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Dal Regno d`Italia alla globalizzazione viaggiando nella Costituzione

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Dal Regno d`Italia alla globalizzazione viaggiando nella Costituzione
DAL
REGNO D’ITALIA
ALLA
GLOBALIZZAZIONE
VIAGGIANDO
NELLA
COSTITUZIONE.
suddito
statuto albertino
costituzione
cittadino
istruzione
libertà
fascismo
lavoro
INDICE
-REGNO D’ITALIA: Statuto Albertino
Fascismo
Istruzione/Analfabetismo
-GLOBALIZZAZIONE:Rivoluzione verde
Cooperazione Internazionale
ONU
Lavoro minorile -Iqbal
-Kumari
“Il ladro di bambini”
-VIAGGIANDO
NELLA
COSTITUZIONE:
Partiti politici
Costituzione della Repubblica italiana
Statuto dei lavoratori
La parola degli esperti
Articoli della Costituzione
Costituzione dell’ Unione Europea
GLOSSARIO
REGNO D’ITALIA
Statuto Albertino, sudditi,
fascismo…
• Il testo dello Statuto Albertino fu scritto in pochi giorni da una
commissione di giuristi che si ispirarono alla costituzione francese
del 1830. Lo Statuto Albertino prevedeva la divisione dei poteri in:
potere esecutivo che spettava al re, potere legislativo che
spettava al Parlamento composto dalla Camera dei Deputati, eletti a
suffragio maschile e dal Senato), potere giudiziario che spettava ai
giudici nominati direttamente dal re.
• Lo Stato italiano nel 1861 era un’espressione regia anziché una
conquista ottenuta con la guerra del popolo. C’era la monarchia,
ovvero il perno di tutto il sistema. Lo Stato si impersonava nel
sovrano e lo Statuto dichiarava che la persona del re era sacra ed
inviolabile. Il re aveva potere esecutivo e potere giudiziario. Le
elezioni della camera dei Deputati erano a suffragio maschile, i
senatori erano scelti dal re e la funzione di deputato o senatore non
prevedeva alcuna retribuzione. I diritti dei sudditi erano molto lontani
da quelli enunciati nella dichiarazione dei diritti dell’uomo e del
cittadino.Lo Statuto Albertino rimase lo statuto della monarchia fino
alla nascita della Repubblica.
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Statuto Albertino
articoli
principali
Art. 1=la Religione Cattolica, Apostolica Romana è la sola religione
dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente
alle leggi.
Art.2=lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il
trono è ereditario.
Art.3=il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal re e
dalla camera del Senato e dei Deputati.
Art.5=la persona del re è sacra ed inviolabile.
Art.6=il re nomina tutte le cariche dello Stato.
Art.7=il re solo sanziona le leggi e le promulga.
Art.10=la proposizione delle leggi apparterrà al re e a ciascuna delle
due Camere.
Art.26=la libertà individuale è garantita. Niuno può essere arrestato
o tradotto se non mai nei casi previsti dalla legge e nelle forme che
essa prescrive.
Art.27=il domicilio è inviolabile. Niuna visita domiciliare può avere
luogo se non in forza della legge e delle norme che essa prescrive.
…
• …durante il ventennio del governo fascista, lo Statuto Albertino, era
stato svuotato da un punto di vista giuridico e politico. Il passaggio
dal sistema di governo monarchico al sistema fascista(totalitario e
basato sulla volontà di una persona) si effettuò anche sotto la spinta
di un episodio definito “secessione dell’Aventino” in cui i deputati
dell’opposizione, per protesta contro i brogli elettorali e l’uccisione
del deputato socialista Matteotti da parte di squadristi fascisti,
abbandonarono il Parlamento chiedendo al re di riportare il paese
alla legalità. Il re Vittorio Emanuele III non agì e la reazione fascista
fu quella di abolire la pratica del governo parlamentare emanando
una legge che instaurava un’ altra forma di governo. Unica
istituzione dello Statuto che persisteva era la Corona; il re esercitava
ancora le sue funzioni, ma il titolo di maresciallo dell’impero era
stato condiviso anche dal Duce, quindi era stata intaccata anche la
supremazia del sovrano. Con la seconda guerra mondiale questo
sistema costituzionale crollò. Nel quinquennio 1943/48, i maggiori
partiti politici italiani elaborarono studi e progetti per la riforma
costituzionale dello stato italiano.
ISTRUZIONE
ANALFABETISMO
• All’indomani dell’ Unità d’Italia, un divario sensibile tra Nord e Sud si
registrava anche nel campo dell’istruzione, in media 65 italiani su
100 erano analfabeti, ma questo dato calava al Nord mentre
cresceva al Sud. L’analfabetismo veniva aggravato dalla scarsa
conoscenza della lingua italiana, dato che ogni regione usava il
proprio dialetto. Il nuovo Regno estese a tutto il territorio la Legge
Casati del 1859, che istituiva la scuola elementare della durata di
quattro anni con i primi due anni obbligatori anche se poi in effetti
l’evasione scolastica era elevatissima. Poi si approvò la Legge
Coppino che prolungava di un anno l’istruzione elementare e
rendeva effettivamente obbligatoria la frequenza dei primi due
anni.Questa legge prevedeva il proseguimento degli studi in tre
indirizzi:classico umanistico(otto anni), tecnico(sei anni)
“normale”(tre anni).L’applicazione della legge incontrò tre gravi
ostacoli: la mancanza di aule(mancavano edifici scolastici la cui
costruzione spettava ai singoli comuni), mancanza di maestri, e
opposizione delle famiglie(i genitori non mandavano i bambini a
scuola in quanto non potevano privarsi del loro lavoro).A poco a
poco però l’idea della scuola si fece strada e molti bambini
iniziarono a frequentarla regolarmente anche se all’inzio del ‘900 il
40% degli italiani era analfabeta.
GLOBALIZZAZIONE
Gli effetti positivi della
GLOBALIZZAZIONE
• Lo sviluppo dei mercati
RIVOLUZIONE VERDE
GLOBALIZZAZIONE
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“GLOBALIZZAZIONE” è un termine di origine anglosassone con il quale si definisce un
cammino di unificazione politica, economica e culturale. Un percorso che mira a
eliminare le barriere di qualsiasi tipo, creando un modello unico in tutti i settori chiave su
cui si fonda una società.
