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Naturalismo e Verismo

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Naturalismo e Verismo
Il Realismo: reazione al Romanticismo?
Il realismo, che parve reagire dispettosamente al romanticismo, non fu altro che
uno svolgimento delle più sane tendenze romantiche. Con il realismo, l’arte
tenta di affiatarsi assolutamente con la vita. (Luigi Russo)
Ampia corrente culturale europea, diffusasi nella seconda metà dell’Ottocento
in opposizione alle istanze romantiche, ovvero come reazione all’idealismo
romantico, e caratterizzata da:
 atteggiamento più pensoso e più aderente alle obiettive situazioni
della realtà
 tendenza a rimanere aderenti agli aspetti concreti della natura e
della vita
 tendenza a rivolgere particolare attenzione alle situazioni più tristi
dell’esistenza
 ricerca del concreto nel pensiero, nell’azione e nell’arte
 ubbidienza alla ragione: meno fantasia/più scienza, meno
poesia/più prosa.
1
«La pittura è un’arte essenzialmente concreta e può consistere solo
nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti. E’ un linguaggio
interamente fisico, che ha per vocaboli tutti gli oggetti visibili; un
oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all’ambito della
pittura».
[Gustave Courbet]
Gustave Courbet, Gli spaccapietre, 1849
2
Il realismo di Gustave Courbet:
prima ancora che uno stile, un costume morale,
politico, umano…
Gustave Courbet, Le bagnanti, 1853
Gustave Courbet, Le signorine sulle rive della Senna, 1857
3
Genesi del Realismo: ragioni storiche
Le idee della Rivoluzione francese, portate in tutta Europa durante l’avventura
napoleonica, sono state soffocate dalla restaurazione.
Fallimento dei moti insurrezionali del 1848
Italia: fallimento della prima guerra d’indipendenza
Svolta “realistica” alla soluzione del problema italiano ad opera di Cavour: in
politica interna modernizzazione del Piemonte e rafforzamento dell’esercito;
in politica estera inserimento nel gioco politico delle grandi potenze europee
per trovare gli appoggi internazionali necessari al successo della sua politica
antiaustriaca.
Il “realismo” della politica cavouriana ispira sia la Destra che la Sinistra
storiche, che dovettero affrontare i problemi del giovane stato.
4
La contemporaneità come soggetto artistico
Giovanni Fattori, Il principe Amedeo ferito a Custoza
Giovanni Fattori, Garibaldi a Palermo
Giovanni Fattori, Il campo italiano
alla battaglia di Magenta
5
Genesi del Realismo: ragioni economico-sociali
La “rivoluzione industriale” trasforma l’antica economia europea
da agricola e artigianale in industriale
 crescita del capitale da parte della borghesia imprenditoriale
 sfruttamento e livellamento della classe operaia
il proletariato acquista coscienza della propria importanza come
forza-lavoro indispensabile alla vita collettiva e del proprio
peso storico come classe lavoratrice
1848: Manifesto del Partito Comunista (Marx ed Engels)
1867: primo volume del Capitale
6
La pittura realistica di argomento sociale
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1900
7
Realismo e denuncia sociale
Honorè Daumier, Il vagone di terza classe, 1862
8
Genesi del Realismo: ragioni culturali
Il Realismo si estende ad ogni manifestazione della vita,
ma trova le sue maggiori espressioni nella:
 Scienza

