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presentazione del diacono Francesco

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presentazione del diacono Francesco
FONDAMENTO DELLA RELAZIONE BUONA
Francesco D’Alfonso diacono
I “FONDAMENTALI”
 Per una formazione all’impegno solidaristico
 Quali motivazioni per il servizio?
 Qual è l’obiettivo del servizio?
 La consapevolezza delle motivazioni e degli
obiettivi favorisce la continuità d’impegno
 La solidarietà non si improvvisa, è frutto di
educazione
 La solidarietà da sola non è sufficiente!
AMORE CHE SI FA DONO (cfr.
enciclica Deus caritas est)
 L’amore donativo è la forma più alta di
volontariato (agàpe – caritas)
 Nasce come risposta al bisogno
 Si qualifica per competenza e umanità
 Parte dalla attenzione del cuore
 E’ gratuita, non viene esercitata per raggiungere
altri scopi …
 La miglior difesa di Dio e dell’uomo è l’amore
VOLONTARIATO? UNA QUESTIONE
D’AMORE
 La disposizione al dono: qualifica il volontariato,
ma non solo …
 Più che il segno visibile è la disposizione interiore
che qualifica la relazione!
 Il dono precede e comprende il volontariato
 perché è dimensione essenziale dell’umano
 Senza di esso ogni attività per gli altri perde la
sua anima e il suo valore!
Sarajevo, Casa
Egitto (Egypat)
Religiose Ancelle del
Bambin Gesù con la
collaborazione di volontari
gestiscono gruppi
famiglia per minori orfani
o abbandonati
ALL’INIZIO C’E’ IL DONO (cfr.
enciclica Caritas in veritate)
 L’essere umano è fatto per il dono
 Egli stesso è destinatario di un dono che lo
precede e lo genera
 Il dono assolutamente gratuito di Dio è il
fondamento della speranza cristiana: esso
trascende il merito, la sua regola è l’eccedenza …
 L’uomo non è autosufficiente dinanzi al male
ALL’INIZIO C’E’ IL DONO (cfr.
enciclica Caritas in veritate)
 Il progresso materiale e l’azione sociale non
liberano dal male che è nella storia
 La speranza cristiana: “una potente risorsa
sociale a servizio dello sviluppo umano integrale,
cercato nella libertà e nella giustizia”
 La logica del dono non esclude la giustizia
 Ma lo sviluppo sociale e politico ha bisogno di
gratuità come espressione di fraternità
L’UMANITA’ E’ UNA FAMIGLIA
 Spazio ai legami di solidarietà, piuttosto che a
pratiche di marginalizzazione
 La relazionalità è essenziale per le persona
umana e per i popoli
 Come riconoscere una relazione buona?
 Per tutte le culture e le religioni il criterio della
carità e della verità: “Tutto l’uomo e tutti gli
uomini”
Festa dei popoli
2011
Condivisione di prodotti
tipici delle diverse etnie
CHE COS’E’ LA GRATUITA’?
 Gratuità: dare liberamente al di fuori di una
logica di mercato, di corrispettivo o di profitto
economico
 Ma non si tratta solo di una questione economica!
 La gratuità-dono va vissuta anche nella
professione o nell’istituzione
 L’esempio di Eleonora Cantamessa, il medico
buon samaritano
 Papa Francesco: la politica è una delle forme più
alte di carità
L’Aquila, aprile 2009
Protezione civile e
volontari nelle tendopoli
dei terremotati
CHE COS’E’ LA GRATUITA’?
 Il dono sana le ferite delle relazioni, all’origine di
ogni disagio
 Il dono disinteressato qualifica la relazione di
aiuto
 ma trova spazio anche nei servizi pubblici e nelle
imprese sociali
 Per un mondo più fraterno, per relazioni libere da
condizionamenti politici o economici
 Disposizione al dono: capacità di tradurre la
carità in stili di vita, proposte, impegni, progetti
Mostar, agosto
1992
Persone di ogni etnia in
coda per ricevere alimenti
presso la chiesa
francescana dei S.S. Pietro
e Paolo, prima che la
chiesa, a ridosso della
prima linea, venisse
distrutta
LA LOGICA DEL DONO
Il cristianesimo è imperniato sulla logica del
dono “come grazia di una giustizia la cui verità e
la cui efficacia vengono ultimamente dall’alto, da
Dio, da poter rappresentare oggi l’unico
fondamento veramente solido della inviolabile
necessità della logica del dono anche per la
qualità della convivenza civile fra gli uomini” (P.
