Comments
Description
Transcript
Diapositiva 1
Educazione nel corso della vita 3 Mirca Benetton a.a. 2008-2009 M.Benetton 1 “La scarpa che va bene ad una persona sta stretta ad un’altra: non c’è una ricetta di vita che vada bene per tutti” Carl Gustav Jung, L’uomo moderno alla ricerca di un’anima “Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino, non producono nessun effetto; non ci si può vedere niente di bello finché non si guardano da lontano” Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena “La vita è come dipingere un quadro, non come tirare una somma” Oliver Wendell Holmes, Jr., The Class of’ 61 M.Benetton 2 Diversi livelli di maturità Stadi Stati della crescita Multiformi possibilità educative Contesti formali Contesti non formali Contesti informali Pedagogia del ciclo di vita: aspetti eidetici e idiografici M.Benetton 3 sistema formale: la scuola, formazione professionale, università.. sistema non-formale: agenzie extrascolastiche “intenzionalmente” formative come la famiglia, il terzo settore, l’associazionismo, gli enti locali, il mondo del lavoro, le chiese, circolo per anziani,, ambiente sanitario, teatro ... sistema informale: accompagna la vita quotidiana, ““mercato” self-service dei consumi culturali”, processo non organizzato, “che dura realmente per tutta la vita, per il quale il soggetto acquisisce valori, abilità e conoscenze dall’esperienza quotidiana e dalle influenze e dalle risorse educative nel suo ambiente” (Coombs). Pur essendo molto importante non viene riconosciuto dall’individuo stesso. Sistema formale, non formale, informale M.Benetton 4 Educazione formale Non formale Informale Come si colloca l’intenzionalità educativa nelle diverse età della vita? Anche eventi non intenzionalmente educativi lo possono diventare nel momento in cui il soggetto li governa Educazione formale, non formale e informale M.Benetton 5 Nuovo concetto di crescita Nuovo modello di cambiamento Nuovi modelli di apprendimento Nuove sfide Nuovo modo di affrontare la crisi Corso di vita da assumere in modo personale: educazione/formazione M.Benetton 6 Durata e cambiamento Indagine educativa sull’avventura esistenziale Forme tipiche del formar-si dell’uomo Forme personali del formar-si dell’uomo Mutamento e direzione di senso: Impegno dell’uomo nel gestire il proprio percorso di vita Possibilità educativa in tutto il corso della vita: saper gestire il proprio cambiamento Continuum esistenziale M.Benetton 7 SPAZIO Spazio in cui scorre la vita TEMPO Temporalità del corso di vita Spazio della società Spazi intergenerazionali Tempo umano prescrittivo:cronologico e biologico Tempo umano vissuto, gestito creato Direzionalità e progettualità nello spazio e nel tempo M.Benetton 8 Titolo: i più frequenti guasti dell’orologio biologico M.Benetton 9 Non solo leggi universali di crescita sviluppo sempre meno normato biologicamente e psichicamente Possibilità di scelte diverse Interazioni multifattoriali con l’ambiente Pedagogia del corso di vita: interpreta criticamente i nuovi processi di crescita Allungamento della vita: flessibilità e mutamento M.Benetton 10 L’educatore aiuta la persona: Ad orientarsi nel corso della vita Ad individuare il proprio percorso progettuale A dare un senso al corso di vita A ristrutturare il corso di vita A trovare la propria progettualità in ogni fase della vita Educare la persona a costruire il proprio percorso di vita M.Benetton 11 Modello ambientale ecologico di Bronfenbrenner M.Benetton 12 Arcobaleno di Super Multidimensionalità ma visione di declino finale M.Benetton 13 Forme circolari, a spirale, labirintiche M.Benetton 14 Multidirezionalità del corso di vita M.Benetton 15 La struttura vitale di Levinson M.Benetton 16 Struttura vitale