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Parole con gruppi consonantici

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Parole con gruppi consonantici
Figlio della borghesia di stato,cresciuto in una famiglia affettuosa,
senza conflitti,circondata
da adulti responsabili che mi aiutavano a fare i compiti….
Padre laureato al politecnico,madre casalinga,nessun divorzio,
nessun alcolizzato,
nessun caratteriale,
nessuna tara ereditaria,tre fratelli con un diploma….
Ritmi regolari,alimentazione sana,biblioteca di famiglia….
Eppure ero un somaro.
(Da Diario di scuola di Daniele Pennac)
“La Dislessia Evolutiva (DE) e’ una
difficolta’ selettiva nella lettura,
in presenza di capacita’ cognitive
adeguate e di adeguate opportunita’ sociali
e relazionali, e in assenza di deficit
sensoriali e neurologici”
Brizzolara e Stella,1995
Analizzando bene il significato de questa affermazione di Giacomo Stella,
professore presso l’Universita’ di Modena e grande esperto di dsa, e Daniela
Brizzolara, medico ricercatore in psicologia dello sviluppo presso l’Universita’ di
Pisa, vediamo che la dislessia (che e’ un disturbo sensoriale della lettura
caratterizzato dalla difficolta’ di effettuare una lettura accurata e/o fluente)
prima di tutto si manifesta in eta’ evolutiva, quindi non riguarda abilita’ gia
acquisite (in questo caso parleremo di DA, ossia di dislessia acquisita a causa di
una lesione o di un trauma e che riguarda soggetti che hanno gia’ acquisito la
lettura) e che il problema e’ circoscritto solo ad alcune processi indispensabili
all’apprendimento, cioe’ quelli che normalmente vengono chiamati
automatismi (decodifica,associazione fonema-grafema,…). Si capisce anche che
la dislessia non e’ associata a deficit sensoriali (deficit visivi,uditivi,tali da
compromettere gli apprendimenti)o neurologici (trauma che abbia provocato
lesioni nel sistema neurologico legato ai processi di lettura).
I DSA sono disturbi di natura neurobiologica e si dibattono
due principali ipotesi sulle cause:
•La teoria fonologica: che individua un deficit selettivo e circoscritto alle aree
del linguaggio come responsabile della DE e la collega al pregresso disturbo del
linguaggio di tipo fonologico (ad esempio il bambino ha cominciato a parlare
tardi);
•La sindrome complessa (teoria magnocellulare) dovuta a molteplici deficit a
livello sensoriale e motorio,definita di cognizione in disordine, ossia i dislessici
metterebbero in disordine le lettere, i suoni,i segni,i gesti e gli avvenimenti
(ad esempio hanno difficoltà a posizionare gli eventi storici in modo
cronologico, mancano della dimensione del trascorrere del tempo).
Susan Barton, studiosa americana che ha messo a punto un metodo per
insegnare a leggere ai bambini dislessici di lingua inglese, aggiunge altre due
importanti elementi alla definizione di dislessia, ossia dice che la dislessia e’
una condizione che si eredita e che e’ causata da difficolta’ nel riconoscimento
delle parole che si traducono in difficoltà di spelling e di decodifica. Di
conseguenza la comprensione del testo scritto diventa estremamente
impegnativa se non impossibile. Inoltre, la Barton afferma che il 40% dei
bambini dislessici sono anche degli iperattivi (ADHD), condizione questa che
deriva direttamente dal fatto di sentirsi poco adatti al mondo scolastico per
una loro “ignoranza” insuperabile.
Secondo Susan Barton i bambini di 5 anni che
presentano i seguenti ‘warning signals’ dovrebbero essere testati per DSA:
•Hanno cominciato a parlare tardi, dopo i 2-3 anni di vita;
•Mescolano i suoni in parole multisillabiche; ad esempio aminal invece di animal,
bisghetti invece di spaghetti, hakalopter invece di helicopter;
•Molte otiti;
•Confusione fra destra e sinistra e altri concetti di tipo direzionale
(sopra-sotto,prima-dopo);
•Tardivi nello stabilire la mano dominante (lo fa dopo i 7 anni).
Passano dalla destra alla sinistra mentre stanno colorando o facendo altre attivita’;
•Non hanno una consapevolezza fonologica (non riescono ad abbinare la parola
al suono);
•Nonostante ascoltino molte poesie e filastrocche che contengono parole in rima,
non riescono a decifrare la parola che rima con cat o seat se non dopo i 4 anni e mezzo;
•Difficolta’ a imparare i nomi delle lettere o i suoni dell’alfabeto; difficoltà nello
scrivere l’alfabeto in ordine.
I dislessici non fanno errori a caso quando leggono.
Hanno difficolta’ specifiche che si riflettono poi sul loro spelling. Ad esempio:
1. Riescono a leggere una parola su una pagina, ma non la riconoscono nella pagina
successiva;
2.
Conoscono la fonetica ma non riconoscono il suono di una parola sconosciuta;
3.
Leggono molto lentamente parole singole e isolate.
4.
Possono fare i seguenti errori quando leggono:
•Le parole vengono lette invertendo le lettere, la prima e/o l’ultima o che hanno la stessa
forma: house-horse,beach-bench.
•Inseriscono o tolgono una lettera: could-cold,star-stair
•Pronunciano una parola che ha le stesse lettere ma in una sequenza diversa
dall’originale: who-how, lots-lost,saw-was,girl-grill.
