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Diapositiva 1 - Anatomia Patologica 3
ENTEROCOLITI Meccanismi di infezione gastrointestinale La maggior parte delle infezioni diarroiche gastrointestinali sono di natura non infiammatoria, di solito insorgenti nel piccolo intestino ad opera di enterotossine o di altri processi che alterano la funzione assorbente dei villi. I pazienti con infezioni batteriche si presentano con sindromi dissenteriche caratterizzate da febbre, dolore addominale e feci contenenti sangue, muco e pus. Al contrario, pazienti con infezioni batteriche invasive di solito hanno un quadro clinico dominato dalla sintomatologia diarroica e da infiltrati neutrofili nella mucosa. Meccanismi patogenetici del danno batterico: 1. I batteri possono invadere direttamente le cellule epiteliali ed essere inclusi in vescicole fagocitiche in cui si replicano, per poi lisare le cellule stesse. La lisi della cellula richiama l’infiltrato, costituito da neutrofili; 2. I batteri attaccano direttamente l’epitelio senza invadere gli enterociti; 3. I batteri provocano il danno tramite la produzione di tossine. Sindrome dell’ansa cieca La crescita batterica porta a malassorbimento. I batteri aumentano nell’ansa cieca per 1) alterata rimozione dei batteri dal tratto GI superiore, di solito per acloridria; 2) continuo apporto batterico nel piccolo intestino per fistole colo-digiunali; 3) alterazioni della motilità del viscere. ENTEROCOLITI da agenti INFETTANTI/INFESTANTI In soggetti immunodepressi In soggetti immunocompetenti In adulti In neonati/bambini Agenti normalmente non presenti nell’intestino Virulentazione di agenti normalmente presenti Variazioni epidemiologiche negli anni e a seconda delle condizioni ambientali, ecc. Infezioni di singoli individui Epidemie This is the normal appearance of small intestinal mucosa with long villi that have occasional goblet cells. The villi provide a large area for digestion and absorption. This is normal colonic mucosa. Note the crypts that are lined by numerous goblet cells. In the submucosa is a lymphoid nodule. The gut-associated lymphoid tissue as a unit represents the largest lymphoid organ of the body MICROFLORA TUBO DIGERENTE ORGANO AEROBI ANAEROBI Orofaring e ed esofago 104-105: Streptococcus, Haemophilus, Neisseria, Diphteroides 105-107: Fusobacterium, B. melaninogenicus e oralis, Pepto- peptostreptococcus Stomaco Normalmente assenti Normalmente assenti Vie biliari Scarsi: E. coli, Klebsiella, Enterobacter, Enterococcus Normalmente assenti Duodeno, 102: Streptococcus, E. coli, digiuno, Klebsiella, Enterobacter, ileo Enterococcus pross. 104-106: E. coli, Klebsiella, Ileo Enterobacter, Enterococcus distale 105-108: E. coli, Klebsiella, Colon Enterobacter, Enterococcus 10-102: Bacteroides fragilis, Peptococcus, Streptococcus, Clostridium 105-107: B. Fragilis, Peptostreptococcus, Clostridium 109-1011: Bact. Fragilis, Pepto-streptococcus, Clost. INFEZIONI/INFESTAZIONI correlate all’AIDS (“enteropatia da AIDS”) Citomegalovirus (duodeno; area ileocecale; estese ulcerazioni Micobatteriosi atipica (innumerevoli batteri fagocitati da macrofagi nella tonaca propria intestinale e nei linfonodi drenanti) Criptosporidiosi (Criptosporidium, protozoo che si attacca sul bordo luminale dell’epitelio) Microsporidiosi (Microsporidium, protozoo obbligato intracellulare; in genere nel digiuno) Isospora Adenovirus (colite) Toxoplasma “ Pneumocystis “ Histoplasma “ HIV (diretto responsabile di coliti croniche in alcuni soggetti) CMV infection has no characteristic gross appearance in any organ, but it can be manifested in a variety of ways. Here is cecal ulceration. CMV can often be disseminated and involve a variety of organs, though the degree of organ failure from such involvement varies greatly. Seen here is a characteristic inclusion in liver Mycobacterium avium complex (MAC) may produce a grossly visible yellowish-tan cut surface, as seen here in these mesenteric lymph nodes, because the mycobacteria are so numerous. Mycobacterium avium complex (MAC) with acid fast stain often has the characteristic appearance shown here with numerous mycobacteria filling macrophages. Such macrophages may be distributed diffusely or in clusters. The major gastrointestinal protozoa (Cryptosporidium, Microsporidium, and Isospora organisms) are compared morphologically in