorrono per l’intero corpo, distribuendosi ad organi e tessuti SNP SISTEMA NERVOSO SOMATICO SISTEMA NERVOSO AUTONOMO I Nervi Si suddividono in base alla loro emergenza: dal nevrasse (dall’encefalo oppure dal midollo spinale) o dai gangli simpatici NERVI N. CEREBRO-SPINALI (o n. spino-encefalici) N. cranici N. spinali (n. misti) N. SIMPATICI I Nervi NERVI NERVI MISTI NERVI SENSITIVI (afferenti) (Fibre sensitive) NERVI MOTORI (efferenti) (Fibre motrici somatiche) I Nervi Cranici (o encefalici) I paio:n. olfattivo II paio: n. ottico XII paio: n. ipoglosso XI paio: n. accessorio X paio: n. vago IX paio: n. glosso-faringeo III paio: oculomotore IV paio: n. trocleare V paio: n. trigemino VI paio: n. abducente VIII paio: n. acustico VII paio: n. faciale I nervi cranici I Nervi Spinali NERVI SPINALI (emergenza dal midollo spinale, 33 paia) N. cervicali (8 paia) N. toracici o dorsali (12 paia) N. lombari (5 paia) N. sacrali (5 paia) N. coccigei (3 paia) Il sistema nervoso: ANATOMIA • IL NEURONE E’ L’UNITA’ COSTITUTIVA DEL SISTEMA NERVOSO. • TUTTO IL SISTEMA NERVOSO NASCE DALLA CONNESSIONE DI MILIARDI DI NEURONI Il sistema nervoso: ANATOMIA DENDRITI ASSONE TERMINAZIONE SINAPSI Il Neurone Il neurone, le sinapsi SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Si occupa della vita vegetativa, regola i processi che controllano funzioni indipendenti dalla volontà : nutrizione, circolazione, respirazione ecc. Viene detto anche involontario, vegetativo, simpatico. Le funzioni del S.N.A. comprendono: rallentamento o accelerazione della frequenza cardiaca, vasocostrizione o vasodilatazione, inspirazione o espirazione, dilatazione o costrizione delle pupille. Il Sistema Nervoso Autonomo Controlla gli organi viscerali e le loro attività Parasimpatico Ortosimpatico restringe i condotti respiratori rallenta il battito cardiaco (crisi vagale) dilata i condotti respiratori accelera il battito cardiaco rallenta l’attività del fegato stimola il fegato vasodilatazione vasocostrizione stimola la secrezione ghiandolare inibisce la secrezione ghiandolare CONSIDERAZIONI GENERALI L’encefalo è come il quadro di comando di una vasta rete telefonica: ha funzione ricevente e trasmittente e ci permette di ricevere stimoli dall’esterno e di inviare ordine ai muscoli. Il midollo spinale funge da collegamento fra il centro e la periferia, è come un grosso cavo collettore di tutte le fibre nervose che in esso confluiscono ascendenti ai centri e discendenti da essi. Buona parte dei messaggi diretti e provenienti dal cervello passano attraverso il midollo spinale. Il cervello è l’organo principale della vita, il centro della coscienza, del pensiero, della volontà.Una grave lesione cranica può causare danni cerebrali con rischio di una compromissione delle funzioni corporee vitali. Una lesione del midollo può isolare una parte del corpo dal cervello. La funzionalità può andare perduta anche per sempre. CONSIDERAZIONI GENERALI Nel corpo umano i neuroni sono miliardi: non sono però in grado di riprodursi ed una volta distrutti non possono essere sostituiti. I neuroni necessitano di un notevole continuo apporto di ossigeno. Se l’ossigeno non raggiunge più il cervello dopo circa 4-8 minuti di sofferenza cerebrale da anossia i neuroni muoiono. Al cervello deve essere garantito un sufficiente apporto di zuccheri, anche una carenza di esso può portare a turbe della coscienza. Principali patologie Commozione cerebrale Contusione cerebrale Ematoma cerebrale Edema cerebrale Alterazioni della coscienza Coma Accidenti cerebrovascolari Epilessia Ipo/iperglicemia MALORI IMPROVVISI – PERDITE DEI SENSI (Malori) Perdite di coscienza transitoria (lipotimia, sincope) Perdite di coscienza profonde (coma) Urgenze cardio-vascolari e cerebro-vascolari (attacco cardiaco, ictus) Urgenze respiratorie (enfisema polmonare, edema polmonare acuto, crisi asmatiche) Disturbi da agenti fisici (sole, calore, freddo, elettricità) Disturbi e malattie del sistema nervoso (convulsioni, epilessia) Danni da agenti biologici, chimici, sostanze tossiche alimentari, iniettati. Disturbi da abuso di sostanze chimiche (alcool, farmaci, droghe) Alterazioni del metabolismo (ipoglicemia, ipocalcemia, coma diabetico, coma ipoglicemico) Segni e Sintomi di Danno Cerebrale alterazione della coscienza mal di testa vomito a getto (a distanza dai pasti!) polso lento anomalia del diametro delle pupille (?) disturbi visivi, dell’equilibrio o di altre facoltà convulsioni Osservazione dei diametri pupillari In condizioni normali le due pupille hanno diametri uguali e reagiscono alla luce restringendosi. In caso di danno cerebrale che interessa il tronco si possono avere le seguenti condizioni: ANISOCORIA: Diametri pupillari differenti MIDRIASI: Pupille dilatate non reagenti alla luce PROGRESSIONE DEI DISTURBI DI TIPO “MEDICO” SUL SISTEMA NERVOSO Scarsa ossigenazione cerebrale Alterata irrorazione cerebrale Scarsa nutrizione cerebrale Danni fisici e chimici IL TRAUMA CRANICO EFFETTO DI UNA FORZA CONTUSIVA CHE AGISCE SULLA SCATOLA CRANICA E SUL SUO CONTENUTO I traumi cranici Azione lesiva a carico del cranio e dell’encefalo Lesioni esterne Fratture Lesioni indirette dell’encefalo Lesioni dirette all’encefalo IL TRAUMA CRANICO SONO POSSIBILI DIVERSI TIPI DI TRAUMA: • Commozione cerebrale • Danno assonale diffuso • Contusione cerebrale • Ematoma epidurale • Ematoma subdurale acuto e cronico • Emorragia subaracnoidea TRAUMA CRANICO Sintomi e segni: • Spesso intervallo libero dopo il trauma •Cefalea spesso molto forte •Nausea e vomito •Stato soporoso COMA •Crisi epilettiche •Disturbi focali (motori, psichici, etc.) •Alterazioni dei diametri pupillari •Depressione respiratoria •Disturbi sfinterici •Arresto cardiaco Lacerazioni dello scalpo (cuoio capelluto) In genere sanguinano molto abbondantemente shock Riposizionare lembi di cuoio capelluto prima di esercitare la pressione necessaria a rallentare l’emorragia Possono nascondere fratture! – non comprimere eccessivamente – medicare Fratture del massiccio facciale Rischio di soffocamento per: – emorragia – edema dei tessuti Garantire l’ABC: – pervietà delle vie aeree – attività respiratoria – attività cardiaca Fratture della scatola cranica Aperte: lacerazione del cuoio capelluto Chiuse Sospettare una frattura cranica se: – il capo sembra deformato – è visibile una lesione della struttura ossea – perdite di sangue e/o liquido trasparente (liquido cefaloradichiano) dal naso o dalle orecchie – ecchimosi intorno agli occhi (occhio di procione: segno tardivo) – ecchimosi dietro un orecchio o sul processo mastoideo (segno di Battle: tardivo) Segni e Sintomi di Danno Cerebrale alterazione della coscienza mal di testa vomito a getto (a distanza dai pasti!) polso lento anomalia del diametro delle pupille (?) disturbi visivi, dell’equilibrio o di altre facoltà convulsioni TRAUMA CRANICO PRIMO SOCCORSO • Ospedalizzare SEMPRE • Attuare manovre BLS quando necessario • Spesso