•Omettono le doppie: stoping-stopping.
5. Spesso ignorano la punteggiatura;
6. Si stancano facilmente quando leggono;
7. La comprensione del testo e’ scarsa perche’ devono impiegare tempo ed energia per capire
le parole che leggono. Le attivita’ di listening comprehension danno risultati
decisamente migliori di quelle di reading comprehension.
8. Quando scrivono confondono le lettere b-d. Questo perche’ la b “punta vero sinistra” e la d verso
destra e i dislessici confondono la destra con la sinistra. In questo caso bisogna insegnare loro
che la b si scrive mettendo prima l’asta e la d mettendo prima il cerchio.
9. Confondono anche le seguenti lettere: b-p,n-u, m-w. Questo proprio perche’ esiste il
problema della “directional confusion”.
10. Confondono parole che hanno uno spelling simile: sunrise-surprise,househorse,while-white,wanting-walking.
11. Possono anche avere una calligrafia difficile da leggere e da capire. Inoltre tengono la matita
o la penna in modo anomalo, con il pollice che appoggia sulla punta delle altre dita (fist grip) e
stringono la penna con forza, tanto da essere colpiti da crampi alla mano.
12. Hanno difficolta’ a copiare dalla lavagna: “afferrano” una o due lettere alla volta, provano a
ripeterle ad alta voce (in modo sbagliato ovviamente), fissano il foglio quando cercano di riscrivere
le lettere.
13. Gli spazi fra le lettere sono mal organizzati. Alcune parole presentano lettere
scritte con ampi spazi oppure le lettere sono scritte una accanto all’altra senza
spaziatura. I margini sono spesso ignorati.
14. Quando scrivono in corsivo confondono le lettere f-b,m- n, w-u
E’ interessante notare come la “directional confusion”
limiti molto le persone con DSA :
•Gli adulti si possono perdere in macchina perche’ hanno problemi
a leggere le cartine stradali;
•I bambini hanno difficoltà ad imparare ad allacciarsi le scarpe perche’
cio’ implica lo sviluppo di abilita’ di carattere direzionale;
•I bambini hanno problemi a dire l’ora correttamente. Ad esempio se si chiede
loro l’ora potrebbero rispondere“it’s ten past quarter to.”
Alcuni riescono a dire le ore intere o le mezz’ore (5:00, 5:30).
I concetti “before” e “after” sono difficili da memorizzare perche’ la percezione
temporale e’ strettamente legata a quella spaziale.
Se viene detto ad un bambino dislessico di “ritornare a casa fra 15 minuti”,
avra’ dei problemi a capire quando i15 minuti saranno trascorsi.
In questo caso un orologio digitale potrebbe essere d’aiuto.
Un altro problema legato alla dislessia e’ la difficoltà
di memorizzazione.
Si hanno difficoltà a memorizzare informazioni che sono poco
significative o poco interessanti. Ad esempio:
•Giorni della settimana,oppure mesi in ordine;
•Fatti storici: date,nomi,luoghi di eventi storici importanti.
Per aiutare lo studente dislessico nello studio della storia
(ma anche la letteratura)
bisogno spiegare perche’ alcuni eventi si sono verificati e
le conseguenze dell’evento stesso piuttosto
che obbligarlo a memorizzare date e nomi.
A tal proposito bisogna ricordare che le componenti della memoria nel
processo di comprensione sono:
Memoria sensoriale: Trattiene per pochi secondi le informazioni che
provengono dagli organi di senso, scartandone il 75%.
Memoria a breve termine: consente il trattenimento temporaneo delle
informazioni (componente passiva), non spiega come l’informazione venga
usata/elaborata.
Memoria di lavoro: e’ la capacita’ di trattenere e contemporaneamente di
elaborare il contenuto del testo. E’ una memoria a lungo termine che si attiva
solo dopo una serie di processi reiterativi, cioe’ la ripetizione prolungata.
Chi pensa per immagini, come i dislessici, puo’ passare direttamente
dalla memoria sensoriale alla memoria a lungo termine. Alcuni di loro
trasformano immediatamente le spiegazioni dell’insegnante in immagini
mentali, o meglio in un film.
Quando devono poi recuperare l’informazione fanno scorrere il film
nella loro mente. Questo processo che e’ istintivo per alcuni, puo’ essere
carente in altri ed essere insegnato a chi non lo utilizza.
Per questo motivo le mnemotecniche, che si basano soprattutto sulla
memoria visiva, possono essere di grande aiuto per gli studenti dislessici
quando devono studiare. Ad esempio si possono usare la tecnica
associativa e l’alfabeto visivo per ricordarsi le parole difficili e i vocaboli
stranieri.
La tecnica associativa consiste nel collegare una serie di paroleimmagine, in modo tale che sia possibile richiamare alla mente l’intera
sequenza o parte di essa, a partire da un punto qualsiasi, in ordine
diretto o inverso.
Per fare in modo che questa tecnica risulti utile bisogna seguire degli steps:
1) Fissare il punto di partenza
Per facilitare il recupero della prima parola ed individuare con certezza quella conclusiva,
può essere utile, soprattutto nel caso d elenchi lunghi e complessi,
creare un’ immagine iniziale e un’immagine finale.
Le lettere A e Z , da mettere in relazione con la prima parola e con l’ultima ,
una lampada che si accende e poi si spegne, una porta che all’inizio si apre e alla fine si chiude.