this diagram The small round blue organisms at the lumenal border are cryptosporidia. Cryptosporidiosis produces a copious watery diarrhea. INFEZIONI/INFESTAZIONI in Immunocompetenti Duodenite (Helicobacter pylori; ulcera; diarrea; malessere generale; febbre; dolore dolore addominale in genere autolimitantesi) Shigella (Dissenteria bacillare; tossina ) Duodeno-digiunite acuta flemmonosa (Scandinavi;linfangite e linfoadenite; etiologia ignota) Giardiasi (protozoo; in genere bambini, in climi caldi; malassorbimento; diarrea cronica; appiattimento dei villi; linfoadenite) Yersinia enterocolitica (bacillo Gram-negativo; enterite ulcerativa; enterocolite; appendicite e/o linfoadenite mesenterica; alterazioni intestinali simili al tifo da Salmonella: ulcere allungate; iperplasia linfoide sottostante; piccole ulcere aftoidi; a differenza dal tifo vi sono colonie di Gram-negativi e neutrofili alla base dell’ulcera. Identificazione del microrganismo su: feci, linfonodi, sangue, òliquido peritoneale ) Spirochetosi intestinale (spirochete che colonizzano il bordo a spazzola del piccolo intestino, dando sintomi lievi, in genere non colite) INFEZIONI/INFESTAZIONI in Immunocompetenti Colite pseudomembranosa (Clostridium difficile; dopo uso di antibiotici lassativi; dopo resezione per malattia di Hirschsprung; probabile ruolo nella colite collagena; ispessimento della parete intestinale; placche mucose discrete, bianco-giallastre, contenenti muco e granulociti; complicanze: colite tossica; perforazione) Colite amebica (Entamoeba histolytica; predilige cieco e colon ascendente; ulcere discrete con interposta mucosa normale; scarsa componente infiammatoria; pseudoascessi; rischio di perforazione ) Enterite eosinofila (parassiti (vermi): nematosi, es. Strongyloides, Acscaris, Trichiuris; vermi piatti, Cestodi (tenia) e Trematodi (schistosomi); sindrome ipereosinofila) Colera (Vibrione del colera; tossina) In neonati: Enterocolite necrotizzante (in genere neonati prematuri o pluritrasfusionati, nei primi giorni di vita. Ileo terminale e colon ascendente; mucosa necrotica; cisti gassose sottomucose; complicanza: perforazione; sulla superficie ulcerata si trova il microrganismo della Enteritis necroticans) This is an example of infectious diarrhea due to Giardia lamblia infection of the small intestine. The small pear-shaped trophozoites live in the duodenum and become infective cysts that are excreted. They produce a watery diarrhea. A useful test for diagnosis of infectious diarrheas is stool examination for ova and parasites Giardiasi Causata dal più comune Protozoo intestinale, a distribuzione ubiquitaria. Dà segni clinici nel 50% dei casi di infestazione, il 15% degli individui infestati sono portatori sani. Raramente è visibile nelle feci, se non in caso di diarrea acutissima. I trofozoiti sono visibili nelle biopsie digiunali, anche se difficili da diagnosticare in HE. Micro: quadro aspecifico con modesto appiattimento dei villi, foci di infiammazione acuta con neutrofili e rari eosinofili. Talora: iperplasia linfoide. Il protozoo è visibile al M.O. Amebiasi Lesioni rilevate giallastre (+ flessure coliche) rottura disseminazione ed ulcerazione con edema, congestione vascolare ed infiltrazione eosinofila. Complicazioni: necrosi massiva (superinfezione batterica); ameboma; disseminazione epatica pseudoascesso. •L’ulcera è tipicamente a forma ovale, con bordi rilevati, la cui base ampia è rivestita da fibrina e detriti cellulari. •Una netta demarcazione divide la mucosa necrotica da quella integra e ciò dimostra l’azione litica dei trofozoiti, che si trovano sulla superficie delle ulcere, nell’essudato e nel cratere, nella sottomucosa, nella muscolaris propria, nella sierosa e nelle piccole vene della sottomucosa. •La risposta infiammatoria nelle ulcere precoci è scarsa; comunque, con l’allargarsi delle ulcere, si verifica un accumulo di neutrofili, linfociti, istiociti, plasmacellule e, a volte, eosinofili. •L’ ameboma, complicanza comune della dissenteria amebica, è caratterizzato da tessuto di granulazione, fibrosi, cellule infiammatorie croniche e gruppi di trofozoiti generalmente concentrati nella sottomucosa vicino a piccole ulcerazioni. I trofozoiti dell’ameba sono di forma sferica od ovalare (15 – 20 micron di diametro) con una sottile membrana cellulare e un nucleo singolo con bordi nucleari prominenti