POLITRAUMA • Se possibile somministrare Ossigeno • Osservazione stretta ed attenta • Possibili peggioramenti improvvisi • SOCCORSO TEMPESTIVO TRAUMA CRANICO PRIMO SOCCORSO • Spesso oltre al trauma cranico sono presenti altre lesioni (ferite, fratture) o problemi a carico di altri apparati (vie aeree ostruite) • Prestare attenzione anche a questi problemi TRAUMA CRANICO PRIMO SOCCORSO • Controllo emorragie • Controllo shock • Controllo pervietà vie aeree TRAUMA CRANICO Problemi respiratori, circolatori e metabolici causati dal trauma cranico o da esso indipendenti, possono peggiorare in modo catastrofico la situazione del cervello sofferente TRAUMA CRANICO Golden hour Tutto quello che viene (o non viene fatto) nella prima ora dopo il trauma è DETERMINANTE per la PROGNOSI Primo Soccorso dei Traumi Cranici Controllare stato di coscienza e funzioni vitali Scoprire se l’infortunato: – – – – – è caduto in seguito a malore ha perso conoscenza, e per quanto ha vuoti di memoria o è confuso presenta segni o sintomi anomali potrebbe aver subito lesioni vertebrali Infortunato incosciente: – posizionare in PLS – chiamare un’ABZ Primo Soccorso dei Traumi Cranici Infortunato cosciente ma disteso a terra – non muoverlo – chiamare un’ABZ Infortunato in piedi – accompagnare in ospedale – non fargli fare sforzi – evitare posizioni che favoriscano l’afflusso di sangue al cervello – dopo la dimissione, osservare l’eventuale comparsa di segni indicanti la formazione di un ematoma (NON DARE SALICILATI!!!) Lesioni cerebrali indirette (traumi cranici chiusi) COMMOZIONE CEREBRALE CONTUSIONE CEREBRALE EMORRAGIA CEREBRALE Commozione cerebrale Situazione clinica causata da un trauma cranico, caratterizzata da immediata e transitoria perdita di coscienza. Si tratta di una paralisi funzionale, causata dalle onde d’urto alla base cranica, con blocco della porzione superiore del tronco encefalico (il cosiddetto sistema reticolare), responsabile del mantenimento dello stato di veglia. Al disturbo di coscienza si accompagnano fenomeni vegetativi (dispnea, pallore, sudorazione, ipotensione). Al ripristino della coscienza si possono manifestare nausea, vomito, vertigini, cefalea e, quasi sempre, disturbi della memoria: tipica è l’amnesia retrograda, per cui il soggetto non ricorda il trauma né quanto è accaduto nei minuti precedenti; talvolta si può avere anche l’amnesia anterograda, per cui il soggetto non ricorda quanto è avvenuto nei minuti seguenti il risveglio. La gravità della sindrome è valutabile in base alla durata dello stato di incoscienza. COMMOZIONE CEREBRALE E’ la condizione meno grave. Si ha perdita di conoscenza transitoria (alcuni minuti)con successivo rapido ripristino della coscienza e AMNESIA RETROGRADA. Nella commozione cerebrale NON SI HA GENERALMENTE DANNO ORGANICO. Commozione Cerebrale forte scuotimento del cervello, con trauma da stiramento del tronco cerebrale temporanea perdita o alterazione della capacità (anche parziale) del cervello di funzionare senza un reale danno fisico dello stesso generalmente di breve durata può causare: – – – – amnesia retrograda o post-traumatica stato di incoscienza incapacità di respirare per un breve periodo stato confusionale COMMOZIONE CEREBRALE PRIMO SOCCORSO • Sostegno delle funzioni vitali e BLS • Osservazione • Ospedalizzare • Possibile peggioramento N.B. NEL SOCCORSO AL TRAUMATIZZATO CRANICO IPOTIZZARE SEMPRE LA PRESENZA DI LESIONI SPINALI Contusione cerebrale Si verifica quando l’urto ha provocato una distruzione dei tessuti cerebrali e vasi sanguigni che comporta danni permanenti e irreversibili, in relazione alla parte lesa. La contusione cerebrale è una delle possibili conseguenze o di una frattura cranica o in seguito allo scuotimento violento del cervello contro le pareti della scatola cranica. Contusione Cerebrale Distruzione traumatica di tessuto cerebrale non è una semplice contusione! può causare: – – – – danni anche permanenti emorragia rigonfiamento aumento della pressione intracranica CONTUSIONE CEREBRALE E’ una condizione più grave della precedente in cui si hanno piccole emorragie e piccole lesioni delle meningi. In genere il quadro è simile a quello della commozione, anche se di maggior gravità. Sono spesso possibili residui disturbi neurologici specie a carico della psiche (interessamento dei lobi frontali). Possibile peggioramento improvviso. CONTUSIONE CEREBRALE Sintomi e segni • Può mancare perdita di coscienza • Spesso comunque commozione grave • Al risveglio disturbi relativi alla zona colpita • Frequenti distrubi psichici • Stato soporoso persistente • Coma Ematoma cerebrale Si verifica quando l’urto ha provocato una rottura dei vasi cerebrali con conseguente raccolta ematica all’interno della scatola cranica. La conseguenza è la compressione a livello cerebrale, la quale si manifesta in tempo variabile in base al tempo che impiega il sangue a raccogliersi. Se non trattato in breve tempo e in modo adeguato provoca danni irreversibile fino a culminare nel coma e morte del pz. EMATOMI POST-TRAUMATICI Ematoma epidurale: Raccolta tra piano osseo e dura madre EMATOMI POST-TRAUMATICI Ematoma subdurale: Raccolta tra dura madre e aracnoide EMATOMI POST-TRAUMATICI Ematoma subaracnoideo: Raccolta tra aracnoide e tess. cerebrale EMATOMI POST-TRAUMATICI LA GRAVITA’ DEL QUADRO CHE SI PRESENTA DIPENDE DALLA RAPIDITA’ CON CUI L’EMATOMA SI E’ FORMATO E DALLE SUE DIMENSIONI Emorragia Cerebrale Causata dalla lacerazione dei vasi cerebrali o delle meningi – epidurale (tra la dura madre e la scatola cranica) – subdurale (tra la dura madre ed il cervello) – intracerebrale (nel tessuto cerebrale stesso) In seguito a: – trauma – rottura di aneurisma P.S. per le Emorragie Cerebrali L’ematoma, se non trattato urgentemente, provocherà perdita progressiva delle funzioni cerebrali e morte Il rapido deterioramento dello stato neurologico in seguito a trauma cranico è segno di ematoma intracranico P.S. – – – – Somministrare O2 Monitorare le vie respiratorie Elevare la testa Trasportare immediatamente (intervento max in 68 h. dall’emorragia) DANNO ASSONALE DIFFUSO Trauma cranico grave in cui non si osservano lesioni circoscritte del tessuto cerebrale. Il paziente è comatoso per periodi più o meno lunghi e il cervello appare generalmente rigonfio (edematoso) come reazione al trauma subito. DANNO ASSONALE DIFFUSO Edema cerebrale È una compressione cerebrale caratterizzata dall’ accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti encefalici con conseguente compressione ed ipertensione endocranica. È presente nel corso di svariate situazioni patologiche, di diversa natura: traumi, anossia,encefalopatie dismetaboliche, tossiche; trombosi, tumori. Edema Cerebrale Compressione cerebrale dovuta al rigonfiamento dei tessuti lesi dal trauma o da un’infiammazione, compressi dalla scatola cranica segni e sintomi: simili a quelli dell’ematoma cerebrale non può essere aspirato: trattamento