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La scuola dell`infanzia
La scuola dell’infanzia Da Oberlin ai nostri giorni Percorso storico Oberlin: sale d’asilo – 1769 Owen: infant school – 1816 Aporti: asili d’infanzia - 1828 Froebel: giardini d’infanzia – 1840 Agazzi: scuola materna – 1889 Montessori: casa dei bambini – 1907 Intuizioni precedenti Convinzione: “E’ estremamente rischioso che i primi anni di vita trascorrano senza che all’uomo si infondano precetti salutari”. Campanella: i bambini dopo il secondo anno sono affidati ai maestri, dopo il terzo anno imparano la lingua nelle mura “camminando in quattro schiere, e quattro vecchi li guidano e insegnano e poi li fanno giocare e correre, per rinforzarli”. Jean-Frédéric Oberlin (17401826) Fine Settecento: a Ban de la Roche, dove è pastore, tra l’Alsazia e Lorena. Fonda scuole in quattro villaggi della sua parrocchia tra il 1771-1779. Con Sara Banzet prima conduttrice (morta a 29 anni nel 1774). Organizzazione scolastica come vita militare; responsabilità divise con alunni più grandi (guardie, comandanti, giurato, anziano). Salles d’asile Asilo per i più piccoli per figli di contadini e lavoratori (rimane solo un regolamento); In sale chiamate asiles, giocano liberamente, contatto con la natura, si insegnano regole di igiene, formazione morale con storie edificanti. Salles d’asile si diffondono in Francia anche per opera di Adelaide Pastoret (1766-1843). Robert Owen (1771-1858) Riformatore sociale ed educatore. Autodidatta, commesso Abbandono di ogni religione perché contro la ragione: “La mia ragione mi insegnava che nessuna delle mie qualità era opera mia; che esse mi erano state imposte dalla società; che io ero interamente il figlio della Natura e della Società; che la Natura mi aveva dato le qualità, e la Società aveva determinato la loro direzione”. Nato a Newtown nel Galles Apprendista a Stamford, poi Londra, e a Manchester. Azionista in una fabbrica si filatoi meccanici a Manchester. 1800: direttore filanda a Lanark, Scozia. New Lanark New Lanark: 1300 persone e 400 fanciulli dai 5-10 anni. «Assisté le famiglie dei lavoratori, creò scuole per i loro figli, cercò in tutti i modi di rendere meno pesante il lavoro, ridusse la giornata lavorativa a dieci ore e impedì che i fanciulli fossero adibiti al lavoro prima dei dieci anni». 1812-1816 Quattro saggi dove precisa le sue idee: Dal 1813: partecipa al dibattito sociale sulle riforme nel campo del lavoro e dell’istruzione dei ragazzi poveri. 1818: Visita Pestalozzi 1824: parte per Stati Uniti; fonda una comunità: New Harmony. Fonda cooperative di consumo e di produzione, partecipa a progetti di riforma, dà vita a una confederazione sindacale; fonda riviste e giornali. Tra il 1836 e il 1844 pubblicò: Il libro della nuova morale mondiale, il Manifesto di Robert Owen (1859) e iniziò la sua autobiografia: La vita di Robert Owen (1858). 1813: Per una nuova concezione della società Il condizionamento sociale; l’ambiente condiziona la formazione del carattere; il contesto sociale educa l’uomo, quindi ogni società ha l’umanità che si merita. Le abitudini si formano quando si è ancora nella culla, quindi non bisogna lasciare nulla al caso e alla fortuna di avere una buona madre; affidare l’infanzia ad una apposita istituzione, denominata “istituzione per la formazione del carattere”. Per migliorare l’uomo, si deve cambiare il suo ambiente. «Qualsiasi carattere generale, dal migliore al peggiore, dal più rozzo al più illuminato, può essere formato in qualsiasi comunità, e anche in tutto il mondo, applicando mezzi appropriati, i quali mezzi sono in gran parte sotto il comando e il controllo i coloro che hanno qualche influenza sugli affari del mondo». «I fanciulli possono essere ducati a qualsiasi lingua, sentimento, credo o a qualsiasi abito e comportamento fisico che non sia contrario alla natura umana». Bisogna mirare alla FELICITA’: «La felicità dell’io, chiaramente compresa e