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Il curriculo di educazione fisica
dai 3 ai 19 anni:
progettare per competenze
in continuità verticale
Lucia Innocente Marisa Vicini Antonella Sbragi
Milano 24 gennaio 2013
Di che cosa parleremo oggi
Normativa di riferimento
2. Competenze
3. Programmazione e Progettazione
4. Unità di apprendimento e il curriculo
5. Valutazione delle competenze
6. Progettazione di un percorso didattico
1.
Dove eravamo ?
2004 LE INDICAZIONI NAZIONALI” (Moratti)
legge n. 53 28 marzo 2003, D.Lgs 59/04
2007 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO “( Fioroni)
(Direttiva n° 68 del 3/8/2007 )
2009 atto di indirizzo “armonizzazione” (Gelmini)
NORMATIVA
Per comprendere il ruolo delle scienze motorie e
sportive occorre avere ben chiaro qual è il quadro
di riferimento normativo:
1° ciclo: indicazioni nazionali del 16 novembre
2012 – regolamento Profumo
 2° ciclo: regolamenti Gelmini – Profumo 2010

INDICAZIONI NAZIONALI
PER IL CURRICOLO
Infanzia- primaria- secondaria di 1°
documento
Cultura
scuola persona:
Mauro Ceruti,
Edgar Morin e altri
Finalità generali:
Costituzione,
Europa
8
Competenze
chiave
documento “Cultura Scuola Persona”

La prima: ”La scuola nel nuovo scenario” promuovere il
successo scolastico di tutti gli studenti evitando che le differenze
e disuguaglianze in una società complessa di continui
cambiamenti

La seconda: “Centralità della persona” mette al centro del
processo formativo la persona con la sua rete di relazioni.
Accento sullo star bene a scuola

La terza: “Per una nuova cittadinanza” contiene le regole del
vivere e del convivere, dentro una linea formativa verticale (una
formazione che continua per tutta la vita) e orizzontale (i rapporti
con l’extrascuola a partire dalla famiglia, spesso in difficoltà a
svolgere il suo ruolo educativo)