farmacologico Segni e sintomi di danno cerebrale I sintomi e/o segni possono comparire subito dopo il trauma o a distanza di tempo. E sono: disturbi della coscienza mal di testa vomito a getto, non preceduto da nausea bradicardia anomalie del diametro pupillare: midriasi disturbi del visus disturbi dell’equilibrio convulsioni miosi anisocoria Le perdite di coscienza COSCIENZA: Consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante Capacità di reagire a stimoli, sia interni che esterni Presuppone l’integrità strutturale e funzionale del SNC Alterazioni improvvise dello SDC: – Lipotimia – Sincope (svenimento) – Coma Coscienza Consapevolezza di se e dell’ambiente circostante Aspetti della coscienza : Livello o vigilanza contatto consapevole con l’ambiente esterno Contenuto integrazione di processi organizzati Le alterazioni del livello di coscienza comprendono: 1. obnubilamento/sonnolenza/sopore 2. confusione 3. delirio 4. stupore vigile 5. lipotimia/sincope superficiale 6. coma profondo irreversibile ALTERAZIONI O PERDITE DELLA COSCIENZA La persona cosciente “sente” e “muove”. Il soggetto incosciente non è più in grado di rilevare la luce, i suoni, la temperatura, di parlare, di muoversi, di deglutire, di tossire, praticamente è senza difese, se abbandonato a stesso rischia il soffocamento per la caduta della lingua. La funzione cardiocircolatoria e respiratoria possono o non possono essere conservate. Alterazioni della COSCIENZA Perdita più o meno completa della coscienza per periodi di tempo variabili, può manifestarsi nelle seguenti condizioni: • Sincope • TIA (ischemia transitoria del cervello) • Ictus cerebrale (ischemico o emorragico) • Shock • Coma metabolico (es. coma diabetico) • Trauma cranico • Commozione cerebrale • Epilessia Alterazioni della COSCIENZA In una condizione di alterazione della coscienza è di primaria importanza conoscerne la GRAVITA’ A tal fine il soccorritore deve essere in grado di eseguire un semplice ESAME NEUROLOGICO Alterazioni della COSCIENZA Prima di effettuare l’esame neurologico CONTROLLARE SEMPRE LE FUNZIONI VITALI VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI COSCIENZA (apertura degli occhi, risposta verbale, risposta motoria) COSCIENTE: apre gli occhi spontaneamente, esegue gli ordini semplici, parla coerentemente. CONFUSO: apre gli occhi solo a comando, non esegue ordini semplici o li esegue non rispondenti. NON COSCIENTE: non apre gli occhi, non esegue ordini semplici, non risponde verbalmente. Alterazione parziale della coscienza Obnubilazione/sopore/sonnolenza È un’alterazione delle funzioni mentali superiori, riguarda spt l’attenzione e la sensopercezione. Quindi il pz appare disorientato e disattento Alterazione parziale della coscienza Confusione È un’alterazione delle funzioni mentali superiori, riguarda spt ideazione e l’associazione di idee. Alterazione parziale della coscienza Delirio Disconoscimento del mondo esterno, e vivono l’interiore come mondo globale. Predominano le illusioni e le allucinazioni Alterazione parziale della coscienza Stupore Alterazione globale del contenuto della coscienza, con reattività conservata. Alterazione parziale della coscienza Lipotimia o svenimento Sensazione improvvisa di debolezza, ma senza perdita di coscienza. Di solito causata da una momentanea riduzione dell’afflusso di sangue al cervello per varie cause. Si accompagna a malessere generalizzato, vertigini, nausea, oscuramento del visus; pelle fredda, pallida, sudata; bradicardia LIPOTIMIA E’ il primo grado della perdita di coscienza, è un fenomeno leggero e transitorio. Si ha senso di debolezza generale, obnubilamento visivo, ronzii uditivi, sudorazione improvvisa,nausea, vertigini, respiro conservato, polso debole e lento. CAUSE: anemia, ipotensione, esaurimento, digiuno, traumi fisici, dolore, fatica. La lipotimia Sensazione di improvvisa debolezza e confusione, causata da una temporanea riduzione dell’afflusso di sangue al cervello P.S.: evitare che cada mettere in posizione antishock se vomita, mettere in P.L.S. slacciare gli abiti che stringono areare l’ambiente NON dare da bere, NON dare schiaffi COSA SI DEVE FARE NELLA LIPOTIMIA Se ci sono segni premonitori: farlo respirare profondamente. Se è svenuto: lasciarlo supino e sollevargli gli arti inferiori. Slacciare indumenti costrittivi (cravatta, cintura, colletto) Farlo respirare bene, allontanare i curiosi. Arieggiare l’ambiente. Alterazione parziale della coscienza Sincope È la sensazione improvvisa di debolezza, CON perdita di coscienza, quindi il classico svenimento. A volte può seguire la lipotimia SINCOPE Improvvisa e completa perdita transitoria della coscienza, causata da caduta della P.A. che provoca una diffusa ischemia cerebrale. I sintomi sono quelli dello svenimento ma insorge più rapidamente e si ha un quadro più grave. Sintomi e Segni: perdita della coscienza e della tonicità muscolare, pallore, pelle fredda, sudorazione, alterazione del polso e del respiro sino all’arresto. Cose da fare: paziente supino con gli arti inferiori sollevati, slacciare gli indumenti costrittivi, aerare l’ambiente, chiamare il soccorso qualificato, controllare respiro e polso, se c’è l’arresto cardio-circolatorio praticare la RCP. La sincope Svenimento, causato da una prolungata riduzione o da un’improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue al cervello non necessariamente preceduta da lipotimia può presentarsi con ACR P.S.: – sorreggere la persona per evitare che si faccia male cadendo – controllare le funzioni vitali – mettere in posizione antishock – slacciare gli abiti che stringono – se non riprende coscienza, P.L.S. SINCOPE E’ dovuta generalmente ad un improvviso abbassamento della pressione arteriosa che priva il cervello del necessario apporto di sangue. La perdita di coscienza è improvvisa con caduta in terra. In genere il ripristino della coscienza è rapido e privo di conseguenze SINCOPE Neurologica: crisi epilettica TIA ictus SINCOPE Cardiaca: aritmie improvvise valvulopatie SINCOPE Vascolare sincope vaso-vagale sincope da vasodepressione perdita di vasocostrizione compensatoria sindrome del seno carotideo sincope da minzione SINCOPE Miscellanea: disidratazione anemia disturbi endocrini SINCOPE PRIMO SOCCORSO • Distendere il soggetto in terra • Liberare le vie aeree (estensione del capo) • Facilitare la respirazione (slacciare abiti stretti) • Sollevare gli arti inferiori • Stimolare il soggetto (lievi stimoli dolorosi) Alterazioni della COSCIENZA La GLASGOW COMA SCALE è un metodo semplice, efficace ed universalmente adottato per valutare rapidamente la gravità delle condizioni di un soggetto che ha perduto conoscenza. Si basa sulla rilevazione di 3 parametri: • APERTURA DEGLI OCCHI • MIGLIOR RISPOSTA VERBALE • MIGLIOR RISPOSTA MOTORIA Scala di Glasgow Serve per stabilire il livello di coscienza Risposta oculare Risposta verbale Risposta motoria 4- spontanea 5- orientata 