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agricoltura e modelli di sviluppo

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agricoltura e modelli di sviluppo
Facoltà di Economia “G. Fuà”
Università Politecnica delle Marche
AGRICOLTURA E MODELLI DI SVILUPPO
 Modelli di sviluppo dualistico
 Dualismo e obiettivi di politica economica
 Il modello di Lewis
 Il modello di Ranis-Fei
 Politiche agrarie e modelli di sviluppo dualistico
 Modelli di sviluppo equilibrato
 Johnston-Mellor e lo sviluppo equilibrato
 I contributi dell’agricoltura allo sviluppo
 Le fasi dello sviluppo in Johnston-Mellor
 Sintesi
1
DUALISMO
 Definizione: “Presenza di due principi fondamentali in relazione
reciproca di complementarità o di opposizione”
A+dinamica
Terziario
Settori
Dinamici
A-dinamica
Agricoltura
Settori
In ritardo
Industria
La distribuzione non uniforme
dello sviluppo economico
Questione
fondamentale
Favorisce lo
sviluppo economico?
Sfavorisce lo
sviluppo economico?
 Modelli a due settori: agricoltura e “altra” economia
2
DUALISMO E OBIETTIVI DI
POLITICA ECONOMICA
Se il dualismo….
… favorisce lo
sviluppo economico
… sfavorisce lo
sviluppo economico
(modelli di svil.dualistico)
(modelli di svil.equilibrato)
Quali politiche per
i settori in ritardo?
Politiche passive
attenuazione dei disagi
motivazioni politiche e
sociali (consenso)
Politiche attive
sviluppo equilibrato
motivazioni prev.te
economiche
Ruolo sussidiario
delle politiche per
settori/aree arretrate
Ruolo centrale
delle politiche per
settori/aree arretrate
3
A - MODELLI DI SVILUPPO
DUALISTICO
 Modello di Lewis (W.A.Lewis, 1954)
 Disponibilità illimitata di manodopera
 Due settori dualistici
Analizzato
nel dettaglio
 Settore capitalistico (industria, urbano): settore K
 Settore di sussistenza (agricoltura, rurale): settore S
 Modello Ranis-Fei (G.Ranis, J.C.H.Fei, 1961)
Disponibilità in eccesso di manodopera (ma finita)
Due dualismi
Dualismo tra settore “capitalistico” e settore di “sussistenza”
Dualismo all’interno del settore di “sussistenza”
Alcuni
cenni
4
MODELLO DI LEWIS:
funzionamento del settore K
Regola base: il settore capitalistico (K) impiega
capitale riproducibile  Obiettivo: il profitto
Pm
N
Eccedenza
capitalistica
P
w
Fondo salari
0
M
R
Lavoro
Si produce finché Pm = w
Quindi l’occupazione in equilibrio è pari a OM, dove...
Prodotto lordo = Fondo salari + Eccedenza capitalistica
Nel settore K, nel lungo periodo, non può esserci
né eccesso né carenza di manodopera
5
MODELLO DI LEWIS
funzionamento del settore S
Regole base:
- Il settore di sussistenza (S) non impiega capitale riproducibile  Obiettivo: la sussistenza;
- C’è scarsità di terra e abbondanza di lavoro;
- Non c’è mercato del lavoro, ma la ripartizione del prodotto netto avviene in base a regole
istituzionali (modello della famiglia autoconsumatrice)
Pm
M
s
P
E
0
T
Obiettivo: Sussistenza  Massimo prodotto  Pm = 0
L’occupazione è comunque pre-determinata
A cfr. con settore K, se remunerazione lavoro = Os
C’è eccesso di manodopera se occupazione > OT
E se occupazione > OR  c’è anche disoccupazione nascosta
D
R
L=N
6
ORIGINE DELLA DISPONIBILITÀ
ILLIMITATA DI MANODOPERA
 Aumento della popolazione
 Cessazione dell’occupazione in lavori
servili
 Trasferimento delle donne dai lavori
domestici
 Disoccupazione dovuta a  efficienza
7
ORIGINE DELLA REMUNERAZIONE
NEL SETTORE DI SUSSISTENZA
 Non c’è mercato del lavoro, la remunerazione dipende da regole
istituzionali
 Es. per una società egualitaria
Os = PLV/N = prodotto medio (pro-capite)
Ogni sistema di regole istituzionali
Un diverso sistema di remunerazione,
che chiameremo...
