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Diapositiva 1
La Nuova
Secondaria Superiore
Secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione
Tutti gli studenti, a conclusione del primo ciclo di istruzione, esercitano il
proprio diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino al conseguimento
di un titolo di studio o di almeno una qualifica triennale entro il 18° anno di
età nel secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione (D.Lgs.
n. 226/05, D.Lgs. n. 76/05 e Legge n. 40/07).
SISTEMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA
SUPERIORE
SISTEMA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE PROFESSIONALE
(Capo III e art. 27, co. 2 D.Lgs. 226/05)
6 LICEI
11 ISTITUTI
TECNICI
6 ISTITUTI
PROFESSIONALI
21 PERCORSI
TRIENNALI
21 PERCORSI
QUADRIENNALI
Diploma
di istruzione
liceale
Diploma
di istruzione
tecnica
Diploma
di istruzione
professionale
Qualifica
di Operatore
professionale
Diploma
professionale di
Tecnico
Gli elementi unificanti del secondo ciclo:
 Saperi e competenze relative al nuovo Obbligo di istruzione (DM n. 139/07)
 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione (D.Lgs. n.
226/05, Allegato A)
2
La nuova secondaria superiore
Come siamo arrivati alla Riforma

Il percorso per la Riforma ha impegnato tre legislature: dalla legge
53/03 al decreto legislativo 226/05, alla legge 40/07.

Il dibattito ha coinvolto le parti sociali, (rappresentanti dei lavoratori e
dei datori di lavoro, compresi gli ordini e i collegi professionali), le
associazioni professionali e disciplinari della scuola, autorevoli
rappresentanti del mondo della cultura e della ricerca.

Prima della sua adozione definitiva è stata sottoposta ad un
confronto, anche via web, con il mondo della scuola. Tutti i seminari,
gli incontri che si sono tenuti nelle diverse parti d’Italia hanno
coinvolto oltre 10.000 insegnanti e dirigenti, in tutte le regioni
italiane. Molte proposte presentate dalle scuole sono state accolte
ed alcuni insegnanti, autori degli interventi sul web, sono stati
chiamati a far parte di gruppi di lavoro.
3
La nuova secondaria superiore
Superare la frammentazione
degli indirizzi ….
Il ritardo di una riforma organica della scuola secondaria
superiore ha sollecitato le scuole ed il Ministero ad
utilizzare la via delle sperimentazioni per adattare i curricoli
scolastici alle trasformazioni ed ai bisogni della società.
Dagli anni ’90 ad oggi si sono accumulati centinaia e
centinaia di indirizzi: 396 indirizzi sperimentali nei licei; 204
(tra corsi di ordinamento e sperimentazioni) nei tecnici; e
27 indirizzi e 5 settori nei professionali.
Le sovrapposizioni e le duplicazioni tra i percorsi e gli
indirizzi hanno condizionato la trasparenza e la chiarezza
dell’offerta formativa.
4
1
2
3
4
5
STRUTTURA DEL PERCORSO
QUINQUENNALE
LICEI
1+1
ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI PROFESSIONALI
1+1
5
Il percorso è articolato in:
2 bienni e 1 quinto anno
5
La nuova secondaria superiore
PIU’ AUTONOMIA E FLESSIBILITA’
Valorizzare l’autonomia scolastica

Quote di flessibilità per l’autonomia scolastica
più elevate intese come strumenti strategici per
l’innovazione continua.

Più stage, tirocini e alternanza scuola – lavoro.

Centralità della didattica laboratoriale per unire
studio ed esperienza diretta in contesti
applicativi.
6
La nuova secondaria superiore
PIU’ SPAZIO PER SCIENZE,
MATEMATICA, LINGUE STRANIERE



