Nessun titolo diapositiva - Corso di Laurea in Tecniche di
by user
Comments
Transcript
Nessun titolo diapositiva - Corso di Laurea in Tecniche di
ITER DI PROCEDURA NEL LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA ESAME ISTOLOGICO : ESAME CITOLOGICO : • esame estemporaneo mediante uso del criostato • esame su versamento interstiziale • biopsie mirate su tessuti e\o su organi • esame su urine • esame su striscio vaginale prelievi autoptici • agoaspirato • • 1 FASE PROPEDEUTICA • 2 FASE PROPEDEUTICA DI LABORATORIO • 3 FASE PRE-ANALITICA • 4 FASE ANALITICA • 5 FASE POST-ANALITICA • 6 FASE INTERPRETATIVA • 7 REFERTAZIONE 1 FASE PROPEDEUTICA CITOLOGIA : ISTOLOGIA : • richiesta esame da reparto o divisione ospedaliera interna o da medico esterno • richiesta esame da reparto o divisione ospedaliera interna o da medico esterno • allegate notizie cliniche e patologiche circa la motivazione della richiesta di esame • allegate notizie cliniche e patologiche circa la motivazione della richiesta di esame • contestuale invio di reperto anatomico o istologico (vetrini di consulenza) • • esecuzione autopsia e relativi prelievi effettuata dal medico anatomo-patologo contestuale invio di campione citologico o di vetrino con striscio vaginale già eseguito dal ginecologo • (preparazione ed anamnesi del paziente sottoposto ad agoaspirato in apposito ambulatorio) 2 FASE PROPEDEUTICA DI LABORATORIO ISTOLOGIA : • ricezione biopsie e reperti • classificazione e numerazione reperti registro interno annuale progressivo • compilazione apposito modulo di profilo mirato • riduzione reperti anatomici ad opera del medico apposite cassettine per istologia • procedura di fissazione dei tessuti automatico (autotecnico) (circa 15 h.) • (accensione e preparazione del criostato negli esami estemporanei) su apposito in in processatore 3 FASE PRE - ANALITICA ISTOLOGIA : • inclusione in paraffina precedenza fissati • preparazione microtomo termostatato stendi-sezioni dei reperti e in bagno • raccolta sezioni istologiche di circa 3 µ su vetrini; loro fissazione in stufa a secco termostatata; procedimento deparaffinazione in solventi • (per esame al criostato : riduzione reperto e taglio sezioni con loro immediata fissazione in metanolo) 4 FASE ANALITICA ISTOLOGIA : • colorazione manuale o automatizzata delle sezioni su vetrino • colorazione di routine E.-E. • colorazioni speciali • reazioni specifiche di immuno-isto-chimica • montaggio vetrini in mezzo di inclusione idoneo • (colorazione esame criostato) • Controllo di qualità : • uso di sezioni già risultate positive in qualità di controllo positivo • controlli inter-laboratorio 5 FASE POST - ANALITICA ISTOLOGIA : • apposizione etichette identificative sui vetrini contenenti le sezioni colorate • archiviazione in apposite rastrelliere delle cassettine per istologia contenenti le inclusioni in paraffina • consegna dei vassoi contenenti i vetrini e dei moduli di profilo mirato al medico anatomo-patologo specialista • archiviazione dei istoteche vetrini diagnosticati in 6 FASE INTERPRETATIVA ISTOLOGIA : • osservazione ottico dei vetrini al microscopio • interpretazione e diagnosi da parte medico anatomo-patologo specialista del • refertazione su apposito modulo di profilo mirato e relativa consegna in segreteria amministrativa • Controllo di qualità : • lettura vetrini incrociata tra medico lettore e medico revisore • lettura alla cieca inter-laboratorio 7 REFERTAZIONE • refertazione su amministrativa • a • i r n c s h e i r v i i m a z e i n o n t o e d s u o c u m e a n t a z i o n p e p o c s a r i t t a mod o c e a DOPO IL PRELIEVO • -Tessuti Freschi inviati direttamente al patologo: perché e come. • -Tessuti sotto vuoto • Banche di tessuti: perché e come. Problemi connessi. FISSAZIONE DEI TESSUTI • L a m o n c u d e a r l l m n f o l o i a g i g a n o s r s i o n i , o p i t a t u rappresenti . i m m c a g L i n t o h q e a i s u i p e a d t o l o g i c a , l e o a e a f i s s n a z s proprio t e i t u s o m o a ’ n t d i g e i c l i o r i e d a le , i l a caratterist Fissazione Definizione Trattam ento chim ico che porta alla immobilizzazione e alla stabilizzazione di componenti tessutali con m inim a dislocazione ed estrazione dei composti nativi La FORMA delle cellule e dei tessuti deve venir conservata il più possibile sim ile alla condizione vitale Fissazione Una fissazione ideale prevede: • Stabilizzazione contro m odificazioni successive indotte da trattam enti susseguenti quale l’inclusione in paraffina • Sim ultaneità nel campione della reazione tessuto-fissativo ( rapida penetrazione e diffusione nei tessuti ) • Rip roducibilità del processo di fissazione nonostante diffe rente composizione del tessuto • Assenza di “anorm ali” componenti prodotti o estrazione di componenti native • Rapidità di azione ( per evitare l’insorge re di autolisi ) • Assenza di “sovra-fissazione” Fissazione dei Tessuti • Mo lto im portante è lo spessore del cam pione di tessuto che non deve , in genere , superare i 3 m m ,onde evitare che al centro del tessuto intervengano fenomeni de generativi prim a dell’a rrivo del fissativo. • Una buona fissazione ,atto prelim inare più im portante della tecnica isto lo gica , pena la perdita irreparabile del tessuto dipende: - dal tipo , dal p H e dalla concentrazione del fissativo usato , - dalla osmolarità e dalle fo rze ioniche in atto - dalla tem peratura e dalla durata dell’in tera operazione • In genere i fissativi più usati interven gono sulle proteine e sui lip id i, m entre i glic id i, specie se a basso peso molecolare , ven gono solo inclusi tra le proteine fissate e possono diffondere nell’acqua. Fissazione Classificazione I fissativi si dividono in due classi a seconda che agiscano per: 1) Coagulazione: denaturazione irreversibile delle proteine, con nuove stabilizzazioni tra gruppi diversi di diverse proteine che reagiscono una con l’altra formando aggregati MODIFICANO in modo irreversibile la struttura terziaria 3 Modi: movimento termico con distruzione della struttura secondaria e terziaria (calore) repulsione elettrostatica tra parti diverse di una stessa proteina (acidi forti, sali di metallo) rimozione di H2O con disidratazione (etanolo) La disidratazione con etanolo può seguire la fissazione per Cross-link Fissazione 2) CROSS LINKING: ovvero la fo rm azione di legam i crociati tra polipeptidi all’in terno di una stessa proteina o tra proteine vicine STABILIZZANO la confo rm azione nativa della proteina E’ un processo ADDIT IVO, più o m eno sensibile Tipico di ALDEIDI, CARBODIMIDE Utile anche in ME, Is