“SALARIO”
Perché è comunque questo
valore reale che si confronta
con il salario industriale
“ISTITUZIONALE”
Perché si forma sulla base
di regole istituzionali
8
Cosa succede se... viene meno
l’eccesso di Mdo (cioè se Pm > Os?)
Se occupazione nel settore di S. = OV  Pm = VG = OM
Si apre un mercato del lavoro anche nel settore S
Pm
N
G
M
P
s
0
V
T
L
Se occupazione nel settore S < OT
La disp. illim. di manodopera è finita
La scarsità di lavoro è segnalata da Pm > Os
Poiché OM > Os , nasce il mercato del lavoro
nel settore S: il salario = OM
9
COME SI DETERMINA
L’EQULIBRIO TRA K E S ?
Settore S
Pm
Pm
Settore K
G
w
S lavoro
30%
s
O
s
D
Ls
O
A
Lk
Occupazione settore S dipende da [tot forze lavoro]-[Occ. K]
Se occupazione S > OD  Pms < Os  Disp. Illim. Mdo
 Os istituzionale
Se salario istituzionale: Os  Salario K: Ow = Os + 30% Os
10
Sviluppo del settore K
A4
A3
A2
A1
EK
w
Offerta lavoro K
Q1
Q2
Q3
L2
L3
Q4
s
0
L1
L4
Salario istituz.le. S
Lavoro
 L’eccedenza di Mdo nel settore S garantisce che l’offerta di
lavoro nel settore K sia  = 
 L’investimento dell’eccedenza capitalistica   produttività
settore K
   eccedenza capitalistica
 Il circolo virtuoso entra in crisi solo se termina l’eccedenza di
Mdo
11
Effetto dell’esaurimento
dell’eccesso di mdo
A4
A3
A2
A1
Offerta lavoro K
Q’4
EK
w1
w
Q1
Q2
Salario settore S
Q4
Q3
Salario istituz.le. S
s
0
L1
L2
L3
L’4 L4
L’offerta di lavoro nel settore K diventa rigida  salario = w1
quindi  eccedenza capitalistica
Lavoro
Anno Ecc. Kap
1
wA1Q1
2
wA2Q2
3
wA3Q3
4
w1A4Q’4
(Invece che wA4Q4)
12
Una sintesi del modello base di
Lewis
-
Disponibilità
Mdo
Occupazione
settore K
On/Off
+
Salario
istituzionale S
Stock di
capitale
+
+30%
Salario di
mercato K
Livello
tecnico
-
Eccedenza
capitalistica
+
+
Produttività
settore K
+
+
13
Possibili ostacoli al funzionamento
del modello di Lewis
Sviluppo
demografico
+
Produttività
settore S
+/- (?)
-
Disponibilità
Mdo
Occupazione
settore K
On/Off
+
Salario di
mercato K
Livello
tecnico
-
Eccedenza
capitalistica
Coscienza
sindacale
Stock di
capitale
+
+30%
+
+
Ps/Pk
Salario
istituzionale S
+
+
Produttività
settore K
+
+
Ps/Pk: ragione di scambio intersettoriale
14
Produttività settore S?