di Levinson Finalità educativa: Sollecitare l’intenzionalità formativa dell’adulto Sostenerla dal punto di vista delle politiche socio-educative Dare continuità al corso di vita e introdurre elementi di discontinuità (eventi …) nelle esistenze che non hanno vissuto esperienze significative di crescita M.Benetton 17 Struttura vitale di Levinson L’ADULTO È colui che è in grado di stabilire l’adeguatezza della propria struttura vitale nei rapporti col mondo È capace di valutarne la funzionalità e anche cambiarla Ha una struttura di vita non monolitica: ordine e disordine… M.Benetton 18 Le scelte nella struttura di vita Scegliere significa impegnarsi a partecipare attivamente al mondo Stabilendo l’adeguatezza o meno della propria struttura Le scelte vanno comprese nella struttura di vita e nel momento in cui vengono maturate Sono una sorta di trama di disegno generale M.Benetton 19 Struttura vitale di Levinson I singoli eventi presi a sé, rappresentativi •che svolgono un ruolo fondamentale nella vita individuale •vanno collocati nella struttura vitale della vitale della persona e tramite essa riletti M.Benetton 20 Intenzionalità educativa dell’educatore Intenzionalità nella progettazione educativa: evitare l’enfasi eccessiva sul progetto/protocollo Intenzionalità educativa nella cura: aiuto alla persona nella sua precarietà e vulnerabilità, salvaguardia per la possibilità di mancare al suo progetto Lévinas:l’altro mi sta a cuore, responsabilità della cura, nell’appoggiare e seguire percorsi diversi M.Benetton 21 A formarci non è solo il processo educativo intenzionalmente costruito Dimensione ermeneutica e nell’accoglimento della vita nella sua globalità, dell’uomo nel mondo accogliere anche ciò che non sta sotto al nostro controllo cercare di capirlo Il valore dell’incontro (Guardini) M.Benetton 22 L’identità in crisi: il modello di Erikson M.Benetton 23 Erikson e la costruzione dell’identità Modello maturazionale Incorpora il concetto di di stadio stadi sequenziali, cumulativi e gerarchici Sviluppo embriologico, cognitivo e ambientale Sviluppo che procede a tappe; cumulativo ma con possibilità di ritornare sulle crisi Si differenzia dal modello biologico perché non raffigura il declino degli ultimi stadi M.Benetton 24 Il cambiamento e il corso della vita seguono una psicologia fenomenologica umanistica ed esistenziale Individuo in via di sviluppo in una società in costante mutamento che fa sempre nuove richieste Utilizza una psicanalisi sociale che si serve del contributo di tutte le scienze umane, della letteratura, delle forme artistiche Lo sviluppo dell’identità M.Benetton 25 Definizione in senso maturazionale di stadio che incorpora anche in maniera esplicita i fattori ambientali Interconnessione tra soma (processo biologico del corpo), psiche (sintesi dell’io) e ethos (processo di natura comunitaria) Principio organismico dell’epigenesi mutuato dell’embriologia e applicato all’evoluzione psicosociale. “Ciascun organo ha il proprio tempo di nascita” Lo sviluppo dell’identità M.Benetton 26 Soma psiche ed ethos Epigenesi non come evoluzione lineare, una semplice successione, ma un sistema di leggi che crea legami precisi nello sviluppo dell’organismo e delle sue parti M.Benetton 27 Descrizione della struttura della personalità con caratteri emergenti dall’esperienza, secondo un ordine evolutivo di cumulazione e stratificazione del vissuto. La speranza e i timori del bambino si ritrovano anche nell’adulto, così la saggezza dell’anziano ha legami con quella dell’adolescente. Il progredire di ogni fase si riversa sull’unità della persona. Sequenza cumulativa di stadi che si estende a tutto l’arco della vita Ogni stadio va vissuto pienamente M.Benetton 28 Virtù /qualità /forza Gli individui si sviluppano affrontando una serie di compiti che devono essere portati a termine ai fini di un ulteriore sviluppo. Ognuno di questi compiti provoca una crisi negli individui finché non imparano ad affrontarli con successo. Ogni compito è predominante in un dato periodo, ma tutti continuano ad esistere per tutta la vita. La soluzione positiva della sfida porta allo sviluppo di una nuova virtù o forza vitale Uso del termine senso di… perché il passaggio da una fase all’altra è dato dalla sensazione emotiva di aver acquisito fiducia, autonomia, ecc M.Benetton 29 Film: il posto delle fragole VIAGGIO IN AUTO Pellegrinaggio simbolico del ritorno all’ infanzia del dott. Borg Dalla vecchiaia all’infanzia.. Attraverso crisi: significato positivo della crisi Viaggio in automobile compiuto da un dottore svedese per ricevere l’onorificenza più alta della sua professione L’apertura col sogno: ultima crisi del ciclo di vita: integrazione vs disgusto (Saggezza) M.Benetton 30 Riflessioni di Erikson • Nel film il dottor Borg rappresenta il medico che avrei voluto essere? • Sono legato al film per i luoghi in cui ho trascorso l’infanzia? • Si potrebbe tracciare una linea di demarcazione fra quanto il film esprime il modello universale di corso di vita e quanto invece è legato alla cultura e alla classe sociale Il sogno • Il dottor Borg si trova faccia a faccia col suo cadavere • L’uomo senza faccia • L’orologio senza lancette • La bara e il cadavere del dottor Borg La decisione • La decisione del viaggio in macchina viene presa alle tre del mattino • Le 14 ore di viaggio sono una decisione fatidica che comprende avvenimenti semi programmati e semi improvvisati • Agda la governante che è da 40 anni in casa si sente offesa, perché la decisione è un modo per rovinarle l’avvenimento più bello della vita (di lei) Viaggio con Marianne, moglie di Evald (figlio di Borg). E’ venuta a trovare il dottore e chiede un passaggio per tornare a casa Dialogo fra i due; il dottore ricorda a Marianne il denaro che il figlio gli deve. Rifiuto del dottore di aiutare il figlio e la nuora nella crisi coniugale. Marianne mette di fronte Borg al suo sconforto, le esplicita l’odio del figlio verso il padre All’incrocio della strada: luogo dove Borg ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza: il posto delle fragole La decisione M.Benetton 34 • Presa di coscienza • Il primo amore di Isak Borg: la cugina Sara • Il fratello di Borg, Sigfrid (col berretto bianco da studente universitario), l’impudente, che sposerà Sara • L’ISOLAMENTO di Borg (l’autonomia dell’infanzia diviene un laborioso isolamento, come probabilmente avvenne per il padre) • Non partecipa alla gaiezza dell’infanzia, nella giovinezza prevale l’isolamento (sull’intimità) che lo priva dell’amore Il posto delle fragole Festa presieduta dalla zia autoritaria Borg manca alla festa (assieme a sua mamma e a suo padre) Borg osservatore isolato della gaiezza infantile Sara sostiene l’attacco delle gemelle impertinenti Confessa alla cugina Charlotta che ama Isak ma è per lei misterioso (la bacia solo al buio), enormemente raffinato e estremamente intellettuale e moralisticamente distaccato. Quando Isak perde Sara avviene un distacco dalle donne, privo di Amore e dominato dall’Esclusività Lo zio Aron probabilmente sta attraversando una seconda infanzia Il posto delle fragole: la festa per lo zio (ritualizzazione familiare) • La giovane Sara assomiglia alla cugina • I tre giovani in viaggio per l’Italia rappresentano la FEDELTA’ (IDENTITA’ E CONFUSIONE DI IDENTITA’) • Un giovane rappresenta il razionalista ateo • L’altro vuol diventare sacerdote ed è legato al metafisico. Entrambi amano Sara. • I PERSONAGGI CHE INCONTRA Borg