tochim ica La Fo rm alina: F i s s a z i o n e d e i T e s s u t i E’ il più diffuso ed usato fissativ o in istopatologia , ad unv alore di p H prossim o a 7 .0 . La form alina div iene m ono m erica ed idratata , unam olecola dib asso pesom olecolare capace di penetrate rapida m ente nei tessuti, con la form azione di gruppi idrossi-m etile con le proteine , e con la form azione di lega m i di tipom etilenico tra catene polipeptidic h e(c ro ss-lin kin g ) •F o rm alin aa l1 0 %form aldeide polim erizzata in soluzione ac q uosa al % :1 0 ( detta anc h e 4% ) : s a t u r f a o 4 rm a 0 l e d e s i d u c c e s s iv m a e n t e d i l u i t a 1 e •F o rm alin as a la ta :1 00 m l di form aldeide al4 0 % +9g diN aCl + 0 90m l diH 2 0;è una soluzione isotonica c h e im pedis coartazione ed il rigonfia m ento cellulare •F o rm alin an elta m ponata :1 00 m l di form aldeide4 0 diH 20 + 4 g di fosfato acido di sodio +6 .5 g di fosfato d anidro ; im pedisce l’ acidificazione dei tessuti( feno m alla trasform azione della form aldeide in acido form Modi di Applicazione ( 1 ) Immersione Il campione deve essere immerso in almeno 20 volte volume di fissativo Ottima fissazione se: • dimensioni adeguate (< 3 mm di spessore) • minimo intervallo tra asportazione e immersione (< 30 m ottimale) ( le cellule, tolte dall’organismo, non sono più ossigenate e muoiono in un tempo variabile) Modi di Applicazione Immersione Importante il tipo di contenitore ( a bocca larga ) e le dimensioni. Importanti le indicazioni sul recipiente (non sul coperchio) Nome, data, Numero; provenienza Modi di Applicazione ( 2 ) Perfusione a circolazione chiusa in forma liquida (aldeidi) Dis tanza tra vasi e cellule: m ax. 100 m icrons Diffusione: penetrazione del fissativo e raggiungimento della adeguata concentrazione nel tessuto. Dipende da: rapporto di diffusione del fissativo che a sua volta dipende da: • Concentrazione • Temperatura • Natura dl fissativo • Topografia del tessuto in rapporto al fissativo • Tipo di tessuto • Cross Link o coagulazione Modi di Applicazione ( 3 ) Esposizione di cellule e tessuti disidratati (liofilizzati) a fissativi in forma gassosa (aldeidi) ad elevata temperatura ( 80°c ) Usata solo per applicazioni particolari in istochimica per rivelare amine biogene ( noradrenalina, serotonina, dopamina) Fissazione dei Tessuti Fissativi alcolici • Alcool etilico 95° • Alcool etilico 95° ed etere etilico anaparti • Alcool m etilico • Alcool m etilico ed acetone anaparti L ’ alcool di per sé , per ilb asso potenziale di ossidazione e per la m oderata capacità di penetrazione , nonè unb uon fissativ oper istologia( m aè meglio di niente) ; determ ina eccessiv a coartazione ed indurim ento dei tessuti, denatura le proteine e coagula grossolana m ente il citoplas m a ; pertanto si preferisce utilizzarlo in associazione con altre co m ponenti onde ottenere un fissativ o più efficace ed o m ogeneo . Siè soliti ricorrere all’ alcool etilico 5 9 ° o all’ alcool etilico5 0 ° in egualv olum e alm a teriale prele v ato com e prefissaggio in citologia . Fissazione dei Tessuti Miscele fissatrici a base di alcool: • Liquido di Serra: composto da 2 parti di alcool etilico 95° ed 1 parte di formaldeide 40%cui si aggiungono poche gocce di acido acetico glaciale • Liquido di Carnoy: costituito da 6parti di alcool etilico 99°, 3 parti di cloroformio ed 1 parte di acido acetico glaciale • Liquido di Clarke: composto da 3 parti di alcool etilico 99° ed 1 parte di acido acetico glaciale • Formalina alcoolica di Lillie: costituita da 9parti di alcool etilico 99° ed 1 parte di formaldeide 40% Fissazione dei Tessuti Miscele fissatrici a base di acido picrico: •Liqu ido di Bouin: composto dalla m iscela di 15 parti di acido picrico in soluzione satura acquosa, 5 parti di fo rm aldeide 40%ed 1 parte di acido acetico glaciale •Liqu ido di Duboscq - Brasil: costituito da 150 m l di alcool etilico 80°, 60 m l di fo rm aldeide 40%, 15 m l di acido acetico glaciale ed 1 g di acido picrico En tram bi sono fissativi m olto penetranti; tu ttavia , la presenza dell’acido picrico e di quello acetico è di ostacolo ad eventuali inda gini retrospettive e d i estrazione del DNA e , ino ltre , scio glie facilm ente la m aggio r parte delle calcificazioni presenti. Rischi e precauzioni d’uso per i fissativi Fo rm aldeide : Po tenziale allergenico (cancerogenicità) per inalazione e contatto. Uso di cappe aspiranti. Alcool : Rischio incendi Glu taraldeide Ac . Picrico Sa li di Me rcurio Tetrossido di Osm io Im portante: uso di arm adi dedicati e quantità lim itate. Tempi d’uso per i fissativi Fo rm aldeide 4%(= Fo rm alina 10%) Ve locità di penetrazione = 0,5 cm in 24 Fissazione: Tempo varia a sec. delle dim . del frammento, da 3h a 24h Alcool etilico 95%: penetra lentam ente nei tessuti freschi Fissazione: accettabile sono in cell. isolate e frammenti piccoli ( diam 1-2 mm) INCLUSIONE DEI TESSUTI Tecnica di inclusione in paraffina : • Si effettua di routine su campioni privi di problemi particolari, tenendo presente che, con essa, si rendono solubili e si asportano dai tessuti i grassi. • La paraffina (a punto di fusione di 58 - 60 °C) è chimicamente inattiva e conserva bene i tessuti che devono essere disidratati con immersione in alcool etilico (70°, 95° 99°) e diafanizzati con solventi della paraffina (cloroformio, benzene, toluene, xilene) prima di venire impregnati in essa e successivamente inclusi in blocchetti. • In genere, il processo di inclusione avviene mediante l’ uso di inclusori automatici, fatti funzionare in ore notturne, e di dispensatori di paraffina, utilizzati per ottenere dei blocchetti ben compatti che contengono il tessuto pronto per essere sezionato con gli appositi microtomi. Disidratazione ETANOLO METANOLO ACETONE PROPANED IOLO Chiarificazione XILOLO BENZOLO CLOROFORMIO Inclusione Paraffina Gelatina / Agar Celloidina • Id rosolubili Resine (Me tacrilati) • Epossidiche Congelamento dei tessuti • Effetti del congelamento Sostanze “Pro tettive” • Glicerolo / DMSO • Blocchi di m etallo • Produzione di “Neve CO2” • Metodi di congelamento • Gh iaccio secco • Appar. Term o-e lettrici • Gas liqu idi (N2) METOD O ID EALE FREON ISOPENTANO Conservazione di tessuti e cellule METODI RAPIDI Metodo T (°C) Efficienza a Tessuti in liqu idi refrige rati Tessuti in contatto di metalli refrige rati Fluido organico In gas liquido (N2) - 196 Il più veloce Fluido organico In ghiaccio secco Liquido organico b - 79 Ottimale per la maggior parte delle applicazioni in M.O Raffreddamento Termo-elettrico - 40 scarsa Supporto metallico