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Il curriculo di educazione fisica dai 3 ai 19 anni: progettare per competenze in continuità verticale Lucia Innocente Marisa Vicini Antonella Sbragi Milano 24 gennaio 2013 Di che cosa parleremo oggi Normativa di riferimento 2. Competenze 3. Programmazione e Progettazione 4. Unità di apprendimento e il curriculo 5. Valutazione delle competenze 6. Progettazione di un percorso didattico 1. Dove eravamo ? 2004 LE INDICAZIONI NAZIONALI” (Moratti) legge n. 53 28 marzo 2003, D.Lgs 59/04 2007 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO “( Fioroni) (Direttiva n° 68 del 3/8/2007 ) 2009 atto di indirizzo “armonizzazione” (Gelmini) NORMATIVA Per comprendere il ruolo delle scienze motorie e sportive occorre avere ben chiaro qual è il quadro di riferimento normativo: 1° ciclo: indicazioni nazionali del 16 novembre 2012 – regolamento Profumo 2° ciclo: regolamenti Gelmini – Profumo 2010 INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO Infanzia- primaria- secondaria di 1° documento Cultura scuola persona: Mauro Ceruti, Edgar Morin e altri Finalità generali: Costituzione, Europa 8 Competenze chiave documento “Cultura Scuola Persona” La prima: ”La scuola nel nuovo scenario” promuovere il successo scolastico di tutti gli studenti evitando che le differenze e disuguaglianze in una società complessa di continui cambiamenti La seconda: “Centralità della persona” mette al centro del processo formativo la persona con la sua rete di relazioni. Accento sullo star bene a scuola La terza: “Per una nuova cittadinanza” contiene le regole del vivere e del convivere, dentro una linea formativa verticale (una formazione che continua per tutta la vita) e orizzontale (i rapporti con l’extrascuola a partire dalla famiglia, spesso in difficoltà a svolgere il suo ruolo educativo) La quarta: “Per un nuovo umanesimo” contiene un invito a superare le frammentazioni culturali e disciplinari e a integrarli in nuovi quadri d’insieme in cui tutte le discipline concorrono alla consapevolezza e alla responsabilità L.Innocente COMPETENZE CHIAVE UE APPRENDIMENTO PERMANENTE raccomandazione UE 18/12/2006 Il quadro del riferimento delinea le seguenti competenze chiave 1 Comunicazione nella madrelingua 2 Comunicazione nelle lingue straniere 3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4 Competenza digitale 5 Imparare a imparare 6 Competenze sociali e civiche 7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8 Consapevolezza ed espressione culturale L.Innocente PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI 1° OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SPECIFICI prescrittivo Descrive le competenze riferite alle discipline + cittadinanza Ogni ragazzo deve dimostrare di averlo raggiunto Assegna un ruolo preminente agli Istituti comprensivi C’e il MOTORIO ( non c’era nella bozza) Prescrittivi al termine di .. costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese La scuola si impegna perché ogni alunno possa conseguirli Sono il fine dell’azione didattica l’itinerario lo sceglie la scuola Individuano conoscenze e abilità indispensabili per raggiungere i traguardi Costituiscono la progettazione Definiti per periodi lunghi Triennio infanzia quinquennio primaria triennio secondaria OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO di educazione fisica Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Il linguaggio del corpo come modalità comunicativa espressiva -Il corpo e la sua conoscenza - la coordinazione e l’adattamento allo spazio e al tempo - l’attività in ambiente naturale - Componente emozionale - componente comunicativa - dimensione del ritmo Il gioco,lo sport, le regole e il fair play - Aspetti cognitivi - aspetto partecipativo e relazionale - aspetto del fair play e del rispetto delle regole Salute e benessere, prevenzione e sicurezza - ambito della prevenzione degli infortuni e della sicurezza - ambito della salute e del benessere e degli stili di vita IL NOME In Europa e nel mondo PHYSICAL EDUCATION EDUCATION PHYSIQUE ACTIVIDAD FISICA INSTRUCAO FISICA