nel viaggio lo aiutano a ripercorrere i vari stadi della sua vita. Borg si incontra con i suoi avversari del passato • Alman e la moglie (crisi irrisolta) di intimità • Automobile: rappresenta la precarietà dell’età adulta Passeggeri I passeggeri • Marianne rappresenta l’eroina in auto • Responsabilità verso i giovani • I due adulti (Alman e la moglie) sono distruttivi della speranza • rappresenta la regola etica dell’età adulta: fare agli altri quello che aiuterà loro e anche te a crescere. • Distributore nella Svezia meridionale dove Borg aveva esercitato all’inizio della sua professione per 15 anni prima di divenire ricercatore e professore • Isak padrino dei suoi clienti ma non nonno nella sua famiglia • La poesia di mezzogiorno:emerge la speranza della vecchiaia: riconoscimento dell’altro ( che non aveva manifestato negli stadi precedenti) • Ricerca interiore nel desiderio di comunicare con l’Altro • Integrità di Borg Mezzogiorno Incontro con la madre Incontro di Borg con la madre: disgusto e disperazione Monologo della madre sui pronipoti che non ha mai visto Orologio senza lancette del padre di Borg Collegamento col sogno del suo “io morto” Isak comincia ad avvicinarsi a Marianne che rosvescia il destino simboleggiato dall’orologio del padre Il disgusto e la disperazione della madre sembrano essere stati tramandati di generazione in generazione L’ultimo esame • Borg torna al posto delle fragole in una continuazione del sogno. La vera Sara (forse il suo io femminile) gli mette uno specchio davanti • L’esame ritorno della crisi finalità (liberazione dell’energia e senso di colpa) e competenza (industriosità e senso di inferiorità) • La visione della moglie Karin e dell’età adulta di Borg che per studiare ha imparato a lavorare ma non a amare • Non sa chiedere perdono • Non c’è niente che riguarda il suo cuore • Non sa quando una donna è viva • Scena della moglie • Karin viene sedotta da un uomo disgustoso • La donna predice quello che il marito gli dirà • Isak ha imparato a studiare, guarire, conservare la vita ma non è stato sensibile ai sentimenti L’ultimo esame Crisi esistenziale di Marianne: crisi dell’età adulta • Isak accoglie il racconto di Marianne • Preoccupazione di Marianne e del marito nell’accogliere un nuovo Borg • Evald aveva maledetto “il dannato bisogno di vivere” di Marianne • Rifiuto/ premura • Crisi: Generatività vs stasi La nuova vita • La confessione di Marianne. Il marito che non vuole il figlio perché lui stesso si era sentito un bambino indesiderato • Isak cerca di aiutare Marianne: si ristabilisce la PREMURA La celebrazione • Il rituale • L’età adulta • I ritualismi che si impossessano dell’innovazione La sera • Riconciliazione con Agda ( che rifiuta l’intimità per l’amicizia) • Serenata dei giovani • Riconciliazione con Evald e Marianne • Anche il sogno del posto delle fragole evidenzia questa riconciliazione • Borg è arrivato all’inizio alla sua prima infanzia (fiducia del I stadio). • La speranza è la base ontogenetica di ciò che nell’età adulta è la fedeltà ( capacità di perseverare in atti nei quali ci si è impegnati – opposto: rifiuto del ruolo) • B Crisi psicosociali Fiducia di fondo vs. sfiducia di fondo C Raggio delle relazioni significative Figura materna Figure parentali Autonomia vs. dubbio e vergogna Iniziativa vs. senso di colpa Industriosità vs. senso d’inferiorità Identità vs. diffusione dell’identità Intimità vs. isolamento Generatività vs. stagnazione Integrità vs. disperazione Nucleo familiare “Vicinato”, Scuola Gruppi di coetanei e gruppi esterni; Modelli di guida Compagni nell’amicizia, nel sesso, nella competizione Cooperazione nell’attività lavorativa e le responsabilità della famiglia “L’umanità” “La progenie” stadio 