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INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI VITA DELLE FAMIGLIE

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INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI VITA DELLE FAMIGLIE
IRPET
Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Il problema della
non autosufficienza in Toscana
Nicola Sciclone
Firenze, 30 marzo 2007
La rilevanza del fenomeno
Una grande città… è quella in cui potrebbero vivere i non
autosufficienti presenti in Toscana
181 mila non autosufficienti
Stima Istat 2004-2005
www.disabilitaincifre.it
Prato
Livorno
Popolazione
356.118
172.499
156.274
Arezzo
Pisa
Pistoia
91.589
89.694
84.274
Lucca
Grosseto
81.862
71.263
Firenze
 94 mila non autosufficienti
Fonte ARS 2006
www.arsanita.toscana.it
 80 mila pensioni di accompagnamento
Fonte INPS 2006
www.inps.it
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Quante famiglie dichiarano di avere familiari
non autosufficienti?
100
80
60
40
20
0
Nessuno
Uno
Due o più
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Con chi vivono i non autosufficienti?
Il ricorso alle strutture di ricovero
L’assistenza senza istituzionalizzazione
Aiuto esclusivamente
privato
Istituzionalizzati
19%
7%
Non istituzionalizzati
93%
Aiuto esclusivamente
pubblico
16%
Aiuto pubblico e
privato
4%
Non fa uso
61%
• I non autosufficienti istituzionalizzati sono il 7%, mentre il 93% vive da solo o
con altri familiari
• Il 39% delle famiglie con non autosufficienti ricorre però all’aiuto di personale
esterno (pubblico e/o privato)
• Il rimanente 61% fronteggia da solo i bisogni di cura ed assistenza dei non
autosufficienti
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Il reddito familiare influisce sul ricorso alle strutture di
ricovero e/o su aiuti esterni?
Ricorso alle strutture di ricovero
Ricorso ad aiuti infermieristici e/o badanti
100%
100%
80%
80%
60%
60%
40%
40%
20%
20%
0%
0%
Non istituzionalizzati
reddito basso
Istituzionalizzati
reddito medio
reddito alto
Non fa uso
reddito basso
reddito medio
Fa uso
reddito alto
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
I tempi di cura dei care givers
Quintili di reddito
Ore medie settimanali
1° (famiglie povere)
36
2° (famiglie a reddito medio-basso)
31
3° (famiglie a reddito medio-alto)
28
4° (Famiglie a reddito alto)
25
5° (famiglie ricche)
21
TOTALE
28
Il 71% dei care givers è donna (coniugi o figlie)
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Fondo per la non autosufficienza
Vantaggi:
 Favorirebbe la razionalizzazione degli interventi e la trasparenza
nell’uso delle risorse pubbliche
 La dimensione regionale del fondo dovrebbe garantire maggiore
equità (minore eterogeneità nelle prestazioni erogate a livello
locale)
 Garantirebbe una programmazione di lungo periodo (superando la
logica del finanziamento anno per anno)
Problemi:
 Come stimare il fabbisogno di risorse?
 Come finanziare il fondo?
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
La stima del fabbisogno di spesa
FABBISOGNO LORDO DI SPESA DEL FONDO
 Condividere una definizione di non autosufficienza (94 mila residenti a domicilio –
fonte ARS + 9 mila residenti in RSA)
 Assistenza domiciliare (ADI) ai 94 mila (perdita di 1, 2 o 3 ADL) mantenendo invariata
l’offerta di assistenza residenziale (in RSA) agli attuali 9 mila
 Costo medio per prestazione (300 € 1 ADL, 600 € 2ADL, 1.000 € 3ADL)
 Costo Totale 737 ml.
Grado di non
autosufficienza
Costo medio
annuo (euro)
Non autosufficienti
Costo Totale
ml.
Lieve (1 ADL)
3.600
36.512
131
Medio (2 ADL)
7.200
17.991
130
Grave (3 ADL)
1.2000
39.701
476
94.204
737
TOTALE
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
La stima del fabbisogno netto
FABBISOGNO NETTO DI SPESA DEL FONDO
Qualora si partisse da una situazione nella quale nulla si fa per le
persone non autosufficienti, il fabbisogno di spesa stimata (737 ml.)
rappresenterebbe il costo complessivo del programma…
…a tale cifra bisogna però detrarre la spesa pubblica stanziata per
ADI (50 ml. circa) e la spesa INPS per assegno di accompagnamento
(421 ml.)
 Fabbisogno netto = 737 – 52 – 422 = 263 ml. di euro
IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana
Le modalità di finanziamento
 Attivare risparmi su altri capitoli di spesa pubblica
 Introduzione di un tributo specifico
 Maggiorazione di tributi preesistenti (es. addizionale Irpef). Questa ultima
opzione ha i seguenti vantaggi:
a)
bassi costi di transazione: i cittadini non devono presentare una nuova
dichiarazione o fare nuovi calcoli
b)
è facile stimare il gettito
c)
bassi costi di riscossione: si utilizza la struttura amministrativa esistente
Stime MIRTO= 263 milioni di euro (+0,65% di addizionale IRPEF aggiuntiva)
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Gli aspetti distributivi
 Aggravio medio di imposta per contribuente
111 €
 Aggravio medio di imposta per famiglia
189 €
 Aggravio medio di imposta 1° decile
23 €
 Aggravio medio di imposta 10° decile
487 €
 Disuguaglianza (Gini) prima
0,3065
 Disuguaglianza (Gini) dopo
0,3061
 Redistribuzione (Reynolds-Smolensky) prima
0,0570
 Redistribuzione (Reynolds-Smolensky) dopo
0,0576
150
100
50
0
-50
-100
-150
-200
1
2
3
4
5
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