Raffreddato per conduzione - 30 scarsa a a: N-esano, isopentano, miscele di butano e pentano b: giaccio secco in miscela con etanolo, metanolo o acetone Sezionamento Rischio • Microtomo • Criostato ambientale • Temp. ideali per i vari tipi di tessuto • Lam a • Tratt. delle sezioni 1) Essicamento (+fissazione) 2) Freeze drying o altri metodi • Ultra-microtomia M.E. Freeze – Drying (Liofilizzazione) • Principi • Condiz. di conge lam ento • Applicazione ai tessuti • Condiz. di liofilizzazione Temp. Tempo Trappola di N2O • Trattamento successivo Inclusione in paraffina Fissazione in vapori Freeze – Sobstitution SPARAFFINATURA DELLE SEZIONI Tecnica di preparazione delle sezioni in paraffina, di circa 3 µ, per essere colorate : E’ un procedimento atto ad assicurare che la paraffina, non miscibile con acqua ed alcool, venga eliminata ed il tessuto possa essere impregnato dal colorante. Quindi è necessario utilizzare dei solventi della paraffina ed idratare gradualmente il tessuto sino all’ H2O distillata. Nel caso in cui il colorante sia in soluzione alcoolica ci si arresta all’ alcool 95°. • xilolo 5’ • xilolo 5’ • xilolo 5’ • etanolo 100° 5 ’ • etanolo 100° 5 ’ • etanolo 100° 5 ’ • etanolo 95° 5’ • etanolo 70° 5’ • etanolo 50° 5’ • H2O distillata ––› • ––› colorazione Colorazione dei tessuti • Composizione (Gruppi reattivi –SO4 / = PO4 / - COOH / - O / - S/ -NH3) • Tipo di colorante / pH / Solventi / Additivi • Ionico (Salino – elettrostatico) • Tipo di legame tra colorante e tessuto • Covalenti (tra non metalli = elettroni condivisi tra due atomi) • Complessi es. gruppi aldeidici R. Schiff (atomo centrale con 1 o 2 legami) es Ag. Diammina • Intermolecolari (van der Waal) Colorazione dei tessuti • Co lorazione di m acromolecole sulla base di cariche (ioniche) • Basofile • Com ponenti tissutali • Ac idofile • Neutrofile • Co loranti • Ca tionici (basici) • An ionici (acidi) COLORANTI : DEFINIZIONE CROMOGENO ( Luce visibile 400-800 mm) Criteri di purezza Spettro Gruppi cromofori -N -N azo N = O nitroso N - O2 nitro NOMENCLATURA c=c alkene c=o oxo (gruppi auxocromi) es: -SH coloranti NIT RO AZO CHINONICI Pratica di colorazione dei tessuti Reattivi Purezza Technical quality Pu rified / Pu re / Ve ry pure Analytical grade Acqua Etichetta sui reattivi Conservazione Scarto / Scaricamento Coloranti (Assorbimento Coloranti cationici colore osservato) Nuclei / Batteri pH 3-4 per la completa ionizzazione di gruppi di fosfato DNA / RNA (selettivo) es. col. GRAM ZIEL-NIELSEN +Cresyl-v ioletto +I2 - col. Rosso = Fucsina Effetto di diversi fissativi / Concentrazione di sali COLORANTI COMPLESSATI CON METALLI (Lacche) · EMATEINA ossidazione di ematossilina Compl. con AL Fe EMALLUME (Mayer - Carazzi) EMAT. HARRIS - Lillie progressive - Differenziazione Ematossiline regressive - pH Colorazione dei tessuti Reazione di Blocco • Ossidazione - Ossidanti Deboli H2O2 / I2 Medi Ac . Pe rfo rm . Fo rti Pe rm anganato • Riduzione • Ac ilazione / Alchilazione (fo rm . di derivati acidi) • Saponificazione (id rolisi di derivati acidi • Deam inazione COLORAZIONE DI ROUTINE IN ISTOLOGIA Ematossilina - Eosina • sezioni in H2O distillata • Emallume acido di Mayer, filtrato, 7’ • lavare H2O di fonte 10’ • soluzione satura Li2CO3 15” • lavare H2O di fonte 10’ • Eosina [0.25% ], acidificata con qualche goccia di CH3COOH 1’ • lavare in H2O distillata 2’ • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nucleo blu scuro; citoplasma rosso Colorazione con coloranti basici La colorabilità dipende da vari fattori: • pH • disidratazione • fissazione • temperatura Colorazione con coloranti basici • p H della soluzione • Tipo di colorante Dipende da: • Tempo e tem peratura • Tampone • Trattam ento dopo la colorazione Meccanismo: • Aggrega ti di coloranti lega ti a gruppi acidi • Le gam e ionico +f. van der Waal es. Blu di Toluidina Metacromasia Vis ibile U.V. Alcool resist. + - PAS H C OH H C OH H C O H C COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “ALCIAN BLU pH 2.5” • sezioni in H2O distillata • lavare in H2O distillata 5’ • soluzione Alcian blu 8 GX • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° 4’ [1%in CH3COOH 3% ] 30 ’ • lavare in H2O distillata 5’ • contrasto nucleare con NFR (rosso nucleare neutro [1%]in solfato di alluminio [5 %] a caldo e filtrato] ) 2-3’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nucleo rosso intenso; glico - proteine acide blu - verde; colorazione citoplasmatica di fondo rosa tenue COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “PAS (acido periodico di Schiff) e PAS Diastasi” • sezioni in H2O distillata • alcune sezioni possono essere pre-trattate con amilasi (diastasi) [0.1%in PBS] a 37°C 30 ’ • • contrasto nucleare con emallume 5’ lavare in H2O di fonte 15 ’ • HIO4 (acido periodico) [0.5 1%in H2O distillata] 15 ’ • disidratare in etanolo95° 4’ • lavare in H2O distillata ’ • disidratare in etanolo 100° 4’ • reattivo di Schiff (fucsina solforosa) 45 -60 ’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) lavare in metabisolfito di sodio [5% ] 2’ • montare in mezzo d’inclusione • • lavare in H2O di fonte 5 15’ (3 cambi) (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nucleo blu scuro; glicogeno e glicoproteine neutre rosso magenta. Dopo pretrattamento con diastasi il glicogeno non si colora COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “ALCIAN - PAS (VIALLI)” • sezioni in H2O distillata • lavare in H2O distillata 10’ • soluzione Alcian blu 8 GX • contrasto nucleare ematossilina Carazzi ’ con 5 • lavare in H2O di fonte ’ 15 • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) [1%in CH3COOH 3% ] 30 ’ • lavare in H2O distillata 5’ • HIO4 (acido periodico) [0.5 1%in H2O distillata] 15 ’ • lavare in H2O distillata ’ • reattivo di Schiff (fucsina solforosa) 45 -60 ’ • lavare in metabisolfito di sodio [5% ] 2’ 5 Risultati : nucleo blu scuro; glico - proteine acide blu - verde; glico - proteine, glicogeno e sostanze PAS+ rosso - magenta; collagene rosso; colorazione citoplasmatica di fondo rosa tenue; altre strutture giallo COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO DELL’ OIL RED O x I LIPIDI” • sezioni in H2O distillata • immergere in alcool isopropilico 60% • soluzione di Oil Red O [0,5%in 200 ml di alcool isopropilico 100°] agitata a caldo e filtrata 20’ • differenziare in alcool isopropilico 60° 20” • lavare in H2O di fonte 5’ • eventuale colorazione nucleare con ematossilina 5’ • lavare in H2O di fonte • montare in glicerina e lutare Risultati : lipidi neutri ed esteri di colesterolo rosso; fosfolipidi rosa pallido; nuclei