Pm
Caso 2
Caso 1
0
P’’
T’’
>>
s
P’
P
T
>>
T’
L
Caso 1 - aumento di produttività (progresso tecnico) labour
using: l’eccesso di manodopera si esaurisce prima
Caso 2 - aumento di produttività (progresso tecnico) labour
saving: l’eccesso di manodopera si esaurisce dopo
15
Modello di Lewis in
un sistema aperto
Paese sviluppato
-
Disponibilità
Mdo
On/Off
Salario
istituzionale S
Occupazione
settore K
+
+
Stock di
capitale
+30%
Salario di
mercato K
-
Eccedenza
capitalistica
Livello
tecnico
+
Produttività
settore K
+
+
+
Immigrazione
Disponibilità
Mdo
On/Off
Salario
istituzionale S
Paese in via di
Sviluppo
+
+
+30%
Salario di
mercato K
Eccedenza
capitalistica
+
Livello
tecnico
+
Produttività
settore K
16
Quale lezione per la politica agraria?
Una prima risposta da Lewis
 La presenza del settore S (disp illim di Mdo e salario istituz.le)
consente al settore K di avvantaggiarsi perché offerta fattori
produttivi:  = ; gli  di produttività vanno a beneficio dei
profitti  rapida accumulazione
 Miglioramenti strutturali nel settore S ostacolano (se cresce s) lo
sviluppo del settore K così come l’esaurimento dell’eccesso di
Mdo
Politiche agrarie passive
(trasferim. a pioggia, aiuti al
reddito, agevolaz., meccanizzaz.,
fattori convenzionali)
evitano
Il dualismo crea instabilità sociale
e politica (crisi di consenso)
evitano
17
Modello Ranis-Fei (1961)
 Se modello Lewis è una base teorica x spiegare il dualismo K vs.
S (industria/agricoltura, urbano/rurale)
 Il modello Ranis-Fei illustra le ragioni del dualismo interno al
settore agricolo tra A.capitalistica e A.contadina e il suo rapporto
di complementarità con il dualismo K vs. S
 Obiettivo: analisi delle implicazioni del modello di Lewis nel
settore agricolo
 Ipotesi semplificative
 Forza lavoro costante
 Inizialmente tutti occupati in agricoltura
 Salario istituzionale Os = PLV/Occs
 Conclusioni
 Se non ci fosse anche un dualismo interno al settore A, la crescita dei
prezzi relativi (Pa/Pi) determinerebbe  salari industriali eccedenza
capitalistica
18
La crescita della produttività
agricola
Re-investibile in
PT
Z
P
Q
M
K
X
agricoltura K
L
Eccedenza
Agricola Totale
N
R
H
S
Pm
0
E
C
B
A
M
D
G
s
R
0
fase3
C
|
E
fase2
B
|
Se la produttività
dell’A cresce tanto da
compensare la perdita
di produzione causata
dalla fuoriuscita degli
agricoltori, non si crea
una carenza di Sa e
quindi Pa/Pi resta
costante e i salari
nominali non crescono
A
fase1
19
Sintesi del modello Ranis-Fei
—
Disponibilità
Mdo
On/Off
Salario
istituzionale S
Produttività
settore S
+
—
PS/PK
+30%
+
+
Stock di
capitale
+
Salario reale
settore K
+
=
Salario nomin.
settore K
+
Produttività
settore K
—
Eccedenza
capitalistica
Occupazione
settore K
+
+
•Il dualismo tra agric. K e agric. S evita un miglioramento diffuso dei redditi agricoli con
conseguente salari nominali industriali
•L’effetto inflativo (che Lewis aveva già intuito) è inevitabile, a meno che l’investimento capitalistico
non venga bilanciato tra S e K seguendo un Sentiero dello sviluppo bilanciato
20
QUALE LEZIONE PER LA POLITICA AGRARIA?