Questa parola è usata soprattutto in economia, e serve per indicare l’esistenza di un unico
mercato di capitali che detta legge a livello universale e muove l’economia in base a una
logica che deve essere comune a tutti gli stati.
La globalizzazione agisce soprattutto sul mercato: sempre più spesso gli oggetti che
acquistiamo hanno un marchio americano o europeo, ma sono stati prodotti nei paesi
asiatici. Questo fa sì che i prodotti costino meno, ma le aziende europee o americane nelle
aziende asiatiche trovano nuovi concorrenti.
Anche il mercato del lavoro è stato globalizzato. I manufatti realizzati nell’Estremo Oriente
costano meno perché là il lavoro costa meno. E il lavoro costa meno perché è meno
tutelato, perché gli orari sono incontrollati e perché spesso vengono messi al lavoro i
bambini.
In un certo senso, quindi, i lavoratori europei e americani soffrono della concorrenza dei
lavoratori dell’ Estremo Oriente perché le aziende europee e americane chiudono le loro
fabbriche in occidente per trasferirle in Estremo Oriente, dove “assumono “ lavoratori che
costano meno.
Un ulteriore aspetto della globalizzazione è quello culturale: l’inglese è sempre più il
linguaggio che consente di spostarsi, avere relazioni e fare affari in qualunque parte del
pianeta. E’ la lingua della globalizzazione.
La globalizzazione ha coinvolto anche il mondo dell’informazione: Mc Luhan, un
sociologo canadese, ha inventato l’espressione “Villaggio Globale”. Intendeva dire che,
grazie alla TV, miliardi di persone in tutte le regioni del globo possono essere testimoni o
protagonisti del medesimo evento, nello stesso momento. In realtà, a veder bene, se c’è un
merito della TV globalizzata è quello di metterci davanti agli occhi, ogni giorno, un mondo
con differenze abissali e generi di vita tra loro non paragonabili.
rivoluzione verde, lavoro minorile,
analfabetismo…
• Un aspetto molto importante per uscire dal sottosviluppo è quello di
riuscire ad alimentare sufficientemente la popolazione. La
Rivoluzione verde in agricoltura consiste nel seminare varietà di
cereali(riso, mais, grano) ad alto rendimento e che consentono fino
a tre raccolti all’anno. La produttività dei campi viene ulteriormente
aumentata dall’uso intenso di macchinari e fertilizzanti. Grazie alla
Rivoluzione verde le produzioni di alcuni Paesi in via di sviluppo
sono molto cresciute, tanto da risolvere quasi del tutto il problema
della fame. La produzione è cresciuta anche in Paesi sviluppati. La
Rivoluzione Verde ha anche prodotto però la perdita di suoli
coltivabili e alcuni terreni fertili sono diventati improduttivi per
l’eccessivo sfruttamento, inoltre l’uso di fertilizzanti inquina le risorse
di acque potabili.
• …i Paesi in via di sviluppo pagano un alto prezzo per i
benefici della rivoluzione verde, per esempio: le sementi dei
cereali ad alto rendimento e i fertilizzanti chimici sono tutti
prodotti nei Paesi sviluppati e gli Stati poveri hanno dovuto
indebitarsi per comprarli…Anche dal punto di vista sociale
all’interno di Paesi in via di sviluppo ci sono state
conseguenze negative per esempio: i cereali ad alto
rendimento vengono seminati da agricoltori che possono
permettersi di pagare le granaglie e i fertilizzanti, mentre i
contadini poveri non possono acquistarli e così negli stessi
Paesi in via di sviluppo il divario tra contadini ricchi e poveri è
cresciuto. Nel mondo la produzione di cerali ottenuta con la
Rivoluzione Verde non ha garantito a tutti i Paesi
l’autosufficienza alimentare;alcuni stati hanno potenziato il
loro ruolo di produttori e controllano i prezzi a livello
mondiale.Il mercato dei cereali è caratterizzato da un grande
squilibrio:l’offerta è abbondante ma le persone non hanno il
denaro per comprare, in sostanza ci sono molte scorte
invendute nei grandi mercati che con il tempo si deteriorano e
vengono gettate via, mentre la fame nel mondo non
diminuisce.
Cooperazione Internazionale
• La cooperazione internazionale nasce alla fine della seconda guerra
mondiale nel 1945. In principio si occupò di istituire nuovi organismi
mondiali in grado di prevenire un altro conflitto a livello planetario.
La nascita dell’ONU(organizzazione nazioni unite) e la
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo costituiscono la base
per la successiva cooperazione multilaterale(cioè tra tanti Paesi).
Negli anni successivi i paesi più ricchi si fanno carico con più forza
del problema della cooperazione tra Paesi, sotto la spinta di valori
etico-sociali. Nascono negli anni ‘70 le prime organizzazioni non
governative e la cooperazione internazionale viene vista anche
come opportunità per i Paesi più ricchi che possono trovare nuovi
mercati per le loro imprese, nuove zone dove investire e nuove aree
da cui acquistare materie prime. Dagli anni ‘90 si cerca di
raggiustare i rapporti tra il Nord e il Sud del mondo per raggiungere
una più equa distribuzione delle ricchezze, e questa è la nuova
sfida che ci aspetta.
Organizzazione delle Nazioni
Unite
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•
L'ONU è la più estesa organizzazione internazionale, che ricopre la quasi
totalità degli Stati del pianeta. Il 3 luglio 2006 gli stati membri diventano 192.