1: fiducia di fondo opposta alla sfiducia di fondo; virtù emergente: speranza. Si fonda sul rapporto che si istaura fra il bambino e la figura genitoriale di riferimento. Il modo positivo in cui esso si sviluppa fa prendere gradualmente consapevolezza al bambino che il mondo esterno non è nemico. M.Benetton 48 stadio 2: autonomia opposta alla vergogna o dubbio; virtù emergente: volontà. Il suo compito consiste nel raggiungere l’autocontrollo senza però far venir meno l’autostima. In questo stadio il compito educativo che spetta prevalentemente ai genitori è quello di sviluppare l’autonomia, dosando in maniera equilibrata il controllo e la protezione con la libera possibilità di scegliere e sperimentare M.Benetton 49 Stadio 3: iniziativa opposta al senso di colpa; virtù emergente: finalità. Attraverso il gioco il bambino giunge anche a ipotizzare il suo futuro. Si sviluppa così l’iniziativa come senso di intraprendenza, curiosità con cui si scontra però il senso di colpa per aver varcato in maniera indipendente certi limiti concordati. Compito educativo della famiglia incoraggiare l’operosità M.Benetton 50 Stadio 4: industriosità opposta al senso di inferiorità; virtù emergente: competenza Egli sviluppa la propria industriosità attraverso il processo di inculturazione, all’interno del quale è proprio la scuola che svolge un ruolo educativo fondamentale. Il grande compito educativo che spetta in particolar modo ai docenti è quello di approntare un percorso educativo personalizzato che, accanto allo sviluppo di competenze di base, sappia valorizzare l’industriosità specifica di ogni alunno. M.Benetton 51 stadio 5:identità opposta alla dispersione d’identità; virtù emergente: fedeltà. Il compito di realizzazione dell’identità definita non è facile, ad esso si può opporre la possibilità che prevalga la confusione, che l’io si disperda. Il riferimento a figure adulte che svolgono il ruolo educativo di compartecipare, condividendo la responsabilità, all’impegnativa crescita del giovane è fondamentale M.Benetton 52 stadio 6: intimità opposta all’isolamento; virtù emergente: amore. Il giovane cerca di donare anche ad altri il proprio IO mediante rapporti di intimità con un’altra persona. Il prevalere di questo elemento sintonico dà vita alla virtù dell’amore. Ma la capacità di abbandonarsi, che è legata all’intimità, può far emergere, di contro, l’elemento distonico del timore di perdere il proprio io conquistato con tanta difficoltà. M.Benetton 53 stadio 7: generatività opposta alla stagnazione; virtù emergente: cura. L’uomo maturo costituisce “l’anello di congiunzione generazionale”, perché sa riferirsi alle età precedenti e a quelle successive facendosene carico M.Benetton 54 stadio 8: integrità dell’io opposta alla disperazione; virtù emergente: saggezza L’ultima fase della vita porta con sé tutte le precedenti. “E’ attraverso questo ultimo stadio che il ciclo della vita si contorce su se stesso nella sua interezza, integrando alla fine le forme più mature della speranza, della volontà, del fine, della competenza, della fedeltà, dell’amore e delle cure in un senso più globale di saggezza” M.Benetton 55 Il IX stadio? • Speranza e fiducia non sono più valido supporto come in precedenza • Elemento distonico che sembra prevalere • 1 Fiducia-Sfiducia di fondo: gli anziani non si fidano più delle proprie capacità. • La speranza può cedere il passo alla disperazione (autonomia – vergogna, dubbio) volontà • Volontà e impegno si manifesta nella cocciutaggine • Anziano non ha più fiducia nell’autnomia fisica…la volontà è più debole Iniziativa-senso di colpa: la finalità • Inziativa da coraggio e valore può divenire avvilimento • Senso di colpa quando l’azione tende a portare