uniformemente messa in pratica, può essere solo raggiunta con una condotta che promuova la felicità comune». «I poteri che governano tutti i paesi facciano programmi razionali per l’istruzione e le generale formazione del carattere dei loro sudditi. Questi programmi devono essere concepiti con un preciso scopo, educare i fanciulli dalla primissima infanzia a buona ABITUDINI, in tutti i sensi. Dovranno in seguito essere istruiti razionalmente e le loro attività dirette a utili scopi». Una nuova società “I miei sentimenti religiosi furono rimpiazzati dallo spirito di una carità universale”. Il libro della nuova morale mondiale Idee sulla economia, la moneta, il lavoro, le religioni, la filosofia e le istituzioni. Prospetta un’organizzazione della società in cinque classi di cinque anni secondo le età della vita dalla nascita ai 25 anni. Ambiente Sì scuole, ma trasformare il tessuto economico e civile, modificazione dell’ambiente fisico e sociale. Altre pubblicazioni 1815: Osservazione sugli effetti del sistema industriale; 1820: Rapporto sulla contea di Lanark; 1836-44: Il libro del nuovo mondo morale. Una via alternativa Cerca una via alternativa a quella in corso all’epoca nello sviluppo industriale. Imprenditore come principe illuminato: i grandi profitti devono essere investiti per la prosperità della popolazione. Se si danno buoni salari gli operai avrebbero lavorato meglio e più volentieri; se si desse una educazione a tutti … Per una nuova società La società ha un’influenza preponderante sulla creazione delle disposizioni personali; 1812. “L’uomo è essenzialmente la creatura delle circostanze o delle condizioni in cui si trova a vivere”. Critiche alla società: spende tanto per punire, poco per prevenire. Appelli ai politici Creare piani razionali per l’educazione e la formazione generale del carattere dei sudditi; “I bambini possono essere educati ad acquisire qualsiasi lingua, sentimento, fede, o qualsiasi abitudine di comportamento, non contrari alla natura umana”. Nuovo istituto per la formazione del carattere 1816: a New Lanark. Primi progetti del 1809: asilo infantile con campo da gioco, bambini da 2 a 5 anni; per quelli dei 6 ai 12 anni programma di cultura elementare, con modesto pagamento. “Allevati e istruiti senza punizione alcuna e senza paura di punizione”. Collaboratori: Molly Young e James Buchanan: un maschio ed una femmina. Nuovo istituto: con terreno recintato sul davanti destinato al gioco, nel quale venivano accolti i bambini: «E’ proprio nei primi anni che essi imparano o ricevono la più parte delle loro nozioni, buone o cattive; che la loro indole e le loro disposizioni sono formate correttamente o no prima che compiano il secondo anno». Accolti da quando sanno camminare. Primo principio da insegnare: «Deve essere detto in linguaggio comprensibile che non deve mai far del male ai suoi compagni, ma invece aiutare con tutte le sue forze a renderli contenti». Gioco, leggere, scriver, fa di conti, cucire (femmine), tagliare ecc. Metodo “Gli infanti e i bimbi più piccoli, oltre essere istruiti per mezzo di cose che potevano percepire – o gli oggetti stessi, o modelli o disegni – e di conversazioni famigliari, dai due anni in su erano quotidianamente esercitati nel canto e nella danza e i genitori erano incoraggiati a venire a vedere i loro figlioli durante qualsiasi lezione o esercitazione fisica”. Non annoiare i bambini “Per nessuna ragione dovevano picchiare i bambini o minacciarli, con parole o con atti o usare termini ingiuriosi, ma dovevano sempre parlare con aspetto piacevole e in modo e tono di voce gentile. I bambini non dovevano essere annoiati con libri, ma istruiti sull’uso, la natura o le qualità delle cose comuni”, Luoghi formativi Importante: Owen dà vita ad istituzioni educative non solo dedite all’istruzione dei bambini, ma luoghi formativi dell’età evolutiva inseriti in un contesto di sostegno; realizza un contesto ambientale complessivo strutturato con valenze educative: sono gli esempi degli insegnanti, le cose che lo circondano, le esperienze di vita che determinano il carattere. 