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Diapositiva 1 - ClementinaGily.it

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Diapositiva 1 - ClementinaGily.it
I Gigli di San Paolino
da Nola
Progetto di filosofia estetica
Studentessa D’Antonio Sara
Anno accademico 2006/07
indice
Vita e opere di San Paolino da Nola
Le origini della Festa
La festa attuale
L’organizzazione della festa
Elementi strutturali costituenti il Giglio
Le fasi della costruzione del Giglio
La vita di San Paolino da Nola
Paolino di Nola , al secolo Ponzio Meropio Anicio ,
nacque a Bordeaux nel 353, fu vescovo di Nola, in
provincia di Napoli. È venerato come santo dalla
Chiesa cattolica ed è considerato il patrono dei
suonatori di campane, o campanari, poiché a lui è
attribuita, per convenzione, l'invenzione delle
campane come oggetto utilizzato in ambito
ecclesiastico.
Discendente da una illustre famiglia senatoriale e
consolare, i suoi studi vennero affidati ad un amico
del padre, il poeta Ausonio che insegnava a
Bordeaux. Educato alla severità degli studi e
soprattutto alla poesia, studiò legge e i sistemi
filosofici di allora. A quindici anni, quando il
maestro si trasferisce a Milano, egli ha già
completato la sua istruzione letteraria.
Ponzio Anicio Paolino
(Bordeaux,353-Nola ,431)
A poco più di venti anni è annoverato tra i seicento senatori. Nel 378, uscito di carica, gli
spettava il governo di una provincia senatoriale ed egli scelse la Campania e come residenza
Nola dove era venerato San Felice. A Barcellona conosce Terasia, donna ricca e bella, ma
(diversamente da lui) è cristiana e battezzata: sarà la sua consorte a guidare Paolino sulla
strada della conversione. Nel 389 infatti, a 35 anni, nella chiesa di Bordeaux, ricevette il
battesimo dal vescovo Delfino. Nel 392 dalla coppia nacque Celso ma appena dopo otto
giorni morì: questo evento lo segnò per sempre, e lo spinse ancor più a rifugiarsi nella fede. Il
suo percorso di conversione è completo.
Nel 393 Paolino si trova a Barcellona, e durante una messa nel giorno di Natale i fedeli
invocano: "Paolino sacerdote..!". Decide di prendere i voti e farsi sacerdote, secondo la
massima "Voce di popolo, voce di Dio". Dopo l'ordinazione, nel 394, partì per un viaggio in
Italia e ritornò a Nola dove aveva precedentemente soggiornato. Il 24 agosto del 410 Alarico
I, re dei visigoti, entra in Roma e la saccheggia. Muore in quell’anno Paolo, il Vescovo di
Nola, proprio quando Alarico I è alle porte della città. Il popolo dei fedeli (con situazione
analoga a quella di Barcellona) invoca: "Paolino Vescovo!"ed egli accetta la carica come in
precedenza. Questa serie di eventi, come vedremo in seguito, darà vita alla Festa dei Gigli di
Nola in onore di San Paolino.
Indice
Le origini della festa dei Gigli
L’origine di questa Macchina da Festa è incerta, infatti,
se si naviga nei vari siti internet relativi a
quest’ultima, si evince, chiaramente, che la genesi di
questi obelischi è basata su supposizioni soggettive.
Il fatto più noto che giustificherebbe la nascita della
festa,è narrato in un racconto popolare messo per
iscritto nel VI secolo da San Gregorio Magno. Questi
narra che poco dopo l’elezione di San Paolino a
vescovo di Nola, i vandali di Alarico I saccheggiarono
la città facendo prigionieri molti dei cittadini, per
condurli schiavi in Africa.
A questo punto, Paolino, vende caritatevolmente tutti i
suoi averi per riscattare i prigionieri, anche la croce
episcopale, quando però non ebbe più niente, offrì la
propria persona agli invasori per riscattare l’unico
figlio di una vedova.
Durante la prigionia, Paolino, conquista la fiducia del
genero del re che come da sua richiesta, gli aveva
affidato la mansione di giardiniere. Un giorno Paolino
sognò la morte del Re e lo riferì al genero; in quella
stessa notte il Re sognò Paolino sotto le vesti di giudice
che lo accusava. Questa predizione fu sufficiente al
Re per capire che in Paolino c'era qualcosa di Divino.