Incremento orario della matematica, della fisica
e delle scienze per rafforzare la componente
scientifica nella preparazione degli studenti
Inglese studiato in tutti i percorsi di studio per
cinque anni.
Una disciplina non linguistica studiata in lingua
straniera secondo le modalità CLIL nel quinto
anno di licei e tecnici
7
I nuovi Istituti Tecnici
NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI
Licei, istituti tecnici e istituti professionali possono
dotarsi, nella loro autonomia, di:
DIPARTIMENTI
per il sostegno alla didattica
e alla progettazione
formativa.
COMITATO TECNICO
SCIENTIFICO
finalizzato a rafforzare il
raccordo sinergico tra gli
obiettivi educativi della
scuola, le esigenze del
territorio e i fabbisogni
professionali espressi dal
mondo produttivo.
8
La nuova secondaria superiore
Il sistema d’istruzione secondaria nel suo insieme
Nuovo impianto organizzativo
I nuovi Licei
6 nuovi licei
1. Liceo artistico
2. Liceo classico
3. Liceo linguistico
4. Liceo musicale e
coreutico
5. Liceo scientifico
opzione scienze
applicate
6. Liceo delle scienze
umane
opzione economico-
sociale
I nuovi Istituti
Professionali
I nuovi
Istituti Tecnici
2 settori - 6 indirizzi
2 settori -11 indirizzi
1. SETTORE DEI SERVIZI
1. Servizi per l’agricoltura e lo
sviluppo rurale
2.Servizi socio-sanitari
3.Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera
4. Servizi commerciali
1. SETTORE ECONOMICO
2. SETTORE INDUSTRIA E
ARTIGIANATO
1. Produzioni industriali e
artigianali
2. Manutenzione e assistenza
tecnica
1. Amministrazione, Finanza e Marketing
2. Turismo
2. SETTORE TECNOLOGICO
1. Meccanica, Meccatronica ed Energia
2. Trasporti e Logistica
3. Elettronica ed Elettrotecnica
4. Informatica e Telecomunicazioni
5. Grafica e Comunicazione
6. Chimica, Materiali e Biotecnologie
7. Sistema Moda
8. Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria
9. Costruzioni, Ambiente e Territorio
9
ORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE
Gli ordinamenti dei
percorsi di studio
dei diversi ordini di
scuola (percorsi
liceali, di istruzione
tecnica e
professionale) sono
definiti dallo
STATO con
regolamenti
governativi.
L’organizzazione delle
scuole secondarie
superiori sul
territorio è stabilita
dalle singole Regioni,
nell’esercizio delle
loro competenze
esclusive in materia
di programmazione
dell’offerta formativa.
(ad esempio, una Regione può stabilire che, per motivi
logistici, possano essere compresenti percorsi liceali,
percorsi di istruzione tecnica e professionale in un
medesimo istituto secondario superiore; oppure che i
percorsi liceali siano realizzati solo nei licei, quelli dell’
istruzione tecnica solo negli istituti tecnici, quelli di
istruzione professionale solo negli istituti professionali,
per salvaguardare l’identità dei singoli ordinamenti)
Come cambiano
i LICEI
I nuovi Licei
COME CAMBIANO I LICEI
COME ERANO
COME SARANNO
6 Licei
Liceo classico
Liceo scientifico
opzione scienze applicate
396 indirizzi
sperimentali
e
51 progetti assistiti
dal Miur
Liceo linguistico
Liceo artistico (6 nuovi indirizzi):
Arti figurative
Architettura e ambiente
Audiovisivo e multimediale
Design
Grafica
Scenografia
Liceo musicale e coreutico
Liceo delle scienze umane
opzione economico-sociale
12
I nuovi Licei
Identità nuovi LICEI
I Licei si diversificano in rapporto agli approfondimenti
specifici che rientrano all’interno di un’unica cultura
liceale.
I quadri orari dei singoli percorsi liceali presentano le
materie obbligatorie per tutti gli studenti. Ciascuna
istituzione scolastica può utilizzare la quota di
autonomia per rafforzare alcune materie o per inserirne
di ulteriori.
L’offerta formativa può essere ulteriormente arricchita
attraverso gli insegnamenti facoltativi aggiuntivi
attivati dalle Istituzioni scolastiche.
13
I nuovi Licei
Quote di autonomia
Per i percorsi liceali la quota oraria riservata alle singole
istituzioni scolastiche, determinata nei limiti del contingente di
organico ad esse assegnato, e tenuto conto delle richieste degli
studenti e delle loro famiglie, non può essere superiore al 20%
del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30% nel
secondo biennio e al 20% nel quinto anno, fermo restando
che l’orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina
non può essere ridotto in misura superiore a un terzo
nell’arco dei cinque anni. Nell’ultimo anno non possono
essere soppresse le discipline previste nei piani di studio.
14
I nuovi Licei
GESTIONE DELLA QUOTA DI AUTONOMIA
ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO DEL MIUR
Per rendere effettiva la possibilità di recepire in organico di diritto le
variazioni determinate dall’impiego della quota del 20% e del 30% di
autonomia riservata alle singole Istituzioni Scolastiche verrà assicurata
la seguente procedura:
1. il Sistema Informativo del MIUR fornirà l’elaborazione automatizzata
degli organici sulla base dei piani orari nazionali standard;
2. le singole istituzioni scolastiche inseriranno le variazioni necessarie a
corrispondere al Piano dell’offerta formativa, sia in termini di
compensazione, sia in termini di inserimento di discipline
(nell’ambito del repertorio di cui all’allegato H), fermi restando il numero
delle ore previste dall’ordinamento, le quote di autonomia assegnate, e
il vincolo di non diminuire una disciplina di più di un terzo nell’arco del
quinquennio.
3. L’utilizzo di tale quota non dovrà determinare esuberi di personale .
15
I nuovi Licei allegato H – Repertorio delle discipline
Approfondimenti nelle discipline obbligatorie oppure ove non previste tra le
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti nelle singole classi,
attivazione tra le seguenti discipline (articolo 10 comma 3):
Antropologia
Biologia
Conversazione con docente di
madrelingua
Chimica
Diritto
Diritto ed economia politica
Discipline artistiche
Discipline audiovisive
Economia aziendale
Economia politica
Geografia
Informatica
Laboratori artistici
Laboratorio di Chimica e Fisica
Legislazione sociale
Lingua e cultura greca
Lingua e cultura latina
Lingua e cultura straniera 2 o 3
Musica
Pedagogia
Psicologia
Scienze della Terra
Scienze sociali e metodologia della
ricerca
Scienze umane
Sociologia
Statistica
Storia dell’arte
Storia della Danza
Storia della Musica
Storia del Teatro
Strumento musicale
Tecniche della Danza
Tecnologia e disegno
Tecnologie musicali
Teoria e tecnica della comunicazione
16
I nuovi Licei
Obbligo di istruzione

