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La scuola dell`infanzia

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La scuola dell`infanzia
La scuola dell’infanzia
Da Oberlin ai nostri giorni
Percorso storico
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
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Oberlin: sale d’asilo – 1769
Owen: infant school – 1816
Aporti: asili d’infanzia - 1828
Froebel: giardini d’infanzia – 1840
Agazzi: scuola materna – 1889
Montessori: casa dei bambini – 1907
Intuizioni precedenti


Convinzione: “E’ estremamente rischioso che i
primi anni di vita trascorrano senza che
all’uomo si infondano precetti salutari”.
Campanella: i bambini dopo il secondo anno
sono affidati ai maestri, dopo il terzo anno
imparano la lingua nelle mura “camminando
in quattro schiere, e quattro vecchi li guidano
e insegnano e poi li fanno giocare e correre,
per rinforzarli”.
Jean-Frédéric Oberlin (17401826)




Fine Settecento: a Ban de la Roche, dove è
pastore, tra l’Alsazia e Lorena.
Fonda scuole in quattro villaggi della sua
parrocchia tra il 1771-1779.
Con Sara Banzet prima conduttrice (morta a
29 anni nel 1774).
Organizzazione scolastica come vita militare;
responsabilità divise con alunni più grandi
(guardie, comandanti, giurato, anziano).
Salles d’asile



Asilo per i più piccoli per figli di contadini e
lavoratori (rimane solo un regolamento);
In sale chiamate asiles, giocano liberamente,
contatto con la natura, si insegnano regole di
igiene, formazione morale con storie
edificanti.
Salles d’asile si diffondono in Francia anche
per opera di Adelaide Pastoret (1766-1843).
Robert Owen (1771-1858)



Riformatore sociale ed educatore.
Autodidatta, commesso
Abbandono di ogni religione perché contro la
ragione: “La mia ragione mi insegnava che
nessuna delle mie qualità era opera mia; che
esse mi erano state imposte dalla società;
che io ero interamente il figlio della Natura e
della Società; che la Natura mi aveva dato le
qualità, e la Società aveva determinato la loro
direzione”.




Nato a Newtown nel Galles
Apprendista a Stamford, poi Londra, e a
Manchester.
Azionista in una fabbrica si filatoi
meccanici a Manchester.
1800: direttore filanda a Lanark, Scozia.
New Lanark


New Lanark: 1300 persone e 400 fanciulli
dai 5-10 anni.
«Assisté le famiglie dei lavoratori, creò scuole
per i loro figli, cercò in tutti i modi di rendere
meno pesante il lavoro, ridusse la giornata
lavorativa a dieci ore e impedì che i fanciulli
fossero adibiti al lavoro prima dei dieci anni».
1812-1816
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

Quattro saggi dove precisa le sue idee:
Dal 1813: partecipa al dibattito sociale
sulle riforme nel campo del lavoro e
dell’istruzione dei ragazzi poveri.
1818: Visita Pestalozzi
1824: parte per Stati Uniti; fonda una
comunità: New Harmony.


Fonda cooperative di consumo e di
produzione, partecipa a progetti di
riforma, dà vita a una confederazione
sindacale; fonda riviste e giornali.
Tra il 1836 e il 1844 pubblicò: Il libro
della nuova morale mondiale, il
Manifesto di Robert Owen (1859) e
iniziò la sua autobiografia: La vita di
Robert Owen (1858).
1813: Per una nuova
concezione della società

Il condizionamento sociale; l’ambiente
condiziona la formazione del carattere;
il contesto sociale educa l’uomo, quindi ogni
società ha l’umanità che si merita. Le
abitudini si formano quando si è ancora
nella culla, quindi non bisogna lasciare nulla
al caso e alla fortuna di avere una buona
madre; affidare l’infanzia ad una apposita
istituzione, denominata “istituzione per la
formazione del carattere”.