Fece allora radunare i prigionieri, fornì loro delle
imbarcazioni e ne permise il ritorno in patria.
Il ritorno di Paolino in patria
Indice
La notizia della liberazione di San Paolino e di tutti i
prigionieri si diffuse immediatamente ed i nolani,
divisi in corporazioni, andarono incontro al Vescovo
e ai loro concittadini recando in mano gigli e ceri,
presumibilmente sul litorale della Oplontis l'attuale
Torre Annunziata
Quindi , oggi, queste imponenti macchine da festa,
rappresentano le antiche gesta delle corporazioni dei
nolani, uscite dalle porte della città, per andare
incontro al Santo, da allora la festa, si ripete
ogn'anno, in onore e in rappresentanza votiva con
quel giorno indimenticabile.
Un’altra ipotesi, che non esclude la prima, riguarda
le analisi dei moderni studiosi. Questi considerano la
festa come: "Trasformazione" di un rito pagano,
secondo il quale, grandi alberi sacrali inghirlandati,
con vari simboli, erano portati in processione. Di
seguito, con l'avvento del cristianesimo, a questi
"alberi" fu tolto il significato pagano, aggiungendo, ad
essi, immagini sacre e di santi cristiani, come il caso
delle croci celtiche, dove nelle figure incise, si
fondevano elementi druidici e cristiani. In altri
termini, l’origine dei gigli potrebbe avere una
matrice barbara, anche perché l’epoca delle
invasioni, coincide con il periodo della leggenda di
Nola.
Indice
La festa attuale
La Festa dei Gigli rievoca il ritorno dall'Africa di S. Paolino Vescovo e degli ostaggi rapiti dai barbari e da lui liberati. Il
momento culminante della Festa, la processione dei Gigli e della Barca, si svolge in occasione della Festività di S. Paolino da
Nola (22 giugno), se di domenica, o nella prima domenica successiva.
L'evento, nel corso dei secoli, ha mutato la propria natura assumendo lentamente le caratteristiche di una vera e propria
competizione e relegando il carattere religioso e commemorativo originario a pochi e ben determinati momenti.
Contemporaneamente si sono formate e consolidate delle regole ben precise, sia per quanto riguarda la costruzione dei
Gigli che l'organizzazione della manifestazione, tali da rendere la Festa un evento ormai perfettamente stabilizzato e
sostanzialmente ripetitivo nella sua struttura principale.
Il segno più evidente dell’evoluzione della Festa nel corso dei secoli è dato dalla trasformazione degli originari fiori e ceri
descritti da Papa Gregorio Magno nelle odierne torri di legno che svettano nelle strade di Nola nel mese di giugno.
Ogni anno infatti, in occasione della Festa, vengono costruiti otto Gigli per ciascuna delle otto tradizionali corporazioni
artigiane da cui i Gigli stessi prendono il nome: Ortolano, Salumiere, Bettoliere (l'oste), Panettiere (il fornaio), Beccaio (il
macellaio), Calzolaio, Fabbro e Sarto. Assieme ad essi viene costruita la Barca, a simboleggiare quella usata dal Santo nel
suo viaggio di ritorno dall'Africa.
Indice
L’organizzazione della festa
Per quanto la Festa dei Gigli viva i suoi momenti culminanti nel mese di giugno, e in particolare nella domenica del
corteo, in realtà essa coinvolge la città per l'intero anno in una lunga serie di preparativi e rituali preliminari: molte
di queste attività sono "invisibili" dal momento che riguardano strettamente gli organizzatori, ma alcune trovano
anche pubblica manifestazione.
Un'edizione della Festa comincia, ufficialmente, nel momento della cosiddetta assegnazione alla quale poi segue
tutta una serie di “tappe fisse” che daranno vita e “morte” alla festa, e cioè:
L’assegnazione
La prima uscita pubblica del maestro di festa
Lo scambio del gonfalone
La cena per la raccolta dei contributi
La costruzione del Giglio
L’alzata del Giglio Spogliato
La vestizione
La processione di San Paolino
Il Sabato dei Comitati
La sfilata della Domenica
L’abbattimento
Indice
L’assegnazione
A Festa tann' nasce quann' more ovvero la Festa nasce proprio quando muore. È un antico modo di dire
nolano che sottolinea, appunto, come non esista soluzione di continuità tra le edizioni della Festa, dal
momento che proprio mentre si conclude un'edizione viene avviato il processo per l'organizzazione della
successiva.
