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Antropologia Medica
Antropologia Medica Anno Accademico 2010-11 Patrizio Polisca, M.D. Antropologia Medica Riflessione sulla persona umana “sub specie infirmitatis” Cosa significa che un sapere sia antropologicamente rilevante? Possiede una certa precomprensione di ciò che significa essere uomo. Chi è l’uomo? Unità del sapere (dall’unità dell’uomo) Critica della scienza biomedica: approccio riduttivo della biologia e visione unitaria della clinica. Integrazione degli aspetti biologici con quelli più antropologici (ontologia - epistemologiaetica) in riferimento all’atto medico. Rapporto medico – paziente. logica clinica Fisiopatologia etiologia Problema clinico decisione clinica Antropologia e logica clinica Antropologia di riferimento Problema clinico decisione operativa “Il corpo umano” “La natura del corpo è il principio del discorso in medicina” - ( Scuola di Kos – V sec. a.C.) Rapporto corpo-persona in relazione a: Inizio della vita embrionale, Temi della salute, Malattia e morte. Principali modelli di antropologia greca (note storiche). E’ l’anima il principio unificante del corpo? Dove risiede? (ricerca del primum movens come principo fondante di tutte le facoltà vitali e di tutto l’individuo). Il corpo umano è un insieme di parti senza unità o un tutto organizzato? Le sue parti sono in ordine monarchico, gerarchico o pluricentrico? L’anima è indipendente dal corpo o è solo una funzione organica? Principali modelli di antropologia greca (note storiche). Cosa significa percepire? Quali processi sono all’origine del pensiero? L’anima si può ammalare a causa del corpo? L’anima è indipendente dal corpo o è solo una funzione organica? Le malattie dell’anima possono intaccare il corpo? Principali modelli di antropologia greca Encefalalocentrismo Medici ippocratici (VI-V secolo a.C.) (primum movens) Emocentrismo Empedocle (484/481 – 424/421a.C.) (riproduce perfezione cosmo). Cardiocentrismo Aristotele (384 – 322 a.C.) Sistem. pluricentrico Galeno (129 – 200 d.C.) Encefalocentrismo (Ippocrate) “ Il cervello è il veicolo della coscienza ; giacchè quando l’uomo aspira il respiro , questo dapprima giunge al cervello, e così l’aria è diffusa nel resto del corpo , avendo già lasciato nel cervello la parte più attiva e quanto ha di più atto a favorire l’attività mentale e l’intelligenza”. Ippocrate Emocentrismo (Empedocle di Agrigento) Riproduce la perfezione del cosmo come perfetta miscela degli elementi primordiali (aria, acqua, terra , fuoco). La fluidità del sangue veniva a spiegare l’unità tra centro e periferia nell’organismo. Teoria accolta da Aristotele Empedocle Cardiocentrismo (Aristotele) Visione finalistica della natura con il prevalere del ruolo della funzione sull’organo. Il cuore = il primum vivens ed ultimum moriens. Aristotele Cardiocentrismo (Aristotele) Visione dell’anima come sintesi tra forma (εντελήχεια) ed energia (ενεργεια). L’anima è il principio da cui deriva la forza vitale necessaria affinchè quel corpo diventi vivente; In più conferisce unità ed identità all’essere nell’assegnargli il progetto di sviluppo verso la sua specifica realizzazione. Cardiocentrismo (Aristotele) “ l’anima non è senza il corpo, ma l’anima non è corpo. Giacchè essa non è un corpo, ma è qualcosa del corpo, e per ciò è nel corpo, e in un corpo così e così determinato ..” ( De Anima, B, II, 413 a, 29-b 17.). L’anima non soltanto struttura e identifica l’uomo, ma gli assegna anche una finalità: vivere una vita razionale. Dall’empiria all’unità, alla trascendenza dell’uomo. Sistema pluricentrico (Galeno di Pergamo) Su cervello, cuore , fegato. Cervello, organo del movimento volontario, del pensiero, della sensazione. Il cuore principio del movimento involontario e del calore. Fegato presiede alla nutrizione. Il nesso tra centro e periferia sarebbe l’anima razionale che circola nel sistema nervoso; il pneuma vitale-sangue circola nel cuore e nelle arterie. Il sangue darebbe luogo ai temperamenti: bilioso, melanconico, sanguigno, flegmatico. Ricerca della localizzazione dell’anima che , però , diventa mortale. Galeno Il dogma della sintesi proteica Stadi dell’ Embriogenesi Day 1 Fertilized egg Day 2 2-cell