La quarta: “Per un nuovo umanesimo” contiene un invito a
superare le frammentazioni culturali e disciplinari e a integrarli in
nuovi quadri d’insieme in cui tutte le discipline concorrono alla
consapevolezza e alla responsabilità
L.Innocente
COMPETENZE CHIAVE UE
APPRENDIMENTO PERMANENTE
raccomandazione UE 18/12/2006
Il quadro del riferimento delinea le seguenti competenze chiave
1 Comunicazione nella madrelingua
2 Comunicazione nelle lingue straniere
3 Competenza matematica e competenze di
base in scienza e tecnologia
4 Competenza digitale
5 Imparare a imparare
6 Competenze sociali e civiche
7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8 Consapevolezza ed espressione culturale
L.Innocente
PROFILO
DELLO STUDENTE
AL TERMINE
DEL PRIMO CICLO
TRAGUARDI
PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA DI 1°
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SPECIFICI
prescrittivo
Descrive le competenze riferite alle discipline
+ cittadinanza
Ogni ragazzo deve dimostrare di averlo raggiunto
Assegna un ruolo preminente
agli Istituti comprensivi
C’e il MOTORIO ( non c’era nella bozza)
Prescrittivi al termine di ..
costituiscono criteri per la valutazione
delle competenze attese
La scuola si impegna perché ogni alunno
possa conseguirli
Sono il fine dell’azione didattica
l’itinerario lo sceglie la scuola
Individuano conoscenze e abilità
indispensabili per raggiungere i traguardi
Costituiscono la progettazione
Definiti per periodi lunghi
Triennio infanzia
quinquennio primaria
triennio secondaria
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
di educazione fisica
Il corpo e la sua relazione
con lo spazio e il tempo
Il linguaggio del corpo come modalità
comunicativa espressiva
-Il corpo e la sua conoscenza
- la coordinazione e l’adattamento
allo spazio e al tempo
- l’attività in ambiente naturale
- Componente emozionale
- componente comunicativa
- dimensione del ritmo
Il gioco,lo sport,
le regole e il fair play
- Aspetti cognitivi
- aspetto partecipativo e relazionale
- aspetto del fair play e del rispetto
delle regole
Salute e benessere,
prevenzione e sicurezza
- ambito della prevenzione degli
infortuni e della sicurezza
- ambito della salute e del benessere
e degli stili di vita
IL NOME
In Europa e nel mondo
 PHYSICAL EDUCATION
 EDUCATION PHYSIQUE
 ACTIVIDAD FISICA
 INSTRUCAO FISICA
E in Italia?
In pochi anni siamo passati da
SCIENZE MOTORIE
CORPO MOVIMENTO E SALUTE
CORPO MOVIMENTO
E SPORT
L.Innocente
LA DISCIPLINA
SECONDARIA 2°
SCIENZE MOTORIE
E SPORTIVE
SECONDARIA 1°
EDUCAZIONE
FISICA
PRIMARIA
EDUCAZIONE
FISICA
INFANZIA
CORPO E
MOVIMENTO
2° ciclo
Regolamenti 2010 Gelmini (primo biennio, tranne i licei):
 Professionali. DPR n. 87 del 15 marzo 2010
 Tecnici. DPR n. 88 del 15 marzo 2010
 Licei. DPR n. 89 del 15 marzo 2010
Regolamenti 2012 Profumo (secondo biennio e 5 anno)
 Professionali. DM n 5 del 16 gennaio 2012 (completamento del
DPR n. 87 del 15 marzo 2010)
 Tecnici. DM n 4 del 16 gennaio 2012 (completamento del DPR n.
88 del 15 marzo 2010)
I documenti
dei Licei
Regolamento
Dpr 15 marzo 2010 n. 89
All. A
Profilo
Esito del
percorso
in termini
di
competenze
Art .13 comma 10
All. B –C –D
E –F -G
Piani di studio
Quadri orari
INDICAZIONI
NAZIONALI
OBIETTIVI SPECIFICI
DI APPRENDIMENTO
con riferimento
ai profili
I documenti
dell’istruzione
tecnica
e
professionale
Regolamento
Dpr 15 marzo 2010 n. 87(P)
n. 88 (T)
All. A
Profilo
Esito del
percorso
in termini
di
competenze
Art 8 comma 3
All. B
LINEE GUIDA
Quadri orari
Indicazioni
operative
All. A
RISULTATI di
APPRENDIMENTO
In termini di
Conoscenze,
abilità
LINEE GUIDA al Punto 2.3.
“L’insegnamento delle SMS ...fa riferimento a
quanto previsto dall’art.2, c.2 del
regolamento, ...che a sua volta dice:
“ L’insegnamento delle SMS è impartito
secondo le Indicazioni nazionali relative
al medesimo insegnamento dei percorsi
liceali”
In sintesi
Nei Licei abbiamo:
 Profilo in cui le SMS non ci sono, sono comprese
in maniera trasversale all’interno delle aree
 Indicazioni Nazionali in cui le SMS ci sono, sono
esplicitate le linee generali, le competenze e gli
OSA di SMS
Negli Ist.Tecnici e Professionali abbiamo:
 Profilo, le SMS ci sono, con 1 competenza di
SMS
 Linee guida, le SMS non ci sono, si rimanda alle
I.N. dei Licei
tra primo ciclo e secondo ciclo
Problemi aperti:
 Saldatura tra Indicazioni nazionali e Obbligo di
istruzione (testi diversi)
 Definizione della valutazione del sistema
(INVALSI)
 Il curricolo deve essere costruito: è necessario
aprire una fase di dibattito per la progettazione
 Assenza di standard e livelli nazionali per la
valutazione
 Competenze trasversali
 Discipline come strumenti di formazione
 Certificazione delle competenze
LE COMPETENZE





Dagli anni ’70 destrutturazione dei curriculi nazionali
Anni 80 Paesi dell’Ocse non più divisione rigida delle
discipline
ma curriculi per
Competenze (1971 B. Bernstein )
In Italia si inizia con gli obiettivi trasversali all’interno dei
programmi
La competenza fa il suo ingresso all’esame di Stato nel
1998 ” …accertare le conoscenze generali e specifiche, le
competenze in quanto possesso di abilità…”
DPR 275 del 99 “Nella definizione dei curriculi…le
istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli
obiettivi specifici di apprendimento e le competenze degli
alunni ….”