Il primo biennio di ciascun percorso è finalizzato a una prima
acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze
caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale di cui
all’articolo 3 e all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

Ciò anche attraverso la verifica e l’eventuale integrazione delle
conoscenze, abilità e competenze raggiunte al termine del primo
ciclo di istruzione, attraverso gli strumenti di autonomia didattica
previsti dall’articolo 4 del DPR 8 marzo 1999, n. 275.
17
I nuovi Licei
Scuola, istruzione superiore,
mondo del lavoro

Le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo
biennio, anche d’intesa con le università, le istituzioni dell’alta
formazione artistica, musicale e coreutica, gli IFTS e gli ITS
modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e
delle competenze richieste per l’accesso ai relativi percorsi o per
l’inserimento nel mondo del lavoro.

L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei
percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15
aprile 2005, n. 77, nonché attraverso l’attivazione di moduli e di
iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di
stage.
18
Come cambiano
gli ISTITUTI
TECNICI
I nuovi Istituti Tecnici
COME CAMBIANO GLI ISTITUTI TECNICI
MIUR
COME ERANO
COME SARANNO
2 settori e 11 indirizzi
Settore economico (2 indirizzi):
Amministrazione, finanza e marketing;
10 settori e
Turismo.
Settore tecnologico (9 indirizzi):
39 indirizzi
ordinamento
ca. 200
sperimentazioni
Meccanica, meccatronica ed energia
Trasporti e logistica
Elettronica ed elettrotecnica
Informatica e telecomunicazioni
Grafica e comunicazione
Chimica, materiali e biotecnologie
Sistema moda
Agraria, agroalimentare e agroindustria
Costruzioni, ambiente e territorio
20
I nuovi Istituti Tecnici
GLI ISTITUTI TECNICI COME PRESIDIO DELLA
CULTURA TECNOLOGICA

Una nuova identità fondata sulla cultura tecnica e scientificotecnologica;

Le quote di flessibilità dei percorsi di studio per rispondere alle
esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle libere
professioni;

Utilizzo diffuso dei laboratori a fini didattici in tutte le discipline,
soprattutto dell’area di indirizzo per un apprendimento efficace e
attraente per gli studenti (nel testo del regolamento del 4 febbraio
2010 è precisato che le ore indicate espressamente negli allegati B
e C si riferiscono solo alla compresenza dell’ITP in laboratorio);

Più stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro;

Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta
formativa e sviluppare competenze specialistiche;

Previsione di un organico potenziato dei docenti su base territoriale
in relazione alle risorse disponibili, soprattutto per le attività di
laboratorio, anche linguistico.
21
I nuovi Istituti Tecnici
LE ARTICOLAZIONI
Settore economico
 1. Amministrazione, Finanza e Marketing
Articolazioni:
Relazioni internazionali per il marketing;
Sistemi informativi aziendali

