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Creare impresa nei servizi all`infanzia

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Creare impresa nei servizi all`infanzia
Mettersi in proprio nei
servizi all’infanzia
a cura di Bonucchi & Associati srl
Questo documento è di supporto a una presentazione verbale.
I contenuti potrebbero non essere correttamente interpretati in assenza dei
commenti di chi ne ha curato la stesura.
This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs
License. To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0
IL SEMINARIO DI OGGI
–
Introduzione ai servizi per l’infanzia
•
•
•
–
Il ruolo dei servizi all’infanzia nella nostra società
Le opportunità imprenditoriali in questo settore e le possibilità di realizzazione
personale
Attitudini e competenze indispensabili
Business plan per i servizi all’infanzia
•
•
•
–
L’analisi della fattibilità
Lo schema del business plan
Come impostare e stendere un piano di impresa per i servizi all’infanzia
Servizi all’infanzia: analisi di settore
•
•
•
•
•
–
Il settore dei servizi all’infanzia
Le tipologie di servizi
Lo sviluppo e le tendenze
Attrattività del settore
I modelli di eccellenza
Come studiare il mercato e le sue esigenze
•
•
•
•
La segmentazione del bisogno di accudimento
Territorio e bisogno delle famiglie
Denatalità e servizi all’infanzia
Il piano di marketing dei servizi all’infanzia
2
Il ruolo dei servizi all’infanzia
• L’evoluzione
della
nostra società
• La nuova famiglia
• Il ruolo dei bambini
• Separazione e divorzi
• Il ruolo degli anziani
• La denatalità
• L’immigrazione
3
L’evoluzione della nostra società
• L’emancipazione
femminile
e
l’occupazione lavorativa della donna
(a tempo pieno o part time),
costringono a una revisione generale
dell’organizzazione dei servizi e delle
attività, degli orari di apertura e
chiusura, dei periodi di attività e del
tipo di proposta.
4
La nuova famiglia
• Le famiglie sono cambiate dal punto
di vista della numerosità (sempre
meno figli).
• Cambiano anche sotto il profilo della
struttura: la mobilità, l’aumento dei
divorzi
e
delle
separazioni
costringono i genitori a vivere
secondo nuovi canoni.
5
Il ruolo dei bambini
• Il bambino è spesso unico, fortemente
desiderato, pianificato, e…. arriva tardi
• I bisogni dei bambini sono una priorità
per le famiglie e le amministrazioni
6
Il ruolo degli anziani
• Il bambino ha quattro nonni ancora
giovani, forse anche due bisnonni
(vicini o lontani?)
• I nonni sono una soluzione per
l’accudimento dei bambini?
7
La denatalità
• Ci sono meno nascite perché il tessuto sociale,
culturale e familiare è radicalmente cambiato.
• Ci si sposa sempre più tardi e di conseguenza si
fanno meno figli (l’Italia ha toccato nel 1995 il minimo
storico del tasso di fecondità con 1,19 figli per
donna)[1]. Da quell’anno il trend è in lieve recupero,
grazie anche al contributo che viene dai figli nati da
immigrati o da famiglie con almeno un genitore
immigrato.
•
[1] Dati ISTAT
8
L’immigrazione
• E’ l’immigrazione una delle cause principali
delle modifiche demografico-sociali della
nostra società. Nonostante però il numero
medio di figli per le donne straniere (1,9)[1]
sia più elevato di quelle italiane (1,2)[2], la
capacità di influenzare il paese non è
ancora significativa. Il fenomeno ha
comunque comportato una rivisitazione e
una rilettura delle principali linee guida
socio-educative delle varie strutture per
l’infanzia e le famiglie.
• [1], ISTAT
• (2) Rapporto Annuale ISTAT 2002, cap.4.
(www.istat.it)
9
Le opportunitàimprenditoriali in
questo settore
•
•
•
•
È veramente un affare?
Cosa chiede il mercato?
