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Presentazione di PowerPoint
Presidenza del Consiglio dei Ministri
DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
SERVIZIO VOLONTARIATO
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
1
La parola Triage deriva dal francese
"Trier", che significa scegliere,
selezionare; nell’ambito sanitario =
l’insieme di azioni finalizzate alla
valutazione clinica della gravità,
l’assegnazione delle priorità
assistenziali, ed il trattamento di base
(Primo soccorso e stabilizzazione dei
parametri vitali), di una persona che
necessita di assistenza sanitaria.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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trova applicazione nel settore
sanitario inerente l’organizzazione delle AREE
CRITICHE e nello specifico dei dipartimenti di
emergenza e accettazione.
Nonostante le sue origini risalgano al
XVIII sec. questa tecnica di selezione si è
evoluta soprattutto nell’ultimo decennio
e viene praticata tutt’oggi negli ospedali
che comprendono un Pronto Soccorso o
nell’ambito del soccorso extraospedaliero.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Durante l’età napoleonica le prime
esperienze di TRIAGE trovano la
loro applicazione nei campi di
battaglia. A questo proposito si
ricorda il chirurgo francese Barone
Jean Dominique Larry, che
organizzò i primi soccorsi ponendo
per la prima volta dei criteri di
priorità riguardo alle ferite e agli
interventi sanitari necessari.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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In medicina d'emergenza e nelle
catastrofi, come triage viene
intesa la fase della catena dei
soccorsi sanitari finalizzata alla
definizione delle priorità' di
trattamento delle vittime sul luogo
dell'evento e di evacuazione verso
strutture sanitarie fisse.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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La pratica del triage viene utilizzata in
tutte le circostanze in cui si verifica una
sproporzione tra la richiesta di soccorso
sanitario urgente e le possibilita' di far
fronte alla domanda.
Infatti, i criteri di triage permettono di
assicurare il massimo di assistenza
possibile al maggior numero di persone
con le risorse disponibili.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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La pratica del triage per la sua indubbia utilita' sul
piano organizzativo e' stata estesa a quasi tutte le
situazioni in cui sono coinvolte molte persone,
indipendentemente dall'esistenza di difficolta' di
carattere logistico.
Recentemente alcuni aspetti di questa pratica sono
sempre più applicati anche alle emergenze
quotidiane con la presenza di piu' feriti, o nella
prevenzione di epidemie .
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Il principio fondamentale del triage consiste
nell'identificare le lesioni di cui ogni vittima e'
portatrice al fine di quantificare :
1. la durata
2. la qualità
3. le necessità tecniche dell'assistenza che dovrà
essere prestata durante una determinata
operazione di soccorso.
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1) Lo stato di necessita' che si viene a creare tra la richiesta urgente di
soccorso e le possibilita' di intervento;
2) L'esigenza di dover intervenire rapidamente sul maggior numero di
portatori di lesioni facilmente trattabili .
3) L’opportunità di dover ottimizzare l'impiego delle scarse risorse
materiali disponibili in previsione dell'afflusso di altre vittime verso
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- Urgenze assolute: pazienti in pericolo di vita ma le cui
condizioni siano modificabili con i mezzi a disposizione;
Classe I - colore rosso - trattamento immediato.
- Urgenze potenziali: pazienti le cui condizioni possono evolvere
in senso peggiorativo (ad urgenze assolute in breve tempo);
Classe II - colore giallo - trattamento differito.
- Urgenze relative: pazienti la cui prognosi "quoad vitam" non
desti preoccupazione, necessitano ugualmente di assistenza
sanitaria;
Classe III - colore verde - trattamento di minima
- Urgenze ‘depasse': eufemismo recentemente introdotto per
designare i deceduti o i moribondi;
Classe IV - colore nero - non trattabili o candidati al solo
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato trattamento compassionevole.
Formazione DPC
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Le segnalazioni cliniche eseguite dal medico di triage al
momento della presa in carico delle vittime vengono
trasferite solitamente su schede o cartellini di triage piu' o
meno elaborati.
Il loro impiego e' sicuramente vantaggioso a condizione
che sia adottato un modello unico con il quale i
componenti della catena dei soccorsi sanitari possano
adeguatamente familiarizzarsi.
Le due aree di selezione (Triage) e di cura devono essere
in un luogo distinto,ma collocate il piu' vicino possibile.