2. Turismo
22
I nuovi Istituti Tecnici
Settore tecnologico
1. Meccanica, Meccatronica ed Energia
Articolazioni: Meccanica e meccatronica; Energia
2. Trasporti e Logistica
Articolazioni: Costruzione del mezzo; Conduzione del mezzo; Logistica
3. Elettronica ed elettrotecnica
Articolazioni: Elettronica; Elettrotecnica; Automazione
4. Informatica e telecomunicazioni
Articolazioni: Informatica; Telecomunicazioni
5. Grafica e Comunicazione
6. Chimica, Materiali e Biotecnologie
Articolazioni: Chimica e materiali; Biotecnologie ambientali;
Biotecnologie sanitarie
7. Sistema Moda
Articolazioni: Tessile, abbigliamento e moda; Calzature e moda
8.Agraria, agroalimentare e agroindustria
Articolazioni: Produzioni e trasformazioni; Gestione dell’ambiente e del
territorio; Viticoltura ed enologia
9. Costruzioni, Ambiente e Territorio
23
Articolazione: Geotecnico
I nuovi Istituti Tecnici
PIÙ AUTONOMIA PER LE SCUOLE
Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ :
20% di autonomia in relazione all’orario
complessivo delle lezioni per il primo biennio e
il successivo triennio
 30 % di flessibilità (opzioni) nel secondo
biennio e 35 % nel quinto anno, solo in
relazione alle AREE di INDIRIZZO per rispondere a

documentate richieste del territorio, del mondo del
lavoro e delle professioni
24
I nuovi Istituti Tecnici
LE OPZIONI
Le OPZIONI possono essere previste solo se sono:
1) coerenti con il profilo professionale dell’indirizzo di studi;
2) comprese entro le quote di flessibilità del 30% (168 ore) e
del 35% (196 ore);
3) contenute in un apposito elenco nazionale, periodicamente
aggiornato, che indica anche le classi di concorso dei docenti
che possono essere utilizzati.
Nel Diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato, sono
certificate le competenze acquisite dallo studente anche in
riferimento alle opzioni.
L’elenco nazionale delle OPZIONI sarà definito con successivo decreto
ministeriale, periodicamente aggiornato a seguito del monitoraggio e della
valutazione di sistema.
25
I nuovi Istituti Tecnici
Gli istituti tecnici del
settore tecnologico
sono dotati di
UFFICIO TECNICO
con il compito di
organizzare in maniera
funzionale i laboratori, il
loro adeguamento alle
innovazioni tecnologiche, le
misure necessarie per la
sicurezza delle persone e
dell’ambiente.
26
I nuovi Istituti Tecnici
MIUR
I PROSSIMI PASSI
Il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida nazionali a
sostegno delle istituzioni scolastiche autonome, che saranno
definite entro 2/3 mesi, soprattutto per:
 declinare i risultati di apprendimento contenuti nel profilo educativo
e nei profili degli indirizzi (allegati A, B e C del regolamento), in
termini di competenze, attese a conclusione del quinquennio, anche
in relazione al Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF)
nonché indicazioni per la didattica di laboratorio;
 definire indicazioni per la prosecuzione dei corsi degli attuali
ordinamenti in relazione alla ridefinizione dell’orario annuale delle
lezioni (1056 ore dalle seconde, terze e quarte classi funzionanti
nell’a.s. 2010/2011);
 definire l’articolazione delle cattedre.
Altri aspetti, come l’adozione dell’elenco nazionale delle opzioni
saranno definiti successivamente entro il 2010.
27
Come cambia
l’istruzione
professionale
I nuovi Istituti Professionali
COME CAMBIANO GLI ISTITUTI PROFESSIONALI
COME SARANNO
COME ERANO
MIUR
2 settori e 6 indirizzi
1) SETTORE DEI SERVIZI
(4 indirizzi):
Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale
Servizi socio-sanitari (2 articolazioni)
5 settori
e
27 indirizzi
 Ottico e Odontotecnico
Servizi per l’enogastronomia e
l’ospitalità alberghiera (3 articolazioni)
 Enogastronomia; Servizi sala e
vendita; Accoglienza turistica
Servizi commerciali
2) SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO
(2 indirizzi):
Produzioni artigianali e industriali (2
articolazioni)
 Industria e Artigianato
• Manutenzione e assistenza tecnica
I nuovi Istituti Professionali
IDENTITÀ ISTITUTI PROFESSIONALI
Percorsi quinquennali con una solida base di
istruzione generale e tecnico professionale per
acquisire la cultura del settore produttivo di
riferimento in una visione sistemica dell’intera filiera:
+
SAPERI E COMPETENZE coerenti con le esigenze
formative delle filiere di riferimento (produzione di beni e/o
servizi)
+
CAPACITÀ di rispondere alle richieste di
personalizzazione dei prodotti e dei servizi
+
COMPETENZE nell’uso di tecnologie e metodologie
innovative in contesti applicativi
30
I nuovi Istituti Professionali
PIU’ AUTONOMIA PER LE SCUOLE
Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ:
20% di autonomia in relazione all’orario complessivo
delle lezioni per il primo biennio e il successivo triennio ;
 25% di flessibilità nel primo biennio, calcolata in base
al monte ore dell’area di indirizzo per organizzare
un’offerta formativa coordinata con il sistema di
istruzione e formazione professionale di competenza
delle Regioni.
 35 % nel secondo biennio e 40 % di flessibilità nel
quinto anno, calcolata in base al monte ore dell’area di
indirizzo, per realizzare opzioni rispondenti a
documentate richieste del territorio, del mondo del
lavoro e delle professioni;
31
I nuovi Istituti Professionali
Una scuola più personalizzata e aperta al territorio