Per migliorare l’uomo, si deve cambiare
il suo ambiente.
«Qualsiasi carattere generale, dal migliore al
peggiore, dal più rozzo al più illuminato, può essere
formato in qualsiasi comunità, e anche in tutto il
mondo, applicando mezzi appropriati, i quali mezzi
sono in gran parte sotto il comando e il controllo i
coloro che hanno qualche influenza sugli affari del
mondo».


«I fanciulli possono essere ducati a qualsiasi
lingua, sentimento, credo o a qualsiasi abito e
comportamento fisico che non sia contrario
alla natura umana».
Bisogna mirare alla FELICITA’: «La felicità
dell’io, chiaramente compresa e
uniformemente messa in pratica, può essere
solo raggiunta con una condotta che
promuova la felicità comune».

«I poteri che governano tutti i paesi facciano
programmi razionali per l’istruzione e le
generale formazione del carattere dei loro
sudditi. Questi programmi devono essere
concepiti con un preciso scopo, educare i
fanciulli dalla primissima infanzia a buona
ABITUDINI, in tutti i sensi. Dovranno in
seguito essere istruiti razionalmente e le loro
attività dirette a utili scopi».
Una nuova società

“I miei sentimenti religiosi furono
rimpiazzati dallo spirito di una carità
universale”.
Il libro della nuova morale
mondiale


Idee sulla economia, la moneta, il
lavoro, le religioni, la filosofia e le
istituzioni.
Prospetta un’organizzazione della
società in cinque classi di cinque
anni secondo le età della vita dalla
nascita ai 25 anni.
Ambiente

Sì scuole, ma trasformare il
tessuto economico e civile,
modificazione dell’ambiente
fisico e sociale.
Altre pubblicazioni



1815: Osservazione sugli effetti del
sistema industriale;
1820: Rapporto sulla contea di Lanark;
1836-44: Il libro del nuovo mondo
morale.
Una via alternativa



Cerca una via alternativa a quella in corso
all’epoca nello sviluppo industriale.
Imprenditore come principe illuminato: i
grandi profitti devono essere investiti per la
prosperità della popolazione.
Se si danno buoni salari gli operai avrebbero
lavorato meglio e più volentieri; se si desse
una educazione a tutti …
Per una nuova società



La società ha un’influenza
preponderante sulla creazione delle
disposizioni personali;
1812. “L’uomo è essenzialmente la
creatura delle circostanze o delle
condizioni in cui si trova a vivere”.
Critiche alla società: spende tanto per
punire, poco per prevenire.
Appelli ai politici


Creare piani razionali per l’educazione e
la formazione generale del carattere dei
sudditi;
“I bambini possono essere educati
ad acquisire qualsiasi lingua,
sentimento, fede, o qualsiasi
abitudine di comportamento, non
contrari alla natura umana”.
Nuovo istituto per la formazione
del carattere



1816: a New Lanark. Primi progetti del 1809:
asilo infantile con campo da gioco, bambini
da 2 a 5 anni; per quelli dei 6 ai 12 anni
programma di cultura elementare, con
modesto pagamento.
“Allevati e istruiti senza punizione alcuna e
senza paura di punizione”.
Collaboratori: Molly Young e James
Buchanan: un maschio ed una femmina.

Nuovo istituto: con terreno recintato sul
davanti destinato al gioco, nel quale
venivano accolti i bambini: «E’ proprio
nei primi anni che essi imparano o
ricevono la più parte delle loro nozioni,
buone o cattive; che la loro indole e le
loro disposizioni sono formate
correttamente o no prima che compiano
il secondo anno».