embryo Day 11-14 Tissue Differentiation Day 3-4 Multi-cell embryo Day 5-6 Blastocyst Un’unica storia: l’inizio della vita umana Nella specie umana, ab initio, non vi è soluzione di continuo. Nell’individuo vi sono due punti di discontinuità:: * concepimento. * morte dell’organismo. Natura dell’embrione. Il genoma: suo significato. Il nuovo genoma, derivato dai due gameti, conferisce l’appartenenza alla specie Il nuovo genoma assegna una identità individuale come una singolarità (che lo distingue da altri organismi: parenti,familiari, individui della stessa specie umana)) Natura dell’embrione. Il Genoma: suo significato Il genoma, una unità che identifica l’organismo umano, è portatore di una informazione biologica con valore di causa nei confronti della successiva attuazione della nuova unità biologica perciò dotata di autofinalismo. Natura dell’embrione Le informazioni contenute nel genoma conferiscono all’embrione la proprietà dell’autofinalismo. Day 2 La Biologia mostra lo zigote quale momento del vero passaggio 2-cell embryo qualitativo. Natura dell’embrione L’embrione possiede il suo proprio finalismo. Day 5-6 Blastocyst Fin dallo stadio unicellulare non si riscontra alcuna discontinuità ma sussiste continuità. L’uomo dal’embrione Dall’embrione all’adulto non vi è discontinuità Studi di Leonardo da Vinci 14521519. 11/08/2016 La natura dell’embrione : sua attuazione L’embrione potrà a volte non manifestare la "natura razionale" del soggetto: Cause intrinseche (genetiche) o estrinseche (ambientali), Potrà non dare luogo ad uno sviluppo completo. (aborti spontanei) Indurre uno sviluppo degenerativo (teratomi) Materia inerte e corpo vivente E’ evidente che l’uomo sia materiale: Movimento nello spazio Limiti (stanchezza, vulnerabilità, malattia e morte) Non è solo materia: Il fatto di “rendercene conto” superando con il pensiero la materia. Con la riflessione possiamo capire che il corpo fa parte di noi stessi. Il corpo come sistema: organismo. Organicità: piano strutturale. Sistema in cui le parti sono ordinate e finalizzate alla perfezione del tutto. L’ordine interno del corpo vivente è gerarchico: ogni parte contribuisce alla perfezione del tutto in modo proprio e possiede una propria funzione nell’insieme. sistemi interni : respiratorio, circolatorio, immunitario ecc. Specialmente nervoso ( consente esperienze anche immateriali). Il corpo animato sul piano dinamico: “intenzionalità”. Il vivente ha qualcosa di proprio come se avesse una certa interiorità (immaterialità) che lo distingue dall’ambiente. Nel vivente tutto è auto-finalizzato e tutto è al servizio del soggetto in vita. La complessa struttura organismica implica che ogni parte sia ordinata alla perfezione del tutto come proprio fine: non v’è organo senza funzione o finalità specifica. Il corpo animato sul piano dinamico: “autofinalismo” . Anassagora: “l’uomo è il più sapiente dei viventi perchè ha le mani”. Aristotele: “ L’uomo ha le mani perchè è il più sapiente”. Tommaso d’Aquino.: la natura non ha dato all’uomo armi e protezioni, come agli altri animali, ma gli ha dato la ragione e le mani, con le quali acquistare tali cose”. Vi è un certo rapporto fra intelligenza e morfolgia del corpo con la sua massima “apertura” o “non specializzazione”. Organo: anatomia e fisiologia. Organo: parti dell’organismo diversificate in virtù della struttura e funzione proprie (relazione tra morfologia e dinamismo): quanto più perfette le operazioni, tanto più specializzati gli organi. Si nota un crescendo di perfezione dal regno vegetale a quello animale a cui corrisponde una maggiore specializzazione organica. Il corpo come sistema: omeostasi Autoregolazione in funzione di variazioni ambientali Dallo statuto biologico a quello ontologico dal fenomeno al fondamento. Dal fatto biologico alla sua interpretazione ontologica Brevi premesse meta-fisiche ogni realtà materiale è un composto di “sostanza” e “accidenti”. La “sostanza “ è composta, a sua volta, di “ forma sostanziale” e “materia prima” Brevi premesse meta-fisiche Materia e forma non vanno intesi come due termini irriducibili che appaiono in contrasto con l’unicità di ciò che esiste; esse designano le “relazioni costitutive” di ciò che