L’ ordinamento degli istituti professionali è caratterizzato da quote di
flessibilità più elevate degli istituti tecnici che, aggiungendosi alla quota
del 20% di autonomia, consentono di personalizzare maggiormente i
percorsi e interagire più efficacemente con il mondo del lavoro e il
territorio.

Più spazio al laboratorio in tutte le discipline per valorizzare
l’apprendimento attraverso l’esperienza in contesti applicativi.

Più stage, tirocini e alternanza scuola lavoro.

Una solida cultura scientifica, a partire dal primo biennio, in coerenza
con gli assi culturali dell’obbligo di istruzione.

Potenziato l’insegnamento dell’inglese.

Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta
formativa e sviluppare competenze specialistiche.

Previsione di un organico potenziato dei docenti su base territoriale in
relazione alle risorse disponibili, soprattutto per le attività di laboratorio,
anche linguistico.
32
I nuovi Istituti Professionali
Più ruoli per gli Istituti Professionali sul territorio
Regime sussidiario
Gli Istituti Professionali possono svolgere anche un ruolo integrativo
e complementare rispetto alla formazione professionale regionale
per la realizzazione di percorsi triennali di qualifica e quadriennali di
diploma professionale. Per questo occorrono, nella fase transitoria,
specifiche intese tra il MIUR, il MEF e le singole Regioni. A regime,
la materia sarà regolata da apposite linee guida definite in sede di
Conferenza Stato-Regioni, Città e Autonomie locali.
Regime surrogatorio
In mancanza delle suddette intese e di atti deliberativi delle Regioni
a norma dell’art.27, comma 7, del Decreto legislativo n.226/05, gli
istituti professionali continueranno a realizzare, a partire dalle prime
classi funzionanti dall’a.s. 2010/2011, gli attuali percorsi di qualifica
con un orario annuale di 1056 ore e l’utilizzazione, oltre alla quota
di autonomia del 20%, anche delle quote di flessibilità relative
all’area di indirizzo (25% nel primo biennio e 35% nel terzo anno).
33
I nuovi Istituti Professionali
MIUR
Gli istituti professionali del
settore industria ed artigianato
sono dotati di
UFFICIO TECNICO
con il compito di
organizzare in maniera
funzionale i laboratori, il
loro adeguamento alle
innovazioni
tecnologiche, le misure
necessarie per la
sicurezza delle persone
e dell’ambiente.
34
I nuovi Istituti Tecnici e Professionali
I PASSI SUCCESSIVI
Il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida nazionali a
sostegno delle istituzioni scolastiche autonome, che saranno
predisposte entro 2/3 mesi, soprattutto per:

declinare i risultati di apprendimento contenuti nel profilo educativo e
nei profili degli indirizzi (allegati A, B e C del regolamento), in termini
di competenze, attese a conclusione del quinquennio, anche in
relazione al Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF) nonché
indicazioni per la didattica di laboratorio;

definire indicazioni per la prosecuzione dei corsi di qualifica nelle
classi seconde e terze in relazione al monte ore annuale delle lezioni
(1122 ore nelle seconde e terze classi dell’a.s. 2010/2011 e 1056 ore
nelle terze classi dell’a.s. 2011/2012);

