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Euclide distingue tra postulati (relativi a una particolare scienza) assiomi (verità generali) Postulati di EUCLIDE 1. Per due punti passa una e una sola retta 2. Una retta può essere prolungata indefinitamente… 3. Si può sempre tracciare una circonferenza dati il centro e il raggio. 4. Gli angoli retti sono tutti uguali tra loro. 5. … Postulati di EUCLIDE … il postulato n.° 5 Euclide aspetta un poco a scriverlo; spera di riuscire a ricavarlo dagli altri. Poi, al momento di dimostrare il teorema inverso sulle rette parallele è costretto a introdurlo… 5. Se due rette tagliate da una trasversale, da una parte formano due angoli la cui somma è minore di due retti, allora prolungate da quella parte s’incontreranno. Postulati di EUCLIDE Il V postulato: versione semplificata di Playfair 5. Per un punto P esterno a una retta passa una e una sola parallela alla retta data L’eredità di EUCLIDE Beh, sì… s’incontrano. Ma quando? Il quinto postulato non convince. Non è così evidente. Tutti i tentativi di eliminarlo fanno uso in maniera più o meno inconsapevole di postulati equivalenti al quinto. Qualcuno va oltre: PROCLO (410-485). «Il fatto che le rette tendano a incontrarsi col diminuire dei due angoli retti è vero e necessario; che però questo tendere all’incontro conduca effettivamente … a una intersezione è soltanto probabile e non necessario» SACCHERI (1667-1733) SACCHERI (1667-1733) Girolamo Saccheri parte dal birettangolo isoscele Dimostra che gli angoli all’altra base sono uguali Saccheri D A N M C B Poi dimostra che la perpendicolare per il punto medio della base è perpendicolare anche all’altra base. Quindi fa diverse ipotesi per il quarto angolo (quello in D o quello in C): … se è retto allora DN = AM e DA = NM … se è acuto DN > AM e DA > NM … se è ottuso DN < AM e DA < NM Saccheri SOMMA DEGLI ANGOLI INTERNI DI UN TRIANGOLO A Nell’ipotesi dell’angolo (1) acuto, (2) retto, (3) ottuso, la somma degli angoli interni del triangolo è (1) meno di un piatto, (2) un piatto, (3) più di un piatto α β M α B N β C Dim.: Si tracci la retta per i punti medi M ed N e da A, B, C si traccino le perpendicolari: si ottiene un birettangolo isoscele. La somma degli angoli interni del triangolo ABC è la stessa degli angoli B e C del birettangolo isoscele Saccheri C PROIEZIONI DI UNA RETTA SU DI UN’ALTRA Se in un triangolo rettangolo ABC, M è il punto medio dell’ipotenusa e H il piede della perpendicolare condotta su AB allora AH < HB AH = HB AH > HB M nell’ipotesi dell’angolo ottuso K nell’ipotesi dell’angolo retto nell’ipotesi dell’angolo acuto A H B Nell’ipotesi dell’angolo acuto, HMK è acuto (e MK>HB) AMH+HMK+KMC= piatto MKC+KCM+KMC<piatto Se ne deduce che AMH+HMK>MKC+KCM e (a maggior ragione) AMH>KCM Nei triangoli AMH e KCM (ipotenuse uguali e un angolo acuto disuguale) è AH>MK>HB Saccheri Siano date due semirette, una perpendicolare a una retta r (in P) e l’altra formante con la medesima retta r un angolo acuto (in O). TEOREMA DELL’OBLIQUA B Cosa succede prolungando indefinitamente le due semirette? Si incontreranno prima o poi? A O A’ B’ P Prendiamo sull’obliqua dei r segmenti uguali: OA, AB, BC… e tracciamo le perpendicolari ar Saccheri Nell’ipotesi dell’angolo retto OA=AB=BC implica OA’=A’B’=B’C’ TEOREMA DELL’OBLIQUA C Nell’ipotesi dell’angolo ottuso OA = AB = BC implica OA’ < A’B’ < B’C’ < … B A O A’ B’ C’ P In entrambi i casi, per l’archimedeità della retta, sommando le proiezioni sarà sempre possibile finire oltre