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- Tattica: per cui tutte le vittime vengono fatte confluire verso una
struttura filtro per la selezione (centro di triage);
- Sanitaria: per cui tutte le vittime vengono esaminate, le lesioni
diagnosticate, le necessita' terapeutiche quantizzate e i tempi di
intervento programmati;
- Amministrativa: per cui risulta possibile effettuare una prima
identificazione anagrafica delle vittime e registrare i loro
successivi spostamenti e l'ospedalizzazione.
Il triage deve essere un sistema con un meccanismo
dinamico per cui deve esserci sempre una rivalutazione
della categorizzazione dei pazienti ad intervalli di tempo
ben definiti.
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IL TRIAGE NELLA PRATICA QUOTIDIANA
Anche nelle Emergenze quotidiane i concetti di base del triage non si
modificano e permettono una selezione tra piu' vittime, il cui scopo
e' quello di stabilire una priorità' di:
- Trattamento
- Evacuazione.
Il triage negli interventi con più vittime presuppone quindi dal punto
di vista clinico una valutazione rapida dei feriti, prendendo in
esame:
1) il meccanismo di lesione e la meccanica dell'evento con i fattori
aggravanti;
2) i parametri vitali rilevabili clinicamente;
3) la valutazione delle lesioni mediante un esame obiettivo completo
dalla testa ai piedi. (ALT!)
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato 13
Formazione DPC
Tale valutazione si articola in momenti
differenti:
a) identificazione della priorità' di trattamento
del singolo paziente e tra piu' pazienti con la
medesima priorità
b) scelta della priorità' di evacuazione in
funzione della possibilita' e dell'efficacia del
trattamento sul luogo dell'evento, dei mezzi
disponibili e delle strutture sanitarie
raggiungibili velocemente.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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In ogni caso e' bene ricordare che:
- in caso di evento multiplo ad ogni paziente deve
essere attribuita una priorità' di trattamento e
solo successivamente una di evacuazione;
- non sempre la priorità' di trattamento e di
evacuazione coincidono;
-un trattamento efficace sul luogo dell'evento
puo' portare a variazioni della priorità' di
evacuazione, posticipando il trattamento
definitivo;
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Nel sistema sanitario moderno il TRIAGE rappresenta uno strumento
essenziale nei servizi di emergenza.La metodica del TRIAGE deve
fondamentalmente essere :
- di facile applicazione;
- di facile comprensione;
- adeguato alle capacità di chi lo pratica
Il suo utilizzo coinvolge personale medico-infermieristico ed ausiliario e
comporta una stretta collaborazione tra queste figure.
In campo pratico il TRIAGE si basa su due elementi fondamentali:
1.la scheda di accettazione;
2.i protocolli d’intervento.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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1. Triage telefonico:
effettuato dagli operatori di
centrale 118 (infermieri
professionali, od operatori
tecnici)
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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2.Triage extra-ospedaliero:
Effettuato sul territorio da diverse figure
professionali con preparazione ed
esperienza disomogenea (soccorritori
volontari, infermieri professionali, medici
rianimatori, medici di guardia medica, …);
può essere utilizzato nel soccorso
ordinario con più feriti, ma risulta essere
uno strumento indispensabile nella
gestione delle macroemergenze (la
gestione deve essere affidata di preferenza
a personale medico
ed infermieristico 18
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
specializzato).
1. Raccolta dati ed identificazione del problem
principale:
mediante l'intervista "ragionata",
l'osservazione del paziente, la valutazione di
segni e sintomi, ecc.
2. Pianificazione dell'assistenza ed attuazione
degli interventi: questa fase si traduce nella
realtà del Triage, come assegnazione del codice
di gravità, e trattamento primario (nel triage
telefonico, si traduce invece nell'invio del mezzo
di soccorso adeguato, ed istruzione sulle
manovre elementari
primo
soccorso).
