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Scuola Media Statale SALVO D`ACQUISTO

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Scuola Media Statale SALVO D`ACQUISTO
Scuola Media Statale
SALVO D’ACQUISTO
“LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA”
Anno scolastico 2005/2006
curato dagli insegnanti
A. Bruno
T. Merlini
P. Olmi
con la consulenza di
Ennio Tirabassi
Il progetto
• Il progetto, guidato dal maestro d’arte Ennio
Tirabassi, restauratore della Soprintendenza,
e i professori di Lettere, Arte e Immagine ed
Ed. Tecnica, è rivolto a tutti gli alunni della
Scuola Media, ed intende stimolare
l’interesse, la curiosità e l’amore per la
conoscenza del territorio sotto l’aspetto
storico e archeologico.
• Le lezioni si sostanziano di mappe concettuali,
uscite alla Necropoli e al Museo, scavo
simulato, restauro degli oggetti ritrovati,
lavorazione dell’argilla e rielaborazioni
grafiche.
CENNI SULL’ETRUSCOLOGIA
2^ metà del ‘400:
Firenze (Umanisti)
1789
Inizio della
Etruscologia
Abate Lanzi
(1732 – 1810)
1800
Febbre degli Scavi
1828
Vulci
1836
Tomba Regolini-Galassi
1964
Pyrgi 3 lamine d’oro
1985
Mario Pallottino
LA CIVILTA’ ETRUSCA
Etruria:
Nord:Bologna, Mantova, Spina
Sud:Pompei, Capua,Pontecagnamo
Tra il Tevere e l’Arno
Tra gli Appennini e
Mar Tirreno
Etruria Meridionale, Interna e Settentrionale
Caere:
Storia del nome
Etruria Meridionale
Attività economiche:
Vie di comunicazione:
Fiumi, Laghi, Saline (Veio)
Attività commerciale:
ritrovamento di anfore
e buccheri (ceramiche locale)
in Corsica, Sardegna e Cartagine
Oreficeria:
Tecnica della granulazione
Usi e costumi:
Necropoli (rito funerario, VIII sec. a. C.)
Caere: metà VII sec. a.C.
Tombe principesche, arredo funebre.
Scrittura: inizio VII sec. a.C.
Religione: feste, cerimonie e giochi
Ruolo sociale delle donne etrusche:
Tanaquilla
IL DIARIO DELL’ARCHEOLOGO
Appunti e riflessioni degli alunni
SONETTO CAERE
Mai rinnegherò le mie terre tanto amate
ove il mio corpo nacque
Caere, con le tombe adorate
davanti alle quali la bocca tacque.
Tra le tue fertili colline
crescono ricche le viti,
i vini riempion le cantine
e nel paese sono i preferiti.
Degli Etruschi ci son i resti
ne è pieno il terreno
e la gente ne va fiera.
Si son scritti tanti testi
sugli abitanti di quell’era
che han reso questo paese ancor
più ameno.
(Elena, 3^G, 9/01/06)
LA SCRITTURA
Le professoresse Mercuri e Melis ci hanno
introdotto alla conoscenza dell’alfabeto
etrusco; abbiamo preso in esame le singole
lettere e le abbiamo confrontate con quelle
dell’ alfabeto euboico-colcidese della Grecia
occidentale, da cui ci hanno detto derivi
quello etrusco.
Ci hanno spiegato che i greci dalle colonie di
Cuma portarono la scrittura in Etruria in età
tardovillanoviana, grazie agli scambi
effettuati con veloci navi commerciali.
Iscrizione graffita su sarcofago
Alfabeto euboico-colcidese
LA CARTA GEOGRAFICA DEGLI
STRUMENTI MUSICALI
Con la professoressa Macor, abbiamo
realizzato una carta geografica
dell’Etruria sul compensato.
Per fare ciò ci siamo serviti di un
pirografo, uno strumento la cui punta
diviene incandescente e permette di
lasciare un segno sul legno tramite delle
“bruciature”.
Abbiamo riportato sulla mappa con apposita
legenda i luoghi in cui sono stati ritrovati
oggetti, sarcofagi, vasi, pitture parietali ed
iconografie in genere, raffiguranti gli
strumenti musicali.
Ecco il risultato…
VISITA ALLA NECROPOLI DELLA
BANDITACCIA
…“Una strana immobilità, un curioso senso di quiete” … “Come è strano! Si
esce nel trionfo di questo sole d’aprile , si cammina sotto tombe coperte
d’erba . Tutto è immobile , lieto, ridente “.
