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Scuola per Operatori di Pastorale Familiare Diocesi di Como IV edizione, 2011-2013 II Anno, seconda settimana estiva Ain-Karim 22-26 agosto 2012 Consultori laici di ispirazione cristiana: risorsa per le famiglie Annalisa Gibotti La nascita dei consultori in Italia Era il 15 febbraio 1948 quando, su iniziativa di un coraggioso sacerdote milanese, ex internato nei lager nazisti, don Paolo Liggeri, si apriva a Milano il primo consultorio familiare, «La Casa», impostato sul modello anglosassone. Fin d’allora garantiva consulenze di ordine medico, giuridico, psicologico e morale per fidanzati e sposi, e fin d’allora era «aperto a tutti senza nessuna discriminazione di idee politiche o religiose». Quella esperienza «vincente» si diffuse gradualmente in tutto il Paese, e nel 1968 gli allora 29 centri si associarono nell’Ucipem (Unione consultori prematrimoniali e matrimoniali). Erano i tempi in cui soffiava forte il vento del Concilio e queste nuove strutture esaltavano l’impegno del laicato cristiano. L’Art. 1 della Carta dell’UCIPEM, intitolato “Fondamenti Antropologici”, sottolinea: «L’UCIPEM assume come fondamento e fine del proprio servizio consultoriale la persona umana e la considera, in accordo con la visione evangelica, nella sua UNITA’ e nella dinamica delle sue relazioni sociali, familiari e di coppia». Il Consultorio Familiare si avvale della figura del Consulente Familiare: un operatore che con metodologie specifiche aiuta il singolo, la coppia o il nucleo familiare, capace di stabilire un rapporto di fiducia ed agevolare una chiara ed esauriente esposizione della situazione critica, per percepire contenuti e motivazioni, per rendersi conto della vera domanda ed essere eventualmente in grado di valutare il tipo di intervento. Il Consulente Familiare agisce nel rispetto delle convinzioni etiche del cliente e ne favorisce la maturazione che lo renda capace di scelte autonome e responsabili. La sua opera può essere integrata da interventi di altri specialisti; è comunque inserita all’interno di un’équipe pluridiciplinare. • 1975: con la legge 405 vengono costituiti i Consultori familiari pubblici, nei quali lavorano medici, psicologi, pedagogisti e assistenti sociali. A differenza dei consultori privati, caratterizzati da un servizio di assistenza-consulenza alla famiglia e a tutti i suoi componenti, i consultori pubblici hanno invece assunto una funzione soprattutto sanitaria. Questo emerge nella prassi, soprattutto da quando le unità socio sanitarie (Ussl) si sono trasformate in Aziende esclusivamente sanitarie (Asl), con un'impostazione prevalentemente biologica-medica. Dopo la costituzione dei consultori pubblici, quelli privati continuano ad operare con il riconoscimento dello stato. Lombardia 1999: la grande svolta Momento di svolta nella storia dei consultori privati è stata l’approvazione della legge n. 23 nel 1999 da parte della Regione Lombardia. Si tratta della prima disposizione in Italia che riconosce lo status di «servizio pubblico» anche agli enti privati senza fine di lucro che operano nella direzione del bene comune, con il conseguente accreditamento dei consultori familiari. Nati come iniziative ed espressione delle Chiese locali, i Consultori hanno sostenuto negli anni lo sforzo di adeguamento ed evoluzione richiesti dall’accreditamento regionale. La scelta dell’accreditamento regionale ha infatti introdotto nella presenza e nella prassi del Consultorio Familiare elementi operativi e gestionali innovativi rispetto alla consolidata esperienza al servizio della famiglia: • l’introduzione di nuove figure professionali; • la ridefinizione di un nuove “prestazioni” e attività; • la strutturazione dell’interdisciplinarietà; • l’incremento delle entrate economiche; • l’apertura a rapporti e relazioni nuove con il territorio e le istituzioni I Consultori hanno affrontato con impegno e capacità di innovazione la sfida rappresentata dall’accreditamento sapendo adeguare le proprie prassi e la propria organizzazione alle nuove condizioni richieste. I Consultori di ispirazione cristiana hanno sostenuto questo impegno come concreta espressione della Chiesa locale a sostegno della famiglia secondo una visione antropologica cristianamente ispirata. L’accreditamento regionale ha rappresentato da una parte un riconoscimento del ruolo svolto dai Consultori ma altresì l’assunzione di una responsabilità di rilevanza “pubblica” a favore della famiglia. L’ispirazione etica e antropologica dei Consultori ha trovato nell’accreditamento un’opportunità e uno strumento di sviluppo e di crescita sia quantitativa che qualitativa. La famiglia rimane al centro dell’attenzione e delle priorità dell’attività dei Consultori. La