Se ad esempio si deve memorizzare la lista della spesa l’immagine iniziale potrebbe essere un
supermercato o un borsellino che si apre e poi si chiude.
Se si deve memorizzare una parola astratta si può iniziare visualizzando
uno schermo cinematografico ad indicare l’inizio della proiezione.
Ovviamente la prima immagine che comparirà sul video sarà il primo vocabolo dell’elenco
da memorizzare.
2) Mantenere la giusta sequenza
Per ritrovare ogni elemento di una lista nel suo esatto ordine è importante mantenere
una memorizzazione ordinata.
Una associazione corretta è simile a una catena di anelli uniti in modo lineare.
In una catena ogni anello è unito al precedente e al successivo ma non c’è connessione,
per esempio tra il secondo e il sesto.
3) Trasformare
Secondo il principio enunciato al punto 2 dovremmo trasformare ogni
elemento nel successivo con associazioni non razionali e non dovremo
avere remore di alcun tipo a ricorrere all’esagerato, all’insolito, e perfino
all’assurdo e al ridicolo.
4) Usare l’emotività
L’emotività è un elemento essenziale per la memoria. Le associazioni
sono efficaci come rinforzo mnemonico solo se sono:
-ridicole e divertenti
-paradossali e assurde
-esagerate e sproporzionate
-movimentate e colorate.
Cerchiamo di memorizzare le seguenti parole:
table, flag, shower, bar, purse, album, spots, clown, Venice, dog, pillow/cushion, book, bridge,
chess.
Questo esempio mostra come i collegamenti insoliti e strani si dimostrino utili per rinforzare la
memoria.
E’ importante vedere mentalmente, in modo chiaro e vivido, le diverse immagini associate.
Sullo schermo appare un tavolo. Osserviamolo sembra poco stabile, decidiamo di sistemargli le
gambe.
Ne svitiamo una e ne esce una grande bandiera (regola dell’assurdo e sproporzionato).
Agitiamo la bandiera che comincia a gocciolare trasformandosi in pioggia. La pioggia si trasforma in
doccia.
Concentriamoci sul getto d’acqua che si fa sempre più calda e scura e diventa caffè.
Per forza ci troviamo in un Bar ( trasformazione paradossale e ridicola). Mentre beviamo il caffè
vediamo che c’è qualcosa dentro, tiriamo fuori un enorme portafoglio;
nel portafoglio c’è un album (l’album sporge, ha un colore vivace);
l ’album viene coperto di macchie (giocare sul contrasto di colore);
le macchie sono provocate da un clown (pensare ad una persona conosciuta che puo’ essere
definita come tale);
il clown si trova a Venezia (scegliere uno scorcio significativo della città: San Marco, il Canal
Grande con le gondole);
a Venezia c’è un cane che cammina in piedi sulle zampe posteriori come un essere umano;
il cane porta sotto la zampa un cuscino;
dal cuscino spunta un enorme libro; il libro urta contro un ponte;
sul ponte ci sono alcuni pezzi del gioco degli scacchi.
Se alla fine si prova a riscrivere l’elenco dei 15 vocaboli ci si rende
conto che ogni immagine si lega alla successiva, senza sforzo, scaturendo in naturale
sequenza.
Una variante di questa tecnica è costituita dal racconto.
Si tratta di creare una vicenda di fantasia, nel quale trovano posto tutti gli elementi da
ricordare.
Questo tipo di tecnica può essere applicato a qualsiasi elenco. Inizialmente ci si allena
con parole facili da visualizzare.
Se si deve ricordare una parola astratta che mal si presta alla visualizzazione si
puo’rievocare una immagine
concreta che la rappresenti in modo ben definito chiaro ed univoco ad esempio alla
parola elettricità si può collegare
l’immagine di una presa di corrente, una lampadina che si illumina, una serie di tralicci;
se si deve ricordare la parola leggerezza si puo’visualizzare una foglia o una piuma che
cade.
Appena la mente avrà recepito il meccanismo, memorizzare una serie di concetti o
anche parole astratte diventerà altrettanto facile. L’allenamento mentale è un’attività
basilare per l’efficienza della memoria. Senza ripetizione e allenamento nessun metodo
puo’ dare risultati.
http://www.youtube.com/watch?v=-CpZAH6elIc&feature=relatedvisula
technique/creative)
Cosa si puo’ fare per ridurre l’ansia?
•Stabilire sempre un “eye contact” con lo studente;
•Non obbligarlo a fare gare di “spelling bee”;
•Non farlo leggere ad alta voce se lui non lo chiede;
•Proporre dei “sample tests” prima di fare la verifica in classe;
•Dargli degli appunti da consultare durante le verifiche;
•Non fargli distribuire fogli con i nomi da leggere;
•Non far correggere i suoi scritti da altri alunni;
•Non chiamarlo per correggere compiti o fare frasi a meno che non sia lui a proporsi.
Dare un credito extra se lo fa;
•Non fargli cercare parole sul dizionario;
•Rispettare i suoi tempi di performance;
•Fargli capire che la classe e’ luogo sicuro, dove si possono fare errori, dove si sbaglia
ma non si viene puniti per questo. Incoraggiarlo sempre e minimizzare le difficoltà.
Oltre alla difficoltà a memorizzazione e alla componente ansiosa, il grosso problema dei dislessici
e’ la lettura.
