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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012 L

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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012 L
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione
2. Alle origini dell’ordinamento italiano: lo Statuto
albertino
3. L’evoluzione dell’ordinamento statutario
4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2
giugno 1946
5. La Costituente e la Costituzione del 1948
6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana
7. L’ordinamento italiano a sessant’anni dalla
Costituzione
8. La Costituzione e i tentativi di riformarla
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
ORDINAMENTO IN TRASFORMAZIONE E MODIFICAZIONE
DELLA COSTITUZIONE
Qualsiasi ordinamento giuridico è in continua, costante
trasformazione: come tutti i fenomeni sociali, l’ordinamento
giuridico è espressione della società e cambia col cambiare
della società. Il mutare della società influisce nel tempo anche
sull’ordinamento costituzionale, con o senza adeguamento
formale del testo della costituzione.
• Revisione costituzionale: riguarda aspetti non essenziali o
comunque non coinvolge i principi e valori di fondo
dell’ordinamento
• Mutamento della costituzione: coinvolge le basi stesse e le
scelte fondanti dell’ordinamento e può avvenire in forma pacifica
o anche a seguito di eventi rivoluzionari
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DAL REGNO DI SARDEGNA AL REGNO D’ITALIA
• Costituzione del Regno d’Italia per incorporazione nel
Regno di Sardegna di una serie di ordinamenti statuali
prima indipendenti (plebisciti di annessione del 18591860)
• Dalla VII legislatura del Regno di Sardegna alla VIII
legislatura che proclamò il Regno d’Italia (legge 17 marzo
1861, n. 4761)
• Attribuzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele II di
Savoia del titolo di re d’Italia che mantenne il nome di
Vittorio Emanuele II
• Estensione dello Statuto albertino del 1848 e delle leggi
sabaude a tutto il territorio nazionale
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [I]
Carlo Alberto
per la grazia di Dio
Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme ecc. ecc. ecc.
«Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a
compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi
sudditi col Nostro proclama dell’8 dell’ultimo scorso febbraio, con
cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi straordinari
che circondavano il paese, come la Nostra confidenza in loro
crescesse colla gravità delle circostanze, e come prendendo
unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse ferma
Nostra intenzione di conformare le loro sorti alla ragione dei
tempi, agli interessi ed alla dignità della Nazione».
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [II]
«Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative
contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo
il più sicuro di raddoppiare coi vincoli d’indissolubile affetto che
stringono all’Italia Nostra Corona un Popolo, che tante prove
Ci ha dato di fede, d’obbedienza e d’amore, abbiamo
determinato di sancirlo e promulgarlo, nella fiducia che Iddio
benedire le pure Nostre intenzioni, e che la Nazione libera,
forte e felice si mostrerà sempre più degna dell’antica fama, e
saprà meritarsi un glorioso avvenire.
Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere
del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza
di Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile
della Monarchia, quanto segue...».
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LO STATUTO ALBERTINO, PRIMA COSTITUZIONE
ITALIANA
• Costituzione octroyée
– lo Statuto, preannunciato nel proclama dell’8 febbraio
1848 ed elaborato dal Consiglio di Conferenza, venne
concesso da re Carlo Alberto il 4 marzo 1848
• Costituzione scritta
– a modello dello Statuto fu presa la Charte francese del
1814, come modificata nel 1830
• Costituzione flessibile
– lo Statuto non prevedeva un procedimento aggravato di
revisione né un controllo di conformità delle leggi rispetto ad
esso (ma v. l’art. 81: «ogni legge contraria al presente
Statuto è abrogato»)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
STATUTO ALBERTINO: LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Art. 2 St.
«Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il
trono è ereditario secondo la legge salica».
• Al re solo appartiene il potere esecutivo (art. 5) e il re nomina e
revoca i ministri (art. 65)
• Il potere legislativo è esercitato collettivamente dal re e da due
Camere (art. 2), il re solo sanziona le leggi e le promulga (art. 7)
• La Camera dei deputati è elettiva (art. 39), il Senato è composto
di membri nominati a vita dal re (art. 33)
• La giustizia emana dal re ed è amministrata in suo nome da
giudici da lui nominati (art. 68)
• I ministri del re sono responsabili (art. 67), la persona del re è
sacra e inviolabile (art. 4)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI
CITTADINI [I]
Artt. 24-32 St.