blu - scuro 5’ 10’ COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO AL SUDAN NERO B x I LIPIDI” • sezioni in H2O distillata • immergere in alcool etilico 55 ° • soluzione satura di Sudan nero B in alcool etilico 55 ° 40’ • differenziare in alcool etilico 55° 20” • lavare in H2O di fonte • montare in glicerina e lutare Risultati : lipidi neutri blu - nero; con tale metodo si colorano anche gli steridi, gli acidi grassi, i fosfolipidi e i glicolipidi. I nuclei ed i proteoglicani acidi si colorano in bruno, tuttavia ben differenziato dal colore dei lipidi 5’ 5’ COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO AL SUDAN III e SUDAN IV” • • • • • • • • sezioni in H2O distillata immergere in alcool etilico 70 ° 5’ soluzione satura in parti eguali di Sudan III e IV miscelata in alcool etilico70 ° ed acetone in parti eguali 10’ differenziare in alcool etilico 50° lavare in H2O di fonte Emallume acido di Mayer, filtrato, lavare in H2O di fonte montare in glicerina e lutare Risultati : lipidi neutri da rosso ad arancio; nuclei blu - scuro 20” 5’ 7’ 5’ COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “ORCEINA x FIBRE ELASTICHE” • sezioni in H2O distillata • immergere in soluzione contenente Orceina [1 g+ 0.4 ml acido nitrico + 100 ml alcool etilico95 °] 24 h • soluzione acquosa di acido fosfomolibdico [5 %] 20’ • lavare H2O distillata • soluzione contenente : [Orange G 2 g + verde luce 0.2 g +CH3COOH 2 ml /100 ml H2O distillata] 10’ 10’ • lavare l’ eccesso di colorante in alcool etilico 85 ° 2’ • lavare H2O distillata 10’ • lavare H2O di fonte 5’ • colorare con miscela contenente : [0.35 g Blu di alizarina acido + solfato di alluminio 10 g / 100 ml H2O distillata] 10’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) • lavare H2O distillata 10’ Risultati : fibre elastiche bruno - rossastro; fibre muscolari e citoplasma violetto; fibre collagene e reticolari verde; eritrociti e mielina arancione; nuclei e strutture basofile blu scuro COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO DI GOMORI PER IL RETICOLO” • • • • • • • • • • • sezioni in H2O distillata ossidare in permanganato di K ( KMnO4 ) 5’ lavare in H2O di fonte 5’ soluzione di acido ossalico (C2H2O4) 1’ lavare in H2O di fonte 5’ mordenzare in Allume ferrico [2% ] 5’ lavare in H2O di fonte 5’ lavare in H2O distillata soluzione di Argento nitrato (AgNO3) ammoniacale [10%] al buio 5 - 8’ lavare in H2O distillata sviluppare in soluzione di formalina [10% ] 3’ • • • • • • • • • • • lavare in H2O di fonte 5’ lavare in H2O distillata differenziare in Cloruro oro (HAuCl4) [1% ] 8 - 10’ lavare in sodio tiosolfato (Na2SO2O3) [5% ] 5’ lavare H2O di fonte 5’ contrasto nucleare con NFR (rosso nucleare neutro [1%] in solfato di alluminio [5 %] a caldo e filtrato] ) 2-3’ lavare H2O di fonte 5’ disidratare in etanolo95° 4’ disidratare in etanolo 100° 4’ (3 cambi) chiarificare in xilolo (3 cambi) montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : fibre reticolari nero; collagene ocra -bruno scuro; nuclei rosso intenso N. B. : non utilizzare strumenti metallici (pinzette) COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “ELASTIC - VAN GIESON” • • • • • • • • sezioni in H2O distillata ossidare con soluzione di KMnO4 (permanganato di K) 5’ lavare H2O di fonte 5’ soluzione di C2H2O4 (acido ossalico) 1’ lavare H2O di fonte 5’ soluzione di Weigert (resorcina - fucsina) a 60° C 120’ lavare H2O di fonte 10’ Emallume acido di Mayer, filtrato, 3’ • • • • • • • • • lavare H2O di fonte 10’ soluzione satura Li2CO3 15” lavare H2O di fonte 10’ soluzione di Van Gieson (fucsina acida [1%] 5 ml+ acido picrico 95 ml) 3’ lavare H2O di fonte 5’ disidratare in etanolo95° 4’ disidratare in etanolo 100° 4’ (3 cambi) chiarificare in xilolo (3 cambi) montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : fibre elastiche marrone scuro - nero; collagene rosa - rosso; connettivo giallo; nuclei blu scuro MICROSCOPIA ELETTRONICA • La M.E. utilizza il potere separatore, a brevissima lunghezza d’ onda, delle radiazioni elettroniche emesse dal cannone elettronico (Filamento di Tungsteno e cilindro di Wehnelt) che consentono di ottenere, in modo appropriato con lenti elettro-magnetiche, ingrandimenti lineari di 30.000 x ed oltre. • M.E.T. = Microscopia elettronica a trasmissione; permette di ottenere l’ immagine elettronica, riprodotta su lastra fotografica o su schermo fluorescente, reale ed ingrandita di una sezione di tessuto (spessa da 10 a 100 nm), i cui punti possono essere attraversati o meno da un fascio di elettroni. • M.E.S. = Microscopia elettronica a scansione; permette di ottenere un perfetto esame tridimensionale della superficie di un oggetto o un pezzo anatomico o biologico, scandendo il fascio di elettroni la superficie per linee successive, come un pennello elettronico. L’ immagine si ottiene direttamente su tubo a raggi catodici. L’ ingrandimento finale è da 20 a 100.000 x. • Dato il potere di penetrazione molto basso degli elettroni, le sezioni devono essere ultra-sottili (60-150 nm), fissate in Tetraossido di Osmio o in Glutaraldeide, incluse in resina e colorate con sali di metalli pesanti(acetato di Uranile e citrato di Piombo), onde aumentare il contrasto dell’ immagine. MICROSCOPIA ELETTRONICA “METODO DI PREPARAZIONE DEI CAMPIONI” • • • • • • • • • fissare un frammento di 1 mm3 in glutaraldeide [2.5 %] in buffer cacodilato o in PBS a 4 °C 2-6 h lavare in PBS (3 cambi) 10’ post-fissazione in tetraossido di osmio [1.30 %] a 4 °C 2h lavare in PBS 20’ disidratare i campioni in serie ascendente di alcool 2-3 h chiarificare in toluene o in ossido di propilene 1h resina epossidica EPON + toluene [1 : 1] RT 12 h resina epossidica EPON RT 12 h inclusione in capsule di gelatina o di plastica e polimerizzazione in stufa a 60 °C 48 h • • • • • • • • taglio delle sezioni ultra-sottili con ultra-microtomo con lama di cristallo o di diamante le sezioni, di spessore appropriato, vengono raccolte su dei retini di rame circolari e di 3 mm di Ø colorare con acetato di uranile in soluzione acquosa satura 10’ lavare in H2O distillata colorare con citrato di piombo 10’ lavare in H2O distillata far seguire la disidratazione secondo le tecniche usuali osservare al M.E. Risultati : doppia colorazione con aumento del contrasto e maggior evidenza di particolari ultrastrutturali; immagini in bianco e nero e\o con tonalità di grigio. Citologia Finalità Necessità di ottimale fissazione e colorazione delle varie componenti Modalità di preparazione Preparati citologici • Ce rvice uterina • Striscio - Spatole • Citocentrifu