1816-1819 Piano per creare tanti piccoli centri agro-industriali dove dare lavoro ai poveri affinché essi col loro lavoro producano ciò che basta al loro stesso consumo: villaggi di cooperazione (Rapporto sulla contea di Lanark, 1820) 1824-1827: in America Incontra una setta derivante dal pietismo tedesco, gli Arminiti, che avevano fondato una comunità seguendo il cristianesimo primitivo: Harmonie La acquista il 3 gennaio 1825: denomina New Harmonie e vi lascia il figlio William; Nel dicembre del 1825: con la imbarcazione The Philanthropist parte da Pittsburgh con un gruppo di intellettuali per New Harmonie; Vi fonda l’istituto per l’infanzia, la scuola primaria ispirata a Pestalozzi, una scuola industriale agraria; Ritorna in Europa nel 1827. Muore a 87 anni nel suo paese natale a Newtown in Galles, nel 1858. L’ambiente “Sono le circostanze della nascita e le successive condizioni ambientali che l’individuo trova già formate, che finora hanno fatto delle passate generazioni umane le creature irrazionali che la storia ci mostra, e che le hanno fatte diventare, fino a questo momento, quegli esseri appartenenti esclusivamente a un paese, una setta, una classe e un partito, che compongono oggi la popolazione della terra”. Principio: “Qualsiasi carattere generale, (Una nuova visione della società) dal migliore al peggiore, dal più rozzo al più illuminato, può essere formato in qualsiasi comunità, e anche in tutto il mondo, applicando mezzi appropriati, i quali mezzi sono in gran parte sotto il comando e il controllo di coloro che hanno qualche influenza sugli affari umani”. “Utopista, o socialista, per alcuni, piuttosto imprenditore illuminato per altri, oppure padre del sindacalismo e del corporativismo, o predicatore millenarista, o filantropo”. (R. Owen, L’armonia sociale. Saggi sull’educazione, La Nuova Italia, p. 1) E’ un grande sperimentatore, un realizzatore pratico, un organizzatore, un uomo di grande iniziativa. Altre scuole a Londra 1819: a Westminster, nuova scuola, diretta da James Buchanan; 1820: terza scuola a Spitalfields, quartiere est di Londra da Samuel Wildespin (1791-1866). Programma uguale a New Lanark, ma: punizioni corporali; uso monitori; spazio all’insegnamento religioso Scrisse: On the importance of educating the infant children of the poor (Sull’importanza di educare i piccoli figli dei poveri ) 1823. Tradotta in tedesco da Joseph Wertheimer – 1826 Letta da Ferrante Aporti nell’edizione del 1828. Wildespin 1824: crea la Infant Society. Scuola infantile in Italia 1830: Ferrante Aporti (1791-1858) Scrive al banchiere filantropo Joseph Wertheimer ringraziandolo per il libretto: Sulla educazione e sulle scuole dei piccoli fanciulli, da lui tradotto in tedesco. San Martino dell’Argine (Mantova) 1791 Primi studi a Cremona; 1815: sacerdote 1816-1819: al Theresianum di Vienna Conosce Joseph Wertheimer Segue le lezioni di pedagogia di Vinzenz Milde. 1819: professore di Storia della Chiesa e Esegesi biblica nel seminario di Cremona; 1821: direttore scuole elementari maggiori; 1826: insegnante di metodica agli aspiranti maestri. Prime scuole 1828: Cremona scuola infantile o asilo infantile; famiglie agiate (affidate ad Alessandro Gallina); decreto 24 gennaio 1829; 1830: autorizzazione per bambini di famiglie povere; aperta 31 aprile 1831. 1832: bambine povere. 