• Eguaglianza di tutti davanti alla legge e godimento dei diritti
civili e politici
• Tassazione indistintamente proporzionale
• Garanzia della libertà individuale e divieto di arresto se non
nei casi previsti dalla legge
• Inviolabilità del domicilio e divieto di «visite» domiciliari se
non in forza della legge
• Libertà di stampa, ma facoltà di reprimerne gli abusi per
legge
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI
CITTADINI [II]
• Inviolabilità della proprietà, salvo esproprio mediante giusta
indennità in nome dell’interesse pubblico
• Imposizione dei tributi solo se consentiti dalle Camere e
sanzionati dal re
• Garanzia di inviolabilità del debito pubblico
• Libertà di riunione pacifica e disarmata, ma non in luoghi
pubblici o aperti al pubblico, soggetti alle leggi di polizia
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
STATUTO ALBERTINO: LA RELIGIONE DI STATO
Art. 1 St.
«La religione cattolica, apostolica e romana è la sola
religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono
tollerati conformemente alle leggi».
• Il cattolicesimo romano «religione di stato»
• La «tolleranza» degli altri culti
• Il principio cavouriano «libera chiesa in libero stato»
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’EVOLUZIONE DELLO STATUTO ALBERTINO: DALLA
MONARCHIA COSTITUZIONALE ALLA MONARCHIA
PARLAMENTARE
• L’elezione della Camera a suffragio ristretto fino
all’introduzione del suffragio universale nel 1912, allargato
definitivamente nel 1919 (escluse le donne)
• Il ruolo della Corona e le latenti tendenze dualiste della forma
di governo statutaria («ritorniamo allo Statuto»)
• Il ruolo del Senato (le infornate dei senatori e la consuetudine
«il Senato non fa crisi»)
• Il governo e il ruolo del presidente del Consiglio (l’assenza di
salde maggioranze politiche e le pratiche trasformiste: dai
governi della Destra storica ai governi della Sinistra storica)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
[segue] L’EVOLUZIONE DELLO STATUTO ALBERTINO
• L’indipendenza relativa della magistratura (garanzia
dell’inamovibilità dei giudici solo dopo tre anni, e comunque
solo dall’ufficio e non dalla sede)
• La tutela delle libertà dei cittadini, ma con gravi limitazioni
(frequente ricorso agli stati d’assedio e applicazione della
legge marziale nel Mezzogiorno)
• Il riformismo giolittiano agli inizi del Novecento (legislazione
sociale) e l’avvento dei partiti politici (socialisti, repubblicani,
cattolici)
• La tutela giurisdizionale del cittadino a fronte degli atti della
pubblica amministrazione (istituzione della IV e della V
sezione del Consiglio di stato: l. 5992/1889 e l. 62/1907)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’ESTENSIONE DEL SUFFRAGIO MASCHILE
Anno
% Elettori
1861
1,9
1882
6,9
1912
23,2
1919
27,3
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
CRISI DELLO STATO LIBERALE E AVVENTO DEL REGIME
FASCISTA
1919: prime elezioni dopo la guerra con la nuova legge
elettorale proporzionale (socialisti e popolari i primi due partiti)
1921: elezioni anticipate (ingresso in parlamento di 35 deputati
fascisti eletti nelle liste dei «blocchi nazionali»)
1922: «marcia su Roma» dei fascisti, rifiuto del re Vittorio
Emanuele III di firmare il decreto Facta per lo stato d’assedio,
nomina di Benito Mussolini a presidente del Consiglio, fiducia
della Camera al governo Mussolini, delegazione di pieni poteri
al governo (c.d. fase pseudo-parlamentare)
1923: istituzione della milizia volontaria per la sicurezza
nazionale (milizia fascista), limitazioni alla libertà di stampa,
legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi alla lista più votata con
almeno il 25% dei voti)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [I]
1924: elezioni con la legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi al
«listone» fascista), delitto Matteotti e Aventino dei parlamentari
dell’opposizione
1925: discorso di Mussolini alla Camera (3 gennaio: «io assumo,
io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è
avvenuto»), legge sulle «attribuzioni e prerogative del capo del
governo»
1926-1927: legge sulla «facoltà del potere esecutivo di emanare
norme giuridiche», istituzione del Tribunale speciale per la
sicurezza dello Stato, scioglimento dei partiti e di altre
associazioni, abolizione degli organi elettivi nei comuni e
istituzione del podestà e della consulta municipale, carta del
lavoro e legge sulla «disciplina giuridica dei rapporti collettivi del
lavoro» (divieto di sciopero e serrata)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [II]
1928: legge elettorale plebiscitaria («approvate voi la lista dei