Il punto di partenza è nel 1990
“dichiarazione mondiale sull’educazione per tutti
“dell’UNESCO in cui vengono definite le competenze
essenziali “Ogni persona dovrà poter beneficiare di
opportunità educative progettate per rispondere ai bisogni
fondamentali di apprendimento (litercy, espressione orale,
numeracy e problem solving) sia i contenuti di base
(conoscenze, abilità, valori e attitudini) necessari per poter
sopravvivere,sviluppare le capacità,vivere e lavorare
dignitosamente, partecipare pienamente allo sviluppo,
migliorare la qualità della vita e continuare ad apprendere “
Nel 2000 l’Ocse con il progetto Eurydice che analizza i
curriculi della scuola dell’obbligo dell’ UE rileva che non tutti
hanno definito le COMPETENZE_CHIAVE ( CORE) cioè
l’insieme delle competenze necessarie e indispensabili per
un apprendimento che dura tutto l’arco della vita (LONG
LIVE LEARNING)
Curriculi per competenze Quebec francese 2001 Belgio
2002
COMPETENZE
sapere
saper fare
conoscenze
abilità
L.Innocente
OBIETTIVI DELLA CAPDI & LSM
1
2
3
Definire le COMPETENZE MOTORIE ESSENZIALI
il “core elements” dell’educazione motoria ,
ciò che definiamo i “saperi minimi” o di base.
Individuare obiettivi specifici per lo sviluppo di
ogni competenza motoria suddivisi in
conoscenze e abilità in correlazione tra loro
Ricercare sempre una progressione e una continuità
all’interno dello stesso ordine di scuola e tra ordini
diversi di scuola per costruire un CURRICOLO
VERTICALE in una visione unitaria della scuola e
dell’alunno:infanzia, primaria, sec. 1°grado, di
2°grado
CAPDI & LSM
DEFINIZIONE DI
COMPETENZA MOTORIA
La competenza motoria indica la
comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e metodologiche,
in ambito ludico, espressivo,
sportivo, del benessere e del tempo
libero, e sono espresse in termini di
responsabilità, autonomia e
consapevolezza.
LE COMPETENZE MOTORIE
CAPDI 2006
MINISTERO 2007
MINISTERO 2010
MINISTERO 2012
INDICAZIONI PER
IL CURRICOLO
PRIMO CICLO
INDICAZIONI
NAZIONALI
LICEI TECNICI E
PROFESSIONALI
INDICAZIONI
NAZIONALI
PER IL CURRICOLO
PRIMO CICLO
CONOSCERE IL PROPRIO CORPO
Il CORPO E LE FUNZIONI SENSOPERCETTIVE
PERCEZIONE
IL MOVIMENTO DEL CORPO E LA SUA
RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO
COORDINAZIONE
LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY
IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME
MODALITA’ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA
ESPRESSIVITÀ
GIOCO, GIOCO-SPORT E SPORT
SICUREZZA E SALUTE
AMBIENTE NATURALE
LA PERCEZIONE DI SÉ ED IL
COMPLETAMENTO DELLO SVILUPPO
FUNZIONALE DELLE CAPACITÀ MOTORIE
ED ESPRESSIVE
IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL
FAIR PLAY
SICUREZZA E PREVENZIONE, SALUTE E
BENESSERE
IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO
SPAZIO E IL TEMPO
IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME
MODALITA’COMUNICATIVO-ESPRESSIVA
LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY
SALUTE E BENESSERE SICUREZZA E
PREVENZIONE
RELAZIONE CON L’AMBIENTE NATURALE
E TECNOLOGICO
SALUTE BENESSERE PREVENZIONE E
SICUREZZA
Dalla Programmazione
alla Progettazione
Programmazione
programma

eseguire
un
Progettazione  “gettare oltre”, stendere
un’ipotesi che poi si verificherà nel tempo
1. esempio...
QUANDO PARLO DI:
OBIETTIVO
 UNITA’ DIDATTICA
 MODULO...