Accolti da quando sanno camminare.
Primo principio da insegnare: «Deve
essere detto in linguaggio comprensibile
che non deve mai far del male ai suoi
compagni, ma invece aiutare con tutte
le sue forze a renderli contenti».
Gioco, leggere, scriver, fa di conti,
cucire (femmine), tagliare ecc.
Metodo

“Gli infanti e i bimbi più piccoli, oltre
essere istruiti per mezzo di cose che
potevano percepire – o gli oggetti
stessi, o modelli o disegni – e di
conversazioni famigliari, dai due anni in
su erano quotidianamente esercitati nel
canto e nella danza e i genitori erano
incoraggiati a venire a vedere i loro
figlioli durante qualsiasi lezione o
esercitazione fisica”.
Non annoiare i bambini

“Per nessuna ragione dovevano
picchiare i bambini o minacciarli, con
parole o con atti o usare termini
ingiuriosi, ma dovevano sempre parlare
con aspetto piacevole e in modo e tono
di voce gentile. I bambini non dovevano
essere annoiati con libri, ma istruiti
sull’uso, la natura o le qualità delle cose
comuni”,
Luoghi formativi

Importante: Owen dà vita ad istituzioni
educative non solo dedite all’istruzione dei
bambini, ma luoghi formativi dell’età
evolutiva inseriti in un contesto di sostegno;
realizza un contesto ambientale complessivo
strutturato con valenze educative: sono gli
esempi degli insegnanti, le cose che lo
circondano, le esperienze di vita che
determinano il carattere.
1816-1819

Piano per creare tanti piccoli centri
agro-industriali dove dare lavoro ai
poveri affinché essi col loro lavoro
producano ciò che basta al loro stesso
consumo: villaggi di cooperazione
(Rapporto sulla contea di Lanark, 1820)
1824-1827: in America



Incontra una setta derivante dal pietismo
tedesco, gli Arminiti, che avevano fondato
una comunità seguendo il cristianesimo
primitivo: Harmonie
La acquista il 3 gennaio 1825: denomina
New Harmonie e vi lascia il figlio William;
Nel dicembre del 1825: con la imbarcazione
The Philanthropist parte da Pittsburgh con
un gruppo di intellettuali per New Harmonie;



Vi fonda l’istituto per l’infanzia, la scuola
primaria ispirata a Pestalozzi, una
scuola industriale agraria;
Ritorna in Europa nel 1827.
Muore a 87 anni nel suo paese natale a
Newtown in Galles, nel 1858.
L’ambiente

“Sono le circostanze della nascita e
le successive condizioni ambientali
che l’individuo trova già formate,
che finora hanno fatto delle
passate generazioni umane le
creature irrazionali che la storia ci
mostra,

e che le hanno fatte diventare, fino
a questo momento, quegli esseri
appartenenti esclusivamente a un
paese, una setta, una classe e un
partito, che compongono oggi la
popolazione della terra”.

Principio: “Qualsiasi carattere generale,

(Una nuova visione della società)
dal migliore al peggiore, dal più rozzo al
più illuminato, può essere formato in
qualsiasi comunità, e anche in tutto il
mondo, applicando mezzi appropriati, i
quali mezzi sono in gran parte sotto il
comando e il controllo di coloro che
hanno qualche influenza sugli affari
umani”.



“Utopista, o socialista, per alcuni,
piuttosto imprenditore illuminato per
altri, oppure padre del sindacalismo e
del corporativismo, o predicatore
millenarista, o filantropo”.
(R. Owen, L’armonia sociale. Saggi sull’educazione, La Nuova Italia, p. 1)
E’ un grande sperimentatore, un
realizzatore pratico, un organizzatore,
un uomo di grande iniziativa.
Altre scuole a Londra
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
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
1819: a Westminster, nuova scuola,
diretta da James Buchanan;
1820: terza scuola a Spitalfields,
quartiere est di Londra da Samuel
Wildespin (1791-1866).
Programma uguale a New Lanark, ma:
punizioni corporali; uso monitori; spazio
all’insegnamento religioso

Scrisse: On the importance of
educating the infant children of the
poor (Sull’importanza di educare i
piccoli figli dei poveri ) 1823.


Tradotta in tedesco da Joseph
Wertheimer – 1826
Letta da Ferrante Aporti nell’edizione
del 1828.
Wildespin

1824: crea la Infant Society.
Scuola infantile in Italia


1830: Ferrante Aporti (1791-1858)
Scrive al banchiere filantropo Joseph
Wertheimer ringraziandolo per il
libretto: Sulla educazione e sulle
scuole dei piccoli fanciulli, da lui
tradotto in tedesco.
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


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
San Martino dell’Argine (Mantova) 1791
Primi studi a Cremona;
1815: sacerdote
1816-1819: al Theresianum di Vienna
Conosce Joseph Wertheimer
Segue le lezioni di pedagogia di Vinzenz
Milde.



