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Qualità e risk management in area pediatrica
Cosa s i in te n d eco n ilte rm in e “bestp ra ctice ? ” • .”Lap ra tica m ig lio re e ro a gbile in q eulm o m en to a d u n pazien te .” (G .eDl P oeta ,F.M a zu fero ,M .Canep a :”Ilr is kM a nagem en tn ella lo gica d el govern o c lin ico ”–M cG ra w ill;p a g1 -H ) 8 6 olagnisperdbcufm àtqz/,v“L ’ edcsupnlraizoth, atuoni–dsl.”beprcfz 2 Co m es i p u ò im plem en ta re la B e st P ra ctice ? .partendo dall’assunto: “tutto ciò che si fa può essere svolto in modo migliore!” (Santullo,2004) 3 “Standardize to Excellence: Improving the Quality and Safety of Care with Clinical Pathways” Paul Kurtin, MDa,*, Erin Stucky, MDa,b Pages 883-904 in “Pediatric Quality” Guest Editors: Leonard G. Feld Md, PhD, MMM, FAMD, FAAP. (August 2009 – Vol. 56, issue 4) Pediatric.theclinics.com, Agosto 2009. The first of five barriers or challenges to high quality care addressed by clinical pathways is the widespread unnecessary variation in care. A second barrier to high quality care that is addressed by clinical pathways is the gap between knowledge and practice. 4 The third barrier to high quality care addressed by clinical pathways is the failure of many physicians to appreciate,understand, andworkwithin the complex systems of care that existwithin hospitals today.Inpatient care is multi- and interdisciplinary and involves a large number and variety of patient-provider interactions and therapeutic Interventions. • Un report del 2005 del Joint Commission stabilisce che la principale causa del 70% di più di 2400 eventi avversi è il fallimento della comunicazione tra operatori o tra operatori efamiglie. • D i questo 70% di eventi,il 75% di pazienti è morto in seguito a questofallimento. • Ibambini costituisconoun evento ancora piùvulnerabile perché lo staff spesso non comunica o non può comunicare direttamente con loro ma con referenti quindi riceve e basa l’anamnesi, gli interventi clinico-assistenziali e le terapie su dati riferiti che possono costituire, quindi, una probabile maggiore fonte di errore(Rockland,2002). 5 “Standardize to Excellence: Improving the Quality and Safety of Care with Clinical Pathways” • Afourth challenge to high quality care that is addressed by clinical pathways and currently attracting a great deal of national attention is the need to improve patient safety. • The fifth challenge to high quality care addressed by clinical pathways is the slow adoption and routine use of practices by providers that can improve clinical outcomes and patient safety. 6 o n im plem en ta re n N ud isco rso d i q alit à h u a du e tip o lo g ie d ir is vo lt i: RISCHIO CLINICO: Riguarda anche l’attività assistenziale RISCHIO ECONOMICO: Riguarda soprattutto l’azienda sanitaria, manageriale Il rischio manageriale deriva dal rischio Clinico .. 7 La qualità è il livello di salute più elevato possibile, ottenibile con i mezzi più desiderabili ed utilizzabili allo scopo. (Donabedian) La qualità è una proprietà dell’assistenza e si valuta Attraverso due ambiti 1. AMBITO TECNICO: utilizzando la scienza medica ed infermieristica e la tecnologia per massimizzare i benefici per la salute limitando i rischi 2. AMBITO INTERPERSONALE: ottimizzando il grado di conformità ai valori, norme ed attese dei pazienti e dei professionisti coinvolti nell’assistenza al malato. 8 e st P “B ra ctice ? ” • a Lq alit àd ive n ta co sì n u u “neg ozia to ”tra : - fornitori del servizio (i Professionisti) - i fruitori ( Clienti/Utenti/Pazienti) - coloro che controllano ad alto livello le risorse (Manager, Politici) 9 appropriati efficaci Approccio clinico e Assistenza infermieristica di qualità quando risultano.. sicuri accessibili efficienti i danni ai pazienti conseguenti a errori nella gestione della terapia farmacologia sono tra i più diffusi eventi avversi ( Rothschild et al., 2002). Ma all’interno, ad esempio, di un reparto pediatrico… quali criticità possono minare la best practice? 0 1 10 efficace efficiente sicura Centrata sul paziente, appropriata IOM: le sei dimensioni della qualità nell’assistenza Imparziale ed accessibile tempestiva Intendendo, quindi, con i vari termini: Efficace: cioè capace in una situazione reale e documentata di raggiungere gli obiettivi stabiliti e di soddisfare le necessità del fruitore. Appropriata: cioè indicata per quel particolare utente tenendo conto delle sue effettive condizioni, risorse, esigenze. Efficiente: ( cioè costo-efficace) capace di raggiungere gli obiettivi fissati, prevedendo, al contempo, un uso ottimale delle risorse disponibili.. Imparziale, cioè Accessibile a tutti: quindi, di facile accesso per il fruitore; con la necessità, di abbattere le barriere economiche, organizzative, culturali, emotive.. Sicura: cioè possibilmente tale da comportare il minimo rischio per l’utente. Tempestiva: senza lunghe attese e latenze per i fruitori. 