Possono far parte delle Nazioni Unite tutti i paesi che accettano gli obblighi
imposti dallo Statuto delle Nazioni Unite e che vengono considerati in grado
di far fronte a questi obblighi. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
decide l'ammissione in base alle raccomandazioni del Consiglio di
sicurezza. Organi principali dell’ONU:Assemblea Generale delle Nazioni
Unite, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Consiglio Economico e
Sociale, Segretariato delle Nazioni Unite, Corte Internazionale di
Giustizia.La sede dell'organizzazione si trova a New York e l'attuale
Segretario generale è Ban Ki-Moon, che ha sostituito il 1° gennaio 2007
Kofi Annan.Nel 2001 le Nazioni Unite e il segretario generale Kofi Annan,
furono insigniti del Premio Nobel per la pace, ma già in precedenza altre
organizzazioni dipendenti dall'ONU furono premiate con un Nobel per la
pace:
Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, 1965
United Nations Peace-keeping Forces, 1988
Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, 1954 e 1981
SEDE ONU
NEW YORK
XXI secolo
Lavoro minorile & analfabetismo
• In Brasile, in India, in Thailandia, negli Stati Uniti, e in parte anche in
Italia ed in molti altri paesi del mondo moltissimi bambini vengono
abbandonati, costretti a vivere di miseria e di stenti. Per milioni di
bambini fame e violenza diventano condizione quotidiana, imparano
a vivere di accattonaggio, di piccoli furti, di spaccio, di
contrabbando…sono anche facile preda di adulti senza scrupoli
organizzati per lo sfruttamento sistematico di minorenni. I più
fortunati lavorano, ma sono costretti a tempi e sforzi disumani, al
lavoro nero e sottopagato privo di qualsiasi garanzia o contributo. I
governi spesso tacciono e non intraprendono azioni decisive per
estirpare il fenomeno perché anche il lavoro di questi bambini serve
a pagare il loro debito estero… Anche il nostro paese ha il suo posto
in questo sfruttamento dell’infanzia, per il lavoro minorile,per
l’arruolamento nelle file della mafia e della camorra.
•
La comprensione delle cause che stanno alla base del fenomeno del lavoro
minorile è essenziale per poter delineare le possibili linee di intervento nel
settore.
Chiaramente, data la complessità del problema, la risposta precisa non può
prescindere da un’analisi specifica realizzata Stato per Stato. Tuttavia uno
sguardo generale su quelle che sono le principali cause può offrire spunti
interessanti, seppure di carattere generale.
E’ evidente che una delle cause principali del fenomeno del lavoro minorile
sia lo stato di povertà in cui si trovano il minore e la sua famiglia. L’assenza
di risorse economiche sufficienti per acquistare beni di prima necessità,
come il cibo, spinge le famiglie ad incrementare le entrate con l’avvio
precoce al lavoro dei minori.
Può anche derivare da uno shock familiare: la perdita di un membro della
famiglia economicamente attivo può generare una situazione tale per cui il
minore deve lavorare per provvedere al sostentamento dell’intero nucleo. In
generale, nei contesti più poveri il lavoro minorile viene visto come un modo
per integrare le entrate familiari o comunque per generare redditi necessari
per soddisfare i bisogni primari degli individui. In questo senso un minore
lavoratore genera sicuramente maggiori benefici economici immediati per
se stesso e per la sua famiglia, piuttosto che un minore che frequenta la
scuola e quindi di fatto è improduttivo.
IQBAL
• Iqbal nasce nel 1983 nei pressi del Pakistan. A cinque anni è
lavoratore schiavo, ceduto dai genitori ad un fabbricante di tappeti. A
dieci anni partecipa ad un’ assemblea del “Fronte per la liberazione
del lavoro schiavizzato” e diventa un esponente del Fronte.
Partecipa ad un convegno negli Stati Uniti dove riceve un assegno e
una promessa di borsa di studio. Iqbal ha la fortuna, la forza e il
coraggio di uscire dalla condizione di bambino lavoratore-schiavo. Il
caso dei tappeti fabbricati da bambini schiavi fa scandalo nel mondo
ricco e il governo pakistano è costretto a chiudere varie fabbriche.
Qualcuno spara a Iqbal mentre torna a casa dopo avere celebrato la
Pasqua. Muore il 16 Aprile 1995, aveva 12 anni…
KUMARI
• Kumari è la bambina-manifesto che dice:”contro il lavoro
dei minori che a questa età devono leggere e
crescere”:.Kumari ha otto anni come anche i suoi due
fratelli e sei sorelle non ha mai avuto occasione di
andare a scuola e studiare. E’ costretta a lavorare dodici
ore al giorno per aiutare i genitori, poveri e
ignoranti,sempre in lotta per sopravvivere, a preparare il
cibo, pulire i piatti ed i tavoli dove serve il riso per poche
rupie…
•
(da “La Repubblica” domenica 26 novembre 2006)
IL LADRO DI BAMBINI
(di Gianni Amelio)
•
Il “Ladro di bambini” è uscito nel
1992, e ha ricordato la verità
nascosta dell’Italia nel suo male e,
tramite il personaggio del buon
carabiniere e dei bambini, ha offerto
un modello e una speranza
nonostante la durezza dell’analisi e
la conclusione malinconica.Il film
risulta diviso in parti abbastanza
diverse:un prologo e il viaggio sino a
Roma, la sosta a Roma, il ritorno a
casa del protagonista sulla costa
calabra e la lunga sosta sulla costa
sicula.Per la sua professione il
giovane carabiniere meridionale non
può più distinguere tra il nord e il
sud è “istituzionalmente italiano”.Il
collegio centro-nordico che rifiuta i
due bambini obbliga ad una
seconda destinazione e “il ritorno a
casa” è una sorta di breve vacanza
nelle intenzioni del protagonista per
rivedere i suoi e per dimostrare a
Rosetta una fiducia che non la
escluda.
• Il sud è storicamente e
geograficamente preciso nella
scena familiare calabrese, ma
anche la scena in cui i tre
protagonisti finalmente si
incontrano e si immergono
nelle antiche acque del
Mediterraneo(emblematico il
bagno di Antonio e Luciano).
La “vacanza” a Noto riporterà
subito ad una triste realtà con
la scena dello scippatore.Nel
Ladro di bambini la coralità è
negativa, c’è molta solitudine
nei personaggi dei bambini e
poi, il terzetto Rosetta, Luciano
e Antonio che sa farsi
bambino, forma un mondo a
parte.
