Comments
Description
Transcript
Impianto per distribuzione satellitare
Centro Congressi Torino Incontra 18 Giugno 2012 La TV del futuro è digitale Alta definizione e 3D Guida CEI F. Mussino Presidente SC 100D del CEI Guida CEI La televisione digitale è l’ultimo passo dell’evoluzione della tecnologia televisiva, iniziata oltre 50 anni fa, il 3 gennaio 1954 da parte della RAI. Il servizio televisivo ha utilizzato inizialmente tecniche analogiche, dapprima monocromatiche (dette in bianco e nero) per i primi 20 anni, poi a colori, con il sistema televisivo PAL, il migliore fra quelli adottati nei vari paesi del mondo. Il servizio televisivo si è evoluto verso tecniche digitali e con nuove modalità di trasmissione utilizzando sia le onde radio, nella diffusione terrestre e da satellite, sia il cavo o la fibra ottica. 1 Guida CEI Le tecniche digitali consentono di trasmettere i segnali televisivi “in chiaro” oppure in modo “criptato” E’ anche prevista la possibilità di fornire servizi “interattivi”, che richiedono un “canale di ritorno”. La qualità del segnale televisivo digitale ricevuto dagli utenti sta passando dalla definizione “normale” (SD: Standard Definition), alla “alta definizione” (HD: High Definition) e stanno iniziando gli esperimenti per la televisione 3D, cioè con effetto stereoscopico. Guida CEI Tale cambiamento comporta numerose novità: nelle tecniche di generazione dei segnali televisivi (codifica: MPEG2/4) e di trasmissione (modulazione) terrestre (DVB-T/T2), satellitare (DVB-S/S2), via cavo (DVB-C/C2) e via Internet (IPTV). nei nuovi servizi che possono essere associati ai canali digitali (interattività) negli apparati necessari per usufruirne (set-top box e iDTV) 3 Guida CEI nei sistemi riceventi (impianti d’antenna) terrestre e satellitare e nelle tecniche per adeguarne le prestazioni nelle metodologie di collegamento degli apparati d’utente quali gli apparati riceventi e di riproduzione video come lettori CD o DVD/Blu-ray, videoregistratori (VCR/PVR), ecc. nelle tecniche per ottenere l’effetto stereoscopico (3D) attualmente sperimentate per trasmettere e ricevere segnali in 3D mediante la diffusione televisiva. 4 Guida CEI I segnali televisivi digitali che l’utente può ricevere provengono principalmente dalla diffusione televisiva terrestre (DTT: Digital Terrestrial Television) e da quella da satellite. Altri metodi di diffusione come la televisione via Internet (IPTV: Internet Protocol TeleVision) sono ancora nella fase iniziale del loro sviluppo. La peculiarità dell’IPTV e’ la possibilità di fruire non solo dei programmi diffusivi (streaming), ma anche di programmi VOD (Video on Demand), che sono sotto il totale controllo dell’utente. 5 Guida CEI Per la ricezione terrestre e satellitare sono sufficienti gli stessi impianti d’antenna già utilizzati per la ricezione dei segnali analogici, tenendo conto della possibile diversa provenienza dei segnali digitali desiderati. I programmi offerti dalla diffusione televisiva digitale terrestre e satellitare sono sia con qualità normale (SDTV: Standard Definition TV) sia con qualità elevata o Alta definizione (HDTV: High Definition TV). 6 Guida CEI La televisione standard (SDTV) ha una definizione di: 720 x 576 pixel (720 pixel per ognuna delle 576 linee attive). La televisione ad alta definizione (HDTV) ha due definizioni possibili: 1280 x 720 pixel (più che doppia rispetto alla SDTV) 1920 x 1080 pixel (5 volte maggiore della SDTV). Queste definizioni vengono chiamate 720p 1080i oppure 1080p. 7 Guida CEI La "i" e la "p" finale identificano il tipo di scansione dell'immagine: interlacciata e progressiva L'immagine interlacciata viene costruita dalla scansione in due passaggi: prima le righe dispari e poi quelle pari L'immagine progressiva viene composta in un unico passaggio dall'alto in basso 8 Guida CEI La scansione progressiva genera immagini nitide, prive di "sfarfallio". 9 Guida CEI L’HDTV utilizza il formato immagine o rapporto d’aspetto (rappresentato dal rapporto fra larghezza ed altezza dello schermo) di 16:9 invece dei 4:3 della SDTV. Il formato 16:9 approssima meglio il campo visivo umano e si adatta al formato cinematografico, consentendo la visione di film senza perdere parti dell’immagine. 