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Presentazione di PowerPoint
Corso a scelta
Immunopatologia della cute
Lezione 4
Prof.ssa Francesca Zazzeroni
-Lupus Eritematoso Sistemico
-Lichen Planus
-Orticaria ed angioedema
-Vasculite cutanea necrotizzante
-Dermatite atopica
-Dermatite allergica da contatto
-Dermatite granulomatosa
-Sarcoidosi e Granuloma Anulare
-Sclerodermia
DERMATITE ATOPICA: DEFINIZIONE E PATOGENESI
Affezione
abbastanza
frequente
(1-3%
dei
Fattori scatenanti: Alimenti nella maggior parte
soprattutto latte e uovo, più raramente altri cibi.
bambini)
dei casi
PATOGENESI: reazioni IgE-mediate verso vari allergeni,
soprattutto
alimentari
(Dermatofagoidi
!!
Pollini)
In
alcune
forme
possono
agire
meccanismi
multipli,
immunologici (anche di 3 o 4 tipo) o extra-immunologici
Molti aspetti della patogenesi della malattia rimangono,
ancora
oscuri;
notevole
rilievo
hanno
alcuni
fattori
genetici: nel 60% circa dei casi è presente familiarità
per dermatite atopica o per altre allergopatie, specie
respiratorie.
DERMATITE ATOPICA: QUADRI CLINICI
Inizio generalmente verso il terzo mese di vita con
eritema roseo, pruriginoso, che assume poi aspetto
eczematoso, con fissurazioni superficiali e formazione
di croste.
Sedi iniziali: cuoio capelluto (crosta lattea) e guance;
estensione ad altre zone cutanee, soprattutto superfici
flessorie dei polsi e dei gomiti, ai genitali ed alle
regioni limitrofe, alle mani ed ai piedi.
DERMATITE
ATOPICA
DERMATITE ATOPICA: DECORSO CLINICO
La malattia decorre con fasi alterne di
esacerbazione e di remissione; in genere, le
manifestazioni regrediscono spontaneamente
all'età di 2-3 anni, ma possono presentarsi
successivamente (a 8-12 anni) nuove lesioni
cutanee, perlopiù di tipo eczematoide e tendenti
alla lichenificazione.
Il 25% ca. dei bambini presenta in seguito
dermatite secca lichenificata (Prurigo di
Besnier o dermatite atopica dell'adulto).
DERMATITE ATOPICA: DIAGNOSI E TERAPIA
DIAGNOSI CLINICA:
Tre requisiti maggiori (prurito, tipica distribuzione e
morfologia, anamnesi familiare o personale "Atopica")
Tre requisiti minori (inizio nei primi mesi di vita, IgE
sieriche totali elevate, xerosi o ittiosi).
DIAGNOSI EZIOLOGICA:
Test cutanei e sierologici per la ricerca di IgE specifiche
Test di provocazione con alimenti.
L'eliminazione dalla dieta dell'alimento responsabile
raramente porta, di solito, ad una guarigione definitiva
della dermatite atopica, che riconosce più fattori
scatenanti, anche non allergici.
Dermatite Allergica da Contatto
La dermatite allergica da contatto e’ una reazione di
ipersensibilita’ cellulo mediata verso antigeni esogeni. E’
quindi un’ipersensibilita’ di tipo IV.
Tra gli agenti sensibilizzanti principali vi sono le piante
del genere Rhus, come R. radicans (edera velenosa), R.
diversiloba (quercia velenosa) e R. vernix (biancospino
velenoso).
Dermatite Allergica da Contatto
Altri agenti sensibilizzanti sono nichel, cromo, cobalto,
parafenilendiamina, miscele di profumi, balsamo del
Perù, etilendiamina, farmaci per uso topico e cosmetici
Fotosensibilizzazione: sostanze divenute allergeniche
per esposizione alla luce solare (s. chimiche industriali
numerosi farmaci e furocumarine (produz. di profumi)
Dermatite Allergica da Contatto
Affezioni cutanee pruriginose, con lesioni eritematovescicolari di tipo eczematoso nelle zone esposte al
contatto con sostanze allergeniche diverse. (10% di
tutte le affezioni cutanee), spesso "professionali"
Fattori predisponenti: cute sottile, traumatismi locali,
azione previa di sostanze irritanti.