• La scena madre del ristorante è esemplare di una realtà
collettiva:nella casa non finita dove si confrontano tre generazioni (la
vecchia nonna che parla il dialetto confinata nel sottoscala e
nell’orticello, una sorella che mira a costruire ed avere e una
giovane signora perfida che vive già di media e griffe).L’altra scena
madre è di vacanza e di pulizia:il mare è bello e i sentimenti
fioriscono.Il giovane carabiniere, la bambina e il suo fratellino non si
difendono più, si lasciano andare, ritrovano un’infanzia di tutti, si
capiscono e si vogliono bene.È molto bello il faticato accordo tra i tre
bambini adulti o adulti bambini, come una famiglia strana, che la
legge non può accettare.A Noto c’è il richiamo all’ordine, c’è il
distacco e nella grigia alba dell’isola sul marciapiede lungo una
strada di macchine resta solo la speranza di uno spazio di
sopravvivenza, davvero minimo, una solidarietà di nuovo familiare.
• In un’Italia con un nord e un sud più simili di quanto possa
sembrare, Amelio rappresenta l’utopia della nascita di una famiglia
alternativa alla putrefazione dei legami tradizionali.Due bambini(lei
ancora piccola, offesa nella sua dignità, perché costretta dalla
madre a prostituirsi e lui piccolissimo, silenzioso e gonfio di dolore e
di orgoglio offeso di fratello maschio costretto ad osservare
impotente il dramma della sorella)e un carabiniere semplice e
indifeso che deve portare i due piccoli da Milano ad un orfanotrofio
del Sud.
VIAGGIANDO
nelle costituzioni
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•
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•
1848:Statuto Albertino
1849:Costituzione Repubblica romana
1861:proclamazione Unità d’Italia
1946:Referendum e proclamazione
repubblica
• 1947:Costituzione italiana
• 1948:dichiarazione dei diritti umani
universali dell’ ONU
I PARTITI ANTIFASCISTI DEL
DOPOGUERRA
• PCI=
PARTITO
COMUNISTA
ITALIANO
• DC=
DEMOCRAZIA
CRISTIANA
• PARTITO
SOCIALISTA
• PARTITO D’AZIONE
• PARTITO
REPUBBLICANO
Elezioni
Le donne votano!!
COSTITUZIONE
• La Costituzione italiana è in primo luogo una Costituzione
repubblicana. Il referendum del 2 Giugno 1946 ha sancito la
fine della monarchia dei Savoia che aveva regnato dal 1861.
In secondo luogo è una Costituzione democratica, perché il
popolo delega i suoi rappresentanti. Alla base dell’idea di
democrazia che la nostra Costituzione propone c’è la libertà. I
diritti di libertà, di parola, di pensiero, di riunione… sono
fortemente sottolineati nel testo. I diritti di libertà non
ammettono distinzioni fra le persone né discriminazioni.Ma la
libertà di cui parla la costituzione non va intesa in senso
puramente individualistico o egoistico, quasi che gli altri non
avessero alcuna importanza. Secondo la costituzione , la
libertà deve avere una dimensione sociale: deve aprirsi, cioè,
alla solidarietà e alla responsabilità. La libertà, quindi, come
opportunità data ad ognuno di essere se stesso e di
concorrere al benessere altrui.
• Gli organi dello Stato sono: il Parlamento, il Governo, la
Magistratura e il Presidente della Repubblica.
• Il Parlamento emana le leggi.
• Al Governo spetta il potere esecutivo cioè di applicare quanto
previsto dalle leggi.
• Alla Magistratura il potere giudiziario cioè il potere di cui
godono i giudici, di risolvere secondo il diritto le controversie
sorte tra i cittadini nonché di punire le violazioni della legge.
• A capo dello Stato vi è il Presidente della Repubblica che ha
fondamentali poteri di rappresentanza, di controllo del
funzionamento degli altri organi dello Stato e di garanzia
costituzionale.
• La nostra costituzione individua tre beni che devono essere garantiti
a tutti per raggiungere l’uguaglianza; l’istruzione, il lavoro e la
protezione sociale(sanità e assistenza). Istruzione: la Repubblica
stabilisce i programmi ed istituisce scuole statali e per i primi otto
anni la scuola è obbligatorie e gratuita. La Repubblica tutela il lavoro
in tutte le sue forme. Infine la Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo, garantendo cura gratuite a chi
non può permettersele.
PARTITI POLITICI
• I partiti sono un elemento essenziale del sistema politico. La loro
importanza deriva dal fatto che un popolo, composto da milioni di
cittadini, è una realtà vasta e complessa. Le opinioni politiche sono
tante e diverse tra loro e non è facile semplificarle, quindi milioni di
persone devono essere rappresentate da poche centinaia di membri
e da una sola maggioranza che deve formare un solo governo.
Occorre un sistema ordinato che permetta a tante persone di trovare
un accordo, i Partiti si operano perché questo risultato sia ottenuto
nel rispetto della convivenza civile e democratica. Un partito politico
è una associazione di cittadini uniti da opinioni politiche comuni che
elabora un programma politico che i cittadini possono approvare o
respingere votando alle elezioni. Il compito dei Partiti in una
democrazia è molto importante perché è lo strumento di mediazione
tra la massa di cittadini e le istituzioni.
STATUTO DEI LAVORATORI
• (art.1)L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.La
sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti
della costituzione.
• Nel 1970 il Parlamento Italiano ha approvato una legge nota come
“Statuto dei diritti e dei lavoratori” con la quale si è data attuazione
legislativa a diversi principi costituzionali in materia di lavoro…
IL GIUDICE IN CLASSE!
Incontro con Danila Indirli
4 Aprile 2007
Durante l’incontro con la giudice Danila Indirli abbiamo affrontato diversi
argomenti relativi ai problemi dei minori.
• -I bambini di alcuni Paesi del 3° e 4° mondo invece di andare a scuola sono
costretti a lavorare in attività troppo monotone che non sviluppano la loro
immaginazione e devono sopportare impegni troppo faticosi e non adatti
alla loro età.