...DOVE SONO?
Lavorare per obiettivi (Bloom )
Appartiene alla logica della Programmazione
Obiettivo Generale
(disciplina)
Sotto – obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
Sotto – obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
Sotto - obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
2 esempio:
QUANDO PARLO DI :
MAPPA CONCETTUALE
 CONVERSAZIONE CLINICA
 MATRICE COGNITIVA...

...DOVE SONO?
Lavorare per concetti (Bruner)
Appartiene alla logica della Progettazione
In
Mappa concettuale
Conversazione clinica
Matrice cognitiva
feedback
Rete concettuale
Fasi del lavoro (attività)
Valutazione finale
Out
3 esempio:
QUANDO PARLO DI:
PROGETTO
 ANALISI DEI BISOGNI
 PRODOTTO
 STANDARD DI VALIDAZIONE...

...DOVE SONO?
Lavorare per progetti (Kilpatrick)
Appartiene alla logica della Progettazione
Analisi dei bisogni
educativi
Più prospettive di
valutazione,
compresa
l’autovalutazione
PRODOTTO
Standard di
Validazione
concordati e consapevoli
Comportamento
La via d’uscita
un docente critico e riflessivo
Perché in educazione
per cambiare,
occorre
essere
consapevoli del proprio
modo di operare
Perchè la normativa
suggerisce scenari
ampi e complessi
ma è poi il docente/scuola
che decidono che cosa fare
in autonomia
Perchè bisogna
integrare
i saperi
teorici con quelli
pratici
(competenze
professionali)
IL CURRICOLO
( DPR 275/99 ) Art. 8 del Regolamento dell’autonomia
“Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il
curricolo obbligatorio per i propri alunni”
E’ garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è
valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle
diverse finalità della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria
superiore.

Le scuole sono chiamate a sperimentare nuovi curricoli
strutturati in obiettivi specifici di apprendimento relativi a
competenze
caratterizzati da: continuità, essenzialità, trasversalità
Dalle indicazioni al curriculo





Il “senso” delle Indicazioni:
Costruzione di un curricolo verticale.
Visione unitaria per la scuola di base (primaria, secondaria)
Scuola autonoma nel progettare , fare scelte d’identità
Il curricolo fa parte del POF e fa riferimento al PROFILO dello
studente al termine del primo ciclo

Curricolo come costruzione di percorso formativo, non
programma, definito dalla scuola, nella sua autonomia, mediante
l’elaborazione di contenuti, metodi, organizzazione e valutazione.

(“Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del piano
dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalità, di traguardi per lo
sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento”)

Progettazione didattica e non più programmazione
COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA
Leggi, regolamenti,
indicazioni
COMUNITA’ EUROPEA
competenze chiave
PROFILO DELLO STUDENTE
AL TERMINE DEL CICLO
D’ISTRUZIONE
CURRICOLO
TRAGUARDI DI SVILUPPO
DELLA COMPETENZA
Obiettivi specifici
di apprendimento
Proposte operative
unità didattiche
Percorsi
VALUTAZIONE
delle competenze (1)
1°ciclo
“ Agli insegnanti competono:



la responsabilità della valutazione,
la cura della documentazione,
la scelta dei relativi strumenti,
nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali”
VALUTAZIONE
delle competenze (2)
2°ciclo
Il processo di valutazione deve tener conto di:
1. Elementi oggettivi (apprendimenti)
2. Elementi soggettivi
(atteggiamenti/consapevolezze,ecc.)
I docenti devono fissare i criteri in base ai quali attuare
il processo valutativo gli indicatori.
VALUTAZIONE
delle competenze (3)
2°ciclo
Fonti informative su cui basare il giudizio di
competenza:
1. Risultati: compiti, prodotti... (che cosa?)
2. Comportamento: criteri di osservazione
(come?)
3. Autopercezione dell’allievo: con che
consapevolezza ?
LEGGE 169/2008
REGOLAMENTO PER LA
VALUTAZIONE
D.P.R.122/2009
in vigore dal 7 agosto 2009
Come possiamo osservare la
COMPETENZA ?
Guasti
La competenza non è misurabile, si osserva si descrive
attraverso indicatori che ne stabiliscano il livello di possesso.
Parlare di standard significa in fondo confrontarsi con
descrittori (livelli) che assegnano valore alle azioni del
soggetto e consentono di dominare il processo di
valutazione”.
Fase 1
La competenza progredisce, è un processo, un passaggio da un
prima a un dopo, possiamo certificarla con uno standard