1819: professore di Storia della Chiesa
e Esegesi biblica nel seminario di
Cremona;
1821: direttore scuole elementari
maggiori;
1826: insegnante di metodica agli
aspiranti maestri.
Prime scuole



1828: Cremona scuola infantile o asilo
infantile; famiglie agiate (affidate ad
Alessandro Gallina); decreto 24 gennaio
1829;
1830: autorizzazione per bambini di
famiglie povere; aperta 31 aprile 1831.
1832: bambine povere.


1829: istituto per sordomuti a Cremona:
1844: Istituto tecnico-agrario a San
Martini dell’Argine.
Scuola superiore di metodo


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

1844: apre la scuola superiore di metodo
presso l’Università di Torino;
Esule a Torino:
1848: senatore;
1849: presidente del Consiglio universitario di
Torino e della commissione permanente delle
scuole secondarie;
1857: ispettore generale degli asili di Torino.
Opere



1833: Manuale di educazione ed
ammaestramento per le scuole infantili;
1836: Guida pei fondatori e direttori
delle scuole infantili di carità;
1847: Elementi di pedagogia ossia della
ragionevole educazione dei fanciulli.
Diffusione asili


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1830:
1833:
1834:
1835:
1836:
1837:
Tancredi Faletti di Barolo a Torino
Pisa, Prato
Firenze, San Martino all’Argine
Siena
Milano, Verona
Rivarolo Canavese (primo rurale).
Orientamenti educativi


No scuola di custodia:
“Fra noi esistono già da tempo
immemorabile la scuola de’ piccoli
fanciulli, ma governate e dirette da
donnicciuole ignoranti che limitano le
cure alla semplice custodia loro,
reputando buona educazione fisica il
tenerli in tutte le ore di scuola seduti
sopra seggiole perforate”.
Educazione fisica

Esercizi ginnici, giochi all’aria aperta,
lavoro manuale, tenore di vita
sull’esempio di quanto propone Locke,
cure igieniche e dieta appropriate,,
frequenti ricreazioni alternate con
impegni intellettuali, educazione della
voce e dell’udito col canto.
Educazione intellettuale



Mira a formare il giudizio a distinguere il
vero dal falso fin da piccoli.
Piano di istruzione ed educazione con
riferimento alla lingua scrittura, lettura
e calcolo.
Insegnare l’italiano, sviluppare la
memoria, nomenclatura del corpo
umano, oggetti ecc.





Metodo delle lettere iniziali, e metodo
dialogico ispirato a Ignazio Felbiger.
Scrittura a quattro anni;
Lettura a cinque;
Calcolo legato alla realtà quotidiana;
Conoscenza pesi, misure, monete.
Educazione morale e religiosa



Religione fondamento della morale;
No punizioni corporali;
Preghiere, canto di Salmi,
insegnamento Storia sacra e del
catechismo.
risonanza





1838: a Torino Società delle scuole
infantili, con Carlo Boncompagni
(autore di Delle scuole infantili 1839).
Limiti:
poca aderenza alla psicologia infantile;
programma macchinosi,
scuola elementare minore.
Friedrich Froebel (1782-1852)





In Turingia (Germania)
Orfano di madre ad un anno, padre pastore
Apprendista forestale; in contatto con
Shelling, università di Jena.
1808-1810: a Yverdun docente e alunno.
«Tutto è vivo, tutto è attività, piacere, gioia».
Precettore privato a Yverdun.
1813-1814: partecipa alla guerra contro
Napoleone.