e cariosoma centrale. •Il citoplasma è vacuolato (possono essere confusi con macrofagi). •Con la colorazione del PAS, il citoplasma dei trofozoiti (rosso) risalta sulla superficie tissutale, mentre si colora di nero se colorati con l’ematossilina ferrica di Heidenhain •La presenza di trofozoiti contenenti globuli rossi indica l’invasione tissutale da parte dell’Entameba histolitica. •I parassiti possono essere dimostrati anche mediante l’immunoistochimica. Colite pseudomembranosa 24 year-old with bloody diarrhea. Sigmoidoscopy revealed mucosal inflammation with erythema (redness), edema (swelling), granularity and loss of the normal vascular pattern. Stool culture grew Salmonella. The gross appearance resembles that of inflammatory bowel disease. INTOSSICAZIONI ALIMENTARI TRASMISSIONE ORO-FECALE Sono diverse, es la Intossicazione Stafilococcica (da stafilococco). (Diarrea da gelato o pasta alla crema). Ingestione di alimenti inquinati dal batterio Stafilococcus Aureus. Alcuni uomini sono portatori cronici di questo batterio (si annida e vive nella "gola"). Se queste persone sono anche dei "manipolatori" di cibi (latte, formaggi, creme, gelati, insaccati, scatolame, surgelati ) il rischio che possa esserci contaminazione dei cibi è alto. La contaminazione dei cibi non ne altera le caratteristiche organolettiche (aspetto, sapore, gusto). Dopo una incubazione di 2-6 ore compare: nausea vomito dolori addominali (crampi) diarrea (feci liquide, raramente con muco e sangue) mal di testa (non sempre) In genere non c'è febbre ed il quadro si risolve in pochi giorni. L'unica misura di profilassi è la buona conservazione dei cibi e il controllo dei manipolatori di cibi. Ecco perché questi sono sottoposti a controlli (tampone faringeo nei gelatai, pasticceri, ecc.) VOMITO Espulsione forzata del contenuto gastrico attraverso la bocca, sotto il controllo del S.N.C. (centro del vomito, nella formazione reticolare del bulbo), che coordina impulsi afferenti ed efferenti Il vomito può entrare nelle vie aeree e dare fenomeni “ab ingestis” AFFERENZE DEL VOMITO (stimoli nervosi, chimici, etc.) - Encefalo - Labirinto - Tubo digerente -Chemorecettori (metaboliti, veleni, farmaci, etc.) EFFERENZE DEL VOMITO (nervi somatici, S.N.A) contrazione muscoli intercostali diaframma parete addominale glottide stomaco e piloro rilasciamento LES, esofago muscolo cricofaringeo CAUSE DEL VOMITO - Patologie encefaliche (specie con ipertensione endocranica) - Affezioni labirintiche (labirintiti, cinetosi) - Malattie gastrointestinali acute a carattere doloroso o ostruttivo -Malattie gastrointestinali croniche -Malattie metaboliche/disendocrine -Intossicazioni, farmaci, rx-terapie - Numerose altre cause (compresi gravidanza, fattori emozionali, etc.) Il VOMITO risulta, nel complesso, sintomo aspecifico, di scarsa utilità clinica, talora addirittura un fenomeno parafisiologico. In CHIRURGIA è un sintomo importante agli effetti diagnostici Anche se spesso il sintomo non risulta facilmente inquadrabile, si possono individuare, sommariamente, tre tipi di VOMITO: • “Centrale”: affezioni labirintiche, neurologiche, cause tossiche, dismetaboliche, farmacologiche, etc. • Riflesso: fenomeno associato a stimoli dolorosi o a patologie gastrointestinali a carattere non ostruttivo • Ostruttivo: derivante da un ostacolo, parziale o completo, alla progressione del contenuto gastrointestinale (alimenti o secrezioni) In CHIRURGIA assumono importanza particolare - vomito riflesso - vomito ostruttivo CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (1): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI Vomito riflesso: il carattere è sempre e soltanto gastrico o biliare Vomito ostruttivo: caratteristiche variabili, dipendenti dal livello e dal tipo di ostruzione (anche solo gastrico) VOMITO GASTRICO - riflesso o ostruttivo (stenosi antro-piloriche o duodenali) - alimentare o meno (caratteri differenti secondo fase digestiva) - contenuto gastrico in fase interdigestiva: bianco, trasparente, leggermente filante - possibile componente biliare (reflussi duodeno-gastrici, abituali o secondari al vomito): giallo chiaro, trasparente, fino a verde scuro, denso, secondo tempi di ristagno - se componente biliare: riflesso o ostruzione sottovateriana VOMITO BILIARE: vedi ultimi due punti precedenti - solitamente in assenza di ingesti CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (2): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI VOMITO ENTERICO - sempre e solo ostruttivo (ileo meccanico, raramente paralitico) - raramente alimentare (raro che il paziente assuma cibo) - liquido giallastro per componente biliare, denso, maleodorante VOMITO FECALOIDE - sempre e solo ostruttivo (è un vomito enterico tardivo) - fecaloide non significa fecale (vomito fecale: eccezionale, possibile solo in presenza di fistole gastro-coliche) - il termine si riferisce a un’intensa maleodoranza, evocativa dell’odore fecale, per abnorme crescita batterica (vedi oltre); altre caratteristiche analoghe a quelle del vomito enterico - solitamente dovuto a occlusione meccanica ileale “bassa” (ma ogni vomito enterico col tempo può diventare fecaloide - le occlusioni coliche non determinano vomito finchè il colon è “recettivo” e la valvola ileo-ciecale resta continente DIARREA - 1 Manca una definizione assoluta, perchè disturbo interpretabile molto soggettivamente: emissione rapida di feci abbondanti e poco formate Tra liquidi ingeriti, alimenti e secrezioni, ogni giorno percorrono il tubo digerente circa 10 litri. - il 90% è assorbito dall’ileo (arrivano al cieco circa 1000 ml) - il 90% è assorbito dal colon (volume fecale: circa 100 ml) - il colon può compensare fino a 4-5 litri Una riduzione anche modesta della capacità di assorbimento colico o una riduzione importante dell’assorbimento ileale possono provocare diarrea, ma non tutte le diarree s’instaurano con questo meccanismo Va considerata una PSEUDODIARREA l’emissione frequente di piccoli quantitativi di feci con componente mucosa, purulenta o ematica (patologie neoplastiche o flogistiche del sigma-retto) DIARREA - 2 Nella diarrea sono importanti non solo l’osservazione dei caratteri organolettici (specie presenza di sangue, feci normocromiche o “biliari”, steatorrea), ma anche ritmi, rapporti coi pasti, durata (diarree acute o croniche), concomitanza col dolore. Nel complesso, il sintomo è aspecifico, in quanto riscontrabile in numerose malattie, per lo più gastrointestinali, o un condizioni non francamente patologiche (banali intolleranze alimentari, stress, etc.) CLASSIFICAZIONE DELLE DIARREE • Osmotiche: lassativi osmotici, malassorbimenti, intestino corto • Secretorie: enterocoliti batteriche (endotossine), e virali, lassativi “irritanti”, sali biliari secondari, tumori intestinali ormonosecernenti • Essudative: M. di Crohn e colite ulcerosa, colite ischemica, colite postattinica (da raggi), • Da alterata motilità: colon irritabile, fattori psico-emozionali, reazioni neurovegetative, stati disendocrini e dismetabolici TENESMO E INCONTINENZA Il TENESMO è una penosa, continua o ripetuta sensazione di stimolo alla defecazione. E’ sostenuta da - distensione/occupazione dell’ampolla rettale (fecalomi, neoplasie) - stimoli flogistici sulla mucosa (tossine, es.: nella dissenteria bacillare) L’ampolla è facilmente raggiungibile sia con una esplorazione rettale che con un rettoscopio. Esiste pure un tenesmo vescicale (cistiti di varia origine) L’incontinenza fecale (esiste pure un’incontinenza vescicale) è una riduzione o perdita della funzione di controllo volontario (o automatico durante il sonno) del passaggio di feci e gas attraverso l’ano. - Incontinenza maggiore: emissione involontaria di feci solide - Incontinenza minore: emissione involontaria di gas o feci liquide - Incontinenza paradossa: da distensione rettale e incontinenza dello sfintere anale interno (fecaloma) Enterobacteriaceae gram negative facultative anaerobic rods – oxidase negative (no cytochrome oxidase) • gastrointestinal diseases – Escherichia coli – Salmonella – Shigella – Yersinia entercolitica -Enterobacteriaceae – – – – septicemia, pneumonia, meningitis urinary tract infections Citrobacter Enterobacter Escherichia Hafnia Morganella Providencia Serratia Reiter's syndrome • Histocompatibility antigen (HLA) B27 – Enterobacteriaceae *Salmonella *Shigella *Yersinia – Not Enterobacteriaceae *Campylobacter *Chlamydia Enterobacteriaceae • community acquired • otherwise healthy people – Klebsiella pneumoniae * respiratory diseases * prominent capsule –urinary tract infection –fecal contamination *E. coli *Proteus – urease (degrades urea) – alkaline urine LPS Enterobatteri (antigene O) •Habitat intestinale (uomo ed animali) Batteri