Le particolarità del territorio
Le opportunità in franchising
10
Le possibilitàdi realizzazione
personale
• Miti e realtà
• Essere mamme non basta
• Attitudini e competenze indispensabili
11
IL BUSINESS PLANPER I SERVIZI
ALL’INFANZIA
Facciamo
sul serio?
12
La creazione d’impresa e i profili
imprenditoriali
• La tradizione
• L’autoimprenditorialità
• La crescita professionale
13
LANUOVA IMPRENDITRICE DEVE
ESSERE
N
IFORMATA
PREPARATA
BUSINESS
PLAN
14
PIANIFICATA
CONTROLLATA
Qualità
• Le aree di un percorso di qualità
nella realizzazione di un servizio per
la primissima/prima infanzia sono:
– attività
– diversità
– valori etici
15
Attività
• Le attivitàche coinvolgono i bambini
devono essere vagliate sulla base delle
linee di intervento previste dal progetto
psicopedagogico del servizio
• Sono fondamentali le scelte operate al
fine di sviluppare modelli di attività ludica
e di apprendimento adeguate alle varie
fasce di età presenti tra l’utenza, ma
anche le attività di carattere promozionale
e informativo rivolte all’esterno del servizio
e ai genitori.
16
La progettualità del servizio: la
diversità
• valutazione delle diversitàrelativa
– al sesso
– alla cultura
– all’appartenenza etnica
– alle abilità psico-fisiche
– …………………..
• Le diversità è una risorsa che aiuta
anche i bambini ad affrontare la vita
17
I valori etici
• I valori etici sono un riferimento per
l’organizzazione e la gestione del
servizio all’infanzia
• Quanto maggiore è l’aderenza al
sistema valoriale condiviso da parte
dei vari soggetti presenti nel contesto
del servizio, tanto più probabile è lo
sviluppo di un servizio di qualità.
18
Lo schema di BP:…e la ricerca?
analisi
chi sono/siamo
informazioni
l’idea
informazioni
LA RICERCA
(OFFERTA E DOMANDA) informazioni
piano di marketing
pianificazione
previsioni economico finanziarie decisioni
piani tecnici (es.piano di
decisioni
servucition)
decisioni
organizzazione e forma giuridica decisioni
programmazione
chi fa, cosa, entro quando,
con quali risorse
+ allegati (per documentare le
affermazioni contenute nel
piano)
azioni
LE RICERCHE DI MERCATO
• Primo atto di creazione del sistema
informativo.
• Grande strumento per l’azienda per il
management e la pianificazione di
marketing
• È un investimento ed un valore per
l’impresa
• Importanza proporzionale alla rilevanza
dell’investimento e in relazione alla
complessità e dinamismo del mercato
stesso
20
SCHEMA PER LA RICERCA
• Bisogna sempre fare una netta
differenza tra il fronte dell’offerta e
quello della domanda
• Offerta: Analisi di settore
• Domanda: Ricerca di mercato
21
SCHEMA PER LA RICERCA
•La ricerca, che sia diretta al settore o alla
domanda, si divide sempre in tre momenti:
•Una fase “a tavolino”
•Una fase sul campo
•Momenti di integrazione
Il momento della ricerca a tavolino è
fondamentale quanto la ricerca sul campo e
serve per gettare le basi per la parte operativa
ed è punto di arrivo e di confronto per ogni fase
successiva
22
IMPOSTARE UNPROGRAMMA DI RICERCA
quali sono
giàpresenti
nel sistema
informativo
di
marketing?
quali
informazioni
servono?
ricerca
bibliografica
analisi di
settore
(ricerca su
ambiente
competitivo)
territori
quali mancano?
lavoro sul
campo
ricerca
sulla
domanda
ricerche
esistenti
ricerca ad
hoc (svolta
da specialisti)
“do-ityourself”
L’ANALISI DI SETTORE
24
L’analisi di settore
• Alla base di ogni ricerca sulla domanda
– E’ il punto di partenza di ogni processo di ricerca
– Fornisce
le
risorse
indispensabili
per
comprendere il fenomeno
– Definisce i limiti, le potenzialità e i “punti chiave”
del mercato
– Oltre i numeri, concetti.