La Festa comincia ufficialmente alla fine della stessa giornata in cui si svolge la sua fase più importante,
alla mezzanotte tra la domenica del corteo e il successivo lunedi, con l'assegnazione degli 8 Gigli e della
Barca ai rispettivi organizzatori che ne hanno fatto richiesta per l'anno successivo.
L'assegnazione avviene presso il Municipio di Nola ad opera dell'Amministrazione Comunale, secondo dei
criteri ben precisi.
In generale ciascun richiedente può presentare domanda esclusivamente per un singolo Giglio o per la
Barca. Il Giglio può essere assegnato esclusivamente a persone che siano nate a Nola e, nel caso di richieste
concomitanti per lo stesso Giglio, verrà sempre preferito il richiedente più anziano. La necessità di rendere
più elastiche queste regole, nel rispetto della tradizione, ha portato alla nascita della figura del firmatario,
ovvero di colui che presenta e firma formalmente la richiesta del Giglio, affidandone poi l'organizzazione
al reale Maestro di Festa. I firmatari vengono ovviamente scelti tra i nolani più anziani, e sono spesso
"corteggiati" per anni interi da parte degli aspiranti organizzatori.
Nella richiesta di assegnazione, il futuro Maestro di Festa comunica anche l'elenco di tutte le persone che
si occuperanno dell'organizzazione del Giglio: gli eventuali altri Maestri Di Festa (il Giglio può essere
richiesto da un gruppo di più persone), la paranza, la fanfara, il progettista (che avrà il compito di ideare
il rivestimento sulla base del tema indicatogli), il costruttore (la bottega artigiana che si occuperà della
realizzazione fisica del Giglio e del suo rivestimento), gli autori delle musiche originali.Come si può
facilmente immaginare, la presentazione di una richiesta comporta una certa fase organizzativa ben
anteriore alla stessa assegnazione, con la ricerca di accordi e consensi tra tutte le parti coinvolte (in
particolare la paranza e il costruttore).
Con l'assegnazione, comincia il lungo percorso di preparazione che conduce alla domenica del corteo,
caratterizzato da determinate "tappe fisse" che con la loro regolarità qualificano inequivocabilmente Nola
come "Città dei Gigli".
Indice
Lo scambio del gonfalone
(a’ ‘sciuta da’bandiera)
Il primo evento importante dell'anno è la tradizionale uscita della Bandiera, ovvero
la consegna del gonfalone del Giglio da parte del Maestro di Festa dell'anno
precedente a quello della nuova Festa. Solito corteo, musica e petardi, consegna del
vessillo, scambio di auguri, messa di benedizione, brindisi e festeggiamenti vari.
Con la consegna del gonfalone comincia il periodo più serrato per gli organizzatori
del Giglio: le botteghe artigiane incaricate cominciano il loro accurato lavoro di
costruzione del rivestimento, le nuove musiche originali cominciano ad essere
provate dalle fanfare e riecheggiano di tanto in tanto nelle strade della città, si
cominciano ad organizzare i Comitati dei Gigli, ovvero i gruppi di "supporto"
(tipicamente figli, parenti, amici e conoscenti vari, in qualche modo legati al
Maestro di Festa o al gruppo degli organizzatori) che avranno il compito di
rappresentare il popolo al seguito e a sostegno di ciascun Giglio, contribuendo alla
Festa con sfilate, spettacoli, danze ed esibizioni varie, quasi sempre legate al "tema"
scelto per il Giglio.
L'organizzazione di ciascun Comitato avviene spesso in gran segreto, per
mantenere il massimo riserbo sul tema, sui costumi e sui tipi di esibizioni in
preparazione. I Comitati rivestono un ruolo molto importante: il numero di
persone, la loro presenza al seguito del Giglio, la qualità degli spettacoli presentati
sono una misura diretta del legame di affetto e di "rispetto" della popolazione per il
particolare Giglio, ovvero per i suoi organizzatori.
I Comitati vivranno il loro momento di protagonismo assoluto nella serata del
sabato immediatamente precedente la domenica del corteo.
Indice
La prima uscita pubblica
(a' cacciata)
La prima urgenza dei nuovi Maestri di
Festa
è
quella
di
comunicare
ufficialmente
alla
popolazione
l'investitura per la prossima Festa: viene
organizzato un piccolo corteo con tanto
di banda musicale e petardi al seguito.