11 Making the Case to Improve Quality and Reduce Costs in Pediatric Health Care Ramesh C. Sachdeva, MD, PhD, JD, FAAPa,b,c, ShabnamJain, MDd,* Pediatr Clin N Am 56 (2009) 731–743 ..A recent study found that among 1000 children in 12 independent children’s hospitals, 1 in 15 children was exposed to wrong medications, side effects, or drug interactions.. (Takata GS, Mason W, Taketomo C, et al. Development, testing, and findings of a pediatricfocused trigger tool to identify medication-related harm in US children’s hospitals. Pediatrics 2008;121:e927–35) 12 Governocli(clinagover)cioè. atenziocm vgrlsp. • Necessità di creareun contesto in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo dellaqualità clinica e dell’assistenza mantenendo elevati livelli di prestazione e creandoun ambiente che favorisca l’espressione dell’eccellenza clinica Si attua attraverso: Programmi di miglioramento dellaqualità, formazione, ricerca.. Valutazione delle tecnologie sanitarie (attrezzature, strumenti, procedure, interventi..) Audit (metodi di valutazione che paragonano, in base a dei criteri, l’attività condotta conun sistema predeterminato di riferimento) Gestione dei rischi Supervisione clinica . [ tratto da“Afirst class service: Quality in the new National Health Service,Departement ofHealth, 1998] 3 1 13 Definizione di qualità: • Capacità di migliorare lo stato di salute e di soddisfazione diuna popolazione nei limiti concessi dalle conoscenze, dalle tecnologie, dalle risorse disponibili e dalle caratteristiche dell’utenza. (Calamandrei e Orlandi, 2009) L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 14 Obiettivi del governo clinico : • Centralità del cittadino • Valorizzazione del personale • Qualità delle prestazioni fornite L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 5 1 15 I principali punti del governo clinico: .1 2. 3. 4. 5. Esperienza del paziente al centro dell’assistenza Elaborazione delle informazioni Interventi di miglioramento della qualità Supporto degli operatori sanitari sul posto di lavoro Componenti basilari ( leadership e strategie di pianificazione dei servizi). Elementi del governo clinico: Formazione Audit clinico Efficacia clinica Risk management ricerca L.Sp ecialis tic a -M an agem en t in P ed iat r ia -P . Sabb io n 16 6 1 Gestione dei rischi: Perché ne parliamo?? È stato accertato che un incidente favorisce il verificarsi di altri eventi avversi in quanto la demotivazione che subentra dopo il fatto influisce negativamente sulla performance del team e sulla qualità delle cure … La maggior consapevolezza dell’Utente ed il nuovo nursing.. Rendono l’infermiere più soggetto al rischio di denunce … … inoltre.. L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 7 1 17 In Neonatologia ed in Pediatria l’attesa di vita per il paziente è enorme: quindi il rischio od il potenziale danno sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista aziendale - manageriale hanno maggiori implicazioni .. 18 Pediatric nursing audit: valutazione e revisione della qualità dell’assistenza inf.ca, cioè l’attivazione di metodologie volte al suo miglioramento. • Qualità dell’assistenza inf.ca => caratteristiche oggettive… indicatori di qualità: elementi che descrivono la qualità diun servizio Di esito Di struttura Di processo L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 9 1 19 generico modello di un sistema produttivo PATIENTS INPUT Esempio: -Risorse umane -Risorse strutturali -.. PROCESSO ORGANIZZATIVO OUTPUT STAFF 20 INDICATORI DI QUALITA’: (Cavallo 2003): STRUTTURA: di quali risorse si dispone* PROCESSO: che cosa si fa, chi fa, come, quando, perché.** ESITO: che cosa si ottiene*** *le risorse in un indicatore di struttura riguardano: attrezzature, materiali, operatori, ambienti, sistemi di registrazione; ma anche formazione e qualificazione del personale, organizzazione del lavoro, ec. **il processo comprende tutte le modalità con cui sono pianificate ed attuate le prestazioni professionali. ***gli indicatori di esito riguardano gli elementi che si riferiscono al risultato finale raggiunto in termini di soddisfacimento dei bisogni dell’utente, di acquisizione di nuove conoscenze, di miglioramento del livello di autonomia nel soddisfacimento dei bisogni assistenziali. Se si vuole, quindi, parlare di qualità assistenziale, occorre prendere in considerazione tutti gli aspetti espressi non solo dall’utente, ma anche dai professionisti che operano in sanità e dai loro manager. 