6- obbedisce 3- su comando 4- confusa 5- allontana dolore 2- dolore 3- delirante 4- ritira arto 1- chiusi 2- farfuglia 3- flessione lenta 1- nessuna 2- estensione lenta 1- nessuna GLASGOW COMA SCALE Apertura degli occhi: Spontanea A comando verbale A stimolo doloroso Nessuna 4 punti 3 punti 2 punti 1 punto GLASGOW COMA SCALE Miglior risposta verbale (a domanda semplice) Orientata Confusa Inappropriata Incomprensibile Nessuna 5 punti 4 punti 3 punti 2 punti 1 punto GLASGOW COMA SCALE Miglior risposta motoria (chiedendo di compiere un gesto semplice) Valida Localizzata al dolore Allontana al dolore In flessione In estensione Nessuna 6 punti 5 punti 4 punti 3 punti 2 punti 1 punto Alterazioni della COSCIENZA Valutando la risposta del soggetto rispetto alla scala di riferimento si assegna un punteggio. La somma dei punti può variare da 3 (condizione peggiore) a 15 (condizione migliore) GLASGOW COMA SCALE •Stato vigile o di coscienza 15 •Stato confusionale acuto •Stato soporoso •Stato stuporoso •Stato comatoso 3 Alterazione parziale della coscienza Effetti della perdita di coscienza Abolizione dei riflessi di difesa Ostruzione delle vie aeree Alterazione e arresto della funzione respiratoria Alterazione del tono muscolare Rilasciamento sfinterico Convulsione Paralisi Alterazione parziale della coscienza primo soccorso della lipotimia Evitare che la persona cada per terra Posizione di trendelemburg Se vomita, PLS Slacciamo la cravatta, colletto e tutto ciò che stringe Aiutiamolo a respirare Alterazione parziale della coscienza primo soccorso della sincope Evitare che la persona sbatta la testa cadendo per terra Controllo funzioni vitali Slacciamo la cravatta, colletto e tutto ciò che stringe Aiutiamolo a respirare Posizione di trendelemburg Se non riprende conoscenza PLS Alterazione parziale della coscienza EVITARE Dare da bere: - alcolici, xchè vasodilatano abbassando ulteriomente la pressione - soffocamento Evitare di far alzare subito la persona nuovo svenimento COMA sindrome clinica caratterizzata da una mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno o bisogno interno. COMA Il coma è uno stato di incoscienza non revocabile durante il quale il paziente non presenta risposte psicologicamente comprensibili agli stimoli esterni o ai bisogni interni Il coma Alterazione o perdita prolungata della coscienza, resistente a stimolazioni esterne vigile: avverte gli stimoli ma è intontita superficiale: reagisce agli stimoli dolorosi profondo: è immobile e non sensibile irreversibile (depassé): morte dei tessuti cerebrali e cessazione dell’attività elettrica del cervello P.S.: – ripetere spesso il controllo dello stato di coscienza e delle funzioni vitali – assicurare la pervietà delle vie aeree – stimolare l’infortunato CLASSIFICAZIONE 1. coma vigile la persona si muove a sente gli stimoli 2. coma superficiale (PARZIALE/LIEVE) non si muove spontaneamente, ma reagisce agli stimoli dolorosi. non risponde e non esegue gli ordini, stimoli dolorosi provocano solo movimenti automatici di difesa. la comprensione degli ordini è incompleta e insufficiente così pure la collaborazione 3. coma profondo completa mancanza di risposta ad intense stimolazioni dolorose. 4. coma irreversibile DEPASSE’: morte dei tessuti cerebrali e cessazione dell’attività elettrica cerebrale, improvvisa e drammatica perdita delle funzioni vitali con arresto della respirazione spontanea, caduta pressoria, ipotermia, E.E.G. piatto, coma irreversibile o “morte cerebrale” persona immobile ed insensibile (stato vegetativo) Il coma: alcune possibili cause Respiratorie Cardiache Circolatorie – Shock – Ictus Neurologiche – Convulsioni Metaboliche – Coma diabetico COMA Cause: Overdose da farmaci o alcool Traumi Processi occupanti spazio a livello intracranico Infezioni: encefalite, meningite, setticemia Emorragia e trombosi intracranica Anomalie metaboliche Tossine Cause di coma •Metaboliche e Endocrine •Ipoglicemia •chetoacidosi diabetica •stato iperosmolare •alterazioni elettrolitiche •Ipertiroidismo ed ipotiroidismo •crisi ed insufficienza surrenalica •Insufficienza di organi •Encefalopatia epatica uremia / insufficienza renale •Encefalopatia ipertensiva •Ischemia/infarto cerebrale •Emorragia subaracnoidea/intracerebrale •Ematoma subdurale ed epidurale •Encefalite, meningite •Tumore •Ascesso •Idrocefalo •Ipossiemia, ipo-ipercapnia •Acidosi alcalosi •Sostanze Tossiche e farmaci •Sedativi del sistema nervoso centrale •Alcool •Monossido di carbonio ed altri inalanti •Sindrome neurolettica maligna •Cause ambientali •ipotermia - ipertermia •Stati carenziali: encefalopatia di Wernicke. VALUTAZIONE DEI MALORI IMPROVVISI E DELLE PERDITE DI COSCIENZA Rendersi conto della dinamica dell’evento. Esaminare il luogo e controllare che sia sicuro (autoprotezione) Controllo Primario: esame delle funzioni primarie. Controllo Secondario: atteggiamenti spontanei del corpo e delle estremità, presenza o assenza dei movimenti spontanei, posizione della testa, diametro pupillare, movimenti oculari,colore della pelle. SIGNIFICATO MEDICO DELLE ALTERAZIONI DEL COLORE DELLA PELLE (colorito del viso) BIANCO: lipotimia, sincope, collasso cardio-circolatorio, shock, emozioni, spaventi. ROSSO: ipertensione, congestione cerebrale, ictus cerebrale, alcoolismo. BIANCO-TERREO: infarto del miocardio GIALLO: malattia epatica. Oltre la vista potremo usare l’olfatto per valutare l’alito (alcool, acetone ecc.) il tatto (pelle fredda, calda,umida, secca ecc.) Generalità sull’approccio al paziente in coma : nel paziente in coma la stabilizzazione, la diagnosi e la terapia si sovrappongono e si conducono simultaneamente APPROCCIO INIZIALE Stabilire la perdita di coscienza Proteggere la colonna cervicale Registrare i segni vitali Tamponare eventuali emorragie Assicurare pervietà delle vie aeree (A) Provvedere ad una ventilazione adeguata (B) Sostenere il circolo (C) Accesso venoso -prelievi per ematochimici generali e specifici -somministrazione di farmaci (tiamina,glucosio,naloxone) Valutazione della motilità degli arti Deve essere valutata la capacità del soggetto di muovere i 4 arti. Devono essere valutate anche differenze di forza tra i diversi arti. TRATTAMENTO DELLE CAUSE PIU’ EVIDENTI Ricorda A.E.I.O.U. alcool,epilessia,ipoglicemia, oppio, urea Ricorda T.I.P. A.S.T.A. trauma, infezione, psiche, avvelenamento, shock, tumore, ambiente (caldo, freddo, altitudine) Gli accidenti cerebrovascolari Embolia e trombosi cerebrale: ischemia causata dall’ostruzione di un’arteria del cervello Emorragia cerebrale: ischemia causata dal mancato afflusso di sangue in seguito alla rottura di un’arteria, complicata dall’ematoma intracranico Segni: – – – – – – – – mal di testa, vomito alterazione dello stato di coscienza paresi di un lato del corpo (emiparesi controlaterale) Improvvisa difficoltà nel parlare o nel comprendere perdita di feci e urine viso congesto o pallido respiro lento, polso lento e