gram negativi Ag K (Vi) Asporigeni Ag R Mobili/immobili Core Provvisti di pili specifico Costante Aerobi/anaerobi facoltativi Ciclo di KREBS/ via fermentativa (mancano del citocromo c) Produttori di endotossina (LPS) Lipide A Porzione tossica Enterobatteri - Azione patogena 1) Infezioni sistemiche: febbri enteriche (tifo e paratifo) (intestino come conseguenza alla diffusione dell’infezione a tutto l’organismo) 2) Infezioni intestinali (infezioni esogene): enteriti e gastroenteriti presenza di sintomatologia gastrica (dissenteria e/o diarrea) • Enterobatteri invasivi (Salmonella, Shigella, E. Coli). Organi colpiti: Intestino distale, mucose. Sintomatologia: dissenteria (infiammazione della mucosa dell’intestino distale) e diarrea (diminuita capacità di assorbimento dei liquidi). Non enterotossine • Enterobatteri non invasivi (E. Coli) Organi colpiti: Intestino tenue. Sintomatologia: diarrea. Enterotossina. 3) Infezioni a localizzazione extra – intestinale (infezioni endogene): infezioni urinarie Escherichia Coli 1. 2. Infezioni endogene delle vie urinarie (ceppi uropatogeni: CNF-11, adesine e emolisine) Enteriti contratte con alimenti contaminati (ceppi enteritogeni) Invasione della mucosa intestinale crasso (lesioni infiammatorie) 1CNF cytotoxic necrotising factor Produzione tossine e azione sulla mucosa intestinale tenue Escherichia Coli 4 gruppi di E. coli Stipiti enteropatogeni EPEC Stipiti entoroinvasivi EIEC Stipiti enterotossigeni ETEC Stipiti enteroemorragici EHEC No Si E. Coli non produttori di tossine GLI ENTEROPATOGENI Potere patogeno: danno diretto o indiretto (processo infiammatorio delle mucose intestinali) Stipiti EPEC: Sintomatologia: febbre, diarrea mucosa (14 gg). Meccanismo patogeno: fattore EAF (EPEC-Adherence Factor): distruzione microvilli (dovuti ad aderenza del batterio sulla membrana degli enterociti) Stipiti enteropatogeni EPEC Stipiti entoroinvasivi EIEC E. Coli non produttori di tossine Stipiti EIEC: Stipiti enteropatogeni EPEC Stipiti entoroinvasivi EIEC Sintomatologia: febbre dissenteria (feci acquose e muco-sanguinolente), crampi addominali. Meccanismo patogeno: adesione alla mucosa del colon e del crasso. INV (fattore di invasività) distruzione dei tessuti della mucosa intestinale E.Coli Intestino crasso I batteri invadono le cellule della mucosa (crasso) vengono inglobate da un vacuolo, si moltiplicano all’interno della cellula Diffusione cell-cell Distruzione dei tessuti. reazione infiammatoria E. Coli produttori di tossine Stipiti enterotossigeni ETEC Stipiti enteroemorragici EHEC Stipiti ETEC Presenza di adesine (CFA1 e CFA2), Sintomatologia: diarrea acquosa, crampi addominali e febbre di leggera entità Potere patogeno: produzione di tossine: enterotossine (TL + TS) TermoLabile simile alla struttura della tossina colerica (ma meno diffusibile) CFA1 e CFA2: Colonization factor Antigen 1 e 2 A B LT BGM1 Tossina termolabile ganglioside A2 Attività ADP-ribosilante (colera) membrana citoplasma Stipiti ETEC A1 NAD ADPr + nicotinamide Secrezione H2O ed elettroliti attivazione adenilato-ciclasi ATP AMPc AMPc AMPc AMPc AMPc Cellule dell’epitelio intestinale ST Tossina termostabile recettore GC: guanilato-ciclasi Stipiti ETEC GTP cGMP Attivazione delle chinasi alterato trasporto di ioni NA CL Stimolazione sintesi cGMP E. Coli produttori di tossine Stipiti enterotossigeni ETEC Stipiti enteroemorragici EHEC Stipiti EHEC Sintomatologia: quadro enterico di lieve entità (mancanza di potere invasivo) Potere patogeno: produzione di tossine shiga like (SLT) Tossina shiga-like SLT GB A globotriosilceramide Vescicola endocitosica Stipiti enteroemorragici EHEC lisosomi A1 A2 A1: frammento attivo Legame al ribosoma e distacco di una adenina a livello dell’RNA r Blocco sintesi proteica MORTE Stipiti enteroemorragici EHEC Le complicanze… Penetrazione della mucosa colon produzione di tossina diffusione tossina Tossina + recettori delle cellule vascolari endoteliali Danno endotelio: liberazione citochine, fenomeni coagulativi emorragici del: Colon SNC Rene (Colite emorragica) (cefalea stato soporoso) (sindrome uremicoemolitica) Diagnosi di infezione • • • • • Diagnosi differenziale: distinzione E.C. presenti e ceppi di E.C.enteritogeni (EPEC/EHEC) più frequenti Adesività del batterio (capacità del batterio di aderire a cellule coltivate in vitro) Ricerca della tossina TL o TS (EIA