Attraverso il centro storico, con partenza
dall' abitazione del Maestro di Festa, il
corteo si conclude, spesso, con una messa
di benedizione e un pranzo di augurio.
Non esistono "regole" ben precise al
riguardo.
Indice
La cena per la raccolta dei contributi
(a' questua)
La questua conclude la lunga fase preparatoria
durata un anno intero: siamo ormai prossimi al
mese di giugno e tutti i sostenitori di ciascun
Giglio sono chiamati a offrire il proprio
volontario contributo economico, durante una
enorme riunione conviviale che vede la
partecipazione di centinaia di persone, molto
spesso con un contorno di spettacoli artistici e
musicali di varia natura e l'ovvia partecipazione
della fanfara che in questa occasione presenterà
ufficialmente la Canzone del Giglio, ovvero il
brano originale che ne aprirà tutte le ballate
durante il corteo e per questo detta anche
canzone d'a 'izata (canzone dell'alzata). Inutile
dire che anche questo momento sarà sottolineato
da petardi e fuochi d'artificio a profusione.
Indice
La Costruzione del Giglio
le sue fasi
Tra cene pantagrueliche, musica e botti siamo arrivati al mese di Giugno e la Festa si
impadronisce completamente della città e, con la costruzione dei Gigli, ne modifica
abitudini e fisionomia.
La costruzione dei Gigli, da parte degli
artigiani che da secoli si tramandano la
tecnica di padre in figlio, segue un rito
ben preciso, infatti tutto il materiale
ligneo che darà vita al Giglio, viene
prima preparato in bottega. La
“preparazione”, ossia: la sistemazione, la
scelta, la classificazione, il taglio, la
ferratura, la segnatura delle quote,
l’inchiodatura, appartengono ai rituali
tipici della lavorazione della carpenteria
lignea.
In
bottega
vengono
precedentemente preparati i telai dei sei
pezzi, le spalliere della base, la borda, gli
schienali laterali e posteriori del Giglio.
Indice
Le diverse strutture del Giglio
Qui sotto sono state riportate tre immagini raffiguranti due diverse prospettive di visione della struttura di un
obelisco. Il classico (vedi Fig 1)rappresentato dalla classica struttura a piramide a tre lati, e il "quattro
facce“(vedi fig. 2), utilizzato di solito per eventi speciali o anniversari,quest’ultimo è una atipica struttura
dell'obelisco simmetrica e regolare poichè la sua proiezione geometrica è rappresentata da un parallelepipedo.
Infine vi è la Barca .
Retro
Fig . 1
Fronte
fig. 2
La barca
Rappresenta la cultura prettamente nolana della festa, in funzione del fatto che S. Paolino sbarcò proprio da
una barca per entrare nel territorio nolano. La sua struttura consta di un solo Piano (la base) e una
immediatamente superiore raffigurante una classica barca.
Indice
Elementi strutturali
costituenti il Giglio
La borda
La base
I quattro piedi o cantoni
I traversoni
Gli squadri
I sei piani
I tre pali (schiena posteriore e laterale)
Indice
La Borda
In legno d'abete, la borda (Fig 1) è l'asse portante centrale, misura 25 m, parte dal fondo della base con una
sezione 20x20 (cm) e si assottiglia all'estrmità superiore sino a 10X10 (cm).
E' costituita da vari tronchi che vengono tenuti insieme da giunture ad incastro particolare (connessione a
unghia semplice) bullonati e chiodati in modo tale che il tronco superiore, poggiando su quello inferiore, non
slitti verticalmente verso il basso (Fig. 2).
In alcuni punti di giunzione vengono applicati delle zeppe con la parte più larga verso l’alto, aventi funzione di
mensole per l’appoggio più sicuro del tronco superiore su quello inferiore.
La base
E’ la parte strutturale più importante e complessa del giglio.
E’ a sezione quadrata, avente il lato misurato al filo esterno
di m. 2,60.
L’altezza della base è di m. 3,00 circa.
E’ costituita da due spalliere, una posteriore ed una
anteriore, unite fra loro da tre traversoni di legno di pioppo
perlato, in modo da formare un parallelepipedo a base
quadrata.