esiste, ..per mezzo della loro relazione causale qualcosa esiste con una determinata natura (G. Basti, dall’informazione allo spirito: abbozzo di una nuova antropologia, in Aa,Vv., l’anima, Milano 2004) Brevi premesse meta-fisiche La forma sostanziale è la prima specificazione di una realtà, il modo d’essere più radicale di una realtà, ciò che la fa appartenere ad una certa specie e svolgere le attività di quella specie. la materia prima non è di per se niente di determinato: è solo il principio basilare di ogni determinazione; è ciò che viene determinato dalla forma sostanziale. Brevi premesse meta-fisiche la sostanza, composta di forma sostanziale e materia prima, a sua volta, diviene la base di diverse determinazioni parziali, rappresentate dagli accidenti. Anima come “forma sostanziale” dei viventi Dal VI sec. a.C. l’anima = principio più radicale della vita umana. Nell’uomo c’è la vita anche se non la scorgiamo in ogni momento, perciò ci deve essere qualcosa che lo mantiene in vita anche quando non svolge alcuna operazione: tale è l “ anima”. L’anima distingue i viventi dai nonviventi. Anima come “forma” del corpo (Aristotele) Anima quale “atto primo di un corpo naturale che ha la vita in potenza”. Atto primo e forma sostanziale coincidono. “Corpo naturale” è la materia adeguata per essere costituita in corpo vivente. L’anima è principio di questa realtà unitaria ed ordinata. L’anima è l’atto o “forma corporis” ed il corpo è il principio materiale della sostanza vivente. Anima come “forma” del corpo (Aristotele) Affermare che l’anima umana è la forma del corpo vuol dire che ciò per cui l’uomo vive ed è cosciente è lo stesso principio, la medesima realtà per cui ha un determinato corpo. (Vanni Rovighi). Anima come “forma” del corpo (Aristotele) Affermare che l’anima umana è la forma del corpo vuol dire che ciò per cui l’uomo vive ed è cosciente è lo stesso principio, la medesima realtà per cui ha un determinato corpo. (Vanni Rovighi). Anima come forma del corpo e primo principio delle operazioni. (Aristotele) Sue caratteristiche fondamentali. l’anima è semplice. Non ha parti. L’anima è incorporea ( traduce in atto la potenzialità della materia e la rende un corpo organizzato) L’anima è inestesa. (l’estensione è proprietà della materia non della forma). L’anima è unica. E costituisce con il corpo un’unica sostanza, l’essere vivente. Anima come forma del corpo e primo principio delle operazioni. (Aristotele) Sue caratteristiche fondamentali. anche se l’anima umana è forma del corpo constituendo con esso un’unica sostanza, contemporaneamente possiede una “relativa” indipendenza nell’essere e nell’agire , distinguendola dall’anima dei viventi non razionali (Lombo Russo: Antropologia filosofica). Anima come “forma sostanziale” dei viventi L’anima è anche causa formale del corpo (forma sostanziale). La materia nell’uomo, informata dall’anima spirituale, acquista il suo stesso rango Antropologia di riferimento: Anima come atto primo del corpo Nel contesto cristiano l’anima viene creata da Dio e diventa forma del corpo. Si tratta di una forma emergente, spirituale, con operazioni che trascendono la materia (immateriali). L’anima è unita in modo sostanziale alla “materia prima” che la riceve. Platone , Leggi “fra tutte le cose che l’uomo possiede, essa è quella più vicina agli dei, e le sue proprietà sono le più divine e vere”. L’anima procede dal Creatore ed immediatamente vivifica ed attualizza il corpo Ciò avviene nel momento procreazione (simultaneità cause seconde). della delle Antropologia di riferimento: il corpo L’anima ha bisogno del corpo Sia nell’essere che nell’operare ha sempre una certa dipendenza dalla corporeità. La vita conoscitiva dipende dalla attività dei sensi. La vita affettiva , le implicano la corporeità. passioni La dignità del corpo umano la corporeità appartiene all’essenza dell’uomo. In nessun modo si può prescindere dalla corporeità quando si tratti dell’essenza dell’uomo Se l’uomo è un essere composto l’anima e il corpo sono due coprincipi costitutivi. Uno senza l’altro non costituisce l’uomo. Il corpo umano: Il corpo umano non è identificabile con la materia prima che verrebbe poi messa in atto dall’anima . Il corpo