21 In ambito pediatrico vi è un eccessivo numero di misure con poca standardizzazione. Non è sicuramente sufficiente applicare semplicemente gli indicatori degli adulti nelle giovani età proprio per la specificità dell’ambito pediatrico così come indicato nella seguente tabella (McDonald, 2009): Table 1:Special considerations for pediatric measures Children’s Health Consideration Description Implication for Measuremen Differential epidemiology (versus adult care) Relatively healthy Seldom have multiple illnesses Special populations Measure preventive care Risk adjustment is simpler Targeted indicators are needed Dependency Parents or other adults involved in financing, decisions, care Care evaluation depends on information derived from more resources Demographics From neonate to adolescent More poverty More ethnically/racially diverse Sample sizes vary by group Risk adjustment potentially more complex Development Constantly changing physically, emotionally, and cognitively Different measures by age group or development stage 22 Per quanto riguarda la misura degli esiti, quindi degli outcomes, si possono avere misure oggettive e misure soggettive. Per esempio, in ambito intensivo, la misura della sopravvivenza ( es. la percentuale di mortalità infantile, o la quantificazione del rischio clinico correlato alla sopravvivenza in una terapia intensiva) può essere una misura oggettiva. Gli indicatori soggettivi possono includere misurazioni sulla qualità della vita e/o indicatori di patient-satisfaction. Factors contributing to high health care costs: _ New technologies, especially those related to diagnostic imaging _ Specialty drugs _ Population health status (including increasing rates of obesity) _ Misaligned payment systems _ Emphasis on subspecialty care _ Lack of care coordination _ Insurance administrative costs _ Defensive medical practice (redundant, inappropriate, or unnecessary tests and procedures) ( ricavato da: Ramesh et al.2009), 23 Un discorso preoccupante, in ambito pediatrico è il difficile contenimento dei costi: - possibili strategie • Evitare la “medicina difensiva” • Trovare nuove strategie per limitare l’uso improprio del pronto soccorso • Evitare i ricoveri impropri (dettati più da motivazioni legali o sociali che da reali esigenze sanitarie) • M antenere dei requisiti certificati di qualità all’interno dellePediatrie • Cambiare i regimi di pagamento dei ricoveri prediligendo, là dove possibile, tipologie di ricovero breve come “Le Osservazioni Brevi IntensivePediatriche”per snellire i percorsi di assistenza ed offrireuna risposta più agevole all’utenza • D ivulgareun sistema trasparente di percorsi clinico-assistenziali basati sulla qualità. 24 D efinizione di spreco per l’Organizzazione mondiale della Sanità: • Ricoveri per eventi evitabili • Semplici inefficienze • D iagnostica non necessaria terapie ed interventi di pocovalore • P ercorsi diagnostici e terapeuticivariati a discrezione del medico ma non supportati dalle condizioni del paziente o dalle evidenze scientifiche.. L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 25 (Carta del Bambino inH,maggio1988;EACH: European Association for Children inHospital) Nuovi approcci pediatrici . CdL Specialistica - Dott.ssa Paola Sabbion 26 26 CdL Specialistica - Dott.ssa Paola Sabbion 27 27 Appropriatezza Criteri generali • Trattamento intensivo di patologie acute con caratteristiche di reversibilità • Inquadramento diagnostico e monitoraggio clinico di patologie sospette o complesse Media intensità o media complessità CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 28 28 Pazienti appropriati per O.B. • • • • • • • • • Asma acuto Laringite acuta Broncopolmoniti ,Pleuro-polmoniti Febbri di natura sospetta D olori addominali Gastroenteriti Convulsioni Intossicazioni Reazioni allergiche medio-gravi • • • • • • • • Linfadeniti acute Anemia Sindromi emorragiche D isidratazione Sindromi dolorose Perdite di coscienza transitorie D isturbi dell’equilibrio, alterazioni dello stato di coscienza Trauma cranico CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 29 29 Pazienti NON appropriati per O.B. • • • • • • • Insuficienza respiratoria Shock Ostruzione dellevie aeree Cardiopatie o aritmie instabili Coma Intossicazionigravi Sepsi conclamata e/o con shock settico • Febbre in pazienti neutropenici • Pazienti in trattamento di tipo onco-ematologico o sottoposti a TMO • Epiglottite • M eningite • D isturbi elettrolitici severi • Neonati CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 30 30 L’OB NON dovrebbe essere utilizzata per… • “Appoggio” di ricoveri programmati o come attività programmata • Sostituzione di attività eseguibili in regime ambulatoriale o diD H • Isolamento di malattie infettive • Ricovero di pazienti con situazioni cliniche che facciano presumereuna degenza >24 h • Gestione di situazioni cliniche ad elevato rischio e/o stabilizzazione pazienti critici CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 31 31 Ministero della Salute, commissione consultiva: Piano per il miglioramento del sistema di emergenza/urgenza pediatrica –maggio 2005 Situazione di partenza: L’accesso alP.S. pediatrico