deputati designati dal Gran Consiglio del fascismo?»), legge
sull’«ordinamento e attribuzioni del Gran Consiglio del fascismo»
1929: firma dei Patti Lateranensi e conciliazione fra lo Stato e la
Chiesa (Trattato e Concordato)
1930: testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e nuovo codice
penale e di procedura penale (codice Rocco)
1934: testo unico della legge comunale e provinciale
1938: leggi razziali contro i cittadini di origine ebraica
1939: soppressione della Camera dei deputati e istituzione della
Camera dei fasci e delle corporazioni
1940: entrata in guerra al fianco della Germania nazista
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE
REPUBBLICANA [I]
• luglio 1943: ordine del giorno Grandi approvato dal Gran
Consiglio del fascismo, revoca e arresto di Mussolini, governo
Badoglio, soppressione del Pnf e degli istituti del regime
fascista, convocazione della Camera dei deputati entro quattro
mesi dalla fine dello stato di guerra (r.d.l. 705)
• settembre 1943: armistizio e cobelligeranza con gli Alleati,
fuga del re a Brindisi («regno del sud»), formazione a nord della
«Repubblica sociale italiana»
• giugno 1944: nomina del principe Umberto luogotenente
generale del Regno, convocazione di un’Assemblea
costituente, governo Bonomi (tregua istituzionale fra Corona e
partiti del Cln: d.l. lgt. 151)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE
REPUBBLICANA [II]
• febbraio 1945: estensione del diritto di voto alle donne (d.lgs.
lgt. 23)
• aprile 1945: istituzione della Consulta nazionale (d.lgs. lgt.
146 e d.lgs. lgt. 168)
• giugno 1945: governo Parri
• dicembre 1945: primo governo De Gasperi
• marzo 1946: legge elettorale per l’Assemblea costituente
(d.lgs. lgt. 74), convocazione del referendum per la scelta fra
monarchia e repubblica (d.lgs. lgt. 98)
• maggio 1946: abdicazione di Vittorio Emanuele III, Umberto
II re d’Italia
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE
REPUBBLICANA [III]
• giugno 1946: referendum istituzionale ed elezione
dell’Assemblea costituente, esilio del re, De Nicola capo
provvisorio dello Stato
• gennaio 1947: presentazione in Assemblea del testo base
della Costituzione redatto dalla Commissione dei 75
• dicembre 1947: approvazione della Costituzione della
Repubblica
• gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione
• aprile 1948: elezioni per la prima legislatura repubblicana
(maggioranza assoluta alla Dc di De Gasperi)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE «COSTITUZIONI PROVVISORIE»
D.l. lgt. 25 giugno 1944, n. 151
• Elezione a suffragio universale diretto di un’Assemblea
costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato
D.lgs. lgt. 16 marzo 1946, n. 98
• Referendum sulla forma istituzionale dello Stato (repubblica o
monarchia), contemporaneamente all’elezione dell’Assemblea
costituente
• Responsabilità politica del governo davanti all’Assemblea
costituente
• Delega del potere legislativo al governo, salvo la materia
costituzionale, le leggi elettorali e l’approvazione dei trattati
internazionali
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
IL REFERENDUM ISTITUZIONALE
voti per la Repubblica
12.718.641
% voti validi
54,3
% votanti
51,0
voti per la Monarchia
10.718.502
% voti validi
45,7
% votanti
43,0
voti nulli e schede bianche
1.509.735
totale aventi diritto: 28.005.449
totale voti validi: 23.437.143
totale votanti: 24.946.878
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’ELEZIONE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE
Democrazia cristiana
Partito socialista it. di unità proletaria
Partito comunista italiano
Unione democratica nazionale
Fronte dell’uomo qualunque
Partito repubblicano italiano
Blocco nazionale della libertà
Partito d’azione
Movimento per l’ind. della Sicilia
Partito dei contadini d’Italia
Concentrazione dem. repubblicana
Partito sardo d’azione
Movimento unionista italiano
Partito cristiano sociale
Partito democratico del lavoro
Altri
Totale
8.080.664
4.758.129
4.356.686
1.560.638
1.211.956
1.003.007
637.328
334.748
171.201
102.393
97.690
8.554
71.021
51.088
40.633
462.980
22.968.286
22
35,18
20,72
18,97
6,79
5,28
4,37
2,77
1,46
0,75
0,45
0,43
0,34
0,31
0,22
0,18
2.03
100,00
207
115
104
41
30
23
16
7
4
1
2
2
1
1
1
1
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’ASSEMBLEA COSTITUENTE
25 giugno 1946-31 gennaio 1948
• Presidenza dell’Assemblea (Saragat fino a febbraio 1947, poi
Terracini)
• Commissione per la Costituzione («Commissione dei 75»
presieduta da Ruini, relatore davanti all’Assemblea)
– I sottocommissione (diritti e doveri dei cittadini, presieduta da
Tupini)