1829: istituto per sordomuti a Cremona: 1844: Istituto tecnico-agrario a San Martini dell’Argine. Scuola superiore di metodo 1844: apre la scuola superiore di metodo presso l’Università di Torino; Esule a Torino: 1848: senatore; 1849: presidente del Consiglio universitario di Torino e della commissione permanente delle scuole secondarie; 1857: ispettore generale degli asili di Torino. Opere 1833: Manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili; 1836: Guida pei fondatori e direttori delle scuole infantili di carità; 1847: Elementi di pedagogia ossia della ragionevole educazione dei fanciulli. Diffusione asili 1830: 1833: 1834: 1835: 1836: 1837: Tancredi Faletti di Barolo a Torino Pisa, Prato Firenze, San Martino all’Argine Siena Milano, Verona Rivarolo Canavese (primo rurale). Orientamenti educativi No scuola di custodia: “Fra noi esistono già da tempo immemorabile la scuola de’ piccoli fanciulli, ma governate e dirette da donnicciuole ignoranti che limitano le cure alla semplice custodia loro, reputando buona educazione fisica il tenerli in tutte le ore di scuola seduti sopra seggiole perforate”. Educazione fisica Esercizi ginnici, giochi all’aria aperta, lavoro manuale, tenore di vita sull’esempio di quanto propone Locke, cure igieniche e dieta appropriate,, frequenti ricreazioni alternate con impegni intellettuali, educazione della voce e dell’udito col canto. Educazione intellettuale Mira a formare il giudizio a distinguere il vero dal falso fin da piccoli. Piano di istruzione ed educazione con riferimento alla lingua scrittura, lettura e calcolo. Insegnare l’italiano, sviluppare la memoria, nomenclatura del corpo umano, oggetti ecc. Metodo delle lettere iniziali, e metodo dialogico ispirato a Ignazio Felbiger. Scrittura a quattro anni; Lettura a cinque; Calcolo legato alla realtà quotidiana; Conoscenza pesi, misure, monete. Educazione morale e religiosa Religione fondamento della morale; No punizioni corporali; Preghiere, canto di Salmi, insegnamento Storia sacra e del catechismo. risonanza 1838: a Torino Società delle scuole infantili, con Carlo Boncompagni (autore di Delle scuole infantili 1839). Limiti: poca aderenza alla psicologia infantile; programma macchinosi, scuola elementare minore. Friedrich Froebel (1782-1852) In Turingia (Germania) Orfano di madre ad un anno, padre pastore Apprendista forestale; in contatto con Shelling, università di Jena. 1808-1810: a Yverdun docente e alunno. «Tutto è vivo, tutto è attività, piacere, gioia». Precettore privato a Yverdun. 1813-1814: partecipa alla guerra contro Napoleone. 1817: si trasferisce a Keilhau dove fonda con altri: Istituto universale tedesco di educazione di Keilhau; 1818: sposa Enrichetta Guglielmina Hoffmeister 1831-1836: in Svizzera fonda e dirige tre istituti. Fondatore di istituti educativi 1837: Istituto per la cura dell’istinto attivo dell’infanzia e della gioventù, a Blankenburg. Nascono i doni. Kindergarten 1839: muore la moglie. Apre l’Istituto di giochi educativi a Blakenburg 1840: Giardino generale d’infanzia tedesca o Kindergarten. Aiutato dalla baronessa: Bertha von Matenholtz-Bulow. 1851: chiusi dal governo i suoi guardini Pubblicazioni 1821: Principi, scopo e vita interna dell’Istituto universale tedesco di educazione in Keilhau; 1826: L’educazione dell’uomo; 1836: Il nuovo anno esige un rinnovamento della vita; 1844: Canzoni e carezze materne. Pensiero pedagogico Credo pedagogico e filosofico: -panenteismo (tutto in Dio): unità e molteplicità della realtà; -compito dell’uomo: presa di coscienza del divino che è in lui; -“Tutte le cose esistono solo in quanto il divino agisce in esse. E il divino che agisce in ogni cosa è appunto l’essenza della cosa stessa”. Educazione “Lo stimolo e l’azione esercitati sull’uomo, come essere che diverrà consapevole di sé, pensante, intelligente, affinché egli metta in atto schiettamente, con coscienza e libertà, la sua legge interiore, il divino che è in lui, e l’esposizione della vi e dei mezzi che a ciò lo condurranno”. Scopo Dell’educazione: conoscenza di se stesso, armonia con la natura e unione con Dio. Dell’insegnamento: “Far conoscere giustamente allo scolaro l’essenza e l’intima vita delle cose e di lui stesso… far conoscere l’unità di tutte le cose, che si basano, sussistono e vivono in Dio, per poter più tardi nella vita vivere e agire in conformità di questa conoscenza”. Attività interiore “L’educazione, l’istruzione, l’insegnamento, originariamente