Il piede - Cantone
I 4 piedi sono le parti fondamentali dell'intera struttura:
su di essi viene convogliato in modo sistematico il peso
delle parti sovrastanti, scaricando l'energia sulle varre e
varretielli attraverso il collegamento con i traversoni.
I traversoni
Sono gli assi di legno che, unendo i
quattro cantoni tra loro, danno vita
alla struttura parallelepipeda della
"paramenta”
Gli Squadri
Servono per ammortizzare e per
sostenere il peso della struttura
soprastante, trasferendo l'energia sui
cantoni laterali.
Il piano
I piani, sono 6 e collocati nella parte anteriore della
struttura. Rappresentano infatti la facciata nuda
dell'obelisco.
Hanno una struttura prevalentemente rettangolare (il
primo ha una forma di parallelepipedo avendo 4 facce
uguali) e serviranno come supporto per "la veste" o il
rivestimento di cartapesta. Ovviamente sono congiunti
alla struttura portante (base, 3 pali, e borda) tramite
assi di legno di misura scalare.
3 pali (2 laterali. 1 posteriore)
2 assi laterali ed 1 posteriore. che, partendo
dal I piano fungono da sostegno per i piani e
la borda, nonchè ammortizzano il peso in
discesa.
Indice
Le fasi della costruzione
Prima fase: L‘issata della borda, essenziale ai fini della costruzione.
Seconda fase: la costruzione della base
Terza Fase: Definizione della perpendicolarità della borda
Quarta fase: Costruzione del primo piano
Quinta fase: Posizionamento del secondo terzo e quarto piano.
Sesta fase: Fissaggio dello schienale posteriore costituito dai tre pali.
Settima fase: Posizionamento del quinto e sesto piano.
Indice
L'issata della borda
(a' 'izata da' borda)
La costruzione dei Gigli comincia con
l'issata della borda: le grosse pertiche di
circa 25 metri vengono condotte dalle
botteghe degli artigiani ai tradizionali
luoghi di costruzione (essenzialmente
invariati negli anni, per motivi di
raggiungibilità nel trasporto dei materiali e
per minimizzare l'impatto con la normale
attività cittadina) e vengono poste in
posizione verticale sfruttando qualche
edificio come temporaneo punto di
appoggio; è momento di grande emozione e
nel quale si manifesta tutta la scaramanzia
degli organizzatori: la borda appena issata
viene obbligatoriamente bagnata dallo
stesso spumante con cui brinderanno il
Maestro di Festa e i suoi collaboratori, verrà
solitamente cosparsa di sale quale augurio
di buona sorte e salutata dall'immancabile
sparo di fuochi e petardi.
Indice
La costruzione della Base
Issata la borda, si passa alla
costruzione della base.
Vengono effettuati i rilievi
topografici per l'impostazione
dei quattro livelli, di appoggio
dei cantoni, posizionati ed
incidenti sullo stesso piano,
costituenti il perimetro della
pianta quadrangolare.
Vengono posizionate sugli
appoggi delle due spalliere
simmetriche precedentemente
realizzate in bottega.
Si procede con l’inchiodatura
dei vari elementi che daranno
la forma definitiva alla base, e
cioè traversoni e squadri.
Definizione della perpendicolarità della borda
Questa operazione, particolarmente
complessa,ed importante ai fini della
buona riuscita del Giglio, richiede
circa un’ora da parte del costruttore.
Consiste nel posizionare la borda
perpendicolarmente
al
piano
stradale. Questo è reso possibile
dall’utilizzo del rilievo ottico del filo
a piombo(tre piede) e delle corde di
canapa. Praticamente si procede
spingendo una traversina collegata
alla
borda(che
è
addossata
all’edificio)
fino
a
quando
quest’ultima, lasciata la posizione di
riposo, sarà perpendicolare al piano
stradale.
La Costruzione del primo piano
Trovata la perpendicolarità della
borda, si passa alla costruzione del
primo piano.
Le due facciate, precedentemente
preparate in bottega, vengono issate
e posizionate all’interno della base.
Vengono effettuati i rilievi ottici e
metrici
per
determinare
la
perpendicolarità dei due telai, che
viene ricavata facendo coincidere la
mezzeria della traversina del primo
piano con l’asse di centro della
borda.
Quindi si uniscono le due facciata
con l’utilizzo delle traversine e degli
squadri.
Posizionamento del secondo terzo e quarto
piano.