Perche’?
Perche’ i dislessici mancano della cosiddetta “Phonemic awareness”, la consapevolezza
fonologica.
I fonemi sono le unita’ piu’ piccole della lingua parlata e i bambini che mancano di “phonemic
awareness” non riescono a distinguere e a manipolare i suoni all’interno di parole e sillabe,
ossia non percepiscono i diversi suoni ,chiamati fonemi, della lingua parlata.
Hanno difficoltà a imparare la relazione fra le lettere e i suoni che le rappresentano,
oltre che non riuscire ad applicare quei suoni a parole nuove che non conoscono.
Deve esistere una certa consapevolezza fonemica prima che la fonetica venga insegnata.
Come afferma Susan Barton:” The phonological process refers to understanding of sounds used in
our language, ranging from big chunks of sounds (words), to smaller chuncks (syllables) and
eventually to phonemic awareness (every sound within a syllable).
Both phonemic awareness and phonological processing are auditory processing skills.
Therefore, they can (and should) be taught before letters are introduced.
The goal of teaching phonics is to link the individual sounds to letters, and to make that process
fluent and automatic, for both reading and spelling. In other words, phonics teaches students
symbol-to-sound and sound-to symbol.
But for phonics to work, a student must first have a solid phonological processing and phonemic
awareness”.
Con riferimento alla “phonemic awareness”, gli studenti dislessici non riescono
a svolgere le seguenti attivita’:
•Phoneme segmentation: il suono sentito nella parola hot o il suono finale nella parola map;
•Phoneme deletion: se dalla parola cat viene eliminato il suono /k/, che parola rimane?
•Phoneme matching: pen e pipe iniziano con lo stesso suono?
•Phoneme counting: quanti suoni si sentono nella parola cake ?
•Phoneme substitution: che parola ricaviamo sostituendo l’/h/ in hot con /p/?
•Blending: che parola si ottiene mettendo insieme i suoni /s/ /a/ /t/?
•Rhyming: elencare il maggior numero possibile di parole che rimano con eat.
La difficolta’ del dislessico italiano nell’affrontare lo studio della lingua inglese
e’ determinata da due fattori:
•Il numero maggiore di suoni nella lingua parlata rispetto all’italiano;
•La quantita’ di modi in cui questi suoni possono essere scritti.
http://www.youtube.com/watch?v=0HeujZ45OZE&feature=related)
I principi generali da tenere presenti per la rieducazione
dei dislessici sono:
•Seguire un programma strutturato che introduca patterns con una organizzazione che affronti i vari elementi
dal più semplice al più complesso;
•Fare in modo che ogni nuovo pattern della lettura sia appreso fino all’automatizzazione;
•Ogni pattern deve essere affrontato sia in lettura che in scrittura nella stessa lezione;
•La via fonologica, cioè la percezione della sequenza dei suoni, deve essere praticata in ogni attività
sia nella lettura, nella scrittura che con esercizi mirati (ad esempio l’esercizio del “cambia lettera”);
•Fare ripassi sui patterns già appresi per migliorare l’automatizzazione e la velocità della lettura;
•Ogni lezione deve includere:
1.
La lettura degli esempi del nuovo elemento da imparare;
2.
La scrittura di un ampio elenco di questo elemento;
3.
La lettura delle frasi;
4.
La scrittura delle frasi;
5.
La comprensione delle frasi;
6.
La comprensione di storie con patterns più impegnativi.
Quali sono le principali difficoltà che gli studenti italiani incontrano nell’imparare l’inglese?
•La pronuncia delle vocali brevi a,e,i,o,u .Tre di questi suoni a,i,u non esistono della fonetica
della lingua italiana e preciò una persona che non sia di madre lingua ha molte difficoltà a percepirle
e imitarle.Questo crea un problema perchè se non si pronunciano le parole correttamente non si sa
come scriverla ed anche perchè c’è una differenza di significato. Ad esempio ran e run, cat e cut,
sit e sat.
•La lettera h a volte si pronuncia mentre altre volte è muta. Sono veramente poche le parole
in cui h non viene pronunciata (hour,honour,honesty).
•Alcune lettere sono scritte ma non vengono pronunciate: wr (wrap), n (column), ps (psych),
h (what), kn (knot),gn (gnat), b (comb), t (thristle).
•Nell’incontro di due consonanti in parole come combine,tamborine e condone i dislessici
inseriscono una vocale fra m e b, ad esempio, perchè nella pronuncia italiana non c’è abitudine
alle sillabe che finiscono con una consonante. A volte mettono una vocale anche alla fine di
molte parole, perchè questo è il meccanismo della lingua italiana. La vocale e alla fine delle
parole in inglese non è mai pronunciata. Solo la y (quando è usata come vocale alla fine
di una parola) è pronunciata con il suono della /i/ italiana come in funny,money,happy.
•Nelle parole inglesi l’accento tonico cade spesso sulla prima sillaba, mentre in italiano cade
sulla penultima sillaba. Molte parole inglesi hanno una sola sillaba e quelle con più di una sillaba
o le parole composte hanno l’accento tonico sulla prima. Ad esempio weekend con l’accento
che cade su week e non su end.
•La pronuncia delle parole con /au/, come ad esempio August o auto. In inglese ha un solo suono
che è lo stesso della pronuncia /aw/ come saw,raw,pow.