pieno alterazione del diametro delle pupille Gli accidenti cerebrovascolari P.S.: cosciente: posizione semiseduta impediamogli di compiere sforzi/agitarsi chiamare i soccorsi URGENTEMENTE se incosciente, porre l’infortunato in P.L.S. MAI: DARE DA BERE O DA MANGIARE MAI: METTERLO IN POSIZIONE ANTISHOCK TIA (Ischemia transitoria del cervello) Si intende come TIA una condizione in cui si ha un ridotto apporto di sangue al cervello che provoca disturbi neurologici e alterazioni della coscienza per un periodo non superiore alle 24 ore. I disturbi neurologico sono caratteristici della zona del cervello che è stata colpita. TIA (Ischemia transitoria del cervello) PRIMO SOCCORSO • Osservazione attenta del soggetto • Controllo delle funzioni vitali • Se possibile somministrare ossigeno • Ospedalizzare sempre • Possibile peggioramento improvviso ICTUS (Ischemico ed Emorragico) Ischemia Cerebrale: Ridotto apporto di sangue al cervello per l’occlusione di uno dei vasi arteriosi del circolo cerebrale. Quadri clinici di diversa gravità secondo l’estensione della zona ischemica. Si determina il cosiddetto quadro di rammollimento cerebrale. Ictus cerebrale Morte del tessuto cerebrale dovuta al mancato apporto di sangue ossigenato. ischemico occlusione di una arteria ad opera di un trombo o di un embolo emorragico rottura di una arteria cerebrale Prodromi • • • • • • • ronzii vertigini confusione mentale sonnolenza vomito formicolii brevi perdite di coscienza da pochi min ad alcuni gg, a volte niente Ictus cerebrale Sintomi tipici dolori al capo vomito emiparesi (lato controlaterale alla parte colpita) e afasia perdita o alterazione della coscienza viso congesto o pallido alterazioni dei diametri pupillari NO deviazione laterale della bocca • bere convulsioni vomito • mangiare brachi/tachicardia e dispnea • trendelemburg peggiora emorragia Trattamento pz in posizione semiseduta, con capo sollevato evitare gli sforzi o emozione che possono aggravare un’eventuale emorragia cerebrale allertare il 118 se incosciente, PLS IL TESSUTO CEREBRALE NON RESISTE ALLA MANCANZA DI SANGUE PER PIU’ DI 8 MINUTI ICTUS Ischemico ISCHEMIA ICTUS (Ischemico ed Emorragico) Emorragia Cerebrale: Raccolta di sangue all’interno della scatola cranica a causa della rottura di un vaso (arterioso o venoso) in conseguenza di un trauma o di una malformazione del vaso stesso (es. aneurisma). Anche in questo caso si osservano quadri clinici di diversa gravità. ICTUS (Ischemico ed Emorragico) Emorragia Cerebrale: La raccolta di sangue può essere più o meno estesa ed essersi formata piu o meno rapidamente. Inoltre grande importanza nella gravità del quadro assume la sede dell’emorragia. ICTUS Emorragico ICTUS Emorragico ICTUS (Ischemico ed Emorragico) Sintomi e segni • Cefalea (soprattutto nell’emorragia) • Stato confusionale • Nausea e vomito • Segni neurologici diversi secondo la sede dell’ictus Paralisi Difficoltà a parlare, etc. • Depressione della coscienza fino al coma • Alterazione dei diametri pupilari • Depressione respiratoria • Arresto cardiaco ICTUS (Ischemico ed Emorragico) PRIMO SOCCORSO Sostegno delle FUNZIONI VITALI !!! ICTUS (Ischemico ed Emorragico) PRIMO SOCCORSO IL SOSTEGNO DELLE FUNZIONI VITALI E’ PIU’ CHE MAI IMPORTANTE NEL SOGGETTO COLPITO DA ICTUS POICHE’ PROBLEMI RESPIRATORI E CIRCOLATORII POSSONO AGGRAVARE IN MODO IRREPARABILE LA SITUAZIONE A LIVELLO CEREBRALE ICTUS (Ischemico ed Emorragico) PRIMO SOCCORSO • Ospedalizzare SEMPRE • Attuare manovre BLS quando necessario • Se possibile somministrare Ossigeno • Osservazione stretta ed attenta • Possibili peggioramenti improvvisi CONVULSIONI Clinicamente la crisi convulsiva può manifestarsi in molti modi, ma l’evenienza più frequente è quella di una forma cosiddetta generalizzata (grande male) in cui possono riconoscersi tre fasi in successione temporale: Fase tonica Fase clonica Fase post - critica CONVULSIONI 1. Fase tonica improvvisa perdita di coscienza e caduta a terra rigidità, talora apnea anche prolungata (durata circa 30”) 2. Fase clonica contrazioni violente e ritmiche, bava alla bocca, cianosi, perdita di feci e urine (durata da 1-2 sino a 5 minuti) 3. Fase post - critica periodo d’incoscienza definito post-critico stato confusionale, cefalea (durata da pochi minuti sino a 30-60 minuti) Crisi convulsive Convulsione: improvvisa alterazione delle sensazioni, del comportamento o del movimento; si manifesta con violente ed improvvise contrazioni muscolari Causa più comune: – adulti: mancata assunzione di terapia anticonvulsivante – bambini dai 6 mesi ai 3 anni: stati febbrili Pericolose perché: – contrazione muscolare: AR – possibile inalazione – danno cerebrale Tipi di convulsioni tossica: uso, abuso o astinenza da droghe ed alcool tumore cerebrale difetti cerebrali congeniti infezioni SNC (infiammazione o edema del cervello) metabolica traumatica idiopatica Chiedere ai presenti: Cosa stava facendo la persona prima della crisi? Cosa ha fatto esattamente la vittima durante la crisi (movimenti) soprattutto all’inizio? C’è stata perdita del controllo degli sfinteri? Quanto è durata la crisi? Cosa è successo al suo termine? La vittima si è addormentata (per quanto)? Era sveglia? Era in grado di rispondere alle domande? COSA FARE proteggere il paziente da eventuali traumi accidentali non cercare di immobilizzare con la forza posizionare un oggetto morbido tra i denti per evitare morsicature (non oggetti metallici) tenere il paziente supino allentare gli abiti valutare i parametri vitali controllare il paziente in attesa del 118 posizione laterale di sicurezza, se c’è vomito P.S. durante la crisi Adagiare la vittima sul pavimento. Se non si teme lesione della colonna, porla su un lato per favorire la fuoriuscita di liquidi dalla bocca. Slacciare gli indumenti che costringono. Rimuovere gli oggetti che possono ferire la vittima. Proteggere la vittima da eventuali lesioni, ma non tentare di tenerla ferma durante le convulsioni. P.S. al termine della crisi Assicurare la pervietà delle vie respiratorie Se la vittima è cianotica, somministrare ossigeno Controllare che non vi siano lesioni da trauma Sostegno psicologico e difesa privacy Ospedalizzare MAI: introdurre dita o oggetti nella bocca dell’infortunato nel tentativo di evitare che si morda la lingua EPILESSIA Malattia neurologica caratterizzata da un’alterazione dell’attività elettrica del cervello con insorgenza improvvisa e spiccata tendenza a ripetersi. La scarica è capace di provocare perdita di coscienza, movimenti involontari, iperreattività del sistema vegetativo e una grande varietà di fenomeni psichici EPILESSIA Malattia caratterizzata da CRISI CONVULSIVE o da altre manifestazioni critiche MOTORIE, SENSITIVE, PSICHICHE, che hanno come carattere distintivo il fatto di presentarsi improvvisamente e di ripetersi nel tempo. EPILESSIA Le cause dell’epilessia sono MOLTEPLICI • Tumori • Traumi • Insufficienza respiratoria alla nascita • Spesso la causa non è identificabile con esattezza: EPILESSIA ESSENZIALE EPILESSIA L’epilessia si manifesta con modalità diverse: - GRANDE MALE - PICCOLO MALE “ASSENZE” - CRISI PARZIALI - Crisi jacksoniane - Crisi visive - Crisi afasiche (del linguaggio) L’epilessia Crisi convulsiva acuta causata da una scarica abnorme e sincrona di neuroni del SNC divenuti ipereccitabili Aura Grido epilettico Perdita di coscienza Fasi (Grande Male): – – – – tonica (30 sec.) clonica (1-2 min.) comatosa (5 min. - 1 h.) postcritica Epilessia ed Isteria In qualsiasi luogo Perdita di coscienza Caduta improvvisa Possibili ferite Amnesia postcritica Perdita urine Solo in pubblico Non perdita di coscienza Cade appoggiandosi Non si ferisce mai Ricorda l’accaduto Non perdita urine TIPI DI EPILESSIA * * * * * * * * Grande male Piccolo male Crisi toniche generalizzate Crisi toniche emigen. o parziali (motorie e sensoriali) Epilessia temporale Epilessia riflessa Altre forme Stato di male epilettico Piccolo Male Sintomi tipici • perdita di coscienza • assenze momentanee • sguardo fisso nel vuoto • rotazione degli occhi • contrazioni muscolari e movimenti non finalizzati • perdita di tono posturale • amnesia al risveglio Trattamento tipico • trasporto in ospedale Grande Male Sintomi tipici 1 fase tonica (15-20 sec) • perdita di coscienza • irrigidimento di tutto il corpo 2 fase: clonica (45 sec – pochi min) • convulsioni • dispnea e bava alla bocca • incontinenza sfinterica 3 fase rilassamento (vari minuti) • semincoscenza • amnesia Grande Male Trattamento tipico • adagiare il paziente a terra • rimuovere indumenti, lacci e cinture costrittivi • porre cuscini sotto il capo Durante la fase convulsiva • non ostacolare i movimenti, impedendo comunque i traumi • porre materiale morbido fra i denti per evitare che si morda la lingua Durante la fase di rilassamento • Liberare le vie aeree • porre la testa di lato per favorire la fuoriuscita di secrezioni EPILESSIA GRANDE MALE Primo soccorso: • Proteggere la caduta del soggetto • Allontanare fonti di pericolo durante la crisi • Porre tra i denti uno spessore di fortuna • Osservare il soggetto • Controllare le funzioni vitali • Se necessario manovre BLS • Ospedalizzare sempre Epilessia temporale crisi psicomotorie, caratterizzate da turbe pensiero, stato sognante, dejà vu, illusioni visive, uditive, olfattive, sintomi vegetativi, sensazioni di irrealtà a volte comportamento antisociale e violento, paura, benessere ingiustificato, stato di fuga vischiosità del pensiero, iperreligiosità, ipergrafia, iposessualità Epilessia riflessa stimoli luminosi (schermo computer, TV) musica lettura aritmetica da movimento ALTERAZIONI METABOLICHE Coma ipoglicemico: deriva da una quantità di glucosio insufficiente nel sangue Coma iperglicemico: deriva da un eccesso di glucosio nel sangue DIABETE MELLITO Il diabete mellito è una malattia cronica dovuta ad un alterato metabolismo degli zuccheri che sono una indispensabile fonte energetica per l’uomo. Vari e complessi meccanismi mantengono la glicemia costante, l’insulina in particolar modo prodotta dal pancreas. Diabete mellito Grave malattia causata dall’insufficiente produzione di insulina Non è curabile Porta a progressivo deterioramento delle condizioni generali Può “scompensarsi” causando crisi acute: – crisi iperglicemica – crisi ipoglicemica Coma diabetico Diabete mellito Malattia cronica caratterizzata da un anomalo aumento di glucosio nel sangue a causa della carenza di insulina. Provoca seri danni a vari organi e influisce sullo stato di coscienza. Si manifesta attraverso: • ipoglicemia il livello di glucosio nel sangue è troppo basso; l’organismo è privato di energia • iperglicemia il livello di glucosio è troppo alto; si formano chetoni che, accumulandosi nel sangue, lo rendono acido; il corpo tende ad eliminarli con le urine COMA IPERGLICEMICO (eccesso di glucosio nel sangue) CAUSE: mancata somministrazione di insulina, errore nel dosaggio, eccessiva introduzione di zuccheri, infezioni, stress, traumi. SINTOMI e SEGNI: alito acetonico, pelle asciutta, rossa, calda, bocca secca, sete intensa, cefalea, nausea, confusione mentale sino alla perdita di coscienza e al coma profondo. COMA IPERGLICEMICO Cause: mancata somministrazione di insulina, o errore per difetto nel dosaggio dose di insulina corretta, ma eccessiva introduzione di zuccheri infezioni, stress, traumi La crisi iperglicemica Causata da: apporto insufficiente di insulina ingestione eccessiva di zuccheri Segni e sintomi: bocca secca e sete intensa pelle rossa, calda e secca nausea, cefalea, dolori addominali, vomito confusione mentale, irrequietezza odore di acetone nell’alito perdita di coscienza Iperglicemia Cause • apporto insufficiente di insulina • ingestione eccessiva di zuccheri Sintomi tipici • frequente bisogno di urinare • sete intensa e bocca secca • cute secca, rossa, calda • vomito, nausea, cefalea, dolori addominali • stanchezza • odore di acetone nell’alito • alterazioni dello stato di coscienza fino al coma iperglicemico Trattamento tipico • somministrare bevande senza zucchero • se incosciente porre PLS • trasportare in ospedale COMA IPERGLICEMICO Sintomi e segni: alito acetonico pelle asciutta, rossa e calda il paziente lamenta bocca secca e sete intensa dichiara cefalea e nausea, può vomitare lamenta dolori addominali (da intossicazione) respiro frequente, profondo e rumoroso confusione mentale ed in seguito perdita di conoscenza anche coma profondo La crisi iperglicemica: primo soccorso accertare se l’infortunato è diabetico chiedere se, quando e cosa ha mangiato chiedere se ha assunto insulina ospedalizzare non somministrare insulina mettere in P.L.S. controllare le funzioni vitali Primo soccorso Capire se il pz. è diabetico Allertare subito il 1.1.8. Controllo e sostegno delle funzioni vitali P.L.S. …nel dubbio???? …dai sempre poco zucchero COMA IPOGLICEMICO (Glucosio insufficiente nel sangue) CAUSE: troppa insulina, scarsa assunzione di alimenti, sforzo fisico eccessivo o prolungato. SINTOMI e SEGNI: pelle pallida, fredda, umida, mal di testa, scialorrea, debolezza, movimenti scoordinati, fame, brividi, tremori muscolari, confusione mentale sino alla perdita di coscienza, pupille dilatate. COMA IPOGLICEMICO Cause: il paziente ha assunto troppa insulina salto di un pasto, scarsa assunzione di alimenti sforzo fisico eccessivo e prolungato La crisi ipoglicemica Causata da: apporto eccessivo di insulina ingestione insufficiente di zuccheri eccessiva attività fisica Segni e sintomi: fame e salivazione abbondante irrequietezza, aggressività, confusione pelle pallida, fredda e sudata perdita di coscienza, possibili convulsioni CRISI IPOGLICEMICA Cause Iniettata troppa insulina Non ha mangiato Ha compiuto sforzi eccessivi Sintomi • Capogiro • Calo dell’acuità visiva (“vista annebbiata”) • Acufeni (ronzii auricolari) • Palpitazioni (tachicardia) • Sudorazione fredda (si può confondere con la normale sudorazione da fatica) • Nausea o conati di vomito • Tremori muscolari, senso di freddo • “ Crampo” o “dolore alla bocca dello stomaco” • Agitazione psichica o “rallentamento” IL MANCATO APPORTO DI GLUCOSIO E QUINDI ENERGIA AL CERVELLO CAUSA UN’ALTERAZIONE DELLE SUE FUNZIONI E QUINDI PERDITA DI COSCIENZA COMA IPOGLICEMICO Sintomi e segni: mal di testa, irritabilità; comportamento ostile e aggressivo pelle pallida fredda e sudata produzione abbondante di saliva debolezza estrema, movimenti scoordinati fame; senso di vuoto alo stomaco brividi, tremori muscolari polso rapido e pieno confusione mentale fino a perdita di conoscenza pupille dilatate (reagenti alla luce) COSE DA FARE DAVANTI A UNA CRISI IPOGLICEMICA 1. Far sedere o sdraiare il soggetto in un ambiente fresco. 