E in Italia? In pochi anni siamo passati da SCIENZE MOTORIE CORPO MOVIMENTO E SALUTE CORPO MOVIMENTO E SPORT L.Innocente LA DISCIPLINA SECONDARIA 2° SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SECONDARIA 1° EDUCAZIONE FISICA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA INFANZIA CORPO E MOVIMENTO 2° ciclo Regolamenti 2010 Gelmini (primo biennio, tranne i licei): Professionali. DPR n. 87 del 15 marzo 2010 Tecnici. DPR n. 88 del 15 marzo 2010 Licei. DPR n. 89 del 15 marzo 2010 Regolamenti 2012 Profumo (secondo biennio e 5 anno) Professionali. DM n 5 del 16 gennaio 2012 (completamento del DPR n. 87 del 15 marzo 2010) Tecnici. DM n 4 del 16 gennaio 2012 (completamento del DPR n. 88 del 15 marzo 2010) I documenti dei Licei Regolamento Dpr 15 marzo 2010 n. 89 All. A Profilo Esito del percorso in termini di competenze Art .13 comma 10 All. B –C –D E –F -G Piani di studio Quadri orari INDICAZIONI NAZIONALI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO con riferimento ai profili I documenti dell’istruzione tecnica e professionale Regolamento Dpr 15 marzo 2010 n. 87(P) n. 88 (T) All. A Profilo Esito del percorso in termini di competenze Art 8 comma 3 All. B LINEE GUIDA Quadri orari Indicazioni operative All. A RISULTATI di APPRENDIMENTO In termini di Conoscenze, abilità LINEE GUIDA al Punto 2.3. “L’insegnamento delle SMS ...fa riferimento a quanto previsto dall’art.2, c.2 del regolamento, ...che a sua volta dice: “ L’insegnamento delle SMS è impartito secondo le Indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali” In sintesi Nei Licei abbiamo: Profilo in cui le SMS non ci sono, sono comprese in maniera trasversale all’interno delle aree Indicazioni Nazionali in cui le SMS ci sono, sono esplicitate le linee generali, le competenze e gli OSA di SMS Negli Ist.Tecnici e Professionali abbiamo: Profilo, le SMS ci sono, con 1 competenza di SMS Linee guida, le SMS non ci sono, si rimanda alle I.N. dei Licei tra primo ciclo e secondo ciclo Problemi aperti: Saldatura tra Indicazioni nazionali e Obbligo di istruzione (testi diversi) Definizione della valutazione del sistema (INVALSI) Il curricolo deve essere costruito: è necessario aprire una fase di dibattito per la progettazione Assenza di standard e livelli nazionali per la valutazione Competenze trasversali Discipline come strumenti di formazione Certificazione delle competenze LE COMPETENZE Dagli anni ’70 destrutturazione dei curriculi nazionali Anni 80 Paesi dell’Ocse non più divisione rigida delle discipline ma curriculi per Competenze (1971 B. Bernstein ) In Italia si inizia con gli obiettivi trasversali all’interno dei programmi La competenza fa il suo ingresso all’esame di Stato nel 1998 ” …accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità…” DPR 275 del 99 “Nella definizione dei curriculi…le istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze degli alunni ….” Il punto di partenza è nel 1990 “dichiarazione mondiale sull’educazione per tutti “dell’UNESCO in cui vengono definite le competenze essenziali “Ogni persona dovrà poter beneficiare di opportunità educative progettate per rispondere ai bisogni fondamentali di apprendimento (litercy, espressione orale, numeracy e problem solving) sia i contenuti di base (conoscenze, abilità, valori e attitudini) necessari per poter sopravvivere,sviluppare le capacità,vivere e lavorare dignitosamente, partecipare pienamente allo sviluppo, migliorare la qualità della vita e continuare ad apprendere “ Nel 2000 l’Ocse con il progetto Eurydice che analizza i curriculi della scuola dell’obbligo dell’ UE rileva che non tutti hanno definito le COMPETENZE_CHIAVE ( CORE) cioè l’insieme delle competenze necessarie e indispensabili per un apprendimento che dura tutto l’arco della vita (LONG LIVE LEARNING) Curriculi per competenze Quebec francese 2001 Belgio 2002 COMPETENZE sapere saper fare conoscenze abilità L.Innocente OBIETTIVI DELLA CAPDI & LSM 1 2 3 Definire le COMPETENZE MOTORIE ESSENZIALI il “core elements” dell’educazione motoria , ciò che definiamo i “saperi minimi” o di base. Individuare obiettivi