• -Abbiamo parlato anche del bullismo, un problema presente nelle scuole
italiane cercando di definire il concetto di libertà discutendo sulla mancanza
di responsabilità e sul rispetto delle regole.
• Solo rispettando le regole siamo liberi e abbiamo l’opportunità di scegliere.
• -In molti Paesi, non esclusa l’Italia, i minori subiscono da parte degli adulti
abusi fisici, psicologici, sessuali.
• Nella questura c’è uno specifico “ufficio minori” con personale e strutture
adatte a relazionarsi con le giovani vittime.
IL SINDACALISTA IN CLASSE!
Incontro con Giorgio Graziani.
Segretario provinciale CISL.
Rappresentante consiglio istituto scuola Media Don Minzoni
L’incontro con il sindacalista ha confermato gran parte delle nostre conoscenze che
riguardano i diritti dei lavoratori.
Inoltre ha approfondito alcuni aspetti più specifici e teorici dell’argomento.
In sintesi abbiamo parlato dell’importanza dei sindacati per i lavoratori che sono liberi
di scegliere a quale organizzazione associarsi.
Un cittadino su due è iscritto al sindacato che tutela i diritti e la dignità dei lavoratori.
I sindacati e gli scioperi sono previsti dalla Costituzione, ma devono attenersi alle
leggi prestabilite.
L’adesione al sindacato per discutere e rivendicare i propri diritti non è libera e non è
permessa in tutti gli Stati come in alcuni Paesi dell’Asia o nei Paesi con governi
totalitari dove c’è un sindacato unico cui è obbligatorio iscriversi, come in Italia
durante il regime fascista.
In particolare abbiamo approfondito il legame che esiste tra la Costituzione, il
sindacato; lo Statuto dei lavoratori riconosce all’uomo piena dignità all’interno del
luogo di lavoro oltre alla possibilità di dialogare con il datore di lavoro attraverso la
legge.
IL SENATORE LI VIGNI IN
CLASSE!
Una lezione di democrazia
Oggi 18.05.2007 in classe, è venuto in qualità di esperto Li Vigni Mario, che ha
ricoperto la carica di senatore della Repubblica ed ha vissuto gli anni e gli episodi più
significativi della nostra storia(fascismo, liberazione, Repubblica…).
Quale fonte orale di quegli avvenimenti ed esperto di vita parlamentare ha
approfondito alcune tematiche che avevamo affrontato in classe.
In particolare riportiamo alcune sue affermazioni sulle quali è necessario soffermarsi:
• -Ogni testa un voto.
• -La democrazia è una cosa bellissima, è un grande sogno e una necessità per
l’umanità.
• -Per rendere effettiva la democrazia è necessario una rappresentanza delegata.
• -In democrazia bisogna sapere accettare anche le sconfitte o le divergenze nei limiti
della legalità.
• -Scontrarsi è un attentato alla democrazia.
• -La democrazia è la lotta per la vita.
• -Bisogna fare valere il peso della collettività.
• -Anche i parlamentari hanno bisogno di istruirsi continuamente per formulare giudizi
competenti.
• -Essere se stessi, senza cedere a pressioni è il pilastro della democrazia.
LA LEZIONE DI ARISTIDE
CANOSANI
politica, economia e istituzioni democratiche
•
•
•
•
•
Nel discorso del signor Aristide Canosani ho rilevato alcuni punti per me
importanti.
Prima di tutto l’esigenza di partecipazione attiva dei cittadini che la
costituzione richiede, essendo la legge fondamentale che nasce dal patrimonio
culturale del paese.
Altro punto fondamentale è la regolamentazione dei rapporti fra la Chiesa
Cattolica, lo Stato e le altre confessioni religiose: argomenti che ancora
oggi, a distanza di tanti anni, sono di grande attualità. Infatti sono molti gli
episodi critici riportati dai mass media nei rapporti fra Stato, Chiesa e altre
religioni: ad esempio il dibattito nella politica e nella società è molto forte
riguardo le leggi sulla famiglia, l’eutanasia, il testamento biologico, i rapporti con
la religione degli immigrati.
L’autore poi nell’articolo sottolinea l’importanza negli anni ’70 dell’avvento dei
Consigli delle regioni ordinarie, come tappa fondamentale di valorizzazione
del ruolo delle regioni e quindi della partecipazione dei cittadini. Tale
rinnovamento si è accentuato negli ultimi anni ed è la parte nella quale la nostra
Costituzione ha subito una sostanziale revisione, attribuendo alle Regioni quel
ruolo di guida (nella sanità, nei trasporti...) che in passato era stato del Governo
centrale. Tutto questo alimenta il dibattito ancora in corso sulla eventuale
trasformazione della forma di governo della nostra Repubblica.
Questo processo ha fatto sì che la Costituzione si sia calata sempre di più nella
vita della società civile per diventare “Costituzione di tutti i giorni” e
accompagnare noi giovani lungo la strada, purtroppo forse ancora lunga, verso
l’integrazione in un’Europa unita.
ARTICOLO 2
• La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,
sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
ARTICOLO 3
• Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di
condizioni personali e sociali.
• È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
ARTICOLO 4
• La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto.
• Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società.
ARTICOLO 34
• La scuola è aperta a tutti.
• L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni,
è obbligatoria e gratuita.
• I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
• La Repubblica rende effettivo questo diritto con
borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per
concorso.
ARTICOLO 35
• La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed
applicazioni.
• Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.
• Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni
internazionali intesi a affermare e regolare i diritti del lavoro.
• Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti
dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano
all’estero.
ARTICOLO 36
• Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e alla qualità del suo lavoro, ed in ogni caso sufficiente
ad assicurare a sè e alla sua famiglia un’esistenza libera e
dignitosa.
• La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
• Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e ferie annuali
retribuite e non può rinunziarvi.
ARTICOLO 37
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti, e a parità di lavoro, le
stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.
• Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua
essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al
bambino una speciale e assicurata protezione.
• La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
• La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme, e
garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di
retribuzione.
ARTICOLO 38
• Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari
per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
• I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati
mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio,
malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
• Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e
all’avviamento professionale.
• Ai compiti previsti in quest’articolo provvedono organi ed istituti
predisposti o integrati dallo Stato.