DERMATITE
DA
CONTATTO
Dermatite allergica da contatto. (A) Vescicole e bolle
sviluppatesi sulla faccia volare dell’avambraccio dopo
l’applicazione di un profumo.
Dermatite allergica da contatto
Gli apteni (sostanze a basso peso molecolare) delle
piante o gli altri agenti sensibilizzanti non sono
sensibilizzanti a meno che non siano associati a proteine
di trasporto (carrier). Questo legame avviene a livello
della
cellula
di
Langerhans
nella
fase
di
sensibilizzazione.
La formazione del complesso
trasporto richiede circa 1 ora.
aptene-proteina
di
Dermatite allergica da contatto
La fase di sensibilizzazione continua con la
processazione dell’antigene da parte delle cellule di
Langerhans e con la presentazione dell’antigene
processato ai linfociti T CD4+.
Processazione, presentazione ed attivazione dei linfociti
T richiede circa 24 ore.
Dermatite allergica da contatto
Dopo 5-7 giorni alcuni cloni di linfociti T attivati
entrano nel circolo linfatico e raggiungono una stazione
linfonodale dove completano le fasi di proliferazione e
maturazione. Alcuni di questi linfociti migrano di nuovo
nella cute e sono pronti a reagire con l’antigene in caso
di secondo contatto.
Dermatite allergica da contatto
Nella fase di stimolazione i linfociti T CD4+ attivati
reagiscono rapidamente con tutte le cellule APC (cellule
di Langerhans, cellule endoteliali, cellule dendritiche
perivascolari e monociti) che hanno legato e processato
l’antigene. La sintesi rapida di citochine porta al rapido
accumulo di altri linfociti e monociti/macrofagi.
L’infiltrato infiammatorio e’ responsabile del danno delle
cellule dell’epidermide (apoptosi mediata da Fas).
Dermatite allergica da contatto
Quando un individuo viene a contatto per la prima volta
con l’allergene non si verifica alcuna reazione (fase di
sensibilizzazione). Da 5 a 7 giorni dopo una seconda
esposizione, la sede del contatto diventa intensamente
pruriginosa, e si sviluppano eritema e piccole vescicole.
Nei giorni successivi la zona interessata si allarga,
diventa arrossata, si sviluppano numerose vescicole e
viene essudata una gran quantita’ di liquido proteico
chiaro. Durante questa fase il prurito e’ intenso. L’intero
processo dura circa 3 settimane, dopodiche’ l’essudato
recede, si forma una crosta irregolare che alla fine
cade senza lasciare cicatrici.
Dermatite allergica da contatto
Ad un terzo contatto la reazione e’ molto piu’ veloce. La
lesione compare entro 24-48 hrs, si estende
rapidamente ed e’ molto piu’ intensa. Anche in questo
caso la risoluzione richiede circa 3 settimane.
Dermatite allergica da contatto e’ il prototipo di DERMATITE SPONGIOTICA,
una reazione caratterizzata da edema dell’epidermide. Nelle prime 24 ore dopo
l’esposizione all’allergene, molti linfociti e macrofagi si accumulano intorno al
letto vascolare superficiale e si estendono all’epidermide. I cheratinociti sono
in parte separati dall’edema che si crea. Lo strato corneo contiene liquido
eosinofilo coagulato e proteine plasmatiche. In seguito si accumulano numerosi
linfociti e eosinofili e si formano bolle che contengono oltre al liquido eosinofilo
coagulato anche linfociti ed eosinofili.
DERMATITI DA CONTATTO: DIAGNOSI
DIAGNOSI etiologica: tests epicutanei (patch tests)
Nichel solfato: manufatti vari (monete, forbici, chiodi,
accessori metallici dell'abbigliamento, protesi)
coloranti per ceramiche. Detersivi e alimenti (tracce)
Bicromato di potassio: concia delle pelli, mordenzante
e colorante di alcuni tessuti, vernici, inchiostri e nella
gomma; tracce in alcuni alimenti.