Fase 2
Possiamo descriverne i livelli di possesso

DEFINIZIONE DI LIVELLI DI POSSESSO
DELLA COMPETENZA
Il livello di sviluppo della competenza esprime il
grado di possesso qualitativo e quantitativo
della competenza.
Ne vengono individuati tre:

minimo: possiede - si avvicina al livello stabilito

intermedio: supera - possiede il livello stabilito

elevato: eccelle - supera il livello stabilito
IL REGISTRO DI EDUCAZIONE FISICA
CERTIFICAZIONE delle competenze
1° ciclo
La scuola finalizza il curriculo alla maturazione delle
competenze del profilo...che saranno oggetto di
certificazione...
sulla base dei traguardi..spetta all’autonomia delle scuole
progettare percorsi per la promozione, rilevazione e
valutazione delle competenze...
solo a seguito di una regolare osservazione,
documentazione e valutazione delle competenze è
possibile la loro certificazione.
La Capdi ha proposto
al Miur e all’Invalsi
l’inserimento negli
“altri linguaggi” :
avere padronanza della
corporeità e del movimento ed
essere consapevole delle
potenzialità dell’attività motoria
e sportiva per il benessere
individuale e collettivo
CERTIFICAZIONE delle
competenze
2° ciclo (DM 9 gennaio 2010)
È obbligatorio certificare i livelli di competenza in
base ad un modello ministeriale che riporta le
competenze suddivise secondo 4 assi:
1. ASSE DEI LINGUAGGI
2. ASSE MATEMATICO
3. ASSE SCIENTIFICO – TECNOLOGICO
4. ASSE STORICO - SOCIALE
POSSIBILITA’
1.Non c’è spazio per le SMS: ci si deve riferire
solo ai 4 assi trasversali
2.C’è uno spazio minimo: si può aggiungere la
competenza riportata nel profilo dei Tecnici
3. C’è ampio spazio: si possono dettagliare più
competenze tratte dalle Indicazioni Nazionali
dei Licei
1° POSSIBILITA’
Ci si deve riferire ai 4 assi trasversali
2° POSSIBILITA’
Inserire una sola competenza, quella
presente nel Profilo degli Istituti Tecnici:
“ Riconoscere gli aspetti comunicativi,
culturali e relazionali dell’espressività
corporea ed esercitare in modo efficace
la pratica sportiva per il benessere
individuale e collettivo”
3°POSSIBILITA’
Far riferimento alle competenze delle scienze
motorie e sportive traendole dalle Indicazioni
Nazionali dei Licei:
1.
2.
3.
4.
Percezione di sé e sviluppo funzionale delle
capacità motorie ed espressive
Sport, regole e fair play
Salute, benessere e prevenzione
Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico
Certificazione delle competenze
DdL FORNERO (27 stati europei)
Fanno riferimento al quadro europeo delle
qualifiche per l’apprendimento permanente EQF
 Ci sono 8 livelli di competenza (abilità e
conoscenza) conseguiti in modo formale ( scuola
università..) e informale ( lavoro, tempo libero …)
 Standard professionali e formativi di tutte le figure
professionali
 Alcune Regioni già emanate
 Libretto formativo del cittadino per le aree
informatica, lingue straniere, italiano x stranieri.