D.H. Lawrence (Aprile 1930)
IL PERCORSO
Zona pozzetto, Tomba della Capanna,
Tomba dei Vasi Greci, Tomba dei
Rilievi e Tomba della Cornice, Tomba
della Casetta, crocevia della tomba
della Casetta, tomba dei Capitelli.
Lungo la via sepolcrale abbiamo incontrato un insieme
di contenitori in tufo chiamati “ziri”, che ospitavano i
vasi biconici contenenti le ceneri dei defunti
La tomba delle capanne
Datata alla metà del sec. VII a.C, è costituita
da un lungo corridoio di accesso con due
nicchie laterali e da due ambienti in asse, di
circa 8 metri.
Replica una contemporanea casa capanna, di
cui non è rimasta documentazione
apprezzabile.
Tomba dei vasi Greci
Datata alla seconda metà del 6° secolo a.C.
conserva ancora la chiusura originale e
presenta un vestibolo rettangolare accessibile
da un dromos, fiancheggiato da due cellette
laterali.
I materiali di corredo recuperati dalla tomba
dei Vasi Greci sono attualmente esposti nel
museo di Villa Giulia.
Tomba dei Rilievi
E’ il sepolcro più famoso della Banditaccia,
databile tra la fine del VI e gli inizi del V
secolo a.C., appartenuto alla famiglia Matuna.
E’ formato da una grande sala a pianta
rettangolare con il soffitto sostenuto da due
pilastri sormontatati da capitelli “eolici”. Sulle
pareti sono rappresentati molteplici oggetti di
uso religioso e civile resi in stucco policromo,
come armi animali domestici ed utensili
Tomba della Casetta
Databile agli inizi del VI secolo a.C., si
presenta a pianta cruciforme con tre
ambienti aperti su tre lati ed un altro
coassiale con quello di fondo.
Tomba della Cornice
E’ simile a quella dei Vasi Greci e dei Capitelli
Tomba dei Capitelli
Presenta la camera principale coperta da un
soffitto a telaio; due pilastri con capitelli
fungono da sostegno. Intorno alla camera vi
sono otto klinai.
Scavo simulato
Scavo significa distruzione e le sole parti
di questa testimonianza, che
sopravvivono per l’utilizzazione futura,
sono quelle documentate come: disegni,
note, modelli e manufatti.
Documentazione minima per lo scavo
• Nome del sito e abbreviazione da usare su reperti
ecc...
• Area e valori della griglia (latitudine e longitudine per
la posizione di tutti gli elementi).
• Contesti e relazioni (degli elementi e dei reperti).
• Descrizione, misure, caratteri e condizioni di tutti i
materiali.
• Illustrazioni (contesti, elementi, reperti in disegni e
foto).
• Interpretazioni (identificazione della funzione,
contesto e ruolo degli elementi e dei reperti sul sito).
Scavo e conservazione dello scavo
Lezioni con il maestro d’arte
Disegno dei vasi
Il professor Bruno e la professoressa Vari,
dopo averci spiegato la lezione del giorno sulle
diverse tipologie di vasi etruschi e sulle
diverse decorazioni, ci hanno fatto
identificare su un’apposita scheda le tipologie
di vaso; poi ci hanno consegnato una sagoma di
vaso ed alcune figure. Con queste ne abbiamo
inventato uno nostro in stile etrusco che
successivamente abbiamo colorato.
Realizzazione di un vaso
Guidati dai nostri insegnanti ci siamo
cimentati nell’ardua impresa di realizzare un
vaso.
Ci è stato spiegato come avveniva la
lavorazione presso questo popolo, come
cuocevano i loro manufatti , come li
decoravano. Poi ci è stato indicato come
dovevamo procedere per la realizzazione.
Per prima cosa abbiamo impastato l’argilla al fine
di eliminare bolle d’aria al suo interno.
Siamo quindi passati a fare una specie di
spaghetti un po’ cicciotti “COLOMBINI”
questa tecnica infatti si chiama “lavorazione a
colombino”
Questi colombini, li abbiamo avvolti su loro
stessi, badando a farli ben aderire a vicenda.
Non è che fosse così semplice come sembrava, e
spesso abbiamo chiesto aiuto ai nostri
insegnanti. …..O a qualunque “anima buona”
Però ci abbiamo messo tanta buona volontà ed
impegno.
