Preparare soluzioni a concentrazione nota per pesata e
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Preparare soluzioni a concentrazione nota per pesata e
Unità didattica: Le soluzioni Esperienza di laboratorio: Preparare soluzioni a concentrazione nota per pesata e per diluizioni Classe: IV Scuola: Liceo Scientifico Prerequisiti •Miscele omogenee e eterogenee •Concetto di mole e peso molecolare •Saper convertire il numero di moli di una sostanza in massa e viceversa •Concetto di equivalente e peso equivalente •Saper convertire il numero di equivalenti di una sostanza in massa e viceversa •Saper utilizzare la cappa chimica •Saper utilizzare la bilancia tecnica Obiettivi didattici •Definizione di soluto, solvente, soluzione satura e insatura •Definizione di solubilità e dei fattori che la influenzano •Definizione di concentrazione di una soluzione e metodi più usati per indicarla •Distinzione fra solventi polari e non polari; regola empirica “il simile scioglie il simile” Obiettivi formativi •Saper risolvere problemi relativi alle concentrazioni delle soluzioni •Saper preparare una soluzione a concentrazione nota per pesata e per diluizione effettuando i relativi calcoli •Formulare ipotesi relative alla solubilità di alcuni soluti in diversi solventi Le soluzioni •Una soluzione è una miscela omogenea di sue o più sostanze •Si possono presentare in diversi stati di aggregazione: *stato solido: le leghe (bronzo=rame+stagno) *stato gassoso: miscela gassosa o soluzione gassosa (aria) *stato liquido: soluzione (solido-liquido zucchero o sale nell’acqua; liquido-liquido; liquido-gas) •In una soluzione a due componenti è definito solvente il componente presente in quantità maggiore (mezzo disperdente) e soluto quello presente in quantità minore (sostanza che viene sciolta) •Le soluzioni il cui solvente è l’H2O sono chiamate soluzioni acquose e sono le più diffuse in natura Solubilità La quantità di soluto che si può dissolvere in un determinato volume di solvente è limitata (es. quantità di zucchero che è possibile sciogliere in una tazza di tea) Una soluzione si dice satura quando nel solvente è disciolta la massima quantità possibile di soluto La solubilità indica la quantità di soluto disciolta, ad una data temperatura, in una quantità di solvente prestabilita, dando origine ad una soluzione satura (espressa in g soluto / 100 g solvente) Applicabilità del concetto di solubilità: • ai solidi in un liquido: se ad una soluzione satura si aggiunge una quantità di soluto, anche piccolissima, questo si deposita sul fondo come corpo di fondo • ai gas in un liquido: esiste una quantità massima solubile di gas che si può dissolvere in un liquido pur non formandosi un corpo di fondo. •ai liquidi in un liquido: si parla di miscibilità. Esistono liquidi che si mescolano tra di loro in qualsiasi proporzione (etanolo e acqua), altri si mescolano solo parzialmente e altri per nulla e sono detti immiscibili La solubilità aumenta all’aumentare della temperatura nel caso dei solidi e dei liquidi, mentre diminuisce per i gas (aumenta l’energia cinetica delle particelle di gas in soluzione) La solubilità di un gas in un liquido dipende dalla pressione esercitata dal gas stesso Legge di Henry A una data temperatura la quantità di gas che si scioglie in un liquido è direttamente proporzionale alla pressione che il gas esercita sul liquido Se il soluto è presente in quantità inferiore alla sua solubilità, la soluzione è insatura concentrata diluita vicina alla soluto presente in saturazione quantità lontana dalla saturazione Concentrazione delle soluzioni La concentrazione (o titolo) di una soluzione è la quantità relativa di ciascun componente rispetto alla totalità della soluzione Può essere espressa in diversi modi: •Concentrazione percentuale riferita alla massa (%m/m): m/m massa del soluto g 100 massa della soluzione g •Concentrazione percentuale riferita al volume (%V/V): volume del soluto mL 100 V/V volume della soluzione mL •Concentrazione percentuale riferita al rapporto massa/volume (%m/V): massa del soluto g m/V 100 volume della soluzione mL •Concentrazione in parti per milione (p.p.m.) o in parti per miliardo (p.p.b.) Esercizi guidati 1 •Concentrazione molare o molarità (M): Molarità (M) n moli di soluto n M volume della soluzione L V •Concentrazione normale o normalità (N): equivalenti di soluto neq neq Normalità (N) N volume della soluzione L V •Concentrazione molale (m): molalità (m) n moli di soluto n m massa del solvente Kg massa (solv) •Frazione molare (X): na Xa na n nc ...... nn b Esercizi guidati 2 Esperienza di laboratorio Parte prima: preparazioni di soluzioni a concentrazione nota per pesata 1.1 preparazione di soluzioni molari 1.2 preparazione di soluzioni normali Parte seconda: preparazione di soluzioni a concentrazione nota per diluizione da soluzioni più concentrate Protocollo Come deve essere svolta la relazione: •Prima parte Obiettivo 1.1: evidenziare tutti i passaggi che permettono di calcolare i grammi necessari per entrambi i soluti (saccarosio e acido ossalico); Obiettivo 1.2: evidenziare i passaggi che permettono di determinare l’esatto volume da prelevare della soluzione concentrata di HCl •Seconda parte Obiettivo 1.3: evidenziare i passaggi che permettono di determinare gli esatti volumi da prelevare delle soluzioni concentrate di saccarosio e acido ossalico e come si è proceduto per ottenere le diluizioni seriali di HCl partendo dalla concentrazione iniziale 0.1 N. Relazione Processi di solubilizzazione Dipendono dalle interazioni tra le particelle di soluto e le particelle di solvente, determinate dalla loro natura chimica solventi apolari costituiti da molecole apolari unite da legami secondari molto deboli (dipolo istantaneo – dipolo indotto) non sono in grado di rompere i legami presenti nei composti ionici e polari (più forti) e perciò in essi si sciolgono solo sostanze apolari solventi polari costituiti da molecole unite da legami secondari relativamente forti (a idrogeno dipolo-dipolo) sono in grado di solubilizzare soluti polari o ionici, perchè con essi formano legami secondari (dipolo-dipolo, dipolo-ione) forti quanto quelli esistenti tra le molecole del solvente puro Lo iodio (non polare) si scioglie più facilmente nel tetracloruro di carbonio (solvente non polare, sotto) che nell’acqua (solvente polare, sopra) è, in genere, rispettata la regola “il simile scioglie il simile”