Completato il primo piano, si passa al
posizionamento del secondo terzo e
quarto piano. Come per le facciate
del primo piano, anche per queste,
vengono effettuati i rilievi ottici e
metrici
per
determinare
la
perpendicolarità, che viene ricavata
facendo coincidere la mezzeria della
traversina di ogni piano con l’asse di
centro della borda.
Quindi, si procede issando il singolo
piano all’interno di quello sottoposto
e collegandolo alla borda attraverso
dieci “varretelle” ripartite cinque a
destra e cinque a sinistra.
Fissaggio dello schienale posteriore
e di quelli laterali
Fissati i primi quattro piani, si
passa al fissaggio dello schienale
posteriore e di quello laterale.
Ogni singolo palo che farà parte
dello schienale , sarà costituito da
tre singoli pezzi, collegati tra loro.
Si procede collegando i primi due
pezzi tra loro, questi vengono
issati,
per
permettere
poi
l’inchiodatura del terzo.
Lo
schienale
posteriore,
sarà
collegato tra la parte posteriore
del primo piano, e la sommità
della borda, sarà poi curvato, a
discrezione del costruttore. La
Stessa procedura sarà riservata ,
ai due schienali laterali, solo che
questi saranno collegati tra le
parti laterali del primo piano e la
sommità della borda.
Posizionamento del quinto e sesto piano
Come per gli altri piani, vengono
effettuati i rilievi ottici e metrici
per determinare la
perpendicolarità, che viene
ricavata facendo coincidere la
mezzeria della traversina del piano
con l’asse di centro della borda.
Quindi, si procede issando i due
piani all’interno del quarto, e
collegandoli con l’ausilio delle
varretelle, ai due pali dello
schienale laterale.
Effettuati gli ultimi ritocchi, Il Tricolore Italiano sulla cima del Giglio indicherà l'avvenuto
completamento dell'opera, festeggiato come al solito da brindisi e petardi
Indice
La ballata dei Gigli Spogliati
Nella domenica immediatamente precedente
quella del corteo, i Gigli -ancora privi del
rivestimento- vengono condotti dal luogo in
cui sono stati costruiti al luogo in cui verranno
rivestiti,
tipicamente
in
prossimità
dell'abitazione del Maestro di Festa, ove
sosteranno per l'intera settimana successiva.
È questo un momento molto importante dal
punto di vista tecnico: per la prima volta,
infatti, i nuovi Gigli vengono sollevati e fatti
danzare, ed è un'occasione unica per
verificarne le caratteristiche strutturali
unitamente alle capacità della paranza,
all'abilità del capo paranza, alla personalità
della fanfara e al complessivo affiatamento di
tutte le parti.
È, inoltre, il primo momento che vede il diretto
coinvolgimento della popolazione e segna
l'inizio della settimana più intensa della Festa.
Indice
La vestizione del Giglio
Raggiunta la nuova collocazione, i Gigli
vengono rivestiti con le decorazioni in gesso
e cartapesta realizzate presso le Botteghe
d’arte responsabili della costruzione della
struttura lignea, e rappresenteranno, come
da progetto il tema prescelto: con la loro
nuova veste, faranno da sfondo a cene,
spettacoli e festeggiamenti organizzati ogni
sera dai rispettivi Comitati che, per il resto
della settimana, trasformeranno la città in
un allegro e rumoroso carnevale.
Attenti ed onnipresenti, i Maestri di Festa e i
loro più fidati collaboratori vigileranno il
proprio Giglio giorno e notte, per
scongiurare atti vandalici o tentativi di
sabotaggio.
Indice
La processione di San Paolino
Il pomeriggio del venerdì è tradizionalmente dedicato alla Processione di San Paolino per le strade della
città; è il primo degli unici due momenti a carattere prettamente religioso della Festa.
Da qualche anno inoltre, si è molto ben radicata, l’usanza di organizzare dei grandi banchetti, tra amici
che non appartengono alla stessa paranza o allo stesso comitato, capita quindi che molti portoni, e
palazzi, vengano “occupati” da numerosi gruppi, che mangiano ballano e si divertono.
Indice
La Sfilata dei Comitati
La serata del sabato è completamente dedicata
alla Sfilata dei Comitati, che finalmente fanno il
loro esordio pubblico. Ciascun Comitato, con
partenza dal proprio Giglio, sfilerà per la città
seguendo un percorso che lo porterà a
raggiungere tutti gli altri Gigli, ai quali renderà
il proprio saluto augurale, per poi giungere , in
tarda serata, in Piazza del Duomo dove si esibirà
nello spettacolo a lungo preparato.