• Segue le tre fasi già citate:
– Lavoro a tavolino
– Lavoro sul campo
– Momenti di integrazione
25
Indice dell’analisi di settore
•
•
•
•
•
•
•
Definizione del settore
Delimitazione dello studio
Storia del settore
Normative
Operatori del settore, mappatura concorrenti
Intensità e concentrazione della concorrenza
“Regole del gioco”, barriere d’entrata e fattori
di successo
• Giudizio di attrattività del settore
• Bibliografia ed elenco delle fonti
26
Le fonti bibliografiche
• report, studi di settore e testi specialistici
• pronunce antitrust
• tesi di laurea
• pubblicazioni di associazioni di categoria
• riviste di settore
• stampa economica
• documenti e pubblicazioni provenienti da enti
pubblici od organismi governativi
• documenti di provenienza aziendale
• repertori
• portali verticali e blog
27
Il lavoro sul campo
• Monitoraggio della concorrenza
– Attraverso la navigazione all’interno del sito
– Visite in loco dell’attività,
– Con
reperimento
di
comunicati
stampa,
sponsorizzazioni, eventi, ecc.
• MISTERY CLIENT
• Definizione del mercato, leader e quote
– Attraverso portali verticali
– Nel sito del leader (ricerche ad hoc)
– In database gratuiti o a pagamento
– Siti di organismi ufficiali
– In documenti di seminari o convegni
– In articoli di riviste di settore
• Interviste agli esperti e associazioni di categoria
28
Alcuni suggerimenti per una
RICERCA FLASH
29
Routine preliminare
• Definizione obiettivi e confini della
ricerca
• Lista parole chiave
• Prima ricerca libera
• “Brainstorming”
• Primo censimento risorse
• Seconda ricerca
30
Checklist per
“Brainstorming”
•
•
•
•
•
Come si chiama il settore?
Conosciamo qualche caso?
Esiste una istituzione?
C’è una fiera?
C’è un vincolo normativo?
31
Consigli per la ricerca
• Spaccare in almeno tre giorni diversi il
tempo dedicato
• Salvare i preferiti e approfondirli in
separata sede
• Approfondire la conoscenza di almeno un
motore di ricerca e preferirlo
• Se si utilizza internet, raccogliere le
informazioni in un documento che sia
logicamente strutturato in base ai criteri
di ricerca
• Bibliografia aggiornata
32
Alcune fonti di settore
• Le normative
– ASL (strutture e locali, sicurezza, igiene,
alimentazione, ecc)
– Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
– Uffici regionali, provinciali e comunali che si
occupano di politiche e servizi sociali per la
famiglia e i minori
• Lombardia: www.famiglia.regione.lombardia.it
• Istituzioni
– Centro nazionale di documentazione e analisi per
l'infanzia e l'adolescenza www.minori.it
33
Alcune fonti di settore
(continua)
• Dati Statistici sulle famiglie italiane
– www.istat.it (Rapporto Annuale 2002
Cap.4)
• Banche dati dell’Ufficio statistico regionale,
provinciale o comunale (nei rispettivi siti)
• Ricerche di settore
– Le pubblicazioni di www.minori.it
– Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia (Università
Cattolica di Milano)
• Dossier
– www.dols.net (il sito delle donne on line)
34
Alcune fonti di settore
(continua)
• Associazioni di categoria
– www.officina.it (Laboratori creativi per bambini)
– www.cncm.it (Coordinamento Nazionale Comunità
per Minori)
– www.arciragazzi.org (Associazione educativa per
valorizzare e consolidare il protagonismo dei
bambini e ragazzi
• Modelli e casi di eccellenza
– Nidi famiglia (0-3 anni)
– asili nido privati (domiciliari, aziendali, ecc)
– tate domiciliari
– baby parking e ludoteche
– centri famiglia
– ...