Cobalto cloruro: catalizzatore nella sintesi della gomma
e delle resine
Parafenilendiamina: colorante nero (tinture per capelli).
Cross-reattività con sostanze del gruppo "para"
(anestetici locali e sulfamidici)
Etilendiamina: stabilizzante in cosmetici e farmaci topici
PATCH TEST
DERMATITI DA CONTATTO: TERAPIA
SPECIFICA: abolizione dell'ulteriore esposizione
agli allergeni da contatto responsabili della DAC
(sospensione del farmaco; eliminazione dell'alimento
dalla dieta; eliminazione o attenuazione del contatto
con gli oggetti contenenti l'allergene)
ASPECIFICA: somministrazione di glicocorticoidi
e antistaminici
SINTOMATICA: essenzialmente locale, a scopo
detergente, antisettico, anestetico ed antipruriginoso
La dermatite granulomatosa
I granulomi sono agglomerati di macrofagi epitelioidi e
si formano in reazione ad antigeni insolubili o ad
antigeni a lento rilascio.
Gli antigeni coinvolti comprendono sostanze estranee
impiantate nella cute, come ad es. il silicone. In molti
altri casi di dermatite granulomatosa l’antigene e’
sconosciuto.
La dermatite granulomatosa
I granulomi sono agglomerati di macrofagi epitelioidi e
si formano in reazione ad antigeni insolubili o ad
antigeni a lento rilascio.
La formazione dei granunomi e’ dovuta ad una inefficace
processazione degli antigeni da parte dei macrofagi
tissutali.
SARCOIDOSI
E’ una malattia granulomatosa di origine sconosciuta
che colpisce principalmente i polmoni, ma anche la
cute, i linfonodi, la milza, gli occhi ed altri organi.
I granulomi della sarcoidosi sono quelli epiteliodi
tipici, senza necrosi caseosa. Interessano sia il
derma sia il tessuto sottocutaneo.
Le manifestazioni cutanee sono caratterizzate dalla
presenza di papule asintomatiche, placche e noduli
irregolari.
Nei casi gravi le lesioni cutanee sono cosi’ estese da
simulare una neoplasia infiltrante.
Sarcoidosi. Molti granulomi di grandi dimensioni occupano il derma reticolare.
Alcuni granulomi sono circondati da linfociti (frecce). I granulomi sono
costituiti da macrofagi epitelioidi, alcune dei quali multinucleati (riquadro).
Il GRANULOMA ANULARE
E’ una patologia benigna, ad eziologia ignota. E’ stato
ipotizzato che sia una reazione immunitaria ad un
antigene sconosciuto. La malattia e’ stata descritta
in seguito a numerose situazioni, come punture
d’insetti, esposizione solare, e infezioni virali.
E’ caratterizzata da granulomi “necrobiotici” a
palizzata della cute. La necrobiosi e’ la
degenerazione focale del collagene ed e’
probabilmente dovuta al rilascio di enzimi
lisosomiali e citochine da parte dei macrofagi.
Il GRANULOMA ANULARE
Le lesioni completamente sviluppate
comprendono un’area centrale
acellulata di collagene degenerato
e deposito di muco (necrobiosi)
nel
derma
superficiale
ed
reticolare intermedio.
Quest’area
e’
circondata
da
macrofagi a palizzata, ciascuno
con l’asse maggiore del nucleo
disposto
a
raggiera
verso
l’esterno.
Il GRANULOMA ANULARE
Il tipo principale di G.A. insorge sul dorso delle mani e
dei piedi, essenzialmente nei bambini e nei giovani.
Si osservano placche anulari asintomatiche del colore
della pelle o eritematose.