evoluzionismo
 Filosofia

positivismo
 Letteratura

naturalismo e verismo
9
Nella scienza…
Dottrine biologiche ed evoluzionistiche di Lamark,
Darwin, Malthus, Spencer
 gli esseri viventi, compreso l’uomo, sono determinati, nella
loro evoluzione, da fattori biologici, ereditari, ambientali e
storici
 determinismo ambientale
Claude Bernard (1813-1878): abilissimo sperimentatore
e autore di una delle più grandi e famose opere di
metodologia scientifica, l’Introduzione allo studio della
medicina sperimentale.
10
Nella filosofia…
August Comte (Francia) e Roberto Ardigò (Italia)
 nello studio dell’uomo si abbandonano i problemi metafisici e ci si attiene, come
la scienza, al dato positivo, concreto, tangibile della realtà fenomenica.
Il termine “positivo” viene assunto dai filosofi positivisti in due significati
tradizionali:
1) positivo = tutto ciò che è reale, effettivo, sperimentale
vs
ciò che è astratto, chimerico, metafisico
2) positivo = ciò che appare fecondo, pratico, efficace
vs
ciò che è inutile, ozioso
Comparso per la prima volta nel Catechismo degli industriali (1822) di Saint-Simon, il
termine viene messo a punto da Comte, che lo applica alla propria dottrina,
consacrandone l’uso nella terminologia filosofica europea.
11
Realismo: tradizione e innovazione
 ritorno alla concezione meccanicistica della natura e dell’uomo propria
dell’Illuminismo.
Ma, differenza!!!
L’Illuminismo è mosso da un’ispirazione universalistica, dal sentimento
della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza e della solidarietà tra i
popoli.
Il Positivismo, sorto quando si affermano già gli Stati nazionali, si svuota
dell’universalismo illuministico e sbocca nei contrasti interni, tra le
classi sociali, e nei contrasti internazionali per la conquista dei mercati
e delle colonie.
Si profilano così, già nella seconda metà dell’ ‘800, le ideologie della
prima metà del ‘900, nazionalismo, colonialismo e imperialismo, che
sono una trasposizione nel campo politico dei principi ricavati dalle
scienze biologiche, come quello della “selezione naturale”, della lotta
per l’esistenza dello spazio vitale.
12
Realismo: tradizione e innovazione
 Altra differenza riguarda il diverso tipo di materialismo di
cui si fa portatore:
 Il materialismo illuministico considera la materia e l’uomo come
elementi statici, governati da leggi fisico-matematiche
 Il Positivismo considera la natura e l’uomo come elementi
dinamici, soggetti alle leggi dell’evoluzione che si svolge in
senso progressivo. Proprio dal concetto evolutivo della materia
deriva il mito del progresso, nel quale il Positivismo crede
fermamente, considerando la scienza e l’istruzione come
strumenti di liberazione non solo dall’ignoranza e dalla
superstizione, ma anche dalla miseria, dalla malattia, dal dolore
e dall’infelicità.
13
Nella letteratura…
Naturalismo 
Francia
Scapigliatura e Verismo

Italia
14
Realismo
La tendenza
Il movimento
 ampio rilievo alla
soggettività
e agli ideali dell’autore
 rappresentazione oggettiva
e descrizione scientifica
 partecipazione
 osservazione
 narrazione
 descrizione
 eventi narrati all’interno di
un disegno complessivo
 eventi descritti con la
tecnica dell’impersonalità
dell’autore
15
Il “vero” dei romantici e il “vero” dei naturalisti

Manzoni: il vero per oggetto,
l’utile per iscopo,
l’interessante per mezzo.
Ma, le premesse
spiritualistiche e idealistiche
spingevano i romantici a
trascendere il “vero” più
minuto e a cercarlo,
comunque, in unità con gli
altri valori ideali (il bene, il
bello). Perciò un narratore
realistico come Manzoni si
solleva dagli aspetti
particolari del “vero” a
un’interpretazione più
generale, che riconosce nei
fatti umani il dominio della
Provvidenza di Dio.
 Il Naturalismo si fissa sul
“vero” nudo e crudo, anche
quello delle situazioni più
degradate, senza aspettarsi
nulla da una provvidenza in
cui non crede più: la realtà,
infatti, è regolata da leggi
necessarie e naturali. Così, in
Verga Provvidenza è solo il
nome di una barca che va a
fondo. Il naturalismo, perciò,
rifiuta la preferenza che i
romantici accordavano alla
fantasia, al ricordo, cioè ai lati
soggettivi e sentimentali
dell’uomo.