Mentre gli ultimi Comitati ancora si esibiscono
in Piazza del Duomo, sotto l'occhio attento dei
Maestri di Festa i Gigli vengono opportunamente
preparati per il momento culmine della
manifestazione: le decorazioni della base
vengono rimosse per consentire l'applicazione
delle otto barre che, accuratamente scelte, sono
fissate e messe opportunamente in tensione in
preparazione dello sforzo; vengono montati gli
strumenti di amplificazione sonora necessari al
Capo Paranza e alla fanfara, vengono effettuati
gli ultimi controlli alla struttura: tra qualche ora
comincerà la domenica della Festa
Indice
La Domenica della Festa
La domenica del corteo è il momento culminante della Festa dei Gigli, a conclusione di un intero anno di preparativi.
Ricorre nella prima domenica a partire dal 22 giugno, che è il giorno in cui si festeggia S. Paolino da Nola.
Descrivere gli eventi della domenica in maniera da rendere appieno il fascino della manifestazione è un compito
difficilissimo: la ricchezza di dettagli, la loro complessità, la dinamicità e la distribuzione della manifestazione nel
tempo (oltre 20 ore) e nello spazio (l'intera città), lo stretto legame esistente tra l'esibizione dei diversi Gigli (è
fortissimo lo spirito di emulazione e competizione tra paranze) e le reazioni del pubblico di spettatori (che
partecipano al corteo incitando, plaudendo o disapprovando -spesso aspramente- le diverse manovre) rendono la
Festa assolutamente imprevedibile e ogni anno sempre diversa.
La giornata è sostanzialmente divisa in due fasi distinte che occupano, rispettivamente, la mattina a partire dalle
9:00 e fino alle 14:00 circa, e il pomeriggio dalle 16:00 a notte inoltrata. Nella prima parte, i Gigli sono condotti dai luoghi in cui sono stati rivestiti e hanno sostato per l'intera settimana precedente- in Piazza del Duomo, ove si
esibiscono nella ballata di apertura, in omaggio alle autorità civili, religiose e militari e a tutti gli spettatori presenti,
e ricevono infine la benedizione del Vescovo di Nola. Nella seconda parte della giornata si svolge la sfilata lungo il
Percorso Storico attraverso la città, caratterizzato da numerose prove di diversa difficoltà che nel corso dei secoli
hanno trasformato la Festa in una vera e propria competizione, spesso dai toni molto accesi.
Indice
La domenica mattina
Piazza del Duomo
Il percorso verso Piazza del Duomo comincia intorno alle 9:00 con la riunione della paranza dei cullatori presso
ciascun Giglio.
Le funi che assicurano il Giglio ai palazzi circostanti vengono sciolte e sono portate a termine le ultime operazioni
mentre la fanfara prende posto sulle apposite tavole della base e comincia ad accordare gli strumenti;
contemporaneamente ogni cullatore, sotto l'occhio attento dei Caporali, sceglie la propria posizione. Finalmente, con
l’esecuzione della canzone dell’alzata, il Giglio viene sollevato e comincia il suo percorso verso Piazza del Duomo.
Poiché sono solo due le vie di accesso alla piazza, sono già possibili in questa fase, le prime schermaglie tra paranze
poiché aumentano le possibilità di "incontro" tra Gigli diversi , tipicamente si tratta di prove di forza (come, per
esempio, la tipica sfida a far danzare quanto più a lungo possibile il Giglio senza posarlo al suolo) e piccole reciproche
provocazioni.
Raggiunta la piazza, i Gigli vi entrano secondo l’ordine di arrivo e si esibiscono in quello che è il palcoscenico più
importante e affollato della giornata, qui infatti, sarà facile per ogni spettatore, apprezzare la migliore paranza, la
migliore fanfara, e il comitato che sarà in grado di coinvolgere di più i propri cullatori, e il popolo presente..
Ogni esibizione è tradizionalmente caratterizzata da una lunga ballata nella quale il Giglio non viene mai posato al
suolo e si muove nella piazza secondo il percorso stabilito dal Capo Paranza (un quadrato, un rombo, una croce o
comunque una figura geometrica facilmente identificabile). Al termine dell'esibizione il Giglio viene posato lungo un
lato della piazza per consentire l'esibizione del successivo.
