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Vassallaggio e feudalesimo

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Vassallaggio e feudalesimo
Vassallaggio e
feudalesimo
Franchi e fedeltà personale
• Abbiamo studiato che:
 I Pipinidi-carolingi devono la loro forza a
“clientele” di armati legati al maestro di
palazzo da vincoli di fedeltà e ricompensati
tramite beni fondiari in usufrutto. [pp.146-147]
 Carlo Magno si servì di aristocratici legati da
questo tipo di vincolo per governare
l’impero. [p.160]
• Dobbiamo chiarire la natura di tali rapporti,
detti di vassallaggio (vassaticum).
Vassallaggio e
feudalesimo
Che cos’è il vassallaggio?
Il vassaticum (1)
Il vassaticum, o vassallaggio, è “un’amicizia
sanzionata giuridicamente”
(G. Tabacco).
• E’ un legame personale, privato, non
riguardante, in sé, l’amministrazione dello
stato.
• Ma formalizzato in modo ufficiale e
pubblico, con una sorta di “contratto”.
Il vassaticum (2)
• E’ un legame stretto da persone di
condizione sociale elevata.
• Non va confuso con altre forme di
subordinazione (ad esempio il rapporto
tra un proprietario terriero e i suoi coloni).
• Non riguarda necessariamente un re o un
imperatore, ma sempre dei potentes.
Il vassaticum (3)
• E’ un legame (amicitia) che non comporta
uguaglianza:
• c’è un inferiore (vassus) che si sottomette
ad un superiore (senior, dominus).
• Il sottomesso non è visto come un servo,
ma come un “familiare” del superiore.
Il vassaticum (4)
• Il legame istituisce obblighi reciproci:
 Il vassus ha l’obbligo della fedeltà al senior e
del servizio, per lo più in armi.
 Il senior ha l’obbligo della protezione e, in un
secondo tempo, quello di compensare il
vassus con l’assegnazione di un beneficio.
Il beneficio è un bene fondiario concesso
temporaneamente in uso (non è una proprietà); nel
caso del vassallo, per tutta la durata del servizio.
Il vassaticum (5)
• L’amicizia vassallatica può essere infranta
solo dall’infedeltà del vassus (“fellonia”),
• altrimenti dura fino alla morte di uno dei
due contraenti.
• Essendo un rapporto personale non è
trasmissibile per via ereditaria
 Non era però infrequente che un senior ben
servito accettasse come vassus l’erede di un
vassallo defunto.
Il Vassaticum (6)
• E’ istituito attraverso una cerimonia, detta
“omaggio” che prevedeva vari gesti
simbolici:
 l’immixitio manuum con la quale il vassus si
metteva nella mani del senior;
 il giuramento, che chiamava Dio come
testimone dell’impegno di fedeltà;
 la consegna del beneficio (investitura)
attraverso un simbolo.
Vassallaggio e
feudalesimo
Il vassallaggio presso i Franchi
Diffusione del vassaticum
• Il vassallaggio si diffonde nella prima metà
del VIII secolo nel regno dei Franchi,
• come risposta alla crisi dell’esercito di
popolo (in origine tutti i liberi dovevano
accorrere alla chiamata del re, “eribanno”).
• I maestri di palazzo merovingi si
circondano di una clientela militare,
compensata con beni sottratti alla Chiesa.
Il vassaticum e Carlomagno
• Carlo utilizzò il vassallaggio ad
integrazione dell’apparato pubblico.
• Infatti, in modo più sistematico dei suoi
predecessori,
 scelse i suoi funzionari (conti, margravi e
duchi) tra coloro che erano legati a lui dal
vincolo del vassallaggio,
 o fece diventare suoi vassalli coloro che
svolgevano funzioni pubbliche.
Ambiguità del sistema carolingio
• Con il tempo si creò una confusione tra
ambito privato e pubblico:
 il vassallo-conte finì con il confondere l’
ufficium con il servitium
 e i vantaggi economici legati alla sua
funzione pubblica (a volte erano benefici) con
il beneficio goduto in quanto vassallo.
• Ciò non ebbe conseguenze gravi, finché il
potere centrale restò forte e autorevole.