che noi vediamo e tocchiamo, è già lo stesso vivente , costituito da forma e materia. La forma e la materia sono due principi metafisici della realtà che non possiamo né vedere né toccare; le cogliamo attraverso la riflessione (non sono oggetto dei nostri sensi ma del nostro intelletto). Il corpo umano: Aristotele: anima quale “atto primo del corpo naturale” : siccome l’amina è il principio di tutte le perfezioni e le attività del vivente, il corpo “senza “ l’anima non ha la struttura né può svolgere le attività vitali; si può perciò parlare di “corpo vivente” : possiede la struttura ed il dinamismo degli esseri che hanno vita. Rapporto causale fra anima e corpo: Prospettiva dell’integralità: la natura umana non è né puramente materiale né puramente spirituale, ma una realtà integrata da un principo materiale (corpo) e un principio spirituale (anima razionale). costituiscono una unità “sostanziale”: l’uomo totale. Rapporto causale fra anima e corpo: L’influsso causale dei due co-principi è riferito al singolo. Fra l’anima e il corpo c’è un rapporto causale innanzitutto rispetto alla sostanza rappresentata dall’individuo umano. Rapporto causale fra anima e corpo: Ma sono anche causa l’uno rispetto all’altro: l’anima è causa del corpo (causa formale) il corpo dell’anima ( causa materiale). la causa formale è ciò che determina qualcosa ad essere un certo tipo di realtà. La causa materiale è ciò di cui qualcosa è fatto o in cui si trova ad esistere. Rapporto causale fra anima e corpo: L’anima è causa formale del composto umano: lo fa essere di una certa specie. E’ anche causa formale del corpo, poiché lo rende di un certo tipo: vivente, sensibile ecc. Il corpo è causa materiale del vivente (è ciò di cui è fatto), ma anche dell’anima poiché questa si trova a esistere “nel” corpo. Rapporto causale fra anima e corpo: L’anima è causa efficiente del corpo e di tutto il vivente (poiché è il primo principio di ogni attività): essa agisce attraverso le facoltà (principi immediati delle azioni). L’anima è anche causa finale del corpo: questo è finalizzato allo svolgimento delle attività che hanno l’anima come principio. Brevi premesse meta-fisiche Materia e forma non vanno intesi come due termini irriducibili che appaiono in contrasto con l’unicità di ciò che esiste; esse designano le “relazioni costitutive” di ciò che esiste, ..per mezzo della loro relazione causale qualcosa esiste con una determinata natura (G. Basti, dall’informazione allo spirito: abbozzo di una nuova antropologia, in Aa,Vv., l’anima, Milano 2004) Corpo e corporeità: prospettiva dell’integralità Corpo (Korper): prevale l’aspetto della fisicità. Corporeità (Leib): esperienza della propria situazione esistenziale, di ente corporeo – spirituale. IL corpo (spazialità, temporalità, sessualità) manifesta l’io. La dissociazione tra dimensione corporea e psichico-spirituale si può dare solo in situazioni estreme. Corpo come creaturalità Verità della “creazione” – Nella Sacra Scrittura viene descritto come qualcosa di diverso da quello degli altri viventi, diviene vivente quando Dio infonde un “alito di vita” non concesso ad altri. Anche nelle funzioni si distingue dagli altri (esseri del regno vegetale ed animale). Corpo come creaturalità (2) “La persona umana creata a immagine di Dio è un essere corporeo e spirituale….l’uomo tutto intero è quindi voluto da Dio” – “ il corpo umano partecipa alla dignità di immagine di Dio: è corpo umano perchè animato dall’anima spirituale. “(Catechismo della Chiesa Cattolica , LEV, Roma 1998, n 362) Corpo umano e questione ontologica: il corpo umano è “Persona”? L’uomo dall’embrione Dall’embrione all’adulto non vi è discontinuità Studi di Leonardo da Vinci 14521519. 