definire indicazioni per la prosecuzione dei corsi relativi alle attuali
qualifiche, in regime surrogatorio, a partire dalle prime classi in
relazione al monte ore annuale delle lezioni di 1056 ore;

definire l’articolazione delle cattedre.
35
I nuovi Istituti Professionali
I risultati di apprendimento
Sono determinati in relazione agli insegnamenti indicati negli Allegati B) e
C) del Regolamento.
La declinazione in competenze, abilità e conoscenze è effettuata dalle
istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di Linee guida
nazionali che terranno conto delle Raccomandazioni del Parlamento
europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro
europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).
N.B. Non ci saranno successivi decreti ministeriali per la descrizione dei
risultati di apprendimento (competenze, abilità e conoscenze) in relazione
agli insegnamenti previsti negli Allegati B e C del Regolamento (profili
professionali e quadri orari).
Gli allegati al Regolamento (Allegato A: “Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema
educativo di istruzione per gli Istituti professionali”; Allegati B (Settore
SERVIZI) e C (Settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO): “Indirizzi, profili,
quadri orari e risultati di apprendimento dell’area di istruzione generale e
delle attività e insegnamenti delle aree di indirizzo” sono il punto di
riferimento per la progettazione delle scuole, sostenuta dalle Linee guida
nazionali.
I nuovi Istituti Professionali
CRITERI DI CONFLUENZA NEL NUOVO
ORDINAMENTO


Il sistema è RIORDINATO e INNOVATO
valorizzando il capitale sociale maturato nelle
esperienze pluriennali degli istituti professionali;
Tutti i corsi di ordinamento degli attuali istituti
professionali confluiscono nel nuovo
ordinamento.
Per i corsi di qualifica atipici per “Centralinista” e “Massofisioterapista”,
riservati ai non vedenti, saranno individuate specifiche soluzioni con le
tre Regioni e le scuole interessate (Toscana, Campania, Sicilia).
37
I nuovi Istituti Professionali
ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE NEI PERCORSI
TRIENNALI DI QUALIFICA
MIUR
Nella fase transitoria relativa all’anno scolastico 2010/2011, in attesa
della compiuta attuazione delle norme che disciplinano i percorsi di
istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto
legislativo n. 226/05, gli studenti, in possesso del titolo conclusivo del
primo ciclo, possono iscriversi a percorsi triennali per il
conseguimento di qualifiche professionali, ai fini dell’assolvimento
dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere all’istruzione e alla
formazione.
I percorsi sono realizzati da:
a) le strutture formative accreditate dalle Regioni in relazione alle
qualifiche condivise a livello nazionale in sede di Conferenza StatoRegioni (vedi pagina successiva);
b)
gli istituti professionali di Stato, in regime sussidiario, nel quadro di
specifiche intese tra singole Regioni interessate e questo Ministero di
concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze;
c)
gli istituti professionali, in regime surrogatorio, nel caso di assenza
delle predette intese con riferimento alle attuali qualifiche rilasciate
dagli istituti medesimi, con un orario annuale delle lezioni di 1056 ore,
corrispondente a 32 ore settimanali.
38
I nuovi Istituti Professionali
PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
PROFESSIONALE PER IL CONSEGUIMENTO DI QUALIFICHE
(D.LGS. N. 226/05, ARTICOLO 27, COMMA 2)*
1.
OPERATORE DELLE CALZATURE
2.
OPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHE
3.
OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTO
4.
OPERATORE EDILE
5.
OPERATORE ELETTRICO
6.
OPERATORE ELETTRONICO
7.
OPERATORE GRAFICO
8.
OPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI
9.
OPERATORE DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHE
10.
OPERATORE DEL LEGNO
11.
OPERATORE DEL MONTAGGIO E DELLA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO
12.
OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE
13.
OPERATORE MECCANICO
14.
OPERATORE DEL BENESSERE
15.
OPERATORE DELLA RISTORAZIONE (sala e cucina)
16.
OPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA
17.
OPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALE
18.
OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA
19.
OPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI
20.
OPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE
21.
OPERATORE AGRICOLO
MIUR
19 delle qualifiche sopra indicate sono state già condivise con il decreto MIUR-MLPS 29 maggio 2009 pubblicato sulla
G.U. n. 140 del 19 giugno 2009. Ai fini dell’applicazione della norma citata, è stato definito un ulteriore schema di accordo
condiviso in sede tecnica il 4 febbraio u.s., all’O.d.G. della prossima seduta polita della Conferenza Stato-Regioni.
39
*
Fly UP