35
Il monitoraggio
• In loco o analisi dei siti dopo la creazione di una
check list di controllo:
– Informazioni sulla struttura (nome, sede, condizione
giuridica)
– Servizi offerti e caratteristiche
– Target di riferimento
– Prezzi
– Punti di forza e debolezza
– Motivazione d’acquisto (perché si usufruisce di quel
servizio)
– Comunicazione
– Gradimento
– …
• Mappatura delle risorse e creazione di una tabella
comparativa
• Conclusioni e spunti
36
Il mystery client
• Fingersi potenziali clienti e stimolare il servizio di
informazione e assistenza nei modi più svariati:
visite in loco, e mail, telefonate, studio della
comunicazione.
• Ci deve essere a monte:
– una buona conoscenza del settore (tipo di
strutture, tipologia di servizi)
– la segmentazione della domanda (mamme
lavoratrici a tempo pieno o part-time, mamme
casalinghe, famiglie numerose o separate, ecc)
– i principali bisogni da soddisfare
• Creazione di una check list di punti chiave da
analizzare
• Tabella comparativa
• Conclusioni
37
Le interviste ad opinion leader
• Scaletta strutturata dell’intervista (esempio)
• Tabella dei contatti degli opinion leader
(rappresentanti di categoria, operatori del
settore già in attivo, casi di eccellenza,
giornalisti, ecc)
• Reclutamento
• Somministrazione del questionario con
strumentazione adeguata (notes,
registratore, e mail)
• Raccolta delle informazioni
• Elaborazione
• Conclusioni
38
LA RICERCA SULLA
DOMANDA
39
Come si fa ricerca
• Osservazione (mistery client, monitoraggio,
studio dei comportamenti)
• Simulazione
• Intervista
•Personale
•Telefonica
•Postale
•Internet
TRADIZIONALE
ONLINE
40
Fasi della ricerca di mercato
• Impostazione preliminare con individuazione
degli obiettivi
• Definizione della popolazione obiettivo
• Individuazione delle fonti (primarie e
secondarie)
• Scelta degli strumenti e della modalità di
ricerca
• Campionamento
• Raccolta dei dati
• Analisi e valutazione dei dati
• Presentazione dei risultati
41
LE RICERCHE TRADIZIONALI
• Ricerche Qualitative
Interviste semistrutturate personali o a un
campione ridotto di soggetti con lo scopo di:
– fornire concetti e materiale per la costruzione
del questionario da utilizzare per la ricerca
quantitativa
– individuare atteggiamenti,bisogni ed opinioni del
soggetto in relazione all’oggetto di indagine.
Non hanno fini statistici e permettono di
arrivare in profondità rispetto ad alcuni temi
che con la quantitativa non si riescono a
toccare.
42
LE RICERCHE TRADIZIONALI
• Indagini Quantitative
Sono ricerche fatte sul campo nelle quali la
somministrazione
di
un
questionario
strutturato
e
codificato
consente
l’immagazzinamento dei dati e delle
informazioni in grandi DB.
I dati vengono trattati per fini statistici e
tramutati in informazioni utili al management
e marketing dell’impresa.