o prove in vivo) Ricerca della tossina SL (azione citotossica in colture cellulari) Ricerca del potere invasivo (capacità di penetrare in cellule coltivate in vitro) Shigelle • • • • Sottogruppo A. Shigella dysenteriae: il patogeno di maggiore importanza (SL) Sottogruppo B. Shigella Flexneri: associata di recente con outbreaks tra maschi omosessuali Sottogruppo C. Shigella Boydii: endemica in India Sottogruppo D. Shigella Sonnei: frequente negli Stati Uniti Dissaenteria Bacillare Shigelle Agente etiologico: dissenteria bacillare con periodo incubazione (hh - 3, 6 gg) Sintomatologia: diarrea muco sanguinolenta, febbre moderata, dolori addominali, tenesmo, vomito. Unica fonte di infezione: uomo. Trasmissione oro-fecale (sono suff. 100 batteri) Diffusione dell’infezione: mosche. Cibo/H20 SLT Superamento dell’acidità gastrica Tossina shiga- GB A globotriosilceramide Vescicola endocitosica Localizzazione mucosa del colon lisosomi A2 A1 Penetrazione epitelio mucoso e liberazione tossina A1: frammento attivo Legame al ribosoma e distacco di una adenina a livello dell’RNA r Blocco sintesi proteica MORTE La tossina Shiga Le complicanze… Tossina + recettori delle cellule vascolari endoteliali Colon SNC Rene (Colite emorragica) (cefalea stato soporoso) (sindrome uremicoemolitica) Danno endotelio: liberazione citochine, fenomeni coagulativi emorragici del: Le salmonelle • • • • Enterobacteriaceae: Gram negativi, asporigeni, mobili per flagelli peritrichi, provvisti di pili. Aerobi anaerobi facoltativi Produttori di catalasi (in grado di scindere i perossidi che si producono in presenza di ossigeno) Produttori di endotossina (LPS) LPS Zucchero---zucchero Zucchero Catena polisaccaridica specifica (antigene O) Zucchero zucchero Zucchero core Zucchero Eptoso Eptoso KDO Etanolamina P KDO KDO Lipide A P etanolamina Glucosamina P Glucosamina ag14 ag16 ag 13 oag14 oag14 ag 14 Salmonelle • • Forme gastroenteriche e forme sistemiche (l’interessamento dell’intestino si accompagna alla diffusione dell’infezione a tutto l’organismo). Circuito oro-fecale. Forma tipica TIFO Astenia, d.muscolari cefalea matt p.i. 7-14 gg sera matt Compromissione dell’apparato digerente, snc torpore (tufos) Emorragia intestinale, perforazione intestinale, peritonite) Infezioni da Salmonella • Gastroenteriti (70% delle infezioni); • Batteriemia con o senza coinvolgimento del tratto GI (10%); • Febbre tifoide; • Infezioni locali di articolazioni, ossa o meningi (5%); • Stato di portatore in individui asintomatici. Enterite tifica Salmonella typhi, S. paratyphi A,B,C. Incubazione: 10-14 gg. Contagio da alimenti e acqua contaminati. Patogenesi: mucosa intestinale placche del Peyer (I) risposta immunologica primaria (incubazione) setticemia (febbre, lesioni cutanee) fegato bile placche del Peyer (II) linfonodi mesenterici disseminazione (es. midollo osseo); reni urine; milza Placche del Peyer: lesioni ovali, longitudinali, ulcerate. Micro: intumescenza, escara, caduta dell’escara, cicatrizzazione. Complicanze: emorragie, perforazione. Febbre tifoide E’ un’infezione sistemica, a carico soprattutto del sistema monociticomacrofagico, causata da S. typhi, caratterizzata clinicamente da cefalea, febbre, disturbi del sensorio, leucopenia e splenomegalia. Le lesioni della febbre tifoide coinvolgono soprattutto l’ultima parte dell’ileo, in particolare le strutture linfatiche intestinali, ed evolvono in diverse fasi: I stadio o stadio dell’iperplasia linfatica : E’ caratterizzato da iperemia della mucosa intestinale e da iperplasia delle strutture linfatiche. Le placche di Peyer e i follicoli solitari, per proliferazione degli elementi linfoidi ed istiocitari e la comparsa di cellule di aspetto epitelioide (cellule di Rindfleisch), risultano sporgenti rispetto alla mucosa, di colorito grigio-rossastro. II stadio o stadio della necrosi e di formazione dell’escara : Il tessuto linfatico va incontro a un processo necrotico che si estende anche in profondità, interessando la mucosa e la sottomucosa e arrestandosi in corrispondenza della tonaca muscolare. Si formano così escare di colore gialloverdastro, costituite anche da detriti cellulari. III stadio o stadio della cicatrizzazione delle ulcere : L’escara va progressivamente demarcandosi rispetto al tessuto sano circostante e in profondità, quindi cade, dando luogo all’ulcera. Il fondo di questa è