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LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI Corso di
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
Prima edizione - Bologna 17 Maggio 2006
IDENTIFICAZIONE DELLE FERITE
INFETTE
Rossana Berta
Ospedale Maggiore – Bologna
CHIRURGIA GENERALE
ad indirizzo
GASTROENTEROLOGICO E LAPAROSCOPICO
Direttore: Prof. F.D. Capizzi
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
Le ferite e le piaghe sono fra le più antiche
patologie conosciute dall’ uomo.
Ancora oggi rappresentano un tema importante dal
punto di vista medico ed economico, eppure
mancano CRITERI DI ALTO LIVELLO DI
EVIDENZA che ne consentano una gestione
standardizzata.
FERITE ACUTE / CRONICHE
• FERITE CHIRURGICHE
• FERITE TRAUMATICHE
• USTIONI
• ULCERE VASCOLARI DEGLI ARTI INFERIORI
(ARTERIOSE, VENOSE O MISTE)
• ULCERE DEL PIEDE DIABETICO
• ULCERE DA PRESSIONE
• ULCERE NEOPLASTICHE
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
FERITE CHIRURGICHE (SSI)
Tutte quelle presenti i qualsiasi punto del sito
chirurgico dopo un intervento
20% delle infezioni ospedaliere
• Incisionali superficiali (cute e sottocute)
• Incisionali profonde (piani fasciali e muscolari)
• Di organi o recessi interni (sede anatomiaca legata
al tipo di intervento) – ascessi , empiemi ecc.
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
FERITE CHIRURGICHE (SSI)
INFEZIONI INCISIONALI
• Si presentano da 0 a 30 gg (media 9 gg) dopo un intervento
chirurgico o fino ad 1 anno dopo una procedura in cui sia stata
impiantata un materiale protesico,
• Le infezioni incisionali rappresentano dal 60 all’ 80% di tutte le
SSI ed hanno una prognosi migliore di quelle di organi o recessi
che hanno una mortalità fino al 93%,
• La microbiologia delle SSI è legata alla flora batterica presente
nell’ area anatomica esposta ad una particolare procedura.
FERITE CHIRURGICHE (SSI)
FATTORI DI RISCHIO
MICRORGANISMO - virulenza , carica batterica, resistenza agli antibiotici
- depilazione preoperatoria,
- ricovero in T.I.
- durata dell’ intervento
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
- Classe di intervento (pulito,contaminato,sporco)
CUTANE
ematomi, sieromi, necrosi, suture, drenaggi, corpi estarnei
PAZIENTE
età, immunosoppressione, steroidi, obesità, diabete,
fumo, cancro, malnutrizione
ULCERE DA PRESSIONE
L’ulcera da pressione è una lesione tessutale, con evoluzione
necrotica, che interessa la cute fino araggiungere, nei casi più
gravi, la muscolatura e le ossa. Essa è la conseguenza diretta
di una elevata e/o prolungata compressione, o di forze di
taglio (o stiramento) che causano uno stress meccanico ai
tessuti e la compressione dei vasi sanguigni.
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
I°
STADIO
II°
STADIO
III°
STADIO
IV°
STADIO
ULCERE DA PRESSIONE
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
• L’aumento dell’età media della popolazione ha determinato un
incremento di patologie croniche,degenerative ed invalidanti.
• Le lesioni cutanee sono la conseguenza dell’immobilizzazione
causata da questo stato di disabilità.
• 10% dei pazienti ospedalizzati sviluppa lesioni cutanee e il
• 70% dei pazienti con lesioni attive ha più di 70 anni
• mortalità per ulcere è tra il 23 e il 37%.
• responsabili del 50% delle morti per sepsi nei pazienti anziani
• quasi la metà delle lesioni che insorgono durante il ricovero
appaiono entro i primi 7 giorni di degenza
ULCERE DA PRESSIONE
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
FATTORI LOCALI :
compressione,
forze di taglio,
attrito,
umidità, secchezza
FATTORI GENERALI :
età,
immobilità,
malnutrizione,
malattie sistemiche
Pressione capillare 32 mmHg
WOUND BED PREPARATION
TIME
La rimozione del tessuto necrotico, mediante debridement
chirurgico, enzimatico o autolitico, la gestione dell’infezione,
il mantenimento di un microambiente umido, evitando la
macerazione, e lo stimolo alla migrazione dei margini
epiteliali, per ottenere la completa chiusura dell’ulcera,
sono fasi che devono diventare routine della pratica clinica,
non elementi di un acronimo rinchiuso
tra le pagine di un libro
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
INFEZIONE
E’ il risultato delle interazioni dinamiche fra un ospite,
un potenziale agente patogeno e l’ ambiente.
Si verifica quando un microrganismo riesce ad evadere
con successo le le strategie di difesa dell’ ospite.
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
CONTAMINAZIONE
tutte le ferite possono acquisire microorganismi. In
assenza di idonee condizioni nutritive e fisiche per
ciascuna specie microbica o in caso di incapacità di
evadere le difese dell’ ospite, esse non si riprodurranno
e non potranno persistere e quindi la loro presenza è
soltanto temporanea e la guarigione della ferita non
risulterà ritardata
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento
COLONIZZAZIONE
Le specie microbiche crescono e si riproducono con
successo, ma non provocano danni nell’ ospite e non
provocano l’ infezione della ferita
INFEZIONE
La crescita , la proliferazione e la penetrazione nei
tessuti dell’ ospite provoca lesioni cellulari e reazioni
immunologioche manifeste nell’ ospite.
La guarigione della ferita è interrotta.
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento obbligatorio
CONTAMINAZIONE CRITICA
Stadio intermedio fra colonizzazione benigna e
infezione conclamata
Ritardo della guarigione
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI
Corso di aggiornamento obbligatorio
DISCROMIE SUPERFICIALI
(MACCHIE GIALLO/VERDI)
AUMENTO DELL’ESSUDATO
AUMENTO DELL’ODORE
SGRADEVOLE
DOLORE
CELLULITE
TESSUTO DI GRANULAZIONE
FRAGILE, FACILMENTE
SANGUINANTE
FERITA INFETTA
FORMAZIONE
DI ASCESSO
FEBBRE
DETERIORAMENTO/
DEISCENZA DELLA FERITA
RITARDO/DIFFICOLTA’
NELLA GUARIGIONE
AUMENTO DEL DISAGIO
DELLA DEBOLEZZA
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