• L’assistenza privata è libera.
ARTICOLO 39
• L’organizzazione sindacale è libera.
• Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro
registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di
legge.
• È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati
sanciscono un ordinamento interno a base democratica.
• I sindacati registrati hanno personalità giuridica.
• Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro
iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia
obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il
contratto si riferisce.
ARTICOLO 40
• Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo
regolano.
ARTICOLO 48
• Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano
raggiunto la maggiore età.
• Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.
• Il suo esercizio è dovere civico.
• La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto
di voto dei cittadini residenti all’ estero e ne assicura
l’effettività.
• A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione
delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito
da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
• Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità
civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di
indegnità morale indicati dalla legge.
ARTICOLO 49
• Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in
partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la
politica nazionale.
ARTICOLO 51
• Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli
uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni d’eguaglianza,
secondo i requisiti stabiliti dalla legge.
• A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le
pari opportunità tra uomini e donne.
• La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche
elettive parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla
Repubblica.
• Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di
disporre del tempo necessario al loro adempimento e di
conservare il suo posto di lavoro.
ARTICOLO 54
• Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla repubblica e
di osservarne la Costituzione e le leggi.
• I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempirle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge.
ARTICOLO 55
• Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato
della Repubblica.
• Il parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due
Camere nei soli casi stabiliti dalla costituzione.
ARTICOLO 56
• La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
• Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti
nella circoscrizione Estero.
• Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno
dell’elezione abbiamo compiuto i venticinque anni di età.
• La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il
numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua
dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta
dall’ultimo censimento generale della popolazione, per
seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla
popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi
e dei più alti resti.
ARTICOLO 57
• Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi
assegnati alla circoscrizione Estero.
• Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali
eletti nella circoscrizione Estero.
• Nessuna regione può avere un numero di senatori inferiore a
sette; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta uno.
• La ripartizione dei seggi fra le Regioni, fatto salvo il numero di
seggi assegnati alla circoscrizione Estero, previa applicazioni
delle disposizioni del precedente comma, si effettua in
proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta
dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti più interi
e dei più alti resti.
ARTICOLO 58
• I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli
elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età.
• Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il
quarantesimo anno.
ARTICOLO 60
• La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti
per cinque anni.
• La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non
per legge e soltanto in caso di guerra.
ARTICOLO 83
• Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta
comune dei suoi membri.
• All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal
Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza
delle minoranze.
• La Valle d’Aosta ha un solo delegato.
• L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio
segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea.
• Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
ARTICOLO 84
• Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che
abbia compiuto cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e
politici.
• L’ufficio del Presidente della Repubblica è incompatibile con
qualsiasi altra carica.
• L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati dalla
legge.
ARTICOLO 85
• Il presidente della Repubblica è eletto per sette anni.
• Trenta giorni prima che scada il termine il presidente della
camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i
delegati regionali, per eleggere il nuovo presidente della
Repubblica.
• Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro
cessazione, l’elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione
delle Camere nuove.
• Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica.
ARTICOLO 87
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Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità
nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa
del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i
regolamenti.
Indice il Referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati
internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forza armate, presiede il Consiglio supremo di
difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato
dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
ARTICOLO 101
• La giustizia è amministrata in nome del popolo.
• I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
ARTICOLO 104
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La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni
altro potere.
Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente
della Repubblica.
Ne fanno parte di diritto il primo Presidente e il Procuratore generale
della Corte di cassazione.
Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tutti i magistrati
ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal
Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in
materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni idi esercizio.
Il Consiglio elegge un vice presidente tra i componenti designati dal
Parlamento.
I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono
immediatamente rieleggibili.
Non possono, finche sono in carica, essere iscritti, negli albi
professionali, né fare parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.
ARTICOLO 134
• La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla
legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di
legge, dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra
i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le
Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della
Repubblica, a norma della Costituzione.
IL CAMMINO DELL’UNIONE
EUROPEA
• 1957, 25 marzo= il trattato di Roma istituisce la
Comunità economica europea(Cee). I sei Paesi fondatori
sono:Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia,
Lussemburgo, Olanda.
• 1973 1°gennaio=Danimarca, Gran Bretagna e Irlanda
entrano nella Cee.
• 1973, 7-10 giungo=prime elezioni del parlamento
europeo a suffragio universale diretto.
• 1981, 1°gennaio=adesione della Grecia.
• 1986, 1°gennaio=dopo il ritorno alla democrazia,
aderiscono Portogallo e Spagna.
• 1990, 3 ottobre=riunificazione della Germania, che fa
seguito alla caduta del Muro di Berlino dell’anno prima.
• 1992, 7 febbraio=firma del Trattato di Maastricht:nasce
l’Unione Europea(Ue) e si decide la creazione della
moneta unica.
• 1993, 1°gennaio=completamento del mercato interno
che prevede la libera circolazione di persone, merci,
capitali e servizi nel territorio dell’ Ue(le “quattro libertà”).
• 1995, 1°gennaio=con l’adesione di Austria, Finlandia e
Svezia diventato 15 i Paesi dell’Ue.
• 1995, 26 marzo=entra in vigore l’accordo di Schengen
che prevede l’abolizione dei passaporti per i Paesi che vi
aderiscono.
• 2002, 1°gennaio=inizia la circolazione di banconote e
monete in euro in 12 Paesi(Austria, Belgio, Finlandia,
Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
Olanda, Portogallo, Spagna).
• 2004, 1°maggio=dieci Paesi dell’Est e del Sud Europa
entrano nell’Ue:Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,
Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia,
Ungheria.
• 2004, 29 ottobre=firma a Roma, in Campidoglio del
Trattato che istituisce la Costituzione europea.
• 2005, 29 maggio e 1° giugno=Francia e Olanda
respingono per referendum il Trattato costituzionale.
• 2007, 1°gennaio=Bulgaria e Romania entrano
nell’Unione portando il totale dei Paesi membri a
ventisette, la Slovenia adotta l’euro.