ga ti • Urine • Ve rsamenti • Bronchi • Spazzolati • Vie bilari • Po lm one • Mammella • Tiroide • Lin fonodi • Agoaspirati • Microbiopsie Citologia • Au tom atica • Strisci • Analisi d’immagine • Citom etria di flusso • Ago • Spatole • Anse • Citocentrifu ga • Centrifu gazione liqu idi • Inclusione di sedim enti Filtri Millipore Agoaspirati Sedim enti Fissazione Principali Fissativi Inclusione Alcool O Fo rm alina H- C H COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “PAPANICOLAOU” • sezioni in H2O distillata • Colorare in Orange G6 • Ematossilina di Harris, filtrata, 3’ • etanolo95° (2 cambi) • lavare H2O di fonte 5’ • Colorare in EA 50 • soluzione alcool - acida a pH 3 (etanolo70°+HCl) 10” • etanolo95° (2 cambi) • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ 2’ 3’ 20” 3’ 20” • lavare H2O di fonte • soluzione satura Li2CO3 15” • lavare H2O di fonte 10’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • soluzione di etanolo 70° 2’ • • soluzione di etanolo95° 2’ montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nucleo blu scuro; citoplasma variante tra il blu-verdastro (basofilia) ed il rosaarancione\rosso chiaro (eosinofilia) Col. Papanicolau Vantaggi ed eventi determinanti • -Definizione dei dettagli nucleari • -Corretta fissazione • -Buona col. Nucleare • -Trasparenza citoplasmatica • -Coloranti con sol. altamente alcooliche • -Adeguata diafanizzazione • -Differenziaione dei vari tipi cellulari • -Colorazione policromatica Problemi di colorazione con Papanicolau 1)Coloraz. Nucleare pallida -Insufficente rimozione di “fissativi a pellicola” (polietilenglicole+alcool etilico) -azione decolorante di HCl -striscio parzialmente asciugato prima della fissazione Problemi di colorazione con Papanicolau 1)Coloraz. Nucleare pallida (2) -pH dell’acqua corrente poco alcalino -colorante troppo vecchio Problemi di colorazione con Papanicolau 2)Coloraz. Nucleare troppo intensa -fissazione con alcool >95% -tempo di immersione in HCl troppo breve -striscio troppo spesso che trattiene il colore (N.B. è possibile decolorare) Problemi di colorazione con Papanicolau 3)Coloraz. Citoplasmatica insoddisfacente -permanenza in alcool70% troppo lunga = decolorazione -asciugatura dello striscio prima della fissazione = tutto rosa Problemi di colorazione con Papanicolau 3)Coloraz. Citoplasmatica insoddisfacente -striscio di alterno spessore -tempo di coloraz. scarso o non scuotimento del cestello -scarsa col. con verde luce = sostituire o pH non 4,5-5 Problemi di colorazione con Papanicolau 4) Riscio di inquinamento e trasporto di cellule -filtrare i coloranti COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “GIEMSA” • sezioni in H2O distillata • chiarificare in xilolo (3 cambi) • Giemsa puro diluito in H2O al [10 o 20% ] 60’ • • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) differenziare in CH3COOH diluito (0.4 ml acido acetico glaciale \ 100 ml H2O) 10” • lavare in H2O distillata • differenziare in etanolo 95°, controllando al microscopio 10” • arrestare la differenziazione con alcool iso-propilico 2’ (3 cambi) effetto Giemsa : produce una particolare colorazione viola rossastra della cromatina del nucleo a causa dell’ eosinato di Azur. La soluzione di Giemsa pura è formata da eosinato di Azur II, contenente eosinato di Azur B ed eosinato di blu di metilene sciolti anaparti. Risultati : DNA e RNA blu; sostanze acidofile rosso - arancio e proteo-glicani rosso - violetto * specialmente elettiva per le cellule del sangue * COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “GIEMSA modificato” • sezioni fatte all’aria • post-fissazione metanolo essiccare in 15’ • lavare in H2O di fonte 5’ • soluzione di Giemsa puro diluito al [15%] in buffer fosfato a pH6.8 (22 ml 0.5 M Na2HPO4 + 32 ml 0.5 M KH2PO4 / 1000 ml H2O distillata) 15’ • lavare in H2O distillata (3 cambi) • fare asciugare a secco • chiarificare cambi) in xilolo (3 • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : DNA e RNA blu; sostanze acidofile rosso - arancio e proteo-glicani rosso - violetto (eseguito specie su strisci) COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “GRAM” • sezioni in H2O distillata • cristalvioletto metile [1% ] • scolare eccesso di colorante • soluzione di Lugol • lavare in H2O di fonte • differenziare in soluzione di alcool - acetone 20” • lavare in H2O di fonte • fucsina basica neutro [1% ] • lavare in H2O di fonte e tamponare con carta bibula o • violetto di 1 - 2’ 3 0” o disidratare in etanolo 100° 1’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) rosso 1 - 2’ Risultati : Batteri Gram + blu scuro; batteri Gram - rosso; colorazione di fondo rosa N. B. : porre attenzione alla differenziazione COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “ZIEHL - NEELSEN (KOCH)” • sezioni in H2O distillata • fucsina basica [10 ml di soluzione al 10 % in etanolo 100 °] in acido fenico [+100 ml fenolo 5%in H2O distillata e filtrato]; flambare le sezioni sul bunsen sino a farle fumare • lavare in H2O distillata • differenziare in soluzione alcool - acida [HCl 3% in etanolo 70°] finché le sezioni non cedono più colore • lavare in H2O di fonte • blu di metilene distillata] • lavare in H2O di fonte • disidratare in etanolo 100° sino a che le sezioni non divengono blu pallide 2’ [1% in H2O 5 - 10 ’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) 10 ’ Risultati : Bacilli alcool - acido resistenti rosso; flora batterica e tessuti vari blu N. B. : porre attenzione alla differenziazione INCLUSIONE DELLE CELLULE Tecnica di allestimento dei preparati citologici in celloidina : E’ un procedimento atto ad assicurare che tutto il materiale cellulare sia conservato durante i passaggi analitici, raccogliendo le cellule in un film di celloidina così da renderle compatte e non dispersibili. • celloidina 10%: sciogliere 10 g. di celloidina in fiocchi in 50 ml di alcool etilico 99° e poi aggiungere 50 ml di etere (conservare in recipiente di vetro ben sigillato) • riempire di celloidina 10% una provetta in propilene, svuotarla, capovolgerla per allontanarne l’ eccesso onde ottenerne uno strato di 20 - 50 µ. di spessore (cell - bag) • riempire la provetta di cloroformio che indurisce la celloidina e svuotarla di quest’ ultimo prima dell’ uso • riempire la provetta con la sospensione cellulare, tappare e centrifugare • allontanare il surnatante, estrarre delicatamente il cell bag, ridurne le dimensioni per facilitarne l’ alloggiamento nelle cassettine citologiche ed includere in paraffina. COLORAZIONE DI ROUTINE IN CITOLOGIA Ematossilina - Eosina • sezioni in H2O