•I nomi e i suoni delle lettere che non fanno parte del nostro alfabeto, come j,k,x,y,w.
•Difficoltà per i suoni sordo/sonori, soprattutto per i digrammi che non esistono in italiano
come th,sh,ch o che hanno un suono diverso.
http://www.youtube.com/watch?v=pLJe7IQtoeM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=HKzf1GMLUkU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=fSYJ2jNhaMs&feature=related
Il problema più grande per un dislessico è rappresentato dal fatto che la
lingua inglese è una lingua opaca, ossia non esiste concordanza fra fonemi e
grafemi, cioè tra come si pronunciano i suoni che formano le parole e i segni con
cui si scrivono.
Di conseguenza, a differenza dello scolaro italiano che ha una discreta
padronanza della letto-scrittura già alla fine della prima elementare, l’alunno
inglese non arriva a questo punto prima della fine della terza elementare. Infatti i
bambini inglesi imparano a leggere memorizzando i suoni che si abbinano ad
ogni parola. Visto che le lettere in inglese possono avere diversi suoni, a volte
secondo la posizione nella parola o per le varie combinazioni di lettere presenti
nella lingua inglese, è essenziale chei bambini imparino i nomi di tutte le lettere
dell’alfabeto. I nomi per le consonanti sono molto simili nelle due lingue e di
solito non creano problemi, tranne naturalmente la discriminazione tra b e d, n e
u, m e w.Insegnare come si pronuncia la /th/ con la punta della lingua appena
visibile fra i denti. Emettendo solo aria per /th/ nelle parole think, three e con
una vibrazione nelle parole the,they,this.
Nonostante la grammatica sia ritenuta una delle piu’ facili da imparare, l’inglese e’,
tra le lingue fonologico-alfabetiche, quella che presenta maggiori difficolta’ nella scrittura.
Molti studi per i dislessici di madre lingua inglese indicano che la capacita’ di decifrare
qualsiasi sillaba di C-V-C ( ad esempio mat,cat,mop,rod….) in inglese e’ fondamentale e
predittiva di una buona lettura nel futuro. Nella combinazione C-V-C, la vocale e’ sempre
quella breve a,e,i,o,u. Bisogna ricordare che le tre vocali a,i,u non esistono nella fonetica
italiana. In inglese, le vocali spesso hanno un suono diverso secondo della posizione
della lettera nella parola e di quale altra lettera e’ vicina. Quindi è fondamentale fare
pratica con tutte le possibili combinazioni CVC che esistono.
Ad esempio per indurre l’automatizzazione delle consonanti con la vocale /a/ si puo’ fare
il seguente esercizio, chiamato gioco del “cambia lettera”. All’inizio si legge solo la prima
colonna per avere una buona pronuncia di tutte le consonanti con la vocale /a/.
Ci si deve assicurare che la pronuncia della /a/ si distingua completamente dalla
pronuncia della /u/.
Da notare che le tabelle riportate sotto contengono combinazioni di parole trasparenti,
ossia c’e’ concordanza fonema-morfema.
Questa griglia serve a indurre la generalizzazione di patterns di C-V-C con la vocale a:
-at
Mat
-an
Man
-ad
Mad
-am
Mam
Sat
Fan
Sad
Sam
Bat
Ban
Bad
Cam
Rat
Ran
Pad
Ham
Cat
Can
Had
Tam
Fat
Pan
Tad
Pam
Hat
Fan
Rad
Bam
Frasi che si possono costruire partendo dalla griglia sopra descritta:
•I am a cat.
•I am a fat cat.
•The fat cat had a rat.
•I am mad at the cat.
•The cat had the ham.
Steps da seguire nel dettare le frasi:
•L’insegnante legge una frase.
•Lo studente ripete la frase ad alta voce.
•Lo studente scrive l’intera frase.
•Lo studente rilegge la frase che ha scritto e controlla se e’ corretta.
•L’insegnante nota qualche errore, deve dire solo che bisogna
ricontrollare.
•Se e’ necessario, l’insegnante puo’ anche indicare il tipo di errore da
correggere, ma e’ lo studente che deve trovare l’errore.
•L’insegnante legge la seconda frase e cosi’ .
Un’altra grid C-V-C con la vocale a potrebbe essere:
-ag
-ab
-al
-ap
Tag
Tab
Cal
Map
Jag
Cab
Sal
Cap
Fag
Lab
Pal
Rap
Bag
Jab
Jal
Jap
Non e’ obbligatorio che le combinazioni C-V-C riguardino parole conosciute; possono
anche essere non parole che poi troviamo all’interno di parole piu’ lunghe.
Quando lo studente ha la padronanza dell’abbinamento C-V-C con la /a/ breve,
si puo’ aggiungere la vocale /i/ breve:
-ig
-in
-ip
-it
-im
-id
-ib
-il
Fig
Fin
Lip
Fit
Him
Rid
Rib
Kil
Pig
Sin
Hip
Hit
Dim
Lid
Bib
Bil
Big
Pin
Sip
Sit
Kim
Kid
Dib
Fil
Dig
Bin
Tip
Pit
Pim
Did
Lib
Hil
Frasi che comprendono l’abbinamento C-V-C vocale /a/ e C-V-C vocale /i/:
•Dan had a fit.
•Pam hid the big cat in the bin.
•I can run a cab and a van.
•Tim is a big kid.
•The fat man sat in the van.