… Ed ecco il risultato….
Ecco in esposizione alcuni dei nostri lavori:
La mostra di fine anno…
GIOCHI E SPORT
La prima citazione letteraria appartiene ad
Erodoto il quale ci riferisce la battaglia navale
del 540 a.C. in cui gli Etruschi vinsero i Greci
e interrogarono l’oracolo di Delfi che ordinò
loro di organizzare gare ginniche ed equestri
per superare la “ maledizione” dei prigionieri.
Non esistono trattati ma solo una ricca ed
eloquente produzione figurata.
GIOCHI AGONISTICI GARE
•
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•
•
•
•
•
•
sono testimoniati da
monumenti greci
- tradizione locale
corsa podistica
- giochi di Troia
corsa dei carri
- giochi del Phersu
salto in lungo
- della danzatrice
equilibrista
lancio del disco
- del palo della cuccagna
lancio del giavellotto
pugilato
lotta
LA DONNA
Per la donna di ceto aristocratico, la posizione
di preminenza è testimoniata da:
• due scrittori greci: Aristotele e Teopompo, i
quali sottolineano la diversità dei costumi dei
greci;
• il nome dei cittadini di pieno diritto era reso
con il nome del padre e di quello della madre;
• denominata con un nome personale e uno di
famiglia (tranne per la schiava), mentre le
donne romane erano solo Claudia, Cornelia
(nome di famiglia).
Un altro mondo
lezione della Prof. Pomparelli
Provate ad immaginare un mondo senza
automobili, elettricità, televisione e computer.
Non basta. Dovete sforzarvi d’immaginare la
vostra giornata senza radio, lavatrice,
lavapiatti. Niente telefono, impianti di
riscaldamento. Neppure fumetti, cioccolata,
patate e patatine.
Vi è riuscito questo sforzo? Se sì, cominciate
ad entrare nel mondo degli Etruschi e a
leggere ed interpretare le seguenti schede.
Visita al Museo Cerite
Accompagnati dai docenti Pomparelli, Olmi,
Merlini e guidati dal maestro E.Tirabassi
abbiamo visitato il nostro Museo. Il maestro
Tirabassi ci ha spiegato che la raccolta degli
oggetti esposti nel Museo segue il criterio
cronologico.
Al primo piano (vetrine 1-5) sono esposti
i corredi della necropoli del Sorbo
provenienti dalle tombe a pozzetto:
biconici con funzione cineraria
(coperchio a ciotola per le donne, elmo
per gli uomini), rasoi lunati, fibule,
rocchetti, fermatrecce (armille), vaghi
di collana in pasta di vetro, anelli.
Le produzioni locali delle hydriai ceretane
sono esposte nella vetrina 3.
Nelle vetrine 6-10 si collocano gli oggetti
provenienti dai tumuli “orientalizzanti”
dell’area compresa tra la Ripa del Manganello
e la via degli Inferi, datati alla fine del VII
secolo a.C.: una oinochoe di tipo fenicio,
brocche, piatti ad airone, skyphoi
protocorinzi, un olmos, una serie di buccheri
ed askoi.
Nelle vetrine 11-13 sono esposti materiali di metà VII
secolo a.C.: buccheri “sottili”, anfore da trasporto, vasi
miniaturistici in vetro, vaghi di collana.
Nelle vetrine 14-16 sono esposti un olmos con
quattro protomi animali sul bordo ed un
biconico geometrico sul quale sono
rappresentati un guerriero affiancato da una
donna dalla lunga treccia.
Nelle vetrine 17-29 si può osservare un
repertorio ricco di vasi corinzi, etruscocorinzi e buccheri della seconda metà del VII
secolo a.C. Nella vetrina 29 si può ammirare
un’urna cineraria fittile rappresentante una
coppia di sposi che ricorda il sarcofago degli
Sposi conservato nel museo di Villa Giulia.
• Le vetrine 30-33 espongono due anfore
etrusco-corinzie, i resti di uno sgabello ligneo
con guarnizioni in bronzo, dadi da gioco,
alabastra in alabastro, un’anfora attica a
metopa, numerose fibule d’oro miniaturistiche,
un paio di calzari in ferro etrusco e kyliches
ioniche.
• Al piano superiore è esposta la collezione
Odescalchi distribuita in tre vetrine
comprendenti nuclei di produzione etrusca,
greca e dell’Italia meridionale per un arco
temporale dal VII secolo a.C. all’età romana.