specifici per lo sviluppo di ogni competenza motoria suddivisi in conoscenze e abilità in correlazione tra loro Ricercare sempre una progressione e una continuità all’interno dello stesso ordine di scuola e tra ordini diversi di scuola per costruire un CURRICOLO VERTICALE in una visione unitaria della scuola e dell’alunno:infanzia, primaria, sec. 1°grado, di 2°grado CAPDI & LSM DEFINIZIONE DI COMPETENZA MOTORIA La competenza motoria indica la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche, in ambito ludico, espressivo, sportivo, del benessere e del tempo libero, e sono espresse in termini di responsabilità, autonomia e consapevolezza. LE COMPETENZE MOTORIE CAPDI 2006 MINISTERO 2007 MINISTERO 2010 MINISTERO 2012 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO PRIMO CICLO INDICAZIONI NAZIONALI LICEI TECNICI E PROFESSIONALI INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO PRIMO CICLO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Il CORPO E LE FUNZIONI SENSOPERCETTIVE PERCEZIONE IL MOVIMENTO DEL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO COORDINAZIONE LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA ESPRESSIVITÀ GIOCO, GIOCO-SPORT E SPORT SICUREZZA E SALUTE AMBIENTE NATURALE LA PERCEZIONE DI SÉ ED IL COMPLETAMENTO DELLO SVILUPPO FUNZIONALE DELLE CAPACITÀ MOTORIE ED ESPRESSIVE IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY SICUREZZA E PREVENZIONE, SALUTE E BENESSERE IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’COMUNICATIVO-ESPRESSIVA LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY SALUTE E BENESSERE SICUREZZA E PREVENZIONE RELAZIONE CON L’AMBIENTE NATURALE E TECNOLOGICO SALUTE BENESSERE PREVENZIONE E SICUREZZA Dalla Programmazione alla Progettazione Programmazione programma eseguire un Progettazione “gettare oltre”, stendere un’ipotesi che poi si verificherà nel tempo 1. esempio... QUANDO PARLO DI: OBIETTIVO UNITA’ DIDATTICA MODULO... ...DOVE SONO? Lavorare per obiettivi (Bloom ) Appartiene alla logica della Programmazione Obiettivo Generale (disciplina) Sotto – obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) Sotto – obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) Sotto - obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) 2 esempio: QUANDO PARLO DI : MAPPA CONCETTUALE CONVERSAZIONE CLINICA MATRICE COGNITIVA... ...DOVE SONO? Lavorare per concetti (Bruner) Appartiene alla logica della Progettazione In Mappa concettuale Conversazione clinica Matrice cognitiva feedback Rete concettuale Fasi del lavoro (attività) Valutazione finale Out 3 esempio: QUANDO PARLO DI: PROGETTO ANALISI DEI BISOGNI PRODOTTO STANDARD DI VALIDAZIONE... ...DOVE SONO? Lavorare per progetti (Kilpatrick) Appartiene alla logica della Progettazione Analisi dei bisogni educativi Più prospettive di valutazione, compresa l’autovalutazione PRODOTTO Standard di Validazione concordati e consapevoli Comportamento La via d’uscita un docente critico e riflessivo Perché in educazione per cambiare, occorre essere consapevoli del proprio modo di operare Perchè la normativa suggerisce scenari ampi e complessi ma è poi il docente/scuola che decidono che cosa fare in autonomia Perchè bisogna integrare i saperi teorici con quelli pratici (competenze professionali) IL CURRICOLO ( DPR 275/99 ) Art. 8 del Regolamento dell’autonomia “Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni” E’ garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore. Le scuole sono chiamate a sperimentare nuovi curricoli strutturati in obiettivi specifici di apprendimento relativi a competenze caratterizzati da: continuità, essenzialità, trasversalità Dalle indicazioni al curriculo Il “senso” delle Indicazioni: Costruzione di un curricolo verticale. Visione unitaria per la scuola di base (primaria, secondaria) Scuola autonoma nel progettare , fare scelte d’identità Il curricolo fa parte del POF e fa riferimento al PROFILO dello studente al termine del primo ciclo Curricolo come costruzione di percorso formativo, non programma, definito dalla scuola, nella sua autonomia, mediante l’elaborazione di contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. (“Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalità, di traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento”) Progettazione didattica e non più programmazione COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA Leggi, regolamenti, indicazioni COMUNITA’ EUROPEA competenze chiave PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL CICLO D’ISTRUZIONE CURRICOLO TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLA COMPETENZA Obiettivi specifici di apprendimento Proposte operative unità didattiche Percorsi VALUTAZIONE delle competenze (1) 1°ciclo “ Agli insegnanti competono: la responsabilità della valutazione, la cura della documentazione, la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali” VALUTAZIONE delle competenze (2) 2°ciclo Il processo di valutazione deve tener conto di: 1. Elementi oggettivi (apprendimenti) 2. Elementi soggettivi (atteggiamenti/consapevolezze,ecc.) I docenti devono fissare i criteri in base ai quali attuare il processo valutativo gli indicatori. VALUTAZIONE delle competenze (3) 2°ciclo Fonti informative su cui basare il giudizio di competenza: 1. Risultati: compiti, prodotti... (che cosa?) 2. Comportamento: criteri di osservazione (come?) 3. Autopercezione dell’allievo: con che consapevolezza ? LEGGE 169/2008 REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE D.P.R.122/2009 in vigore dal 7 agosto 2009 Come possiamo osservare la COMPETENZA ? Guasti La competenza non è misurabile, si osserva si descrive attraverso indicatori che ne stabiliscano il livello di possesso. Parlare di standard significa in fondo confrontarsi con descrittori (livelli) che assegnano valore alle azioni del soggetto e consentono di dominare il processo di valutazione”. Fase 1 La competenza progredisce, è un processo, un passaggio da un prima a un dopo, possiamo certificarla con uno standard Fase 2 Possiamo descriverne i livelli di possesso DEFINIZIONE DI LIVELLI DI POSSESSO DELLA COMPETENZA Il livello di sviluppo della competenza esprime il grado di possesso qualitativo e quantitativo della competenza. Ne vengono individuati tre: minimo: possiede - si avvicina al livello stabilito intermedio: supera - possiede il livello stabilito elevato: eccelle - supera il livello stabilito IL REGISTRO DI EDUCAZIONE FISICA CERTIFICAZIONE delle competenze 1° ciclo La scuola finalizza il curriculo alla maturazione delle competenze del profilo...che saranno oggetto di certificazione... sulla base dei traguardi..spetta all’autonomia delle scuole progettare percorsi per la promozione, rilevazione e valutazione delle competenze... solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione. La Capdi ha proposto al Miur e all’Invalsi l’inserimento negli “altri linguaggi” : avere padronanza della corporeità e del movimento ed essere consapevole delle potenzialità dell’attività motoria e sportiva per il benessere individuale e collettivo CERTIFICAZIONE delle competenze 2° ciclo (DM 9 gennaio 2010) È obbligatorio certificare i livelli di competenza in base ad un modello ministeriale che riporta le competenze suddivise secondo 4 assi: 1. ASSE DEI LINGUAGGI 2. ASSE MATEMATICO 3. ASSE SCIENTIFICO – TECNOLOGICO 4. ASSE STORICO - SOCIALE POSSIBILITA’ 1.Non c’è spazio per le SMS: ci si deve riferire solo ai 4 assi trasversali 2.C’è uno spazio minimo: si può aggiungere la competenza riportata nel profilo dei Tecnici 3. C’è ampio spazio: si possono dettagliare più competenze tratte dalle Indicazioni Nazionali dei Licei 1° POSSIBILITA’ Ci si deve riferire ai 4 assi trasversali 2° POSSIBILITA’ Inserire una sola competenza, quella presente nel Profilo degli Istituti Tecnici: “ Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo” 3°POSSIBILITA’ Far riferimento alle competenze delle scienze motorie e sportive traendole dalle Indicazioni Nazionali dei Licei: 1. 2. 3. 