Dr.Mariadi
Teresa
Giglio-Volontariato
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Formazione DPC
Nella nostra realtà la fase di TRIAGE viene applicato in 2 momenti:
1. Sul luogo dell’evento (in questa fase il coordinamento è affidato
alla Centrale Operativa 118)
2. In DEA (in questa fase il coordinamento è a carico del personale
medico-infermieristico del DEA= Dipartimento - EmergenzaAccettazione)
Per velocizzare la metodica d’intervento vengono definiti dei codici
d’emergenza:
•
Cod. ROSSO Estrema urgenza
•
Cod. GIALLO Urgenza primaria
•
Cod. VERDE Urgenza secondaria
•
Cod. BIANCO Situazione non d’urgenza
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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3. Valutazione dei risultati ottenuti, ed
eventuale revisione dell'intero processo:
importante è verificare l'efficacia della
valutazione di triage utilizzando dei
metodi il più possibile oggettivi
(corrispondenza nell'assegnazione dei
codici, capacità di risposta del sistema
ad eventi ordinari/eccezionali, ecc.), che
permettano di valutare i risultati ottenuti,
eventuali discrepanze tra la decisione di
Triage e la reale gravità clinica (casi di
over o di under-triage), ecc.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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La fase più impegnativa è quella della raccolta dati, dove
l'operatore sanitario, con ampia autonomia operativa,
dovrà giungere all'assegnazione di un codice di gravità
che rifletta la situazione clinica del paziente; dopo avere
escluso la presenza di condizioni incompatibili o
gravemente minacciose per la vita (arresto
cardiocircolatorio/respiratorio, stato di shock, emorragie
massive, insufficienze respiratorie gravi, ecc., che
ovviamente verranno subito trattate) l‘operatore sanitario
procede ad una valutazione di tipo soggettivo ed
oggettivo della persona:
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Valutazione soggettiva:
l'operatore sanitario determina,
mediante intervista, il sintomo
principale, i sintomi associati,
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Valutazione oggettiva:
l‘operatore sanitario procede alla revisione
secondo "criteri scientifici" dei dati raccolti con
l'intervista (le 2 valutazioni devono essere
effettuate contemporaneamente); gli strumenti a
disposizione sono l'esame fisico mirato e la
raccolta della documentazione clinica.
L'esame fisico mirato valuta accuratamente i
parametri vitali (pervietà delle vie aeree, respiro,
circolo, alterazioni neurologiche) e se
necessario esegue una indagine dei distretti
corporei interessati (osservazione, palpazione,
ed esami strumentali di base).
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Assicurare immediata assistenza al malato ch
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2. Indirizzare alla visita medica i pazienti second
codice di priorità;
3. Identificare le priorità e l’area più appropriata
trattamento;
4. Smistare i pazienti non urgenti;
5. Ridurre i tempi di attesa
Teresa Giglio
6. Ridurre Dr.Maria
lo stato
d’ansia
La formazione del personale è un continuo di
acquisizioni, di esperienze, di cultura, di strategie
decisionali, di ragionamenti specifici, di
riconoscimenti di modelli, di intuizioni, di schemi
mentali condivisi fra i vari operatori addetti.
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diagnosi, nè terapia, nè ricovera o dimette pazienti,
ma formula un giudizio di gravità clinica basato sul
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Gli operatori che effettuano il TRIAGE
devono lavorare con linee guida definite e
protocolli molto sintetici e chiari, definiti da
personale medico ed infermieristico. Al
medico responsabile del protocollo
compete la responsabilità del contenuto
dello stesso, mentre l’Infermiere
Professionale e/o l’operatore sanitario
triagista risponde della corretta
applicazione degli step operativi e della
qualità degli interventi attuati.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Proprio per la particolarità del lavoro da svolgere e
per la riservatezza delle informazioni trattate
occorre che si disponga di un locale destinato a
tale attività, e che permette una costante
sorveglianza dei pazienti in attesa.
Il tempo dedicato ad ogni paziente non deve
superare i 5 minuti: considerato l’alto impegno
emotivo è consigliabile che ogni operatore svolga
tale attività non più di 4-5 ore consecutive
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Correlati al TRIAGE sono il BLS,
l’immobilizzazione del rachide
cervicale, il supporto emotivo al
paziente in particolari condizioni di
stress.
Uno dei grandi problemi del
TRIAGE è la sovrastima e la
sottostima; essi possono essere in
gran parte superati dall’esperienza
e dalla cultura specifica e dalla
revisione e discussione periodica
dei casi e dei protocolli operativi.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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L’efficacia ed i risultati del TRIAGE sono correlati a:
a. situazione strutturale;
b. flusso dei pazienti;
c. supporti tecnologici
d. risorse umane, che devono essere
proporzionate al carico lavorativo.
Per raggiungere gli obiettivi che il TRIAGE si propone è
opportuno effettuare riunioni , formazione di gruppi di
lavoro, CORSI DI I° SOCCORSO e BLS , confronti ed
incontri con i medici.
Fondamentale è effettuare la rivalutazione critica
dell’operato dopo circa 6 mesi, rivedendo le modalità
operative, i risultati raggiunti e sull’esperienza concreta
Teresa Giglio-Volontariato riformulare i protocolliDr.Maria
operativi.
Formazione DPC
31
acronimo:
viene dal greco ed è composta da due parole che
significano "punta" e "nome", quindi un nome
formato con le lettere iniziali di altre parole... tutto
qui!