Il “vero” a cui aspira il
romanticismo è un “vero”
determinato religiosamente o
filosoficamente.
 Il “vero” a cui aspira il
naturalismo è un “vero”
determinato scientificamente e
sociologicamente.
16
Il “vero” nell’arte:
la riproduzione oggettiva della realtà
Jean François Millet, L’Angelus, 1857
Edgard Degas, Le stiratrici, 1884
17
Il “vero” nell’arte:
la riproduzione oggettiva della realtà
Jean François Millet, Le spigolatrici, 1857
18
Le Poetiche attraverso i testi:
l’importanza delle prefazioni
19
I fondamenti teorici:
Hippolyte Taine
Concezione basata su un rigoroso determinismo materialistico:
- I fenomeni spirituali sono prodotti della fisiologia umana e sono
determinati dall’ambiente fisico in cui l’uomo vive( il vizio e la virtù
sono come il vetriolo e lo zucchero)
-
Lo sviluppo umano condizionato da:
la razza (race)
l’ambiente (milieu)
il momento storico (moment)
“Il romanzo, come la critica, è una grande inchiesta sull’uomo, su tutte le
varietà, tutte le fioriture, tutte le degenerazioni della natura umana.
Per la loro serietà, il loro metodo, la loro esattezza rigorosa […]
entrambi si avvicinano alla scienza.”
20
Naturalismo
I precursori
(secondo le istanze di Taine)
Honoré de Balzac (1799-1850)
→ Nell’immenso ciclo delle sue opere (circa 80 romanzi), “La commedie
humaine”, passa in rassegna tutti i tipi e le classi della società umana
→
Taine sottolinea la sua precisione di anatomista e di chimico nell’analizzare la
natura umana e le sue eccezioni patologiche
Bovary
(1857) affronta tematiche
Gustave Flaubert (1821-1880) →Madame
con i suoi
romanzi
Education sentimental (1869)
romantiche, ma secondo un’ottica demistificata
→ teoria dell’impersonalità
“L’artista deve essere nella sua opera come l’artista nella creazione, invisibile e
onnipotente, sì che lo si senta ovunque, ma non lo si veda mai; E’ ormai tempo di
darle, mediante un metodo implacabile la precisione delle scienze fisiche”.
[Gustave Flaubert, 1857]
21
Naturalismo
I protagonisti
Jules et Edmond de Goncourt
Emile Zola
Guy de Maupassant
Alphonse Daudet
J.K. Huysmans
22
Naturalismo: le origini
Edmond e Jules Goncourt
prefazione a Germinie Lacerteux (1865):
uno dei primi manifesti della scuola naturalista
Dobbiamo chiedere scusa al pubblico per questo libro che gli offriamo e avvertirlo di
quanto vi troverà. Il pubblico ama i romanzi falsi: questo romanzo è un romanzo vero.
Ama i romanzi che danno l’illusione di essere introdotti nel gran mondo. Questo libro
viene dalla strada. Ama le operette maliziose, le memorie di fanciulle, le confessioni
d’alcova, le sudicerie erotiche, lo scandalo racchiuso in un’illustrazione nelle vetrine di
librai: il libro che sta per leggere è severo e puro. Che il pubblico non si aspetti la
fotografia licenziosa del Piacere: lo studio che segue è la clinica dell’amore. […] Questo
libro, con la sua triste e violenta novità, è fatto per contrariare le abitudini del pubblico,
per nuocere alla sua igiene. […] Oggi che il romanzo s’allarga e ingrandisce, e comincia a
essere la grande forma seria, appassionata, viva, dello studio letterario e della ricerca
sociale, oggi che esso diventa, attraverso l’analisi e la ricerca psicologica, la Storia
morale contemporanea, oggi che il romanzo si è imposto gli studi e i compiti della
scienza, può rivendicarne la libertà e l’indipendenza. […] Il romanzo abbia quella
religione, che il secolo scorso chiamava con il nome largo e vasto di “Umanità”; basterà
questa coscienza. Ecco il suo diritto.
23
Émile Zola
Recensione a Germinie Lacerteux (1866)
Thérèse, insoddisfatta del marito, debole e malaticcio, spinge
l’amante Laurent a ucciderlo, gettandolo nel fiume. I due
assassini, però, sono ossessionati dal delitto e si danno
insieme la morte.
Prefazione a Thérèse Raquin (1867)
Prefazione a La fortune des Rougon (1871)
(il ciclo dei Rougon-Macquart)
L’Assommoir (1877)
Ciclo di storie attraverso le quali
l’autore racconta le vicende di una
famiglia francese del Secondo Impero
attraverso cinque generazioni.
Settimo romanzo del ciclo sui Rougon-Macquart.
Storia della vita di Gervaise Macquart, segnata da
abbandoni, miseria e dalla piaga dell’alcoolismo. Il
titolo del romanzo allude alla bettola dove i
personaggi si recano per procurarsi l’acquavite.
Les soirées de Médan (1880)
Sei racconti, composti da altrettanti scrittori che si riunivano nella casa di
campagna di Zola. Questa pubblicazione sancisce la presenza di un
gruppo letterario, unito da una poetica precisa.
Le roman expérimental (1880)
24
Émile Zola
Recensione a Germinie Lacerteux (1866)
Accettazione di tutti gli aspetti poetici presenti nella prefazione del romanzo eccetto quello umanitario
Prefazione a Thérèse Raquin (1867): letteratura e scienza
“Teresa e Lorenzo sono due esseri bestiali e null’altro. In questi due bruti ho voluto seguire, a passo
a passo, il sordo travaglio delle passioni, gli impulsi dell’istinto i turbamenti cerebrali che
susseguono a tutte le crisi nervose [...] In una parola non mi sono proposto che questo: dato un
uomo vigoroso e una donna insoddisfatta, cercare in loro la bestia, non veder altro che la bestia,
inserire entrambi in un dramma violento e annotare scrupolosamente le sensazioni e gli atti di
questi due esseri. In definitiva, ho fatto su due corpi vivi il lavoro di analisi che i chirurghi fanno sui
cadaveri
Quando ho scritto Teresa, mi sono appartato dal mondo e ho copiato, con minuziosa esattezza, la
vita, dedicandomi esclusivamente all’analisi del meccanismo umano: vi assicuro che per me gli
amori di Teresa e di Lorenzo non avevano nulla di morale, nulla che possa spingere a turpi passioni
Questo scrittore non è altro che un analista e ha potuto anche smarrirsi nel marciume umano, ma si
è perduto come succede a un medico davanti al tavolo anatomico
  