2. Se cosciente: caramelle, zucchero, miele o bevande dolci 3. Se incosciente: glucagone e allertare 118 La crisi ipoglicemica: primo soccorso infortunato cosciente – offrire zucchero o alimenti zuccherati infortunato incosciente – somministrare zucchero per via sublinguale – se non si riprende, ospedalizzare in P.L.S. Nel dubbio, dare poco zucchero! COSA FARE IN ENTRAMBI I CASI Stabilire che il paziente sia diabetico Raccogliere le informazioni dal paziente stesso (se cosciente) o dai famigliari. “Tessera del diabetico” CRISI IPERGLICEMICA: chiamare il 118, controllare le funzioni vitali. CRISI IPOGLICEMICA: somministrare acqua zuccherata. Traumi vertebrali (1) Traumi vertebrali (2) CERVICALGIA 1 - Introduzione Rappresenta una delle condizioni dolorose più diffuse 55% della popolazione 12% donne e 9% uomini -> cervicalgia cronica. Idosos, trabalhadores braçais, indivíduos tensos, atividades com vícios posturais. Não – miofascial é mais comum com a progressão da idade -> espondilose cervical. 2 - Anatomia Funzione di sostegno, protezione e movimento 7 vertebre, 5 dischi e vari ligamenti. Prossimale o rostrale (occipito – atlantoassiale) ->flessione/ estensione/rotazione Caudale (C3 a C7) -> flessione/estensione /lateralizzazione Legamento longitudinale anteriore di fronte ai corpi vertebrali Legamento longitudinale posteriore sopra i corpi vertebrali Legamento sovraspinoso sopra le spine vertebrali Legamento giallo tra due lamine Disco Intervertebrale Legamento interspinoso tra due spine Legamento intertrasversario tra i processi trasversi • Muscoli Flexores da cabeça: - Reto curto anterior e lateral; - Longo da cabeça. Extensores da cabeça: - Reto posterior maior e menor; - Oblíquo superior e inferior; - Longuíssimo da cabeça; - Esplênio da cabeça; - Semi espinhal da cabeça. Flexores da cervical: - Escaleno anterior, médio e posterior Extensores da cervical: - Esplênio cervical; - Semi espinhoso cervical; - Loguíssimo cervical. Rotação ipsolateral do pescoço: - Os 3 últimos; - Esternocleidomastóideo. Movimentação Cervical e do Ombro: - Infra-espinhoso; - Elevador da escápula; - Trapézio; - Multífido. • Plexos As divisões anteriores primárias dos 4 nervos rostrais -> Plexo cervical Caudais -> Plexo braquial (C5 a T1) * Esôfago, laringe, glândula tireóide, traquéia,artérias carótidas e vertebrais, veias jugulares -> causam dor na cervical quando acometidas por alguma patologia. 3 – Exame dos doentes com Cervicalgia * Condições traumáticas, funcionais, infecciosas, inflamatórias, tumorais, degenerativas e endocrinológicas, podem causar cervicalgia. A síndrome dolorosa miofascial (SDM) é a causa mais comum da cervicalgia crônica. Incluir dados da historia presente e pregressa, antecedentes individuais e familiares, hábitos e elementos do exame físico, incluindo os do aparelho locomotor e do sistema nervoso. Localização, intensidade, distribuição, irradiação, fatores de melhora e de piora da dor. Exame Clínico de Rotina 1 – Exame local do pescoço, com exames neurológicos e vasculares dos MMSS INSPEÇÃO Contornos osseos: deformidade? Contornos dos tecidos moles Coloração e textura da pele Cicatrizes ou sinuosidades MOVIMENTOS Flexão-extensão Flexão Lateral Rotação ? Dor nos movimentos ? Crepitação nos movimentos PALPAÇÃO Temperatura da pele Contornos do osso Contornos dos tecidos moles Sensibilidade local CONDIÇÃO NEUROLÓGICA DO MS Sistema muscular, Sensorial Sudorese Reflexos CONDIÇÃO VASCULAR DO MS Coloração, Temperatura, Pulsações 2 – Exame de causas extrínsicas potenciais dos sintomas do pescoço Sintomas sugestivos de desarranjos do pescoço podem surgir nos ouvidos ou garganta. Sintomas do membro superior sugerindo distúrbio cervical com envolvimento do plexo braquial podem surgir no ombro, cotovelo ou troncos nervosos no seu trajeto periférico. 3 – Exame Geral Inspeção geral de outras partes do corpo. Os sintomas cervicais podem ser apenas uma manifestação de uma doença mais disseminada. 4 – Afecções músculo-esqueléticas Os traumatismos, anormalidades degenerativas e/ou inflamatórias primárias da coluna cervical, atividades ocupacionais, posturas anormais, estresses psíquicos, ansiedade e depressão são as causas mais comuns de SDMs cervicais. A SDM pode acompanhar também outras afecções como hérnias discais, traumatismos, tumores, infecções regionais e/ou sistêmicas. Isso significa que seu diagnóstico como entidade isolada requer o descartar de várias entidades regionais. Muitos músculos da região cervical podem ser sede de SDMs. A dor ocorre, geralmente, em doentes que são propensos a lesões traumáticas cervicais, lesão em chicote ocupacionais ou não, e costuma ser precipitada por fadiga ou estresses psicológicos e outros fatores. A SDM tem origem localizada; desencadeada por fatores como trauma e isquemia musculares; gera dor em locais chamados ponto – gatilho. • Músculo Trapézio Manuseio ou transporte de objetos pesados em um ombro. Execução de atividades que impliquem na elevação dos MMSS. Estress emocionais. Dor referida na face postero-lateral do pescoço. • Músculo Esternocleidomastóideo Dor referida no esterno, região occipital, frontal, na órbita, no pavilhão auricular e na região clavicular. Os PGs podem ser palpados ao longo do músculo, que pode ser examinado com pressão digital ou pinçamento entre os dedos. • Músculo Elevador da Escápula e Infraespinhal É um dos músculos mais envolvidos na ocorrência de SDM cervical, porque a elevação da escápula é habitual em situações de tensão emocional ou de posturas inadequadas. A dor, nestes casos, é referida na face postero-lateral do pescoço, na região interescapular e no ângulo do pescoço. • Músculo Escalenos O acometimento dos músculos escalenos decorre de vícios posturais e de anormalidades respiratórias. A SDM dos escalenos pode simular infarto do miocárdio. A contração dos escalenos pode causar síndrome do desfiladeiro torácico, pois o plexo braquial transita entre o músculo escaleno anterior e médio. * Outros, quando acometidos, resistem ao movimento antagonista O tratamento da SDM baseia-se na eliminação das causas, e no controle da dor com