Si puo’ costruire una griglia comprendente l’abbinamento C-V-C + vocali.
Bisogna fare attenzione a non includere parole con vocali che possono cambiare il suono
della consonante. Non usare nessuna sillaba con i,o,e dopo la C.
Grid con cinque vocali + la lettera t:
-at
Mat
Cat
Fat
Rat
-it
Mit
Kit
Fit
Rit
et
Met
Ket
Fet
Fit
-ot
Mot
Cot
Fot
Rot
-ut
Mut
Cut
Fut
Rut
Grid con le cinque vocali+ lettera g:
-ag
-ig
-eg
-og
-ug
fag
fig
feg
fog
fug
hag
hig
heg
hog
hug
jag
jig
jeg
jog
jug
rag
rig
reg
rog
rug
Grid con cinque vocali + lettera f:
-af
-if
-ef
-of
-uf
raf
rif
ref
rof
ruf
gaf
gif
gef
gof
guf
saf
sif
sef
sof
suf
laf
lif
lef
lof
luf
Grid con le cinque vocali + lettera n:
-an
-in
-en
-on
-un
fan
fin
fen
fon
fun
kan
kin
ken
kon
kun
man
min
men
mon
mun
ban
bin
ben
bon
bun
Grid con cinque vocali + lettera d:
-ad
-id
-ed
-od
-ud
fad
fid
fed
fod
fud
gad
gid
ged
god
fod
lad
lid
led
lod
lud
mad
mid
med
mod
mud
Grid con cinque vocali + lettera p:
-ap
-ip
-ep
-op
-up
hap
hip
hep
hop
hup
map
mip
mep
mop
mup
tap
tip
tep
top
tup
rap
rip
rep
rop
rup
Grid con cinque vocali + s:
-as
-is
-es
-os
-us
fas
fis
fes
fos
fus
mas
mis
mes
mos
mus
las
lis
les
los
lus
das
dis
des
dos
dus
Grid con le cinque vocali + m:
-am
-im
-em
-om
-um
ham
him
hem
hom
hum
mam
mim
mem
mom
mum
sam
sim
sem
som
Sum
tam
tim
tem
tom
tum
Grid con cinque vocali + b:
-ab
-ib
-eb
-ob
-ub
tab
tib
teb
tob
tub
rab
rib
reb
rob
rub
lab
lib
leb
lob
lub
fab
fib
feb
fob
fub
.
Grid con cinque vocali + l:
-al
-il
-el
-ol
-ul
sal
sil
sel
sol
sul
tal
til
tel
tol
tul
dal
dil
del
dol
dul
lal
lil
lel
lol
lul
A questo punto e’ possibile introdurre un elenco di parole piu’ lunghe che siano
comunque trasparenti, come ad esempio:
batman,hamlet,rustic,hiccups,sunset,nutmeg,combat,credit,dragon,fantastic
Parole come queste devono essere usate dopo la completa automatizzazione di
tutte le possibili sillabe CVC.
Per migliorare la consapevolezza fonologica al fine di aiutare lo studente ad avere la
percezione dei suoni in una sillaba, della sequenza delle sillabe e a collegare questi
suoni, non soltanto con le lettere della parola scritta,ma anche con la sequenza delle
informazioni tattili che riceve dalla bocca nell’atto di parlare è utile un esercizio
chiamato del “Cambia lettera” .
(http://www.youtube.com/watch?v=6h424O1WeWQ&feature=related)(1:21)
(http://www.youtube.com/watch?v=j2hazzQ5bSs&feature=relmfu)(2:28)
Lo studente deve lavorare alla lavagna in classe o utilizzare una piccola lavagna bianca
dal banco con un pennarello piccolo o un piccolo cancellino. Si inizia con una parola di
tre lettere (ad esempio cat) scritta sulla lavagna con lettere non troppo vicine perché ci
deve essere abbastanza spazio perché lo studente possa cancellare facilmente una sola
lettera senza toccare le altre. L’insegnante dice can e lo studente deve ripeterla a voce
alta prima di cancellare la t e sostituirla con n. la maestra dice cap e lo studente ripete e
poi cancella la ne scrive p.
Parole che si possono usare per il gioco del cambia-lettera:
Cat
Fan
Hag
Can
Fat
Had
Cap
Rat
Sad
Tap
Pat
Mad
Tan
Pad
Pad
Tat
Gad
Pat
Mat
Gat
Rat
Man
Hat
Rag
Dan
ham
bag
E’ importante che quando un bambino sbaglia l’insegnante cancelli lo sbaglio per
tornare alla parola precedente e ripeta la nuova parola indicando con la mano le lettere
in modo che il bambino possa vedere quale lettera “fa” quel suono e dove e come deve
cambiare. In questo modo il bambino intuisce dove il suono è cambiato e impara a
seguire la sequenza dei suoni che corrisponde alla sequenza delle lettere.
Con un po’ di pratica diventa facile inventare liste per cambiare una sola lettera alla
volta. Basta stare attenti che non si introducano /ce/ /ci/ /ge/ e /gi/ prima che il bambino
abbia imparato le associazioni alternative perche’ come in italiano queste
cambierebbero il suono della c e della g. Lo stesso vale per la /r/ alla fine di una sillaba
di CVC perche’ cambia il suono breve della vocale precedente. E’ sempre importante
non introdurre piu’ di una associazione alla volta ed e’ anche importante includere le
cosiddette non-parole. Questo tipo di esercizio stimola la discriminazione e la
percezione dei suoni e stimola lo studente a scrivere quello che percepisce con
l’orecchio e con la bocca quando ascolta e ripete la parola nuova. Tuttavia non si deve
chiedere di cambiare piu’ di una lettera alla volta e l’ordine delle lettere non va invertito.