PROGETTARE PER
COMPETENZE
METODOLOGIE e METODI
LA DISCIPLINA
SECONDARIA 2°
SCIENZE MOTORIE
E SPORTIVE
SECONDARIA 1°
EDUCAZIONE
FISICA
PRIMARIA
EDUCAZIONE
FISICA
INFANZIA
CORPO E
MOVIMENTO
Per poter condurre un lavoro intenzionale e
sistematico sulle competenze è necessario
1
Individuare la competenza
2
Declinarla in obiettivi specifici
3
Definire lo standard di padronanza
(risultato finale atteso)
4
Declinare questo a sua volta in livelli
(di accettabilità e di padronanza)
5
Mettere in atto percorsi didattici
(unità di apprendimento)
MAKE A
DIFFERENCE
La strategia di ogni
progettazione didattica si
avvale di strumenti analitici
preliminari concepiti per
strutturare una piattaforma di
elementi fondamentali che
influenzano la didattica:
spazi, tempi, numero e tipologia di utenti, aspettative delle istituzioni, aspettative dell'
utenza, materiali didattici, strutture, fondi, etc.
Rispetto alla linea temporale, ad esempio, la progettazione di un programma di educazione fisica della scuola secondaria di primo grado ha un
tempo di svolgimento più limitato rispetto a quello delle superiori, eppure abbraccia una fascia di età caratterizzata da molti cambiamenti, in
particolare per le ragazze che prevalentemente, alla fine del ciclo scolastico, raggiungono la maturità.
GRUPPO DI RICERCA
CAPDI
1. Metodologia
2. Competenza
3. Progettazione
Sapere
Saper fare
IL METODO: Montegrotto (1)
Lettura dell’esperienza
 Condivisione dei significati
 Individuazione di una traccia di lavoro per la
progettazione (scheda)
 Sperimentazione dei percorsi