analgésicos, antiinflamatórios não hormonais (AAINHs), opióides, relaxantes musculares, antidepressivos, neurolépticos, inativação dos PGs, reabilitação muscular e na remoção dos fatores perpetuantes ou agravantes (anormalidades psicológicas e posturais, afecções associadas). Exercícios, alongamentos, acupuntura, medidas fisiátricas, estimulação transcutânea, técnica de relaxamento e de suporte psicológico são necessários nesses casos. A inativação dos PGs cervicais deve ser realizada com cuidado, pois vários orgãos digestivos ou não, estruturas nervosas e respiratórias podem ser traumatizados durante o agulhamento ou infiltração. Geralmente injeta anestésicos locais, mais estes tem muitas desvantagens. A Acupuntura é muito indicada. Há a inativação de fibras nervosas A gama, que estimula os interneurônios inibitórios localizados no corno posterior da medula, mediado por peptídios opióides, que bloqueiam os impulsos aferentes dos nociceptores C dos PGs. • Fibromialgia Dor nos músculos suboccipitais, processos transversos de C5 a C7, borda superior do trapézio, músculo supra espinhoso. • Traumatismos Lesões por hiperflexão e hiperextensão, como ocorre em acidentes automobilísticos com lesão em chicote, mesmo sem fraturas, podem causar micro-hemorragias, edema, estiramento e lacerações das estruturas do aparelho locomotor, dor e espasmo múscular. Além das lesões nas partes moles, podem ocorrer fraturas vertebrais, deslocamento das facetas articulares, compressão e irritação de estruturas nervosas. O diagnóstico baseia-se na história do traumatismo e no exame clínico • Disfunções Intervertebrais São decorrentes da degeneração do disco intervertebral, fenômeno decorrente do avanço da idade ou de traumatismos que reduzem a capacidade amortecedora discal e causa sobrecarga do corpo vertebral e facetas articulares. Como conseqüência, instalam-se osteófitos reacionais ou hérnias discais. Estas anormalidades podem resultar em compressão da medula espinhal ou das raízes nervosas. A espondilose cervical não associada à compressão radicular não causa cervicalgia. Havendo compressão de raiz nervosa, pode ocorrer radiculopatia. A cervicalgia geralmente instala-se insidiosamente, sem causa aparente. Raramente a instalação é súbita. É relacionada aos movimentos bruscos do pescoço, longa permanência em posições inadequadas, esforços físicos ou traumatismos. Melhora com o repouso e exacerba-se com o aumento da pressão liquórica ou compressão das apófises espinhosas. Freqüentemente associa-se à contratura muscular e à ocorrência de PGs. O comprometimento radicular causa anormalidades sensitivas e motoras. Os espaços discais mais acometidos são C5 – C6 e C6 – C7. As anormalidades sensitivas mais comuns residem principalmente na irradiação da dor cervical para o membro superior e/ou tórax. Manobra de Spurling -> Agrava a cervicobraquialgia preexistente ou induz seu apareciento. As manobras que aumentam a pressão cefalorraquidiano (Valsalva) agravam a dor. do líquido Cervicalgia, hiper-reflexia de MMII, marcha espástica e outros sinais de comprometimento do neurônio motor superior podem sugerir compressão medular por hérnia discal, canal estreito ou outras anormalidades decorrentes da espondilose cervical. A sintomatologia é aguda em casos de hérnias de evolução brusca ou de origem traumática e geralmente insidiosa, em caso de osteófitos ou de hérnias de crescimento alentecido. O complexo disco – osteofitário anterior pode causar disfagia quando há compressão extrínseca do esôfago. • Luxação pós - Laminectomia Após a remoção cirúrgica de lâminas, facetas, ligamentos e outras estruturas que estabilizam a coluna vertebral. Dor cervical, espasmos musculares e déficits neurológicos são observados em casos mais graves. • Tumores Tumores ósseos, tumores extra-durais ou intramedulares causam cervicalgia insidiosa, às vezes mal localizada, que se acentua durante a noite ou ao amanhecer, ou durante a execução de atividades físicas. Associadamente, podem ocorrer fraturas patológicas e anormalidades neurológicas motoras, sensitivas e/ou neurovegetativas. • Doenças Infecciosas Infecções das estruturas músculo-esqueléticas cervicais cursam com dor. Osteomielite, tuberculose. Provas de atividade inflamatória alteradas nestes casos • Afecções Endocrinológicas e Metabolicas Hiperparatireoidismo, raquitismo, alterações metabólicas decorrentes do metabolismo anormal do cálcio da vitamina D ou da insuficiência renal, podem causar perda de massa óssea, fraturas e dor cervical. • Processos Inflamatórios Lúpus eritematoso, artrite reumatóide, espondilite anquilosante e polimiosite podem causar quadros álgicos devido ao comprometimento das articulações, ligamentos, músculos e/ou vísceras cervicais. • Artrite Reumatóide Na região cervical, acomete a articulação occipito – C1 e atlanto – occipital. Dor cervical, as vezes referida nas têmporas e na região retro-orbitária, é expressão freqüente do acometimento vertebral. Anormalidades neurológicas (Paresia sensitivo-motora dos MMSS e/ou MMII, vertigem, nistagmo) podem ocorrer em tais casos. • Espondilite Anquilosante Atropatia inflamatória que predomina no esqueleto axial. Pode causar cervicalgia e rigidez de nuca matinal. Imobilidade cervical e redução da expansibilidade torácica são comuns. 5 - Neuropatias Casos como acidente vascular encefálico e medular e algumas neuralgias também podem causar dor cervical. Dentre as neuralgias, destacam-se as neuralgias do nervo glossofaríngeo, trigêmio, laríngeo superior e do nervo occipital e a dor facial atípica. 6 – Dor Visceral Cervical É decorrente do comprometimento tireodiano, esofágico, laríngeo e/ou traqueal por infecções inflamatórias, tumorais e/ou infecciosas, causando dor cervical. 7 - Conclusão Várias são as causas da cervicalgia. A síndromes dolorosas miofasciais são as mais prevalentes. Devido à riqueza da inervação das estruturas da região cervical e da grande quantidade de estruturas aí localizadas, é necessário um diagnóstico preciso, para que intervenções terapêuticas mais apropriadas sejam aplicadas aos doentes que padecem deste quadro álgico. Os elementos da história clínica e dos exames físicos são mais importantes que os dados de exames complementares, para o estabelecimento das razões da ocorrência de cervicalgia. Como afecções degenerativas da coluna vertebral são de elevada prevalência na comunidade e freqüentemente assintomáticas, os achados de exames de imagem devem ser validados apenas quando houver correlação com os elementos da semiologia. O tratamento da cervicalgia fundamenta-se na remoção das causas, no uso de medidas farmacológicas, medicina física e reabilitação, psicoterapia e, quando necessário, de procedimentos ortopédicos, neurocirúrgicos e/ou neurocirúrgicos funcionais. La differenza tra un soccorritore addestrato ed uno non addestrato fa la differenza tra la vita e la morte GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!! FINE