Le lettere da includere cambiano con la capacita’ del bambino. Quando si affrontano i
gruppi consonantici, si puo’ cambiare la consonante, la vocale o il gruppo di consonanti
ricordando che puo’ essere cambiato solo uno di questi elementi. Successivamente
potranno essere inclusi anche i digrammi e gli altri patterns appresi.
I GRUPPI CONSONANTICI
Sotto elencate ci sono liste di parole che contengono gruppi di consonanti.
Da notare che si tratta ancora di parole con ortografia trasparente.
Doppie
consonanti
Gruppi
consonantici
Gruppi
consonantici
Gruppi
consonantici
alla fine
alla fine
all’inizio
all’inizio a alla fine
Bell
Mend
Clap
Blend
Tell
Send
Drag
Spend
Sell
Bend
Tram
Trend
Hell
Rent
Trim
Cramp
Miss
Raft
Trip
Splint
Mess
Cult
Step
Flint
Tess
List
Stem
Glint
Parole con –dd,-ff,-gg,-ll,-ss,:
•The dog will not step on Bess.
•Jill had to yell at her dog.
•Jeff had to add an egg to the mix.
•Bill began to huff and puff as he ran up the hill.
•I miss the quiz.
Parole con –ck:
•The sick hen began to peck at Jack.
•Dick began to lick his lips.
•Jeff is sick in bed.
Parole con –nd, -nt:
•Ten ducks are on the pond.
•Bugs can hunt for ants in hills of sand.
•The wind sent my cap up and up.
Parole con –st,-sk:
•Mr. Sack has a red vest.
•At dusk the mist will be so wet.
•Is it a task to put on a mask?
Parole con –mp,-ct, -ft,-pt,-xt,-lf,-lk,-lp,-ld,-lt:
•Mrs. Bell has a red silk vest.
•I kept the lamp on.
•Milk cannot melt.
Parole con bl-,cl-,fl-,gl-,pl-,sl-:
•The flag did flap and flop in the wind.
•A sled slid on the hill.
•Ann was glad to get a plum.
Parole con sk-,sn-,sp-,st-,tw-:
Ted said he would swim when he got to the camp.
A gust of wind will spin the dust.
Stan did snip the stem of a twig.
Parole con br-,cr-,dr-,fr-,gr-,tr-,gl-:
The west wind began to grab at my cap.
If Fred gets sick, his mom will get him a glass of milk.
If a tap drips, Fred must fix it.
Parole con bl-,cl-,sm-,sn-,sp-,st-,-ff,-ll,-ss,-ck:
Kit the cat began to sniff the odd smell.
The truck got stuck in a clump of grass.
Mom, will you press my red silk dress?
Parole con gruppi consonantici:
I must get the spot off my vest.
You can’t fix a glass if you drop it.
The skin of a plum has a spot on it.
I digrammi consonantici
In inglese ci sono i digrammi, ossia due lettere che rappresentano un solo
suono che non corrisponde assolutamente al suono delle lettere quando
sono pronunciate separatamente. Ad esempio:
-ng
Ring
Sing
Hung
Sting
Bring
long
-nk
th- /-th
th-/-th
sh-
-sh
Bank
Sunk
Frank
Blank
Stink
skunk
sordo
Thin
Thing
Think
Thank
Broth
fifth
sonoro
Then
This
That
The
within
with
Shop
Ship
Shot
Shut
Shrimp
shrink
Cash
Crash
Rush
Fish
Dish
brush
Esempi di frasi con digrammi consonantici:
•The bell is ringing.
•Do not put a lot of things in the bath tub.
•Seth must do his math and have a bath.
•What was that flash in the sky?
Digrammi di vocali
Chiamati anche “wovel pair”, cioe’ due vocali scritte insieme che identificano un
solo suono.
Ad esempio il digramma di vocali ee ha lo stesso suono della /i/ italiana.
See
Feel
Fee
Need
Bee
Feed
Tree
Weed
Flee
Seed
Glee
Deep
Bee
Sleep
Tee
Sheep
Three
Deep
Wee
keep
Tutti gli esempi riportati nelle tabelle precedenti riguardavano vocali chiuse
(closed syllables), ossia sillabe che generalmente finiscono con una consonante.
La sillaba e’ invece aperta (open syllable) quando ha una vocale alla fine.
In questi casi la vocale deve essere pronunciata come il nome della lettera che
corrisponde al suono della vocale lunga.
Ad esempio in defeat, la prima e viene pronunciata /i/ , come il suono della e
nell’alfabeto inglese (open syllable), mentre la e di elephant viene pronunciata
/e/ (closed syllable).
http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=8fc_pnz1sh0&feature=fvwp)4:20)
http://www.youtube.com/watch?v=IyD-0L3JIdI&feature=related (1:48)
Sillaba aperta all’inizio della parola: be-, de-,eBegan
Beget
Defeat
Demand
Electric
Evening
Bedeck
Begun
Become
Decree
Detail
Develop
Evil
Electronic
Eject
Sillaba aperta all’inizio della parola: pre-,re-,pro-:
prevent
React
Profess
Predict
Redeem
Prohibit
Pretend
Reflect
Programme
Present
Reject
Progress
Prevail
Repaint
Pronoun
Frasi con sillabe aperte:
•He began to swim in the swimming pool.