Traccia di lavoro
I punti significativi e imprescindibili che
consentono di progettare un qualsiasi percorso
centrato sullo sviluppo di competenze:
♦ scelta delle competenze
♦ individuazione di un compito unitario
♦ percorso: strumenti, procedure, attività
♦ valutazione: come osservare lo sviluppo del
lavoro
♦ autovalutazione degli allievi
♦ riflessioni del docente
Quali esperienze/situazioni possono essere
proposte per promuovere l’acquisizione
di competenze?
Le buone pratiche forniscono repertori utili
che mettono in gioco la professionalità e la
creatività degli insegnanti e delle scuole,
sollecitati dal continuo mutare delle
domande, delle aspettative e dei bisogni
delle generazioni che di anno in anno si
susseguono nelle aule.
Pellerey
AD ESEMPIO …
Format per la progettazione di percorsi centrati sullo
sviluppo di competenze
LA RIVISTA EF
Infanzia / Primaria
Indicazioni per il curricolo pubblicate dal MIUR 5 sett 2012
1
Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
2
Il linguaggio del corpo come modalità
comunicativo-espressiva
3
Il gioco lo sport, le regole e il fair play
4
Salute e benessere, prevenzione e sicurezza
Festa del bosco e delle
famiglie
Scelta delle competenze
Stefania Cazzoli e Franca Marzocchi
La scelta delle competenze è maturata dalla considerazione che l'ambito della padronanza
del corpo è alla base della realizzazione di movimenti efficaci e coordinati e caratterizza il
periodo evolutivo della scuola primaria
Padronanza del proprio corpo e percezione
sensoriale
Perché? La padronanza del corpo e la percezione sensoriale sono
fondamentali come base del movimento e del controllo motorio
Quali? L'attività motoria è caratteristica dell'età evolutiva dei bambini della
scuola dell'infanzia e necessita di un lavoro in continuità verticale nella
scuola dell'infanzia e in continuità con la scuola primaria
Come valuto? Osservazione strutturata (giochi percettivi legati al corpo)
Dove li osservo? Dimensione ludica: bans e filastrocche, giochi imitativi
Individuazione del compito unitario
attività con rilevanza fuori e dentro l'ambito scolastico. Es. spettacolo - giornale – viaggio
- escursione - guida turistica – esposizione - film - video - azione umanitaria')
Festa del bosco
Festa/gioco fantastico/magico del bosco Magibosco. Il bosco fa festa: attività di
drammatizzazione con il corpo delle varie componenti del bosco animali e piante
attraverso i cambiamenti delle stagioni. Mimare con il corpo i movimenti fluttuanti
degli arbusti al vento, sotto la neve, al germogliare della primavera, la maturazione
dei frutti, la caduta delle foglie autunnali… Imitare gli animali del bosco e le loro
andature: il volo degli uccellini, il trottare delle lepri...
Festa con genitori
I genitori vengono coinvolti nella preparazione dello spettacolo (aspetto
coreografico, preparazione dei costumi, organizzazione... ) e anche nella
narrazione e nello sviluppo della drammatizzazione.
ABILITÀ E CONOSCENZE
in relazione al compito unitario.
Percorso: strumenti, procedure, attività
METODOLOGIE
Cosa?
Perchè? (ricerca delle conoscenze e abilità)
Come? (metodo)
Riflessioni
La storia fantastica: viene definita la trama dai docenti e lo sviluppo della storia
viene mediata dai docenti stimolando la produzione creativa dei bambini con i
bambini
CONOSCENZE E ABILITÀ
CONOSCENZE
ABILITÀ
•senso-discriminazione percettiva
•cicli della natura del mondo vegetale e animale
•rappresentazione grafica
•orientamento spazio-temporale
•controllo dei disequilibri in situazioni statiche e dinamiche
•i bambini animano con il corpo gli animali del bosco e le piante del
bosco (orientamento di sé; controllo del corpo in situazione di
disequilibrio statico e dinamico)
•discriminazione percettiva (tatto, olfatto)
Valutazione
osservo lo sviluppo del
Valutazione: come
: come osservo lo sviluppo del
lavoro
lavoro
N.B. la competenza
non si vede in un
solo compito ma in
compiti e situazioni
diverse - concetto
di trasversalità,
di
Autovalutazione
degli allievi
famiglie di
situazioni
(Roegiers)
Riflessività del
docente
• quali sono stati i punti di forza del percorso e perché?
• quali sono stati i punti di debolezza del percorso e perché?
•che cosa ho modificato del mio modo di pensare rispetto a
prima?
Scuola secondaria di primo
grado
1
Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
2
Il linguaggio del corpo come modalità
comunicativo-espressiva
3
Il gioco lo sport, le regole e il fair play
4
Salute e benessere, prevenzione e sicurezza
Quattro salti in pa... lestra!
Lucia Innocente e Silvia Saccardi
Scelta delle competenze
LA
COORDlNAZIONE
Individuazione del compito
unitario
DIMOSTRARE DI FRONTE ALL'INSEGNANTE E AI
COMPAGNI
DI SAPER FARE UNA COMBINAZIONE DI SALTELLI
CON LA FUNICELLA
N.B.definire i prerequisiti
Percorso: strumenti, procedure, attività
Fase operativa
Presentazione generale del tema agli studenti
Questionario di autovalutazione: iniziale, in itinere, finale
Proposte pratiche
tema 1: l'attrezzo in modo libero
tema 2: la funicella in sicurezza
tema 3: la relazione con l'altro utilizzando la funicella come "filo
comunicativo"
tema 4: la funicella come elemento simbolico
tema 5: la funicella come attrezzo rigido
tema 6: la funicella come ostacolo in/superabile
tema 7: i movimenti tipici
tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune
tema 9: le esercitazioni
tema 10: a che gioco giochiamo?
QUALI ATTIVITÀ
COSA OSSERVARE
METODO
TEMA 1: L'ATTREZZO IN MODO LIBERO
TEMA 3: LA RELAZIONE CON L'ALTRO LA FUNICELLA COME "FILO
COMUNICATIVO"
TEMA 4: LA FUNICELLA COME ELEMENTO
SIMBOLICO
TEMA 5: LA FUNICELLA COME ATTREZZO
RIGIDO
TEMA 6: LA FUNICELLA COME OSTACOLO
IN/SUPERABILE
TEMA 9: LE
ESERCITAZIONI
TEMA 10: GIOCO
PROPOSTA 1: IL PANTOCCO
COME? "Disegnammo per terra con un
gesso lo schema del pantocco detto anche
campanon. Uno alla volta saltiamo con la
funicella nelle caselle 1, 2, 3 con un piede,
nelle 4 e 5 con due piedi, nelle 6, 7, 8 con
l'altro piede e nelle 9 e 10 salto con due
piedi contemporaneamente e usciamo“.
PROPOSTA 2: LA STAFFETTA
COME? "Correndo con la funicella arrivare
fino al lato opposto della palestra e
consegnare la "funicella - testimone" al
compagno successivo in attesa".
PROPOSTA 3: PALLA BASE
Alla conquista delle basi saltando le
funicelle.
Gioco di ruoli in cui una squadra difende
occupando tutto il campo con un capitano
nel cerchio centrale, l'altra attacca da fuori
campo in fila. Il primo degli esterni è pronto
per partire con la funicella posizionata per
saltare. Il secondo della fila degli esterni, con
tutti i compagni dietro, posizionato alla
sinistra del primo, con una mano tiene la
propria funicella e con l'altra lancia la palla il
più lontano possibile, oltre la linea del
capitano avversario. Il primo parte al lancio
della palla del secondo. Il giro successivo il
secondo si posizionerà pronto per saltare, il
terzo farà da lanciatore. Guadagna un punto
ogni attaccante che arriva in base 6. Viene
eliminato l'attaccante che si trova fuori dalla
base e gli attaccanti che si trovano più di uno
nella stessa base. mentre il capitano
avversario schiaccia la palla a terra. Quando
finiscono gli attaccanti cambio di ruolo.
Valutazione: come osservo lo sviluppo del
lavoro
Autovalutazione degli allievi
Riflessività del
docente
1
Scuola secondaria di secondo
La percezione di sé edgrado
il completamento dello sviluppo
funzionale delle capacità motorie ed espressive
2
Lo sport, le regole e il fair play
3
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
4
Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico
Per quanto riguarda gli assi culturali l'Educazione Fisica concorre ad acquisire e sviluppare competenze relative all'asse dei
linguaggi
[ Scuola secondaria I grado; Regolamento sull'obbligo scolastico (Decreto n.139 del 22 agosto 2007)]
- Certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione
Il Miur con la nota del 21/4/2010 ha comunicato l’adozione del “modello di certificato dei saperi e delle competenze” acquisite dagli
studenti al termine dell’obbligo di istruzione (dei 10 anni) di cui al DM n.9/2010. Il certificato è adottato dall’a.s. 2010/2011. Il “certificato
delle competenze di base” che trova la fonte nel Regolamento MPI n.139 (8 competenze chiave – 8 di cittadinanza - 4 assi culturali) non
prevede la certificazione di specifiche competenze motorie. Come proposto al Miur e Invalsi si richiede l' inserimento del Profilo di uscita
negli “altri linguaggi” di: - “avere padronanza della corporeità e del movimento ed essere consapevole delle potenzialità delle scienze
motorie e sportive per il benessere individuale e collettivo”
Scelta delle competenze
Il gioco va oltre l’ambito dell’infanzia e si
rivalorizza come momento di comunicazione e
interazione per giovani e adulti.
 il biennio della scuola secondaria di secondo
grado che riflette una fase della crescita in cui il
gioco ancora appassiona e coinvolge.
 Osservazioni e rilevazioni hanno confermato
come attraverso il gioco si sviluppi la persona e
si possano attivare altre competenze.