Sequeri , L’umano alla prova)
LA LOGICA DEL DONO
 La centralità, l’unicità, la sacralità della persona
umana, creata a immagine di Dio, fondamento
della relazione buona
 La parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37)
icona del servizio, della gratuità, del dono
 Com-passione e gesti concreti: preziosità
dell’assistere, dell’esserci nel bisogno
 Non semplice affettività, ma riconoscimento della
dignità dell’altro, presente in ogni essere umano,
al di là di ogni deformazione
Pakistan, campo
medico della
Caritas
In Pakistan la situazione
igienico-sanitaria infantile
è particolarmente
preoccupante, anche per la
difficoltà di intervenire
con le vaccinazioni, in
presenza di un forte
ostilità dei
fondamentalisti islamici
LA LOGICA DEL DONO (P. Sequeri)
 L’essere umano è fatto per il dono, perché egli
stesso è iscritto nella realtà del dono ricevuto
 Il dono è sempre una forma di scambio il cui
fondamento è il riconoscimento della qualità
umana dei rapporti umani
 Scambio e gratuità non sono in contraddizione: il
dono è sempre anche sospeso a una drammatica
ambivalenza
LA LOGICA DEL DONO (P. Sequeri)
Il gioco della consegna di sé e
dell’assoggettamento dell’altro, della reciprocità e
della disparità, della riconoscenza e
dell’imbarazzo, dell’apertura che rende il
donatore irraggiungibile e dell’esuberanza che lo
rende soffocante per il donatario, delle continue
oscillazioni tra la fiducia e il sospetto,
l’entusiasmo e il risentimento, è interamente
iscritto nella logica del dono … non si tratta di
ignorare o rimuovere questa ambivalenza, ma di
abitarla generosamente, lottando per
neutralizzarla.
FESTA PER GLI ANZIANI IN
PARROCCHIA
LA LOGICA DEL DONO
 Occorre portare le ferite inevitabili dell’esperienza del dono
 ma anche promuovere collaborazione tra comunità
politica e società civile, perché l’ambito delle regole e
quello delle relazioni solidali non siano estranei
 I legami della competenza, dello scambio, della
professionalità, della leadership sono comuni sia a chi è
impegnato nella politica o riceve un compenso per la
professione, sia a chi si impegna al di fuori dello Stato e del
mercato (provocazione necessaria, eppure simbolica).
 Diventare persone-legame, capaci di fondere il vincolo
sociale con la relazione solidale
 Papa Francesco: i credenti devono “sporcarsi le mani”
CUSTODIRE L’UMANO COME
VERTICE PERSONALE DELLA
DONAZIONE
 La relazione come reciprocità e corresponsabilità:
attenzione e rispetto per la dignità che è in ogni
uomo, anche nel più degradato
 La pietà per le ferite dell’umano non come
semplice sentimento, ma come virtù
 “L’uomo è per l’uomo un lupo?” o “l’uomo è per
l’uomo?” (E.Lévinas)
 Pietà per l’umano nell’altro comporta assumerne
il rischio
N.R.Pura
(Karnataka, India,
2011)
Suor Susanna visita un
paziente nel “Pushpa
Hospital”. La cura per i
poveri è gratuita, ma le
difficoltà economiche, e
non solo, non sono lievi
VEGLIARE SULL’UMANO
 La testimonianza di Etty Hillesum, uccisa ad
Auschwitz nel 1943: difendere la presenza di Dio nella
propria vita, per salvare l’umanità propria e altrui
 “La pietà-virtù ci dispone a vegliare con delicata
assiduità sull’umano che nell’altro è compromesso
sempre e comunque anche per noi …”
 “E custodisce, unica, le energie necessarie al riscatto
del legame dell’umano. Perché la pietà-virtù è certezza
del carattere sacro dell’origine dell’uomo: e proprio di
quella vive” (P. Sequeri)
 Ricominciare da qui per relazioni buone …
N.R.Pura
(Karnataka, India,
2011)
Allieve della scuola
femminile avviata dalle
suore carmelitane per
lottare contro la
discriminazione scolastica
e professionale delle donne
VEGLIARE SULL’UMANO
 L’impegno di volontariato è un momento di una
disposizione virtuosa che deve presiedere il
quotidiano di ciascuno
 L’uomo non è fatto a compartimenti stagni!
 Il legame tra esseri umani è non-indifferenza
degli uni per gli altri, meglio responsabilità degli
uni per gli altri
 Questo attiene alla persona in quanto tale
FINE PRESENTAZIONE
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