→ intento scientifico, volontà di trasformare il romanzo nello studio di un caso di
fisiologia
→ visione materialistica e deterministica: determinismo fisiologico e ambientale
→ volontà di copiare con minuziosa esattezza la vita
25
Émile Zola
Prefazione a La fortune des Rougon (1871):
ereditarietà e determinismo ambientale
 Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo d’esseri, si comporti in una
società, sviluppandosi per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo
colpo d’occhio profondamente diversi, ma che l’analisi dimostra profondamente legati
gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità.

I Rougon- Macquart, … la famiglia che mi propongo di analizzare,
ha per
caratteristica il traboccare degli appetiti, il vasto innalzarsi della nostra epoca, che si
getta sui piaceri. Fisiologicamente essi sono la lenta successione degli accidenti
nervosi e sanguigni che si manifestano in una razza, in seguito ad una prima
lesione organica, e che determinano, a seconda degli ambienti, in ciascuno degli
individui di tal razza, i sentimenti, i desideri, le passioni, tutte le manifestazioni
umane, naturali ed istintive, i cui prodotti prendono i nomi convenzionali di “virtù” e di
“vizi ”. Storicamente, essi partono dal popolo, si irradiano in tutta la società in tutta la
società contemporanea, si innalzano a tutte le condizioni, per quell’impulso
essenzialmente moderno che ricevano le classi basse in marcia attraverso il corpo
sociale, e raccontano così il Secondo Impero mediante i loro drammi individuali,
dall’imboscata del colpo di Stato al tradimento di Sedan. […] [La mia opera] è, oggi,
completa, si muove entro un cerchio concluso; diviene il quadro di un regno morto,
d’una strana epoca di follia e di vergogna.
26