43
LE RICERCHE ON LINE
• Internet come grande archivio di
informazioni
– Ricerca bibliografica
– Archivio di ricerche già fatte
• Internet come strumento primario per
la raccolta dati (somministrazione
questionario)
44
Internet come strumento di
raccolta dati
• Ricerca Quantitativa
– E-Mail Survey
– Web HTML Form
• Ricerca Qualitativa
– Focus Group on Line
– Chat Interview
– Thread
su
Mailing
Newsgroup
45
List
e
VANTAGGI DELLE RICERCHE
ONLINE
•
•
•
•
Riduzione dei costi
Riduzione dei tempi
Dati in tempo reale
Aumento
della
partecipazione
(specie se con utilizzo di incentivi o
solleciti)
• Poca intrusività
• Strumentazioni
e
accorgimenti
multimediali per arricchire il format
46
SVANTAGGI DELLE
RICERCHE ONLINE
• Popolazione di riferimento non
definibile in tutti i casi
• Non possono essere raggiunti alcuni
segmenti socio-demografici (anziani,
casalinghe)
• Campioni spesso non casuali,
autoselezionati
• Difficoltà a generalizzare i risultati
47
LA RICERCA FAI DA TE
48
La routine di ricerca
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Bilancio conoscenze
Strategia di ricerca
Campionamento
Reclutamento
Impostazione q
Test q
Finalizzazione q
Somministrazione q
Elaborazione e interpretazione
49
CONSIGLI PER LA RICERCA
•
privilegiare il questionario
somministrato personalmente
•
privilegiare le domande chiuse
•
arrivare alle domande chiuse
attraverso il test del questionario
•
utilizzare scale di Likert
•
neutralizzare le domande
• seguire lo schema “caffettiera” per
l’impostazione del questionario
50
LO SCHEMA A CAFFETTIERA
N
o
Sì
Presentazione
Domanda filtro
Variabili
oggettive
Soddisfazione
Variabili
soggettive
Variabili di riferimento
Ringraziamento
51
IL QUESTIONARIO
• Presentazione della ricerca, degli
obiettivi e della modalitàdi
partecipazione
• Suggerimento alla compilazione
• Riferimento privacy, trattamento dei
dati
• Poche domande essenziali
• Domande chiare e “neutre”
52
IL QUESTIONARIO
• Le domande:
–
–
–
–
Chiuse o Aperte
Risposta multipla
Domande di tipo Vero / Falso
Scale di Likert
• Le domande:
– mnemoniche (ricordare evento o data)
– motivazionali (causa di un comportamento,
atteggiamento, opinione)
– di atteggiamento (comportamenti)
– predittive (previsione sul futuro sulla base di
indizi più o meno sicuri)
– socio-demografiche (per classificazioni e analisi
statistiche)
53
ERRORI DA EVITARE NELLA
STESURA DEL QUESTIONARIO
• Formulare domande complesse,
interpretabili soggettivamente, di difficile
comprensione
•
Impiegare domande che richiedano
notevoli sforzi di memoria
•
Utilizzare un linguaggio condizionante
•
Introdurre espressioni aggressive o
troppo dirette su questioni delicate
54
ERRORI DA EVITARE NELLA
STESURA DEL QUESTIONARIO
• Influenzare con una domanda le
risposte a domande successive.
• Strutturare il questionario in modo
caotico e poco efficace per
l’intervistatore e per chi dovrà elaborare
i risultati.
• Richiedere tempi di intervista
eccessivamente lunghi, introducendo
domande non strettamente legate agli
obiettivi dell’indagine.
55
Un esempio di questionario:
Indagine sui servizi per
l’infanzia
• Obiettivi:
– Atteggiamento dei genitori nei confronti della
scelta di affidare/non affidare i propri figli a servizi
per l’infanzia come asilo nido
– Motivi di scelta/non scelta
– Criteri di scelta del servizio
– Fonti di informazione sui servizi per l’infanzia
– Servizi desiderabili
– Conoscenza/frequentazione di altre strutture per
l’infanzia (ludoteche, centri famiglie, ecc)
– Conoscenza di strutture per l’infanzia nel territorio
– Informazioni socio-demografiche del campione
intervistato
56
Nota sulla legge 675
INFORMATIVA AI SENSI DELL'ART. 10 DELLA LEGGE
675/96
(LEGGE SULLA PRIVACY)
Ai sensi dell'Art. 10, comma 1 e 2 della legge 31/12/1996 n.
675, si informano gli interessati che il titolare del
trattamento dei dati è:
…….
Ai sensi dell'art. 10 comma 1 e comma 2 della citata legge
si informano gli interessati che i loro diritti sono disciplinati
dall'art. 13 della legge stessa.
La compilazione del presente questionario vale come
espressione di consenso ai sensi della Legge 675/96.
57
PER CHI SI AVVENTURA
NELLE RICERCHE
ON LINE….