•He sat between us.
•They went beyond the hill.
•He sat beneath the tree.
Le parole con le lettere /-le/ alla fine, hanno la prima sillaba aperta. La pronuncia di /-le/
alla fine della parola sarà /ul/ come in full, bull.
Sillaba aperta con “-le” alla fine:
Stable
Staple
Noble
Cable
Maple
Able
Fable
Title
Rifle
Bridle
Lion
Ignoble
Trifle
Apron
Ladle
MAGIC “E”
http://www.youtube.com/watch?v=ptRTzGuHpDM&feature=related (4:19)
http://www.youtube.com/watch?v=bZhl6YcrxZQ (2:10)
La “e” finale in una parola non si pronuncia in inglese, ma ha un grande effetto sulla
pronuncia della parola.I ragazzi la chiamano “e magica” perchè è capace di influenzare
la pronuncia del suono della vocale che sta prima dell’ultima consonante.
E’ un pattern molto comune che si incontra con tutte le cinque vocali. La “e” alla fine della
parola indica sempre che la vocale che sta prima della consonante deve essere sempre
pronunciata come vocale lunga, cioè come il nome della lettera.
Ate
five
smoke
tube
Date
file
vote
consume
Gate
slide
stroke
cute
Plate
pine
note
use
Fate
like
hope
cube
Frasi con la “magic e”:
•She made a plate of food for me.
•Don’t be late for the date.
•Put these skates in the crates.
•I baked a cake and ate it.
•I came to the game.
“w” silenziosa e “w” pronunciata
La “w” è sempre silenziosa se è
seguita da una consonante e con le
parole “answer” e “sword”.
Write
Whole
Wring
Wrist
Wreck
Wreath
Wren
Wrestling
wrap
wrath
Frasi con la “w” silenziosa:
•I ate the whole dinner.
•Did you write the answer to that letter?
•Whose sword is that?
•He wrote “write” without a “w”.
•The swordfish lived in a shipwreck.
E’ bene ricordare che:
1.I patterns –ght, -gh sono sempre silenziosi alla fine della parola-radice:
ought,sought, brought, thought, high,sigh,thigh.
2. La gh è silenziosa quando la t è alla fine della parola: naughty,daughter,
fight,bright,flight..
3. Se una parola inizia o finisce con “gn”, la “g” è sempre silenziosa:
gnat,gnome,sign,design,campaign.
4 .Dopo la lettera “s”, la “t” è silenziosa: whistle,mistletoe,often,fasten,
castle,Christmas.
5. Le parole che finiscono con –sion derivano quasi tutte dall’italiano.
Basta pensare alle parole italiane che hanno –sione alla fine per capire
il significto:decision,division,conclusion,confusion,tension,corrosion,
television.
Integrazione sensoriale
Si puo’ vedere che la fonologia, ossia la consapevolezza dei suoni, si acquisisce usano
anche le percezioni sensoriali che sono comunque alla base dell’apprendimento. Infatti
usiamo i sensi per interagire con il mondo esterno, usiamo piu’ canali per percepire,
imparare e capire. Per avere successo nella letto-scrittura dobbiamo coinvolgere i sensi
attraverso l’apparato visivo,uditivo e tattile/motorio.
Vediamo alcuni filmati scaricati da youtube che supportano quando detto sopra.
Alcuni riguardano direttamente il metodo Orton-Gillingham, messo a punto appunto
negli anni ‘30 da Samuel Orton, patologo e psichiatra della prestigiosa Columbia
University, e da Anna Gillingham, una formatrice di docenti. Questo metodo, come
abbiamo visto, usa un approccio multi-sfacettato per far apprendere la fonologia agli
studenti. Oltre a copiare la lettera, lo studente dovrebbe anche parlare ad alta voce e
con la mano disegnarla.
O-G Program in the class (9:47)
http://www.youtube.com/watch?v=jNCV_WMugy8
O-G reading strategy:
http://www.youtube.com/watch?v=bO6GUs45Y7o&feature=related
How to be a creative teacher
http://www.youtube.com/watch?v=SAOWFGHDQxI&feature=related
GRAPHIC ORGANIZERS -EXAMPLES-
Le mappe concettuali illustrano graficamente le relazioni fra due o piu’
concetti che sono legati da parole che descrivono la loro relazione.
Le brainstorming webs mostrano come diverse categorie di informazioni si
legano fra loro.
Le mappe mentali sono rappresentazioni visive di informazioni che includono un’ idea
centrale circondata da idee e argomenti associati, legati fra loro.
Siti internet:
•www.dyslexia.com
•www.dys-add.com
•www.bartonreading.com
•www.luminosity.com
•www.ortonacademy.com
•www.dyslexiaroads.com
•www.synthetic-phonics.com
•www.dyslexia-teacher.com
Il nemico per i dislessici non e’ la scuola in se’,
ne’ i servizi sanitari, ne’ la societa’ in generale:
il nemico e’ l’ignoranza sul problema e la
mancanza di collaborazione e di alleanza per
uno scopo preciso”
“
(Enrico Ghidoni- Presidente Nazionale Associazione Italiana Dislessia-)
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