è spontaneo in circa il 90% dei casi, senza che sia stato interpellato il pediatra di libera scelta o altre figure della continuità assistenziale dell’area territoriale. L’analisi degli accessi alP.S. mette in evidenza che in circa il 90% dei casi si tratta di codici bianchi overdi, ossia casi nonurgenti ourgenze diferibili che ingran parte potrebbero esserevalutati e risolti inun contesto extraospedaliero. Queste situazioni,unitamente alla carenza diP.S. pediatrico ed al mancato coordinamento assistenziale ospedale-territorio, concorrono all’elevato tasso di ospedalizzazione di bambini e adolescenti nel nostro paese che, pur con sensibili diferenze a livello regionale, è all’incirca doppio rispetto a quello rilevato in altri paesi europei. CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 32 32 L’ emergenza-urgenza pediatrica in ospedale e la tutela della salute materno-infantile • Situazione di partenza: • P er quanto si riferisce all’area dell’emergenza, ancora nel 2002 solo il 40% circa degli ospedali pubblici era dotato diun dipartimento di emergenza ed anche negli ospedali sede diDEA di I e I livello per adulti non sempre è predispostaun’area con personale medico ed infermieristico specificatamente formato e adibito all’emergenza-urgenza pediatrica. • Unagran parte delle strutture sanitarie accreditate per l’emergenza-urgenza risultano pertanto inadeguate alla gestione ottimale in acuto del bambino e dell’adolescente, per mancanza di professionalità pediatriche e/o di ambienti, apparecchiature, attrezzature e materiali di consumo idonei a questa fascia di età. • Non è adeguatamentevalorizato il ruolo degli ospedali pediatrici. CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 33 33 ALCUNI INTERVENTI: • laPediatria digruppo, devegarantire la continuità assistenziale sul territorio almeno12 ore su24 per 7/7giorni alla settimana da parte dei pediatri di libera scelta, in linea con le indicazioni delPiano Sanitario Nazionale 2003-2005. • Dedicare più tempo a bambini con problemi acuti o cronici. • D elegare a nuove figure professionali, come l’Infermiere/a Pediatrico/a diplomato nello specifico Corso di Laurea breve, molte delle funzioni ora svolte dal pediatra di libera scelta, come quelle di puericultura, di educazione alla salute e alimentare, di contenimento delle ansie deigenitori e di primavalutazione di problematiche di tipo socio-sanitario. • Sperimentare nuovi modelli di organizzazione (osservazione temporanea, test rapidi, sviluppo di alcune specialità pediatriche, ecc.). • D edicare maggiore attenzione alle problematiche dell’adolescenza. • M igliorare la qualità dell’assistenza. • Attuare programmi di educazione e di prevenzione sanitaria collettiva con interventi mirati nelle scuole e nelle famiglie. CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 34 34 ALCUNI INTERVENTI: • D edicare più tempo all’aggiornamento, alla valutazione, alla formazione. • Sperimentazione di nuovi modelli di inserimento delPediatra di libera scelta all’interno dellaM edicina Generale digruppo, privilegiando l’assistenza della popolazione pediatrica da 0 a6anni e prevedendo la consulenza per le età successive e attività formative e di educazione alla salute nella scuola medianteun rilancio della pediatria di comunità. • D ove non è possibile organizzareun servizio di continuità assistenziale pediatrica o negli orari non coperti da quest’ultima, il servizio di continuità assistenziale territoriale integra l’assistenza pediatrica di base, purché i medici del servizio abbianouna adeguata formazione pediatrica, certificata da corsi di formazione accreditati dalle Società scientifiche di area pediatrica e da frequenza presso UU.OO. pediatriche e studi di pediatri accreditati alla funzione di tutor. CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 35 35 ALCUNI INTERVENTI: • La riconversione dei piccoli ospedaliunitamente auna migliore organizzazione dei distretti può essere l’occasione per assicurare le migliori curegarantendo anche assistenza ambulatoriale specialistica, osservazione temporanea, day hospital là dove necessario. • Il personale operante sui mezi di soccorso deve avereuna specifica formazione mirata all’intervento di tipo pediatrico. • Tutti i mezi di soccorso devono essere dotati di dispositivi e farmaci adatti all’intervento di tipo pediatrico. CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 36 36 Linee guida per la riorganizzazione dei servizi di emergenza ed urgenza pediatrica (Ministero della Salute 9/05/05) • Gli ospedali sedi diDEA di secondo livello sono ingrado di assicurare, oltre alle prestazioni fornite daiDEA di primo livello, le funzioni di alta specialità legate all’emergenza, tra cui cardiochirurgia, neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgiavascolare, la chirurgia toracica. La responsabilità delDEA è attribuita aun