famiglia intesa come “soggetto” (non come “oggetto”) degli interventi e delle attività consultoriali; la famiglia che richiede una complessità e specificità di approccio, ma anche di sinergie e integrazione con la rete dei servizi territoriali, di globalità ma anche interdisciplinarietà dei saperi e delle competenze professionali. Il primo Consultorio nella Diocesi di Como La storia del Consultorio "La Famiglia" ha radici lontane. Dopo anni di interessamento, di contatti con Milano (Istituto La Casa) e di preparazione, nel 1972 mons. Ferraroni assegnò gratuitamente un appartamento e il gruppo, guidato da mons. Virgilio Bianchi e costituito da laici, tra cui medici, assistenti sanitarie, avvocati, cominciò la sua attività come «Consultorio laico di ispirazione cristiana». Che cosa significa «laicità» per un consultorio familiare di ispirazione cristiana? «Laicità, per un consultorio familiare, significa “libertà di servire tutti da credenti”. Significa servire tutte le famiglie senza dover svestire la propria identità, personale, sociale, religiosa». Pierpaolo Donati Università di Bologna I consultori attualmente presenti in Diocesi 1989: a Sondrio venne aperto il Consultorio «La famiglia». A Varese è presente il consultorio «La casa». Nel maggio di quest’anno è nato il Consultorio «La famiglia» a Croce di Menaggio Gli obiettivi del Consultorio Gli obiettivi principali dell’attività del Consultorio Familiare sono: • prevenzione • supporto • formazione Che cosa fa concretamente un consultorio? Sono attuati tre tipi fondamentali d'intervento: • la consulenza ai singoli, alle coppie, ai nuclei famigliari, ai gruppi sociali • l'azione sul territorio con finalità educative, di formazione alla capacità di relazioni interpersonali e di prevenzione nelle difficoltà e nelle patologie relazionali • la formazione degli operatori consultoriali e il contributo specifico alla preparazione di operatori sociali e pastorali Le possibili attività dei consultori famigliari: • la formazione e il sostegno alla vita della coppia e alle sue vicissitudini coniugali • sostegno alla procreazione responsabile con attenzione anche ai problemi dell’infertilità • attuazione di progetti relativi all’educazione sessuale • problematiche legate alla sessualità • percorso nascita • sostegno alla genitorialità • spazio adolescenti e giovani • altro, anche da inventare, in base ai bisogni emergenti. Alcuni principi portanti: • il rispetto della persona umana; • la non direttività: il consultorio deve aiutare a trovare le risorse personali per risolvere i problemi; • la globalità nell'affrontare un caso e la interdisciplinarietà come collaborazione nel considerare il caso sotto diverse angolazioni (èquipe); • il rispetto dell'utente, escludendo ogni pressione o critica di carattere ideologico; • per alcuni problemi particolari (sessualità, divorzio, contraccezione, aborto) il consultorio si ispira ai valori cristiani, pur nel rispetto della libertà di scelta. Metodo di lavoro: equipe degli operatori e interdisciplinarietà • Il metodo utilizzato è la presa in carico della persona – della coppia – in un’ottica multidisciplinare, nella convinzione che le diverse professionalità sono una grande ricchezza, perché in grado di cogliere varie prospettive. • Non si tratta quindi di lavorare con lo stile, per esempio, di un poliambulatorio o di uno studio associato, nei quali gli utenti scelgono in base al loro bisogno a quale professionista rivolgersi, ma di lavorare in équipe. Gli utenti del consultorio • • • • • • • • • Singoli Coppie Neo-genitori Genitori Adolescenti Giovani Gravide Puerpere Gruppi Le parole chiave • Accogliere • Ascoltare • Accompagnare Il servizio essenziale è • l’accoglienza incondizionata • l’ascolto rispettoso e non giudicante delle persone che si rivolgono al consultorio, persone che portano ed esprimono le loro sofferenze e i loro disagi • L’accompagnamento: saper camminare al fianco del cliente per condurlo per mano a compiere le scelte necessarie al suo benessere. Convinzioni di fondo • La persona in quanto tale è unica e irripetibile e possiede smisurate risorse interne. Ogni uomo è una risorsa per se stesso. • La Relazione di aiuto è finalizzata non tanto a trovare soluzioni, ma a far sì che il cliente mobiliti le proprie risorse per convivere meno dolorosamente con la propria situazione di vita reale nel quotidiano. • Il ruolo dell’operatore del Consultorio è quello di aiutare l’altro ad aiutarsi. • In Consultorio si lavora non con la patologia ma con la sofferenza delle persone, delle famiglie che si trovano a dover affrontare eventi critici, fasi di passaggio particolari o particolari eventi che ne segnano la vita. Criteri di accesso al Consultorio • Nell’erogazione di