1817: si trasferisce a Keilhau dove
fonda con altri: Istituto universale
tedesco di educazione di Keilhau;
1818: sposa Enrichetta Guglielmina
Hoffmeister
1831-1836: in Svizzera fonda e dirige
tre istituti.
Fondatore di istituti educativi

1837: Istituto per la cura dell’istinto attivo
dell’infanzia e della gioventù, a Blankenburg.
Nascono i doni.
Kindergarten




1839: muore la moglie. Apre l’Istituto di
giochi educativi a Blakenburg
1840: Giardino generale d’infanzia
tedesca o Kindergarten.
Aiutato dalla baronessa: Bertha von
Matenholtz-Bulow.
1851: chiusi dal governo i suoi guardini
Pubblicazioni




1821: Principi, scopo e vita interna
dell’Istituto universale tedesco di
educazione in Keilhau;
1826: L’educazione dell’uomo;
1836: Il nuovo anno esige un
rinnovamento della vita;
1844: Canzoni e carezze materne.
Pensiero pedagogico




Credo pedagogico e filosofico:
-panenteismo (tutto in Dio): unità e
molteplicità della realtà;
-compito dell’uomo: presa di coscienza del
divino che è in lui;
-“Tutte le cose esistono solo in quanto il
divino agisce in esse. E il divino che agisce in
ogni cosa è appunto l’essenza della cosa
stessa”.
Educazione

“Lo stimolo e l’azione esercitati
sull’uomo, come essere che diverrà
consapevole di sé, pensante,
intelligente, affinché egli metta in
atto schiettamente, con coscienza
e libertà, la sua legge interiore, il
divino che è in lui, e l’esposizione
della vi e dei mezzi che a ciò lo
condurranno”.
Scopo


Dell’educazione: conoscenza di se stesso,
armonia con la natura e unione con Dio.
Dell’insegnamento: “Far conoscere
giustamente allo scolaro l’essenza e
l’intima vita delle cose e di lui stesso…
far conoscere l’unità di tutte le cose, che
si basano, sussistono e vivono in Dio,
per poter più tardi nella vita vivere e
agire in conformità di questa
conoscenza”.
Attività interiore

“L’educazione, l’istruzione,
l’insegnamento, originariamente e
fin dall’inizio, debbono perciò
necessariamente essere pazienti,
secondare, solo preservare e
proteggere, non mai prescrivere,
comandare, intervenire”.
Libera volontà interiore

“Nella buona educazione dunque,
nell’autentica istruzione, nel vero
insegnamento, la necessità deve
provocare la libertà, la legge,
l’autoderminazione, la costrizione
esteriore, la libera volontà interiore,
l’odio esteriore, l’amore interiore”.


Il bambino deve diventare fanciullo, il
fanciullo adolescente, l’adolescente
giovane, il giovane adulto, l’uomo
adulto deve avvicinarsi il più possibile a
Dio.
Tutto è attività: in Dio come creazione,
nell’uomo come lavoro, nel fanciullo
come gioco.


Gioco, lavoro e creatività sono tre gradi,
tre passaggi, tre momenti necessari di
un unico processo di sviluppo
immanente all’umanità come spirituale
realtà divina: la sviluppo appunto del
divino nell’uomo.
Che è essenzialmente autoeducazione,
attività spontanea.
Il gioco


Il più alto grado di sviluppo infantile; è libera
manifestazione del mondo interiore.
«Un bambino che gioca con bravura,
attivamente, tranquillamente e
costantemente, continuando fino alla
stanchezza fisica, diverrà certamente un
uomo bravo, tranquillo e costante, capace di
sacrificarsi al bene suo e degli altri».