distillata • Ematossilina di Harris, • • filtrata, 3’ lavare H2O di fonte 5’ soluzione alcool - acida a pH 3 (alcool70°+HCl) 10” • lavare H2O di fonte 2’ • soluzione satura Li2CO3 15” • lavare H2O di fonte 10’ • Eosina [0.25% ], acidificata con qualche goccia di CH3COOH 1’ • lavare in H2O distillata 2’ • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nucleo e batteri gram + blu scuro; citoplasma ed emazie rosa-rosso. COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “ARGENTO - METENAMMINA x I MICETI” • sezioni in H2O distillata • sodio tiosolfato [3% ] 2-3’ • ossidare le sezioni in HIO4 [0.5%in H2O distillata] 15 ’ • lavare in H2O di fonte • lavare in H2O distillata ’ • verde di metile [1% ] 5 - 10 ’ • disidratare in etanolo95° • disidratare in etanolo 100° 4 ’ • 5 mettere le sezioni al buio a60 °C nella soluzione argentica pre-riscaldata (10 ml di metenammina [3%]+ 0.5 ml di AgNO3 [5 %] + 1.2 ml di Borace [5% ]) 60 -90 ’ • lavare in H2O di fonte 5 - 10 ’ • HAuCl4 (cloruro oro) [1% ] 2-3’ 5 - 10 ’ 4’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : miceti in nero; nucleo verde intenso COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “ARGENTO - METENAMMINA - PAS” • • • • • • • • sezioni in H2O distillata soluzione Ammoniaca [2%]in etanolo95° overnight ossidare le sezioni in HIO4 [0.5%in H2O distillata] 15 ’ lavare in H2O distillata 5 ’ mettere le sezioni al buio a60 °C nella soluzione argentica filtrata e pre-riscaldata : (25 ml H2O distillata + 2 ml di Borace [5%] +25 ml soluzione stock : (100 ml di metenammina [3%] + 5 ml di AgNO3 [5%]) controllare al microscopio 30’ - 40 ’ lavare in H2O distillata 5 ’ HAuCl4 (cloruro oro) [0.2%] 2-3’ lavare in H2O di fonte 5’ • • • • • • • • • • • • • sodio tiosolfato [2% ] 2-3’ lavare in H2O distillata 5’ liquido di Bouin a 60 °C 30’ lavare in H2O di fonte 10’ lavare in H2O distillata 5’ soluzione di acido Fosfotungstico [2% ] 1 - 2’ lavare in H2O di fonte 10’ soluzione di cromotropo 2 R : (100 ml. HCl 0.1M + 0.3 g. cromotropo 2 R) 15 ’ lavare in H2O distillata 5’ disidratare in etanolo95° 3 ’ disidratare in etanolo 100° 3 ’ (3 cambi) chiarificare in xilolo (3 cambi) montare in mezzo d’inclusione neutro Risultati : miceti in nero; membrane basali in nero; background in rosso COLORAZIONE IN CITOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO DI MANN - DOMINICI” • sezioni in H2O distillata • soluzione di Lugol • decolorare in iposolfito di sodio [5% ] 2’ 5’ • soluzione di blu di toluidina [0.5% ] 2 - 3’ • lavare in H2O di fonte • differenziare in CH3COOH sino a che le sezioni virano al rosa 3’ • lavare in H2O di fonte • lavare in H2O distillata • disidratare in etanolo95° • soluzione Dominici (Orange G [1%]+ eritrosina [0.2%]+ 0.05 ml CH3COOH) 10 - 15’ • disidratare in etanolo 100° 4 ’ • lavare in H2O di fonte • lavare in H2O distillata 5’ 5’ 4’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : nuclei blu scuro; eritrociti giallo arancio; connettivo rosso; granulociti eosinofili rosso; granulociti neutrofili viola; granulociti basofili blu elettivo per il tessuto emopoietico, i linfomi ed i midolli COLORAZIONE IN CITO-GENETICA “METODO ALL’ ORCEINA ACETICA” • sezioni in H2O distillata • soluzione contenente Orceina acetica [ 2%](90 ml CH3COOH puro+2 g orceina+ 100 ml H2O distillata • lavare in CH3COOH [45% ] • lavare in 30’ 1’ alcool butilico terziario 2’ • soluzione di xilolo ed alcool butilico terziario 1 : 1 • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : i cromosomi si colorano in rosso - porpora una variante con l’ aggiunta di fast green e ripetuti ed accurati passaggi in alcool a vario grado è utilizzata per identificare la cromatina sessuale che si colora in rosso ed il citoplasma in verde chiaro. 2’ Microscopia a fluorescenza Piccole quantità Fluorescenza Illum inazione con luce a breve Em issione nel visibile Filtri Eccitazione / Sbarram ento Fluoroforo Ca ratt. Spettro di Assorbim ento (Fluorocromo) Ca ratt. Spettro di Em issione Fosforescenza Tipi di Fluorescenza • Au tofluorescenza - fibre elastiche - NADH2 - Vit. A - LIPOFUSCINE - Porfirine Tetracicline Adriamicina - Farmaci Chinacrine Benzopirene O • Fluorescenza indotta - Amine biogane+C H carboline N • Fluorocrom i DNA - effetto “QUENCNING” - vantaggi caratteristici ACRIDINE ORANGE (verde) METACROMASIA A.O. Citologia RNA concentrazione Rosso polimeri 1 maggiore METACROMASIA MASCHERATA Reagenti di SCHIFF Fluorescenti ALDEIDI FUCSIN A BASICA( para-rosanilina ) Tioflarina T AMILOID E PROCIO N yellow BA N E D GGIO CROMOSOMICO COL . SOPRAVITAL E cellule ( neuroni) cell sorting XN O E N E RCURIO M IMMUNOFLUORESCENZA Lam pade Problem i di DECADENZA FOT OGRAFIA Liq. di m ontaggio VET RI Gruppi reattivi dimostrabili su sezioni • Importanza in patologia diagnostica Acidi Nucleici • Coloraz. con coloranti basici •M.O. Ordinaria •M. Fluorescenza (Acridina Orange) Metacromasia • Valutazione Quantitativa (Microspettrofotometria) • Controlli con trattamento enzimatico (RNAs i - DNAs i) • Reaz. Di FEULGEN Metodi per la dimostrazione di acidi nucleici · Metodi qualitativi quantitativi · Interesse in patologia · Distribuzione del DNA · Met. Feulgen VIRUS COLORANTI COMPLESSATI CON METALLI (Lacche) • CROMO-GALLOCIANINA • Reaz. di FEULGEN per legame purina - Desossiriboso Idrolisi acida Formaz. di gr. aldeidici Frammentazione del DNA Concentrazione HCl Temperatura Sensibilità Specificità di - reazione - localizzazione COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “FEULGEN reazione” • sezioni in H2O distillata • idrolisi in HCl 1 N a 60 °C per un tempo ottimale in relazione al fissativo usato da 4’ a 25’ (usare anche HCl RT) • 5 N a (10’) • lavare in HCl 1 N freddo e poi in H2O distillata • reattivo di Schiff • lavare in metabisolfito di sodio [5% ] 2’ • 40’ -60’ lavare in H2O di fonte 15’ contrasto citoplasmatico con verde luce [1% ] • lavare in H2O 1’ di fonte 2’ • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° 4’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : il DNA si colora in modo elettivo in rosso magenta; citoplasma verde Metodi per la dimostrazione di acidi nucleici · Metodi qualitativi quantitativi · Interesse in patologia · Distribuzione del DNA · Met. Feulgen VIRUS Valutazione quantitativa Principi Luce Cell Variazione di assorbimento Lunghezza d’onda Metodi alternativi BRDU TIMIDINA TRIZIATA - Ibridizzazione in situ - Immunocitochimica - Autoradiografia - Citofluorimetria cell sorter Laser Autoradiografia • Principi • Potere di risoluzione • Stripping • Emulsione • Marcatori H3 / P4 / S Tempo di Esposizione • Timidina H3 • Principi • Ibridizzazione in situ • Legame di affinità (Conteggio granuli / fondo) Ibridizzazione in situ (ISH) • Dimostrazione di geni su cromosomi (FISH) • mRNA specifico - gene espressione (vantaggi rispetto a ICC) • RNA / DNA virale • Metodi - Sonde Riboprobes Ma rcatura - Ra idoatt. Oligos Au to-radiografia -S -H - pH Non radioatt. • Bio tina • Digo xiganina • Fluorescina ICC IBRIDIZZAZIONE IN SITU ISH • Questa tecnica consente di identificare specifiche sequenze di DNA ed RNA e di rivelare in quali cellule tali sequenze sono espresse. • La metodica si basa sulla capacità della doppia elica del DNA di dissociarsi (quando riscaldata a 80-100°C, o esposta ad ambiente basico a pH 13)[DENATURAZIONE] per poi ricostituirsi, partendo da due singole eliche complementari [IBRIDIZZAZIONE]. • Se una delle due emieliche è marcata, si può rendere visibile l’ avvenuta ibridizzazione di doppie eliche neoformate costituite da probe e da acidi nucleici ad esso complementari. • La marcatura del DNA avviene chimicamente per inserzione di un gruppo sulfone in 5 sull’ anello della Citosina che reagisce con un AbMc anti-sulfone, e quindi con un 2° Ab coniugato a fosfatasi alcalina (N.B. : inibire la fosfatasi alcalina endogena con esposizione ad 80° C x 5’). • Il trattamento con DNasi e\o RNasi elimina la comparsa di positività, mentre quello con solo uno dei due enzimi evidenzia selettivamente un unico tipo di acido nucleico. Ibridizzazione in situ (ISH) • Sensibilità • Problemi • Localizzazione (Definizione) • Conservazione strutturale • Esami genico su singole cellule prelevate da sezioni • Sistemi laser / catapulta (necessità di identificazione del tipo di cellule) COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO DI GOMORI PER LA MELANINA” • sezioni in H2O distillata • sodio tiosolfato [3% ] 2-3’ • trattare in soluzione di Lugol 10’ • lavare in H2O di fonte 5 - 10 ’ • lavare in H2O distillata • • mettere le sezioni al buio a60 °C nella soluzione argentica pre-riscaldata (10 ml di metenammina [3%]+ 0.5 ml di AgNO3 [5 %] + 1.2 ml di Borace [5%]) 60’ -90 ’ o 18-24 h. al buio RT contrasto nucleare con NFR (rosso nucleare neutro [1%] in solfato di alluminio [5 %] a caldo e filtrato] ) 2-3’ • disidratare in etanolo95° • disidratare in etanolo 100° 4 ’ 5’ 4’ (3 cambi) • lavare in H2O di fonte 5 - 10 ’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • HAuCl4 (cloruro oro) [1% ] 2-3’ • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : granuli di melanina nero; cheratina arancio; nuclei rosso intenso COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “PERLS x IL FERRO” • sezioni in H2O distillata • 5’ • lavare H2O di fonte soluzione di di K [10% ] • disidratare in etanolo95° 4’ • soluzione di Ferrocianuro K [10%]+ HCl [10% ] (70 ml+30 ml) 25’ • disidratare in etanolo 100° 4’ Ferrocianuro 5’ • • lavare H2O di fonte lavare H2O distillata • contrasto nucleare con NFR (rosso nucleare neutro [1%]in solfato di alluminio [5 %] a caldo e filtrato] ) 2-3’ 5’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : i depositi di ferro si colorano in blu; i nuclei in rosso intenso N. B. : non utilizzare strumenti metallici (pinzette) COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “PER IL RAME” • sezioni in H2O distillata • soluzione di lavoro di Rhodanina [0.3 % in etanolo 100°] (6 ml / 100 ml H2O distillata) a 60° C 120 - 180’ • • lavare H2O di fonte lavare H2O distillata • contrasto nucleare ematossilina Carrazzi • lavare H2O distillata • lavare in soluzione di Borace [0.5%] (tetraborato di sodio) 2’ • lavare H2O distillata • disidratare in etanolo95° 4’ 5’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ con 1’ • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) Risultati : depositi di rame color rosa - rosso; nuclei blu scuro COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “METODO DI Von KOSSA x IL CALCIO” • sezioni in H2O distillata • soluzione acquosa di AgNO3 (nitrato Argento) [3% ] 60’ • sviluppare in una soluzione di idrochinone [0.5% ] 3’ • lavare H2O di fonte • • • • contrasto nucleare con NFR (rosso nucleare neutro [1%] in solfato di alluminio [5 %] a caldo e filtrato] ) 2-3’ • lavare H2O di fonte 5’ • disidratare in etanolo95° 4’ fissare in una soluzione di tiosolfato di sodio [5% ] 3’ • disidratare in etanolo 100° (3 cambi) 4’ lavare H2O di fonte lavare H2O distillata • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) 5’ 5’ Risultati : sali di calcio (fosfati e carbonati) nero; nuclei rosso intenso N. B. : non utilizzare strumenti metallici (pinzette) COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “DI FOUCHET x LA BILE” • sezioni in H2O distillata • lavare H2O distillata • soluzione di lavoro secondo Fouchet : (acido Tricloroacetico (C2HCl3O2) [25 %](50 ml) + Cloruro ferrico (FeCl3) [10% ]( 5 ml) 5 - 10 ’ • disidratare in etanolo95° 4’ • disidratare in etanolo 100° 4’ (3 cambi) • chiarificare in xilolo (3 cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan • • lavare H2O distillata soluzione di Van Gieson (fucsina acida [1%] 5 ml+ acido picrico 95 ml) 3’ o balsamo Canada) Risultati : biliverdina color verde; collagene rosa - rosso; connettivo giallo COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA “LUXOL FAST BLUE” • sezioni in H2O distillata • soluzione di Luxol Fast Blue 2 G [0.1% in alcool isopropilico] 60’ • disidratare in alcool isopropilico assoluto 5’ (3 cambi) • chiarificare cambi) • montare in mezzo d’inclusione (Entellan o balsamo Canada) in xilolo (3 Tale colorazione, sebbene poco specifica per i fosfolipidi, li colora in modo soddisfacente, specie se disciolti in alcool isopropilico e quindi fornisce ottima colorazione della mielina integra (costituita dalla membrana cellulare della cellula di Schwann). Risultati : la mielina appare in blu COLORAZIONE IN ISTOLOGIA DIAGNOSTICA ISTOCHIMICA - ENZIMATICA : “CLORO - ACETATO ESTERASI” • • • • • • PREPARAZIONE SOLUZIONI sol. A : Naftolo AS-D Cloroacetato [10 mg.] + Dimetilformamide [1 ml.] sol . B : buffer fosfato0.1 M [30 ml.] sol. C : Pararosanilina - HCl : Pararosanilina idrocloride [2 g.] + HCl 2n [50 ml] (sciogliere a caldo, raffreddare e filtrare) sol. D : Sodio Nitrato [400 mg.] + H2O distillata [10 ml.] sol. E : “working” Pararosanilina - HCl : sol. C [0.4 ml.] + sol. D [0.4 ml.] • • • • • • • • • • • sezioni in H2O distillata soluzione substrato : ( 0.8 ml. sol. E+ 30 ml. sol. B; sistemare il pH a 6.3 e aggiungere la sol. A; mescolare e f iltrare) 1’ - 2’ lavare con H2O distillata 5’ Emallume acido di Mayer, filtrato, 5’ lavare H2O di fonte 10’ soluzione