4. Percezione di sé e sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive Sport, regole e fair play Salute, benessere e prevenzione Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico Certificazione delle competenze DdL FORNERO (27 stati europei) Fanno riferimento al quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente EQF Ci sono 8 livelli di competenza (abilità e conoscenza) conseguiti in modo formale ( scuola università..) e informale ( lavoro, tempo libero …) Standard professionali e formativi di tutte le figure professionali Alcune Regioni già emanate Libretto formativo del cittadino per le aree informatica, lingue straniere, italiano x stranieri. PROGETTARE PER COMPETENZE METODOLOGIE e METODI LA DISCIPLINA SECONDARIA 2° SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SECONDARIA 1° EDUCAZIONE FISICA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA INFANZIA CORPO E MOVIMENTO Per poter condurre un lavoro intenzionale e sistematico sulle competenze è necessario 1 Individuare la competenza 2 Declinarla in obiettivi specifici 3 Definire lo standard di padronanza (risultato finale atteso) 4 Declinare questo a sua volta in livelli (di accettabilità e di padronanza) 5 Mettere in atto percorsi didattici (unità di apprendimento) MAKE A DIFFERENCE La strategia di ogni progettazione didattica si avvale di strumenti analitici preliminari concepiti per strutturare una piattaforma di elementi fondamentali che influenzano la didattica: spazi, tempi, numero e tipologia di utenti, aspettative delle istituzioni, aspettative dell' utenza, materiali didattici, strutture, fondi, etc. Rispetto alla linea temporale, ad esempio, la progettazione di un programma di educazione fisica della scuola secondaria di primo grado ha un tempo di svolgimento più limitato rispetto a quello delle superiori, eppure abbraccia una fascia di età caratterizzata da molti cambiamenti, in particolare per le ragazze che prevalentemente, alla fine del ciclo scolastico, raggiungono la maturità. GRUPPO DI RICERCA CAPDI 1. Metodologia 2. Competenza 3. Progettazione Sapere Saper fare IL METODO: Montegrotto (1) Lettura dell’esperienza Condivisione dei significati Individuazione di una traccia di lavoro per la progettazione (scheda) Sperimentazione dei percorsi Traccia di lavoro I punti significativi e imprescindibili che consentono di progettare un qualsiasi percorso centrato sullo sviluppo di competenze: ♦ scelta delle competenze ♦ individuazione di un compito unitario ♦ percorso: strumenti, procedure, attività ♦ valutazione: come osservare lo sviluppo del lavoro ♦ autovalutazione degli allievi ♦ riflessioni del docente Quali esperienze/situazioni possono essere proposte per promuovere l’acquisizione di competenze? Le buone pratiche forniscono repertori utili che mettono in gioco la professionalità e la creatività degli insegnanti e delle scuole, sollecitati dal continuo mutare delle domande, delle aspettative e dei bisogni delle generazioni che di anno in anno si susseguono nelle aule. Pellerey AD ESEMPIO … Format per la progettazione di percorsi centrati sullo sviluppo di competenze LA RIVISTA EF Infanzia / Primaria Indicazioni per il curricolo pubblicate dal MIUR 5 sett 2012 1 Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo 2 Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva 3 Il gioco lo sport, le regole e il fair play 4 Salute e benessere, prevenzione e sicurezza Festa del bosco e delle famiglie Scelta delle competenze Stefania Cazzoli e Franca Marzocchi La scelta delle competenze è maturata dalla considerazione che l'ambito della padronanza del corpo è alla base della realizzazione di movimenti efficaci e coordinati e caratterizza il periodo evolutivo della scuola primaria Padronanza del proprio corpo e percezione sensoriale Perché? La padronanza del corpo e la percezione sensoriale sono fondamentali come base del movimento e del controllo motorio Quali? L'attività motoria è caratteristica dell'età evolutiva dei bambini della scuola dell'infanzia e necessita di un lavoro in continuità verticale nella scuola dell'infanzia e in continuità con la scuola primaria Come valuto? Osservazione strutturata (giochi percettivi legati al corpo) Dove li osservo? Dimensione ludica: bans e filastrocche, giochi imitativi