Per la prima infanzia: la famiglia e la
madre;
Seconda infanzia: il giardino e la
maestra giardiniera;
Per la fanciullezza: la scuola e
l’insegnante.
Il giardino d’infanzia








Non per motivi di industrializzazione; ma
Sensibilità di Froebel;
Dolorosa esperienza infantile;
Clima romantico sulla figura del bambino
‘modello per l’uomo’;
Consapevolezza importanza infanzia;
Contatti con Pestalozzi;
Pensiero di Comenio;
Contatti con Krause e il suo panenteismo.
Giardino


Fiorire: libera e spontanea crescita dei
bambini in un ambiente sereno di gioco
e a contatto con la natura;
Giardiniera: capace di guidare i piccoli
attraverso i doni.
Il gioco


Non semplice trastullo, ma espressione del
bambino; è il suo lavoro: “Il grado più alto
dello sviluppo infantile, dello sviluppo
umano in questo periodo; poiché esso è
libera manifestazione del mondo
interiore, per necessità e bisogno di
questo mondo stesso”.
“Sono i germi di tutta la vita futura;
poiché in essi tutto l’uomo si rivela”.



Giochi spontanei: collettivi, di movimento,
di azione morale e intellettiva in cui i bambini
imitano la vita adulta;
Giochi preparatori al lavoro produttivo:
giardinaggio, collage, taglio, piegatura,
modellismo;
Giochi invitanti al fare secondo una regola
ed un fine intenzionali: i DONI.
I doni


Palla, sfera, cubo, cilindro: mezzi i gioco, ma
soprattutto come mezzi di espressione
dell’interiorità del bambino e di scoperta delle
leggi naturali.
Strumenti per portare il bambino alla
comprensione dei diversi caratteri della
realtà: l’uno e il molteplice, la forma e il
colore, l’uguaglianza e la diversità, la quiete e
il movimento, la superficie piana e concava …
Unità e molteplicità

Si coglie “l’Unità, cioè Dio, nella

Legge della sfericità: “La sfera è la
individualità e nella molteplicità
degli esseri della natura”.
forma primordiale dei corpi e allo
stesso tempo simbolo di tutta
l’umanità”.






1:
2:
3:
4:
5:
6:
palla elastica (sei palle colorate)
sfera, cubo di legno, cilindro
cubo diviso in otto cubetti
cubo diviso in otto tavolette
cubo diviso in ventisette cubetti
cubo diviso in ventisette mattoncini


Il bambino rompe i doni per vedere
come sono fatti, per istinto.
Idee di unità e molteplicità, di
scomposizione e riconposizione, di
costruzione e di demolizione, di
lunghezza e di larghezza e spessore, di
moltiplicazione e di divisione.
occupazioni



Con le occupazioni il bambino è
accompagnato alla comprensione dello
sviluppo delle cose:
Es.: intrecciando striscioline di carta si
percorre il processo che va dalla linea alla
superficie; mettendo insieme una collana di
perline si percorre il processo che va dal
punto alla linea;
Lavori di taglio, piegatura, collage,
modellaggio, di legno e giardinaggio.
Diffusione




Ideali: importanza infanzia, educazione
bambino, gioco didattico, donna educatrice;
Limiti: applicazione rigida diventa artificiosa
e impositiva;
Formazione idealista: contrastata nel
positivismo.
In Italia dal 1870 si diffondono i giardini
d’infanzia e due maestre giardiniere Rosa e
Carolina Agazzi fondano la prima scuola
materna legata al metodo frobeliano.
1898: Congresso pedagogico di
Torino

Rosa Agazzi: Ordinamento pedagogico
dei giardini d’infanzia secondo il sistema
di Froebel;

Maria Montessori: Educazione dei
fanciulli frenastenici.
Sorelle Agazzi: Rosa e Carolina




Rosa (1866-1951, Carolina (1870-1945) a
Volongo (Cremona).
Dopo le elementari, la scuola normale di
Brescia.
Diploma, poi nel 1889: attività a Nave
(Brescia): Carolina in asilo infantile, Rosa in
una scuola elementare.
Incontro con Pietro Pasquali: nel 1891
frequentano il corso di lavoro manuale e il
corso froebeliano.