Una seconda risposta dal modello Ranis-Fei
 Il dualismo Agricoltura/Industria (S/K) favorisce la
crescita economica, almeno finché c’è eccesso di
Mdo
 L’industria infatti si avvantaggia dell’  dell’offerta
di lavoro
 Ma perché non ci siano problemi economici (cioè: 
prezzi   salari   profitti e rallentamento
crescita) …
 E necessario che sia presente un secondo tipo di
dualismo (A. capitalistica/ A.contadina)
21
B - MODELLI DI SVILUPPO
EQUILIBRATO: Johnston-Mellor
PREMESSE:
 La trasformazione economica (cambiamento strutturale) di
un paese in sviluppo dovuta a:
 Legge di Engel
 Espansione della produzione agricola con < forza di lavoro in A
 Ruolo chiave dello sviluppo industriale
 anche i paesi con marcato vantaggio produttivo in agricoltura (N.Zelanda,
Danimarca) non si sono sviluppati senza uno sviluppo industriale
22
Ma lo sviluppo agricolo è
necessario !
 Teoria dello “sforzo minimo critico”
 Contributi dello sviluppo agricolo allo sviluppo economico
generale
1. contributo di offerta
2. contributo di esportazione
3. contributo di manodopera
4. contributo di capitale
5. contributo di domanda
23
1. Contributo di offerta dei
prodotti agricoli
 Sviluppo economico generale   Pil pro-capite
   domanda di prodotti alimentari
Y domanda prodotti alim > nei PVS che nei PS
 conseguenze
  pressione inflazionistica  prezzi agricoli
  salari industriali
  indice generale dei prezzi
  import di alimenti; alternativa tra
 bisogni correnti (alimenti)
 bisogni strategici (investimenti tecnologia)
24
Contributo di offerta
 Sviluppo agricolo 
  offerta di alimenti
  prezzi degli alimenti
 risparmio valutario
+
Svil. agr
—
+
+
 Sagr  Pagr  Dagr  Ypc
25
2. Contributo di export
 Sviluppo industriale  Gap tecnologia
 Necessità miglioramento strutturale
 Ma in patria industria beni di consumo, non di
investimento
 Necessità importazione tecnologia
 Quindi
 necessità capacità di acquisto in valuta
 ma scarsa competitività industria all’estero
 Quali prodotti esportare?
 No prodotti “coloniali”
 mercati meno stabili nel lp
 spesso alta specializzazione
 Sì prodotti x consumo di base (policoltura)
26
Contributo di export
 Sviluppo agricolo 
  export agricolo
  entrate valutarie (Bilancia comm.le)
+
Svil. agr
+
—
+
 Xagr  Bil.Com  Mind.tec  Ypc
27
3. Contributo di manodopera
 Una apparente divaricazione interpretativa
 Lewis: bassa prod.tà = eccesso di Mdo
 Johnston-Mellor: bassa prod.tà = carenza di Mdo per altri
impieghi
 Secondo J-M: lo sviluppo ind.le è possibile solo se gli
agricoltori riescono a produrre di + del solo loro
mantenimento
 Sviluppo agricolo 
  produttività dell’A.
 disponibilità in eccesso di Mdo (disponibile per
occupazioni non agricole)
28
Contributo di manodopera
 Quale Manodopera? Lavoro addestrato?
 Necessità in A. rinuncia anticipata del contributo
lavorativo
 Investimento in formazione a carico degli agricoltori
 Il trasferimento degli investimenti agricoli in capitale
umano a beneficio dell’industria (dal S al N) attraverso
l’emigrazione
+
Svil. agr
+
—
+
+
 Ypc.agr  SL.ind  wind  DL.ind  Ypc
29
4. Contributo di capitale
 Teoria dello “sforzo minimo critico” (notevole accumulazione
iniziale)
 investimenti diretti
 trasporti e infrastrutture
 istruzione e servizi per lo sviluppo
 Dove non si hanno entrate da export (OPEC), il peso > grava
sull’A.
 Sviluppo agricolo 
  formazione di capitale
 Importante che l’A. sviluppi facendo leva sui fattori per essa
abbondanti (lavoro)
 Input convenzionali vs. non convenzionali
30
Contributo di capitale
 Problema: come raccogliere il capitale formato in A. x lo
sviluppo industriale?