•
Intento scientifico → studiare le leggi dell’ereditarietà nei caratteri
trasmessi da individuo e individuo di una famiglia
•
Determinismo → l’ereditarietà è una legge ferrea; essa conduce
“matematicamente” da un uomo all’altro
•
Materialismo → i fatti spirituali (vizi e virtù) non sono che prodotti di
processi organici, fisiologici
•
Determinismo ambientale → fattore biologico dei caratteri trasmessi si
combina con un fattore sociale: anche l’ambiente in cui nasce e si sviluppa
concorre a determinarlo. (sottotitolo: Storia naturale e sociale di una famiglia)
•
Rappresentazione della società del Secondo Impero → ricostruzione del
movimento delle classi sociali basse che si elevano all’interno della gerarchia
sociale.
•
Atteggiamento politicamente impegnato → posizioni democratiche dello
scrittore che esprime un giudizio severo sul Secondo Impero.
27
Émile Zola
Le roman expérimental (1880):
il metodo scientifico
Gli organismi viventi sono a loro volta ricondotti entro il meccanicismo che regola tutta la materia.
Quando avremo provato che il corpo dell’uomo è una macchina […] si dovrà ben passare alle
manifestazioni passionali e intellettuali. Da quel momento entreremo nel dominio che, fino ad ora,
apparteneva alla filosofia e alla letteratura; sarà la conquista decisiva, da parte della scienza, delle
ipotesi dei filosofi e degli scrittori. Vi sono la fisica e la chimica sperimentali; vi sarà la fisiologia
sperimentale e, più tardi ancora, si avrà il romanzo sperimentale. Si tratta di una progressione
inevitabile ed è facile fin da ora prevederne il termine finale. Tutti è collegato, bisognava partire dal
determinismo dei corpi inanimati per arrivare al determinismo degli organismi viventi; e poiché
scienziati come Claude Bernard dimostrano ora che le leggi regolano il corpo umano, si può
annunciare, senza timore si può annunciare, senza timore di ingannarsi, il momento in cui a loro
volta saranno formulate le leggi del pensiero e delle passioni. Un identico determinismo deve
regolare il ciottolo della strada ed il cervello dell'uomo. [...] Da quel momento la scienza entra
dunque nel terreno che appartiene a noi romanzieri che, ora, analizziamo l'uomo nella sua azione
individuale e sociale. Con le nostre osservazioni ed i nostri esperimenti portiamo avanti il lavoro del
fisiologo, il quale ha portato avanti quello del fisico e del chimico. In qualche modo facciamo della
psicologia scientifica per completare la fisiologia scientifica e, per condurre a termine
l'evoluzione, non dobbiamo fare altro che utilizzare nei nostri studi sulla natura e sull'uomo lo
strumento decisivo del metodo sperimentale. In una parola, dobbiamo operare sui caratteri, sulle
passioni, sui fatti umani e sociali come il fisico e il chimico operano sui corpi inanimati e come il
fisiologo opera sugli organismi viventi. Il determinismo regola l'intera natura. L'investigazione
scientifica, il procedimento sperimentale combattono ad una ad una le congetture degli idealisti e
costituiscono i romanzi di pura immaginazione con i romanzi di osservazione e di esperimento.
28
Émile Zola
Le roman expérimental (1880):
il determinismo
•
•
•
•
•
…Ritengo che il fattore ereditario abbia una grande influenza sulle manifestazioni intellettuali e
passionali dell'uomo; do anche un'importanza considerevole all'ambiente.
…nello studio di una famiglia, di un gruppo di organismi viventi, credo che l'ambiente sociale
abbia parimenti una importanza capitale. Un giorno probabilmente la fisiologia ci spiegherà il
meccanismo del pensiero e delle passioni
…Ma questi fenomeni, queste risposte del meccanismo organico all'influenza dell'ambiente interno
non si manifestano all'esterno isolatamente e nel vuoto. L'uomo non è solo ma vive in una società,
in un ambiente sociale e perciò per noi romanzieri questo ambiente sociale modifica
continuamente i fenomeni. Anche il nostro grande studio ha in ciò il suo centro: nell'azione
reciproca della società sull'individuo e dell'individuo sulla società
(L’ambiente sociale) è il prodotto variabile di un gruppo di esseri viventi, i quali sono totalmente
sottoposti alle leggi fisiche e chimiche che regolano allo stesso modo gli organismi viventi ed i corpi
inanimati. Perciò vedremo che si può agire sull'ambiente sociale agendo sui fenomeni di cui ci si
sia resi padroni nell'uomo
E ciò costituisce il romanzo sperimentale: possedere il meccanismo dei fenomeni umani, mettere in
luce gli ingranaggi delle manifestazioni passionali ed intellettuali quali li spiegherà la fisiologia,
sotto le influenze dell'ereditarietà e delle circostanze ambientali, per mostrare l'uomo mentre vive
nell'ambiente sociale che lui stesso ha prodotto, che quotidianamente modifica ed in seno al quale
subisce a sua volta una continua trasformazione.
29
Émile Zola
Le roman expérimental (1880):
la funzione del romanziere e lo scopo della sua opera
•
•
•
Lo scopo del metodo sperimentale in fisiologia ed in medicina è di studiare i fenomeni per
divenirne padroni. […] Dunque questo è lo scopo, questa è la moralità della fisiologia e della
medicina sperimentale: divenire padroni della vita per dirigerla. […] Non vi è scopo più nobile, più
elevato, più grande. In esso consiste il nostro compito di esseri intelligenti: penetrare il come delle
cose per dominarle e ridurle allo stato di meccanismi ubbidienti.
Ebbene, questo sogno del fisiologo e del medico sperimentale è anche quello del romanziere che
applica allo studio dell'uomo nella natura e nella società il metodo sperimentale. Il nostro scopo è il
medesimo; anche noi vogliamo essere padroni dei fenomeni della vita intellettuale e passionale,
per poterli guidare. In una parola siamo dei moralisti sperimentali che mettono in luce mediante
l'esperimento come si comporta una passione in un dato ambiente sociale. Il giorno in cui ci
impadroniremo del suo meccanismo, si potrà curarla e placarla o almeno renderla il più inoffensiva
possibile. Ecco dunque in che consistono l’utilità pratica e la elevata moralità delle nostre opere
naturaliste, che sperimentano sull’uomo, che smontano e rimontano pezzo per pezzo la macchina
umana per farla funzionare sotto l’influenza dei vari ambienti.
[…] Essere in grado di controllare il bene ed il male, regolare la vita, guidare la società, risolvere
alla lunga tutti i problemi del socialismo, conferire soprattutto solide basi alla giustizia dando una
risposta con l'esperimento ai problemi della criminalità, non è forse essere gli operai più utili e più
morali del lavoro umano?
30
Émile Zola
L’Assommoir (1877)
Importanza dell’aspetto tecnico-narrativo:
 largo uso del gergo dei proletari parigini
 divisione di piani:


linguaggio gergale appartiene ai protagonisti, sia nel
dialogo diretto sia nel discorso indiretto libero
il narratore, che rappresenta lo scrittore stesso, usa un
linguaggio colto, letterario
31
La poetica del Naturalismo: uno sguardo complessivo
1865-1891: Naturalismo influenzato dal positivismo, dalla cultura scientifica
dominata dal darwinismo e dal metodo sperimentale
Romanzo naturalista = semplice inchiesta sulla natura, gli uomini e le cose
Non è presente alcun interesse verso l’ingegnosità dello scrittore: la fantasia non vi
fa più parte
La realtà basta: si prende un gruppo di esseri di cui si registrano gli atti
Interesse rivolto all’uomo, allo studio dei sentimenti e della sua condotta
Si privilegiano gli uomini più vicini alle forme primitive della vita, perché più capaci
di rappresentare la vera natura umana:
→
mossa dagli istinti
→
soggetta alla legge dell’ereditarietà e delle miseria
→
suggestionata da ambienti cupi
→
condannata alla schiavitù di un’opprimente visione
→
meccanicistica della vita
Predilezione per un personaggio nuovo: il popolo nel suo insieme, colto negli
aspetti più degradanti (il vero spesso coincide con il brutto)
Si descrive sia un’esistenza intera, sia tranches de vie → i generi che sembrano
rispondere meglio alle esigenze narrative sono il romanzo e la novella
32
La poetica del Naturalismo: uno sguardo complessivo
L’opera è:
→
→
→
→
processo verbale
osservazione esatta
penetrazione profonda
analisi della concatenazione logica dei fatti
Il romanziere naturalista è impersonale e si guarda dal giudicare e dal concludere
→ deve attenersi ai fatti osservati, allo studio scrupoloso della natura: adottando il
metodo della scienza sperimentale, il romanzo “si fa da sé”.
→ Sceglie il soggetto e l’ambiente; medita, impara i caratteri, va a vivere con i
soggetti, lega insieme impressioni, espone reminiscenze fissate nella memoria.
In alcuni romanzi viene utilizzato uno stile adeguato alla realtà rappresentata.
Spesso la descrizione assume il tono della denuncia verso una società corrotta e
distolta dall’ingiustizia.
Si intende, tuttavia, conoscere gli elementi per migliorare la società→ fiducia nel
progresso.
33
dal Naturalismo al Verismo
• primi anni ’70: diffusione ed esaltazione dell’opera di Zola da
parte degli ambienti culturali milanesi di sinistra, repubblicani
e socialisti
• 1875: prima traduzione italiana in appendice al giornale “La
Plebe” (Lodi – Milano)
– romanzo La curée  corruzione dell’alta borghesia
mondo delle speculazioni finanziarie e edilizie
• Felice Cameroni, critico di tendenze democratico-radicali:
diffonde la conoscenza dell’autore francese, esaltandolo perché
professava le “le teorie più radicali”, “repubblicano in politica,
materialista in filosofia, realista in arte”.
34
I principali esponenti
Il Verismo italiano ha:

il suo esponente maggiore in Giovanni Verga (1840-1922)

il suo critico-teorico in Luigi Capuana (1839-1915)

un discepolo attento ma originale in Federico De Roberto
(1861-1927)
tre autori siciliani, ma i due promotori, Verga e Capuana,
operano lungamente nell’evoluta ed europea Milano:


rapporti con gli ambienti scapigliati
influssi della cultura e della letteraura francese
35
Gli altri protagonisti
(il regionalismo)