1892: trasferimento a Brescia;
1895: a Mompiano nell’asilo.
1898: Congresso di Torino: per la
semplicità e contro il convenzionalismo:
Utilizzo dei contrassegni;
Museo didattico: dei poveri o delle
cianfrusaglie
Pubblicazione





Scopo prevalentemente pratico:
1898:
1908:
1922:
1930:
La lingua parlata;
L’abbici del canto educativo;
Come intendo il museo didattico;
Guida per le educatrici.
Congresso di Torino 1898

“Finché avete locali che
sembrano tane, maestre
incolte, bambini mal nutriti e
più malamente educati, non
osate parlare di asilo e di
sistema italiano”.
Le maestre

“Aver ingegno, avere del brio, non
vuol sempre dire poter diventare
buone e brave educatrici.
Nell’educazione infantile il saper
fare delle lezioncine è l’ultimo
requisito”.
Sistema che rincretinisce

Esse “rivolgendo ogni parte
dell’insegnamento alla neonata
memoria del bambino, lo fanno agire
come una macchina, lo annoiano, lo
stancano, lo incretiniscono. Non gridate,
non cercate di difendervi: oggi, novanta
su cento sono le maestre d’asilo che
usano un tal sistema”.
Aride lezioni


A che si riduce il sistema di Froebel?
“Ad un programma di lezioni aride,
stucchevoli, tutte di un colore; sempre
le stesse domande, sempre le stesse
risposte, perfino lo stesso tono di voce.
Oh, ma finitela una volta! Il bambino
non è nato per diventare una
marionetta; se non sapete guidarne
l’osservazione, il pensiero, l’azione,
ritiratevi o studiate”.
Confondere lo spirito col
formalismo

“Visitate molti giardini Froebeliani vi troverete

“Uno dei grandi errori in cui siamo caduti noi
il materiale didattico ma non lo spirito di
Froebel; visitate gli asili del metodo
sperimentale, vi troverete tutto salvo la guida
dell’esperienza”.
si è quello di aver confuso lo spirito del
sistema Froebeliano col formalismo che
lo completa”.
Educare non istruire

“Vivere pei bimbi vuol dire educarli,
quindi la maestra giardiniera cessa di
essere Educatrice Froebeliana ogni
qualvolta la sua missione si stacca
dall’intento della Madre di Froebel;
quando dà invece di prendere, quando
istruisce invece di educare”.
Madre modello

“Ebbene, inspirate all’educatrice i sentimenti
di una madre modello, conceda ella ai
bambini, colla confidenza moderata dal
rispetto, ampia libertà di parola, crei intorno a
sé la naturalezza, il brio, l’attività, la gara
nell’affetto, nell’operare, nell’immaginare, nel
conversare e vedrete quanti motivi diversi i
bambini stesso offriranno all’educatrice per
attuare il suo sistema”.
Si gioca poco e male