Circa il 15% dei pazienti ha una forma disseminata di
G.A. con piu’ di 10 lesioni che interessano il collo e la
tronco
SCLERODERMIA
Malattia generalizzata del tessuto connettivo
caratterizzata
• da fibrosi e ispessimento della cute (dovuta ad un
eccessivo deposito di collagene)
• da fibrosi di vari organi interni (reni, polmoni, cuore,
esofago, intestinuo tenue)
• da alterazioni diffuse del microcircolo (fenomeno di
Raynaud presente >95% dei malati)
SSc: EZIOPATOGENESI
MULTIFATTORIALE
AMBIENTALI
GENETICI
• virus: CMV, Parvo B19
HLA DR 5 ?
•tossici: silice, protesi al silicone,
polivinile, benzene, solventi
organici, farmaci, olio di semi di
colza adulterato etc)
EPIDEMIOLOGIA
• Malattia ubiquitaria, colpisce con una leggera
prevalenza la razza nera
• Rapporto M/F variabile da 3/1 a 7/1
• Età: rara nell’infanzia, picco massimo tra i 30 e i 50
anni
• incidenza: oltre 20/casi/anno/milione
• prevalenza: oltre 1500 casi/milione
Sclerodermia
I pazienti presentano anomalie del sistema immunitario
sia umorale che cellulo-mediato. Il numero di linfociti B
e’ normale ma e’ evidente una loro iperattivita’. Si hanno
vari autoanticorpi circolanti, tra cui gli ANA. Gli
anticorpi specifici per la sclerodermia sono:
-autoanticorpi nucleolari (contro RNA polimerasi)
-autoanticorpi contro la SCL-70, una topoisomerasi
nucleare non istonica
-autoanticorpi anti centromero
Sclerodermia
Si presenta con due forme:
-Generalizzata (Progressiva Sistemica)
-variante CREST (cutanea diffusa)
Sclerodermia Generalizzata
E’ caratterizzata da una malattia cutanea grave e
progressiva e dall’insorgenza precoce di tutte le anomalie
viscerali associate
• Fenomeno di Raynaud
• Impegno cutaneo
• Disfagia
• Dispnea
Fenomeno di Raynaud
I sintomi iniziano generalmente con il fenomeno di
Reynaud, cioe’ con epidosi intermittenti di ischemia
delle dita, accompagnata da pallore, parestesie e
dolore, seguiti da edema delle dita e delle mani,
ispessimento cutaneo, stiramento della cute e
poliatralgia. La progressione delle lesioni vascolari
nelle dita si riflette nell’aspetto di ulcerazioni
ischemiche delle punte delle dita, con conseguente
accorciamento e atrofia delle dita stesse.
FENOMENO DI RAYNAUD
(Maurice Raynaud 1888)
•
Presente nel 5-15% della popolazione
generale (giovani donne)
•
sintomo frequente in varie Connettiviti
•
presente nel 95-100% della SSc
•
può precedere, anche di anni, l’esordio
clinico della SSc
Calcinosi
Sclerodattilia
Fenomeni distrofici ungueali
Sclerosi periorale
Teleangectasie
CREST
E’ una malattia meno grave della sclerodermia
generalizzata. E’ caratterizzata da:
• Fenomeno di Raynaud
• Sclerodattilia
• Dismotilita’ esofagea
SCLERODERMIA
I pazienti con sclerodermia precoce di solito mostrano il
fenomeno di Raynaud o un edema delle mani e delle
dita. La cute della faccia diventa una maschera
inespressiva e quella intorno alla bocca mostra solchi
radiali.
Nelle fasi tardive della malattia la cute e’ spessa su gran
parte della superficie corporea ed e’ fibrotica e adesa
al tessuto sottostante.
La prognosi dipende dall’estensione della malattia agli
organi interni, in particolare ai polmoni e ai reni.
Le lesioni cutanee iniziali
colpiscono il derma reticolare
piu’ profondo, ma alla fine si ha
l’interessamento di tutto il
derma reticolare e del derma
papillare. E’ frequente un
infiltrato linfocitario focale. Le
ghiandole sudoripare vengono
intrappolate nel tessuto fibroso
denso e i follicoli piliferi sono
completamente cancellati. Nelle
fasi tardive della malattia il
tessuto adiposo sottocutaneo
viene sostituito da collagene
neoformato.
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