Matilde Serao } Napoli

Renato Fucini

Mario Pratesi

Remigio Zena } Liguria

Grazia Deledda} Sardegna
}
Toscana
36
Verismo
I limiti cronologici
Incipit
1878
(pubblicazione della novella Rosso Malpelo)
Termine ante quem
1889 Il Piacere di Gabriele D’Annunzio
1891 Myricae di Giovanni Pascoli
37
Luigi Capuana: teorico del Verismo
• critico letterario del “Corriere della Sera”
 funzione fondamentale nel diffondere la conoscenza di Zola
1877: recensione dell’Assommoir
Ma, diversa concezione della letteratura:
- Letteratura  subordinazione a scopi estrinseci (dimostrazione
sperimentale di tesi scientifiche; impegno politico e sociale)
Arte  ancilla scientiae  autonomia dell’arte
38
Luigi Capuana: teorico del Verismo
Recensione ai Malavoglia pubblicata sul “Fanfulla della
domenica” nel 1881
Senza dubbio l’elemento scientifico s’infiltra nel romanzo
contemporaneo[…]; ma la vera novità non istà in questo. Né sta
nella pretesa di un romanzo sperimentale, bandiera che lo Zola
inalbera arditamente, a sonori colpi di grancassa […]. Un’opera
d’arte non può assimilarsi un concetto scientifico che alla propria
maniera, secondo la sua natura di opera d’arte. Se il romanzo non
dovesse far altro che della fisiologia o della patologia, o della
psicologia comparata in azione […] il guadagno non sarebbe né
grande né bello. Il positivismo, il naturalismo esercitano una vera
e radicale influenza nel romanzo contemporaneo, ma solatanto
nella forma, e tal’influenza si traduce nella perfetta impersonalità
di quest’opera d’arte.
39
Luigi Capuana: teorico del Verismo
Studi sulla letteratura contemporanea (1880 e 1882)
Per l’arte (1885)
• canone dell’impersonalità come strumento essenziale della
scrittura verista
• ruolo dell’opera d’arte “fatta da sé”
• uso di una lingua “trasparente”
• autonomia dell’arte vs arte ancilla scientiae: la letteratura non
deve diventare scienza, ma restare letteratura importanza
della “fantasia” e dell’“immaginazione”
40
Giovanni Verga
prefazione a L’amante di Gramigna
Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l’abbozzo di un racconto. Esso almeno
avrà il merito di esser brevissimo, e di esser storico – un documento umano,
come dicono oggi; interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel
gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei
campi, press’a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della
narrazione popolare, e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col
fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la
lente dello scrittore. Il semplice fatto umano farà pensare sempre; avrà sempre
l’efficacia dell’essere stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni
che sono passate per la carne; il misterioso processo per cui le passioni si
annodano, si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo
nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori, costituirà per lungo
tempo ancora la possente attrattiva di quel fenomeno psicologico che dicesi
l’argomento di un racconto, e che l’analisi moderna si studia di seguire con
scrupolo scientifico. Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di
partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, - e un giorno forse basterà per
tutti.
41
Giovanni Verga
prefazione a L’amante di Gramigna
Quando nel romanzo l’affinità e la coesione di ogni sua parte
sarà così completa che il processo della creazione rimarrà un
mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l’armonia
delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà
così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così
necessarie, che la mano dell’artista rimarrà assolutamente
invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera
d’arte sembrerà “essersi fatta da sé”, aver maturato ed
esser sorta spontaneamente come un fatto naturale, senza
serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia
del peccato originale.
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La poetica di Verga
 Il canone dell’impersonalità dell’autore
 La regressione del punto di vista narrativo
 La riduzione del racconto all’essenziale
 La ricostruzione scientifica dei processi psicologici
(rigorosa consequenzialità logica; rapporti
necessari di causa ed effetto)
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Giovanni Verga
prefazione ai Malavoglia (1881)
 Questo racconto è lo studio sincero e appassionato del come
probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni
le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione debba
arrecare in una famigliuola vissuta sino allora relativamente felice, la
vaga bramosìa dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si
potrebbe star meglio.
 Il movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso
è preso qui alle sue sorgenti, nelle proporzioni più modeste e materiali.
Il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse
sfere è meno complicato, e potrà quindi osservarsi con mggiore
precisione. Basta lasciare al quadro le sue tinte schiette e tranquille, e
il suo disegno semplice. Man mano che codesta ricerca del meglio di
cui l’uomo è travagliato cresce e si dilata, tende anche ad elevarsi, e
segue il suo moto ascendente nelle classi sociali.
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Giovanni Verga
prefazione ai Malavoglia (1881)
 Perché la riproduzione artistica di cotesti quadri sia esatta,
bisogna seguire scrupolosamente le norme di questa