11/08/2016 Definizione di “Persona”? Problemi nella definizione di persona esistono umani non-persone? Quali tratti definiscono la persona? A chi compete tale definitione? La società ha escluso certi umani dai diritti della persona (e.g., schiavi africani, cinesi, etc.). Realizziamo un nuovo elenco di umani non-persone? Definizione di “Persona” ? La perdita di certi tratti eliminerebbe dalla definizione di persona : Quelli che sono in coma anziani con disordini degenerativi (Alzheimer', etc.) Insufficienze mentali: Genetiche Malattie neurologiche Infermità mentali E’ giusto considerare questi esseri-umani come non-persone? Definizione di “Persona” T.H. Engelhardt non riconoscendo la possibilità di conoscere il bene e il male dall’ esame della relatà (non - cognitivismo etico), attribuisce al soggetto la fonte ultima della moralità. Distingue tra “esseri umani” e “persone”. Persone potenziali - Persone 2 e 3 (bambini e neonati ) Furono persone ma non lo sarebbero piùPersone 4: (anziani, malati mentali , in coma) Non persone - Persone 5 (handicappati gravi congeniti). Definizione di “Persona” Singer (Locke) individua nella autocoscienza e nella razionalità lo specifico della persona: Esseri autocoscienti (vita personale): umani adulti capaci di intendere e volere, animali non-umani adulti con un certo grado di razionalità (gorilla, scimpanzè..) – rispetto delle loro preferenze. Esseri coscienti (vita cosciente): tutti gli altri animali non umani adulti, feti sviluppati, neonati e umani affetti da disabilità o patologie mentali.- massimizzare il piacere e minimizzare dolore. Esseri non coscienti (vita non cosciente): embrioni, feti non sviluppati, anencefali, in stato vegetativo persistente, piante…) – non sono degni di considerazione etica. Differenti concetti di persona: concetto relazionale La vita personale coinciderebbe con la vita dell’organismo solo quando questa entra in relatione con un’altra vita personale (corpo materno). Differenti concetti di persona: funzionalista od operativo La persona come fascio di operazioni Definizione classica di “Persona” La definizione classica di persona: "Individua substantia rationalis naturae" (Boethius, 480 AD) Concetto di persona: sostanza individuale di natura rationale “Sostanza“: “Individuo“: "Natura": Concetto di persona: sostanza individuale di natura rationale “Sostanza“(ciò che esiste in sé) “Individuo” (esistente con caratteristiche distintive rispetto agli altri individui della stessa specie) "Natura“ (= essenza : ciò per cui una cosa è ciò che è) in quanto principio di operazioni; ciò che compete a tale natura è la “razionalità”) Il concetto di “Persona”: sostanza individualizzata di natura razionale La persona è il singolo, unico ed irripetibile La persona agisce per sé stessa quale principio delle proprie azioni. Antropologia di riferimento: la definizione di “persona” “sostanza individuale": La persona rimane identica a se stessa pur nel mutare delle sue funzioni e proprietà. “natura razionale": La persona (a causa della sua natura) possiede la capacità di esprimere se stessa simbolicamente, di conoscere , di relazionarsi ed aprirsi in libertà alla totalità dell’essere. Un’unica storia: l’inizio della vita umana Nella specie umana, ab initio, non vi è soluzione di continuo. Nell’individuo vi sono due punti di discontinuità:: * concepimento. * morte dell’organismo. L’embrione è persona ? Il processo biologico del concepimento segna l’inizio dell’esistenza di un nuovo essere umano e coincide con la generazione di una nuova “sostanza individuale“ umana. L’embrione è persona fin dallo stadio unicellulare Le età della vita 11/08/2016 GIORGIONE, Venetian school (b. 1477, Castelfranco, d. 1510, Venezia). The Three Philosophers, 1509 Kunsthistorisches Museum, Vienna Il concetto di “Persona” la “persona" risulta coesistente con l’individuo umano lungo tutto il suo ciclo vitale: infatti vi è “continuità nell’essere” a cominciare dallo stadio unicellulare all’individuo adulto. Una “unica storia” attraverso la quale l’essere personale attua il suo modo d’essere, nel tempo, mediante il divenire. così l’embrione è istantaneamente e simultaneamente: * un individuo biologico (organismo) * individuo metafisico (persona). La persona umana possiede l’essere in se stessa e per se stessa ma non da sé stessa, poiché non si crea da se. Il suo “essere “ è partecipato dall’ ”Esse Subsistens” Dignità della persona umana La persona ha quindi valore assoluto in quanto ha ricevuto l’ “essere” da Dio mediante un atto specifico. Non può mai essere voluta soltanto come mezzo per un altro fine. Ritrovare il significato del “corpo” all’interno della persona. La comprensione della malattia (morte) e degli atti medici