e fin dall’inizio, debbono perciò necessariamente essere pazienti, secondare, solo preservare e proteggere, non mai prescrivere, comandare, intervenire”. Libera volontà interiore “Nella buona educazione dunque, nell’autentica istruzione, nel vero insegnamento, la necessità deve provocare la libertà, la legge, l’autoderminazione, la costrizione esteriore, la libera volontà interiore, l’odio esteriore, l’amore interiore”. Il bambino deve diventare fanciullo, il fanciullo adolescente, l’adolescente giovane, il giovane adulto, l’uomo adulto deve avvicinarsi il più possibile a Dio. Tutto è attività: in Dio come creazione, nell’uomo come lavoro, nel fanciullo come gioco. Gioco, lavoro e creatività sono tre gradi, tre passaggi, tre momenti necessari di un unico processo di sviluppo immanente all’umanità come spirituale realtà divina: la sviluppo appunto del divino nell’uomo. Che è essenzialmente autoeducazione, attività spontanea. Il gioco Il più alto grado di sviluppo infantile; è libera manifestazione del mondo interiore. «Un bambino che gioca con bravura, attivamente, tranquillamente e costantemente, continuando fino alla stanchezza fisica, diverrà certamente un uomo bravo, tranquillo e costante, capace di sacrificarsi al bene suo e degli altri». Per la prima infanzia: la famiglia e la madre; Seconda infanzia: il giardino e la maestra giardiniera; Per la fanciullezza: la scuola e l’insegnante. Il giardino d’infanzia Non per motivi di industrializzazione; ma Sensibilità di Froebel; Dolorosa esperienza infantile; Clima romantico sulla figura del bambino ‘modello per l’uomo’; Consapevolezza importanza infanzia; Contatti con Pestalozzi; Pensiero di Comenio; Contatti con Krause e il suo panenteismo. Giardino Fiorire: libera e spontanea crescita dei bambini in un ambiente sereno di gioco e a contatto con la natura; Giardiniera: capace di guidare i piccoli attraverso i doni. Il gioco Non semplice trastullo, ma espressione del bambino; è il suo lavoro: “Il grado più alto dello sviluppo infantile, dello sviluppo umano in questo periodo; poiché esso è libera manifestazione del mondo interiore, per necessità e bisogno di questo mondo stesso”. “Sono i germi di tutta la vita futura; poiché in essi tutto l’uomo si rivela”. Giochi spontanei: collettivi, di movimento, di azione morale e intellettiva in cui i bambini imitano la vita adulta; Giochi preparatori al lavoro produttivo: giardinaggio, collage, taglio, piegatura, modellismo; Giochi invitanti al fare secondo una regola ed un fine intenzionali: i DONI. I doni Palla, sfera, cubo, cilindro: mezzi i gioco, ma soprattutto come mezzi di espressione dell’interiorità del bambino e di scoperta delle leggi naturali. Strumenti per portare il bambino alla comprensione dei diversi caratteri della realtà: l’uno e il molteplice, la forma e il colore, l’uguaglianza e la diversità, la quiete e il movimento, la superficie piana e concava … Unità e molteplicità Si coglie “l’Unità, cioè Dio, nella Legge della sfericità: “La sfera è la individualità e nella molteplicità degli esseri della natura”. forma primordiale dei corpi e allo stesso tempo simbolo di tutta l’umanità”. 1: 2: 3: 4: 5: 6: palla elastica (sei palle colorate) sfera, cubo di legno, cilindro cubo diviso in otto cubetti cubo diviso in otto tavolette cubo diviso in ventisette cubetti cubo diviso in ventisette mattoncini Il bambino rompe i doni per vedere come sono fatti, per istinto. Idee di unità e molteplicità, di scomposizione e riconposizione, di costruzione e di demolizione, di lunghezza e di larghezza e spessore, di moltiplicazione e di divisione. occupazioni Con le occupazioni il bambino è accompagnato alla comprensione dello sviluppo delle cose: Es.: intrecciando striscioline di carta si percorre il processo che va dalla linea alla superficie; mettendo insieme una collana di perline si percorre il processo che va dal punto alla linea; Lavori di taglio, piegatura, collage, modellaggio, di legno e giardinaggio. Diffusione Ideali: importanza infanzia, educazione bambino, gioco didattico, donna educatrice; Limiti: applicazione rigida diventa artificiosa e impositiva; Formazione idealista: contrastata nel positivismo. In Italia dal 1870 si diffondono i giardini d’infanzia e due maestre giardiniere Rosa e Carolina Agazzi fondano la prima scuola materna legata al metodo frobeliano. 