dirigente di secondo livello con documentata esperienza nel settore, responsabile anche diuna delleunità operative delDEA. Nel 2003, iDEA di primo livello presenti in Italia sono 224, mentre iDEA di secondo livello sono128. (M inistero della Salute) CdL Specialistica -Dott.ssaPaola Sabbion 37 37 .A proposito degli Infermieri adeguatamente preparati.. L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 38 • Anche se la maggior parte degli studi riguardano la popolazione adulta, due studi pilota (Stratton,2005 eM arket al.,2007) hanno studiato la correlazione tragli outcomes dei pazienti pediatrici egli staffcomposti da infermieri laureati, con elevati livelli di formazione. • Queste ricerche, confermano la necessità diutilizzare, in area materno-infantile, team infermieristici appositamente formati e preparati ingrado di determinare la qualità elevata dell’assistenza e di dare lagiusta risposta assistenziale ai pazienti ed alle loro famiglie contribuendo in maniera sensibile al miglioramento della qualità divita dei pazienti. • Ilavori sopra indicati, sugeriscono, come indicatori specifici degli outcomes pediatrici i seguenti “Key Indicators nurse sensitive: • infezioni del trattourinario • polmoniti • shock • emorragie nel tratto superioregastrointestinale • la durata di degenza per i pazienti di area medica • il fallimento degli interventi di rianimazione nei pazienti chirurgici 39 Stratton KM.The relationship between pediatric nurse staffingand quality of care in the hospital setting [dissertation].Denver (CO):University of ColoradoHealth Sciences Center; 2005.Dissertation Abstract International,66(1 ).DAI-B.(UMINo. AAT 3196584). • Lo studio di Stratton (Stratton, 2005),condotto nel 2003 attraverso i dati amministrativi di sette ospedali pediatrici mette in correlazione la preparazione degli infermieri con la percentuale dei seguenti eventi avversi: • errori di terapia • infezioni di cateteri centrali • infezioni settiche • infiltrazioni intravenose • compliance del paziente e della famiglia. • Le conclusioni indicanouna forte relazione inversa trauna più elevata concentrazione di infermiere laureate rispetto ad altre tipologie di staffassistenziali e la percentuale di infezioni ematiche o del catetere centrale. 40 M arkBA,HarlessDW, Berman WF. Nurse staffingand adverse events in hospitalized children. PolicyPolit NursPract 2007;8(2):83–92. Nursingand Quality 983 • Anche lo studio diM ark(M ark,2007),esamina la mortalità ed altre complicanze attraverso le schede di dimissione di 288ospedaligenerali e pediatrici della California (3.65 milioni di SDO). • Irisultati dimostrano chegli staffdi infermieri laureati producevanouna significativa riduzione • di infezioni ematiche post operatorie, • di polmoniti postoperatorie, • di complicazioni polmonari. 41 Indicatori di outcomes in area pediatrica: • • • • • • • • • • • • gli indicatori di qualità pediatrici selezionati per inclusione dall’Agenzia per la Ricerca della Healthcare. Questi indicatori vengono evidenziati, attraverso i dati amministrativi alla dimissione dei pazienti di 76ospedali pediatrici; sono quelli percentualmente maggiormente presenti alla dimissione: lesioni da decubito (40%) sepsi postoperatorie (40%) infezioni da germi resistenti provocate da terapie (43%) (M cDonald, 2002) Alcuni studi compiuti sui tre anni, 2001,2003, 2005 sempre sulle schede di dimissione di 76 ospedali pediatrici hanno evidenziato, in tutti e tregli anni considerati, che possono essere considerati indicatori di outcomes di area pediatrica: le complicanze dell’esordio del diabete: chetoacidosi, iperosmolarità, coma le infezioni del tratto urinario (bb 3mesi, 17aa) gli attacchi d’asma le gastroenteriti (bb 3mesi, 17aa) (Chang,2008) 42 Cosa significa mettere al centro dell’assistenza il paziente pediatrico? Si può parlare di… • produttività ?? • ottimizzazione dei tempi ?? • riduzione delle risorse ?? • Contenimento dei costi ?? L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 43 43 Definizione di rischio clinico • È la probabilità cheun paziente siavittima diun evento avverso, cioè subiscaun qualsiasi danno o disagio imputabile alle cure o alle prestazioni ricevute durante il periodo di ricovero che comportiun prolungamento del suo periodo di degenza,un peggioramento delle condizioni di salute o la morte.. Ogni anno in Italia, su 8 milioni di persone ricoverate, 320000 ne escono con danni dovuti ad errori di cura o a disservizi ospedalieri L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 44 44 Definizione di risk management: • Un particolare approccio di miglioramento della qualità delle cure che mette in evidenza le occasioni in cui i pazienti possono essere danneggiati dai trattamenti che ricevono durante il processo di cura (HANDS,1999).E che sia ingrado di controllare queste circostanze. PROCESSO DI RISK MANAGEMENT: •Identificazione •Valutazione •Classificazione dei rischi •Strategie di gestione del rischio. L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 45 45 Obiettivo del Risk Management: • P rogettare e prevedere dei sistemi sicuri ingrado di testare la probabilità di errore riorganizzando, nel limite delle risorse disponibili, le strutture nelle quali si opera, i processi clinico assistenziali e prevedendo outcomes ottimali e percorsi idonei per ciascun paziente. L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 46 lamentele Documentazioni cliniche L’analisi della rischiosità di Una situazione può identificare I rischi: Segnalazioni Volontarie Ricerca di eventi sentinella* Analizzando gli eventi dannosi si possono identificare nella catena dell’errore i punti deboli responsabili del danno… Inoltre è importante rivedere periodicamente i processi assistenziali ( audit clinico) L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 47 47 Cos’è un evento sentinella? • Èun fenomeno che, per la sua importanza, anche se si verificauna sola volta, necessita di indagine per accertarequali fattori hanno contribuito al suo verificarsi e che in futuro possono essere corretti. • D efinizione delM inistero della Salute:un evento sentinella èun evento avverso di particolaregravità, indicativo diun serio malfunzionamento del sistema, che causa morte ograve danno al paziente e che determina la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario. L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 48 48 PTIENT SAFETY IND A ICATORSo vero EVENTISENTINELLA: so no in d ic ato ric h e focal izzan o l’at ten zio n es u m plic azio n ie vit abil ied e ven ti iat ro gen ico co m eco n se gu en zap re su ntad ei pro ce ssi as s is ten zial i. EVENTI SENTINELLA •. Morte • Ritorno in sala operatoria entro 7 giorni • Trasferimento da un reparto di cure generali a cure intensive (dovuto a sepsi) • Riammissione non pianificata entro 21 giorni dalla dimissione • Arresto cardiaco • Trasferimento ad altro istituto di cura • Lunghezza della degenza superiore a 21 giorni • Cancellazione dalla lista della sala operatoria • Ematoma o emorragia post-operatori • Frattura del femore post-operatoria • Squilibri fisiologici e metabolici post-operatori • Embolia polmonare o trombosi venosa profonda postoperatorie • Insufficienza respiratoria post-operatoria • Sepsi post-operatoria • Deiscenza di ferita operatoria in interventi chirurgici pelvico-addominale • Infezioni selezionate attribuibili a cure mediche • Reazioni trasfusionali .. EVENTI SENTINELLA eventi iatrogeni: • Punture accidentali e lacerazioni (per il personale) • Trauma alla nascita – lesione neonatale (interventi ostetrici) • Complicanze da anestesia • Mortalità nei DRG a bassa mortalità • Ulcera da decubito • Corpi estranei lasciati durante un intervento • Pneumotorace iatrogeno • Trauma ostetrico, parto cesareo, parto vaginale strumentale e non strumentale (perché quando viene attuato una manovra ad alto rischio come l’applicazione di ventosa o forcipe sono situazioni di evento sentinella perché si potrebbe evitare). 49 La lista degli eventi sentinella: • • • • • • • • • • Procedura in paziente sbagliato Procedura in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte) Suicidio in paziente ricoverato Strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico che richiedaun successivo intervento oulteriori procedure Reazione trasfusionale da incompatibilità ABO D ecesso, coma ogravi alterazioni funzionali derivanti da errori da terapia Abuso supaziente ricoverato D ecesso materno o malattia grave correlata al travaglio e/o al parto M ortalità in neonato sano di peso maggiore di 2500gr. Entro 48ore dalla nascita Ogni altro evento avverso che causa danno indicativo di malfunzionamento del sistema… L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 50 50 La catena dell’errore in pediatria: • 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Livello della prima linea ( interfaccia uomosistema e/o paziente –medico): Gli ambienti fortemente dinamici Le troppe e diverse fonti di informazione Il cambiamento frequente di obiettivi La scarsa chiarezza degli obiettivi L’utilizzo di informazioni indirette o riferite Il passaggio rapido da situazioni di stress elevato a situazioni routinarie L’uso di tecnologie avanzate e complesse La coesistenza di priorità differenti La presenza di più leader in competizione tra di loro • Livello dei piani alti: 1. Interazioni non ben regolate tra gruppi professionali diversi Scarsa chiarezza del sistema delle regole Compresenza di norme conflittuali Cattiva progettazione dell’organizzazione Scarsa o nulla attenzione alle politiche della sicurezza Disinteresse per la qualità 2. 3. 4. 5. 