a termine progetti allettanti solo per lui Industriosità-inferiorità: competenza • Attitudini che valgono molto nel nostro mondo competitivo. Siamo tutti giudicati in base alle competenze • Non essere competenti a causa della vecchiaia, non reggere certe sfide è deludente Identità-confusione :fedeltà • Il nome, i ruoli, • Il costume e il trucco possono contribuire ma è il senso genuino di noi stessi a prevalere. • Nuovo ruolo nella vecchiaia: chi si è? Intimità-isolamento: amore • Intimità, amore da ricordare, o compensazione in altro • Con la vecchiaia c’è l’incertezza dello status, nuova interazione con gli altri, nuove dipendenze Generatività-stagnazione:cura • Sentirsi vivi, amati, produttivi nelle famiglia o nella società • Anziano si libera dalla responsabilità della cura degli altri. Ma liberarsi troppo da ciò può portare al senso di morte Integrità-disperazione:saggezza • A 90 anni anche la saggezza si offusca • Non è la disperazione retrospettiva, ci si concentra sulle funzioni immediate. • Sperimentato molte perdite • Ripresa della fiducia L’adulto • Di recente l’adultità e centro di interesse • Difficile stabilire con certezza cosa renda adulti • Freud: amare e lavorare capacità dell’uomo maturo • Jung: nell’età adulta si fronteggiano il puer e il senex • Svolta di Erikson: modello epigenetico che presenta la generatività adulta L’adulto • Di recente l’adultità e centro di interesse • Difficile stabilire con certezza cosa renda adulti • Freud: amare e lavorare capacità dell’uomo maturo • Jung: nell’età adulta si fronteggiano il puer e il senex • Svolta di Erikson: modello epigenetico che presenta la generatività adulta Comenio (1592-1670) • L’educazione si fonda su una coniugazione fra teoria e prassi espressa dalle noti triadi del “sapere, agere, loqui”, della “teoria, praxis, chresis” (definire, conoscere le cause e la destinazione delle cose) fino all’universalità dell’ “omnes, omnia, omnino”; coinvolgimento di tutti gli uomini con tutte le loro esigenze verso un perfezionamento continuo, attraverso la cultura e la vita stessa. Da Comenio ad oggi • Da Comenio - “tutti, in tutto, totalmente” - al presente come lifelong learning (in tutta la vita), lifewide learning (in tutti i contesti): Comenio “adhuc loquitur”. • Mentre il termine lifelong fa riferimento soprattutto alla durata della formazione, il secondo termine, “istruzione e formazione che abbraccia tutti gli aspetti della vita, completa il quadro e sottolinea l’estensione “orizzontale” della formazione che può aver luogo in tutti gli ambiti e in qualsiasi fase della vita” Comenio e la scuola per l’adulto • La scuola dell’adulto è soprattutto una scuola personale, più libera, in cui l’uomo è maestro di se stesso e utilizza un metodo particolare che consiste “in colloqui con se stessi, affinché ciascuno, diventato uomo, sappia parlare a se stesso, proponendo e risolvendo tutti i suoi casi […] Adunque non bisogna buttar via i libri (come fanno molti) ma bisogna ora adoperarli nel modo dovuto. La scuola richiede esempi, precetti, esercizi. Dunque anche l’età matura è una scuola Comenio: l’adulto • Anche per Comenio l’adulto è incompiuto e gli viene affidato il compito importante dell’”autoeducazione”. I libri rappresentano dei consiglieri per l’adulto e quindi vanno scelti con cura, personalmente – “bisogna dissuadere dallo scegliere gli autori secondo l’altrui criterio” – “adattandoli alla professione di ciascuno”, individuando quelli famosi per saggezza, prudenza o eloquenza e per chiarezza. “ Educazione degli adulti • Percorso di educazione degli adulti, nell’alternanza di ciò che oggi si identifica come ‘educazione degli adulti’ e ‘educazione in età adulta’ e in cui esistono comunque le due condizioni