P In entrambi i casi la perpendicolare e l’obliqua si intersecano: “l’ipotesi dell’angolo ottuso distrugge se stessa” Saccheri «Le ipotesi procedono ben diversamente per L’IPOTESI DELL’ANGOLO ACUTO (…) Vedremo in qual modo si potrebbe distruggere…» C B Nell’ipotesi dell’angolo acuto OA = AB = BC implica OA’ < A’B’ < B’C’ A O «…si potrebbe…» significa forse che NON SI PUÒ? A’ B’ C’ P Saccheri Saccheri dimostra che, nell’ipotesi dell’angolo acuto, vi sono perpendicolari a r che non incontrano s (come la PQ di figura sotto). s Q [Cioè: i piedi delle perpendicolari C condotte da s a r stanno tutti a sinistra di P] B A r O A’ B’ C’ P Saccheri Siano r ed s non incidenti; da A e B su r r abbassiamo le perpendicolari a s: HAB+ABK < 2 retti. Supponiamo, per esempio HAB<ABK s a) HAB acuto e ABK retto. BK è la perpendicolare comune A B H K b) HAB acuto e ABK acuto. Allora KBC ottuso. Spostando B con continuità verso A Vi dev’essere una posizione B’ tale che K’B’C’ è retto. B’K’ è la perpendicolare comune B’ B A C r s H K’ K Saccheri Terzo caso: c) HAB acuto e ABK ottuso. r In tal caso Saccheri dimostra che r e s s o hanno una perpendicolare in comune oppure non l’hanno e si avvicinano l’una all’altra sempre di più (caratteristica di una curva, non di una retta) A B H K PROPOSIZIONE XXXIII. L’ipotesi dell’angolo acuto è assolutamente falsa, perché ripugna alla natura della linea retta IN OGNI CASO È UNA SVOLTA ADRIEN-MARIE LEGENDRE (1752-1833) Introduce il DIFETTO ANGOLARE d := 2R - (α + β + γ) ADDITIVITA’ DEL DIFETTO ANGOLARE Essendo δ1 + δ2 = 2R e α1 + α2 = α d1+d2 = 2R – α1 – β – δ1 + 2R – α2 – γ – δ2 = 2R – α – β – γ = d A α1 β B α2 δ1 δ2 D γ C Legendre Per un punto interno a un angolo si può sempre tracciare una retta che intersechi entrambi i lati dell’angolo. Sia d il difetto angolare di AHM e sia HB=HA. Allora il difetto angolare di ABM è 2d. Si tracci per B la perpendicolare a r che interseca s in N. Il difetto angolare di ABN è maggiore di 2d L Sia BC=BA. Il difetto angolare di ACN è il doppio di quello di ABN, N quindi maggiore del doppio di d.. … Continuando così il difetto angolare M finirebbe per superare 2R. Q r A H B C P Legendre Sia S la somma degli angoli interni di un triangolo. Legendre dimostra che se S=2R in un triangolo allora S=2R in tutti i triangoli Ma soprattutto dimostra che se S<2R in un triangolo allora S<2R in tutti i triangoli. Inoltre S varia con le dimensioni del triangolo K. F. GAUSS (1777-1855) Riconosce la plausibilità delle nuove ipotesi (a Bolyai, nel 1799) Non pubblica mai nulla temendo “gli strilli dei beoti” (a Bessel, 1829) Si rivela profondamente kantiano: un conto è la pura teoria, mentre “lo spazio possiede una realtà anche al di fuori del nostro spirito, alla quale noi non possiamo prescrivere le sue leggi completamente apriori” (a Bessel, 1830) LOBAČEVSKIJ (1792-1856) Assioma di Lobačevskij: Per un punto esterno a una retta passano almeno DUE rette che NON l’incontrano Lobačevskij Nuova definizione di parallelismo Semirette parallele Triangoli aperti Somma degli angoli interni di un triangolo Lobačevskij Angolo di parallelismo Π È il minimo angolo per cui la s non incontra più r s r Lobačevskij L’angolo di parallelismo dipende dalla distanza del punto P dalla r Se p1 < p2 allora Π(p1)< Π(p2) Π(p2) p2 p1 Π(p1) Lobačevskij Distanza tra rette parallele La distanza di un punto della retta r dalla retta s, quando esso si sposta nel verso del parallelismo, decresce indefinitamente P r s H Lobačevskij Rette iperparallele