– II sottocommissione (ordinamento costituzionale dello Stato: I
sezione potere esecutivo, presieduta da Terracini; II sezione
potere giudiario, presieduta da Conti)
• III sottocommissione (diritti e doveri economico-sociali,
presieduta da Ghidini)
• Comitato di redazione («comitato dei 18» presieduto da Ruini)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE
22 dicembre 1947
Presenti votanti:
515 (su 556)
Maggioranza:
258
Hanno votato SI: 453
Hanno votato NO: 62
«L’Assemblea approva la Costituzione della Repubblica
italiana»
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
I CONTENUTI PIU’ INNOVATIVI DELLA COSTITUZIONE DEL
1948
• I principi fondamentali (artt. 1-12)
– principio democratico
– principio personalista
– principio pluralista
– principio lavorista
– principio sovranazionale
• I diritti e doveri dei cittadini, inclusi quelli economici-sociali (artt. 1354)
• L’introduzione del referendum (artt. 75, 132, 138)
• La Corte costituzionale e il controllo di costituzionalità delle leggi
(artt. 134-137)
• L’ordinamento regionale e le autonomie territoriali (artt. 114-133)
• Il Consiglio superiore della magistratura e l’indipendenza dell’ordine
giudiziario (artt. 104-110)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
ASPETTI DELUDENTI DELLA COSTITUZIONE DEL 1948
• Il ritorno alla forma di governo parlamentare prefascista,
priva di efficaci istituti di razionalizzazione, integralmente
affidato alla capacità del sistema partitico di interpretarlo
adeguatamente
• La delineazione in forme ambigue della figura del capo dello
Stato, indirettamente rappresentativo
• La scelta di un bicameralismo fatto di due Camere di
estrazione assai simile e con le stesse funzioni, compreso il
rapporto fiduciario col governo
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]
I principi fondamentali
• art. 1: la «Repubblica democratica fondata sul lavoro», la
sovranità popolare
• art. 2: i «diritti inviolabili dell’uomo» sia come singolo
(principio personalista) sia nelle formazioni sociali (principio
pluralista) e i «doveri inderogabili di solidarietà»
• art. 3: il principio di eguaglianza formale e il principio di
eguaglianza sostanziale
• art. 4: il diritto al lavoro e il dovere di svolgere un lavoro utile
alla società
• art. 5: la Repubblica «una e indivisibile», il principio
dell’autonomia e il principio del decentramento
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]
[segue] I principi fondamentali
• art. 6: la tutela delle minoranze linguistiche
• art. 7: i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e il principio
concordatario
• art. 8: l’eguaglianza nella libertà di tutte le confessioni
religiose e i rapporti con le confessioni religiose diverse dalla
cattolica
• art. 9: la promozione della cultura e della ricerca scientifica e
tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e
artistico
• artt. 10-11: l’apertura dell’ordinamento italiano
all’ordinamento internazionale
• art. 12: la bandiera della Repubblica
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III]
Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)
• art. 13: la libertà personale
• art. 14: la libertà di domicilio
• art. 15: la libertà e la segretezza della corrispondenza e di
ogni altra forma di comunicazione
• art. 16: la libertà di circolazione e soggiorno
• art. 17: la libertà di riunione
• art. 18: la libertà di associazione
• artt. 19-20: la libertà di religione
• art. 21: la libertà di manifestazione del pensiero
• art. 22: il diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al
nome
• art. 23: la riserva di legge sull’imposizione di prestazioni
personali e patrimoniali
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]
[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)
• art. 24: il diritto di azione in giudizio e il diritto di difesa
• art. 25: il giudice naturale e l’irretroattività delle norme penali
• art. 26: l’estradizione del cittadino
• art. 27: la responsabilità penale personale e la presunzione
di non colpevolezza
• art. 28: la responsabilità dei funzionari pubblici
Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)
• art. 29: i diritti della famiglia e il matrimonio
• art. 30: il dovere e diritto dei genitori di mantenimento,
istruzione ed educazione dei figli
• art. 31: la formazione della famiglia, la maternità, l’infanzia e
la gioventù
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]
[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)
• art. 32: il diritto alla salute
• art. 33: la libertà dell’arte e della scienza, la libertà di
insegnamento, la libertà della scuola, l’università
• art. 34: il diritto all’istruzione e il diritto allo studio
Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)
• art. 35: la tutela del lavoro
• art. 36: il diritto ad una giusta retribuzione e il diritto al riposo
settimanale e alle ferie
• art. 37: i diritti della donna lavoratrice e il lavoro minorile
• art. 38: il diritto all’assistenza e alla previdenza sociale
• art. 39: la libertà sindacale
• art. 40: il diritto di sciopero
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI]
[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)
• art. 41: la libertà di iniziativa economica
• art. 42: il diritto di proprietà
• art. 43: le nazionalizzazioni e le collettivizzazioni
• art. 44: la proprietà terriera privata
• art. 45: la cooperazione a carattere di mutualità e
l’artigianato
• art. 46: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle
aziende
• art. 47: il risparmio e il credito
32
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]
Diritti e doveri dei cittadini (rapporti politici)
• art. 48: il diritto di voto
• art. 49: il diritto di associazione partitica
• art. 50: il diritto di petizione
• art. 51: il diritto di accesso agli uffici pubblici e alle cariche
elettive
• art. 52: il «sacro dovere» di difesa della Patria
• art. 53: il dovere di concorrere alle spese pubbliche
• art. 54: il dovere di essere fedeli alla Repubblica, di
osservare la Costituzione e le leggi, di adempiere le funzioni
pubbliche con disciplina ed onore
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]
Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere
• art. 55: composizione del Parlamento (Camera dei deputati,
Senato della Repubblica, Parlamento in seduta comune)
• art. 56: elezione della Camera dei deputati
• art. 57: elezione del Senato della Repubblica
• art. 58: elettorato attivo e passivo per il Senato
• art. 59: senatori a vita
• art. 60: durata in carica e divieto di proroga
• art. 61: elezione delle nuove Camere, prima riunione,
prorogatio
• art. 62: convocazione di diritto e straordinaria
• art. 63: presidente ed ufficio di presidenza di ciascuna
camera
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]
[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere
• art. 64: regolamenti parlamentari, pubblicità delle sedute,
maggioranza e numero legale
• art. 65: ineleggibilità e incompatibilità
• art. 66: verifica dei poteri
• art. 67: divieto di mandato imperativo
• art. 68: insindacabilità e inviolabilità
• art. 69: indennità
Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi
• art. 70: esercizio collettivo della funzione legislativa
• art. 71: iniziativa legislativa
• art. 72: procedimento legislativo
• art. 73: promulgazione e pubblicazione
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III]
[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle
leggi
• art. 74: rinvio presidenziale alle Camere
• art. 75: referendum abrogativo
• art. 76: delegazione legislativa
• art. 77: decretazione d’urgenza
• art. 78: deliberazione dello stato di guerra
• art. 79: leggi di amnistia e indulto
• art. 80: leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati
internazionali
• art. 81: leggi di approvazione del bilancio, copertura
finanziaria
• art. 82: commissioni parlamentari d’inchiesta
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]
Titolo II: il presidente della Repubblica
• art. 83: elezione del presidente della Repubblica
• art. 84: requisiti, incompatibilità, assegno e dotazione
• art. 85: durata in carica
• art. 86: supplenza e impedimento permanente
• art. 87: attribuzioni presidenziali
• art. 88: potere di scioglimento delle Camere
• art. 89: controfirma ministeriale
• art. 90: responsabilità del presidente della Repubblica
• art. 91: giuramento
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]
Titolo III: il governo. Sezione I: il Consiglio dei ministri
• art. 92: composizione e nomina del governo
• art. 93: giuramento
• art. 94: mozione di fiducia e mozione di sfiducia
• art. 95: attribuzione del presidente del Consiglio e dei
ministri
• art. 96: reati ministeriali
Titolo III: il governo. Sezione II: la pubblica amministrazione
• art. 97: riserva di legge sull’organizzazione dei pubblici uffici,
accesso mediante concorso agli impieghi pubblici
• art. 98: imparzialità dei pubblici impiegati
Titolo III: il governo. Sezione II: gli organi ausiliari
• art. 97: Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro
• art. 98: Consiglio di stato, Corte dei conti
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI]
Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento
giurisdizionale
• art. 101: giustizia amministrata in nome del popolo, giudici
soggetti soltanto alla legge