costituito dalla muscolare, ma quando l’escara ha interessato anche quest’ultima, l’ulcera sarà separata dalla cavità peritoneale solo dalla sierosa→→peritoniti da perforazione, enterorragie. IV stadio o stadio della cicatrizzazione delle ulcere : Le ulcere si detergono e vanno progressivamente incontro a restitutio ad integrum. Cibo contaminato Numero limitato: nessun attecchimento Intestino tenue: se attecchimento (mucosa e sottomucosa) --- Vasi linfatici Circolo ematico Eliminazione batteri (feci) Diarrea emorragia perforazione intestinale Moltiplicazione (macrofagi) fegato, MO, milza Batteriemia persistente ! (Sintomi) Intestino tenue (colonizzazione secondaria) e raggiungimento lamina propria (moltiplicazione) batteriemia I Bile colecisti !!!!! Portatori sani !!!!!!! Salmonelle • Portatore sano: persistenza di salmonella a livello della colicisti, anche dopo la guarigione clinica • Questi soggetti continuano ad eliminare il batterio con il materiale fecale • Sorgente di infezione!!! In 1998, a new food vehicle, cold breakfast cereal, caused an outbreak of Salmonella serotype Agona infections that resulted in 409 culture- confirmed cases in 22 states. As a result of the outbreak investigation, two million pounds of cereal were recalled. Salmonelle Forme sistemiche: (l’interessamento Forme gastroenteriche e forme sistemiche dell’intestino si accompagna alla diffusione dell’infezione a tutto l’organismo). Forma più diffuse Focolai epidemici in collettività La guarigione delle forme gastroenteriche è vicina al 100%. Solo in pochi casi può insorgere la sindrome di Reiter, caratterizzata da dolore alle giunture, irritazione agli occhi e dolore alla minzione Il vaccino • Da eseguire almeno una settimana prima dell’eventuale partenza la Presenza di anticorpi risulta protettiva per alcuni anni • • Vaccini a cellula intera (per os) Vaccini preparati con con il polisaccaride capsulare Vi (intramuscolo) Vaccini preparati con batteri vivi ed attenuati dello stipite Ty21 (Salmonella thyphi) • Enterocolite pseudomembranosa Comprende una serie di condizioni non altrimenti classificabili, caratterizzate dalla formazione di pseudomembrane. Comprende: forme da antibiotici; forme da Clostridium difficile; forme neonatali da stress ipossico. Enterocolite pseudomembranosa •La mucosa intestinale appare rivestita da placche di muco, fibrina e pus che aderiscono alla mucosa iperemica. •Nella fase precoce vi è distruzione dell’epitelio di superficie con accumuli di materiale infiammatorio. •Con il progredire della malattia, tali ammassi diventano placche e la mucosa sottostante viene distrutta. •Infine, le modificazioni diventano analoghe a quelle della colite ischemica •Può insorgere una dilatazione tossica acuta. Caption: E. coli Escherichia coli Escherichia coli • E. coli and Shigella – genetically very similar – many similarities in diseases Enteropathogenic E. coli destruction of surface microvilli • fever • diarrhea • vomiting • nausea • non-bloody stools Gut lumen Enterotoxigenic E. coli • diarrhea like cholera • milder • travellers diarrhea Enterotoxigenic E. coli • Heat labile toxin – like choleragen – Adenyl cyclase activated – cyclic AMP – secretion water/ions • Heat stable toxin – Guanylate cyclase activated – cyclic GMP – uptake water/ions Enteroinvasive E. coli (EIEC ) • Dysentery - resembles shigellosis Gut lumen Enterohemorrhagic E. coli • Usually O157:H7 Flagella Transmission electron micrograph Enterohemorrhagic E. coli • Hemorrhagic – bloody, copious diarrhea – few leukocytes – afebrile • hemolytic-uremic syndrome – hemolytic anemia – thrombocytopenia (low platelets) – kidney failure • Vero toxin • “shiga-like” • Hemolysins Treatment -gastrointestinal disease • fluid replacement • antibiotics – not used usually unless systemic –e.g. hemolytic-uremia syndrome E. coli fimbriae Type 1 mannose P galactose – glycolipids – glycoproteins Shigella • S. flexneri, S. boydii, S. sonnei, S. dysenteriae –bacillary dysentery – shigellosis • bloody feces • intestinal pain • pus Shigellosis • within 2-3 days –epithelial cell damage Gut lumen Shigella sonnei Shiga toxin • enterotoxic • cytotoxic • inhibits protein synthesis – lysing 28S rRNA Shigellosis • man only "reservoir" • mostly young children – fecal to oral contact – children to adults • transmitted by adult food handlers – unwashed hands Treating