10 11 12 Guida CEI Confronto fra i formati HDTV e SDTV SISTEMA TV RISOLUZIONE SPAZIALE FORMATO IMMAGINE SCANSIONE IMMAGINE RISOLUZIONE TEMPORALE (immagini/s) RAPPORTO HDTV/SDTV RISOLUZIONE SPAZIALE RAPPORTO HDTV/SDTV RISOLUZIONE TEMPORALE SDTV HDTV 720p 720 x 576 1280 x 720 4:3 16:9 interlacciata progressiva 25 50 2 2 HDTV 1080i 1920 x 1080 16:9 interlacciata 25 5 1 HDTV 1080p 1920 x 1080 16:9 progressiva 50 5 2 13 Guida CEI La distanza di visione ottimale è quella che permette di vedere tutti i dettagli dell’immagine senza affaticare la vista. Per apprezzare un programma HDTV la distanza di visione ottimale è compresa fra 3 e 4 volte l’altezza dello schermo televisivo. Ad esempio, se lo schermo del televisore è alto 80 centimetri (64”) con formato 16:9, la distanza deve essere compresa fra 2,4 m e 3,2 m. 14 Guida CEI La dimensione dello schermo può essere calcolata in base alla distanza di visione, tenendo conto di un angolo di visione fra 26° e 30°. La distanza ottimale di visione corrisponde ai due raggi che formano un angolo di 30° (o 26°) e dipende dalla dimensione del televisore. 15 16 Guida CEI Distanza ottimale di visione per HDTV Dimensione schermo HDTV Angolo di visione 30° Angolo di visione 26° 26" 1,1 m 1,3 m 32" 1,3 m 1,6 m 37" 1,6 m 1,8 m 40" 1,7 m 1,9 m 42" 1,8 m 2,0 m 50" 2,1 m 2,4 m 17 Guida CEI 3D è l’abbreviazione di ‘tre dimensioni’ La televisione 3D rappresenta un’immagine nelle sue tre dimensioni spaziali: verticale, orizzontale e profondità. Poiché la capacità di visione delle tre dimensioni è innata nell’uomo grazie alla visione binoculare, che “guarda” l’immagine partendo da due posizioni diverse (i nostri due occhi), per questo motivo la 3DTV e’ nota anche come TV stereoscopica. 18 Guida CEI La televisione stereoscopica o 3D utilizza tecniche di trasmissione che sono ancora in fase evolutiva e di definizione: sia per i metodi di trasmissione sia per gli apparati di visualizzazione. La profondità dell’immagine viene creata artificialmente sullo schermo televisivo fornendo un’immagine diversa per ciascun occhio (visione stereoscopica) e facendo in modo che ciascun occhio veda solo quella a lui destinata, il cervello fa il resto. 19 Guida CEI Le soluzioni per ottenere una doppia immagine sono: anaglifo (due immagini filtrate con due colori diversi discriminate da occhiali con filtraggio complementare), schermo polarizzato, rapida sequenza d’immagini occhio destro/occhio sinistro. In tutti i casi occorrono occhiali “speciali” per portare le immagini all’occhio corretto. 20 Guida CEI Per l’anaglifo occorrono occhiali con lenti di due colori differenti Per gli schermi polarizzati servono degli occhiali con lenti aventi polarizzazione opposta o incrociata Per la rapida sequenza di immagini servono degli occhiali “attivi”, cioè in grado di sincronizzarsi con lo schermo e di oscurare l’occhio non interessato. 21 Guida CEI Gli occhiali con otturatori “attivi” (active shutters) sono dotati di lenti in cui è presente uno strato a cristalli liquidi (LCD) che si oscura in presenza di un segnale elettrico (devono avere una batteria inclusa) 22 Guida CEI Metodi di trasmissione del segnale televisivo 3D 23 Guida CEI Trasmissione del segnale 3D Tile format 24 Guida CEI Metodi di trasmissione del segnale televisivo 3D Formato del quadro 3D Tile Format Immagine L decodificata 2D compatibile 25 Guida CEI Generazione, trasmissione e ricezione dei programmi TV satellite Terminale di testa regia trasmettitore terrestre up link satellite EPG studio altri contenuti formazione e programmazione contenuti E/O fibra ottica sistema trasmissivo O/E Condominio 26 Guida CEI Impianti di ricezione terrestre e satellitare La casa o appartamento in cui vive l’utente televisivo comprende numerosi sistemi o impianti L’impianto di ricezione dei segnali televisivi è soltanto una parte, seppur importante. L’uso di altri mezzi trasmissivi quali la fibra ottica, il doppino telefonico (ADSL), il WiFi, WiMax, ecc. può essere interessante per gli sviluppi futuri 27 Guida CEI Impianto di ricezione televisiva inserito nei sistemi di edificio e nei sistemi esterni all’edificio fuori dall’edificio appartamento edificio dal fornitore energia