6. G. Del Poeta, F. Mazzufero, M. Canepa, “IL risk mamagement nella logica del governo clinico”, McGraw - Hill L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 51 51 L’errore è un problema del singolo Operatore ?? • “Errori attivi”: • “Errori latenti”: • Sono commessi direttamente dall’operatore con effetto negativo praticamente immediato sull’assistito • Interessano l’organizzazione, si intrecciano più cause Es: eccessivo carico di lavoro, problematiche organizzative, tempi, spazi, strumenti inadeguati, poca formazione, scarsa comunicazione.. L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 52 52 Situazioni a rischio in pediatria: Nella struttura: • Letti inadeguati; • Sporgenze strutturali (es. termosifoni..); • Finestre non protette, uscite pericolose; • Apparecchiature in bilico ( piantane, tv..); • Suppellettili non autorizzate; • Accesso in zone a rischio (es. sala medica..); • Armadi con farmaci facilmente raggiungibili; • Apparecchiature pericolose ( vedi forno a microonde..); • … L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 53 53 Situazioni a rischio in pediatria: Nell’organizzazione ( processi ): • Errore di dosaggio terapia; • Scambio paziente; • Errore di somministrazione (terapia incustodita..); • Confusione al momento della preparazione del farmaco; • Difetto di comunicazione col team medico; • Erroneo scambio di consegne; documentazione inf. ca inadeguata; • Incomprensione col genitore; • Eccessiva fiducia/sfiducia nei confronti del parente adulto; • … L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 54 54 Rianimazioni pediatriche Pediatrie e neonatologie sono ad alto rischio per gli errori di som.ne / dosaggio farmaci .. Ciò è dovuto principalmente all’eterogeneità delle patologie a carico dei bambini ricoverati ed al gran numero di farmaci utilizzati in queste aree L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 55 55 Situazioni a rischio in pediatria: Nell’esito: • Comunicazione frettolosa al momento della dimissione; • Poco tempo dedicato a spiegare al genitore come proseguire l’iter terapeutico a domicilio; • Scarsa continuità con i controlli a distanza; • Società multietnica, • … L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 56 56 Nursing malpractice Una ricerca americana ( pubblicata da Accident Analysis and Prevention) Afferma che il maggiore rischio di errore (il 20% di tutti gli errori) deriva da orari di lavoro innaturali (es. il compito più delicato assegnato nelle prime ore della sera o della notte, soprattutto prima di una festività, Due o più consecutivi turni impegnativi di notte… Questo succede perché vi è interferenza nei ritmi circadiani delle persone (l’orologio biologico). L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 57 57 • Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla programmazione e, quindi, alla gestione delle attività durante le ore lavorative dei tre turni perché è stato evidenziato che il 40% degli adverse events e dei near misses accadono durante la prima e l’ultima ora del turno. Si è stimato, poi, che, rispetto ad altri reparti avocazione pediatrica (es. chirurgie, terapie intensive .)la carenza di infermieri è maggiore nelle pediatrie ordinarie. • (Festini et Al. 2008). • (Festini et Al.,2009). e•F stin i F,Biso gni S, Gal ic i V, N e ri S.V o lu ntar y in cid en trep o rtin gbyn u rse s n i ap aed iat r ic h o sp it al :ap ilo ts tu dy.(2008)P :1 ID M 757004 8 [P bM u ed – in d exed for M ELDN I E]. e•F stin i F.,alDl ai L.C , io fi D .,Biso gni S.Rile vazio n ed ellaco m ple ssit à as s is ten ziale e d el fabbiso gnod i in ferm ie rin eirep ar t id i ped iat r ia: u nos tu dio d i val u tazio n ed els is tem a “P an d a”n elle P ed iat r ie To sc an e.Gio rn ale Ital ian o d i cS ien ze Inferm ie ris tic h e P ed iat r ic h e 2009;1 (3)Su ppl.3p ; ag.s 24-s25. L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 58 Cause evitabili: •La mancanza di prevenzione •Le carenze nell’igiene* e nel servizio sanitario •I ritardi diagnostici e terapeutici •Le principali cause di errore sono dovute: •48,2% al fattore umano •33% alla struttura •5,4% al soccorso tardivo •Ma… •Fonti autorevoli internazionali •citano il sistema sanitario italiano come il più efficiente • in assoluto tra i grandi paesi del mondo occidentale. L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 59 59 Carenze di igiene e mancanza di prevenzione: In Italia vi sono ogni anno 450/700mila casi di Infezioni Ospedaliere; Per carenze igieniche ogni100 pazienti,10 si ammalano diuna malattia diversa da quella per cui sono stati ricoverati ….. InunaPediatria Generale il problema principale è determinato dalle Gatroenteriti acute… che non sono annoverate tra le IO… Quali e quanti ospedali hanno attivatoun servizio divigilanza e controllo ad esempio tramite il servizio infermieristico addetto al controllo delle infezioni?? Bleah! L. Specialistica -M anagement inPediatria -P. Sabbion 0 6 60 La dotazione dell’organico infermieristico (strategia di prevenzione del rischio clinico..) L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 61 È stato detto che.. • Obiettivo del risk management: Prevedere sistemi sicuri, testando la probabilità di errore, creando percorsi idonei e outcomes ottimali per ciascun paziente.. L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 62 La dotazione dell’organico infermieristico • Tra gli strumenti gestionali per affrontare i problemi in sanità vi è la pianificazione dei processi: • v. ad es. la determinazione del • fabbisogno assistenziale:. (gestione quantitativa della risorsa umana) Secondo obiettivi strategici aziendali L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 63 La dotazione dell’organico infermieristico: • Ipotizzare quindi: Staff assistenziale specificamente preparato + personale di supporto (..che collabora ed integra.. Ma non sopperisce!!) • Secondo il Ministero della salute (2003) le categorie di errore nel Risk Management in Sanità comprendono: • Errore umano (errori attivi o latenti) • Violazioni • Errori organizzativi L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 64 La dotazione dell’organico infermieristico: Errori organizzativi • • 1. 2. 3. 4. 5. 6. Attenzione alla scelta e all’utilizzo del personale .. Fattori che influenzano le gestione dei turni: Contenimento dei costi Conciliazione con le esigenze sociali della società (domanda illimitata..) e dello staff Collegamento con la rete territoriale e alleggerimento dei PS Effetti deleteri dell’ospedalizzazione nel bambino Struttura logistica a disposizione.. Turnover dei pazienti L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 65 Metodi per valutare la determinazione del fabbisogno infermieristico: L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 66 Provvedimenti normativi per la determinazione del fabbisogno infermieristico: • D:P:R: 128/69: ordinamento Interno dei Servizi Ospedalieri; • Delibera CIPE del 1984: Standard di organizzazione; • D.M. 1988 (legge Donat-Cattin): diversificazione dell’assistenza a seconda della patologia del paziente; • D.Lgs.1993 privatizzazione del Pubblico Impiego; • L.n. 537 del 1993: Finanziaria; • D.P.R. 1997: Requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie; • D.Lgs 502/92 e successive modifiche ed integrazioni: le linee di indirizzo e i livelli di assistenza sono stabiliti dal PSN; • Deliberazione n. VI / 38133, 1998: Definizione di requisiti ed indicatori per l’accreditamento delle strutture sanitarie della Regione Lombardi; L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 67 Norme riguardanti il fabbisogno infermieristico in area pediatrica: • Decreto Ministeriale del 13 settembre 1988: è il D.M. sugli standard. Assistenza diversificata a seconda della patologia del paziente. la dotazione organica viene definita in base ; pediatria = specialità a “media assistenza” che indica in 20 PL 16 infermieri e per ogni modulo successivo di 20 PL 16 infermieri; da questi parametri viene desunto, il numero di minuti assistenziali per paziente/die, cioè: . • Deliberazione Giunta Regionale Lombardia 6 agosto 1998 (n.6/38133): Definizione di requisiti e indicatori per l’accreditamento delle strutture sanitarie. L’area materno – infantile e pediatrica, è una struttura dove l’unità di misura dell’assistenza infermieristica è il minuto/paziente/die. I minuti/paziente/die da garantire in relazione all’intensità delle cure sono i seguenti: CdL Sp. in Sc. Infermieristiche ed Ostetriche - Paola Sabbion - 68 definizione del fabbisogno delle risorse infermieristiche ad opera dell’Agenzia Sanitaria della Regione Abruzzo – 2008. secondo i seguenti criteri: BASSA COMPLESSITA’ • Stabilità clinica • Comprensione/scelte adeguate • autonomia MEDIA COMPLESSITA’ • Stabilità clinica • Comprensione/scelte inadeguate • Autonomia • e/o dipendenza e/o instabilità clinica ALTA COMPLESSITA’ • Stabilità o instabilità clinica • Comprensione/scelte inadeguate • Instabilità clinica/dipendenza ASSISTENZA INTENSIVA • Instabilità clinica • Comprension/7scelte inadeguate • dipendenza CdL Sp. in Sc. Infermieristiche ed Ostetriche - Paola Sabbion - 69 definizione del fabbisogno delle risorse infermieristiche ad opera dell’Agenzia Sanitaria della Regione Abruzzo – 2008. • Per determinare il fabbisogno occorrente a ciascuna unità operativa è necessario avere anche a disposizione il numero dei posti letto ed il tasso di occupazione da combinare, poi, con lo standard organizzativo e l’indice di case-mix. • Bassa Complessità per valori di Case-Mix < 0,80 • Media Complessità per valori di Case-Mix ≥ 0,80 ≤ 1,50 • Alta Complessità per valori di Case-Mix > 1,50 ≤ 3,00 • Assistenza Intensiva per valori di Case-Mix > 3,00 • ( ASR Abruzzo, 2008). • La Pediatria viene definita un’area a media complessità assistenziale L. Specialistica - Management in Pediatria - P. Sabbion 70