Individuazione del compito unitario attività con rilevanza fuori e dentro l'ambito scolastico. Es. spettacolo - giornale – viaggio - escursione - guida turistica – esposizione - film - video - azione umanitaria') Festa del bosco Festa/gioco fantastico/magico del bosco Magibosco. Il bosco fa festa: attività di drammatizzazione con il corpo delle varie componenti del bosco animali e piante attraverso i cambiamenti delle stagioni. Mimare con il corpo i movimenti fluttuanti degli arbusti al vento, sotto la neve, al germogliare della primavera, la maturazione dei frutti, la caduta delle foglie autunnali… Imitare gli animali del bosco e le loro andature: il volo degli uccellini, il trottare delle lepri... Festa con genitori I genitori vengono coinvolti nella preparazione dello spettacolo (aspetto coreografico, preparazione dei costumi, organizzazione... ) e anche nella narrazione e nello sviluppo della drammatizzazione. ABILITÀ E CONOSCENZE in relazione al compito unitario. Percorso: strumenti, procedure, attività METODOLOGIE Cosa? Perchè? (ricerca delle conoscenze e abilità) Come? (metodo) Riflessioni La storia fantastica: viene definita la trama dai docenti e lo sviluppo della storia viene mediata dai docenti stimolando la produzione creativa dei bambini con i bambini CONOSCENZE E ABILITÀ CONOSCENZE ABILITÀ •senso-discriminazione percettiva •cicli della natura del mondo vegetale e animale •rappresentazione grafica •orientamento spazio-temporale •controllo dei disequilibri in situazioni statiche e dinamiche •i bambini animano con il corpo gli animali del bosco e le piante del bosco (orientamento di sé; controllo del corpo in situazione di disequilibrio statico e dinamico) •discriminazione percettiva (tatto, olfatto) Valutazione osservo lo sviluppo del Valutazione: come : come osservo lo sviluppo del lavoro lavoro N.B. la competenza non si vede in un solo compito ma in compiti e situazioni diverse - concetto di trasversalità, di Autovalutazione degli allievi famiglie di situazioni (Roegiers) Riflessività del docente • quali sono stati i punti di forza del percorso e perché? • quali sono stati i punti di debolezza del percorso e perché? •che cosa ho modificato del mio modo di pensare rispetto a prima? Scuola secondaria di primo grado 1 Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo 2 Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva 3 Il gioco lo sport, le regole e il fair play 4 Salute e benessere, prevenzione e sicurezza Quattro salti in pa... lestra! Lucia Innocente e Silvia Saccardi Scelta delle competenze LA COORDlNAZIONE Individuazione del compito unitario DIMOSTRARE DI FRONTE ALL'INSEGNANTE E AI COMPAGNI DI SAPER FARE UNA COMBINAZIONE DI SALTELLI CON LA FUNICELLA N.B.definire i prerequisiti Percorso: strumenti, procedure, attività Fase operativa Presentazione generale del tema agli studenti Questionario di autovalutazione: iniziale, in itinere, finale Proposte pratiche tema 1: l'attrezzo in modo libero tema 2: la funicella in sicurezza tema 3: la relazione con l'altro utilizzando la funicella come "filo comunicativo" tema 4: la funicella come elemento simbolico tema 5: la funicella come attrezzo rigido tema 6: la funicella come ostacolo in/superabile tema 7: i movimenti tipici tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune tema 9: le esercitazioni tema 10: a che gioco giochiamo? QUALI ATTIVITÀ COSA OSSERVARE METODO TEMA 1: L'ATTREZZO IN MODO LIBERO TEMA 3: LA RELAZIONE CON L'ALTRO LA FUNICELLA COME "FILO COMUNICATIVO" TEMA 4: LA FUNICELLA COME ELEMENTO SIMBOLICO TEMA 5: LA FUNICELLA COME ATTREZZO RIGIDO TEMA 6: LA FUNICELLA COME OSTACOLO IN/SUPERABILE TEMA 9: LE ESERCITAZIONI TEMA 10: GIOCO PROPOSTA 1: IL PANTOCCO COME? "Disegnammo per terra con un gesso lo schema del pantocco detto anche campanon. Uno alla volta saltiamo con la funicella nelle caselle 1, 2, 3 con un piede, nelle 4 e 5 con due piedi, nelle 6, 7, 8 con l'altro piede e nelle 9 e 10 salto con due piedi contemporaneamente e usciamo“. PROPOSTA 2: LA STAFFETTA COME? "Correndo con la funicella arrivare fino al lato opposto della palestra e