impianto energia (elettrodomestici, prese, ecc.) impianto energia (luce) RETE ELETTRICA BUS COAX Ricezione TV DOPPINO domotica STB DOPPINO o CAVO SPECIALE dal fornitore servizi telecomunicazioni WI-FI POTS splitter sistema audio NAS HD1 HD2 sicurezza allarmi tecnici ACCESS GATEWAY (xDSL) COPPIE SIMMETRICHE (Cat. 5) on off WI-FI LAN Gateway d’appartamento WI-FI sistema antiintrusione 28 Guida CEI Impianti riceventi TV Sono costituiti da quattro parti principali: •Il sistema di antenne per la ricezione dei segnali (via terrestre, via satellite); •Il terminale di testa (per segnali diffusi via terrestre, via satellite, ecc.); •L’impianto di distribuzione dei segnali nell’edificio (nelle bande dei segnali diffusi via terrestre, via satellite, con tecniche di distribuzione multiswitch, ecc.). •L’impianto di distribuzione dei segnali nell’appartamento (nelle bande dei segnali diffusi via terrestre, via satellite, con tecniche di distribuzione multiswitch, ecc.). 29 Guida CEI Situazione impiantistica individuale e centralizzata 30 antenne terrestri antenne satellitari O/E Terminale Impianto di distribuzione via cavo (coassiale) per i segnali televisivi, sonori e servizi interattivi. di testa rete di distribuzione presa d’utente rete d’appartamento centro stella HNI coax programmi locali La rete d’appartamento va dalla HNI alla presa d’utente. La rete interna all’appartamento parte dall’HNI e giunge al centro stella, dove poi si dirama verso le varie prese d’utente 31 Situazione impiantistica con ricezione satellitare individuale Terminale di testa D Condominio Condominio 32 Impianto con distribuzione satellitare a stella direttamente dall’LNB uscita LNB 1 uscita LNB N uscita LNB N - 1 appartamento 1 appartamento N- 1 appartamento N 33 Impianto per distribuzione satellitare (multiswitch 1) LNB universale a quattro uscite H/V separate Terminale di testa Barretta di terra Sat TV Alimentatore Piano 3 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch OUT Pass Diplexer appartamento 4 all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 Piano 2 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch OUT Pass all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 all’appartamento 4 Piano 1 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 all’appartamento 4 34 Impianto per distribuzione satellitare (multiswitch 2) LNB universale a quattro uscite H/V separate Terminale di testa Barretta di terra Sat TV Appartamento Piano 3 Alimentatore Prese Sat + TV Diplexer IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch OUT Pass TV2 TV1 Sat Partitore Piano 2 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch OUT Pass all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 Diplexer appartamento 4 Piano 1 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 all’appartamento 4 35 Impianto per distribuzione satellitare (SCR: Single Cable Router) LNB universale a quattro uscite H/V separate Terminale di testa Barretta di terra Sat TV Appartamento Piano 3 Alimentatore Prese Sat + TV Diplexer IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch OUT Pass TV2 TV1 Sat Partitore Piano 2 Diplexer IN TV OUT NOR IN Sat uscita normale appartamento 1 OUT SCR Multiswitch SCR OUT Pass uscita SCR Prese Sat + TV Sat TV Piano 1 IN TV OUT Utenza IN Sat Multiswitch all’appartamento 1 all’appartamento 2 all’appartamento 3 all’appartamento 4 appartamento 2 Diplexer 36 Trasmodulazione da QPSK a COFDM common interface CAM smart card Ricevitore Satellitare Multiplex transport Modulatore stream COFDM altri segnali combiner Σ rete di edificio 37 INSTALLAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO RICEVENTE IL D.M: 22/01/2008 n.37 prescrive che gli impianti per la ricezione e distribuzione via cavo dei segnali televisivi, sonori e dei servizi interattivi devono soddisfare i requisiti fondamentali di funzionalità e sicurezza. Per nuove costruzioni o per ristrutturazione generale, occorre che l'installatore adotti le soluzioni proposte nelle guide tecniche CEI 100-7, CEI 306-2, CEI 64/100-1, CEI 64/100-2. Per l’utente finale è utile la consultazione della guida divulgativa: “Impianti di telecomunicazioni. Come scegliere e fare installare nella propria abitazione il cablaggio per il telefono, la TV e i servizi multimediali“. 