“Nei nostri asili, si giuoca poco e si
giuoca male. Il cortile dell’asilo, in
special modo in campagna, dove il
bambino ha più che mai bisogno di
guida, dovrebbe essere il ritratto del
cortile di casa: i bimbi dovrebbero avere
a loro disposizione, ghiaia, mattoni,
sabbia, carriole, strumenti rurali e
farne oggetto dei loro trastulli”.
Sorgano gli asili
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“In ogni comune sorga un asilo,
proporzionato al numero dei bambini da tre a
sei anni, in modo che ogni maestra non ne
abbia più di cinquanta, mantenuto, per ora,
dalla beneficenza e da una tenue retta delle
famiglie; sussidiato dalle pubbliche
amministrazioni”.
Il bambino
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E’ germe vitale che aspira al suo
completo sviluppo;
Importanza dell’esercizio fisico e
della vita pratica; giardinaggio;
lavarsi, rimboccarsi le maniche, soffiarsi
il naso, salire scendere le scale;
Ambiente familiare: grande famiglia;
Assistenza dei maggiori ai minori.
Diffusione
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Pietro Pasquali: 1902: definisce quello delle
Agazzi: l’”asilo infantile rurale modello”.
Giuseppe Lombardo Radice: 1927: Metodo
italiano, “genuino, modesto, ma geniale e
chiaro”.
Ispirano: le Istruzioni e programmi per gli
asili e i giardini d’infanzia promulgati da
Credaro nel 1914 e gli Orientamenti per
l’attività educativa della Scuola materna del
1958 e del 1969.
Maria Montessori (1870-1952)
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1875:
1890:
1895:
1907:
Roma, scuola tecnica
medicina; 1896: laurea
Ferruccio Montesano; 1898: Mario
6 gennaio Roma: Casa dei bambini
Seconda casa a Roma;
1908: Milano
1909: Roma
Associazione internazionale
Montessori
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1910: Lascia medicina: sua missione
1913: Corso internazionale di MM
1913: New York
1929-30: Regia scuola magistrale di
metodo Montessori; Associazione
internazionale Montessori;
1932: si dimette
1934: Congresso di Roma
Per il mondo
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1936: Spagna
1937: Inghilterra, Olanda
1939-1947: India
1952: muore in Olanda
Pubblicazioni
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Il metodo della pedagogia scientifica
applicato all’educazione nelle Case dei
bambini (1909);
Antropologia pedagogica (1910);
L’autoeducazione nelle scuole elementari
(1916);
Manuale di pedagogia scientifica (1916);
I bambini viventi nella Chiesa. Note di
educazione religiosa (1922);
La pace e l’educazione (1933).
Formazione
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Formazione: maestri: J. Itard (1775-1838) e
E. Séguin (1812-1880).
Positivista;
Matematica/tecnica
Pedagogia e Medicina
Osservazione più amore.
Ambiti:
Bambini deficienti, normali dal 1907.
1898: Congresso di Torino
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“Io però, a differenza dei miei colleghi, ebbi
l’intuizione che la questione dei deficienti
fosse prevalentemente pedagogica,
anziché prevalentemente medica; … credo di
avere toccato una corda molto vibrante
poiché l’idea, passata dai medici ai maestri
elementari, si diffuse in un baleno come
questione viva interessante la scuola” (Il metodo).
“Aiutami a fare da solo”
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Ambiente adatto;
Materiale di sviluppo;
Maestra direttrice;
Libertà rispetto.
Da Formazione dell’uomo
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Pregiudizi sul bambino:
Conosciuto:
Una incognita
Solo l’adulto con l’insegnamento
Mente vuota
All’adulto la responsabilità, corregge, punisce
Passività
Obbedienza
Può solo giocare.
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Sconosciuto:
Si costruisce da sé;
Un maestro dentro di lui;
Slancio vitale;
Mente assorbente;
Germe vitale;
Ama lavorare
Embrione spirituale;
Nebula
OMBIUS
La maestra direttrice
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Iniziazione:
Isolare l’oggetto;
Eseguire esattamente;
Risvegliare l’attenzione;
Impedire l’uso errato;
Rispettare l’utile attività;
Ben finire.
Lezione dei tre tempi
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Associazione
Riconoscimento
Ricordo
Il materiale di sviluppo
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Isolamento di una qualità
Controllo dell’errore
Estetica
Attività
Limiti.
Temi pedagogici
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Formare maestri scienziati:
“Misurare la testa, la statura ecc
non significa, è vero, fare della
pedagogia; ma significa seguire la
via per giungervi, perché non si
può educare alcuno se non si
conosce direttamente”.
La scoperta del bambino
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“La scoperta del bambino”:
Seconda edizione nel 1950 de Il metodo
della pedagogia scientifica.
No pedagogia libertaria
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Educazione e ambiente nelle case dei
bambini:
Non accetta la pedagogia libertaria del
Rousseau:
“I tentativi della così detta educazione
moderna che cercano semplicemente di
liberare i bambini sa supposte repressioni,
non sono sulla buona strada. Lascia fare agli
scolari quel che vogliono, divertirli con
occupazioni leggere, riportarli quasi ad uno
stato di natura selvaggia, non è sufficiente”.
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«A molti maestri non par di
insegnare se non annoiano, come
ad altri non sembra di
comandare, se non si avvedono di
essere odiati»
(A. Gabelli, Istruzioni generali ai programmi, 1888)
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