• 2007, 25 marzo=in una solenne celebrazione a Berlino
dei 50 anni dell’ Europa, i capi dello Stato dell’Unione
approvano una dichiarazione per sancire il rilancio
dell’Ue e la fine dell’impasse della riforma istituzionale.
Ad oggi infatti la Costituzione Europea è stata ratificata
da 18 Paesi sui 27 dell’Unione Europea.
Dai trattati di Roma alla
cittadinanza europea
•
•
L’Europa di 50 anni fa rispondeva a problemi e situazioni che
apparentemente sembrano ormai molto lontani. Si trattava di un’Europa che
doveva trovare una soluzione ai problemi derivanti dalla ricostruzione
successiva alla seconda guerra mondiale. Occorreva cercare una soluzione
per una ricostruzione che fosse materiale, economica e sociale, ma anche,
e forse soprattutto, etico-morale. Occorreva creare dei vincoli in grado di
impedirci di perseverare nella drammatica catena di guerre che avevano
contraddistinto il nostro continente e nelle quali, durante l’ultimo conflitto
mondiale, avevamo trascinato altri popoli e stati. La collaborazione fra stati
europei parve ad alcuni governi la possibilità migliore per sviluppare i loro
paesi su basi nuove. Ancora oggi rimane originale e unica la decisione dei
Trattati di Roma del 1957 di stringere un patto fra eguali invece che un
trattato che imponesse al paese sconfitto non solo gli oneri della sconfitta,
ma anche una condizione di inferiorità.
Cosa rimane valido oggi dei Trattati di Roma? Innanzitutto il loro carattere
fondativo, la nascita di un patto che è cambiato e si è sedimentato nei 50
anni che sono passati dalla firma in Campidoglio, ma che mantiene
inalterata la sua carica di profondo cambiamento sia interno al continente
europeo che verso l’esterno.
• …Celebrare i Trattati di Roma è anche e soprattutto riconfermare gli
obiettivi fondamentali del primo nucleo di paesi che per primi
credettero nell’ integrazione fra i paesi europei. Obiettivi:
• 1) mantenimento della pace nel continente e la capacità di
intraprendere azioni positive nel sistema internazionale,tali da
facilitare processi pacifici in tutti i paesi;
• 2) mantenere un modello europeo dell’economia e della società che
si basa sul principio della solidarietà economica e politica fra stati e
popolazioni;
• 3) miglioramento della qualità della vita degli europei;
• 4) riconoscimento e applicazione dei diritti dell’uomo;
• 5) sostenere lo sviluppo dei paesi più poveri.
UNA LEZIONE SUL
PARLAMENTO!
Il 23 Aprile una lezione speciale tenuta da due docenti di Punto Europa centro di
documentazione e informazione sull’ UE.
Il Parlamento Europeo ha tre sedi:
- a Strasburgo, dove si svolgono le sedute plenarie
- a Bruxelles, dove ci sono le sedi delle commissioni
- a Lussemburgo, dove vi è il segretariato.
Ora il Parlamento Europeo è eletto direttamente dal popolo, ma non è stato
sempre così.
Il 1°Gennaio 2007, Romania e Bulgaria entrano a fare parte dell’ Unione Europea,
portando il totale dei Paesi membri a ventisette.
Le “famiglie di partiti” sono delle organizzazioni che racchiudono al loro interno una
serie di partiti. I più importanti sono ad esempio:
-PARTITO POPOLARE EUROPEO.
-PARTITO SOCIALISTA EUROPEO.
-UNIONE PER L’ EUROPA DELLE NAZIONI.
La carica di parlamentare dura cinque anni, è assolutamente necessario che vi sia
un presidente in quanto come compiti più importanti ha quelli di:
-decidere la composizione delle commissioni(che a loro volta si suddividono in
commissioni parlamentari che possono essere permanenti o create per
determinate materie)
-mantenere l’ordine.
LA STORIA DELL’UNIONE
EUROPEA
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’ Europa
era devastata.
È stata di rilevante importanza la “dichiarazione
Schuman”(Francia e Germania si univano mettendo
insieme il carbone e l’acciaio. A Francia e Germania si
univano anche Italia, Lussemburgo, Belgio e Paesi
Bassi)
Il padre fondamentale è stato Schuman.
La bandiera con dodici stelle simboleggia la perfezione e
l’armonia.
L’inno ufficiale dell’ Unione Europea è l’Inno alla Gioia e
il motto è “Unita nella diversità”.
La festa dell’Europa è il nove Maggio.
Una delle più importanti commissioni creata appunto per una
determinata materia è la P.A.C(Politica Agricola Comune).
Le tre istituzioni del Parlamento Europeo sono appunto il Parlamento,
la Commissione e il Consiglio dell’ Unione Europea.
Ci sono varie procedure legislative per decidere le leggi.
Abbiamo ad esempio la “consultazione”, la commissione decide da sola
anche se chiede un’opinione al Parlamento.
La “consultazione” si divide in COOPERAZIONE, cioè il Parlamento ha
un potere maggiore, il Consiglio deve tenere conto dell’opinione del
Parlamento e se il Parlamento non è d’accordo la legge non passa.
La “consultazione” si divide anche in COODECISIONE, è cioè un
organismo in cui si riuniscono i membri del Parlamento e del
Consiglio dove si trova una soluzione comune nel caso ci sia
disaccordo tra Parlamento e Consiglio.
GLOSSARIO
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Armamenti=l’armamento è l’insieme delle armi e dei mezzi in dotazione
all’esercito. Verso la fine dell ‘800 e gli inizi del ‘900 la maggiore produzione
di acciaio permise di fabbricare una quantità maggiore di armi e così ogni
Stato potenziò il suo armamento.
Antisemitismo=odio nei confronti del popolo ebreo maturatosi di volta in
volta in fome di persecuzione dovute a un crollo di concetti storico-religiosi.
Ariani=con questo termine si definivano le antiche popolazioni del gurppo
linguistico indoeuropeo.
Autarchia=il termine di origine greca autarchia significa “bastare a se
stesso”. Una nazione è autarchica quando acquisisce un’ autosufficienza
economica tale da produrre all’interno tutto ciò di cui necessità.