Individuazione del compito
unitario
La nostra disciplina si presta ad affrontare,
obiettivi di natura socio affettiva e
comportamentale.
 La scelta della competenza gioco-sport;
competenze trasversali; fair play, aspetto
relazionale e socialità.
Attraverso il gioco un percorso teso allo sviluppo
della persona, delle relazioni all’interno del gruppo
e della disponibilità a collaborare per il
raggiungimento di un obiettivo comune.
Il presente contributo nasce dalla
collaborazione fra tre docenti che hanno
sperimentato la stessa metodologia di
progetto, applicandola a tre sport diversi: il
rugby, il baseball e l'hit ball.
Percorso: strumenti, procedure, attività
Esperienze e proposte tratte dall'itinerario sull'hit ball
Due classi a confronto e riflessioni
Valutazione: come osservo lo sviluppo del
lavoro
Autovalutazione degli allievi
Riflessività del
docente
DISCUSSIONE
GRUPPI DI LAVORO
POMERIGGIO due gruppi uno primo uno
secondo grado
Ore 14.00. All’interno dei gruppi si lavora in
plenaria, con l’obiettivo di:
 Analizzare il format per la progettazione di
percorsi centrato sullo sviluppo della
competenza proposto
15.30 i docenti si riuniscono in plenaria e
portano le loro conclusioni
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