consegnare la "funicella - testimone" al compagno successivo in attesa". PROPOSTA 3: PALLA BASE Alla conquista delle basi saltando le funicelle. Gioco di ruoli in cui una squadra difende occupando tutto il campo con un capitano nel cerchio centrale, l'altra attacca da fuori campo in fila. Il primo degli esterni è pronto per partire con la funicella posizionata per saltare. Il secondo della fila degli esterni, con tutti i compagni dietro, posizionato alla sinistra del primo, con una mano tiene la propria funicella e con l'altra lancia la palla il più lontano possibile, oltre la linea del capitano avversario. Il primo parte al lancio della palla del secondo. Il giro successivo il secondo si posizionerà pronto per saltare, il terzo farà da lanciatore. Guadagna un punto ogni attaccante che arriva in base 6. Viene eliminato l'attaccante che si trova fuori dalla base e gli attaccanti che si trovano più di uno nella stessa base. mentre il capitano avversario schiaccia la palla a terra. Quando finiscono gli attaccanti cambio di ruolo. Valutazione: come osservo lo sviluppo del lavoro Autovalutazione degli allievi Riflessività del docente 1 Scuola secondaria di secondo La percezione di sé edgrado il completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive 2 Lo sport, le regole e il fair play 3 Salute, benessere, sicurezza e prevenzione 4 Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico Per quanto riguarda gli assi culturali l'Educazione Fisica concorre ad acquisire e sviluppare competenze relative all'asse dei linguaggi [ Scuola secondaria I grado; Regolamento sull'obbligo scolastico (Decreto n.139 del 22 agosto 2007)] - Certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione Il Miur con la nota del 21/4/2010 ha comunicato l’adozione del “modello di certificato dei saperi e delle competenze” acquisite dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione (dei 10 anni) di cui al DM n.9/2010. Il certificato è adottato dall’a.s. 2010/2011. Il “certificato delle competenze di base” che trova la fonte nel Regolamento MPI n.139 (8 competenze chiave – 8 di cittadinanza - 4 assi culturali) non prevede la certificazione di specifiche competenze motorie. Come proposto al Miur e Invalsi si richiede l' inserimento del Profilo di uscita negli “altri linguaggi” di: - “avere padronanza della corporeità e del movimento ed essere consapevole delle potenzialità delle scienze motorie e sportive per il benessere individuale e collettivo” Scelta delle competenze Il gioco va oltre l’ambito dell’infanzia e si rivalorizza come momento di comunicazione e interazione per giovani e adulti. il biennio della scuola secondaria di secondo grado che riflette una fase della crescita in cui il gioco ancora appassiona e coinvolge. Osservazioni e rilevazioni hanno confermato come attraverso il gioco si sviluppi la persona e si possano attivare altre competenze. Individuazione del compito unitario La nostra disciplina si presta ad affrontare, obiettivi di natura socio affettiva e comportamentale. La scelta della competenza gioco-sport; competenze trasversali; fair play, aspetto relazionale e socialità. Attraverso il gioco un percorso teso allo sviluppo della persona, delle relazioni all’interno del gruppo e della disponibilità a collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune. Il presente contributo nasce dalla collaborazione fra tre docenti che hanno sperimentato la stessa metodologia di progetto, applicandola a tre sport diversi: il rugby, il baseball e l'hit ball. Percorso: strumenti, procedure, attività Esperienze e proposte tratte dall'itinerario sull'hit ball Due classi a confronto e riflessioni Valutazione: come osservo lo sviluppo del lavoro Autovalutazione degli allievi Riflessività del docente DISCUSSIONE GRUPPI DI LAVORO POMERIGGIO due gruppi uno primo uno secondo grado Ore 14.00. All’interno dei gruppi si lavora in plenaria, con l’obiettivo di: Analizzare il format per la progettazione di percorsi centrato sullo sviluppo della competenza proposto 15.30 i docenti si riuniscono in plenaria e portano le loro conclusioni