analisi, esser sinceri per dimostrare la verità, giacché la
forma è così inerente al soggetto, quanto ogni parte del
soggetto stesso è necessaria alla spiegazione
dell’argomento generale.
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Verga e la “fiumana del progresso”
Ciascuno, dal più umile al più elevato, ha avuta la sua
parte nella lotta per l’esistenza pel benessere […]
Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di
giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori
dalla lotta per studiarla senza passione, e rendere la
scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la
rappresentazione della realtà com’è stata, o come
avrebbe dovuto essere.
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Verga e la “fiumana del progresso”
Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che
segue l’umanità per raggiungere la conquista del progresso, è
grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella
luce gloriosa che l’accompagna dileguansi le irrequietudini, le
avidità, l’egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si
trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l’immane
lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce
della verità. Il risultato umanitario copre quanto c’è di meschino
negli interessi particolari che lo producono; li giustifica quasi
come mezzi necessari a stimolare l’attività dell’individuo
cooperante inconscio a beneficio di tutti.
[…] Solo l’osservatore, travolto anch’esso dalla fiumana,
guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che
restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda
per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e
piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i
vincitori d’oggi, affrettati anch’essi, avidi anch’essi d’arrivare, e
che saranno sorpassati domani.
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Le differenze
Naturalismo
Verismo
 teoria generale dell’arte
 preminenza dei contenuti sulla
forma
 metodo di scrittura:
 impegno sociale dichiarato
 impegno sociale implicito
 appartenenza dei naturalisti
all’ambiente urbano
 appartenenza sociale dei veristi
alla classe borghese dei proprietari
terrieri
 ambientazione urbana, ceto
operaio
 ambienti contadini dell’Italia
Meridionale (provincialismo)
 fiducia nel progresso e completa
condivisione del Positivismo
 atteggiamento pessimistico verso il
Positivismo
 insistenza sull’aspetto tecnicoformale
 omologia
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Le differenze
Zola
Verga
 Temperamento strettamente
intellettuale
 Temperamento lirico. Punto di
vista narrativo interno al mondo
rappresentato (presenta i
personaggi come conosciuti da
sempre)
 Spirito scientifico “medico”: si
compiace della lucidità delle sue
diagnosi
 Uomo e sofferente: sfugge alla
pungente angoscia delle sue
diagnosi
 Naturalismo dedotto da Claude
Bernard (Introduzione allo studio
della medicina sperimentale:
perfetto manuale dello scrittore
quando si sostituisca la parola
scrittore alla parola medico…)
 L’adesione alle norme
naturalistiche è più proclamata
(prefazione a L’amante di
Gramigna) che praticata. Qua e là
affiorano sintomi di un’interiorità
che rifugge dall’impersonalità
 L’immaginazione deve passare in
secondo piano
 Già il Capuana (teorico più
rigoroso del Verga) attenuava il
positivismo di Zola e proclamava il
rispetto della forma artistica
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Le differenze
Zola
Verga
 I romanzi sono “documenti
umani”, “processi verbali”. I
personaggi sono soprattutto “casi
clinici”
 I romanzi vorrebbero apparire
documenti umani; di fatto sono un’
“intenerita rievocazione del mondo
di provincia” a cui il Verga è
attaccato. Verga dipinge uomini,
non casi clinici
 Campo di osservazione privilegiato:
Parigi (la malattia, il vizio, il turpe
si ritrovano meglio nelle grandi
città. Parigi fornisce un repertorio
inesauribile di casi, anche perché è
veramente “capitale” (sintesi di
tutta la Francia)
 Varietà regionali, provinciali
(provincialismo del Verga)
 Interesse preponderante per il
patologico (dove meglio si rivela
l’autentica natura umana, senza
finzioni, senza veli o
sovrastrutture)
 Nel fondo primitivo dell’umanità sa
ritrovare autenticità, sanità e
profondità di sentire. Egli
umanizza la vita dei derelitti, dei
bruti, dei vinti (coglie le scintille di
umanità che in essi esistono)
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Le differenze
Zola
Verga
 Carattere sociale-politico:
propugnare la “inincolpabilità” del
singolo (necessitato
dall’ereditarietà e dall’ambiente),
quindi, descrivere miserie per
propugnare riforme sociali
 Carattere inavvertitamente
politico-sociale: la pietà per i
diseredati rappresenta un riscatto
del popolo inferiore (non a caso ci
sono tanti meridionali tra i veristi).
Tuttavia il Verga, pessimista, sente
immutabile, fatale quella legge di
dolore
 Impersonalità programmatica,
consona al temperamento
scientifico.
Impassibilità che può apparire
indifferenza
 Impersonalità come disciplina,
come austerità espressiva di fronte
all’eccessivo autobiografismo,
impassibilità che è sublimata
sofferenza. L’arte, nel Verga, non
poteva essere personale, perché
questi aveva chiara e decisa la sua
concezione della vita, concezione
austera, appassionata, triste, che
riscaldava di un affetto contenuto i
migliori suoi racconti
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