1898: Congresso pedagogico di Torino Rosa Agazzi: Ordinamento pedagogico dei giardini d’infanzia secondo il sistema di Froebel; Maria Montessori: Educazione dei fanciulli frenastenici. Sorelle Agazzi: Rosa e Carolina Rosa (1866-1951, Carolina (1870-1945) a Volongo (Cremona). Dopo le elementari, la scuola normale di Brescia. Diploma, poi nel 1889: attività a Nave (Brescia): Carolina in asilo infantile, Rosa in una scuola elementare. Incontro con Pietro Pasquali: nel 1891 frequentano il corso di lavoro manuale e il corso froebeliano. 1892: trasferimento a Brescia; 1895: a Mompiano nell’asilo. 1898: Congresso di Torino: per la semplicità e contro il convenzionalismo: Utilizzo dei contrassegni; Museo didattico: dei poveri o delle cianfrusaglie Pubblicazione Scopo prevalentemente pratico: 1898: 1908: 1922: 1930: La lingua parlata; L’abbici del canto educativo; Come intendo il museo didattico; Guida per le educatrici. Congresso di Torino 1898 “Finché avete locali che sembrano tane, maestre incolte, bambini mal nutriti e più malamente educati, non osate parlare di asilo e di sistema italiano”. Le maestre “Aver ingegno, avere del brio, non vuol sempre dire poter diventare buone e brave educatrici. Nell’educazione infantile il saper fare delle lezioncine è l’ultimo requisito”. Sistema che rincretinisce Esse “rivolgendo ogni parte dell’insegnamento alla neonata memoria del bambino, lo fanno agire come una macchina, lo annoiano, lo stancano, lo incretiniscono. Non gridate, non cercate di difendervi: oggi, novanta su cento sono le maestre d’asilo che usano un tal sistema”. Aride lezioni A che si riduce il sistema di Froebel? “Ad un programma di lezioni aride, stucchevoli, tutte di un colore; sempre le stesse domande, sempre le stesse risposte, perfino lo stesso tono di voce. Oh, ma finitela una volta! Il bambino non è nato per diventare una marionetta; se non sapete guidarne l’osservazione, il pensiero, l’azione, ritiratevi o studiate”. Confondere lo spirito col formalismo “Visitate molti giardini Froebeliani vi troverete “Uno dei grandi errori in cui siamo caduti noi il materiale didattico ma non lo spirito di Froebel; visitate gli asili del metodo sperimentale, vi troverete tutto salvo la guida dell’esperienza”. si è quello di aver confuso lo spirito del sistema Froebeliano col formalismo che lo completa”. Educare non istruire “Vivere pei bimbi vuol dire educarli, quindi la maestra giardiniera cessa di essere Educatrice Froebeliana ogni qualvolta la sua missione si stacca dall’intento della Madre di Froebel; quando dà invece di prendere, quando istruisce invece di educare”. Madre modello “Ebbene, inspirate all’educatrice i sentimenti di una madre modello, conceda ella ai bambini, colla confidenza moderata dal rispetto, ampia libertà di parola, crei intorno a sé la naturalezza, il brio, l’attività, la gara nell’affetto, nell’operare, nell’immaginare, nel conversare e vedrete quanti motivi diversi i bambini stesso offriranno all’educatrice per attuare il suo sistema”. Si gioca poco e male “Nei nostri asili, si giuoca poco e si giuoca male. Il cortile dell’asilo, in special modo in campagna, dove il bambino ha più che mai bisogno di guida, dovrebbe essere il ritratto del cortile di casa: i bimbi dovrebbero avere a loro disposizione, ghiaia, mattoni, sabbia, carriole, strumenti rurali e farne oggetto dei loro trastulli”. Sorgano gli asili “In ogni comune sorga un asilo, proporzionato al numero dei bambini da tre a sei anni, in modo che ogni maestra non ne abbia più di cinquanta, mantenuto, per ora, dalla