GLI ETRUSCHI A CERVETERI
le conclusioni…
a cura della Prof. Merlini
Degli Etruschi, popolo proveniente dall’Asia
Minore (tesi di Erodoto), dall’Europa (tesi di
Livio), o autoctoni per Dionigi di Alicarnasso,
la cui massima espansione e potenza si colloca
nei secoli VIII- VI a.C., non si forniranno
notizie circostanziate al pari dei trattati
storici ma la nostra idea scaturita dalla visita
alla Necropoli della Banditaccia e al Museo
Cerite, dalle lezioni teoriche e pratiche dei
nostri docenti, al fine di rilevare e ricordare il
loro mondo valoriale, le loro abitudini e
immaginare la loro quotidianità ricostruendola
dalle tracce che hanno impresso a Caere
(Cerveteri).
In possesso di tre porti (Pyrgi, Altium e Punicum) e dei
Monti della Tolfa, che offrivano metalli preziosi come
ferro, rame e stagno, gli Etruschi erano dediti
all’agricoltura e al commercio. Abili nello scavare
cunicoli sotterranei per costruire canali conduttori di
acqua, lavoravano costantemente il tufo e le strade
costruite sul tufo lasciano ancora oggi evidenziate sul
fondo le tracce dei carri che l’hanno percorse. Questa
loro abitudine diviene arte nel grande cimitero
monumentale della Necropoli. E’ da ricordare che in
tutti i periodi viene da loro adottata
indifferentemente la cremazione e la tumulazione e il
contenitore delle ceneri è vario, dal vaso grezzo di
terracotta al vaso attico, così come dalla semplice
fossa alla tomba monumentale lavorata con cura e
decorata.
Popolo evoluto e innovativo, nonché saggio come
sottolinea Cicerone che giudica le leggi etrusche
sagge e umane. E Livio racconta che un giorno, dopo
l’unificazione dell’Impero, Augusto disse al suo
Ministro ed amico Mecenate, notoriamente di
discendenza etrusca:
“I Romani sono stati capaci di conquistare il mondo! “
“Certamente, rispose Mecenate, ma non saprebbero
reggerlo, se non ci fossimo noi Etruschi a governarlo!”
(La citazione è tratta dal libro di A. Marini,
“Cerveteri, dalle origini al Risorgimento”, p.34)
La città scomparsa, protetta nei punti strategici da
fortilizi (“pagus”) per la sicurezza interna e di confine,
era splendida, dotata di teatro, foro, mercato, templi e
acque termali solfuree, chiamate dai Romani “Aquae
Ceretanae”, (nell’attuale località del Sasso, piano della
Carlotta) che per le loro proprietà dermoterapeutiche
costituivano un richiamo per numerose persone.
Il senso dell’arte era innato come traspare in tutto
ciò che producevano: nei gioielli d’oro lavorati con la
tecnica della granulazione, tecnica non di origine etrusca
ma da loro portata all’apice della raffinatezza, e nel
bucchero nero, ceramica locale, prodotto esclusivo
dell’Etruria. Addirittura i tetti dei templi venivano
decorati, nel soffitto interno, con scene mitologiche.
Le nostre impressioni sul corso
Le nostre impressioni sul corso sono molto positive
Ciò che più ci ha colpito è stato l’impegno costante dei
professori e del maestro Ennio Tirabassi nell’istruirci
e nell’ampliare le nostre conoscenze sulla storia dei
popoli antichi e sulla scoperta del nostro territorio
Altrettanto positive sono state le emozioni che ci
hanno accompagnato nella parte pratica delle lezioni:
come nella simulazione dello scavo alla Necropoli della
Banditaccia dove, insieme con i docenti, abbiamo
provato molta eccitazione impersonandoci archeologi,
ritrovando oggetti antichi, o anche nel restaurare vasi
etruschi (finti, ovviamente!)
Il lunedì, dunque, è proprio una giornata davvero
entusiasmante: ci troviamo bene insieme con i
compagni e con i professori che ringraziamo per
il tempo che ci dedicano.
Si ringraziano
i docenti:
Prof. Barbara
Prof Carnevale
Prof. Macor
Prof. Melis
Prof. Mercuri
Prof. Pomparelli
Prof. Vari
il Maestro d’Arte
Ennio Tirabassi
ed un ringraziamento particolare alla
SOVRINTENDENZA ALLE BELLE ARTI
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