38 ADEGUAMENTO DI UN IMPIANTO ESISTENTE L’impianto esistente, se regolarmente funzionante già con i segnali analogici, è da ritenersi adeguato anche alla ricezione dei segnali televisivi digitali terrestri (DTT), senza richiedere speciali interventi. Se i segnali DTT provengono da direzioni diverse o con polarizzazioni diverse da quelli precedentemente utilizzati per la TV analogica, potrà essere necessario: orientare diversamente le antenne aggiungere antenne per captare segnali trasmessi in bande diverse, ad esempio nella Banda III (VHF) se non era utilizzata per l’analogico, mentre lo è per il digitale. 39 APPARATI RICEVENTI PER LA TV DIGITALE Occorre distinguere due casi: Uso del televisore analogico, dotato di ingressi A/V o SCART Uso di un nuovo televisore digitale (iDTV), dotato non soltanto di ingressi A/V o SCART, ma anche di ingressi HDMI e di CAM. 40 Collegamenti per ricevere la DTT utilizzando un televisore analogico dotato di presa SCART. STB DTT con via di ritorno tramite linea telefonica per l’interattività 41 Collegamenti per ricevere DTT e satellite utilizzando un televisore analogico con presa SCART. I STB DTT e satellitare sono dotati di via di ritorno tramite linea telefonica per l’interattività 42 Collegamenti per un televisore iDTV, dotato di ingressi HDMI, per ottenere la ricezione satellitare. STB satellitare con via di ritorno tramite linea telefonica per l’interattività 43 Collegamenti di un iDTV con vari apparati: STB satellitare, videoregistratore (PVR), riproduttore dei suoni HiFi/Home Theatre, DVD/Blu-ray , telecamera HD, Console giochi 44 presa e spina SCART presa e spina A/V (Audio/Video) 45 Guida CEI Nuove funzionalità LCN (Logical Channel Numbering) L'LCN è una funzione, presente negli apparecchi televisivi digitali (televisori e set-top box) di ultima generazione, che permette di assegnare automaticamente ad ogni programma televisivo ricevuto la posizione predefinita dall’Ente di Radiodiffusione (Broadcaster). Questa funzione permette di avere i canali numerati secondo un ordine predefinito e di ritrovare facilmente il programma preferito. 46 Guida CEI Nuove funzionalità (interattività) I servizi associati ai programmi (interattività) hanno funzioni e modalità (MHP: Multimedia Home Platform) che vanno: dall’arricchimento dei servizi (enhancement) a forme che utilizzano la piena interazione fra l’utente ed il broadcaster: approfondimenti di carattere informativo a valore aggiunto; animazioni e grafica più versatili rispetto a quelle tradizionali; votazioni/sondaggi (polling); giochi/quiz/test/concorsi; t-commerce; semplici flussi audio-video contemporanei al flusso principale. 47 Tivùsat è la prima piattaforma digitale satellitare gratuita italiana: raggiunge tutte le aree del territorio italiano, anche quelle non coperte dal segnale terrestre replica in versione integrale la maggior parte dei canali nazionali da esso diffusi, offre una serie di altri canali sia italiani che internazionali I programmi della piattaforma Tivùsat sono disponibili all’interno di svariati multiplex diffusi dai satelliti della flotta Eutelsat HotBird (13° Est). 48 Lista dei programmi Tivùsat 49 Bollini Tivusat Di colore blu, indica un ricevitore conforme alle specifiche SDTV di Tivusat, include MHP Di colore bianco, indica un iDTV conforme alle specifiche HDTV di Tivusat, richiede CAM, include MHP. Di colore oro, indica un ricevitore conforme alle specifiche HDTV di Tivusat, la funzionalità CAM e’ già integrata, include MHP e porta Ethernet per la connessione di rete. Bollini DGTVi Di colore grigio, indica un ricevitore conforme al livello minimo delle specifiche DGTVi, non permette servizi PayTV e non include MHP. Di colore blu, indica un ricevitore conforme alle specifiche SDTV di DGTVi, include MHP. Di colore bianco, indica un iDTV conforme alle specifiche SDTV di DGTVi, non include MHP Di colore argento, indica un ricevitore conforme alle specifiche HDTV di DGTVi, supporta CI+, non include MHP. Di colore oro, indica un ricevitore conforme alle specifiche HDTV di DGTVi, supporta CI+, include MHP e porta Ethernet per la connessione di rete 50 Il logo ‘HD TV’ identifica un ricevitore digitale (STB, Registratori HD e HD iDTV) in grado di gestire i seguenti formati: o Audio: o Mpeg-1 Layer II; o AC3+/DD+ (che comprende anche AC3/DD). o Video: o MPEG-4 AVC HP@L4 a 50Hz; o MPEG-2 MP@HL a 50Hz fino alla risoluzione 1280x720 progressivo (720p) e 1920x1080 interlacciato (1080i). Il logo ‘HD TV 1080p’ identifica un ricevitore digitale (STB, Registratori HD e HD iDTV) in grado di decodificare il formato 1920x1080 progressivo (1080p) e il formato audio HE-AAC , oltre a gestire i formati previsti per “HD TV”. Il logo ‘HD Ready’ identifica gli apparati di visualizzazione in alta definizione (schermi e proiettori) aventi le seguenti caratteristiche: Risoluzione nativa dello schermo almeno 1280 x 720 e aspetto panoramico (16:9). Ingressi HD: o attraverso una connessione analogica YPrPb (per retro-compatibilità con altri dispositivi già sul mercato); o attraverso una connessione digitale HDMI (oppure DVI) con supporto HDCP, come sistema di Copy Protection. Gli ingressi HD sopra specificati (YPrPb, DVI, HDMI) devono accettare i formati video: o 1280x720 @ 50 e 60Hz progressivo (720p). o 1920x1080 @ 50 e 60Hz interlacciato (1080i). Lo scaler interno deve essere in grado di adattare alla risoluzione dello schermo i formati ricevuti in ingresso. Il logo ‘HD Ready 1080p’ identifica gli apparati di visualizzazione in alta definizione (schermi e proiettori) aventi le seguenti caratteristiche: Risoluzione nativa dello schermo con almeno 1080 linee e almeno 1920 pixel su ogni linea. I formati video supportati devono essere riprodotti senza deformazioni nel rapporto d’aspetto. I formati video HD, con definizione 1920x1080 ricevuti in digitale, devono essere visualizzati sullo schermo senza perdita di informazioni. Devono essere riprodotti tutti i formati video 1080p, alla frequenza nativa o ad una più alta. I segnali HD possono essere inviati al display: o attraverso una connessione analogica YPrPb (per retrocompatibilità con altri dispositivi già sul mercato); o attraverso una connessione digitale HDMI (oppure DVI) con supporto HDCP come sistema di Copy Protection. Gli ingressi HD (sia analogici che digitali) devono accettare i formati video: o 1280x720 @ 50 e 60Hz progressivo (720p); o 1920x1080 @ 50 e 60Hz interallacciato (1080i). Gli ingressi HD digitali devono accettare anche i formati video: o 1920x1080 @ 24 e 50 e 60Hz progressivo (1080p). 51 Collaudo e documentazione • Collaudo Dopo l’installazione di un nuovo impianto o dopo importanti modifiche effettuate su un impianto esistente occorre procedere al collaudo per accertare: •la conformità dei materiali e delle apparecchiature installati; •la corretta esecuzione dei lavori in ottemperanza alle norme di funzionalità e di sicurezza, come richiesto dal D.M: 22/01/2008 n.37. • Verifica dei materiali e delle apparecchiature installate Alla fine dei lavori, ma preferibilmente già durante l’esecuzione degli stessi, è opportuno verificare che i materiali e le apparecchiature siano conformi a quelli previsti nel progetto ed elencati nell’offerta economica approvata. 52 Collaudo e documentazione •Verifica dei requisiti di funzionalità •Per verificare la funzionalità dell’impianto occorre che alle prese d’utente siano effettuate: •misure del livello del segnale per tutti i canali distribuiti dall’impianto; •misure del rapporto SD,RF/N (segnale/rumore) e del BER (Bit Error Ratio) per i segnali televisivi digitali, per garantire una qualità “buona” per i canali televisivi ricevuti con livello sufficiente e qualità adeguata in antenna o all’ingresso dell’impianto di distribuzione se pervenuti tramite fibra ottica o cavo coassiale; •misure di disaccoppiamento tra le prese d’utente (da eseguire almeno sul 5% delle prese d’utente nei grandi impianti, comunque almeno su due prese nei piccoli impianti). Le verifiche alle prese d’utente devono essere eseguite scegliendo come campione quelle che si trovano all’inizio, a metà ed al termine di ciascuna colonna della rete di distribuzione dei segnali. I risultati delle misure, prove o controlli eseguiti devono essere inclusi nella documentazione dell’impianto. 