satura Li2CO3 15” lavare H2O di fonte 10’ disidratare in etanolo95° 4’ disidratare in etanolo 100° 4’ (3 cambi) chiarificare in xilolo (3 cambi) montare in resina sintetica Risultati : l’attività enzimatica dell’ esterasi appare in rosa - rosso; i nuclei in blu - scuro SICUREZZA IN LABORATORIO • CONSIDERARE OGNI CAMPIONE POTENZIALMENTE INFETTO • • • • • • • • • • • BIOLOGICO COME SOTTOPORSI ALLE PRINCIPALI VACCINAZIONI USARE CAMICI, GUANTI, CALZARI E MASCHERE PROTETTIVE USARE GUANTI ED OCCHIALI APPOSITI NEL MANEGGIARE AZOTO LIQUIDO USARE GUANTI ANTI-TAGLIO AL MICROTOMO E AL CRIOSTATO USARE CAPPE DI ASPIRAZIONE CON FILTRI SPECIFICI PER FORMALDEIDE E PER XILENE USARE GUANTI E LAME MONOUSO PER DISSEZIONE USARE MASSIMA CAUTELA NELL’ IMPIEGO DI ULTRACENTRIFUGHE, FORNO A MICROONDE, AUTOCLAVE, STIRRER ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE DA LABORATORIO IN GENERE EVITARE DI CONTAMINARE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO E TENERLO IL PIU’ PULITO POSSIBILE CONTROLLARE PERIODICAMENTE IL SISTEMA ANTI-INCENDIO, I SISTEMI DI ALLARME GAS E L’ ACCESSO ALLE VIE DI FUGA OSSERVARE CORRETTA VENTILAZIONE E RICAMBIO ARIA LOCALI NON FUMARE E NON CONSERVARE O CONSUMARE CIBI IN LABORATORIO RISCHI AMBIENTALI IN LABORATORIO • RISCHIO BIOLOGICO : TUBERCOLOSI; BATTERI PIOGENI PER AEROSOL; VIRUS EPATITE - HBV - HCV-; HIV (AIDS); INFEZIONI DA LEGIONELLA E DA BLASTOMYCES; DERMATITI. • RISCHIO CHIMICO : ESPOSIZIONE A FORMALDEIDE (oltre 1 ppm) e\o GLUTARALDEIDE; ESPOSIZIONE TOSSICA VERSO SOLVENTI ORGANICI (Xilene, Toluene, Benzene, Cloroformio, Alcool....); ESPOSIZIONE VERSO AMINE AROMATICHE(principali coloranti : ponceau,verde luce, fast red, sudan IV, blu toluidina.......); ESPOSIZIONE VERSO LA DAB (benzidina derivato); ESPOSIZIONE VERSO I METACRILATI (resine per inclusione in M.E., tossiche e corrosive); ESPOSIZIONE ALLERGICA VERSO IL LATTICE. • RISCHIO NUCLEARE : ESPOSIZIONE VERSO ISOTOPI 3 14 RADIOATTIVI USATI NEL MARCARE I PROBES ( H, C, 45Ca, 32P, 90Sr, 35S, 131I). • RISCHIO FISICO : PUNTURE, TAGLI, LACERAZIONI ED ABRASIONI CUTANEE(nell’ uso del microtomo o nella dissezione in sala anatomica); ESPLOSIONI ED INCENDI ACCIDENTALI (nella preparazione di reattivi o nello stoccaggio degli alcool), ATTI DOLOSI E CADUTE ACCIDENTALI. ARTEFATTI ISTOLOGICI De fin izione Dife tti o anomalie dei tessuti, da rife rire non ad un processo naturale (fis iologico o patologico) m a all’in troduzione di materiali estranei, a procedure non corrette di fissazione, inclusione, sezionamento, colorazione, m ontaggio dei vetrini. E’ im portante riconoscere gli artefa tti, per evitare di interpretarli (e diagnosticarli) come un processo patologico o una m alattia del paziente. ARTEFATTI ISTOLOGICI 1)Artefa tti causati prim a del prelievo: 1.1. Po lvere di talco 1.2. Ma teriale di sutura 1.3. Effe tto da term ocauterio 1.4. Effe tto da agenti chim ici 1.5. Pa rticelle di carbone 6 . Ga rza 1.7. Essicamento ARTEFATTI ISTOLOGICI 2) Artefa tti causati nell’in tervallo tra il prelievo ed il trattam ento istologico 2.1. Effe tti di schiacciam ento 2.2. Essiccazione 2.3. Conge lam ento 2.4. Ch inatura 2.5. In troduzione di m ateriali estranei quali grani di polvere ARTEFATTI ISTOLOGICI 3) Artefa tti durante la fissazione 3.1. Au tolisi durante la fissazione 3.2. Fissazione inadeguata o incompleta 3.3. Effe tti da fissazione con Fiss. di Zenke r (coartazione) 3.4. Deposito di cristalli di Sublim ato m ercurico 3.5. Effe tti di estrazione da fissazione in fo rm alina 3.6. Depositi di Em ateina acida da fiss. in fo rm alina ARTEFATTI ISTOLOGICI 4)Artefa tti lega ti a procedure di inclusione 4.1. Inadeguata fissazione 4.2. Inadeguata disidratazione 4.3. Presenza di residui di liqu idi chiarificanti 4.4. Inadeguata infiltrazione di paraffina 4.5. Uso di paraffina troppo calda ARTEFATTI ISTOLOGICI 5) Artefa tti lega ti alle procedure d’inclusione 5.1. Inclusione di frammenti m ultipli di diversa durezza 5.2. Orientam ento scorretto dei frammenti 5.3. Pro lunga ta esposizione a paraffina sciolta ARTEFATTI ISTOLOGICI 6 )Artefa tti da sezionamento erroneo 6 .1. An go lo di taglio sbagliato 6 .2. Lam a o blocchetto m al fissati (e ffe tto “tende alla veneziana”) 6 .3. Lam e poco affilate 6 .4. Raccolta di frammenti di tessuto anomalo “pesci” ARTEFATTI ISTOLOGICI 7 ) Errori nella raccolta delle sezioni sui vetrini 7 .1. Contam inazione dei vetri da m uffe o pollini 7 .2. Uso di quantità eccessive di adesivo 7 .3. Raccolta di frammenti di altri blocchetti 7 .4. Pie ghe nelle sezioni 7 .5. Bo lle d’a ria sotto le sezioni 7 .6. Uso di acqua troppo calda per stendere le sezioni ARTEFATTI ISTOLOGICI 8) Artefa tti da colorazione I 8.1. Mancata sparaffinatura 8.2. Effe tti di bolle tra sezione e vetro 8.3. Sbagli nella colorazione con: 8.4. Em atossilina di Ha rris 8.5. Em allum e di Ma ye r 8.6. Eosina 8.7. Im perfe tta disidratazione prim a del m ontaggio ARTEFATTI ISTOLOGICI 8) Artefa tti da colorazione II Sbagli nelle colorazioni speciali: 8.5. PAS 8.6. PAS-d iastasi 8.7. Rosso Congo 8.8. Giem sa 8.9. Feulgen 8.10. Me tenamina-a rgento per i fungh i ARTEFATTI ISTOLOGICI 9 ) Errori nel m ontaggio con copriogge tto 9 .1. Contam inazione del liqu ido di m ontaggio 9 .2. Uso di copriogge tto troppo piccoli 9 .3. Erroneo posizionamento del vetrino 9 .4. In trappolam ento di bolle d’a ria 9 .5. Montante troppo abbondante 9 .6. Montante troppo scarso ARTEFATTI IN CITOLOGIA c.1.) Errori nella raccolta delle cellule c.1.1. Ce llule sovrapposte c.1.2. Ce llule troppo rade c.1.3. Eccessiva quantità di sangue c.1.4. Mancato uso di adesivo c.1.5. Effe tto da citocentrifu ga c.1.6. Contam inazione batterica (nelle urine) c.1.7. “Stiram ento” delle cellule per compressione ARTEFATTI IN CITOLOGIA c.2.) Errori nella fissazione delle cellule c.2.1. Effe tti di essiccamento prim a della fissazione (nella col. di Papanicolau) c.2.2. Effe tti di essiccamento troppo lento (nella col. di Giem sa) ARTEFATTI IN CITOLOGIA c.3) Errori nella colorazione delle cellule con la col. di Papanicolau c.3.1. Co l. Nucleare troppo debole c.3.2. Co l. Nucleare troppo intensa c.3.3. Co l. con Orange G troppo debole c.3.4. Co l. con Orange G troppo intensa c.3.5. Co l. con Ve rde luce troppo debole c.3.6. Co l. con Ve rde luce troppo intensa ARTEFATTI IN CITOLOGIA c.4) Errori nel m ontaggio con copriogge tto c.4.1. Contam inazione del liqu ido di m ontaggio c.4.2. Uso di copriogge tto troppo piccoli c.4.3. Erroneo posizionamento del vetrino c.4.4. In trappolam ento di bolle d’a ria c.4.5. Montante troppo abbondante c.4.6. Montante troppo scarso