shigellosis • manage dehydration • patients respond to antibiotics – disease duration diminished Salmonella [417 ] Caption: Salmonella typhi - Gram-negative, enteric, rod prokaryote (dividing); causes typhoid fever. Magnification*: x5,530 Type: SEM Keywords: 96430B.TIF bacilli bacillus bacteria bacterial pathogen bacterium division Gram-negative human disease infection prokaryote rod Salmonella typhi typhoid fever enteric bacterial pathogen intestinal tract infection SEM | salmonella Salmonella • 2000 antigenic "types” • genetically single species – S. enterica • disease category –S. enteritidis –many serotypes –S. cholerae-suis –S. typhi Salmonellosis • S. enteritidis – the common salmonella infection – poultry, eggs – no human reservoir – Gastroenteritis • • • • nausea vomiting non-bloody stool self-limiting (2 - 5 days) Salmonellosis Gut lumen uncomplicated cases (the vast majority) antibiotic therapy not useful S. cholerae-suis • much less common • septicemia • antibiotic therapy essential Tifo addominale, provocato dalla Salmonella typhi (tifo addominale o febbre tifoide) Tifo endemico, provocato dalla Rickettsia mooseri (tifo endemico o murino) Tifo esantematico, malattia provocata dalla Rickettsia prowazekii (tifo epidemico o esantematico o petecchiale) Typhoid • • • • • enteric fever severest salmonella disease Salmonella typhi rare in US epidemics – third world – Europe * historical Salmonella typhi • human reservoir –carrier state common • contaminated food • water supply • poor sanitary conditions Typhoid septicemia - occurs 10-14 days – lasts 7 days gall bladder –shedding, weeks acute phase, gastroenteritis gastroenteritis S. typhi • Vi (capsular) antigen – protective Decorso normale: Detersione dell’escara Restitutio ad integrum Complicanze: Perforazione intestinale Distacco dell’escara Emorragia Typhoid -Therapy • Antibiotics – essential • Vaccines – ineffective Enterocolite da Yersinia La Yersinia pseudotuberculosis o Y. enterocolitica provocano linfadenite mesenterica di tipo granulomatoso-suppurativo. Sono presenti ileite terminale e adenite mesenterica con interessamento variabile del colon e dell’appendice. Talora è presente ulcerazione intestinale. Yersiniosis • Yersinia entercolitica –gastroenteritis – Scandinavia common – US * colder regions Yersiniosis • transmission – fecal contamination, domestic animals • water • milk – meat Yersinia Gut lumen Diarrhea fever abdominal pain antibiotic therapy recommended occassional bacteremia Y. pseudotuberculosis • similar • less severe disease Colera Enterite acuta da Vibrio Cholerae o Eltor. Endemica o epidemica. Cibi contaminati. Lesioni prevalenti nel tratto terminale dell’ileo, talora nel colon. Lesione fondamentale: dilatazione capillare transitoria perdita di liquidi (diarrea risiforme) disidratazione acuta sbilanciamento elettrolitico collasso circolatorio (shock ipovolemico). Micro: disepitelizzazione con erosioni superficiali, modesti infiltrati flogistici nella lamina propria. Vibrio cholerae Vibrione del colera Vibrios • • • • • • Gram negative rods comma shaped facultative anaerobes oxidase positive simple nutritional requirements readily cultivated Occurrence -cholera • third world • US – uncommon * traveler * ingestion of sea-food Transmission - V. cholerae feces water – fresh – salt food Cholera - attachment Gut lumen Cholera toxin- Choleragen • B binds to gangliosides • provides channel for A • A catalyses ADP-ribosylation –regulator complex – activates adenylate cyclase Cholera -therapy • massive secretion of ions/water into gut lumen • dehydration and death • therapy – fluid replacement – antibiotic therapy • vaccination – partially effective – not generally used – international travelers CAMPYLOBACTER & HELICOBACTER • Gram negative rods • curved or spiral • genetically related Campylobacter jejuni pleomorphic Transmission • infects the intestinal tract of animals • chickens, cattle, sheep • Transmitted –milk –meat products Campylobacter Gut lumen Enterocolite da Helycobacter Enterocolite con diarrea maleodorante ed ematica. Simula una peritonite o una salmonellosi. Micro: infiammazione Visibili i germi. acuta della mucosa. Infestazioni da Metazoi Cestodi (Taenia saginata e T. solium) Nematodi (Ascariasi, Ancylostomiasi, Strongyloidiasi) Infezioni fungine Rarissime: Candidiasi duodeno-digiunale in trapiantati renali.