53 Collaudo e documentazione Esempio di tabella che riporta i risultati delle misure riguardanti la qualità del segnale (livelli, SD,RF/N e BER) Canali Qualità (livello, S D,RF/N, BER) del segnale televisivo digitale Piano alto Livello SD,RF/N dB(mV) (dB) Piano intermedio BER Livello SD,RF/N dB(mV) (dB) BER Piano basso Livello SD,RF/N dB(mV) (dB) BER 54 Collaudo e documentazione Risultati delle misure di collaudo funzionale Verifica dei requisiti di sicurezza Per verificare i requisiti di sicurezza occorre che l’installatore effettui i seguenti controlli: la protezione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche contro i contatti diretti ed indiretti; la messa a terra dello schermo dei cavi coassiali; la messa a terra del palo di sostegno (se necessario) e delle antenne, sia per la sicurezza elettrica, sia per evitare l’accumulo di cariche statiche; l’eventuale protezione contro le scariche atmosferiche e sovratensioni indotte. I risultati delle verifiche relative ai requisiti di sicurezza devono essere inclusi nella documentazione dell’impianto. Un esempio di tabella che raccoglie risultati delle verifiche eseguite relative ai requisiti di sicurezza è riportata nella Tabella 55 Collaudo e documentazione A) Le apparecchiature dell’impianto e gli schermi dei cavi coassiali della rete di distribuzione dei segnali sono connessi a terra mediante conduttori di protezione, ai sensi della Norma CEI 64-8? SI NO B) L’edificio in cui è installato l’impianto di distribuzione dei segnali televisivi è dotato di impianto di protezione contro le scariche atmosferiche e sovratensioni indotte? SI NO C1) Le antenne sono state messe a terra in modo adeguato C2) È stato eseguito il calcolo del rischio dovuto ai secondo 81-1 fulmini dopo che sono state installate le antenne ? SI NO SI NO D) Il risultato della verifica richiede un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche e sovratensioni indotte ? SI NO E) si è provveduto ad installare la messa a terra delle antenne e si sono realizzati i collegamenti equipotenziali richiesti? SI NO Verifica dei requisiti di sicurezza La verifica è da considerare positiva se le risposte sono le seguenti: A) SI B) SI C1) SI oppure A) SI B) NO C2) SI A) SI B) NO C2) SI D) NO D) SI E) SI 56 Documentazione tecnica dell’impianto Al termine dei lavori occorre fornire al committente la “Dichiarazione di conformità” a garanzia di un’esecuzione a regola d’arte ai fini della sicurezza e della funzionalità. Alla dichiarazione di conformità devono essere obbligatoriamente allegati: • elaborato tecnico firmato dal responsabile tecnico dell’impresa • relazione con tipologia dei materiali utilizzati • schema dell’impianto che può essere incluso nello stesso elaborato tecnico • eventuali riferimenti a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali precedenti • copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali dell’installatore • eventuale attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati La sicurezza deve essere garantita a prescindere dalle richieste del committente. Significa che quand’anche il committente chieda un contenimento dei costi, tali costi non devono pregiudicare gli aspetti di sicurezza dell’impianto (da non confondere con la sicurezza sui luoghi di lavoro regolata dal D.Lgs 81/08). Gli aspetti relativi alla funzionalità dell’impianto sono soggetti a contrattazione con il committente (contrattazione che deve essere motivata e documentata nella dichiarazione di conformità) ma, negli impianti centralizzati è necessario considerare il dettato del DM 11-11-2005 “Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d'antenna riceventi del servizio di radiodiffusione”. In particolare l’articolo 4 sui “divieti di discriminazione”. Per approfondimenti e dettagli tecnici relativi a “impianti d’antenna” si rimanda alle Norme CEI EN 60728-1 per la funzionalità, CEI EN 60728-11 per la sicurezza; inoltre risulta molto utile la Guida CEI 100-7. 