ADR
acronimo di:Article Dangereux par Route:
divide le merci ritenute pericolose ai fini del
trasporto in varie Classi e sottoclassi che vanno
dalle Materie ed oggetti esplosivi (classe 1) alle
Materie ed oggetti pericolosi diversi (classe 9).
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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BLS
acronimo di: Basic Life Support
è il supporto di base delle funzioni vitali che
consiste nelle procedure di Rianimazione Cardio
Polmonare (RCP) necessarie per soccorrere un
paziente che:
· ha perso coscienza;
· ha una ostruzione delle vie aeree o si trova in
stato di apnea per altri motivi;
· è in arresto cardiaco.
L'obiettivo principale del BLS è la prevenzione dei
danni anossici cerebrali;
le procedure sono finalizzate a:
· prevenire l'evoluzione verso I'arresto cardiaco in
caso di ostruzione respiratoria o apnea;
· provvedere alla respirazione e alla circolazione
Teresa Giglio-Volontariato
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artificiali in caso diDr.Maria
arresto
di circolo.
Formazione DPC
Burn Out
Il termine, inglese, evoca l'immagine dell'ultimo
scintillio di una fiamma, di un guscio vuoto, di ceppi
morenti e ceneri fredde e grigie.
E' la sindrome di esaurimento emozionale,
spersonalizzazione e riduzione delle capacità
personali di risposta emotiva che può presentarsi in
chi per professione "si occupa della gente".
Il suo nucleo è uno schema di sovraccarico
emozionale a cui segue l'esaurimento emozionale
da parte di chi, eccessivamente coinvolto sotto il
profilo emozionale, si tende sempre di più verso gli
altri e alla fine si sente sopraffatto dalle richieste
emozionali imposte dagli altri ed è incapace di farvi
fronte.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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CESIRA
acronimo di: Cosciente Emorragia Shock
Insufficienza Rotture Altro
una delle metodiche di Triage, questa italiana, da
applicare in un cosiddetto crash o cantiere in
occasione di una catastrofe o di una maxiemergenza in cui si ponga la necessità, da parte del
Soccorritore intervenuto, di operare una prima
selezione di gravità sui soggetti colpiti.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Chiamata a cascata
La chiamata a cascata rappresenta un sistema di
allertamento rapido che permette il passaggio
veloce di una comunicazione a tutti i volontari,
sfruttando uno schema piramidale che va dal
vertice verso la base.
Permette di trasmettere un'informazione nel più
breve tempo possibile.
Questo significa che non è più una sola persona a
fare tante telefonate quanti sono i Volontari, ma il
compito viene ripartito tra tutti.
Va detto che per non interrompere il flusso della
chiamata a cascata, qualora non si riuscisse a
comunicare con la persona chiamata, è
indispensabile sostituirsi ad essa ed effettuare le
chiamate di sua competenza.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Chiamata a cascata
Difatti ogni Volontario effettua al massimo due
chiamate, secondo uno schema predefinito e
spesso riaggiornato e, cosa importante, le
varie chiamate vengono fatte in
contemporanea.
Il funzionamento del sistema di chiamata a
cascata ottimizza i tempi e permette di
allertare 30 persone in un tempo massimo di
cinque-sei minuti, che rappresenta un tempo
decisamente ottimale.
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Chiamata a cascata
Questo significa che non è più una sola
persona a fare tante telefonate quanti sono i
Volontari, ma il compito viene ripartito tra
tutti.
Va detto che per non interrompere il flusso
della chiamata a cascata, qualora non si
riuscisse a comunicare con la persona
chiamata, è indispensabile sostituirsi ad essa
ed effettuare le chiamate di sua competenza.
Dr.Maria Teresa Giglio-Volontariato Formazione DPC
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Debriefing
la tecnica del Debriefing viene condotta da esperti e
consiste nel fare esprimere le emozioni a coloro che
hanno subito un evento critico in modo che possano
"liberare" tutto il carico emotivo provato
nell'evento stesso (il Debriefing viene attuato fra le
24 e le 72 ore successive al disastro).
In riunioni di piccoli gruppi di persone (fra le 8 e le
20) aperte anche a chi non è stato direttamente
coinvolto, della durata fra 1 a 3 ore seguite da un
momento sociale con cibo e bevande; in un clima di
ascolto ci si focalizza sull'evento traumatico,
aumentando la coesione e cooperazione di gruppo,
con l'obiettivo di "ristrutturare".
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Defusing
la tecnica del Defusing consiste nella
comunicazione, fra le persone che sono state
coinvolte in un evento critico, in maniera spontanea
delle emozioni provate e che ancora si provano (il
Defusing viene attuato entro le 24 ore dal disastro).