 Imposte fondiarie (caso del Giappone)
 Ammasso obbligatorio a prezzi imposti (URSS)
 Risparmio rurale (ruolo delle banche rurali)
+
Svil. agr
+
—
+
+
+
 Ypc.agr  Risag  i  Invind  Dkap  Ypc
31
5. Contributo di domanda
 Critica a Lewis: chi domanda i prodotti industriali?
 Una soluzione: la domanda estera (il caso Italia)
 altrimenti rischio che  prezzi causa sovra-produzione
 Keynes e il ruolo della domanda a sostegno dello
sviluppo
 Sviluppo agricolo 
 Agricoltore consumatore
  redditi agricoli
  domanda beni di consumo industriali
 Agricoltore imprenditore
  domanda mezzi tecnici x l’A. (trattori, concimi,
sementi, ecc.)
+
Svil. agr
+
+
—
+
 Ypc.agr  Dind  Pind  Sind  Ypc
32
JOHNSTON MELLOR:
quadro di sintesi
Sviluppo economico
Ranis-Fei
Lewis
Ypc
+
Mind.tec
Dagr
+
DL.ind
—
+
Pagr
+
wind
Bil.C
+
—
Xagr
SL.ind
—
Sagr
+
+
+
Dkap
+
Invind
+
Sind
i
Pind
—
—
Risag
+
+
Ypc.agr
+
+
Dind
+
+
+
+
Sviluppo agricolo
33
SVILUPPO EQUILIBRATO
Alcune conclusioni
 Erronea dicotomia tra sviluppo agricolo e sviluppo
industriale
 Presupposti verificati empiricamente
 All’origine
 Redd.agricolo/redd.totale = 40-60%
 Occ.agr/occ.totale = 50-80%
 Livelli bassissimi di produttività
 Declino secolare dell’A per y< 1
 Possibilità di espansione prod.tà agricola
con = o < forza lavoro
 Problema allocazione delle risorse
 Produttività marginale sociale degli investimenti
 Bilanciamento uso risorse scarse (capitale)
 Puntare su tecnologie-misure applicabili su vasta scala
34
Fasi dello sviluppo in J-M
 1. Precondizioni
 mettere l’agricoltore e l’impresa in condizioni di partecipare allo
sviluppo economico
 Obiettivi: formare l’imprenditore e l’impresa
 Legislazione: riforma agraria, credito agrario, cooperazione e
associazionismo…
 Organizzazione dei servizi: istruzione, servizi di mercato, ricerca e
formazione
 2. Labour intensive / capital saving
 rendere complementari i ruoli dei settori agricolo e industriale e
ottimizzare l’uso dei fattori di produzione a disposizione. Fattori
chiave dello sviluppo in questa fase: gli input non convenzionali (R&S,
formazione-educazione, ecc.)
 3. Labour saving / capital intensive
 consentire anche all’agricoltura, terminato il travaso di lavoro verso gli
altri settori, uno sviluppo che utilizzi l’abbondanza di capitale prodotto
35
MODELLI DI SVILUPPO E
AGRICOLTURA: sintesi
MODELLI SVILUPPO
DUALISTICO
MODELLI SVILUPPO
EQUILIBRATO
Riferimento
teoria dello
sviluppo
• Lewis, Ranis-Fei
• Johnston-Mellor
Obiettivi x
l’agricoltura
• Fornire manodopera e
 Soddisfare D alimentare,
beni salario a prezzi bassi
export, fornire lavoro e
capitale, contribuire alla
domanda beni industriali
Ruolo
agricoltura
 Polo duale nello
 Ruolo cruciale nello
Posizione
dell’agricolt.
nella pol.econ
 Secondaria
 “Centrale”
sviluppo, ruolo “passivo”
sviluppo, ruolo “attivo”
36
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