si giovano del recupero di questo elemento. La dignità del corpo umano la corporeità appartiene all’essere dell’uomo. La dignità dell’uomo procede dalla sua forma che è di natura spirituale. La Redenzione la salvezza riguarda interamente la persona nella sua anima e nella sua corporeità. L’Incarnazione: il Corpo di Cristo L’Incarnazione rafforza e riconferma l’elevata dignità dell’uomo (corpo e spirito). La Passione e Risurrezione di Cristo. Garantiscono la risurrezione corporea della umanità. confermano la grandezza corporeità umana. della “La perfezione futura non è da intendersi come uno stato separato dell’anima da sola, ma lo stato dell’uomo definitivamete e perfettamente “integrato” attraverso l’unione dell’anima con il corpo” . (Giovanni Paolo II, Uomo e donna lo creò..) Proprietà delle persone Sono immortali. (Infatti non sono sussistenti soltanto per un certo periodo di tempo). Interiorità. Capacità di azioni immanenti (intelligenza e volontà). Possono amare: volere in modo spirituale. Hanno una coscienza che permette loro di discernere il bene dal male. sono libere, quindi responsabili. sono sociali: sono in relazione costitutiva con il Creatore ed in particolare relazione con le altre persone. Sono insostituibili. Quali proprietà derivano dalla prospettiva di una metafisica della creazione? 1) INALIENABILITA’. 2) COMPLETEZZA. 3) INTENZIONALITA’ e RELAZIONALITA’. 4) AUTONOMIA. Conseguenze dalla prospettiva metafisica (sussistenza): 1) INALIENABILITA’ . La persona appartiene a se stessa alienabile. e La non è persona umana non inerisce in altro ma sussiste in sé stessa: è irripetibile. (un originale non ripetibile). Conseguenze dalla prospettiva metafisica (sussistenza): 1) INALIENABILITA’ . Il mio “essere persona” non mi può venire tolto anche se posso perdere un determinato ruolo o alcune fisiche. caratteristiche Conseguenze dalla prospettiva metafisica (sussistenza): 2) COMPLETEZZA, pienezza, integralità. In virtù della ricchezza del suo “atto d’essere”, la persona è una realtà completa, un tutto in sé, anche se dalla nascita all’età adulta conoscerà diverse fasi di sviluppo, dal punto di vista ontologico non le manca nulla per essere persona. “la persona è un fine in sé e mai un semplice mezzo” (Kant). dalla prospettiva metafisica (razionalità): 3) INTENZIONALITA’ RELAZIONALITA’: alla e apertura realtà e agli altri. E’ ricollegabile direttamente alla razionalità ed anche in riferimento alla inalienabilità metafisica. dalla prospettiva metafisica (razionalità): 4) AUTONOMIA - gli individui razionali hanno il dominio delle proprie azioni agendo per sè (da se stessi). Le persone hanno una dignità assoluta “Dignitas est de absolutis dictis” (S. Tommaso) Rispetto alla materia. Rispetto alla specie. Rispetto al fine. Rispetto alla materia L’ “essere” degli individui umani è spirituale e non dipende intrinsecamente e costitutivamente dalla materia. ogni individuo umano gode di un essere che lo “svincola” dalle condizioni limitate materiali e lo eleva al di sopra di esse : “ ab-solutum”. Rispetto alla materia (2) “ la dignità, la nobiltà ontologica della persona, sono infinitamente superiori a quella di tutti gli altri enti creati: si colloca ad un grado di essere la cui distanza, rispetto ai gradi di essere degli altri enti, è infinitamente infinita. Mentre a causa della sua diversa costituzione ontologica, l’individuo non personale è un “momento” di una linea, una parte di un tutto, un evento passeggero del disporsi della materia; la persona è in se, non è parte di un tutto, è un soggetto eterno” F.Perez de Oliva, Dialogo de la dignitad del hombre. Madrid 1995. Rispetto alla specie La persona non può subordinarsi alla specie. Ciò è possibile perché dipende da Dio quale causa efficiente. Il suo carattere personale non può avere origine dalla sola generazione biologica. Non può essere il puro consenso tra gli uomini quello che determina un determinato valore. Verrebbe a stabilirsi una radicale dipendenza degli uni rispetto agli altri, contraria alla dignità, perché contraria alla verità. (Melendo, metafisica del concreto, Roma 2000). Rispetto al fine le persone partecipate sono per Dio, come Causa efficiente, e, per Dio come Causa finale.