In riunioni di piccoli gruppi di persone (fra le 8 e le
20) della durata fra i 25 e i 40 minuti; in un clima di
accoglienza ci si focalizza su chi è stato
maggiormente colpito fornendo informazioni e
contenendo reazioni, con l'obiettivo di
"normalizzare".
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DPTS
acronimo di: Disturbo Post Traumatico da Stress
quando una comunità viene colpita da un disastro
di grande proporzioni si possono avere una serie di
sintomi fra loro anche susseguenti quali shock,
incredulità, terrore, dolore, senso di impotenza,
rabbia ed altri come la paura di andare in luoghi
affollati, per esempio dopo un attentato, o, come
dopo un terremoto, a tornare in edifici con più piani
e, comunque, in luoghi chiusi.
E' evidente come questi disturbi vadano affrontati
con specialisti di supporto psicologico che aiutino a
liberare il carico emotivo (negativo).
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DSS
acronimo di Direttore Soccorsi Sanitari
E' il medico sotto la cui direzione opera il
Personale Medico e Paramedico, che
compongono le varie Squadre sanitarie, in
caso di attivazione di PMA.
GAS
acronimo di Guardo Ascolto Sento
il Gas è uno dei momenti del BLS; è il momento in
cui il Soccorritore:
Guarda il torace dell’infortunato per vedere se si
muove
Ascolta e Sente l'eventuale rumore prodotto
dall’aria respirata dall'infortunato
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Indicatori di rischio
sono i segnali premonitori che informano
dell'approssimarsi di un evento calamitoso.
PLS
acronimo di: Posizione Laterale di Sicurezza
viene usata per prevenire la morte per
soffocamento a causa di una caduta della lingua
in faringe o all' ostruzione ad opera di materiale
liquido (vomito, sangue), con le persone prive di
conoscenza.
Le si pone in posizione semi-prona senza per altro
schiacciare la bocca contro il pavimento, in modo
che per gravità sia la lingua che eventuali
secrezioni siano drenate verso l'apertura buccale e
quindi l'esterno.
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PLS
Ci si mette in ginocchio a fianco della vittima e
gli si piega a 45° un ginocchio verso il nostro
lato ed infilando la mano dello stesso lato sotto
il gluteo; si afferra poi il braccio e la gamba
controlaterale e tirando si fa roteare la vittima
fin quando non scivola a pancia in giù.
Poi le si ruota la testa verso di noi, prendendo la
sua mano libera e ponendola sotto la guancia a
mò di cuscino.
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PMA
acronimo di: Punto Medico Avanzato
è un luogo che sarà stato allestito a distanza di
sicurezza dal cosiddetto crash o cantiere e dove
operano Medici ed Infermieri coadiuvati da
Volontari divisi in vari compiti e che daranno ai
pazienti la prima e sostanziale stabilizzazione
prima di essere evacuati .
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PME o CME
acronimo di: Posto Medico di Evacuazione o Centro
Medico di Evacuazione
nei casi più gravi in cui sono stati messi in funzione
uno o più PMA e dove il numero degli infortunati è
così numeroso che la Grande Noria non ha mezzi a
sufficienza per portare velocemente gli stabilizzati
negli ospedali, si apre anche un PME dove questi
verranno alloggiati sotto controllo Medico in attesa
di essere trasferiti.
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Role Playng
è un gioco in cui si simula uno scenario calamitoso
ipotetico in un dato territorio; i partecipanti devono
assumere un ruolo ed una identità ed agire in modo
conseguente, come meglio possono.
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START
acronimo di: Simple Triage And Rapid Tratment
una delle metodiche di Triage, questa
anglosassone, da applicare in un cosiddetto crash o
cantiere in occasione di una catastrofe o di una
maxi-emergenza in cui si ponga la necessità, da
parte del Soccorritore intervenuto, di operare una
prima selezione di gravità sui soggetti colpiti.
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Tecnica di Delfi
consiste nel selezionare un Gruppo di Esperti in
varie discipline che sono di volta in volta consultati
separatemente sulla credibilità di scenari ad essi
prospettati e sulle eventuali modifiche da apportare
al Piano sottoposto al loro vaglio.
Si usa, ad esempio, per i Piani di Protezione Civile
Comunali e prende il nome dall'Oracolo di Delfi
della antica Grecia dove venivano consultate le
divinità sul proprio futuro.
Con questa tecnica si tenta di individuare eventuali
scenari non presi in esame da coloro che hanno
progettato il Piano stesso.
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