educazionali dell’apprendimento e del cambiamento. • Demetrio per ‘educazione degli adulti’ intende il percorso intenzionale di alcuni adulti nell’educarne altri, mentre per ‘educazione in età adulta’ quella serie di circostanze che fanno sì che l’adulto si predisponga a rivedere il proprio ruolo, il proprio essere, i propri compiti L’anziano per Comenio • Per cui “riconsiderare la vita passata” non significa per Comenio “darsi alla pigrizia” o solo completare i lavori già iniziati, ma anche intraprenderne di nuovi “difatti, nel caso che al vecchio si offra l’occasione di svolgere una particolare attività (a cui prima non aveva pensato), non indugi ad afferrarla, poiché l’ultima azione deve essere sempre il coronamento”. Benché, dunque, Comenio abbia di fronte un vecchio che, diversamente dall’oggi, appare provato in particolar modo dal deperimento fisico, egli non rinuncia a prospettare per lui una particolare forma di progettualità. La terza età: pedagogia da inventare Il processo di invecchiamento ha inizio alla nostra nascita Invecchiamento in senso demografico Invecchiamento che riguarda la singola persona: cambiamenti e lutti da elaborare, non da eliminare. Il quadro sociale della vita anziana come aumento della proporzione delle persone anziane nell’ambito di un aggregato umano. In Italia nel XX secolo calo della mortalità con raddoppiamento dei livelli medi di sopravvivenza. Dal 1887 al 2001 la speranza di vita alla nascita è passata da circa 36 anni a 77 per i maschi e 83 per le femmine. L’Italia risulta essere il paese più vecchio del mondo L’ONU ha proclamato il 1999 l’anno internazionale delle persone anziane L’anziano: valorizzare l’ esperienza • Compresenza di modelli di vita del passato e di oggi • Definizione dell’anziano persistente: connotazione negativa come minorato, oggetto di assistenza-beneficenza • Vecchiaia: affievolirsi del ritmo della propria vita nella zona sensitiva e vegetativa; involuzione psico-fisica • Anzianità: vivere la propria vita in pienezza; “antea” = priorità; anziano come colui che ha esperienza • Dare la possibilità all’anziano di riconoscersi come persona che vale • Attenzione ai bisogni non solo del gradino inferiore ma anche del superiore Presupposti pedagogici per la crescita della terza età • Ridefinizione della vita anziana • Piena realizzazione nella terza età: prospettiva dell’autorealizzazione.(Peter Laslett) • Autorealizzazione come autotrascendenza; uscire da sé per entrare in relazione con gli altri • Spazi di vita e realizzazione degli anziani utili anche per la società • Dare senso e utilità alla vita anziana: inadeguatezza degli strumenti istituzionali attuali • Superamento della dimensione assistenzialistica ed egualitaristica, con predisposizione di interventi differenziati • Superamento della rigida distinzione tra tempo di lavoro e tempo di quiescenza • Età anziana vissuta dagli stessi anziani come età delle perdite: paura di involuzione • Paura della decadenza fisica. Sembra che il nuovo criterio di decadimento derivi dall’invecchiamento cerebrale. Non energia che si consuma ma perdita di duttilità per il non esercizio. • Paura della perdita di memoria e di rendimento professionale. Vi sono processi compensatori fra perdite e acquisizioni…declino psichico come perdita della capacità di utilizzazione produttiva • Paura della perdita di identità dei propri valori della coerenza della vita; fatica nella riorganizzazione della propria vita soprattutto all’uscita dalla professione • L’ambiente esterno nuovo e imprevedibile crea stati di tensione e di ansia. Forme inconsce di disadattamento anziché di adattamento creativo • Sviluppo continuo anche nell’anziano, superando pregiudizi e schemi sociali, di abitudini