58
Risorse questionario
• http://www.winasks.com/
(italiano)
• http://www.supersurvey.com/
• http://www.surveysite.com/
•
•
•
•
http://www.greatbrook.com/
http://www.confirmit.com/
http://docs.google.com
http://www.surveymonkey.com/
59
I RIFERIMENTI
• LINEE GUIDA ASSIRM PER LE RICERCHE
DI MERCATO ONLINE www.assirm.it/
Libertà di comportamento
L'identità dell'Istituto deve essere nota
Il rispetto del diritto degli intervistati all'anonimato
Custodia dei dati
Affidabilità e validità dei risultati
L'intervista ai minori
Dati sensibili
E-mail non richiesti
• DELIBERA 153/O2/CSP sulla modalità di
pubblicazione dei sondaggi e dei risultati di
ricerche on line
www.agcom.it/provv/d_153_02_CSP.htm
60
Alcuni grandi istituti di
ricerca
• Italia
– Assirm http://www.assirm.it/
• http://www.acnielsen.it/
• http://www.research-int.com/
• http://www.peopleswg.it/
• Europa
– Esomar http://www.esomar.com/
• Usa
– Casro http://www.casro.org/
• Council for Marketing and Opinion Research
http://www.cmor.org/
• N
PD http://www.npdor.com
61
RISORSE
• Linee guida ASSIRM per le ricerche
di mercato in Internet http://www.assirm.it/
• Ricerche tradizionali
www.laboratorioitalia.net
• MLIST www.mlist.it
• Statistiche sul mondo del Web
www.i-dome.com
www.gandalf.it
www.between.it
www.worldopinion.com
Osservatorio internet Italia dell’Università
Bocconi
62
63
64
65
66
Indagini
http://infomamme.wordpress.com/
http://infomamme.files.wordpress.com/2009/
05/mammeblogger.pdf
67
LA DEFINIZIONE DI MARKETING
Marketing è la funzione tecnica dello
scegliere a chi vendere, che cosa vendere
e come vendere, nonché del programmare
le azioni conseguenti, perseguendo la
realizzazione del profitto tramite la
soddisfazione dei bisogni del consumatore.
(Corigliano)
68
LA DEFINIZIONE DI MARKETING
Marketing è il processo mediante il quale la
tendenza della domanda di beni e servizi
viene anticipata o sviluppata e soddisfatta,
attraverso la concezione, lo scambio, la
distribuzione e la comunicazione di tali
beni e servizi.
69
(A.M.A.)
IL MARKETING MIX:
esiste ancora?
PRODOTTO
PREZZO
MARKETING
MIX
70
DISTRIBUZIONE
COMUNICAZIONE
Marketing
Parte visibile
Vendite/Clienti
MARKETING MIX
(prodotto, prezzo,
distribuzione, COMUNICAZIONE)
I PRESUPPOSTI
(ricerca di mercato, analisi di settore,
segmentazione)
Back to basic
72
LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA
La comunicazione d’impresa consiste
principalmente
in
un’attività
di
informazione e persuasione volta ad
aumentare le vendite del prodotto. La
politica di comunicazione riguarda la
definizione e la combinazione ottimale di
diversi strumenti.
73
La comunicazione
• Informazione e persuasione, volta ad
aumentare le vendite del prodotto e la
penetrazione
• La politica di comunicazione riguarda la
definizione e la combinazione ottimale dei
diversi strumenti
– Quanto investire
– Su quali strumenti
74
LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA
Le decisioni più significative da prendere sono:
•quanto investire in comunicazione
•in quale combinazione utilizzare:
•l’immagine coordinata
•la pubblicità
• le relazioni pubbliche
•le fiere
• la promozione delle vendite
• il direct marketing
•la comunicazione sui new media
•………………….
75
Scaletta del piano di
comunicazione
1. INFO & AUDIT: LA MISSIONE, I
VALORI, LE PAROLE CHIAVE,
L’IMMAGINE ATTUALE
2. OBIETTIVI DI COMUNICAZIONE
3. PUBBLICI COINVOLTI
4. SEGMENTI IDENTIFICATI
5. STRUMENTI
6. AZIONI
7. CONTROLLO
76
Relazioni Pubbliche in miniatura
Concorrenza
Associazioni
Creditori
Media
P.A.
Impresa
Clienti
?