• art. 102: magistrati ordinari
• art. 103: giurisdizione amministrativa, giurisdizione contabile,
giurisdizione militare
• art. 104: autonomia e indipendenza, composizione ed
elezione del Consiglio superiore della magistratura
• art. 105: attribuzioni del Csm
• art. 106: nomina dei magistrati
• art. 107: inamovibilità, azione disciplinare, pubblico ministero
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]
[segue] Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento
giurisdizionale
• art. 108: ordinamento giudiziario
• art. 109: polizia giudiziaria
• art. 110: attribuzioni del ministero della giustizia
Titolo IV: la magistratura. Sezione II: norme sulla giurisdizione
• art. 111: giusto processo, ricorso in cassazione
• art. 112: obbligatorietà dell’azione penale
• art. 113: tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi
legittimi contro gli atti della pubblica amministrazione
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VIII]
Titolo V: le regioni, le province, i comuni
• art. 114: comuni, province, città metropolitane, regioni e Stato
• art. 115: abrogato
• art. 116: regioni a statuto speciale, regionalismo differenziato
• art. 117: potestà legislativa dello Stato e delle regioni
• art. 118: funzioni amministrative
• art. 119: autonomia finanziaria e fiscale di comuni, province,
città metropolitane e regioni
• art. 120: divieto per le regioni di istituire dazi, potere
sostitutivo del governo
• art. 121: organi della regione
• art. 122: sistema di elezione del presidente della giunta
regionale e dei consiglieri regionali
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IX]
[segue] Titolo V: le regioni, le province, i comuni
• art. 123: statuti delle regioni ordinarie
• art. 124: abrogato
• art. 125: organi di giustizia amministrativa di primo grado
• art. 126: scioglimento del consiglio regionale e rimozione del
presidente della giunta, mozione di sfiducia
• art. 127: ricorsi in via d’azione per legittimità costituzionale
contro leggi regionali o leggi dello Stato
• artt. 128-130: abrogati
• art. 131: elenco delle regioni
• art. 132: fusione di regioni o creazione di nuove regioni,
distacco di province e comuni da una regione ad un’altra
• art. 133: istituzione di nuove province e nuovi comuni
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [X]
Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: la Corte
costituzionale
• art. 134: attribuzioni della Corte costituzionale
• art. 135: composizione della Corte costituzionale
• art. 136: dichiarazione di illegittimità costituzionale
• art. 137: riserva di legge costituzionale sulla proponibilità dei
giudizi di legittimità e sulle garanzie di indipendenza dei giudici
costituzionali, riserva di legge sulle altre norme di
organizzazione e funzionamento della Corte
Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: leggi costituzionali
• art. 138: procedimento aggravato di approvazione delle leggi
di revisione e delle altre leggi costituzionali, referendum
costituzionale
• art. 139: limite della forma repubblicana
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’ATTUAZIONE RITARDATA DELLA PARTE
ORGANIZZATIVA DELLA COSTITUZIONE
• 1956: insediamento della Corte costituzionale
• 1958: istituzione del Consiglio superiore della magistratura
• 1968-1970: istituzione delle regioni ordinarie
• 1970: legge sui referendum
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE LEGGI ELETTORALI POLITICHE DAL 1948 AD OGGI
• Legge 20 gennaio 1948, n. 5: Norme per l’elezione della Camera dei deputati
• Legge 6 febbraio 1948, n. 29: Norme per la elezione del Senato della
Repubblica
• Legge 31 marzo 1953, n. 148: Modifiche al testo unico delle leggi per
l’elezione della Camera dei deputati approvato con decreto presidenziale 5
febbraio 1948, n. 26
• Legge 31 luglio 1954, n. 615: Abrogazione della l. 31 marzo 1953, n. 148
• Legge 16 maggio 1956, n. 493: Norme per la elezione della Camera dei
deputati
• Legge 27 febbraio 1958, n. 64: Modifiche alla legge 6 febbraio 1948, n. 29
• Legge 5 agosto 1993, n. 276: Norme per l’elezione del Senato della
Repubblica
• Legge 5 agosto 1993, n. 277: Nuove norme per l’elezione della Camera dei
deputati
• Legge 21 dicembre 2005, n. 270: Modifiche alle norme per l’elezione della
Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA RIFORMA ELETTORALE DEL 1953
lista o liste apparentate
seggi
Camera
voti
> 50%
voti
< 50%
premio di maggioranza
(380 su 590)
ripartizione proporzionale
(590 su 590)
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE FASI DELLA STORIA COSTITUZIONALE REPUBBLICANA
• 1948-1968: dall’inattuazione della Costituzione al disgelo