Equivoci da evitare
• Non tutti i vassalli
erano conti (=
funzionari pubblici)
• I legami vassallatici
non riguardavano tutti i
rapporti sociali.
• La “piramide feduale”
non è mai esistita.
Vassallaggio e
feudalesimo
Evoluzione del vassallaggio
L’importanza dei vassalli
• Dopo Carlo Magno, guerre civili e nuove
invasioni comportarono un aumento della
“forza contrattuale” dei vassalli.
• I Seniores, per essere aiutati militarmente,
sono costretti a concedere di più:
• Il beneficio diventa misura, condizione
e, infine, causa del servitium.
 Non a caso in quest’epoca compare il
“vassallaggio multiplo”.
Evoluzione del beneficio
• Per i Seniores diventa sempre più difficile
disporre dei benefici assegnati:
 da loro, in caso di fellonia;
 dal loro predecessore, dopo la sua morte.
• La prassi di accettare l’omaggio
vassallatico dell’erede del vassallo
defunto e di confermagli il beneficio
diventa un obbligo, una legge non scritta.
L’ereditarietà dei benefici
• Viene poi sancita formalmente:
 Nel 877 con il Capitolare di Quierzy, Carlo il
Calvo concede l’ereditarietà degli uffici
comitali e dei benefici ad essi connessi
(ereditarietà dei “benefici maggiori”).
 Nel 1037, con la Constitutio de feudiis,
l’imperatore Corrado II di Franconia rende
ereditari anche i benefici dei vassalli dei
vassalli (“benefici minori).
Il feudo
• Il beneficio ereditario, dal XI secolo
chiamato “feudo”, diviene quasi
irrevocabile e del tutto simile all’allodio
(come dimostra il diffuso fenomeno del
“feudo oblato”).
• Su di esso il vassallo tende ad esercitare
un potere signorile, ormai del tutto
autonomo dal controllo del sovrano.
Signorie di banno
• Contemporanemente alcuni proprietari
fondiari (che non erano conti) iniziano a
esercitare un potere di governo (“banno”)
sulle loro terre e su quelle limitrofe.
 Talora ciò è riconosciuto da concessioni dei
sovrani (immunità);
 in altri casi i Signori si impongono di fatto,
anche grazie alla costruzione di fortificazioni
(incastellamento).
Berengario I - Diploma al vescovo di Bergamo (23 giugno 904)
In nome della santa e indivisa Trinità. Berengario re con il favore della divina
clemenza […]. Noi [...] stabiliamo che, per far fronte alle necessità
incombenti e agli attacchi dei pagani, la città di Bergamo sia
riedificata ovunque il vescovo e i suoi concittadini lo ritengano opportuno. Anche le
torri, le mura e le porte della città, [ricostruite] con l'impegno del vescovo, dei
concittadini e di quanti si sono rifugiati in città, rimangano in perpetuo sotto la potestà
e la tutela del vescovo e dei suoi successori. [Il vescovo] abbia l'autorità di fare
costruzioni sulle torri e sulle mura, ove necessario, affinché le strutture di guardia e di
difesa non siano compromesse, e siano sotto la potestà della stessa Chiesa. Stabiliamo
che il potere pubblico sulla medesima città, spettante al Regno, resti
sotto la tutela della stessa Chiesa vescovile [...]. E nessun conte o visconte o
giudice pubblico o gastaldo, o ogni altro ufficiale del Regno, [entri] dentro la città o nei
monasteri, […] o nelle cappelle, o in tutti i possessi [della Chiesa bergamasca], per
convocare riunioni ove si discutano cause giudiziarie, o per esigere multe, o pretendere
diritti d'ospitalità, o estrarre con la forza dei fideiussori [e nessuno osi compiere atti di
coercizione contro il clero e contro le persone che vivono e lavorano su terre e beni della
Chiesa bergamasca].
Particolarismo feudale
• Nei regni nati dalla dissoluzione
dell’impero di Carlo Magno, il sovrano
avrà un controllo alquanto precario del
territorio.
• Il potere sarà frammentato in una miriade
di domini locali, di origine feudale
(benefici ereditari) o signorile (beni
fondiari allodiali).
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