Alcuni strumenti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
BRANDING E NAMING
IMMAGINE COORDINATA
MATERIALI COLLATERALI
PUBBLICITA’
DIRECT MARKETING
RELAZIONI PUBBLICHE
FIERE
EVENTI
NEWSLETTER
WEB
SPONSORIZZAZIONE
ECC.
78
LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA –
L'IMMAGINE COORDINATA
Le microimprese non possono
investire molto in comunicazione,
occorre curare particolarmente tutti
quei materiali sui quali viene declinato
il marchio, dal biglietto da visita
all’insegna.
79
Advertising
• È una comunicazione a pagamento,
completamente controllata dall’azienda
nei contenuti e di cui è chiaramente
identificabile sia il committente che la
natura pubblicitaria
• Pubblicità di prodotto
• Pubblicità di marca
• Pubblicità istituzionale
• Pubblicità collettiva
80
Pubbliche Relazioni
• Insieme di azioni con l’obiettivo per l’azienda di
migliorare la conoscenza e l’accettazione che di
essa ha il mondo esterno con lo scopo di creare
e mantenere una immagine favorevole
• Si distinguono:
– Relazioni esterne che consistono nella
gestione dei rapporti tra l’azienda e l’ambiente
in cui l’impresa è inserita
– Ufficio stampa che è l’attività che ha come
obiettivo quello di ottenere spazi gratuiti per il
prodotto o per l’impresa. Sulla stampa questi
spazi prendono la forma di redazionali o
citazioni, il cui contenuto viene deciso dalla
redazione
– Eventi
81
Direct Marketing
• Con il DM ci mettiamo direttamente in comunicazione con il
consumatore di cui conosciamo lo stile di vita e i bisogni. Lo
approcciamo chiamandolo per nome, singolarmente e
altrettanto singolarmente gli proponiamo prodotti o servizi in
offerta e lo studiamo.
• Il DM prende aspetti di:
– Ricerca di mercato
– Comunicazione
– Promozione
– Distribuzione
• I risultati del DM vengono misurati e analizzati
• Le informazioni vengono raccolte in Data Base o archivi
aziendali (dati sul consumatore ma anche informazioni sul
comportamento di acquisto)
82
Esempi di DM
• Invio di cataloghi a liste selezionate
• Invio di campioni
• Invio moduli ordini a clienti che hanno
ordinato in passato
• Offerte su speciali target
• Invio tessere gratuite
• Inviti ad eventi
• Operazioni “porta un amico”
83
Sponsorizzazione
• Consiste nel matrimonio d’immagine tra
un’azienda e un campione o un evento o
una manifestazione sportiva o di altro tipo.
• L’obiettivo è migliorare l’immagine del
prodotto o dell’azienda
84
MARKETING ALTERNATIVO
a cura di Bonucchi & Associati srl
85
SEO
Pay-per-click
Advertising on line
WOM
Marketing virale
Marketing
relazionale
N
UOVI MODI
DI
FARE
MARKETING
Internet PR
Marketing
tribale
Guerrilla
marketing
Blogosfera
Permission
marketing Temporary
shop
Buzz
Corporate
Blog
L’evoluzione degli strumenti e
degli ambienti
• Web 1.0
• Web 2.0
• Web 3.0
87
web: un “iceberg”
siti e portali
Blog, social networking
below the web
89
90
PIATTAFORME PER BLOG
1. Wordpress http://wordpress.com/
2. Typepad http://www.typepad.com
3. Aruba http://blog.aruba.it/
4. Register http://we.register.it/hosting/blog.html
5. Blogspot https://www.blogger.com/start?hl=it
6. Splinder http://www.splinder.com/
7. DBlog http://www.dblog.it
8. Blog Alice http://blog.alice.it/home/index.html
9. Blogger https://www.blogger.com/start?hl=it
91
Crea la tua impresa nei
servizi all’infanzia
a cura di Bonucchi & Associati srl
Questo documento è di supporto a una presentazione verbale.
I contenuti potrebbero non essere correttamente interpretati in assenza dei
commenti di chi ne ha curato la stesura.
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