costituzionale, dal centrismo (governi Dc alleata con i partiti laici
minori) al centrosinistra (Dc e alleati col Psi)
• 1968-1979: La centralità del parlamento e il consociativismo,
dal centrosinistra alla solidarietà nazionale (Pci incluso nella
maggioranza)
• 1979-1991: dalla fine della solidarietà nazionale al riformismo
dei governi di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli, per la prima
volta a guida non democristiana)
• 1991-2008: la strategia referendaria per la riforma elettorale in
senso maggioritario, crisi del sistema tradizionale dei partiti e
transizione politico-istituzionale, le coalizioni di centro-destra e
centro-sinistra e l’alternanza, la nascita del Pd e del Pdl
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
L’ORDINAMENTO ITALIANO A OLTRE SESSANT’ANNI
DALLA COSTITUZIONE
• Numero relativamente limitato di revisioni costituzionali
• Attuazione pressoché integrale della parte organizzativa della
Costituzione
• Forte e consolidato prestigio della Corte costituzionale
• Rafforzamento dell’esecutivo e del presidente del Consiglio
• Spostamento del potere normativo dal parlamento al governo
• Ridefinizione del ruolo delle assemblee rappresentative
• Assolvimento delle funzioni affidate al presidente della Repubblica
come vero e proprio contropotere di bilanciamento
• Piena affermazione dell’indipendenza della magistratura
• Consolidamento dell’ordinamento regionale, ampia autonomia e
pluralismo degli enti territoriali
• Incisivi processi di trasformazione delle pubbliche amministrazioni
• Estesa tutela dei diritti fondamentali dei cittadini
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE REVISIONI DELLA PRIMA PARTE DELLA
COSTITUZIONE
• Legge cost. 1/2000: esercizio del diritto di voto degli italiani
residenti all’estero art. 48.2
• Legge cost. 1/2003: promozione delle pari opportunità tra
donne e uomini art. 51.1
• Legge cost. 1/2007: divieto della pena di morte anche in
tempo di guerra art. 27.4
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA
COSTITUZIONE [I]
• Legge cost. 2/1963: numero fisso di deputati e senatori,
riduzione della durata del Senato da 6 a 5 anni artt. 56, 57,
60
• Legge cost. 3/1963: divisione del Molise dalla Regione
Abruzzi-Molise artt. 57.3, 131
• Legge cost. 2/1967: riduzione della durata dei giudici della
Corte costituzionale da 12 a 9 anni art. 135
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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA
COSTITUZIONE [II]
• Legge cost. 1/1989: attribuzione alla giurisdizione ordinaria
dei procedimenti per i reati ministeriali artt. 96, 134, 135.7
• Legge cost. 1/1991: eccezione al divieto di scioglimento
delle Camere negli ultimi sei mesi del mandato presidenziale
art. 88.2
• Legge cost. 1/1992: procedimento aggravato per
l’approvazione delle leggi di amnistia e indulto art. 79
• Legge cost. 3/1993: abolizione dell’autorizzazione a
procedere contro i parlamentari art. 68
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA
COSTITUZIONE [III]
• Legge cost. 1/1999: elezione diretta del presidente della
giunta regionale e autonomia statutaria delle regioni ordinarie
artt. 121.1 e 4, 122, 123, 126
• Legge cost. 2/1999: introduzione dei principi del giusto
processo art. 111.1-5
• Legge cost. 1/2001: numero di deputati e senatori eletti
nella circoscrizione estero artt. 56.2 e 4, art. 57.1, 2 e 4
• Legge cost. 3/2001: riforma complessiva del Titolo V «Le
regioni, le province, i comuni» artt. 114, 115, 116, 117, 118,
119, 120, 123.4, 124, 125.1, 127, 128, 129, 130, 132.2
52
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME
COSTITUZIONALI
• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali
(Commissione Bozzi, 1983-1985)
– istituita con deliberazioni delle due Camere (aprile e
ottobre 1983)
• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali
(Commissione De Mita-Iotti, 1992-1994)
– istituita con deliberazioni delle due Camere (luglio 1992) e
poi trasformata in commissione con poteri referenti (l. cost. 6
agosto 1993, n. 1)
• Commissione parlamentare per le riforme costituzionali
(Commissione D’Alema, 1997-1998)
– istituita con legge cost. 24 gennaio 1997, n. 1
53
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME E FORMA DI
GOVERNO
• Commissione Bozzi: rafforzamento del ruolo del presidente del
Consiglio al quale solo sarebbe andata la fiducia delle Camere
riunite, con potere di revoca dei ministri
• Commissione De Mita-Iotti: elezione parlamentare del primo
ministro il quale avrebbe poi nominato (e revocato) con proprio
decreto i ministri
• Commissione D’Alema: forma di governo a tendenza semipresidenziale con capo dello stato direttamente eletto dal corpo