Due rette iperparallele hanno una sola perpendicolare in comune H M K Lobačevskij La somma degli angoli interni Si riprende il teorema di Saccheri-Legendre sul difetto angolare. L’area nella geometria iperbolica In geometria iperbolica non esiste alcuna funzione A che abbia le seguenti proprietà: •A(P)>0 per ogni regione poligonale •A(P1 U P2)=A(P1)+A(P2) se P1 e P2 sono regioni poligonali quasi disgiunte; •A(T1)=A(T2) se i triangoli T1 e T2 hanno la stessa base e la stessa altezza L’area nella geometria iperbolica Il DIFETTO ANGOLARE, a meno di una costante moltiplicativa k, diventa l’unica possibile funzione AREA nella geometria iperbolica A(P) = k d Ogni triangolo avrà un’area inferiore a kΠ Ogni quadrilatero avrà un’area inferiore a 2kΠ ...... Sistemazione Hilbertiana Consideriamo tre diversi sistemi di oggetti: Chiamiamo punti gli oggetti del primo sistema e li chiamiamo A, B, C, … Chiamiamo rette gli oggetti del primo sistema e li chiamiamo a, b, c, … Chiamiamo piani gli oggetti del primo sistema e li chiamiamo α, β, γ, … (Cap I. dei Fondamenti della Geometria) Sistemazione Hilbertiana Gruppo I: Assiomi di collegamento Gruppo II: Assiomi di ordinamento (spiega lo stare tra, onde ammettere l’illimitatezza della retta) Gruppo III: Assiomi di congruenza (per evitare la nozione di trasporto) Gruppo IV: Assioma della parallela Gruppo V: Assiomi di continuità (assiomi di Archimede, di Cantor o di Dedekind) Sistemazione Hilbertiana QUESTIONI DI INDIPENDENZA E DI COMPLETEZZA. Hilbert dimostra l’indipendenza dell’assioma di Archimede rispetto ai rimanenti della geometria Euclidea. Cosa succede allora negandolo? Si ottengono le geometrie non euclidee Modello di KLEIN per la geometria iperbolica Data una conica non degenere, i punti della conica sono i punti all’infinito. Il piano iperbolico è costituito dai punti interni alla conica. Rette sono le corde della conica Modello di Klein P Un fascio di rette parallele si incontra in un punto all’infinito. La perpendicolare a una retta del fascio non è perpendicolare alle altre Il BIRAPPORTO U B AU AU BV AV ( ABUV ) BU AV BU BV A V Se muoviamo B lungo VU otteniamo che (ABUV) = 1 quando B è su A (ABUV) +∞ se B U (ABUV) 0 se B V ln(ABUV) è allora una ascissa di B sulla retta VU Una funzione distanza(AB) è |ln(ABUV)| Escher I pipistrelli sono tutti “congruenti” tra loro Modello di Poincarè (I) Le rette sono gli archi di cerchio interni al piano di Poincarè (il cerchio delimitato da γ) e perpendicolari a γ, nonché di diametri di γ Ancora Escher I pesci hanno tutti le stesse dimensioni Modello di Poincarè (II) Il piano iperbolico è il semipiano delimitato dalla retta r∞ dei punti impropri. Le rette del piano iperbolico sono i semicerchi con centro su r∞ oppure le semirette ad essa perpendicolari r∞ V postulato (ter) Per un punto esterno a una retta NON passa nessuna retta che NON l’incontri P È la geometria ELLITTICA Geometria ellittica (Riemann) È la geometria dell’angolo ottuso. Per un punto esterno a una retta non passa nessuna parallela Si rinuncia all’assioma 2. Il modello di piano ellittico è la sfera Geometria ellittica (Riemann) Le rette sono le circonferenze massime della superficie sferica Due rette hanno sempre un punto in comune… … o due? Necessità di identificare i punti antipodali Geometria ellittica (Riemann) L’eccesso angolare determina la superficie dei triangoli Geometria ellittica (Riemann) 4 criteri di congruenza I) … II) … III) … IV) Due triangoli che abbiano i tre angoli congruenti sono congruenti