tutti i servizi, il Consultorio si ispira alla visione cristiana della persona, della sessualità e della famiglia fondata soprattutto su di una profonda relazione interpersonale fra l’uomo e la donna, sostenuta dall’affetto e dalle mutua comprensione. • Eguaglianza: i servizi e le prestazioni sono forniti secondo regole uguali per tutti, senza alcun tipo di discriminazione. • Imparzialità: i servizi sono erogati senza privilegiare alcun utente a discapito degli altri ispirandosi a criteri di professionalità, obiettività, giustizia e imparzialità. I servizi offerti Il Consultorio svolge le sue attività con l’apporto di diverse figure professionali nei campi della prevenzione, del sostegno e della consulenza con le seguenti finalità: • promozione della salute dell’individuo e del sistema sociale in cui l’individuo vive, in primo luogo la famiglia; • promozione della famiglia e delle condizioni che determinano il suo benessere fisico, psicologico e sociale; • attivazione di interventi di consulenza e di presa in carico con particolare riferimento alle situazioni di difficoltà della persona, della coppia e della famiglia; • sostegno in attività di preparazione alla vita di coppia e al matrimonio; • sostegno ai genitori nella azione educativa con particolare attenzione all’educazione sessuale; • tutela della salute della donna e della maternità; • realizzazione di azioni finalizzate all’accompagnamento degli adolescenti nei percorsi di scelta di vita con interventi di consulenza e di presa in carico in collegamento ed in rete con gli altri servizi presenti sul territorio; • supporto a motivazioni e a scelte di carattere etico e morale. Attività psico-sociale • Il Consultorio offre colloqui specializzati a persone o coppie che affrontano anche crisi, disaccordi o separazione; consulenze per difficoltà nei rapporti educativi tra genitori e figli, per situazioni di disagio psicologico nelle relazioni interpersonali e sessuali, per difficoltà relazionali che incidono sul benessere del singolo, della coppia e della famiglia anche in seguito alla separazione o alla vedovanza. Attività ostetrico-ginecologica • Il Consultorio offre interventi di prevenzione, di assistenza sanitaria alla donna e alla coppia nel percorso della maternità e in situazioni di infertilità. Ai sensi della norma del D.P.R. 14.01.1999 sono escluse dalle prestazioni del Consultorio quelle per l’Interruzione Volontaria della Gravidanza. Attività di consulenza giuridica • Il Consultorio offre un servizio di ascolto e consulenza relativo a problematiche riguardanti i rapporti familiari, la coppia, la donna, i minori, la persona, sia nell'ambito del diritto civile sia del diritto penale. Attività di consulenza canonica per nullità matrimoniale • Il Consultorio offre un servizio di ascolto e consulenza per verificare la sussistenza dei presupposti di nullità matrimoniale. La Chiesa non scioglie i matrimoni per sopraggiunte difficoltà coniugali, ma può soltanto dichiarare nullo, cioè invalido fin dall’inizio, un matrimonio che nel momento della celebrazione non aveva tutti i requisiti per la sua validità. Il Tribunale Ecclesiastico si impegna ad appurare, con certezza morale, se il matrimonio in questione sia stato celebrato validamente o meno. Attività di consulenza etica • Il Consultorio offre un servizio di consulenza etica, ispirato all’antropologia e alla morale cattolica in ambiti personali, di coppia o familiari, in particolare in situazioni coniugali difficili o irregolari, o in questioni bioetiche quali la procreazione umana, cura dell’infertilità e procreazione assistita, disturbi sessuali, metodi naturali di regolazione della fertilità, contraccezione e sterilizzazione, diagnosi prenatale e aborto, traumi post-aborto. Il consulente etico all’interno dell’equipe porta il suo contributo anche casi nella formazione degli operatori. Figure professionali Figure obbligatorie per la Regione: • ginecologo • ostetrica • infermiera • assistente sociale • psicologo Altre figure professionali, ricchezza nel Consultorio e sul territorio: avvocato, pedagogista, consulente famigliare, psichiatra, consulente etico, mediatore famigliare, sessuologo. In sintesi… Il Consultorio laico di ispirazione cristiana vuole essere un luogo privilegiato d’accoglienza, di ascolto e di aiuto offerto a chi cerca le cause delle proprie difficoltà, delle incomprensioni, dei dissidi, attivando le potenzialità personali di recupero, con il supporto di validi professionisti opportunamente formati che credono fortemente nel lavoro di squadra, di equipe… considerandosi loro stessi, in forza della relazione e dei valori comuni che li uniscono, una famiglia. O N L U S - C.F. 93003930141 CONSULTORIO PREMATRIMONIALE E MATRIMONIALE Grazie!