elettorale, dotato di importanti poteri, ma affiancato da un
esecutivo responsabile davanti al Parlamento
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA RIFORMA DEL TITOLO V APPROVATA DAL CENTROSINISTRA (2001)
Approvazione in seconda deliberazione
(Camera, 28 febbraio 2001)
presenti: 334 votanti: 328 astenuti: 6 maggioranza: 312
hanno votato sì: 316 hanno votato no: 12
Approvazione in seconda deliberazione
(Senato, 8 marzo 2001)
votanti: 177 astenuti: 3 maggioranza: 162
favorevoli: 171 contrari: 3
Referendum costituzionale (7 ottobre 2001)
votanti: 34,0%
sì: 64,2% no: 35,8%
55
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA RIFORMA DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
APPROVATA DAL CENTRO-DESTRA (2005-06)
Approvazione in seconda deliberazione
(Camera, 20 ottobre 2005)
presenti: 556 votanti: 551 astenuti: 5 maggioranza: 307
hanno votato sì: 317 hanno votato no: 234
Approvazione in seconda deliberazione
(Senato, 16 novembre 2005)
presenti: 306 votanti: 305 astenuti: 3 maggioranza: 161
favorevoli: 170 contrari: 132
Referendum costituzionale (25 giugno 2006)
votanti: 53,7%
sì: 38,3% no: 61,7%
56
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
I CONTENUTI DELLA FALLITA RIFORMA COSTITUZIONALE
DEL 2005-2006
• Forma di governo: rafforzamento del presidente del Consiglio
(primo ministro, con potere di nomina e revoca dei ministri e,
pur con limiti, di scioglimento della Camera)
• Bicameralismo: riduzione del numero dei parlamentari,
differenziazione fra le due Camere (Camera unico titolare del
rapporto fiduciario, Senato «federale»)
• Devoluzione: attribuzione di alcune competenze esclusive
alle regioni, restituzione allo Stato di alcune competenze
concorrenti, reintroduzione del limite dell’interesse nazionale
sulla legislazione regionale
• Garanzie costituzionali: abolizione del comma 3 dell’art. 138
(referendum sempre possibile)
57
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
IL PROGETTO DI RIFORMA DISCUSSO NELLA XV
LEGISLATURA
Atto Camera 553-A (c.d. progetto Violante)
«Modificazione di articoli della parte seconda della
Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione
e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l’elettorato
attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e
del Senato della Repubblica»
(approvato dalla Commissione affari costituzionale nella
seduta del 17 ottobre 2007 e discusso in assemblea nelle
sedute del 22, 23, 24 ottobre, 6, 7, 8 e 13 novembre 2007)
➥ Testo del progetto di legge
58
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE PROPOSTE DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL
GOVERNO BERLUSCONI IV (2008-2011)
• C. 4144: modifiche agli articoli 41, 97 e 118, comma quarto,
della Costituzione
• C. 4275: riforma del titolo IV della parte seconda della
Costituzione
• C. 4358: partecipazione dei giovani alla vita politica,
economica e sociale ed equiparazione tra elettorato attivo e
passivo
• C. 4620: introduzione del principio del pareggio di bilancio
nella carta costituzionale
• S. 2941: disposizioni concernenti la riduzione del numero dei
parlamentari, l’istituzione del Senato federale della Repubblica
e la forma di governo
59
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LE PROSPETTIVE DI RIFORMA NELLA XVI LEGISLATURA
• Riforme costituzionali: ➥ proposte di legge presentate alla
Camera e al Senato
• Riforme elettorali: ➥ proposte di legge presentate alla
Camera e al Senato
• Riforme dei regolamenti parlamentari:
➥ proposte di riforma del regolamento della Camera
➥ proposte di riforma del regolamento del Senato
60
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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012
L’ordinamento italiano e la sua evoluzione
LA RIFORMA DELL’ART. 81 DELLA COSTITUZIONE
Atto Camera 4205 / Atto Senato 3047
(approvato in prima lettura il 15 dicembre 2011)
«Art. 81. – Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio,
tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso
all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e,
previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi
componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati
dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi
non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare
l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso
delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta
dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge
costituzionale».
➥ Testo completo del progetto di legge
61
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