beneficenza e da una tenue retta delle famiglie; sussidiato dalle pubbliche amministrazioni”. Il bambino E’ germe vitale che aspira al suo completo sviluppo; Importanza dell’esercizio fisico e della vita pratica; giardinaggio; lavarsi, rimboccarsi le maniche, soffiarsi il naso, salire scendere le scale; Ambiente familiare: grande famiglia; Assistenza dei maggiori ai minori. Diffusione Pietro Pasquali: 1902: definisce quello delle Agazzi: l’”asilo infantile rurale modello”. Giuseppe Lombardo Radice: 1927: Metodo italiano, “genuino, modesto, ma geniale e chiaro”. Ispirano: le Istruzioni e programmi per gli asili e i giardini d’infanzia promulgati da Credaro nel 1914 e gli Orientamenti per l’attività educativa della Scuola materna del 1958 e del 1969. Maria Montessori (1870-1952) 1875: 1890: 1895: 1907: Roma, scuola tecnica medicina; 1896: laurea Ferruccio Montesano; 1898: Mario 6 gennaio Roma: Casa dei bambini Seconda casa a Roma; 1908: Milano 1909: Roma Associazione internazionale Montessori 1910: Lascia medicina: sua missione 1913: Corso internazionale di MM 1913: New York 1929-30: Regia scuola magistrale di metodo Montessori; Associazione internazionale Montessori; 1932: si dimette 1934: Congresso di Roma Per il mondo 1936: Spagna 1937: Inghilterra, Olanda 1939-1947: India 1952: muore in Olanda Pubblicazioni Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione nelle Case dei bambini (1909); Antropologia pedagogica (1910); L’autoeducazione nelle scuole elementari (1916); Manuale di pedagogia scientifica (1916); I bambini viventi nella Chiesa. Note di educazione religiosa (1922); La pace e l’educazione (1933). Formazione Formazione: maestri: J. Itard (1775-1838) e E. Séguin (1812-1880). Positivista; Matematica/tecnica Pedagogia e Medicina Osservazione più amore. Ambiti: Bambini deficienti, normali dal 1907. 1898: Congresso di Torino “Io però, a differenza dei miei colleghi, ebbi l’intuizione che la questione dei deficienti fosse prevalentemente pedagogica, anziché prevalentemente medica; … credo di avere toccato una corda molto vibrante poiché l’idea, passata dai medici ai maestri elementari, si diffuse in un baleno come questione viva interessante la scuola” (Il metodo). “Aiutami a fare da solo” Ambiente adatto; Materiale di sviluppo; Maestra direttrice; Libertà rispetto. Da Formazione dell’uomo Pregiudizi sul bambino: Conosciuto: Una incognita Solo l’adulto con l’insegnamento Mente vuota All’adulto la responsabilità, corregge, punisce Passività Obbedienza Può solo giocare. Sconosciuto: Si costruisce da sé; Un maestro dentro di lui; Slancio vitale; Mente assorbente; Germe vitale; Ama lavorare Embrione spirituale; Nebula OMBIUS La maestra direttrice Iniziazione: Isolare l’oggetto; Eseguire esattamente; Risvegliare l’attenzione; Impedire l’uso errato; Rispettare l’utile attività; Ben finire. Lezione dei tre tempi Associazione Riconoscimento Ricordo Il materiale di sviluppo Isolamento di una qualità Controllo dell’errore Estetica Attività Limiti. Temi pedagogici Formare maestri scienziati: “Misurare la testa, la statura ecc non significa, è vero, fare della pedagogia; ma significa seguire la via per giungervi, perché non si può educare alcuno se non si conosce direttamente”. La scoperta del bambino “La scoperta del bambino”: Seconda edizione nel 1950 de Il metodo della pedagogia scientifica. No pedagogia libertaria Educazione e ambiente nelle case dei bambini: Non accetta la pedagogia libertaria del Rousseau: “I tentativi della così detta educazione moderna che cercano semplicemente di liberare i bambini sa supposte repressioni, non sono sulla buona strada. Lascia fare agli scolari quel che vogliono, divertirli con occupazioni leggere, riportarli quasi ad uno stato di natura selvaggia, non è sufficiente”. «A molti maestri non par di insegnare se non annoiano, come ad altri non sembra di comandare, se non si avvedono di essere odiati» (A. Gabelli, Istruzioni generali ai programmi, 1888)