sperimentate valide • Maturità : integrazione del passato nella nostra personalità. • Accettazione del limite (la crisi del distacco di Guardini); integrazione o disperazione di Erikson? Apprendimento nella terza età • Apprendimento rapido e apprendimento lento legato all’evoluzione della specie • Rapido nelle prime età: sopravvivenza • Lento nelle età seguenti: per non dimenticare, per generalizzare, per essere affidabili • L’ambiente di apprendimento odierno è meno stabile rispetto al passato (certi ambienti sono stabili, altri no, differenza fra scienze naturali e scienze sociali) Apprendimento, età e saggezza: alcuni esempi • Grandi scoperte di matematica e fisica avvengono nella giovane età (un ventenne ha inventato la teoria dei gruppi in una sola notte) • Nelle scienze sociali invece le grandi scoperte sono opera di cinquantenne sessantenni, cioè di provata esperienza; migliore valutazione socio-politica • Le persone più anziane apprendono più lentamente ma hanno più esperienza valutativa, così che strutturano meglio le loro esperienze • Ma il sapere non deve impedire di vedere il nuovo. Anche gli anziani debbono avere una mente aperta Apprendere nella terza età “Le persone anziane devono essere coscienti non solo del loro valore, ma anche della loro funzione. Non è certamente giocando a golf o a carte che si realizzeranno pienamente!” • (M. Spitzer, La ricerca sul cervello e l’apprendimento in tutto ilo corso della vita, in Ceri Ocse, Personalizzare l’insegnamento, il Mulino, 2008) La sfida giovanile Al concetto di sfida si riconnettono le modellizzazioni del ciclo di vita che si richiamano ai compiti di sviluppo, alla crisi, agli eventi focali o critici, a tutte quelle evenienze-situazioni che spronano il soggetto ad agire e ad attivare le risorse individuali rinvigorendo il proprio sviluppo Polisemia della parola sfida • La sfida, nella sua connotazione pedagogica, diventa così un concetto polisemico e sfumato, interpretabile in maniera contrastante. • E’ l’educazione stessa, oggi, ad essere definita una sfida, una “sfida urgente” • Educazione, dunque, come provocazione o “sfida allo stato di fatto” Sfida pedagogica • La sfida della pedagogia appare come ricerca e appropriazione del “nuovo umanesimo” che permetta all’uomo di realizzarsi in maniera autentica, piena, in un sistema formativo integrato capace di esprimere concretamente la valenza teleologica rinnovatrice di cui concettualmente è pregno Sfida come compito di sviluppo • Biologici fisici maturazionali • Quasi normativi Simili ai mutamenti quasi normativi sono i compiti di sviluppo di Havighurst, le crisi psicosociali di Erikson e le transizioni di Levinson. • Non normativi non previsti o anche voluti personalmente. Fra i mutamenti non normativi vi sono quelli che avvengono in modo inatteso dando vita a sfide particolari. Sfida ed educazione alla salute • La sfida diventa , nella riflessione pedagogica, non espressione di un cambiamento-sviluppo fine a se stesso, ma di un itinerario orientato e - riprendendo l’insegnamento aristotelico virtuoso, nella ricerca del giusto mezzo determinato dall’uomo saggio • Diversa dalla sfida provocazione giovanile a valoriale e a progettuale coraggio • Sfida e presentificazione, né ritorno al passato né prospettive future • Manca oggi ai giovani l’assunzione di una diversa concezione di coraggio, che non è data dall’eroismo della morte a cui abbiamo fatto cenno, ma dalla caparbietà verso la vita, ‘la propria persona, la responsabilità e la vitalità verso il futuro’ Eroismo avventura ragionevolezza • L’eroismo dei cassonetti bruciati e degli specchi per la circolazione mandati in frantumi, in serie, in una notte. Gli eroi dei sassi dal cavalcavia dell’autostrada