Quando tutti gli otto Gigli e la Barca hanno completato la loro esibizione e sono disposti ordinatamente lungo il
perimetro della piazza, comincia la cerimonia della Benedizione effettuarta dal Vescovo di Nola, che sarà preceduto in
corteo dal busto argenteo di San Paolino.
Con la cerimonia di benedizione si conclude la prima parte della giornata: dopo una breve sosta per il pranzo (che, nel
caso delle paranze, consiste ancora una volta in un enorme banchetto) il cammino dei Gigli riprende nel pomeriggio
per il percorso tradizionale nelle strade del centro storico della città.
La domenica mattina
Piazza duomo
La Domenica pomeriggio
Percorso storico
La seconda parte della giornata comincia intorno alle 16:00, con il ritorno in Piazza del Duomo della prima
paranza che dovrà partire per il Percorso Storico, che è quella del Giglio dell'Ortolano. A differenza di quanto
avvenuto in mattinata, infatti, durante la quale i Gigli sono entrati in Piazza secondo il loro naturale ordine di
arrivo (che dipende, essenzialmente, dalla distanza del luogo in cui il Giglio ha sostato per l'intera settimana
precedente), l'ordine di sfilata nel corteo pomeridiano è sempre lo stesso e rigidamente determinato dalla
tradizione storica; i Gigli si muoveranno nella seguente successione ordinata:
Ortolano
Salumiere
Bettoliere
Panettiere
Barca
Beccaio
Calzolaio
Fabbro
Sarto
Lo scopo originario del percorso, presumibilmente, era quello di portare "la Festa" in tutta la città e
condividerne la gioia con tutta la popolazione: è emblematico, in questo senso, il fatto che il percorso si spinga,
nel suo punto estremo, fino al Vecchio Carcere, (ormai in disuso) quale gesto caritatevole nei confronti dei
detenuti: la girata delle carceri, dove ciascun Giglio ruota di 180 gradi e ritorna sui suoi passi, rappresenta
tutt'oggi un ideale "giro di boa" per i Gigli, oltre ad essere una delle manovre più complesse ed affascinanti
dell'intera competizione.
Indice
La Domenica pomeriggio
Percorso storico
Piazza
La Paranza
La paranza è il vero e proprio motore del Giglio, e riveste
un ruolo fondamentale nello svolgimento della Festa. È
composta da oltre cento persone e può arrivare fino a un
massimo teorico di 160 cullatori. In realtà il numero di
cullatori normalmente impiegato è minore: la paranza
completa in configurazione tipica è composta da circa
128 persone, divise in due gruppi in base all'altezza; i
cullatori di statura inferiore sono destinati alle varre ,
mentre i più alti ai varrielli (che, poggiando sulle varre,
sono a maggiore distanza dal suolo).
La paranza risponde agli ordini del Capo Paranza che,
armato di fischietto, precede a piedi il Giglio,
camminando "all'indietro" per osservarlo mentre avanza
lungo il suo percorso. Il Capo Paranza, che spesso è lo
stesso Maestro di Festa, ovvero l'organizzatore principale,
sceglie con cura le evoluzioni del Giglio, i punti in cui
manovrare e quelli in cui sostare e fornisce indicazioni
alla fanfara sul tipo di musica da eseguire per la
particolare andatura scelta. È aiutato da quattro
collaboratori, i Caporali, disposti ai quattro angoli della
base con il compito di controllare i gruppi di cullatori,
verificarne le condizioni fisiche, provvedere a eventuali
sostituzioni per meglio bilanciare il carico e trasmettere
gli ordini.
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L’abbattimento
Il giovedi mattina la Festa è già un ricordo del passato; nel giro di pochi giorni, mentre la città riprende
lentamente la sua vita normale e i nuovi Maestri di Festa sono già con la mente alla Festa dell'anno
successivo, i "vecchi" Gigli sono rapidamente smantellati: "spogliati" del loro rivestimento, vengono fatti
precipitare al suolo e distrutti.
Indice
Varre e varretelle
Fissate alla paramenta, le varre e i
varretielli permettono il trasporto su
spalla dell'obelisco.
Lunghezze:
m 2 (varretielli)
m 5.85 (varre)
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