Belle epoque=gli anni tra la fine dell ‘800 e i primi del ‘900 che costituirono
il periodo d’oro della borghesia dal punto di vista economico,culturale e
mondano.
Comma=partizione di un articolo di legge o di un altro documento redatto in
articoli, evidenziato dall’andare a capo.
Colonialismo=direttiva di politica estera mirante alla conquista di territori
oltremare ricchi di materie prime e di manodopera.
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Democrazia=forma di governo fondata su una visione uguale dei rapporti
sociali e politici, esercitata dal popolo.
Dittatura=regime politico autoritario e totalitario.
Etnico=si riferisce ad un gruppo unitario i cui appartenenti hanno in comune
l’origine, la lingua, la cultura, gli usi…
Imperialismo=la volontà di uno Stato di estendere il proprio dominio su
territori sempre più vasti.
Nazionalismo=un’ideologia ispirata al fatto di esaltare il concetto di nazione
che si risolve nei valori che tralasciano le esigenze della realtà politica e
sociale dei Paesi stranieri.
Redigere=compilare nella forma prescritta o in forma ufficiale.
Razzismo=ogni tendenza, psicologica, politica che assume una teoria di
una falsa superiorità di una razza su altre oppure che su di una razza si
determinino discriminazioni sociali e anche genocidi.
Stato d’assedio=provvedimento straordinario, motivato da ragioni di ordine
pubblico con cui si sospendono i diritti di libertà dei cittadini ed i poteri
passano all’autorità civile o a quella militare.
• Sovranità=la qualità giuridica pertinente allo Stato in quanto potere
originario ed indipendente da ogni altro potere.
• Sionismo=movimento politico-religioso con lo scopo di ricostruire in
Palestina uno Stato che offrisse agli Ebrei dispersi nel mondo una
patria comune.
• Totalitarismo=il complesso dei fattori e delle istituzioni che
caratterizzano il regime totalitario cioè che si riferisce ad un insieme
considerato in tutti i suoi elementi.
Per concludere…
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È con questa lettera di ringraziamento che, tutta la classe 3°B della scuola
Media Don Minzoni vuole fare capire quanto importante sia stato il progetto
“Dal regno di’Italia alla globalizzazione viaggiando nella Costituzione” reso
possibile grazie alla guida della professoressa Osiride Guerrini, e anche dai
numerosi esperti che ci hanno aiutato a capire meglio, chi attraverso
testimonianze storiche, chi attraverso esperienze di lavoro, alcune
tematiche sviluppate nel progetto.
Gli esperti che abbiamo incontrato nel cammino di questo progetto sono
stati molti.
Si è recata da noi, ad esempio, Paola Patuelli che ha parlato
dell’importanza della Costituzione facendo riferimento allo Statuto Albertino
e alla Costituzione della Repubblica Romana.
È venuta la giudice Danila Indirli, con la quale abbiamo affrontato diverse
tematiche.
Le più significative sono state lo sfruttamento dei bambini nei Paesi del 3° e
4°mondo, il bullismo e per finire il rispetto delle regole, perché solo
rispettando le regole si è veramente liberi.
• È poi venuto il sindacalista Giorgio Graziani.
• In quell’ incontro abbiamo confermato gran parte delle nostre
conoscenze che riguardano i diritti e i doveri dei lavoratori, inoltre
abbiamo approfondito alcuni aspetti più teorici dell’argomento.
• In sintesi abbiamo parlato dell’importanza dei sindacati per i
lavoratori, che in Italia sono liberi di scegliere a quale sindacato
associarsi.
• L’adesione al sindacato per discutere e rivendicare i propri diritti
non è libera e non è permessa in tutti gli Stati come in alcuni
Paesi dell’Asia o nei Paesi con governi totalitari dove c’è un
sindacato unico cui è obbligatorio iscriversi, come in Italia
durante il regime fascista.
• Molto importante è stata la presenza di Giorgio Gaudenzi,
l’attuale preside dell’istituto comprensivo S.Biagio che ha parlato
in modo ampio ed approfondito dell’evoluzione delle scuole dal
Regno d’Italia ad oggi.
• Mario Li Vigni è venuto in qualità di esperto di vita
parlamentare, in quanto ha ricoperto la carica di senatore e in
qualità di fonte orale degli avvenimenti più significativi della
nostra storia(fascismo, liberazione e Repubblica).
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Aristide Canosani già sindaco di Ravenna che è venuto dai noi per parlarci
soprattutto degli aspetti più importanti della Costituzione, toccando in modo
approfondito diversi altri punti, ma sempre riallacciandosi alla Costituzione e
alla partecipazione attiva dei cittadini che essa richiede.
Si è recata da noi anche Ida Camanzi, meglio conosciuta con il nome di
Ilonka.
Ilonka è una anziana partigiana che ha operato come staffetta in diversi
luoghi(a Ravenna, a Savana, ad Alfonsine…ed ha anche partecipato alla
liberazione di Ravenna).
Ilonka, ha scelto l’impegno antifascista perchè lei era contro la guerra,
lavorava dodici ore al giorno nei campi come contadina e non aveva i soldi
per vivere, mentre lo Stato spendeva tantissimo e come dice lei “non avevo
i soldi per comprare le calze con cui andare a ballare la Domenica, ma lo
Stato spendeva i soldi per fare la guerra”.
Infine non può mancare la nostra professoressa, Osiride Guerrini, è in
gran parte sua l’iniziativa del progetto “Dal regno d’Italia alla
Globalizzazione viaggiando nella Costituzione” ed è stato soprattutto merito
suo la presenza di tutti gli esperti.
Vorrei concludere con un vero grazie a tutte queste persone che non solo ci
hanno aiutato nel nostro progetto, ma che ci hanno anche trasmesso
informazioni utili per il corso della vita e che non verranno dimenticate.
Penso anche, grazie a questi incontri di avere percepito un apporto
maggiore per la conoscenza di molti fenomeni, passati, presenti e futuri.
di Giamboni Marta
a.s. 2006/2007
(con la guida della prof.ssa Osiride Guerrini e la collaborazione
del prof. G.Federico Zanchini)
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