57 Documentazione tecnica dell’impianto •L’impianto deve essere dotato di una documentazione completa dei lavori eseguiti per facilitare sia il collaudo, sia eventuali opere di manutenzione, di modifica o miglioramento all’impianto. Il Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37, per gli interventi di Installazione, Trasformazione, Ampliamento e Manutenzione straordinaria degli impianti, obbliga a redigere un progetto semplificato (elaborato tecnico) firmato dal responsabile tecnico dell’impresa esecutrice dei lavori. In particolare, oltre alla documentazione di legge è opportuno che l’installatore renda disponibili: lo schema topografico delle opere eseguite dal quale possano essere rilevati: posizione e caratteristiche del sostegno delle antenne (completo dei relativi calcoli) le ubicazioni delle antenne, tipologia di antenne e direzione di puntamento le ubicazioni delle apparecchiature elettroniche costituenti il terminale di testa e le loro caratteristiche; il tracciato dei cavi, con la lunghezza di ciascuna tratta; indicazione di “punti di misura” per agevolare gli interventi di manutenzione dislocazione e accessibilità per gli interventi gli schemi funzionali a blocchi con le caratteristiche elettriche e di impiego riguardanti: il terminale di testa ed i componenti (amplificatori, convertitori, filtri attenuatori, alimentatori, ecc.); la rete di distribuzione, con l’indicazione del tipo di cavo usato, la sua attenuazione specifica, l’efficienza di schermatura, la sua impedenza caratteristica, i tipi di divisori di segnale e di derivatori d’utente, con le attenuazioni introdotte, ecc. i risultati delle misure eseguite durante il collaudo funzionale e di sicurezza. 58 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE (art. 7 del D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008) Il/La sottoscritto/a titolare/legale rappresentante dell'impresa (ragione sociale) operante nel settore……………………………………. con sede legale in via……………………………………… ……………………………………...n. …… comune………………………….…….(prov. ………) tel………………. P. IVA I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I__I iscritta nel Registro imprese (d.P.R. 7/12/1985 n. 581) della CCIAA di…………………………………………….. n…………………………… •Dichiarazione di conformità iscritta all'albo Provinciale delle imprese artigiane (l. 8/8/1985 n. 443) di………………………………………….. n…………………………… esecutrice dell'impianto (descrizione schematica)……………………………………………………………………. inteso come _ nuovo impianto _ trasformazione _ ampliamento _ manutenzione straordinaria _ Altro (1) NOTA: per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1°, 2°, 3° famiglia; GPL da recipienti mobili; GPL da serbatoio fisso. Per gli impianti elettrici specificare la potenza massima impegnabile commissionato da……………………………………………………………………………………………………….. installato nei locali siti nel comune di …………………………………………………………………(prov………..) via…………………………………………….… n……………… scala…………. Piano…………. int……………… di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo)……………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………in edificio adibito ad uso _ industriale _ civile _ commercio _ altri usi 59 DICHIARA sotto la propria personale responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, secondo quanto previsto dall’art. 6 del D.M. n. 37/2008, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo in particolare • rispettato il progetto redatto ai sensi dell’art. 5 da (2) • seguito la normativa tecnica applicabile all’impiego (3) •installato componenti e materiali costruiti a regola d’arte e adatti al luogo di installazione (artt. 5 e 6 del D.M. n. 37/2008) •controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge. Il responsabile tecnico (Timbro e firma) Data _____/_____/_________ Il dichiarante (Timbro e firma) All I DM 37-08.doc DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE (art. 7 del D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008) Allegati obbligatori progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 del D.M. n. 37/2008 (4) relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5) schema di impianto realizzato (6) riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7) copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati (8) Allegati facoltativi (9) DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione. Il responsabile tecnico (Timbro e firma) Data _____/_____/_________ Il dichiarante (Timbro e firma) AVVERTENZE PER IL COMMITTENTE: responsabilità del committente o del proprietario - art. 8 D.M. n. 37/2008 (10) 60